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PREMESSA ..................................................................................................................................... 2
NORMATIVA DI RIFERIMENTO .................................................................................................... 2
MODELLO GEOLOGICO E CARATTERISTICHE GEOTECNICHE ................................................. 3
AZIONE SISMICA LOCALE E SPETTRO DI RISPOSTA ELASTICO .............................................. 5
DESCRIZIONE DELLE OPERE DI PROGETTO ................................................................................. 10
FONDAZIONE GALLERIA PARAMASSI ....................................................................................... 14
FONDAZIONE BARRIERA DI SICUREZZA STRADALE CLASSE H2 ........................................... 15
CAPACITÀ PORTANTE DI FONDAZIONI SUPERFICIALI........................................................... 19
SINTESI DEI RISULTATI .............................................................................................................. 23
CONCLUSIONI ............................................................................................................................. 25
TABULATI FONDAZIONE GALLERIA PARAMASSI .................................................................... 26
TABULATI CORDOLO BARRIERA............................................................................................... 27
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PREMESSA
Il presente elaborato è relativo al calcolo e alle verifiche delle opere geotecniche, previste
nell’ambito degli “Interventi di mitigazione del rischio crolli lungo la SP 342 nel Comune di Sacco
(SA)”.
In particolare, tale studio è finalizzato al dimensionamento delle opere di fondazioni previste, per
la realizzazione della galleria paramassi e per l’installazione di una barriera stradale H2. Tale
analisi, eseguita in base ai dati forniti dalla relazione geologica redatta dal Dr. Geol. Giuseppe
Cerchiaro della società HYPRO - mandante del RT - allegata al seguente progetto, definisce le
caratteristiche geomeccaniche dei terreni presenti evidenziandone l’idoneità, rispetto alle opere
previste.
Nel proseguo sulla base delle indagini svolte ovvero, dei risultati degli studi geologici, si
descriveranno le condizioni geotecniche del sito e le relative verifiche necessarie a validare la
schematizzazione adoperata ed il comportamento del complesso struttura – terreno.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Il progetto è stato sviluppato nell'osservanza della vigente normativa tecnica:
- D.M. 17/01/2018 – Aggiornamento delle Norme tecniche per le costruzioni.
- Circolare 21/01/2019, n° 7/C.S.LL.PP. Istruzioni per l’applicazione dell’aggiornamento
delle norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto ministeriale 17 gennaio 2018.
Per quanto non diversamente specificato, verranno considerate (seppure in maniera non cogente)
le indicazioni fornite dai seguenti documenti:
Eurocodici strutturali elaborati dal CEN nella loro forma internazionale EN:
- EUROCODICE 1 - Azioni sulle strutture;
- EUROCODICE 2 - Progettazione delle strutture in calcestruzzo;
- EUROCODICE 3 - Progettazione delle strutture di Acciaio;
- EUROCODICE 4 - Progettazione delle strutture composte Acciaio-calcestruzzo;
- EUROCODICE 7 - Progettazione geotecnica;
- EUROCODICE 8 - Progettazione delle strutture per la resistenza sismica.
- Linee Guida del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici;
- Istruzioni e documenti tecnici del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.).
Ulteriori richiami normativi utilizzati come riferimento saranno specificati di volta in volta.
del massiccio roccioso. La parte sommitale del versante è caratterizzato da una serie di
paleosuperfici relitte dislocate a varie quote, inoltre, si riconoscono anche paleovalli fluviali
sospese incise nei litotipi carbonatici a testimonianza dell'attività di un reticolo idrografico attivo
a quote più alte. Lungo il versante si individuano canaloni in roccia molto incassati, impostati
essenzialmente lungo zone di debolezza, che potrebbero dar luogo a scariche di detrito, si
riconoscono inoltre corpi detritici di limitate estensioni incombenti sulla sottostante SP 342.
Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici, l'area in esame si presenta litologicamente
eterogenea, con rilievi carbonatici (calcarei e dolomitici) di particolare interesse idrogeologico,
bordati da deposi terrigeni poco permeabili.
Nell'ambito dei rilievi carbonatici è possibile distinguere una falda sotterranea che va ad
alimentare il Torrente Sammaro e dà vita a sorgenti di tipo perenne.
Nelle dorsali calcareo-dolomitiche si possono inoltre individuare anche falde sospese che formano
sorgenti di tipo stagionale o effimere, strettamente legate al carsismo elo all'assetto strutturale
a scala locale. Per quanto appena esposto, le caratteristiche idrogeologiche implicano uno schema
idrico di circolazione per falde sovrapposte, parzialmente interconnesse dai flussi di drenanza
attraverso gli strati semipermeabili e dalle soluzioni di continuità degli stessi.
I complessi idrogeologici rappresentativi il sito d'intervento sono:
-Unità Calcarea, permeabile per fessurazione e carsismo, Complesso Idrogeologico tipo
A (Suoli caratterizzati da elevata velocità d'infiltrazione e scarsa potenzialità di
deflusso)
-Sub Unità Scagliosa, permeabile per fessurazione e porosità, Complesso Idrogeologico
tipo B (Suoli caratterizzati da moderata velocità d'infiltrazione e potenzialità di
deflusso moderatamente bassa);
-Deposito di frana permeabile per porosità, Complesso Idrogeologico tipo C (Suoli
caratterizzati da moderata velocità d'infiltrazione e potenzialità di deflusso
moderatamente bassa).
-Depositi alluvionali, alluvionali torrentizi, permeabili per porosità, Complessi
Idrogeologici di tipo B (Suoli caratterizzati da moderata velocità d'infiltrazione e
potenzialità di deflusso moderatamente bassa);
Le acque piovane costituiscono uno dei più importanti agenti morfogenetici, producono rilevanti
effetti geomorfologici legati sia all’azione diretta d’impatto della pioggia sul terreno, sia
all’azione dello scorrimento dell’acqua in superficie, ossia al ruscellamento. I processi che ne
derivano sono detti di dilavamento o di erosione pluviale.
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Caratteristiche geotecniche
Sulla base dei risultati della campagna di indagini geognostiche, effettuata e dei rilievi eseguiti in
fase preliminare, ovvero sui risultati dei rilievi geomeccanici precedentemente descritti, è stata
predisposta la caratterizzazione geotecnica dei terreni attesi in corrispondenza degli interventi in
progetto, opportunamente accorpati in unità geotecniche distinte dalle sigle UG1a e UG1b, per i
cui rapporti latero-verticali si vedano le “Sezioni geologico-tecniche”.
UG1a – Unità geotecnica costituita da calcari bianco-grigiastri, calcilutiti da ben stratificate a
massive, calcareniti e calciruditi stratificate. I litotipi presentano un'intensa alterazione nella loro
porzione superficiale, dovuta dall'azione combinata delle fasi neotettoniche e da processi carsici.
In quest'unità sono presenti diversi blocchi di dimensioni metriche in condizioni di elevata
instabilità.
UG1b – Unità geotecnica costituita da calcari bianco-grigiastri, calcilutiti da ben stratificate a
massive, calcareniti e calciruditi stratificate. I litotipi presentano un’alterazione minore nella loro
porzione superficiale rispetto ai precedenti, dovuta dall'azione combinata delle fasi neotettoniche
e da processi carsici. In quest'unità sono presenti diversi blocchi di dimensioni metriche in
condizioni di elevata instabilità.
La definizione dei parametri geotecnici è avvenuta alla luce dei risultati della campagna di indagini
geognostiche, i cui risultati sono esposti nella tabella seguente.
Unità γ C
φ°
litotecnica kN/m3 MPa
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Pericolosità sismica
TR ag F0 Tc
anni g - S
30 0,039 2,463 0,281
50 0,050 2,441 0,323
72 0,058 2,513 0,338
101 0,068 2,515 0,358
140 0,078 2,522 0,378
201 0,091 2,488 0,409
475 0,128 2,501 0,439
975 0,166 2,562 0,457
2475 0,223 2,634 0,505
Tabella n.2 - Valori dei parametri ag, Fo, TC: variabilità col periodo di ritorno TR.
Figura n.2 – Ubicazione del sito nel reticolo di riferimento e coordinate dei nodi
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Tr Ag Fo T*c
Stato limite
Anni (g) (-) (s)
Tabella n.4 - Parametri spettrali del sito di progetto per i diversi stati limite.
Coefficienti Sismici
Lo spettro di risposta elastico in accelerazione è espresso da una forma spettrale (spettro
normalizzato), riferita ad uno smorzamento convenzionale del 5%, moltiplicata per il valore
dell’accelerazione orizzontale massima ag su un sito di riferimento rigido orizzontale. Sia la forma
spettrale che il valore di ag variano al variare della probabilità di superamento nel periodo di
riferimento PVR. Gli spettri così definiti possono essere utilizzati per strutture con periodo
fondamentale minore o uguale a 4,0 s.
I coefficienti sismici vengono riportati nella seguente tabella.
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Stato
Ss Cc St Kh Kv Amax Beta
limite
SLO 1,200 1,390 1,400 0,016 0,008 0,787 0,200
Tabella n.5 – Coefficienti sismici del sito di progetto per i diversi stati limite
Figura n.8 – Spettri di risposta elastici per i Figura n.9 – Valori dei parametri ag,Fo,Tc,
diversi stati limite in funzione del periodo di ritorno TR
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entrambi i lati del pannello (doppia legatura con doppio filo). Il nodo, dovrà essere in grado
di garantire una resistenza alla rottura (prova di trazione statica a strappo) non inferiore
a 24 kN. La fune di bordo è di diametro 12 mm AMZ con resistenza del filo elementare di
1770 passante per le maglie perimetrali del pannello serrata con filo galvanizzato diam.
3,00 mm. Le dimensioni dei pannelli rete saranno di m² 18 (6x3). Zincatura pannelli
secondo EN 10264/2 classe A. Collegamento fra i pannelli rete in fune e gli ancoraggi
predisposti, con funi d'acciaio AMZ diametro 12 mm, con resistenza del filo elementare di
1770 N/mm², in modo da creare una robusta ed omogenea cucitura fra gli stessi. Le
giunzioni della fune di collegamento dovranno essere eseguite con idonea morsettatura. I
tiranti permanenti saranno in barra d’acciaio diametro mm.25 e filettatura continua con
le seguenti resistenze minime dell'acciaio a snervamento 500 N/mmq e rottura 550 N/mmq.
ed allungamento a rottura 10%. delle piastre zincate di contrasto dimensione mm.
200x200x10 bombata e relativi dadi conici di bloccaggio, e la relativa tesatura.
4. INTERVENTI DI CHIODATURA DEI MASSI INSTABILI: È prevista la chiodatura per i blocchi
rilevati dall’attività ispettiva effettuata con rocciatori con volumetria in generale
superiore ai 10 metri cubi. Al fine di stabilizzare tali blocchi, sono previsti degli interventi
puntuali di chiodatura ed ancoraggio con barre autoperforanti di lunghezza di 8.00 m,
diametro 32 mm, carico 380 kN snervamento e 450 kN rottura (tensioni
snervamento/rottura 950/1150 N/mmq). La sequenza di realizzazione della chiodatura è
la seguente:
• Esecuzione del foro della lunghezza di progetto (L = 8.00 m);
• Inserimento del chiodo con distanziatore per garantire il centramento
all’interno del foro;
• Adeguata cianfrinatura della bocca del foro;
• Iniezione della boiacca per l’intera lunghezza del foro eseguito mediante
l’utilizzo di un’apposita pompa/impianto.
Le piastre di ripartizione in acciaio avranno le seguenti dimensioni: 200x200x10 mm.
5. REALIZZAZIONE DI GALLERIA PARAMASSI: La galleria paramassi presenta una struttura a
sbalzo di altezza nominale netta pari a 5,40 m e luce netta di 7,5 m; è costituita da una
successione di elementi prefabbricati in cemento armato, uguali fra loro, posati su un
cordolo di fondazione anch’esso in cemento armato. Gli elementi prefabbricati sono
ancorati a una serie di tiranti permanenti disposti sulla parete in roccia che sovrasta la
strada. Ogni elemento prefabbricato è costituito da tre corpi che, a montaggio ultimato,
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costituiscono il ritto, una trave a smusso inclinata sull'orizzontale di 48° circa, e una trave
di copertura inclinata di 6° dall’orizzontale.
I vari elementi prefabbricati che costituiscono la struttura sono posati in opera affiancati,
quasi a contatto tra loro. L'armatura è in parte inserita all'interno degli elementi
prefabbricati, in parte posata in opera negli appositi vani tra un prefabbricato e l'altro e
nelle articolazioni. Gli elementi prefabbricati sono resi solidali mediante un getto di
calcestruzzo in opera che congloba le armature aggiunte in opera e rende la struttura
monolitica. Sulla struttura prefabbricata si realizza inoltre una soletta superiore
collaborante, gettata in opera, che, oltre a partecipare alla ripartizione delle sollecitazioni
in direzione trasversale, funge da collegamento fra la struttura a sbalzo e i tiranti
d’ancoraggio.
6. REALIZZAZIONE DI BARRIERA PARAMASSI: Barriera paramassi a dissipazione di energia, per
classe di livello di energia 2 (MEL >= KJ 500), caratterizzata da:
- piedritti in acciaio zincato
- sistema di vincolo del piedritto alla fondazione tramite cerniera almeno
unidirezionale
- struttura di intercettazione formata da pannelli di rete in fune con orditura a maglia
esagonale a doppia torsione;
- struttura di collegamento formata da controventi longitudinali (nel piano della
barriera) e da controventi di monte ed eventuali controventi di valle in funi d'acciaio
tesati secondo le indicazioni del produttore.
- sistema di assorbimento di energia formato da dissipatori o freni disposti sui
controventi o sul perimetro della struttura di intercettazione.
- giunzione delle funi metalliche con modalità e morsettatura a norma UNI EN 13411 o
tramite manicotto metallico pressato in officina.
Tutte le parti metalliche devono essere protette contro l'ossidazione in accordo a: Funi in
trefoli d'acciaio secondo EN 10264/2 - Carpenteria metallica acciaio protezione a mezzo
di zincatura a caldo secondo UNI EN ISO 1461 e a bagno elettrolitico per le componenti
metalliche minori secondo UNI 2081/89. - Morsettature ed eventuali grilli protezione
secondo UNI 2081/89 - Filo elementare per reti ad anelli protezione come UNI EN 10244-2
Classe A - Funi d'acciaio componenti i pannelli di rete in fune protezione come EN 10264/2.
La barriera deve essere prodotta in regime di qualità UNI EN ISO 9001. La capacità della
barriera deve essere comprovata da prova d'urto in scala reale, condotta in accordo alle
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procedure delle linee guida ETAG 27 "Guideline for European Technical Approval of Falling
Rock Protection Kits". La prova deve garantire la funzionalità della struttura per entrambi
i livelli di servizio previsti da ETAG 27, energia di servizio SEL (Service Energy Level) e
massima energia MEL (Maximum Energy Level).
Per il tratto di viabilità in esame sono state previste una serie di opere minori e di rifinitura
necessarie a ripristinare la funzionalità della SP342, lasciando inalterata la configurazione
planimetrica dello stato di fatto in termini di quote e di dimensioni della sede stradale. In
particolare per effetto delle lavorazioni della galleria sarà necessario ripristinare la sovrastruttura
stradale e, dunque, si è previsto, il ricarico dell’attuale massicciata per uno spessore di 20 cm e
la rifinitura dello strato in conglomerato bituminoso mediante binder ed usura per uno sviluppo
complessivo di 110 ml.
Inoltre, si è previsto il rifacimento della segnaletica stradale conforme al codice della strada e
dunque, predisposte con posa in opera delle strisce di delimitazione della piattaforma dallo
spessore di 10 cm, nel rispetto di quanto previsto dall’art. 40 del Regolamento di attuazione del
C.D.S di cui agli artt. 137 e 138. Infine, si prevede la posa di un guardrail bordo laterale di tipo
H2.
La trave di fondazione è stata dimensionata in funzione delle reazioni vincolari trasmesse dalla
galleria paramassi alla base del ritto, come da tabella riportata di seguito, dove è indicata la
posizione della risultante trasmessa alla base del ritto, rappresentata dalla distanza orizzontale
della forza dalla facciata del ritto, a livello dell’estradosso della fondazione.
KN /m KN /m m
Permanenti con pendio 10% 626.5 134.6 0.79
Permanenti con pendio 50% 1010.2 269.5 0.75
Solo urto 728.9 317.6 0.86
Permanenti 30% con sisma 91 799.9 178.7 0.75
Permanenti 30% con sisma 92 466.4 37.3 0.52
Permanenti 30% con sisma 93 699.8 82.4 0.47
Permanenti 30% con sisma 94 599.8 40.0 0.37
Tabella n.6 –Reazioni vincolari alla base del ritto
sicurezza stradale classe H2 a tre onde, con ingombro trasversale di 554 mm e altezza fuori terra
pari a 1133 mm, da installare su un nuovo cordolo in calcestruzzo di progetto di dimensioni 70x40
cm. La barriera di progetto deve avere le seguenti certificazioni e rispettare le seguenti normative
di riferimento:
Certificato di costanza della prestazione: 2003-CPR-1148 del 07/08/2018
Zincatura: EN ISO 1461
Progettazione e prova barriere: UNI EN 1317-1 / 2 / 3 / 4 / 5
I montanti, posti ad interasse di 2,66 m, sono costituiti da profili metallici in acciaio S275 JR
avente sezione a C 120×80×30×4 mm, ancorati al manufatto di fondazione mediante piastra di
base in acciaio di spessore 15 mm e n.4 barre filettate M20 in acciaio INOX 470, in fori Ø24 di
profondità 230 mm ancoranti chimici tipo HILTI HIT-RE 500 V4. Il collegamento delle barriere alle
strutture, è stato dimensionato considerando le seguenti sollecitazioni:
VEd = 34,0 kN.
MEd = 34,0 kNm.
VERIFICHE GEOTECNICHE
I calcoli sono condotti nel pieno rispetto della normativa vigente e, in particolare, la normativa
cui viene fatto riferimento nelle fasi di calcolo, verifica e progettazione è costituita dalle Norme
Tecniche per le Costruzioni, emanate con il D.M. 17/01/2018 pubblicato nel suppl. 8 G.U. 42 del
20/02/2018, nonché la Circolare del Ministero Infrastrutture e Trasporti del 21 Gennaio 2019, n.
7 “Istruzioni per l’applicazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni”.
Gli stati limite ultimi per sviluppo di meccanismi di collasso determinati dal raggiungimento della
resistenza del terreno interagente con le fondazioni (GEO) riguardano:
collasso per carico limite nei terreni di fondazione;
scorrimento sul piano di posa.
Per le verifiche agli stati limite ultimi di tipo geotecnico (GEO) per carico limite e per scorrimento
si deve fare riferimento all'approccio 2.
L’analisi deve essere condotta con la Combinazione (A1+M1+R3), nella quale i coefficienti parziali
sui parametri di resistenza del terreno (M1) sono unitari, i coefficienti parziali sulle azioni (A1)
sono indicati dalla tabella 6.2.I e la resistenza globale del sistema è ridotta tramite i coefficienti
γR del gruppo R3 riportati in tab. 6.4.I.
Tab. 6.2.I – Coefficienti parziali per le azioni o per l’effetto delle azioni
Effetto Coefficiente EQU (A1) (A2)
Parziale
γF (o γE)
Carichi Favorevole γG1 0.9 1.0 1.0
permanenti Sfavorevole 1.1 1.3 1.0
G1
Carichi Favorevole γG2 0.8 0.8 0.8
permanenti Sfavorevole 1.5 1.5 1.3
(1)
G2
Azioni Favorevole γQi 0.0 0.0 0.0
variabili Q Sfavorevole 1.5 1.5 1.3
(1)
Per i carichi permanenti G2 si applica quanto indicato alla Tabella 2.6.I. Per la spinta delle
terre si fa riferimento ai coefficienti γG1
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Tab. 6.4.I – Coefficienti parziali γR per le verifiche agli stati limite ultimi di fondazioni superficiali
Verifica Coefficiente
parziale
(R3)
Carico limite γR= 2.3
Scorrimento γR= 1.1
Sotto l’effetto dell’azione sismica di progetto le opere e i sistemi geotecnici devono rispettare gli
stati limite ultimi e di esercizio già definiti in precedenza (§ 3.2.1 NTC), con i requisiti di sicurezza
indicati nel § 7.1.
Le verifiche degli stati limite ultimi in presenza di azioni sismiche devono essere eseguite ponendo
pari a 1 i coefficienti parziali sulle azioni e sui parametri geotecnici e impiegando le resistenze di
progetto, con i coefficienti parziali γR indicati nel presente Capitolo 7 oppure con i γR indicati nel
Capitolo 6 laddove non espressamente specificato.
Stato Limite Ultimo (SLV) per scorrimento sul piano di posa (§ 7.11.5.3.1)
Per azione si intende il valore della forza agente parallelamente al piano di scorrimento, per
resistenza si intende la risultante delle tensioni tangenziali limite sullo stesso piano, sommata, in
casi particolari, alla risultante delle tensioni limite agenti sulle superfici laterali della fondazione.
Specificamente, si può tener conto della resistenza lungo le superfici laterali nel caso di
contatto diretto fondazione-terreno in scavi a sezione obbligata o di contatto diretto
fondazione-calcestruzzo o fondazione-acciaio in scavi sostenuti da paratie o palancole.
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In tali casi, il progettista deve indicare l’aliquota della resistenza lungo le superfici laterali che
intende portare in conto, da giustificare con considerazioni relative alle caratteristiche
meccaniche dei terreni e ai criteri costruttivi dell’opera.
Ai fini della verifica allo scorrimento, si può considerare la resistenza passiva solo nel caso di
effettiva permanenza di tale contributo, portando in conto un’aliquota non superiore al 50%.
Tab. 7.11.II - Coefficienti parziali γR per le verifiche degli stati limite (SLV) delle fondazioni
superficiali con azioni sismiche
Verifica Coefficiente parziale
Ng 2( Nq 1) tan (Vesic)
Nq 1
Nc
tan in condizioni D (Reissner-Meyerhof)
Nc 5,14 in condizioni U
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E
G
2(1 )
= modulo elastico tangenziale
=coefficiente di Poisson
B
1 3,3 0,45 L
Icr exp
2 tan(45 ' )
2 = indice di rigidezza critico
1 Yq
Yc Yq
Nq tan '
D
dq 1 2 tan (1 sin ) 2
B' per D B’
1 dq
dc dq
Nc tan in condizioni D
D
dc 1 0,4arc tan
B' per D > B’ in condizioni U
D
dc 1 0,4
B' per D B’ in condizioni U
gc gq 1 0,5 tan
in condizioni D
gc 1
147 in condizioni U
gq 1
in condizioni U
Coefficienti di forma (De Beer):
B'
sg 1 0,4
L'
B'
sq 1 tan
L'
B' Nq
sc 1
L' Nc
L’azione del sisma si traduce in accelerazioni nel sottosuolo (effetto cinematico) e nella
fondazione, per l’azione delle forze d’inerzia generate nella struttura in elevazione (effetto
inerziale). Tali effetti possono essere portati in conto mediante l’introduzione di coefficienti
sismici rispettivamente denominati Khi e Igk, il primo definito dal rapporto tra le componenti
orizzontale e verticale dei carichi trasmessi in fondazione ed il secondo funzione
dell’accelerazione massima attesa al sito. L’effetto inerziale produce variazioni di tutti i
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coefficienti di capacità portante del carico limite in funzione del coefficiente sismico Khi e viene
portato in conto impiegando le formule comunemente adottate per calcolare i coefficienti
correttivi del carico limite in funzione dell’inclinazione, rispetto alla verticale, del carico agente
sul piano di posa.
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CONCLUSIONI
Le analisi condotte hanno consentito, di dimensionare le opere geotecniche e di verificare le stesse
allo SLV secondo gli approcci progettuali normativi, ritenendo i litotipi interessati idonei alla
realizzazione delle opere.
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SPECIFICHE CAMPI TABELLA DI STAMPA
Si riporta appresso la spiegazione delle sigle usate nel le tabelle di verifica aste in calcestruzzo per gli stati limite ultimi.
Filo Iniz./Fin. : Sulla prima riga numero del filo del nodo iniziale, sulla seconda quello del nodo finale
Cotg Ɵ : Cotangente Angolo del puntone compresso
Quota : Sulla prima riga quota del nodo iniziale, sulla seconda quota del nodo finale
SgmT : Solo per le travi di fondazione:
Pressione di contatto sul terreno in Kg/cmq calcolata con i valori caratteristici delle
azioni assumendo i coefficienti gamma pari ad uno.
AmpC : Solo per le travi di elevazione:
Coefficiente di amplificazione dei carichi statici per tenere in conto della verifica
locale dell'asta a sisma verticale.
N/Nc : Solo per i pilastri:
Percentuale della resistenza massima a compressione della sezione di solo
calcestruzzo.
Tratto : Se una trave è suddivisa in più tratti sulla prima riga è riportato il numero del tratto,
sulla terza il numero di suddivisioni della trave
Sez B/H : Sulla prima riga numero della sezione nell'archivio, sulla seconda base della sezione,
sulla terza altezza. Per sezioni a T è riportato l'ingombro massimo della sezione
Concio : Numero del concio
Co Nr : Numero della combinazione e in sequenza sollecitazioni ultime di calcolo che
forniscono la massima deformazione nell'acciaio e nel calcestruzzo per la verifica a
flessione
GamRd : Solo per le travi di fondazione: Coefficiente di sovraresistenza.
M Exd : Momento ultimo di calcolo asse vettore X (per le travi incrementato dalla traslazione
del diagramma del momento flettente)
M Eyd : Momento ultimo di calcolo asse vettore Y
N Ed : Sforzo normale ultimo di calcolo
x/d : Rapporto fra la posizione dell'asse neutro e l'altezza utile della sezione moltiplicato per
100
ef% ec% (*100) : deformazioni massime nell'acciaio e nel calcestruzzo moltiplicate per 10.000. Valore
limite per l'acciaio 100 (1%), valore limite nel calcestruzzo 35 (0,35%)
Area : Area del ferro in centimetri quadri; per le travi rispettivamente superiore ed inferiore,
per i pilastri armature lungo la base e l'altezza della sezione
Co Nr : Numero della combinazione e in sequenza sollecitazioni ultime di calcolo che
forniscono la minore sicurezza per le azioni taglianti e torcenti
V Exd : Taglio ultimo di calcolo in direzione X
V Eyd : Taglio ultimo di calcolo in direzione Y
T sdu : Momento torcente ultimo di calcolo
V Rxd : Taglio resistente ultimo delle staffe in direzione X
V Ryd : Taglio resistente ultimo delle staffe in direzione Y
T Rd : Momento torcente resistente ultimo delle staffe
T Rld : Momento torcente resistente ultimo dell'armatura longitudinale
Coe Cls : Coefficiente per il controllo di sicurezza del calcestruzzo alle azioni taglianti e torcenti
moltiplicato per 100; la sezione è verificata se detto valore e minore o uguale a 100
Coe Staf : Coefficiente per il controllo di sicurezza delle staffe alle azioni taglianti e torcenti
moltiplicato per 100; la sezione è verificata se detto valore e minore o uguale a 100
Alon : Armatura longitudinale a torsione (nelle travi rettangolari per le quali è stata
effettuata la verifica a momento My in questo dato viene stampata anche l'armatura
flessionale dei lati verticali)
Staffe : Passo staffe e lunghezza del tratto da armare
Moltipl Ultimo : Solo per le stampe di riverifica:
Moltiplicatore dei carichi che porta a collasso la sezione. Il percorso dei carichi
seguito e' a sforzo normale costante. Le deformazioni riportate sono determinate dalle
sollecitazioni di calcolo amplificate del moltiplicatore in parola.
SPECIFICHE CAMPI TABELLA DI STAMPA
Si riporta appresso la spiegazione delle sigle usate nelle tabelle di verifica aste in cls per gli stati limiti di esercizio.
Filo : Sulla prima riga numero del filo del nodo iniziale, sulla seconda quello
del nodo finale
Quota : Sulla prima riga quota del nodo iniziale, sulla seconda quota del nodo
finale
Tratto : Se una trave è suddivisa in più tratti sulla prima riga è riportato il
numero del tratto, sulla terza il numero di suddivisioni della trave
Com Cari : Indicatore della matrice di combinazione; la prima riga individua la
matrice delle combinazioni rare, la seconda la matrice delle
combinazioni frequenti, la terza quella permanenti. Questo indicatore
vale sia per la verifica a fessurazione che per il calcolo delle frecce
Fessu : Fessura limite e fessura di calcolo espressa in mm; se la trave non
risulta fessurata l'ampiezza di calcolo sarà nulla
Dist mm : Distanza fra le fessure
Concio : Numero del concio in cui si è avuta la massima fessura
Combin : Numero della combinazione ed in sequenza sollecitazioni per cui si è
avuta la massima fessura
Mf X : Momento flettente asse vettore X
Mf Y : Momento flettente asse vettore Y
N : Sforzo normale
Frecce : Freccia limite e freccia massima di calcolo
Combin : Numero della combinazione che ha prodotto la freccia massima
Com Cari : Indicatore della matrice di combinazione; la prima riga individua la
matrice delle combinazioni rare per la verifica della tensione sul
calcestruzzo, la seconda la matrice delle combinazioni rare per la
verifica della tensione sull'acciaio, la terza la matrice delle
combinazioni permanenti per la verifica della tensione sul calcestruzzo
lim : Valore della tensione limite in Kg/cmq
cal : Valore della tensione di calcolo in Kg/cmq
Concio : Numero del concio in cui si è avuta la massima tensione
Combin : Numero della combinazione ed in sequenza sollecitazioni per cui si è
avuta la massima tensione
Mf X : Momento flettente asse vettore X
Mf Y : Momento flettente asse vettore Y
N : Sforzo normale
SPECIFICHE CAMPI TABELLA DI STAMPA
Si riporta appresso la spiegazione delle sigle usate nella tabella di stampa per la verifica del diametro massimo utilizzabile:
Dir Locale X
Trave rif. : Numero della trave collegata al nodo 3d nella direzione X presa a
riferimento per la formula
AlfaBl : Valore risultante dalla formula di Norma
Bpil : Larghezza del pilastro nella direzione locale X
Fimax : Diametro massimo utilizzabile sul nodo per il telaio X,
arrotondato all'intero piu' vicino
Fi : Diametro utilizzato nel disegno ferri
Status : PASSANTE:se i ferri sono passanti si ritiene la verifica non necessaria
OK:diametro è minore del diametro massimo ammissibile
PIEGA: diametro è maggiore del diametro massimo (in questo caso i
ferri vengono piegati dentro il nodo per garantire l'ancoraggio)
Dir Locale Y
Trave rif. : Numero della trave collegata al nodo 3d nella direzione Y presa a
riferimento per la formula
AlfaBl : Valore risultante dalla formula di Norma
Bpil : Larghezza del pilastro nella direzione locale Y
Fimax : Diametro massimo utilizzabile sul nodo per il telaio Y,
arrotondato all'intero piu' vicino
Fi : Diametro utilizzato nel disegno ferri
Status : PASSANTE:se i ferri sono passanti si ritiene la verifica non necessaria
OK:diametro è minore del diametro massimo ammissibile
PIEGA: diametro è maggiore del diametro massimo (in questo caso i
ferri vengono piegati dentro il nodo per garantire l'ancoraggio)
STAMPA PROGETTO S.L.U. - FONDAZIONE
Filo Quota T C VERIFICA A PRESSO-FLESSIONE VERIFICA A TAGLIO E TORSIONE
Iniz Iniz. r Sez o
Fin. Final a Bas n Co GamRd M Exd N Ed x/ f% c% Area cmq Co V Exd V Eyd T Sdu V Rxd V Ryd TRd TRld Coe Coe ALon staffe
Ctg t Alt c Nr (t*m) (t) /d 100 100 sup inf Nr (t) (t) (t*m) (t) (t) (t*m) (t*m) Cls Sta cmq Pas Lun Fi
1 0,00 1 1 0 0,00 0,0 0,0 0 0 0 25,2 12,6 2 -140,9 0,0 0,0 154,3 298,8 158,1 0,0 40 91 0,0 20 100 12
2 0,00 160 2 0 0,00 0,0 0,0 0 0 0 25,2 12,6 0 0,0 0,0 0,0 154,3 298,8 158,1 0,0 0 0 0,0 20 0 12
2.5 105 3 0 0,00 0,0 0,0 0 0 0 25,2 9,0 2 -93,6 0,0 0,0 154,3 298,8 158,1 0,0 26 61 0,0 20 425 12
4 0 0,00 0,0 0,0 0 0 0 25,2 12,6 0 0,0 0,0 0,0 154,3 298,8 158,1 0,0 0 0 0,0 20 0 12
5 0 0,00 0,0 0,0 0 0 0 25,2 12,6 2 140,9 0,0 0,0 154,3 298,8 158,1 0,0 40 91 0,0 20 100 12
Si riporta di seguito la spiegazione delle sigle usate nella tabella di stampa delle risultanti delle sollecitazioni agenti sull’area
d'impronta delle travi Winkler, nel sistema di riferimento locale (y=asse trave).
Si riporta di seguito la spiegazione delle sigle usate nella tabella di stampa della portanza delle fondazioni superficiali (travi Winkler,
plinti e piastre) in condizioni drenate e non drenate.
OK = Verifica soddisfatta
La verifica allo scorrimento delle fondazioni superficiali è stata condotta calcolando la resistenza limite secondo la seguente relazione,
che tiene in conto sia il contributo ad attrito che quello coesivo:
N tg A C
Vres
r r C
in cui:
g, gC : Coefficienti parziali per i parametri geotecnici (NTC Tabella 6.2.II)
Si riporta di seguito la spiegazione delle sigle usate nella precedente relazione e nella relativa tabella di stampa.
N : Scarico verticale
Verifica : Flag di verifica allo scorrimento del singolo elemento. Se l’elemento è collegato
Locale al resto della fondazione, la condizione di slittamento del singolo elemento non
pregiudica la verifica globale della intera fondazione
S(Fh) : Somma dei contributi delle azioni orizzontali trasmesse dai vari elementi
strutturali
Filo : numero del filo fisso in corrispondenza del quale viene calcolato
lo stato deformativo
Si riporta di seguito la spiegazione delle sigle usate nella tabella dello stato tensionale.
27
CORDOLO BARRIERA
Si riporta appresso la spiegazione delle sigle usate nel le tabelle di verifica aste in calcestruzzo per gli stati limite ultimi.
Filo Iniz./Fin. : Sulla prima riga numero del filo del nodo iniziale, sulla seconda quello del nodo finale
Cotg Ɵ : Cotangente Angolo del puntone compresso
Quota : Sulla prima riga quota del nodo iniziale, sulla seconda quota del nodo finale
SgmT : Solo per le travi di fondazione:
Pressione di contatto sul terreno in Kg/cmq calcolata con i valori caratteristici delle
azioni assumendo i coefficienti gamma pari ad uno.
AmpC : Solo per le travi di elevazione:
Coefficiente di amplificazione dei carichi statici per tenere in conto della verifica
locale dell'asta a sisma verticale.
N/Nc : Solo per i pilastri:
Percentuale della resistenza massima a compressione della sezione di solo
calcestruzzo.
Tratto : Se una trave è suddivisa in più tratti sulla prima riga è riportato il numero del tratto,
sulla terza il numero di suddivisioni della trave
Sez B/H : Sulla prima riga numero della sezione nell'archivio, sulla seconda base della sezione,
sulla terza altezza. Per sezioni a T è riportato l'ingombro massimo della sezione
Concio : Numero del concio
Co Nr : Numero della combinazione e in sequenza sollecitazioni ultime di calcolo che
forniscono la massima deformazione nell'acciaio e nel calcestruzzo per la verifica a
flessione
GamRd : Solo per le travi di fondazione: Coefficiente di sovraresistenza.
M Exd : Momento ultimo di calcolo asse vettore X (per le travi incrementato dalla traslazione
del diagramma del momento flettente)
M Eyd : Momento ultimo di calcolo asse vettore Y
N Ed : Sforzo normale ultimo di calcolo
x/d : Rapporto fra la posizione dell'asse neutro e l'altezza utile della sezione moltiplicato per
100
ef% ec% (*100) : deformazioni massime nell'acciaio e nel calcestruzzo moltiplicate per 10.000. Valore
limite per l'acciaio 100 (1%), valore limite nel calcestruzzo 35 (0,35%)
Area : Area del ferro in centimetri quadri; per le travi rispettivamente superiore ed inferiore,
per i pilastri armature lungo la base e l'altezza della sezione
Co Nr : Numero della combinazione e in sequenza sollecitazioni ultime di calcolo che
forniscono la minore sicurezza per le azioni taglianti e torcenti
V Exd : Taglio ultimo di calcolo in direzione X
V Eyd : Taglio ultimo di calcolo in direzione Y
T sdu : Momento torcente ultimo di calcolo
V Rxd : Taglio resistente ultimo delle staffe in direzione X
V Ryd : Taglio resistente ultimo delle staffe in direzione Y
T Rd : Momento torcente resistente ultimo delle staffe
T Rld : Momento torcente resistente ultimo dell'armatura longitudinale
Coe Cls : Coefficiente per il controllo di sicurezza del calcestruzzo alle azioni taglianti e torcenti
moltiplicato per 100; la sezione è verificata se detto valore e minore o uguale a 100
Coe Staf : Coefficiente per il controllo di sicurezza delle staffe alle azioni taglianti e torcenti
moltiplicato per 100; la sezione è verificata se detto valore e minore o uguale a 100
Alon : Armatura longitudinale a torsione (nelle travi rettangolari per le quali è stata
effettuata la verifica a momento My in questo dato viene stampata anche l'armatura
flessionale dei lati verticali)
Staffe : Passo staffe e lunghezza del tratto da armare
Moltipl Ultimo : Solo per le stampe di riverifica:
Moltiplicatore dei carichi che porta a collasso la sezione. Il percorso dei carichi
seguito e' a sforzo normale costante. Le deformazioni riportate sono determinate dalle
sollecitazioni di calcolo amplificate del moltiplicatore in parola.
SPECIFICHE CAMPI TABELLA DI STAMPA
Si riporta appresso la spiegazione delle sigle usate nelle tabelle di verifica aste in cls per gli stati limiti di esercizio.
Filo : Sulla prima riga numero del filo del nodo iniziale, sulla seconda quello
del nodo finale
Quota : Sulla prima riga quota del nodo iniziale, sulla seconda quota del nodo
finale
Tratto : Se una trave è suddivisa in più tratti sulla prima riga è riportato il
numero del tratto, sulla terza il numero di suddivisioni della trave
Com Cari : Indicatore della matrice di combinazione; la prima riga individua la
matrice delle combinazioni rare, la seconda la matrice delle
combinazioni frequenti, la terza quella permanenti. Questo indicatore
vale sia per la verifica a fessurazione che per il calcolo delle frecce
Fessu : Fessura limite e fessura di calcolo espressa in mm; se la trave non
risulta fessurata l'ampiezza di calcolo sarà nulla
Dist mm : Distanza fra le fessure
Concio : Numero del concio in cui si è avuta la massima fessura
Combin : Numero della combinazione ed in sequenza sollecitazioni per cui si è
avuta la massima fessura
Mf X : Momento flettente asse vettore X
Mf Y : Momento flettente asse vettore Y
N : Sforzo normale
Frecce : Freccia limite e freccia massima di calcolo
Combin : Numero della combinazione che ha prodotto la freccia massima
Com Cari : Indicatore della matrice di combinazione; la prima riga individua la
matrice delle combinazioni rare per la verifica della tensione sul
calcestruzzo, la seconda la matrice delle combinazioni rare per la
verifica della tensione sull'acciaio, la terza la matrice delle
combinazioni permanenti per la verifica della tensione sul calcestruzzo
lim : Valore della tensione limite in Kg/cmq
cal : Valore della tensione di calcolo in Kg/cmq
Concio : Numero del concio in cui si è avuta la massima tensione
Combin : Numero della combinazione ed in sequenza sollecitazioni per cui si è
avuta la massima tensione
Mf X : Momento flettente asse vettore X
Mf Y : Momento flettente asse vettore Y
N : Sforzo normale
STAMPA PROGETTO S.L.U. - FONDAZIONE
Filo Quota T C VERIFICA A PRESSO-FLESSIONE VERIFICA A TAGL IO E TORSIONE
Iniz Iniz. r Sez o
Fin. Final a Bas n Co M Exd N Ed Moltip Gamm f% c Area cmq Co V Exd V Eyd T Sdu V Rxd V Ryd TRd TRld Coe Coe ALon Staffe
Ctg t Alt c mb (t*m) (t) Ultimo Rd 100 sup inf mb (t) (t) (t*m) (t) (t) (t*m) (t*m) Cls Sta cmq Pas Lun Fi
1 0,00 1 1 1 0,0 0,0 1000,00 0,00 0 0 8,0 8,0 1 -14,0 0,0 0,0 29,8 31,9 8,7 0,0 19 47 0,0 19 38 8
2 0,00 70 3 1 0,0 0,0 1000,00 0,00 0 0 8,0 8,0 1 -13,8 0,0 0,0 29,8 31,9 8,7 0,0 19 46 0,0 19 5424 8
2.5 40 5 1 0,0 0,0 1000,00 0,00 0 0 8,0 8,0 1 14,0 0,0 0,0 29,8 31,9 8,7 0,0 19 47 0,0 19 38 8
Si riporta di seguito la spiegazione delle sigle usate nella tabella di stampa delle risultanti delle sollecitazioni agenti
sull’area d'impronta delle travi Winkler, nel sistema di riferimento locale (y=asse trave).
Si riporta di seguito la spiegazione delle sigle usate nella tabella di stampa della portanza delle fondazioni superficiali
(travi Winkler,
plinti e piastre) in condizioni drenate e non drenate.
OK = Verifica soddisfatta
OK = Verifica soddisfatta
La verifica allo scorrimento delle fondazioni superficiali è stata condotta calcolando la resistenza limite secondo la
seguente relazione, che tiene in conto sia il contributo ad attrito che quello coesivo:
N tg A C
Vres
r r C
in cui:
g, gC : Coefficienti parziali per i parametri geotecnici (NTC Tabella 6.2.II)
Si riporta di seguito la spiegazione delle sigle usate nella precedente relazione e nella relativa tabella di stampa.
N : Scarico verticale
Verifica : Flag di verifica allo scorrimento del singolo elemento. Se l’elemento è collegato
Locale al resto della fondazione, la condizione di slittamento del singolo elemento non
pregiudica la verifica globale della intera fondazione
S(Fh) : Somma dei contributi delle azioni orizzontali trasmesse dai vari elementi
strutturali
Filo : numero del filo fisso in corrispondenza del quale viene calcolato
lo stato deformativo
Si riporta di seguito la spiegazione delle sigle usate nella tabella dello stato tensionale.
1 Dati da inserire
Tipo e dimensione dell'ancorante: HIT-RE 500 V4 + HAS-U 8.8 HDG M20
Periodo di ritorno (durata in anni): 50
Codice articolo: 2223915 HAS-U 8.8 HDG M20x400 (inserire) /
2287552 HIT-RE 500 V4 (composto indurente)
Hilti Seismic set o altro sistema per il riempimento dello spazio aulare tra piastra e
ancorante.
Profondità di posa effettiva: hef,opti = 227,0 mm (hef,limit = 356,0 mm)
Materiale: 8.8
Certificazione No.: ETA 20/0541
Emesso I Valido: 04/09/2021 | -
Prova: Valutazione ingegneristica SOFA BOND dopo la campagna di test ETAG BOND
Fissaggio distanziato: eb = 0,0 mm (Senza distanziamento); t = 15,0 mm
Piastra d'ancoraggio :
R lx x ly x t = 291,4 mm x 401,1 mm x 15,0 mm; (Spessore della piastra raccomandato: non calcolato)
R
- Il calcolo dell'ancoraggio presuppone la presenza di una piastra di ancoraggio rigida.
Si dovrà verificare la corrispondenza dei dati inseriti e dei risultati con la situazione reale effettiva e la loro plausibilità!
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1
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Telefono I Fax: | E-mail:
Design: misciosca Data: 20/01/2022
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Si dovrà verificare la corrispondenza dei dati inseriti e dei risultati con la situazione reale effettiva e la loro plausibilità!
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Design: misciosca Data: 20/01/2022
Contratto N°:
ID gruppo ancoranti
1, 3
ID gruppo ancoranti
1, 3
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Contratto N°:
3.4 Fessurazione
0 2
Ac,N [mm ]
2
Ac,N [mm ] ccr,sp [mm] scr,sp [mm] y h,sp
598.498 420.423 324,2 648,4 1,296
ID gruppo ancoranti
1, 3
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Contratto N°:
ID gruppo ancoranti
1-4
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a a
bN + bV £ 1,0
Commenti: Gli spostamenti a trazione risultano validi con metà del valore della coppia di serraggio richiesta per non fessurato calcestruzzo!
Gli spostamenti a taglio sono validi trascurando l'attrito tra il calcestruzzo e la piastra d’ancoraggio! Lo spazio derivante dal foro eseguito con
perforatore e dalle tolleranze dei fori non viene considerato in questo calcolo!
Gli spostamenti ammissibili dell'ancorante dipendono dalla struttura fissata e devono essere definiti dal progettista!
7 Attenzione
• Fenomeni di ridistribuzione dei carichi sugli ancoranti derivanti da eventuali deformazioni elastiche della piastra non sono presi in
considerazione. Si assume una piastra di ancoraggio sufficientemente rigida in modo che non risulti deformabile sotto l'azione di carichi!
• La verifica del trasferimento dei carichi nel materiale base è necessaria in accordo all'EOTA TR 029 sezione 7!
• Il calcolo è valido solo se le dimensioni dei fori sulla piastra non superano i valori indicati nella Tabella 4.1 da EOTA TR029! Per diametri dei
fori superiori vedere il capitolo 1.1 dell'EOTA TR029!
• La lista accessori inclusa in questo report di calcolo è da ritenersi solo come informativa dell'utente. In ogni caso, le istruzioni d'uso fornite
con il prodotto dovranno essere rispettate per garantire una corretta installazione.
• L’adesione chimica caratteristica dipende dalle temperature di breve e di lungo periodo.
• Il metodo SOFA (fori riempiti) assume l'assenza di spazi anulari tra gli ancoranti e la piastra di ancoraggio. Questo può essere ottenuto
mediante il riempimento con resina di sufficiente resistenza a compressione (p.e. usando il sistema Hilti Seismic/Filling set) o attraverso altri
mezzi idonei.
• L’utente è responsabile della conformità alle norme correnti (e.g. EC3, AS 4100, ecc.)
• Una verifica agli Stati Limite d’Esercizio non è eseguita da SOFA e deve essere effettuata dall’utente!
• L’adesione chimica caratteristica dipende dal periodo di ritorno (durata in anni): 50
Si dovrà verificare la corrispondenza dei dati inseriti e dei risultati con la situazione reale effettiva e la loro plausibilità!
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Contratto N°:
Hilti HAS-U barra filettata with HIT-RE 500 V4 Resina ad iniezione with 227 mm embedment h_ef, M20, Zincato, Foro eseguito con
roto-percussione installation per ETA 20/0541, con fori riempiti attraverso Set Dinamico o altre soluzioni analoghe.
-50,0
y
136,7 154,7
45,0 55,1
3
200,1
4
194,6
0,4
x
201,0
2
35,0
1
71,4
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