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Analisi e Progettazione di Pannelli di Tamponamento

Vincenzo Piluso
Dipartimento di Ingegneria Civile, Università di Salerno

ABSTRACT

The analysis and modelling of cladding panels subjected to both normal out-of-plane
actions and to shear in-plane actions is presented. Reference is made to trapezoidal sheet
panels and to sandwich panels with incompressible core. In particular, with reference to
panels subjected to normal out-of-plane actions, a brief summary of the “splitted rigidity”
approach for analysing lightweight sandwich panels is presented according to Stamm and
Witte formulation. Moreover, with reference to cladding panels subjected to shear actions, i.e.
acting as diaphragms, the method of Bryan and Davies for predicting the shear resistance and
stiffness is summarized.

1 INTRODUZIONE

La moderna industria della costruzione metallica è oggi in grado di fornire un gran


numero di pannelli diversi, in grado di soddisfare le diverse esigenze di progettazione degli
edifici, sia industriali che civili. I pannelli possono essere impiegati tanto come elementi non
strutturali quanto come elementi strutturali, sia come elementi di copertura che come elementi
di facciata. La presente memoria è dedicata all’impiego dei pannelli come elementi di
facciata, ossia di tamponamento; tuttavia, le formulazioni presentate possono, se non
altrimenti specificato, essere applicate anche al caso di pannelli di copertura.
I pannelli di tamponamento possono essere divisi in tre gruppi distinti: i diaframmi
costituiti da piastre in acciaio, i pannelli in lamiera corrugata ed i pannelli sandwich. I
diaframmi costituiti da piastre in acciaio, generalmente irrigidite, sono stati solo recentemente
impiegati come elementi strutturali nella progettazione degli edifici alti al fine di contenere gli
spostamenti laterali e/o aumentare la resistenza laterale della struttura. Al contrario, i pannelli
delle altre tipologie sono da molti anni impiegati negli edifici, principalmente come elementi
di copertura. In particolare, i pannelli sandwich risultano ampiamente diffusi nelle costruzioni
aeronautiche e navali e nell’industria dei trasporti. Tuttavia, le loro qualità estetiche ed i
vantaggi che essi comportano in termini di isolamento termico ne hanno favorito l’impiego
nell’industria delle costruzioni anche in ambito civile.
Un tipico pannello sandwich risulta costituito da due lamiere superficiali esterne,
eventualmente corrugate, e da uno strato intermedio di riempimento, detto “core”, in materiale
leggero ed a bassa resistenza rispetto alle lamiere esterne. La principale funzione dello strato
di riempimento è di aumentare il braccio di leva delle lamiere che conferiscono rigidezza
flessionale al sistema, sia attraverso la loro rigidezza estensionale che, specialmente se
corrugate, attraverso la rigidezza flessionale propria. Inoltre, il materiale di riempimento
diminuisce il rischio di instabilità locale delle lamiere esterne sottili attraverso la sua azione
stabilizzatrice. Affinché ciò accada, è necessario che il materiale costituente il “core” sia
sufficientemente rigido nella direzione dello spessore ed abbia una adeguata adesione alle
2 TECNICHE INNOVATIVE NELLA PROGETTAZIONE DI EDIFICI CON ELEMENTI SOTTILI IN ACCIAIO

lamiere esterne. Conseguentemente, nella letteratura tecnico-scientifica viene effettuata una


fondamentale distinzione tra “core” incomprimibili e “core” comprimibili nella direzione
dello spessore (Frostig, 2003). Nel seguito, si fa riferimento al caso di pannelli con “core”
incomprimibile nella direzione dello spessore.
L’analisi dei pannelli costituiti da piastre in acciaio rientra nell’ambito tradizionale delle
“plated structures”, ossia delle strutture a piastra in composizione saldata, in cui giocano un
ruolo di fondamentale importanza i fenomeni di instabilità locale e la possibilità di governare
tali fenomeni mediante l’introduzione di opportuni elementi di irrigidimento. Pertanto, per
essi si rimanda alla amplia letteratura tecnica disponibile (Wagner, 1931; Basler, 1961; Evans
et al., 1978; Evans, 1983; Kulak, 1986; ECCS, 1986; prEN 1993-1-5, 2004).
Con riferimento alla analisi e modellazione strutturale delle altre due tipologie di
pannello, è necessario esaminare tanto il comportamento per azioni ortogonali al piano del
pannello stesso quanto il comportamento per azioni taglianti contenute nel piano del pannello
(comportamento a diaframma).
Per quanto riguarda l’analisi dei pannelli in lamiera corrugata per azioni ortogonali al
piano degli stessi. Le problematiche sono quelle tipiche dei profili sottili soggetti a flessione e
taglio, ed eventualmente anche sforzo normale, ampiamente trattate in altre memorie del
presente volume e nella normativa Europea (prEN 1993-1-3, 2004).
Pertanto, la presente memoria sofferma l’attenzione sull’analisi e modellazione dei
pannelli sandwich per azioni ortogonali al piano del pannello stesso e sulla modellazione per
componenti dei pannelli di tamponamento impiegati come diaframmi (pannelli sottoposti ad
azioni taglianti nel piano del pannello stesso).

2 MODELLAZIONE PER AZIONI ORTOGONALI AL PIANO DEL PANNELLO

2.1 Modellazione basata sull’approccio “splitted rigidity”

La complessità del comportamento globale e locale dei pannelli sandwich ha portato


tanto alla formulazione di numerosi modelli semplificati (Reissner, 1948) quanto allo
sviluppo di modelli estremamente complessi.
Uno degli approcci classici nella teoria delle strutture sandwich è costituito
dall’approccio “splitted rigidity”, ancora oggi impiegato (Allen, 1969; Davies, 1986; Frostig,
2003). In tale approccio si assume che il comportamento del pannello possa essere
rappresentato attraverso la sovrapposizione di due sottostrutture: la prima dotata di
deformabilità flessionale e la seconda dotata di deformabilità tagliante. Di tale approccio
esistono diverse formulazioni che si differenziano per le ipotesi riguardanti il campo di
spostamenti.
Un primo modello, dovuto ad Allen (1969), assume che, per la sottostruttura dotata di
deformabilità flessionale, sia valido il principio di conservazione delle sezioni piane mentre,
per la sottostruttura dotata di deformabilità tagliante, si assume che, in una sezione generica,
la linea che congiunge i baricentri delle due lamiere superficiali rimanga verticale a
deformazione avvenuta. Inoltre, con riferimento alla linea media delle lamiere superficiali e
sempre alla sottostruttura dotata di deformabilità tagliante, gli spostamenti nel piano risultano
nulli.
Un secondo modello, dovuto a Frostig (2003), continua ad assumere per la sottostruttura
dotata di deformabilità tagliante la validità del principio di conservazione delle sezioni piane,
ma si basa su ipotesi diverse per quanto attiene il campo di spostamenti della sottostruttura
dotata di deformabilità tagliante. In particolare, si assume che, in una sezione generica, la
sezione del “core” rimanga piana e verticale a deformazione avvenuta. Conseguentemente, a
ANALISI E PROGETTAZIONE DI PANNELLI DI TAMPONAMENTO 3

seguito della deformazione a taglio del “core”, con riferimento alla linea media delle lamiere
superficiali, gli spostamenti nel piano risultano non nulli.
Una formulazione più semplice dell’approccio “splitted rigidity” è quella dovuta a
Stamm e Witte (1974) in cui il comportamento del pannello viene modellato considerando la
sovrapposizione di una sottostruttura avente la deformabilità flessionale che compete alle
singole lamiere superficiali, ed una sottostruttura “sandwich” la cui deformabilità flessionale
dipende dalla deformabilità estensionale delle singole lamiere e dotata, inoltre, di
deformabilità tagliante dovuta al “core” (Fig. 1). Nel seguito si fa riferimento a tale modello
semplificato.

Fig. 1 Approccio “splitted rigidity” – Modello di Stamm e Witte

Le aliquote di momento flettente assorbite dalle due lamiere, superiore Mt ed inferiore


Mb, sono date da:

d 2w d 2w
M t = − Bt M b = − Bb (1)
dx 2 dx 2
essendo Bt=EIt e Bb=EIb le rigidezze flessionali delle due lamiere, superiore ed inferiore,
rispettivamente.
L’aliquota di momento flettente assorbita dalla sottostruttura “sandwich” è data da:
 d 2 w dγ 
M S = − BS  2 − 
dx 
(2)
 dx
dove γ è la deformazione a taglio del “core” e BS è la rigidezza flessionale della sottostruttura
“sandwich” dovuta al comportamento estensionale delle lamiere superficiali nel proprio
piano, data da:
AA
Bs = E t s d 2 (3)
At + As
essendo d la distanza tra i baricentri delle sezioni delle due lamiere superficiali.
Le aliquote di taglio assorbite dalle due lamiere sono date da:
d 3w d 3w
Vt = − Bt 3 Vb = − Bb 3 (4)
dx dx
mentre l’aliquota di taglio assorbita dalla struttura “sandwich”, ossia dal “core” è data da:
VS = A Geff γ (5)
essendo A l’area del “core” e Geff = G d d c , dove dc è lo spessore del “core”.
4 TECNICHE INNOVATIVE NELLA PROGETTAZIONE DI EDIFICI CON ELEMENTI SOTTILI IN ACCIAIO

Poiché le risultanti delle tensioni nelle due lamiere superficiali sono proporzionali alle
stesse deformazioni, risulta utile trattarle insieme. Pertanto, si pone:
M D = Mt + Mb M = MD + MS (6)
VD = Vt + Vb V = V D + VS (7)
analogamente:
BD = Bt + Bb B = B D + BS (8)

Dalla seconda delle (7), dalla prima delle (8) e dalle (4) risulta:
d 3w
V = AGeff γ − BD 3 (9)
dx
Dalle (6), (1), (2) ed (8) risulta:
dγ d 2w
M = BS −B 2 (10)
dx dx

Differenziando la (9) si ricava dγ dx che, sostituito nella (10) e tenendo conto che
dV dx = −q , fornisce:
2 2
d 4w  λ  d 2w  λ  M 1+ α q
−  =  + (11)
dx 4  L  dx 2  L  B α B
dove si è posto:
BD BS 1+α
α= β= λ2 = (12)
BS AGeff L2
αβ
dove L è la lunghezza del pannello.
Differenziando la (10) si ricava d 3 w dx 3 che, sostituito nella (9) e tenendo conto che
dM dx = V , fornisce:
2
d 2γ  λ  V
−   γ = − β λ2 (13)
 L
2
dx B
La (11) e la (13) costituiscono un sistema di due equazioni differenziali nelle due
funzioni incognite w(x) e γ(x) che possono essere facilmente integrate quando siano note le
funzioni M(x) e V(x) ossia nel caso di sistemi strutturali isostatici. Pertanto, con riferimento a
schemi strutturali staticamente determinati, gli integrali generali delle (11) e (13) risultano,
rispettivamente, dati da:
λx λx
w = C1 cosh + C 2 sinh + C3 + C 4 x + w p (14)
L L
λx λx
γ = D1 cosh + D2 sinh +γ p (15)
L L
Dove C1, C2, C3, C4, D1 e D2 sono costanti di integrazione da determinare mediante le
opportune condizioni al contorno, mentre wp e γp sono integrali particolari da determinare in
funzione delle espressioni che i termini noti della (11) e della (13) assumono in ragione delle
leggi di distribuzione del momento flettente e del taglio.
Una opportuna combinazione delle (11) e (13) fornisce:
2
d 2γ  λ  α d 3w
−  γ = 3 (16)
dx 2  L  1 + α dx
Sostituendo le soluzioni (14) e (15) nella (16), si dimostra che le costanti D1 e D2 sono
legate alle costanti di integrazione C1, e C2 attraverso le seguenti relazioni:
ANALISI E PROGETTAZIONE DI PANNELLI DI TAMPONAMENTO 5

λ λ
D1 = (1 + α ) C 2 D2 = (1 + α ) C1 (17)
L L

2.2 Pannello sandwich semplicemente appoggiato agli estremi

Al fine di mostrare le modalità di applicazione dell’approccio “splitted rigidity”, nella


formulazione proposta da Stamm e Witte (1974), nel seguito viene presentata la soluzione
relativa al caso di pannello sandwich semplicemente appoggiato agli estremi e soggetto a
carico q uniformemente distribuito.
Nel caso in esame le leggi di distribuzione del momento flettente e del taglio assumono
la forma:
M = (L x − x 2 ) V = (L − 2 x )
q q
(18)
2 2
Pertanto, la (11) assume la forma:
2 2
d 4w  λ  d 2w  λ  q
−  =  (L x − x 2 )+ 1 + α q (19)
dx 4
 L  dx
2
 L  2B α B
ed il suo integrale particolare wp risulta:
q  4 12 2 2 
wp =  x − 2 L x 3 − L x  (20)
24 B  α λ2 
Conseguentemente, l’integrale generale (14) assume la forma:
λx λx q  4 12 2 2 
w = C1 cosh + C 2 sinh + C3 + C4 x +  x − 2 L x 3 − L x  (21)
L L 24 B  α λ2 
Le condizioni al contorno risultano essere:
d 2w d 2w
w (0 ) = 0 w( L) = 0 = 0 =0 (22)
dx 2 x =0 dx 2 x = L
da cui si ottengono le costanti di integrazione:
qL4 1 qL4 1 1 − cosh λ qL4 1 qL3  12 
C1 = C = C = − C =  1 + 
24 B  α λ2 
(23)
B αλ B α λ sinh λ B αλ
4 2 4 3 4 4

Combinando le (23) con la (21) si ottiene la linea elastica del pannello:


 λ λ (1 − 2ξ ) 
cosh − cosh
qL  1 
 ξ (1 − 2 ξ + ξ ) +
4
ξ (1 − ξ ) −
1 1 2 2
w= 2 3
 (24)
B  24 2α λ 2
αλ 4
λ
cosh 
 2 
dove ξ = x L .
La (13) assume la forma:
2
d 2γ  λ 
−  γ = −
q
(L − 2 x )β λ2 (25)
 L
2
dx 2B
cosicché l’integrale particolare della stessa risulta:
qL2 β
γp = (L − 2 x ) (26)
2B
Pertanto, tenendo conto delle (23), (17) e (26), la (15) fornisce la seguente legge di
distribuzione della deformazione a taglio del “core”:
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 λ (1 − 2ξ ) 
3
 sinh 
β  (1 − 2 ξ ) −
qL 1 1 2
γ =  (27)
B λ λ
2 cosh 
 2 
Dalla soluzione fornita dalla (24) e dalla (27), ossia dalla conoscenza della
configurazione deformata del pannello, si ottengono le caratteristiche della sollecitazione
interna:
 λ λ (1 − 2ξ ) 
cosh − cosh
qL2  1 
 ξ (1 − ξ ) − 2
1 2 2
MS =  (28)
1+ α 2 λ λ
cosh 
 2 
 λ λ (1 − 2ξ ) 
cosh − cosh
α qL  1
2

 ξ (1 − ξ ) +
1 2 2
MD =  (29)
1+α 2 αλ 2
λ
cosh 
 2 
 λ (1 − 2ξ ) 
sinh
qL  1 
 (1 − 2 ξ ) −
1 2
VS =  (30)
1+α 2 λ λ
cosh 
 2 
 λ (1 − 2ξ ) 
sinh
α qL  1 
 (1 − 2 ξ ) +
1 2
VD =  (31)
1 + α 2 αλ λ 
cosh
 2 
La lamiera superiore risulta sollecitata a pressoflessione e taglio, risultando:
B M B
Mt = t MD Nt = S Vt = t VD (32)
BD d BD
La lamiera inferiore risulta sollecitata a tensoflessione e taglio, risultando:
B M B
Mb = b MD Nb = S Vb = b V D (33)
BD d BD
Infine, il “core” risulta sollecitato dal solo taglio VS.

3 MODELLAZIONE DEL COMPORTAMENTO A DIAFRAMMA

3.1 Possibilità di impiego dell’effetto pelle


La capacità dei pannelli di tamponamento realizzati in profilo sottile di contribuire alla
risposta strutturale con un comportamento a diaframma, denominato “effetto pelle”, è stata
evidenziata negli anni ’70 nell’ambito delle attività della Convenzione Europea della
Costruzione Metallica (ECCS, 1977).
E’ ben noto che l’interazione tra i pannelli di tamponamento e la struttura principale
costituisce una difficoltà addizionale nella previsione della risposta strutturale sotto azioni
orizzontali, quali il vento ed il sisma. Sebbene l’effetto di irrigidimento dovuto ai pannelli di
tamponamento ed ai divisori interni sia sempre presente ed influenzi il comportamento
strutturale, esso viene generalmente trascurato a causa delle difficoltà di modellazione.
I pannelli di tamponamento realizzati con le moderne tecnologie delle strutture in
acciaio, malgrado la loro leggerezza, partecipano alla risposta strutturale sotto azioni
ANALISI E PROGETTAZIONE DI PANNELLI DI TAMPONAMENTO 7

orizzontali e, nel caso di eventi sismici distruttivi, possono assorbire livelli significativi
dell’energia sismica in ingresso, attraverso il loro danneggiamento.
Con riferimento allo stato limite di servizio, ossia nel caso di azioni orizzontali per le
quali la struttura deve restare in campo elastico (azione del vento o azioni sismiche
corrispondenti ad eventi aventi periodo di ritorno paragonabile con la vita media probabile
della struttura), i pannelli di tamponamento possono contribuire in maniera significativa al
controllo degli spostamenti relativi di piano evitando il sovradimensionamento della struttura
principale a causa della insufficiente rigidezza laterale della struttura “nuda”.
Con riferimento allo stato limite ultimo per azioni orizzontali, ossia con riferimento ad
eventi sismici distruttivi (periodo di ritorno di circa 500 anni), una accurata modellazione dei
pannelli di tamponamento consentirebbe una corretta valutazione delle capacità dissipative
dell’intero sistema strutturale, costituito dalla struttura “nuda” e dalla “pelle” di rivestimento.
Nella presente Sezione viene esaminato il problema della modellazione dei pannelli di
tamponamento in lamiera corrugata per azioni complanari (effetto diaframma), necessaria ai
fini della modellazione della capacità portante dell’intera struttura includendo il contributo dei
tamponamenti.
Ai fini progettuali è possibile distinguere diversi livelli di interazione tra la struttura
principale ed i pannelli di tamponamento.
Livello 0: Le azioni orizzontali vengono interamente affidate alla struttura principale,
mentre i pannelli di tamponamento sono progettati in funzione delle sole azioni ortogonali al
piano dei pannelli stessi. E’ questa la progettazione di tipo tradizionale in cui i pannelli di
tamponamento vengono in pratica considerati “elementi non strutturali”, cosicché la loro
modellazione per azioni taglianti non risulta necessaria.
Livello 1: La struttura principale viene progettata per resistere ai carichi verticali ed alle
azioni orizzontali dovute al vento e/o al sisma, mentre i pannelli di tamponamento
contribuiscono solo al soddisfacimento dei requisiti relativi allo stato limite di servizio,
limitando i massimi spostamenti laterali e gli spostamenti relativi di piano. Le membrature
della struttura principale vengono progettate considerando le caratteristiche della
sollecitazione interna valutate con riferimento allo schema della struttura “nuda”, gli
spostamenti laterali vengono valutati con riferimento allo schema statico della “struttura
vestita”. Questa soluzione progettuale si presenta, attualmente, matura ai fini dello
sfruttamento dei pannelli di tamponamento come elementi strutturali. Infatti, in tal caso la
modellazione strutturale dei pannelli di tamponamento richiede la sola determinazione della
loro rigidezza e resistenza per azioni taglianti.
Livello 2: L’intero sistema strutturale è concepito e progettato affidando le azioni
orizzontali sia alla struttura principale nuda che ai pannelli di tamponamento. Tuttavia, con
riferimento allo stato limite ultimo (eventi sismici distruttivi), viene trascurata la capacità
dissipativa dei pannelli di tamponamento. La struttura principale si beneficia della
collaborazione dei pannelli di tamponamento sia in termini di riduzione degli spostamenti
laterali che in termini di riduzione delle caratteristiche della sollecitazione interna. In altri
termini, tanto gli spostamenti laterali quanto le caratteristiche della sollecitazione interna
vengono valutati con riferimento allo schema statico della “struttura vestita”. Anche questa
soluzione progettuale si presenta matura ai fini dello sfruttamento dei pannelli di
tamponamento come elementi strutturali. Infatti, anche in questo caso la modellazione
strutturale dei pannelli di tamponamento richiede la sola determinazione della loro rigidezza e
resistenza per azioni taglianti.
Livello 3: L’intero sistema strutturale è concepito e progettato affidando le azioni
orizzontali sia alla struttura principale nuda che ai pannelli di tamponamento, tanto con
riferimento allo stato limite di servizio quanto con riferimento allo stato limite ultimo.
Pertanto, viene sfruttata la capacità dissipativa dei pannelli di tamponamento (che dovrebbe
essere inclusa nella definizione del fattore di struttura di progetto). Questa soluzione
8 TECNICHE INNOVATIVE NELLA PROGETTAZIONE DI EDIFICI CON ELEMENTI SOTTILI IN ACCIAIO

progettuale si presenta complessa in quanto la modellazione strutturale dei pannelli di


tamponamento richiede non solo la determinazione della loro rigidezza e resistenza per azioni
taglianti, ma anche la definizione dell’intera risposta ciclica con la determinazione delle leggi
di degrado della resistenza e della rigidezza all’aumentare del numero di cicli e la
caratterizzazione del “pinching” dei cicli di isteresi.
Livello 4: La struttura principale viene progettata per resistere ai soli carichi verticali,
mentre le azioni orizzontali, dovute al vento o al sisma, vengono interamente affidate ai
pannelli di tamponamento. Anche in questo caso la modellazione strutturale dei pannelli di
tamponamento deve essere la più completa possibile, comprendendo tanto la risposta
strutturale sotto condizioni di carico monotone quanto quella sotto azioni cicliche. E’
opportuno rilevare che, in questo caso, la struttura principale prevede collegamenti trave-
colonna in grado di trasmettere le sole sollecitazioni di taglio; pertanto, la struttura deve
essere opportunamente stabilizzata durante la costruzione.
Per quanto riguarda la tipologia dei collegamenti trave-colonna, con riferimento agli
altri livelli di interazione (da 0 a 3), sono possibili tutte le combinazioni che prevedono
l’impiego di collegamenti rigidi oppure di collegamenti semirigidi. Ovviamente, l’impiego di
collegamenti rigidi sarà tanto più preferibile quanto minore è lo sfruttamento della
collaborazione dei pannelli di tamponamento.
Infine, è opportuno sottolineare come lo sfruttamento dell’effetto diaframma, che i
pannelli di tamponamento sono in grado di sviluppare, rappresenti una utile strategia di
adeguamento sismico di edifici esistenti.
Nel seguito vengono forniti gli strumenti analitici per lo sviluppo della progettazione
strutturale basata sui livelli di interazione 1 e 2, con riferimento al caso di pannelli in lamiera
trapezoidale. Per quanto riguarda il caso dei pannelli sandwich si rimanda all’ampia
sperimentazione condotta da De Matteis et al. (1997-1998).

3.2 Il sistema di collegamento


I pannelli di tamponamento sono in grado di sviluppare per intero la loro rigidezza e
resistenza quando il sistema di collegamento impegna i quattro lati del pannello. Pertanto,
questo sistema di collegamento deve essere preferito, quando possibile. A tale scopo, le
membrature di bordo devono definire un piano unico nel quale sono disposti gli elementi di
collegamento.
In presenza di una orditura secondaria che passi al di sopra degli elementi che svolgono
la funzione di correnti, è necessario disporre dei “connettori a taglio” al di sopra dei correnti
stessi, come mostrato in Fig. 2, per ricreare un piano unico in cui disporre gli elementi di
collegamento su tutti i lati. Questa situazione è tipica delle coperture, piuttosto che dei
tamponamenti.

Fig. 2 Diaframma in lamiera grecata


ANALISI E PROGETTAZIONE DI PANNELLI DI TAMPONAMENTO 9

Un tipico assemblaggio di pannello in lamiera grecata è mostrato in Fig. 2. Esso risulta


costituito dai seguenti componenti:
• lamiere o pannelli elementari;
• membrature secondarie ortogonali alla direzione di orditura della greca;
• correnti (membrature principali) di sostegno;
• elementi di collegamento tra le singole lamiere o pannelli;
• elementi di collegamento tra le lamiere (o pannelli) e le membrature secondarie;
• elementi di collegamento tra le lamiere (o pannelli) ed i connettori a taglio.
Il suddetto assemblaggio risulta tipico delle coperture. Infatti, nel caso dei pannelli di
tamponamento degli edifici intelaiati multipiano, il sistema di collegamento risulta
semplificato dal momento che le membrature di bordo e le membrature secondarie
definiscono un unico piano. Inoltre, generalmente, la larghezza del pannello risulta maggiore
dell’altezza cosicché le greche corrono verticalmente nella direzione di luce minore (Fig. 3).

(a) (b)
Fig. 3 Configurazione dei pannelli nel caso degli edifici

Il sistema di collegamento deve essere in grado di trasmettere la sollecitazione di taglio


dal telaio al diaframma, in maniera tale che la lamiera risulti sollecitata a taglio puro. Poiché
le greche corrono nella direzione verticale, le estremità della lamiera devono essere collegate
alle travi principali. Tuttavia, non risulta possibile collegare direttamente le estremità delle
lamiere alle travi principali a causa degli spostamenti verticali relativi, prevedibili tra le travi
principali superiore ed inferiore. Infatti, se fosse disposto un collegamento di tipo fisso, le
travi principali trasmetterebbero al pannello una aliquota del carico verticale che potrebbe
causare il collasso prematuro del pannello per instabilità o il collasso prematuro degli
elementi di collegamento.
Pertanto, allo scopo di evitare il suddetto problema, è possibile collegare il diaframma
alla struttura principale ai soli quattro angoli facendo affidamento su membrature aggiuntive
secondarie orizzontali, che corrono tra le colonne verticali, per il collegamento delle lamiere
costituenti il pannello (El-Dakhakhni e Daniels, 1973). Poiché tale soluzione si presenta
inutilmente costosa, sono stati proposti sistemi di collegamento alternativi (Miller, 1972;
Oppenheim, 1973). Tali soluzioni alternative sono basate sull’impiego di elementi aggiuntivi
capaci di fornire una adeguata deformabilità al collegamento con le travi principali superiore
ed inferiore (Fig. 4) (Mazzolani e Piluso, 1996).
Le membrature di bordo, superiore ed inferiore, sono perpendicolari alla direzione delle
greche, e quindi svolgono il ruolo che gli arcarecci hanno nelle coperture; analogamente, le
membrature laterali verticali svolgono il ruolo che i correnti hanno nelle coperture. I
connettori a taglio non sono presenti in quanto le lamiere possono essere direttamente
collegate alle membrature laterali verticali.
10 TECNICHE INNOVATIVE NELLA PROGETTAZIONE DI EDIFICI CON ELEMENTI SOTTILI IN ACCIAIO

3.3 Valutazione della rigidezza e della resistenza


La previsione della rigidezza e della resistenza a taglio dei pannelli di tamponamento
risulta indispensabile ai fini del loro sfruttamento come elementi strutturali. Infatti, una
progettazione strutturale basata almeno sul “livello 1” o sul “livello 2” di interazione tra i
pannelli di tamponamento e la struttura principale richiede, ai fini dell’analisi strutturale, la
conoscenza della rigidezza a taglio degli stessi. Nota la rigidezza dei pannelli, risulta molto
semplice introdurre il loro contributo alla risposta strutturale d’insieme mediante l’impiego di
una coppia di diagonali di controvento equivalenti. La resistenza a taglio risulta, ovviamente,
necessaria ai fini della verifica di resistenza dei pannelli stessi.

Fig. 4 Dettagli costruttivi del collegamento con le travi principali

La previsione del comportamento a taglio dei pannelli di tamponamento in lamiera


corrugata può essere effettuata mediante l’impiego della sperimentazione, mediante modelli
basati sul metodo degli elementi finiti oppure mediante metodi analitici. Sebbene questi ultimi
risalgano agli anni ’70, essi presentano una spiccata analogia con il recente e più noto metodo
delle componenti (Faella, Piluso e Rizzano, 1999), ampiamente utilizzato dagli Eurocodici per
la previsione del comportamento rotazionale dei collegamenti trave-colonna. Infatti, i metodi
analitici si basano sulla individuazione di tutte le sorgenti di deformabilità del pannello e sulla
loro combinazione. Conseguentemente, la deformabilità a taglio del pannello viene ottenuta
come la somma delle deformabilità delle singole sorgenti (componenti). Le singole sorgenti di
deformazione individuano, al tempo stesso, i meccanismi di collasso possibili cosicché la
resistenza a taglio del pannello risulta coincidente con la resistenza della componente più
debole.
Nel seguito vengono presentate le formulazioni per la valutazione della resistenza e
della rigidezza a taglio di pannelli in lamiera corrugata con specifico riferimento ai pannelli di
tamponamento delle maglie delle strutture intelaiate, laddove lo sforzo di taglio risulta agente
in direzione ortogonale a quella delle greche (Fig. 3). Una descrizione più dettagliata del
Metodo Europeo per la valutazione della resistenza e della rigidezza di pannelli in lamiera
trapezoidale, che include il caso dei pannelli di copertura, è riportata nei lavori originali di
Bryan e Davies (1973, 1976, 1977, 1981, 1982, 1986, 1992) e nelle raccomandazione
dell’ECCS (1977).
Numerose ricerche sono state dedicate allo sviluppo di metodi analitici per la previsione
della resistenza e della rigidezza a taglio di pannelli di tamponamento in lamiera trapezoidale,
a partire dalla conoscenza delle proprietà geometriche e meccaniche delle singole lamiere e
degli elementi di collegamento. Tali lavori hanno condotto a differenti metodi per la
previsione del comportamento ultimo a taglio sotto condizioni di carico monotone: il metodo
ANALISI E PROGETTAZIONE DI PANNELLI DI TAMPONAMENTO 11

SDI (1972), il metodo “Triservice” (U.S. Army, 1973), il metodo della West Virginia
University (Huang e Luttrell, 1979) ed il Metodo Europeo (ECCS, 1977) al quale si farà
riferimento nel seguito.
Il metodo analitico suggerito dalle Raccomandazioni Europee per lo “stressed skin
design” delle strutture in acciaio si basa sui lavori di Bryan e Davies (1982, 1986, 1992), i
quali hanno sviluppato una serie di formulazioni per la valutazione della resistenza e della
rigidezza delle singole componenti e, conseguentemente, del pannello assemblato.
Le formulazioni nel seguito presentate si riferiscono alla direzione ortogonale a quella
delle greche, essendo tale la direzione dello sforzo di taglio dei pannelli di tamponamento
delle maglie delle strutture intelaiate. Pertanto, la dimensione a rappresenta la larghezza del
pannello, ossia la sua dimensione in direzione ortogonale a quella delle greche; la dimensione
b rappresenta l’altezza del pannello nella direzione parallela a quella delle greche.

3.3.1 Calcolo della resistenza a taglio

La resistenza a taglio del singolo pannello viene determinata come la resistenza della
componente più debole, ossia come la resistenza minima tra tutti i meccanismi di collasso
possibili:
a) Collasso del collegamento tra le singole lamiere;
b) Collasso del collegamento tra le lamiere e le membrature laterali;
c) Collasso del collegamento tra le lamiere e le membrature orizzontali, superiore
ed inferiore;
d) Instabilità a taglio della lamiera;
e) Collasso delle membrature di bordo per eccesso di trazione o di compressione;
f) Collasso per distorsione della sezione della lamiera alle estremità.
Nel seguito vengono fornite le formulazioni per il calcolo della resistenza delle singole
componenti, ossia la resistenza dei singoli meccanismi di collasso.

a) Collasso del collegamento tra le singole lamiere:


a β 
Vu.1 =  n s Fs + 1 n p F p  (34)
b β3 
dove:
• n s è il numero degli elementi di unione tra le singole lamiere per singola sovrapposizione;
• Fs è la resistenza di progetto a taglio del singolo elemento di unione tra le singole
lamiere;
• n p è il numero di membrature orizzontali (che svolgono il ruolo degli arcarecci);
• F p è la resistenza di progetto a taglio degli elementi di unione tra la singola lamiera e la
singola membratura orizzontale;
• β1 è un fattore che dipende dal numero di elementi di unione tra la singola lamiera e la
singola membratura orizzontale. Esso tiene conto della distribuzione non uniforme degli
sforzi tra i singoli elementi di unione. I corrispondenti valori sono forniti in Tabella 1 con
riferimento sia ad elementi di unione che impegnano la “cresta” della greca (sheeting) sia
al caso in cui gli stessi impegnano la “gola” della greca (decking);
• β 3 è un coefficiente che, nel caso di elementi di unione che impegnano la “cresta” della
greca, è dato da:
1
β3 = n f − (35)
nf
12 TECNICHE INNOVATIVE NELLA PROGETTAZIONE DI EDIFICI CON ELEMENTI SOTTILI IN ACCIAIO

mentre nel caso di elementi che impegnano la “gola” della greca si assume β 3 = 1 .

Tabella 1
Valori del fattore β1 per “sheeting” e “decking” in funzione del numero totale di elementi di
collegamento per singola lamiera nf

Fattore β1
nf sheeting decking CASE 1: SHEETING (seams at crests)
2 0.13 1.00
3 0.30 1.00
4 0.44 1.04
5 0.58 1.13
6 0.71 1.22 CASE 2: DECKING (seams in troughs)
7 0.84 1.33
8 0.97 1.45
9 1.10 1.56
10 1.23 1.68

b) Collasso del collegamento tra le lamiere e le membrature laterali:


a
Vu.2 = n sc Fsc (36)
b
dove n sc è il numero di elementi di unione tra la lamiera e la singola membratura laterale e
Fsc è la resistenza di progetto a taglio del singolo elemento di unione.

c) Collasso del collegamento tra le lamiere e le membrature orizzontali, superiore ed


inferiore:
a Fp
Vu.3 = (37)
p
dove p è il passo degli elementi di unione tra le lamiere e le membrature orizzontali.
Dal punto di vista progettuale, è opportuno rilevare che le prove sperimentali hanno
evidenziato che il collasso tra le lamiere e le membrature orizzontali è di tipo fragile. Pertanto,
nella progettazione dei pannelli si consiglia che il collegamento tra le lamiere e le membrature
orizzontali sia dimensionato in maniera tale da garantire una riserva di resistenza pari almeno
al 40%, ossia:
0.6 a Fp
≥V * (38)
p
dove V * è il minimo tra i valori di Vu dati dalle equazioni (34) e (36).

d) Instabilità a taglio della lamiera:


36 aD x1 / 4 D y3 / 4
Vu.4 = Vcr = (39)
b2
dove:
E t 3d
Dx = (40)
12 (1 − ν 2 ) u
EI (41)
Dy =
d
essendo:
ANALISI E PROGETTAZIONE DI PANNELLI DI TAMPONAMENTO 13

• t lo spessore netto della lamiera, ossia escluso la zincatura e la verniciatura;


• d il passo delle greche;
• u la lunghezza della singola greca sviluppata su di un piano;
• I il momento di inerzia della singola greca rispetto al proprio asse neutro.
Poiché la prematura instabilità a taglio impedisce il completo sviluppo delle riserve di
resistenza in campo plastico e mina la duttilità che i pannelli sono in grado di esibire, dal
punto di vista progettuale è necessario conferire una adeguata sovraresistenza garantendo che:
28.8 aD 1x / 4 D y3 / 4
2
≥V * (42)
b
Tale requisito progettuale viene consigliato nel caso in cui gli elementi di collegamento
impegnano tutte le greche. Nel caso in cui il collegamento sia del tipo a greche alternate, il
primo membro della (42) deve essere dimezzato.

e) Collasso delle membrature di bordo per eccesso di trazione o di compressione:


Il calcolo della resistenza a taglio ultima corrispondente al collasso delle membrature di
bordo per eccesso di trazione o di compressione deve tenere conto dello sforzo assiale
eventualmente già presente nelle stesse membrature per il fatto stesso che esse possono
appartenere alla struttura principale. Pertanto, la resistenza a taglio ultima corrispondente al
collasso delle membrature di bordo verticali per eccesso di trazione o di compressione risulta
pari a:
Vu .5 = (N Rd − N Sd )
a
(43)
b
essendo NRd la resistenza di progetto ed NSd la sollecitazione di progetto.
Analogamente, per le membrature di bordo orizzontali risulta:
Vu.6 = N Rd − N Sd (44)
Dal punto di vista progettuale, al fine di scongiurare lo sviluppo di meccanismi di
collasso indesiderati, le membrature di bordo devono essere dimensionate in maniera tale da
garantire una sovraresistenza delle stesse, rispetto al collasso per eccesso di sforzo assiale (in
particolare per eccesso di compressione), almeno pari al 25%.

f) Collasso per distorsione della sezione della lamiera alle estremità:


Allo scopo di prevenire tale modalità di collasso per favorire lo sviluppo di una
adeguata duttilità, devono essere soddisfatte le seguenti limitazioni:
0.9 t 1.5 a f y
Vu.7 = 0.5
≥V * (45)
d
nel caso di elementi di collegamento che impegnano tutte le greche, e:
0.3 t 1.5 a f y
Vu .7 = 0.5
≥V* (46)
d
nel caso di elementi di collegamento disposti a greche alternate, dove fy è la tensione di
snervamento della lamiera.
Le relazioni (45) e (46) includono una adeguata sovraresistenza allo scopo di assicurare
che il collasso per distorsione della sezione della lamiera alle estremità sia prevenuto a favore
delle modalità di collasso duttili a) e b).

Resistenza a taglio del pannello:


In possesso delle formulazioni per il calcolo della resistenza di tutte le componenti, la
resistenza a taglio del pannello può essere facilmente ottenuta come la resistenza minima tra
tutte le componenti:
Vu = min {Vu.1 ; Vu.2 ; Vu.3 ; Vu.4 ;Vu.5 ; Vu.6 ; Vu.7 } (47)
14 TECNICHE INNOVATIVE NELLA PROGETTAZIONE DI EDIFICI CON ELEMENTI SOTTILI IN ACCIAIO

3.3.2 Calcolo della rigidezza a taglio

Il calcolo della rigidezza a taglio dei pannelli di tamponamento può essere sviluppata a
partire dalla deformabilità delle singole componenti, tenendo conto che la deformabilità
tagliante del pannello è data dalla somma delle deformabilità corrispondenti alle singole
sorgenti di deformazione, ossia le singole componenti. In particolare, le sperimentazioni
effettuate hanno portato alla individuazione delle seguenti sorgenti di deformazione:
a) deformabilità dovuta alla distorsione della sezione della lamiera;
b) deformabilità dovuta alla deformazione a taglio della lamiera;
c) deformabilità dovuta allo scorrimento degli elementi di collegamento tra la
lamiera e le membrature orizzontali ortogonali alle greche;
d) deformabilità dovuta allo scorrimento degli elementi di collegamento tra le
singole lamiere;
e) deformabilità dovuta allo scorrimento degli elementi di collegamento alle
membrature di bordo.
Nel seguito vengono fornite le formulazioni per il calcolo della deformabilità tagliante
delle singole componenti.

a) Deformabilità dovuta alla distorsione della sezione della lamiera:


La deformabilità in questione dipende ovviamente dalla geometria della greca. Nel caso
di greche trapezoidali, essa può essere calcolata mediante la seguente relazione:
a d 2.5 K
c a = 2.5 2 (48)
Et b
La costante K tiene conto della geometria della greca e delle modalità di collegamento
della lamiera. Essa viene fornita in Tabella 2 nel caso di lamiere collegate in corrispondenza
di tutte le greche ed in Tabella 3 nel caso di lamiere collegate a greche alternate. Inoltre, la
(48) è da ritenersi valida a condizione che la altezza della singola lamiera (dimensione
longitudinale) sia tale da coprire l’intera altezza del pannello.

b) deformabilità dovuta alla deformazione a taglio della lamiera:


 2h 
2 a (1 + ν )1 + 
cb =  d  (49)
Etb
c) deformabilità dovuta allo scorrimento degli elementi di collegamento tra la lamiera e
le membrature orizzontali ortogonali alle greche:
2a sp p
cc = (50)
b2
dove sp è lo scorrimento per unità di carico degli elementi di collegamento tra la lamiera e le
membrature orizzontali.

d) deformabilità dovuta allo scorrimento degli elementi di collegamento tra le singole


lamiere:
2 s s s p (n sh − 1)
cd = (51)
2 n s s p + β 1n p s s
dove ss è lo scorrimento per unità di carico degli elementi di collegamento tra le singole
lamiere e nsh è il numero di lamiere elementari costituenti il pannello.
ANALISI E PROGETTAZIONE DI PANNELLI DI TAMPONAMENTO 15

e) deformabilità dovuta allo scorrimento degli elementi di collegamento alle


membrature di bordo:
2 s sc
ce = (52)
n sc
dove ssc è lo scorrimento per unità di carico degli elementi di collegamento alle membrature
di bordo e nsc è il numero degli elementi collegamento. Tale equazione è valida nel caso di
pannello collegato lungo i quattro lati.

Rigidezza a taglio del pannello:


Le formulazioni precedenti si riferiscono al caso in cui l’azione di taglio ha direzione
parallela a quella delle greche. Poiché nel caso dei pannelli di tamponamento delle maglie
delle strutture intelaiate l’azione di taglio risulta ortogonale alla direzione delle greche, la
rigidezza a taglio del pannello risulta data da:
1
Kt = 2
b (53)
  ( ca + cb + c c + cd + c e )
a

In Tabella 4 sono riportati i valori della resistenza a taglio di progetto e dello scorrimento per
unità di carico relativi ai tipi più comuni di connettori.

4 BIBLIOGRAFIA
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Bryan E.R., Davies J.M. (1976). Diaphragm Action in Multi-Storey Buildings. Report N.75/70, Department of
Civil Engineering, University of Salford, U.K.
Bryan E.R., Davies J.M. (1992). Stressed Skin Diaphragm Design, published in Constructional Steel Design:
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Verification of the Method. Thin Walled Structures, Vol.4, pp. 41-68.
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Formed Steel Structures, S. Louis, Missouri.
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Method. Thin Walled Structures, Vol.4, pp. 151-161.
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Structures, Prague.
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Sandwich. Proc. of the XVI C.T.A., Ancona.
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Earthquake Loading. 2nd World Conference on Steel Construction, San Sebastian.
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Convention for Constructional Steelwork, CONSTRADO.
16 TECNICHE INNOVATIVE NELLA PROGETTAZIONE DI EDIFICI CON ELEMENTI SOTTILI IN ACCIAIO

Tabella 2
Valori di K1 per elementi di collegamento posti in ogni greca (gola)

d’/d
θ h/d 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
0.1 0.017 0.031 0.040 0.041 0.041 0.047 0.066 0.115 0.241
0.2 0.062 0.102 0.118 0.115 0.113 0.134 0.209 0.403
0.3 0.139 0.202 0.218 0.204 0.200 0.254 0.440 0.945
0.4 0.244 0.321 0.325 0.293 0.294 0.414 0.796
15°
0.5 0.370 0.448 0.426 0.371 0.396 0.636 1.329
0.6 0.508 0.568 0.508 0.434 0.513 0.941
0.7 0.646 0.668 0.561 0.483 0.664 1.349
0.8 0.768 0.735 0.578 0.527 0.861
0.1 0.018 0.032 0.039 0.039 0.039 0.046 0.066 0.111 0.276
0.2 0.068 0.101 0.111 0.106 0.104 0.131 0.221 0.452
0.3 0.148 0.193 0.194 0.174 0.176 0.255 0.492
0.4 0.249 0.289 0.267 0.230 0.259 0.444 0.931
20°
0.5 0.356 0.372 0.315 0.270 0.364 0.725
0.6 0.448 0.420 0.326 0.303 0.512
0.7 0.509 0.423 0.301 0.356
0.8 0.521 0.372 0.259 0.413
0.1 0.019 0.032 0.038 0.038 0.038 0.045 0.068 0.126 0.313
0.2 0.072 0.099 0.103 0.095 0.095 0.129 0.236 0.513
0.3 0.151 0.178 0.166 0.144 0.160 0.268 0.557
0.4 0.238 0.244 0.204 0.176 0.245 0.494
25°
0.5 0.306 0.272 0.203 0.204 0.276
0.6 0.333 0.248 0.172 0.241
0.7 0.300 0.174 0.142
0.8 0.204 0.081
0.1 0.020 0.032 0.037 0.036 0.036 0.044 0.070 0.133
0.2 0.075 0.095 0.094 0.084 0.087 0.133 0.256
0.3 0.148 0.157 0.135 0.116 0.152 0.291
30° 0.4 0.208 0.186 0.139 0.139 0.253
0.5 0.226 0.161 0.112 0.176
0.6 0.180 0.089 0.093
0.7 0.077
0.1 0.021 0.032 0.036 0.034 0.034 0.043 0.072 0.142
0.2 0.076 0.089 0.083 0.072 0.082 0.137 0.281
0.3 0.137 0.130 0.102 0.093 0.151
35°
0.4 0.162 0.119 0.082 0.120
0.5 0.123 0.059
0.6 0.032
0.1 0.023 0.032 0.034 0.032 0.032 0.043 0.075 0.155
0.2 0.075 0.081 0.070 0.060 0.077 0.146
40° 0.3 0.116 0.096 0.068 0.078
0.4 0.100 0.053 0.048
0.5 0.024
0.1 0.024 0.031 0.032 0.029 0.030 0.043 0.079
0.2 0.071 0.096 0.056 0.050 0.073
45°
0.3 0.086 0.057 0.041
0.4 0.032
l

O
h

d
ANALISI E PROGETTAZIONE DI PANNELLI DI TAMPONAMENTO 17

Tabella 3
Valori di K2 elementi di collegamento disposti a greche alternate
d’/d
θ h/d 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9
0.1 0.093 0.142 0.188 0.231 0.271 0.313 0.364 0.448 0.682
0.2 0.325 0.458 0.586 0.707 0.824 0.953 1.140 1.523
0.3 0.703 0.942 1.174 1.393 1.610 1.874 2.316 3.411
0.4 1.237 1.602 1.953 2.285 2.624 3.089 3.981
15°
0.5 1.937 2.443 2.926 3.379 3.869 4.640 6.256
0.6 2.778 3.428 4.058 4.664 5.366 6.581
0.7 3.692 4.488 5.273 6.081 7.138 8.902
0.8 4.648 5.570 6.516 7.628 9.190
0.1 0.096 0.144 0.190 0.232 0.273 0.315 0.368 0.459 0.680
0.2 0.339 0.472 0.597 0.716 0.832 0.966 1.177 1.659
0.3 0.743 0.978 1.204 1.416 1.633 1.927 2.481
0.4 1.317 1.673 2.009 2.325 2.679 3.246 3.840
20°
0.5 2.075 2.559 3.011 3.436 3.993 4.969
0.6 3.006 3.625 4.194 4.752 5.588
0.7 4.042 4.789 5.494 6.272
0.8 5.122 6.013 6.883 7.861
0.1 0.098 0.147 0.192 0.234 0.274 0.317 0.373 0.475 0.665
0.2 0.355 0.485 0.609 0.725 0.840 0.983 1.226 1.566
0.3 0.784 1.015 1.233 1.437 1.660 2.000 2.589
0.4 1.398 1.740 2.057 2.359 2.753 3.427
25°
0.5 2.205 2.659 3.064 3.490 4.114
0.6 3.199 3.752 4.218 4.796
0.7 4.318 4.941 5.480
0.8 5.487 6.132
0.1 0.101 0.150 0.194 0.236 0.276 0.319 0.378 0.495
0.2 0.372 0.500 0.621 0.734 0.850 1.005 1.298
0.3 0.827 1.051 1.260 1.456 1.697 2.098
30° 0.4 1.477 1.801 2.092 2.393 2.830
0.5 2.319 2.727 3.075 3.499
0.6 3.320 3.738 4.041
0.7 4.378
0.1 0.105 0.153 0.197 0.238 0.278 0.322 0.385 0.525
0.2 0.390 0.516 0.634 0.744 0.862 1.035 1.329
0.3 0.872 1.088 1.284 1.476 1.741
35°
0.4 1.553 1.849 2.105 2.412
0.5 2.400 2.713
0.6 3.278
0.1 0.109 0.156 0.200 0.241 0.280 0.325 0.394 0.569
0.2 0.411 0.538 0.647 0.753 0.878 1.077
40° 0.3 0.919 1.122 1.301 1.496
0.4 0.614 1.859 2.085
0.5 2.376
0.1 0.114 0.160 0.203 0.243 0.282 0.329 0.409
0.2 0.434 0.553 0.661 0.764 0.899
45°
0.3 0.965 1.148 1.306
0.4 1.634
18 TECNICHE INNOVATIVE NELLA PROGETTAZIONE DI EDIFICI CON ELEMENTI SOTTILI IN ACCIAIO

Tabella 4
Valori della resistenza e dello scorrimento per i più comuni elementi di collegamento

Elementi di collegamento tra la lamiera e le membrature di bordo

Diametro Resistenza di progetto Scorrimento


Elemento di collegamento Tipo di rondella
(mm) (kN per mm di spessore) (mm/kN)
6.3 6.0 0.15
Acciaio
5.5 5.0 0.15
Viti autofilettanti
6.3 5.0 0.35
Neoprene
5.5 4.0 0.35
Rivetti 3.7 - 4.5 5.0 0.10
Elementi di collegamento tra le single lamiere (senza rondelle)
Diametro Resistenza di progetto Scorrimento
Elemento di collegamento
(mm) (kN per mm di spessore) (mm/kN)
Viti autofilettanti 4.1 – 4.8 2.5 0.25
Rivetti 4.8 2.8 0.30

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