MUSICA E
MEDICINA
A.A. 2019/2020
MUSICA E MEDICINA
Indice:
Introduzione ……………………………………………………………………… pag.2
Le origini …………………………………………………………………………... pag.2
Gli inizi della musicoterapia ………………………………………………. pag.3
Fondamenti neuroscientifici della musicoterapia………………. pag.4
Percezione musicale …………………………………………………………. pag.6
Musica: implicazioni terapeutiche ……………………………………. pag.7
Teoria MusicMindSystem …………………………………………………. pag.7
Conclusioni – Music Medicine e Music Therapy ………………… pag.9
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MUSICA E MEDICINA
Introduzione
In questa tesina si approfondiranno le varie correlazioni tra musica e medicina.
Questo accostamento è dovuto ad altri studi personali in ambito musicale,
attraverso i quali mi è già capitato di incontrare la parola ospedale nel XVIII secolo.
Nella storia della musica si fa riferimento, infatti, agli ospedali veneziani. Questi
erano strutture affini ai conservatori di Napoli, ovvero degli orfanotrofi nei quali,
specificatamente, si istruivano musicalmente le orfanelle (fiole). Queste si esibivano
durante le funzioni religiose con esecuzioni musicali che attiravano gran pubblico di
veneziani e stranieri. Basti pensare che l’illustre Jean Jacques Rosseau descrive nelle
Confessioni un’esecuzione alla quale aveva assistito nell’Ospedale dei Mendicanti
nel 1743.
Oggi, sebbene il modus operandi di un ospedale sia ben diverso, l’obiettivo della sua
funzione sanitaria rimane piuttosto simile: farsi carico di persone bisognose e
aiutarle nelle loro difficoltà.
Le origini
Le origini del rapporto tra musica e medicina e
quindi l’effetto terapeutico che questa può avere,
ha un’origine più antica di quanto si possa
immaginare. Anticamente le popolazioni
attribuivano la malattia a spiriti maligni i quali
dovevano essere scacciati dal corpo e dalla mente
del malato; per spaventare gli spiriti venivano usate
(1) Ne è un esempio la "tarantella". Il
canzoni ritmiche1, accompagnate dal suono di nome deriva da "taranta", termine
zucche vuote e tamburi percossi. dialettale delle regioni meridionali
italiane per designare la Lycosa
La musica aveva diversi poteri, ad esempio per gli tarentula, un ragno velenoso diffuso
sciamani era il mezzo con il quale ottenere la nell'Europa meridionale e in particolare
massima concentrazione e per intensificare la nelle campagne di Taranto, da cui
prende il nome. In quelle zone il ballo
volontà di ritrovare e di conservare il benessere della tarantella è in parte legato alla
fisico, i canti utilizzati a tale scopo avevano un terapia del morso della tarantola.
ritmo lento ed una intonazione monodica. La
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cultura greca poneva la musica al centro della vita sociale, e religiosa. I greci, infatti,
ritenevano che la musica
fosse la medicina dell’anima. I ragazzi fin dalla più tenera età erano guidati nello
studio della musica, dato che per i greci un giovane oltre ad avere un aspetto fisico
vigoroso doveva anche essere colto.
Diversi filosofi dell’epoca hanno studiato gli effetti della musica sulla psiche
dell’uomo. Ad esempio Platone, ne La Repubblica afferma che alcune melodie
stimolano un certo stato d’animo: i modi Ionico (sequenza di toni e semitoni: Do Re
Mi Fa Sol La Si Do) e Lidio (sequenza di toni e semitoni: Do Re Mi Fa♯ Sol La Si
Do) erano ritenuti rilassanti, mentre il modo Misolidio (sequenza di toni e semitoni:
Do Re Mi Fa Sol La Si♭ Do) era adatto a suscitare il lamento.
Platone sostiene anche che solo i modi Dorico (sequenza di toni e semitoni: Do Re
Mi♭ Fa Sol La Si♭ Do) e Frigio (sequenza di toni e semitoni: Do Re♭ Mi♭ Fa Sol La♭ Si♭
Do) hanno una funzione educativamente positiva mentre gli altri, Ionico,
Eolio (sequenza di toni e semitoni: Do Re Mi♭ Fa Sol La♭ Si♭ Do) e Lidio, devono
essere esclusi dall’educazione dei giovani.
Secondo Aristotele l’arte dei suoni ha un potere liberatorio alleviante e catartico, di
purificazione di limitazione delle tensioni psichiche, ammettendo così l’utilità di tutti
i generi di musica.
Da queste testimonianze possiamo dunque dedurre che nella cultura greca era
praticata già una qualche forma di musicoterapia.
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Percezione musicale
L’analisi della musica comincia
nelle vie uditive sottocorticali e
nella corteccia uditiva primaria.
Quindi, gli aspetti più complessi
della musica sono analizzati dalle (6) La percezione di melodie attiva regioni del giro
temporale superiore, situate rostralmente e
regioni della corteccia uditiva lateralmente alle aree che rispondono ai toni
associativa. semplici. Altre regioni del cervello sono implicate
nella percezione del tempo sottostante la musica e
6 dei modelli ritmici specifici di ogni brano.
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precostituiti, la fantasia e il tono affettivo per entrare in una condizione ottimale per
agire con impegno e superare i blocchi nell'azione.
Teoria MusicMindSystem
La teoria MusicMindSystem®, ideata dal maestro Giorgio Fabbri, mira a potenziare le
capacità logico-razionali e quelle emozionali della mente, partendo dall'ascolto
guidato della musica. Secondo le neuroscienze, infatti, anche il semplice ascolto
musicale è un formidabile modo per mettere in movimento un'ampia rete neurale,
collegata con attenzione, memoria, funzioni motorie e processi emozionali. Nella
mente non esistono suoni, ma informazioni trasformate in modelli, ascoltare
musica, con l'ausilio di un esperto che ne decodifichi forme e contenuti, consente di
arrivare a costruire modelli mentali, che possono essere trasferiti e utilizzati
nell'ambito della
a partire dal precedente, utilizzandone gli stessi elementi per dar vita a forme
diverse.
Per quanto riguarda i pazienti con demenza, che quindi soffrono di disturbi cognitivi
legati al linguaggio e alla memoria, e anche di disturbi di tipo relazionale, una
recentissima revisione Cochrane conclude che un intervento terapeutico basato
sulla musica può ridurre i sintomi depressivi e migliorare il comportamento, ma che
servirebbero più studi.
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