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COMUNE DI CAGLIARI

Città Metropolitana di Cagliari

Assessorato alla Pianificazione strategica e urbanistica


Servizio Pianificazione Strategica e Territoriale

Piano attuativo dell'area San Paolo a Cagliari, finalizzata alla


realizzazione del parco urbano attrezzato sportivo ed educativo
Studio di compatibilità geologica e geotecnica

Riferimenti Piano Urbanistico Comunale


Quadro Normativo 6 (QN) - Margine Santa Gilla, Cuneo industriale/Area sud
Unità Cartografica (UC) 7
Sottozona GI/S Servizi generali con integrazione per edilizia sociale
Bacino n.10

Responsabile Unico del Procedimento


lng. Salvatore Farci

Progettista
lng. Salvatore Farci
(Dirigente del Servizio Pianificazione strategica e territoriale)

Servizi
Ing. Daniele Olla
(Dirigente del Servizio Lavori pubblici)
Ing. Pierpaolo Piastra
(Dirigente del Servizio Mobilità, Infrastrutture viarie e Reti)

Studi e Ricerche scientifiche


Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica
Università degli Studi di Sassari
Arnaldo Cecchini, Alessandro Plaisant (Responsabili scientifici)
Alessandro Plaisant (Direzione e coordinamento di progetto)
Tanja Congiu (Mobilità, accessibilità e spazi di relazione)
Luca Iiriti, Fabio Schirru (Aspetti floristici e vegetazionali)
Gianluca Melis (Analisi ed elaborazioni elementi paesaggistico-ambientali)
Adriano Benatti, Veronica Fais, Elisa Occhini (Collaboratori tecnici)

Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura


Università degli Studi di Cagliari
Antonello Sanna, Giovanni Battista Cocco (Responsabili scientifici)
Giovanni Battista Cocco (Direzione e coordinamento di progetto)
Ivan Blečić (Valutazione economica)
Carlo Pisano (Progetto urbano)
Simone Langiu, Federico Sercis (Progetto architettonico)
Simone Cera (Collaboratore tecnico)

Rel. Fb 07
01

Relazione di compatibilità geologica e geotecnica

Data Maggio 2017


SOMMARIO

PREMESSA ............................................................................................................................................................................................................................................................. 1

INQUADRAMENTO GEOGRAFICO................................................................................................................................................................................................................... 2

PROCEDURA DI VALUTAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ DA FRANA ..................................................................................................................................................... 3

INQUADRAMENTO GEOLOGICO STRATIGRAFICO _ TAV. EG/CG 001................................................................................................................................................... 5

CARTA DELL’USO DEL SUOLO _ TAV EG/CG 002 ........................................................................................................................................................................................ 8

CARTA DELL’ACCLIVITÀ _TAV EG/CG 003................................................................................................................................................................................................. 12

CARTA DELL’INSTABILITÀ POTENZIALE _ TAV. EG/CG 004 ................................................................................................................................................................. 13

CARTA DI SINTESI DI PERICOLOSITÀ PER FRANA_ TAV EG/CG 006 ................................................................................................................................................... 16

CRITERI GENERALI PER GLI STUDI DI COMPATIBILITÀ GEOLOGICO-TECNICA NELLE AREE A PERICOLOSITÀ DA FRANA ......................................... 19

CONCLUSIONI..................................................................................................................................................................................................................................................... 20
Piano attuativo dell'area San Paolo a Cagliari, finalizzata alla realizzazione del parco urbano attrezzato sportivo ed educativo.
Studio di compatibilità geologica e geotecnica – Relazione illustrativa

PREMESSA
La presente relazione tecnico esplicativa accompagna e integra gli elaborati cartografici
corrispondenti allo studio di compatibilità geologico e geotecnica art. 8 comma 2 delle NTA
PAI per la perimetrazioni delle aree a Pericolosità di Frana individuate nell’ambito del Piano
di Assetto Idrogeologico.

Il rilievo topografico e cartografico utilizzato nel presente studio è stato fornito


dall’Amministrazione comunale in scala 1:2.000, 1:1.000 e 1:500. Le carte tematiche di
riferimento sono state prodotte utilizzando il software QGIS sulla base dei rilievi LIDAR a
maglia quadrata di un metro, discretizzati a 10 m al fine di ridurre la ridondanza di dati che
avrebbero penalizzato la lettura della carta. La base dei rilievi LIDAR è quella utilizzata per
la zona costiera.

Lo studio riguarda il Piano attuativo dell'area San Paolo a Cagliari, finalizzata alla
realizzazione del parco urbano attrezzato sportivo ed educativo.

Sempre nell’ambito del presente studio è stata realizzata una campagna di rilevamento per
verificare lo stato attuale dei luoghi ed eventualmente individuare aree potenzialmente
instabili.

Lo studio viene redatto secondo l’articolo 25 “Studi di compatibilità geologica e geotecnica”


e l'art. 26 “Aree pericolose non perimetrate nel Piano”, delle Norme di Attuazione del P.A.I.
vigente, aggiornate a Maggio 2016 e in applicazione dell’articolo 23, comma 6, lettera b, in
accordo con quanto previsto nell'Allegato F :Criteri per la predisposizione degli studi di
compatibilità geologica e geotecnica.

Relazione tecnico illustrativa 1


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INQUADRAMENTO GEOGRAFICO
L’area oggetto del presente studio è compresa nella cartografia dell’IGM al Foglio 557 in
scala 1:50.000 Cagliari, nel foglio 557 sez III Cagliari in scala 1:25.000 e nelle Sezioni
557140 Cagliari della Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000. in particolare l’area relativa
al presente studio è quella evidenziata in rosso nella figura di seguito riportata.

Fig 1 – Inquadramento Corografico

Fig 2 – Inquadramento Topografico

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PROCEDURA DI VALUTAZIONE DELLA PERICOLOSITÀ DA FRANA

La metodologia utilizzata per la realizzazione della Carta della pericolosità da frana è quella
proposta dalle “Linee Guida per l’individuazione e la perimetrazione delle aree a Rischio
Idraulico e Geomorfologico e delle relative misure di salvaguardia”. Il principio comune su cui si
basano le diverse metodologie, volte alla definizione di aree caratterizzate da una diversa
propensione al dissesto, è l’analisi dei dissesti, al fine di individuare le condizioni in cui essi si
verificano, e la valutazione dell’influenza che tali condizioni rivestono. Le conoscenze acquisite
vengono poi utilizzate per individuare se le condizioni riscontrate sussistano nelle aree non
interessate da fenomeni di instabilità, al fine di prevenirne il manifestarsi. La metodologia è
semplice nella sua impostazione generale, ma è complessa perché considera i fattori principali
che hanno influenza diretta o indiretta sulle condizioni di stabilità. Consiste nella
predisposizione di alcune carte tematiche, che rappresentano rispettivamente i fenomeni
geomorfologici esistenti sul territorio e i singoli fattori predisponenti alla franosità, e nella
verifica attraverso l’incrocio e la sovrapposizione (overlay) di queste carte, secondo il
diagramma di flusso schematizzato in Figura 3.

CARTA DELLE AREE A PERICOLOSITA’ DA


FRANA

CARTA FENOMENI FRANOSI CARTA DELL’INSTABILITA’ POTENZIALE CARTA DELL’ESPOSIZIONE DEI VERSANTI

CARTA GEOLITOLOGICA CARTA DELLE PENDENZE CARTA DELL’USO DEL SUOLO

Fig. 3: Diagramma di flusso per la realizzazione della carta delle aree a pericolosità di frana

La carta delle aree a pericolosità di frana contiene le perimetrazioni delle aree pericolose
suddivise in cinque livelli di pericolosità ciascuno dei quali contraddistinto da una particolare
tonalità cromatica.

In generale sono individuabili cinque Classi di Pericolosità Geomorfologica o di Frana, se si


considerano anche le aree prive di pericolosità, da Hg 0 a Hg 4 il cui livello è quantificato

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linearmente nell’intervallo compreso tra 0 e 1; nella tabella 1, in cui, oltre ad assegnare a


ciascuna Classe un determinato valore che ne quantifica l’intensità, si dà una breve descrizione
degli effetti potenziali associabile ad ogni livello:

Pericolosità di Frana totale

Classe Intensità Valore Descrizione degli effetti

Hg 0 Nulla 0 Aree non soggette a fenomeni franosi con Pericolosità


assente e con pendenze < 20%.

Hg 1 Moderato 0,25 aree con Pericolosità assente o moderata e con pendenze


comprese tra il 20% e il 35% con copertura boschiva
limitata o assente; aree con copertura boschiva con
pendenze > 35%.

Hg 2 Medio 0,5 aree con Pericolosità media con fenomeni di


dilavamento diffusi, frane di crollo e/o scivolamento non
attive e/o stabilizzate, con copertura boschiva rada o
assent, e con pendenze comprese tra 35 e 50%, falesie
lungo le coste.

Hg 3 Elevato 0,75 aree con Pericolosità elevata con pendenze >50% ma


con copertura boschiva rada o assente; frane di crollo
e/o scorrimento quiescenti, fenomeni di erosione delle
incisioni vallive. Fronti di scavo instabili lungo le strade;
aree nelle quali sono in attività o sono state svolte in
passato attività minerarie che hanno dato luogo a
discariche di inerti, cave a cielo aperto, cavità
sotterranee con Rischio di collasso del terreno e/o
subsidenza (i siti minerari dismessi inseriti nella Carta
della Pericolosità di Frana); aree interessate in passato
da eventi franosi nelle quali sono stati eseguiti interventi
di messa in sicurezza.

Hg4 Molto 1 aree con Pericolosità molto elevate con manifesti


elevato fenomeni di instabilità attivi o segnalati nel progetto AVI
o dagli Enti Locali interpellati o rilevate direttamente
dal Gruppo di lavoro.

Hg4 Molto Aree con pericolosità molto elevata scaturito da


Sink elevato fenomeni gravitativi, crollo, subsidenza indotti da cavità
sotterranee naturali carsiche o dissoluzione ed
Hole
antropiche ed estrattive.

Tabella 1 – Classi di pericolosità di frana totale

Di seguito si descrivono le carte tematiche da cui è scaturita la valutazione della pericolosità di


frana per il settore in esame, come evidenziato nelle figure 1-2.

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INQUADRAMENTO GEOLOGICO STRATIGRAFICO _ TAV. EG/CG 001


L’assetto geologico generale in cui è compresa anche l’area in studio è determinato dalla
presenza in affioramento di formazioni cenozoiche e neozoiche. Le unità litologiche
cartografate sono state prese facendo riferimento alle shape pubblicate nel sito della RAS
del Geoportale “Carta geologica di base della Sardegna in scala 1:25.000” relative all’anno
2008.

Le formazioni più antiche sono rappresentate dalla successione marina appartenete al 2°


ciclo connesso all’apertura del bacino Balearico e del Tirreno. Queste nel settore sono
rappresentate dalle “Argille di Fangario”, le sovrastanti “Arenarie di Pirri”, costituite
principalmente da banchi arenacei ben cementati ai quali si alternano sabbie incoerenti
quasi incoerenti e lenti di conglomerati a clasti di rocce paleozoiche e da calcari e arenarie
marnose che affiorano in successione nelle colline di Cagliari, note in letteratura con il nome
di “Calcari di Cagliari” Auct. (Gandolfi & Porcu, 1967; Cerchi, 1974; Cerchi & Montadert,
1984), costituiti alla base da calcari marnosi (“Pietra Cantone” Auct.) sormontati da
Calcareniti (“Tramezzario” Auct.) e da calcari bioermali (“Pietra Forte” Auct.).

La Pietra Cantone è costituita da calcari marnoso – arenacei giallastri mal stratificati e


poggiano sulle “Arenarie di Pirri”. Affiorano nel colle di san Michele e a Capo Sant’Elia dove
raggiungono i suoi massimi spessori(circa 50 m). L’ambiente di formazione, basato sulle
malacofaune e sui coralli isolati, indica una profondità di circa 60 m.

Sulla Pietra Cantone poggia il tramezzario su una superficie riferibile ad una fase erosiva; è
costituito da biocalcareniti talora marnose. La parte basale è caratterizzata da slumping,
faglie sinsedimentarie, superfici di erosione e brecce intraformazionali. Gli spessori sono
molto variabili, da 0 a 40 m; il contatto con la sovrastante Pietra Forte è individuabile da
una netta discontinuità (indicante una fase erosiva), marcata anche dalla presenza di clasti
nella parte basale della Pietra Forte.

Quest’ultima è rappresentata da calcari, generalmente massivi, a carattere bioermale, talora


biostromale. È caratterizzata da discordanze intraformazionali e brecce miste a paleosuoli,
che testimoniano l’instabilità tettonica del bacino sedimentario. Questa unità raggiunge uno
spessore massimo di 60 m, promontorio di Sant’Elia e la sua età è riferibile al Messiniano
(Cerchi, 1985; Leone et Alii, 1992; Assorgia et Alii, 1997)

I depositi neozoici sono costituiti essenzialmente da alluvioni antiche( Villafranchiano –


Interglaciale Mindel-Riss), conglomerati e arenarie calcarei (Tirreniano), detrito di falda e
depositi di pedimonte (Wurmiano), argille e limi argillosi (Fiandriano – Attuale) e terreni di
riporto artificiali e detriti di cava.

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Di seguito si riporta uno stralcio delle tavola menzionata con indicate le litologie principali
affioranti nel settore in esame, che sono rappresentate principalmente da depositi antropici
olocenici. Per quanto riguarda i pesi attribuiti, questi sono indicati in Legenda nella Tavola
di riferimento.

Fig 4: stralcio Tav Eg/cg 001 Carta Geolitologica

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Legenda - Tav Eg/cg 001 Carta Geolitologica

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CARTA DELL’USO DEL SUOLO _ TAV EG/CG 002

In riferimento all’uso del suolo si fa riferimento alla Carta dell’uso del suolo del 2008 dalla RAS
in formato shape. Essa è realizzata alla scala di 1:25.000. La legenda utilizzata per
l’identificazione delle varie classi deriva dalla Legenda Corine Land Cover.

1 TERRITORI MODELLATI ARTIFICIALMENTE


1 1 ZONE URBANIZZATE
1 1 1 TESSUTO CONTINUO (URBANO)
1 1 1 1 TESSUTO RESIDENZIALE COMPATTO E DENSO
1 1 1 2 TESSUTO RESIDENZIALE RADO
1 1 2 1 TESSUTO RESIDENZIALE RADO E NUCLEIFORME
1 1 2 2 FABBRICATI RURALI
1 2 ZONE INDUSTRIALI, COMMERCIALI E RETI DI COMUNICAZIONE
1 2 1 INSEDIAMENTI INDUSTR., COMMERCIALE E DEI GRANDI IMPIANTI DEI SERVIZI PUBBL. E PRIV.
1 2 1 1 INSEDIAMENTO INDUSTRIALI/ARTIG. E COMM. E SPAZI ANNESSI
1 2 1 2 INSEDIAMENTO DI GRANDI IMPIANTI DI SERVIZI
1 2 2 RETI ED AREE INFRASTRUTTURALI STRADALI E FERROVIARIE……
1 2 2 1 RETI STRADALI E SPAZI ACCESSORI
1 2 2 2 RETI FERROVIARIE E SPAZI ANNESSI
1 2 2 3 GRANDI IMPIANTI DI CONCENTRAMENTO E SMISTAMENTO MERCI
1 2 2 4 IMPIANTI A SERVIZIO DELLE RETI DI DISTRIBUZIONE
1 2 3 AREE PORTUALI
1 2 4 AREE AEROPORTUALI ED ELIPORTI
1 3 ZONE ESTRATTIVE, DISCARICHE E CANTIERI
1 3 1 AREE ESTRATTIVE
1 3 2 DISCARICHE E DEPOSITI DI ROTTAMI
1 3 2 1 DISCARICHE
1 3 2 2 DEPOSITI DI ROTTAMI A CIELO APERTO, CIMITERI DI AUTOVEICOLI
1 3 3 CANTIERI
1 4 ZONE VERDI ARTIFICIALI NON AGRICOLE
1 4 1 AREE VERDI URBANE
1 4 2 1 AREE RICREATIVE E SPORTIVE
1 4 2 2 AREE ARCHEOLOGICHE
1 4 3 CIMITERI
2 TERRITORI AGRICOLI
2 1 SEMINATIVI
2 1 1 1 SEMINATIVI IN AREE NON IRRIGUE
2 1 1 2 PRATI ARTIFICIALI
2 1 2 SEMINATIVI IN AREE IRRIGUE
2 1 2 1 SEMINATIVI SEMPLICI E COLTURE ORTICOLE A PIENO CAMPO
2 1 2 2 RISAIE
2 1 2 3 VIVAI
2 1 2 4 COLTURE IN SERRA
2 2 COLTURE PERMANENTI
2 2 1 VIGNETI

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2 2 2 FRUTTETI E FRUTTI MINORI


2 2 3 OLIVETI
2 3 1 PRATI STABILI
2 4 ZONE AGRICOLE ETEROGENEE
2 4 1 COLTURE TEMPORANEE ASSOCIATE A COLTURE PERMANENTI
2 4 1 1 COLTURE TEMPORANEE ASSOCIATE ALL'OLIVO
2 4 1 2 COLTURE TEMPORANEE ASSOCIATE AL VIGNETO
2 4 1 3 COLTURE TERMPORANEE ASSOCIATE AD ALTRE COLTURE PERMANENTI
2 4 2 SISTEMI COLTURALI E PARTICELLARI COMPLESSI
2 4 3 AREE PREV. OCCUPATE DA COLTURE AGRARIE CON PRESENZA DI SPAZI NATURALI IMPORTANTI
2 4 4 AREE AGROFORESTALI
3 TERROTORI BOSCATI ED ALTRI AMBIENTI SEMINATURALI
3 1 ZONE BOSCATE
3 1 1 BOSCHI DI LATIFOGLIE
3 1 1 1 B0SCO DI LATIFOGLIE
3 1 1 2 ARBORICOLTURA CON ESSENZE FORESTALI DI LATIFOGLIE
3 1 1 2 1 PIOPPETI, SALICETI,EUCALITTETI ECC. ANCHE IN FORMAZIONI MISTE
3 1 1 2 2 SUGHERETE
3 1 1 2 3 CASTAGNETI DA FRUTTO
3 1 1 2 4 ALTRO
3 1 2 BOSCHI DI CONIFERE
3 1 2 1 BOSCO DI CONIFERE
3 1 2 2 ARBORICOLTURA CON ESSENZE FORESTALI DI CONIFERE
3 1 3 BOSCHI MISTI DI CONIFERE E LATIFOGLIE
3 2 ASSOCIAZ. VEGETALI ARBUSTIVE E/O ERBACEE
3 2 1 AREE A PASCOLO NATURALE
3 2 2 1 CESPUGLIETI ED ARBUSTETI
3 2 2 2 FORMAZIONI DI RIPA NON ARBOREE
3 2 3 AREE A VEGETAZ. SCLEROFILLA
3 2 3 1 MACCHIA MEDITERRANEA
3 2 3 2 GARIGA
3 2 4 AREE A VEGETAZ. ARBOREA ED ARBUSTIVA IN EVOLUZIONE
3 2 4 1 AREE A RICOLONIZZAZIONE NATURALE
3 2 4 2 AREE A RICOLONIZZAZIONE ARTIFICIALE
3 3 ZONE APERTE CON VEGETAZIONE RADA O ASSENTE
3 3 1 SPIAGGE DUNE E SABBIE
3 3 1 1 SPIAGGE DI AMPIEZZA SUPERIORE A 25M
3 3 1 2 AREE DUNALI NON COPERTE DA VEGETAZIONE DI AMPIEZZA SUPERIORE A 25M
3 3 1 3 AREE DUNALI COPERTE DA VEGETAZIONE DI AMPIEZZA SUPERIORE A 25M
3 3 1 4 DISTESE DI SABBIA
3 3 1 5 LETTI DI TORRENTI DI AMPIEZZA SUPERIORE A 25M
3 3 2 PARETI ROCCIOSE E FALESIE
3 3 3 AREE CON VEGETAZIONE RADA > 5% E< 40%
4 TERRITORI UMIDI
4 1 ZONE UMIDE INTERNE
4 1 1 PALUDI INTERNE
4 1 2 TORBIERE
4 2 ZONE UMIDE INTERNE
4 2 1 PALUDI SALMASTRE
4 2 2 SALINE

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4 2 3 ZONE INTERTIDALI
5 CORPI IDRICI
5 1 ACQUE CONTINENTALI
5 1 1 CORSI D'ACQUA CANALI IDROVIE
5 1 1 1 FIUMI, TORRENTI E FOSSI
5 1 1 2 CANALI E IDROVIE
5 1 2 BACINI D'ACQUA
5 1 2 1 BACINI NATURALI
5 1 2 2 BACINI ARTIFICIALI
5 2 ACQUE MARITTIME
5 2 1 LAGUNE, LAGHI E STAGNI COSTIERI
5 2 1 1 LAGUNE, LAGHI E STAGNI COSTIERI A PRODUZIONE ITTICA NATURALE
5 2 1 2 ACQUACOLTURE IN LAGUNE, LAGHI E STAGNI COSTIERI
5 2 2 ESTUARI E DELTA
5 2 3 MARI
5 2 3 1 AREE MARINE A PRODUZ. ITTICA NATURALE
5 2 3 2 ACQUACOLTURE IN MARE LIBERO

Tabella 2: legenda classificazione uso del suolo

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Le classi d’uso individuate nell’area oggetto del presente studio sono quelle indicate in legenda,
con indicati i relativi pesi attribuiti.

Fig 5: stralcio Tav Eg/cg 002 Uso del Suolo

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Carta dell’acclività _TAV Eg/cg 003

L’andamento delle pendenze per l’area in esame evidenzia un andamento morfologico


caratterizzato da pendenze comprese tra 0 e 2%. Tale cartografia è stata prodotta utilizzando il
software QGIS sulla base dei rilievi LIDAR a maglia quadrata di un metro, discretizzati a 10 m al
fine di ridurre la ridondanza di dati che avrebbero penalizzato la lettura della carta.

Fig 6: stralcio Tav Eg/cg 003 Carta dell’Acclività

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CARTA DELL’INSTABILITÀ POTENZIALE _ TAV. EG/CG 004


La metodologia per la realizzazione della carta dell’instabilità potenziale dei versanti è stata
condotta su base puramente qualitativa ed è stata incentrata sull’individuazione dei principali
elementi che giocano un ruolo fondamentale nella propensione ai dissesti di versanti; si tratta ,
in particolare, degli aspetti morfologici, della composizione litologica e delle condizioni di Uso
del Suolo.

Gli elementi dei singoli tematismi sono stati raggruppati in classi e ad ogni classe è stato
attribuito un valore (peso) in funzione del ruolo esercitato nella produzione di un dissesto.

I pesi utilizzati nell’ambito di questo lavoro sono descritti nelle tabelle successive che ben
rappresentano le condizioni di instabilità potenziale nelle aree in studio.

P Parametro
e
s
o
Pendenza - 50 %
2
- 35%_50%
1
0 20%_35%
1 10%_20%
2 0%_10%
Geologia 1 Detrito di falda, coni detritici e conoidi di deiezione
4 Depositi lagunari, lacustri e palustri
5 Alluvioni ghiaiose recenti ed attuali degli alvei fluviali
5 Alluvioni ghiaiose, antiche e terrazzate
6 Alluvioni prevalentemente sabbiose
5 Depositi alluvionali prevalentemente limoso-argillosi
2 Depositi argillosi
2 sabbie eoliche
3 sabbie, anche grossolane con livelli ghiaiosi ed intercalazioni di arenarie
4 arenarie, arenarie conglomeratiche
4 marne
7 calcari, calcari marnosi
8 dolomie, dolomie calcaree e calcari dolomitici
4 Calcescisti, micascisti, argilloscisti
7 anfiboliti
5 gneiss con elevata densità di giunti di fratturazione
8 gneiss massicci e con giunti di fratturazione radi
3 tufi, tufi conglomeratici
7 ignimbriti
7 trachiti, fonoliti
8 basalti
5 andesiti
7 rioliti massicce
2 graniti, granodioriti alterati con potenti coperture di sabbioni arcosici
9 graniti, granodioriti massicci privi di copertura ed alterazione
Uso del suolo - Aree estrattive, discariche, cantieri, seminativi, colture permanenti, zone umide
2 marine
- Zone aperte con vegetazione rada o assente
1
0 Zone urbanizzate, industriali, commerciali, zone verdi artificiali e agricole
1 Associazioni vegetali arbustive ed erbacee
2 Zone boscate

Tabella 3: Pesi instabilità potenziale

Classi di Instabilità Potenziale


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Il risultato della somma algebrica dei pesi attribuiti ai vari fattori, descritti nelle precedenti
tabelle, è stato discriminato in cinque classi di instabilità potenziale; Le classi con pesi più
elevati rappresentano condizioni di stabilità maggiori viceversa quelle con punteggio basso
rappresentano condizioni di instabilità così come evidenziato nella Tabella 4.

Classe Descrizione Pesi


da a
1 Situazione potenzialmente stabile 10 12
2 Instabilità potenziale limitata 7 9
3 Instabilità potenziale media 4 6
4 Instabilità potenziale forte 1 3
5 Instabilità potenziale massima -3 0

Tabella 4 Classi di Instabilità Potenziale

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Da tale carta si evince che le aree interessate dallo studio ricadono rispettivamente quella di
S.Paolo nella fascia di instabilità potenziale forte, benché l’area sia completamente in piano la
classificazione viene condizionata fortemente dalle litologie presenti in situ, e quella dell’Ex-
Mattatoio nella fascia di instabilità potenziale limitata.

Fig 7: stralcio Tav Eg/cg 004 Carta dell’instabilità potenziale

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CARTA DI SINTESI DI PERICOLOSITÀ PER FRANA_ TAV EG/CG 006


Quest’ultimo elaborato contiene le perimetrazioni delle aree pericolose suddivise in cinque
livelli di pericolosità ciascuno dei quali contraddistinto da una particolare tonalità cromatica.

L’individuazione e la perimetrazione della aree potenzialmente instabili, quindi


potenzialmente soggette a fenomeni franosi, è stata fatta secondo un’analisi oggettiva
mirata alla determinazione dei seguenti parametri:

• pendenza del versante;

• copertura vegetale e tipologia della stessa;

• fenomeni di dilavamento e di erosione;

• fronti di scavo lungo le strade;

• aree interessate, attualmente o in passato, da attività minerarie o da attività di cava;

• cavità sotterranee;

• fenomeni di subsidenza;

• fenomeni di instabilità attivi o quiescenti;

la Carta della Pericolosità ha evidenziato che l’area di S. Paolo ricade in Hg1, nonostante
l’assenza di fenomeni franosi e della morfologia prevalentemente pianeggiante, con
quote medie comprese tra 0-2%.

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Fig 9: stralcio Tav Eg/cg 006 Carta pericolosità da frana

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CRITERI GENERALI PER GLI STUDI DI COMPATIBILITÀ


GEOLOGICO-TECNICA NELLE AREE A PERICOLOSITÀ DA
FRANA
Le disposizioni e le norme tecniche tendono a stabilire principi generali e prescrizioni
affinché le attività di progettazione, di realizzazione e manutenzione delle opere ricadenti in
aree a rischio di frana, non aumentino il livello di pericolosità e di rischio esistente, fatto
salvo quello eventuale intrinsecamente connesso all’intervento ammissibile, e non
precludano la possibilità di eliminare o ridurre le condizioni di pericolosità e rischio.

In ottemperanza a quanto stabilito dall’articolo 23, comma 9, Titolo III delle Norme di
attuazione del P.A.I., gli interventi previsti:

non peggiorano le condizioni di equilibrio statico dei versanti e di stabilità dei


suoli attraverso trasformazioni del territorio non compatibili;

non compromettono la riduzione o l’eliminazione delle cause di pericolosità o di


danno potenziale né la sistemazione idrogeologica a regime;

non interferiscono con gli interventi previsti dagli strumenti di programmazione


e pianificazione di protezione civile;

non incrementano le condizioni di rischio da frana degli elementi vulnerabili


interessati.

Relazione tecnico illustrativa 19


Piano attuativo dell'area San Paolo a Cagliari, finalizzata alla realizzazione del parco urbano attrezzato sportivo ed educativo.
Studio di compatibilità geologica e geotecnica – Relazione illustrativa

CONCLUSIONI

Il presente studio di compatibilità geomorfologica, geotecnica ha individuato e perimetrato


le aree interessate dai Piani attuativi dell'area di San Paolo a Cagliari, finalizzata alla
realizzazione del parco urbano attrezzato sportivo ed educativo, e di quella interessata dalla
realizzazione dall’intervento di Housing Sociale, edilizia residenziale pubblica e servizi
nell’area dell’Ex- Mattatoio.

Per l’area di S.Paolo è stata individuata la perimetrazione della pericolosità da frana Hg1, in
funzione del fatto che gli areali pur insistendo in aree con instabilità potenziale forte per via
della costituzione geolitologica dei terreni di sedime rappresentati principalmente da
depositi antropici, si trova in una condizione planoaltimetrica pressoché uniforme con
pendenze massime del 2% e in totale assenza di qualsiasi fenomeno franoso.

Relazione tecnico illustrativa 20

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