Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
SOMMARIO
Nel presente lavoro viene presentata una metodologia di progettazione di controventi
concentrici sismo-resistenti finalizzata al conseguimento di un meccanismo di collasso di tipo
globale. Per la tipologia strutturale in esame, un meccanismo di collasso globale può ritenersi
raggiunto quando la plasticizzazione delle diagonali si estende all‟intera altezza dell‟edificio.
La metodologia proposta si basa sull‟applicazione del “capacity design”; pertanto, gli
elementi non dissipativi vengono dimensionati in funzione delle massime azioni trasmesse dalle
zone dissipative quando queste ultime sono plasticizzate. L‟aspetto innovativo della procedura di
progettazione proposta consiste nel considerare, ai fini della valutazione delle azioni trasmesse agli
elementi non dissipativi, anche il contributo delle diagonali compresse instabilizzate oltre a quello
delle diagonali tese plasticizzate.
I risultati delle analisi dinamiche svolte con riferimento a controventi progettati secondo la
metodologia proposta sono stati confrontati con quelli relativi agli stessi schemi strutturali
dimensionati tramite le raccomandazioni dell‟Eurocodice 8.
ABSTRACT
Figura 1: Cicli di isteresi per aste con differenti snellezza (Jain et al., 1978 – tratta Bruneau et al., 1998)
Infine, per entrambi i criteri, sia quello proposto che quello dell‟EC8, viene studiata
l‟influenza del parametro delle diagonali, ossia della snellezza adimensionale così come definita
dall‟Eurocodice 3 (CEN, 1992). Tale parametro si rileva di fondamentale importanza per il
raggiungimento dell‟obiettivo di progetto. Infatti, il rispetto dei limiti posti dall‟EC8 conduce al
sovradimensionamento delle diagonali dei piani alti. Conseguentemente, nella maggior parte dei
casi analizzati, all‟atto del collasso strutturale dovuto alla instabilità delle colonne o delle travi, tali
diagonali evidenziano ancora un comportamento elastico. Se, al contrario, la limitazione riguardante
viene derogata almeno per le diagonali ai piani alti, consentendo l‟impiego di diagonali con una
sovraresistenza uniforme lungo l‟altezza dell‟edificio, la metodologia di progettazione proposta
conduce allo sviluppo di un meccanismo di collasso di tipo globale. Al contrario, nel caso dei
controventi progettati secondo le disposizioni dell‟EC8 il meccanismo di collasso resta di piano,
poiché al collasso si plasticizzano le diagonali di un unico piano.
+P
Py
E-F plastic tension
z
+P F F-G elastic
f
z
+P
f
D-E elastic E
z
+P
f
D
C-D elastic G 0 +
fo
z C
-P
f
O-A elastic
z
-P
f
C
B-C plastic compression
z PU
-P B A
f
-P
hi
i
Pc( i) 0 +
i i
PU
-P
Figura 4 : Determinazione dello sforzo di compressione dal modello di Georgescu
P sin
n n
N c. Sd . E .i Py , j sin j c j j per in
j i j i 1
n
(7)
N c. Sd . E .i Py , j sin j per in
j i
dove Py , j e Pc j sono, rispettivamente, gli sforzi di trazione e di compressione nelle diagonali del
piano j-esimo.
A queste sollecitazioni vanno aggiunte quelle derivanti dalle azioni non sismiche, N b. Sd.G.i e
N c. Sd.G.i , incluse nella combinazione di carico sismica (CEN, 2003), ovvero:
G 0.3 Q E (8)
dove con G vengono indicati i carichi permanenti, con Q i sovraccarichi accidentali e con E le
azioni sismiche di progetto.
Ovviamente, le resistenze di progetto dovranno essere maggiori delle sollecitazioni di progetto
determinate come suddetto.
3. PRESCRIZIONI DELL’EUROCODICE 8
Lo schema strutturale suggerito nell‟ultima versione dell‟EC8 (CEN, 2003) per la valutazione
delle sollecitazioni in ciascuna membratura del controvento derivanti dal sistema di forze sismiche
determinate a partire dallo spettro di progetto, trascura le diagonali compresse. Inoltre, il
collegamento trave-colonna-diagonale tesa è considerato di tipo cerniera.
La norma individua un limite superiore per la snellezza normalizzata delle diagonali, pari a
2.0 , essendo:
E
con y (9)
y fy
Tale limite ha lo scopo di salvaguardare i collegamenti riducendo la flessione ciclica plastica
dei fazzoletti di collegamento al di fuori del loro piano conseguente alla instabilizzazione delle
diagonali compresse. Tale valore, rispetto alla versione precedente (CEN, 2000), è stato elevato
passando da 1.8 a 2.0.
La norma impone, inoltre, che i collegamenti siano a completo ripristino di resistenza, nel
rispetto della seguente condizione di progetto:
Rd 1.20 N br. Rd (10)
4. APPLICAZIONI
I due criteri di progettazione descritti sono stati applicati con riferimento alla struttura di
quattro piani descritta in Figura 5. I carichi verticali permanenti sono pari a 4 kN/m2 mentre quelli
verticali accidentali sono pari 2 kN/m2. Le azioni sismiche agenti sul singolo controvento, calcolate
in accordo con l‟EC8, sono riportate in Figura 5. L‟acciaio utilizzato per tutte le membrature è del
tipo Fe360.
I profili adottati per le diagonali sono riportati nella Tabella 1, con l‟indicazione per ciascuna
membratura del valore di i e i . Nella stessa tabella viene presentato sia il caso (caso A) di
diagonali che rispettano il limite di snellezza normalizzata fornito dall‟EC8 ( 2.0 ) sia il caso in
cui tale limite viene derogato (caso B). Tale tabella evidenzia sia che nel caso B la deroga al limite
di snellezza riguarda soltanto le diagonali dell‟ultimo livello, sia come in tale caso i coefficienti i
presentano valori pressoché uniformi lungo l‟altezza della struttura. Nella Tabella 2 si riportano i
profili adottati per le travi e le colonne progettati in accordo con i due criteri di progettazione
precedentemente esaminati.
La risposta sismica dei controventi analizzati è stata investigata mediante analisi dinamiche
non lineari eseguite tramite il programma PC-ANSR (Maison., 1992). Lo schema strutturale
prevede la continuità della colonna; pertanto, le stesse sono state modellate con l‟elemento beam-
column. Le diagonali sono state modellate con l‟elemento di Maison (Maison et al, 1980) che
risulta caratterizzato da un modello di comportamento isteretico lineare a tratti che consente di
descrivere accuratamente il comportamento ciclico delle diagonali. Il passaggio dal modello non
lineare di Georgescu a quello lineare di Maison è stato sviluppato imponendo per essi l‟uguaglianza
dell‟energia dissipata (Longo, 2001).
1 2 3 4
X-BRACED 4 9 10
2,00
4,00 m
2,00
6,00
F3 = 29952 kg 7 8
2,00
5 6 7 8
4,00 m
2,00
X-BRACED
X-BRACED
F2 = 19968 kg 5 6
2,00
6,00
1 4
2,00
4,00 m
9 10 11 12
2,00
F1 = 9984 kg 3 4
2,00
6,00
3
4,00 m
2,00
X-BRACED 1 2
13 6,00 14 6,00 15 6,00 16 6,00 m
Gli accelerogrammi considerati sono: Los Angeles 1933 (PGA=0.064570 g), Pacoima 1971
(PGA=1.17074 g), Vernon 1933 (PGA=0.192372 g) e Tokyo 1956 (PGA= 0.075433 g). Tutti gli
accelerogrammi sono stati opportunamente scalati al fine di sottoporre le strutture progettate ad
eventi sismici di intensità crescente come richiesto da una analisi dinamica incrementale (IDA).
Infatti, le analisi sono state ripetute per incrementi dei valori del PGA fino al
raggiungimento del collasso strutturale che si realizza per l‟instabilità di una colonna o di una trave.
Le verifiche di stabilità, sia per le travi che per le colonne, sono state effettuate in accordo con le
raccomandazioni dell‟EC3 (CEN, 1992). A tale scopo è stato sviluppato un post-processore (Longo,
2001) capace di effettuare al passo, ossia con riferimento alle caratteristiche della sollecitazione
interna relative al generico istante t di integrazione delle equazioni del moto, le suddette verifiche di
stabilità per profili a doppio T di qualsiasi classe.
Sulla base delle elaborazioni svolte è possibile analizzare le principali differenze tra i
controventi dimensionati secondo i due criteri di progettazione utilizzati.
Il criterio di progettazione fornito dall‟EC8, sia nel caso che il limite di snellezza venga
rispettato sia nel caso contrario, conduce a strutture poco dissipative, poiché tale capacità è legata
alla sola diagonale che riesce a plasticizzarsi prima dell‟instabilità delle colonne di base. Al
contrario, nel caso di controventi progettati tramite il criterio proposto si ottengono risultati molto
soddisfacenti. Infatti, l‟energia sismica in ingresso viene dissipata in maniera uniforme tra tutti i
piani del controvento. Tali risultati vengono riassunti nella Figura 6 per i controventi progettati
secondo il criterio proposto e nella Figura 7 per quelli progettati secondo le raccomandazioni
dell‟EC8. Entrambe le figure rappresentano i risultati delle analisi dinamiche effettuate per la
registrazione accelerometrica di Tokyo.
Per quanto riguarda l‟influenza della snellezza adimensionale delle diagonali, si può
affermare che (caso A) il rispetto del limite 2.0 porta al sovradimensionamento delle diagonali
dell‟ultimo piano poiché il corrispondente coefficiente i risulta quasi il doppio del valore
corrispondente al piano di minima sovraresistenza; nel caso opposto (caso B), tale coefficiente è
molto simile per tutti i piani. L‟influenza del limite di snellezza si riscontra soprattutto con
riferimento ai controventi progettati secondo il criterio proposto, poiché la deroga a tale limite
permette la partecipazione di tutti i piani alla risposta sismica inelastica complessiva della struttura.
Le Figure 6 e 7 forniscono una rappresentazione qualitativa della capacità di dissipare
energia dello schema strutturale; la Figura 8 invece, sintetizza in termini quantitativi tale capacità.
Ciascuna colonna dell‟istogramma fornisce l‟entità dell‟energia dissipata per ciascun controvento e
per ogni accelerogramma utilizzato nelle analisi. Tale energia viene computata in corrispondenza
dell‟ultimo PGA utile prima del collasso strutturale. Pertanto i valori ridotti del PGA riportato in
Figura 8 indicano un collasso prematuro della struttura a causa dell‟instabilità delle colonne.
CRITERIO PROPOSTO
200000 200000 200000 200000
Piano 1 Piano 2 Piano 3 Piano 4
160000 160000 160000 160000
0 0 0 0
-3 -1 1 3 -3 -1 1 3 -3 -1 1 3 -3 -1 1 3
-40000 -40000 -40000 -40000
PGA=0.50 a/g PGA=0.50 a/g PGA=0.50 a/g PGA=0.50 a/g
-80000 -80000 -80000 -80000
0 0 0 0
-3 -1 1 3 -3 -1 1 3 -3 -1 1 3 -3 -1 1 3
-40000 PGA=0.60 a/g -40000 PGA=0.60 a/g -40000 PGA=0.60 a/g -40000 PGA=0.60 a/g
-80000 -80000 -80000 -80000
CRITERIO EC8
200000 200000 200000 200000
Piano 1 Piano 2 Piano 3 Piano 4
160000 160000 160000 160000
0 0 0 0
-3 -2 -1 0 1 2 3 4-3 -2 -1 0 1 2 3 4-3 -2 -1 0 1 2 3 4-3 -2 -1 0 1 2 3 4
-40000 -40000 -40000 -40000
PGA=0.15 a/g PGA=0.15 a/g PGA=0.15 a/g PGA=0.15 a/g
-80000 -80000 -80000 -80000
0 0 0 0
-3 -2 -1 0 1 2 3 4-3 -2 -1 0 1 2 3 4-3 -2 -1 0 1 2 3 4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4
-40000 PGA=0.24 a/g -40000 PGA=0.24 a/g -40000 PGA=0.24 a/g -40000 PGA=0.24 a/g
-80000 -80000 -80000 -80000
Titolo:
ENERGTKG.EPS
Autore:
Freelance Plus 3.0
Anteprima:
L'immagine EPS non è stata salvata
con l'anteprima inclusa in essa.
Commento:
L'immagine EPS potrà essere stampata con una stampante
PostScript e non con
altri tipi di stampante.
Figura 8: Confronto in termini di energia dissipata tra i criteri di progettazione presentati (Kg·cm)
5. CONCLUSIONI
Restando in ambito di tipo deterministico, i risultati delle analisi dinamiche svolte consentono
di trarre alcune conclusioni preliminari sui criteri di progettazione e sull‟influenza della snellezza
delle diagonali di controvento.
Il criterio adottato dall‟attuale normativa europea EC8 conduce alla progettazione di strutture
più leggere che pagano il prezzo della prematura instabilità delle colonne; pertanto, si ottengono
controventi poco dissipativi. Tale tendenza viene osservata sia nel caso in cui la snellezza delle
diagonali venga limitata ( 2.0 ) sia nel caso opposto.
L‟utilizzo del criterio di progettazione proposto conduce a risultati significativamente
migliori. Infatti, a fronte di un incremento del peso strutturale dei soli controventi del 5% rispetto al
caso precedente, si ottengono strutture molto dissipative con la partecipazione di tutti i piani alla
risposta sismica inelastica strutturale. Infine, l‟influenza del limite di snellezza è significativa nel
caso di controventi progettati secondo il criterio proposto in quanto le strutture progettate in deroga
a tale limite esibiscono le migliori prestazioni.
6. BIBLIOGRAFIA
Bruneau M., Uang C., Whittaker A.: Ductile design of steel structures, Mc Graw Hill 1998, 212-213;
CEN (2000). PrEN 1998 – Eurocode 8: Design of Structures for Earthquake Resistance. Part 1: General
Rules, Seismic Actions and Rules for Buildings;
CEN (2003). PrEN 1998 – Eurocode 8: Design of Structures for Earthquake Resistance. Part 1: General
Rules, Seismic Actions and Rules for Buildings;
CEN (1992). PrENV 1991 – Eurocode 3: Design of Steel Structures. Part 1: General Rules, Seismic
Actions and Rules for Buildings;
Georgescu D., Toma C., Gosa O., “Post-critical Behaviour of „K‟ Braced Frames”, Journal Construct
Steel Research 21,1992;
Longo A., “Analisi dei criteri di progettazione di controventi concentrici sismo-resistenti del tipo X-
braced”, Tesi di Laurea in Ingegneria Civile, Relatore: V.Piluso, Università degli Studi di Salerno,
2001;
Maison B.F., "PC-ANSR, A Computer Program for Nonlinear Structural Analysis" July 1992;
Maison B. F., Popov E., Asce F., “Cyclic Response Prediction for Braced Steel Frames”, Journal of
Structural division, 1980;
Mazzolani F. M., Piluso V., Theory and design of Seismic Resistant Steel frames, E & FN Spon, an
Imprint of Chapman & Hall, London, 1996;
Montuori R., Piluso V., “Seismic response of X-breced frames: comparison between different design
criteria and modelling options”, Eurosteel, 3rd European Conference on Steel Structures, Coimbra
2002.