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I SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI (SIT)

Lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni ha incrementato le potenzialità di implementazione dei


dati geografici, determinando l’aumento dell’importanza di tali tipologie di informazioni per una
razionale pianificazione ambientale, combinando efficacia, economicità e coerenza.
I Sistemi Informativi Territoriali sono utilizzati per elaborare e gestire le varie informazioni
georeferenziate relative al territorio, sulla base di archivi geografici strutturati, consentendo sia la
visualizzazione delle carte (geografiche, tematiche, ecc.) che l’interrogazione di tali archivi.
La creazione di un SIT deriva da una attività a carattere interdisciplinare, assai innovativa dal punto
di vista tecnologico, caratterizzata da elevato valore aggiunto. I Sistemi Informativi Territoriali sono
quindi strumenti importanti, in grado di garantire informazioni necessarie per l’uso razionale delle
risorse.
Il GIS (Geographical Information System o Sistema Informativo Geografico) rappresenta la
componente informatica del SIT, caratterizzato da un complesso di strumenti per archiviare,
gestire e analizzare elementi, eventi e fenomeni relativi alla superficie terrestre. Il GIS è il
“contenitore” delle informazioni territoriali che permettono la realizzazione di mappe tematiche:
mappe catastali, carte geoambientali, carte botanico-vegetazionali, carte tecniche regionali, ecc.
Le informazioni che ne derivano devono essere accessibili e di facile comprensione per affrontare
e risolvere i problemi relativi alla pianificazione territoriale.
Le principali fasi di lavoro del GIS per implementare i dati e trasformarli in informazioni sono le
seguenti:
• acquisizione dei dati;
• pre-elaborazione dei dati;
• gestione banche dati;
• analisi spaziale;
• generazione di informazioni.
I Sistemi Informativi Territoriali possono essere impiegati in molteplici applicazioni. Nel settore
agricolo sono spesso utilizzati per stimare le colture stagionali (producendo le carte tematiche
digitali relative alla copertura agricola derivanti da immagini satellitari). Alla Protezione Civile sono
utili per valutare la vulnerabilità degli acquiferi sotterranei o per le simulazioni di eventi
catastrofici.
I SIT sono altresì importanti per la definizione dei confini di aree naturalistiche da proteggere, per
monitorare l’inquinamento dell’aria e delle risorse idriche, per pianificare la gestione del territorio,
per salvaguardare e conservare il patrimonio artistico-culturale-naturale.

Come leggere una cartina topografica


Per leggere una carta topografica è necessario prendere in esame le seguenti indicazioni:
1. cornice, fornisce gli elementi per l’inquadramento e l’orientamento della carta;
2. reticolato geografico e chilometrico, importante per l’identificazione delle coordinate
geografiche e di quelle piane;
3. rappresentazione, grazie a una idonea simbologia consente la visualizzazione della morfologia
del territorio, oltre alla tipologia delle strutture fisiche, antropiche e degli elementi immateriali.
La cornice della carta topografica fornisce utili informazioni per l’inquadramento e l’orientamento
della carta stessa, oltre alle coordinate, grazie all’identificazione della carta, datum (ellissoide e
orientamento) e proiezione, coordinate dei vertici della carta, descrizione del reticolato
geometrico, declinazione magnetica e convergenza, indicazioni della deformazione lineare, datum
altimetrico e equidistanza delle curve di livello, limiti amministrativi del territorio, date dei rilievi e
della compilazione, simbologia convenzionale e scala numerica e grafica.
Ad esempio, per quanto riguarda la carta topografica IGM, in essa sono contenuti tutti i dati per la
sua identificazione (per la nuova serie il foglio e la sezione; invece per la vecchia serie sono indicati
foglio, quadrante e tavoletta).
L’orientamento della carta topografica richiede la conoscenza della declinazione magnetica, cioè
l’angolo formato dalla direzione del Nord magnetico con quella del Nord geografico, della
convergenza del meridiano (l’angolo formato dal meridiano con il Nord della proiezione). In
genere per la rappresentazione di tutti gli elementi presenti sulla superficie terrestre nella
cartografia topografica si impiegano simboli convenzionali, la cui conoscenza è fondamentale per
la corretta lettura della carta.
Nella cartografia topografica la simbologia è necessaria per la rappresentazione dello stato di fatto
della superficie terrestre:
• dimensioni e forme del terreno;
• oggetti concreti e durevoli, naturali o antropici (idrografia, vegetazione, edifici, strade);
• oggetti immateriali (confini amministrativi, toponomastica).
Le curve di livello sono impiegate per la rappresentazione delle informazioni altimetriche. La curva
di livello (o isoipsa) è la linea che unisce i punti posti alla medesima quota. Si definisce
equidistanza la distanza di quota tra le isoipse. La distanza planimetrica tra le curve di livello varia
in funzione della pendenza del rilievo: ad isoipse molto ravvicinate corrisponde un aumento della
pendenza, mentre al loro diradarsi corrisponde una diminuzione. Pertanto l’andamento delle
curve di livello va a delineare lamorfologia generale del territorio.

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