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GIOVANNI SAMMARTANO

PROVINCIA DI SALERNO
11.07.2019 12:35:24 UTC
PROVININCIA DI SA ALERNO
Settore Viabilità e Trasporti
T
Palazzo S. Agostinno, Via Roma 10 04 – 84121 Saler
rno
tel. 089 6144362 / 232 – fax 089/250798

LAVORI DI MESSA IN SICUREZ


ZZA DELLA
A S.P. N. 12 INTERESSATA DA CAD DUTA MASSI DA UN
PROSPIC
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COMUUNE DI AQUARA

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agli i terve ti si allega: 

 i teegrazio e allo studio di  o pati ilità  idrogeologi a  


 pia o di  o ito oraggio  
 pia o di  a utee zio e 

 
Relativamente al parere dell’Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Meridionale
in merito al “Rischio Residuo” si precisa quanto segue.
La proposta delle strategie di mitigazione del rischio combina i seguenti approcci, in
funzione delle locali situazioni di rischio evidenziate in modo molto accurato nello studio
effettuato:
1. rimozione delle condizioni di rischio imminente;
2. interventi di difesa di tipo attivo in parete;
3. Interventi di difesa passiva.
Inoltre saranno installati dei sistemi di monitoraggio in continuo su masse rocciose
dislocate da fratture beanti caratterizzate da dimensioni molto grandi, per le quali gli
interventi di progetto potrebbero dimostrarsi non sufficienti ad eliminare il rischio.

1. Relativamente al primo punto si suggerisce di eseguire dapprima un disgaggio


diffuso di tutti i fronti esaminati, che vada a rimuovere tutte le masse individuate nello
studio e segnalate e tutte le condizioni di instabilità rimovibili. Durante tale fase,
propedeutica a qualsiasi intervento, si ritiene opportuno consigliare anche il disboscamento
della vegetazione affiorante lungo le porzioni più verticali dei fronti, che tende ad esercitare
un azione destabilizzante attraverso fenomeni di bioclastismo. In fine andrà protetta l’intera
scarpata stradale con una rete corticale a doppia torsione armata da cavi d'acciaio.
2. Relativamente al secondo punto, gli interventi di tipo attivo vengono proposti per
il consolidamento corticale delle aree con masse rocciose in condizione di stabilità precaria
che potrebbero evolvere in crolli al progredire dei fattori destabilizzanti, e nel caso in cui i
sistemi passivi non siano sufficienti a garantire una protezione adeguata. Inoltre per alcune
situazioni di maggior pericolosità, caratterizzate da dimensioni elevate delle masse rocciose
interessate si provvederà ad eseguire interventi localizzati specifici di ritenuta attiva ed
interventi diffusi di miglioramento delle caratteristiche meccaniche degli ammassi, uniti
anche ad opere strutturali di sostegno.
3. Relativamente al terzo punto, gli interventi di tipo passivo sono stati dimensionati
ed ubicati grazie alle verifiche di caduta massi fatte attraverso simulazioni 3D.
Le verifiche hanno permesso di definire le traiettorie dei massi, le energie e le altezze
di rimbalzo su cartografie planimetriche di dettaglio georiferite. Tenendo conto di questi 3
parametri, sono state definite le caratteristiche di resistenza e l'ubicazione esatta delle
barriere paramassi. Il posizionamento è stato definito mediante l'intersezione di tutte le

-1-
traiettorie ricavate dalle verifiche, mentre le caratteristiche di resistenza che dovranno avere
le barriere, sono state definite successivamente dopo aver calcolato le energie massime dei
blocchi in corrispondenza dell'area di ubicazione delle barriere paramassi.
La definizione dell'ubicazione definitiva è stata poi avvalorata da verifiche post
operam di simulazione caduta massi, dalle quali si evince l'efficacia e la completa
intercettazione di tutte le traiettorie computate nelle analisi, come si evince nelle immagini
seguenti e nella tavola allegata.

Figura 1 - simulazione caduta massi post operam zona intervento I

-2-
Figura 2 - simulazione caduta massi post operam zona intervento II

Per entrambi gli interventi le verifiche di caduta massi hanno interessato tutta l'area
prospiciente la S.P. 12 anche le aree dove sono previsti interventi attivi. Nel caso
dell'intervento I, quindi, gli interventi attivi andranno a contribuire ancora di più alla
diminuzione del rischio di caduta massi sulla provinciale. Nell'intervento II le zone laterali
dove non è possibile posizinare barriere paramassi sono stati progettati interventi attivi che
impediranno il distacco di blocchi rocciosi.
In sintesi sono stati definite n.4 tipologie d'intervento di seguito descritte:

a) Disgaggio di tutte le massi instabili di dimensioni utili al loro distacco senza incrementi
di dissesti lungo il versante;
b) Chiodatura e/o cementazione degli elementi lapidei di dimensioni tali da non permettere
la loro demolizione e o crollo controllato;
c) Apposizione di pannelli di rete armate (da cavi d'acciaio) utili a contenere le masse
lapidee non dislocabili e poste in aree molto prossime alla S.P. 12;
d) Realizzazione di diversi ordini di barriere paramassi ad assorbimento dimensionate in
modo adeguato alle energie calcolate per il tratto di barriera.

RISCHIO RESIDUO
L’intervento previsto nel progetto tende a ridurre del tutto il rischio di caduta massi
sulla S.P.12 proveniente dal costone che incombe sul tratto compreso tra le chilometriche
9+000 e 9+500 circa. Grazie al dettagliato studio geostrutturale e geomeccanico sono state

-3-
analizzate tutte le situazioni di potenziale instabilità dell'ammasso roccioso e sono stati
identificati tutti gli interventi necessari per mettere in sicurezza la S.P.12 da un eventuale
distacco di masse rocciose dal fronte roccioso. Sono state effettuate verifica post operam che
hanno evidenziato la funzionalità degli interventi passivi.
Alla luce di quanto prodotto nello studio di compatibilità, di quanto riportato nel
Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino Regionale Campania Sud
ed Interregionale del fiume Sele e di quanto contenuto nella corrispondenza intercorsa tra la
Provincia di Salerno e la stessa Autorità di Bacino, gli interventi in progetto sono tali che:
 garantiscono la mitigazione della vulnerabilità idrogeologica del territorio;
 costituiscono elemento finalizzato all’attenuazione o all’eliminazione definitiva delle
specifiche cause di rischio esistenti, senza pregiudicare ulteriori sistemazioni delle aree a
rischio a monte e a valle, o la realizzazione di ulteriori interventi previsti dalla
pianificazione di bacino o dagli strumenti di programmazione provvisoria e urgente;
 non vanno ad interferire con il naturale deflusso superficiale delle acque lungo gli
impluvi al di fuori delle aree di intervento;
 possono garantire condizioni adeguate di sicurezza durante la permanenza di cantieri
mobili, in modo che i lavori si svolgano senza creare, neppure temporaneamente, un
significativo aumento del livello di rischio o del grado di esposizione al rischio esistente;
 il rischio residuo che persiste nell'area d'intervento a seguito della realizzazione
dell'intervento di progetto è stato ridotto del tutto integrando gli interventi con un
sistema di monitoraggio in continuo.
Il Tecnico
(geol. Sergio Santoro)

-4-
Piano di Monitoraggio

Per ciò che concerne gli aspetti geologici dell’area oggetto di intervento, gli stessi sono stati sviluppati dal dott.
Sergio Santoro, responsabile del Servizio Geologico dell’Ente, che ha redatto apposita relazione geologica al fine di
inquadrare l’area interessata nel contesto geologico e geomorfologico generale, inquadrando il sito in oggetto
nell’ambito del Piano Stralcio dell’Autorità di Bacino competente;

Dalla suddetta relazione geologica si evince che, particolare attenzione dovrà essere posta su una placca di enormi
dimensioni posta a est dell'area di studio (lato destro delle rappresentazioni prospettiche) che raggiunge altezze di
30m larghezza di 15m e profondità di 9m con un volume di circa 2400 m3, tale massa, che si presenta intrinsecamente
poco fratturata e con fratture spesso ricementate, risulta globalmente isolata alle spalle da un sistema di discontinuità
beanti e parzialmente scalzata al piede per arretramento dell'orizzonte cataclastico posto alla base del costone. Poiché
un'ulteriore arretramento e scalzamento al piede, potrebbe portare in crisi l'intera massa, col franamento di cospicui
volumi di roccia. Si rende necessario mettere in atto un sistema di monitoraggio che possa informare costantemente
sullo stato evolutivo della suddetta placca; A tale scopo nelle somme a disposizione del quadro economico vengono
allocate delle somme per il suddetto monitoraggio pari a € 9.796,10 desunte dalla seguente stima dei costi di
monitoraggio

St im a de i Cost i
Fornitura apparecchiature Sintesi
Prezzi
Tipologia attrezzatura Quantità Importo Tipologia Importo
Unitari
Trasduttore estensimetrico
2 € 400,00 € 800,00
+ accessori
Cavo a 9 coppie 300 € 3,00 € 900,00
Corrugato 40mm 300 € 2,00 € 600,00
Pannello solare con
regolatore di carico,
Fornitura apparecchiature € 6.850,00
batteria tampone. 1 € 1.350,00 € 1.350,00
Completo di palo e
protezione antivandalismo
Centralina di acquisizione
dati, configurata per inviare
1 € 3.00,00 € 3.200,00
SMS e Router 3G per la
connessione internet.

Istallazione apparecchiature Sintesi


Prezzi
Descrizione Quantità Importo Tipologia Importo
orario
Tecnico specializzato
48 € 32,00 € 1.536,00
rocciatore
Spese generali 15% € 230,40 Personale addetto all'istallazione € 1.920,00

Utile di impresa 10% € 153,60


Programmazione informatica Sintesi
Tecnico specializzato
12 € 32,00 € 387,36 Personale addetto alla
informatico € 426,10
programmazione informatica
Utile di impresa 10% € 38,74

Attività di telecontrollo
Descrizione Quantità Prezzi mesi/€ Importo
Gestione dei dati, Assicurazione furto e/o danneggiamento, telefonia. 12 € 50,00 € 600,00
Oltre ai suddetti controlli in remoto, il Settore Viabilità e Trasporti, Servizio Operativo Manutenzioni Strade Area2,
quale responsabile per la sicurezza stradale per le strade di propria competenza nelle quali è ivi inclusa la SP 12, in
collaborazione con il Servizio Programmazione ed Esecuzione dei lavori e il Servizio Geologico, provvederà
nell’ambito delle funzioni assegnate, con le maestranze e con le attrezzature in dotazione, alla verifica periodica con
una cadenza annuale sia dello stato di conservazione delle reti che del monitoraggio delle pareti rocciose oggetto di
intervento, demandando al contoniere responsabile del tratto stradale la segnalazione di eventuali difformità
individuabili ad occhio nudo.

Qualora risultassero dal controllo remoto o visivo anomalie, verranno attivate tutte le figure preposte responsabili
per la sicurezza del tratto di strada onde valutare le misure da adottare in funzione della gravità dello stato dei luoghi.
AQUARA

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MESSA IN SICUREZZA DELLA S.P. N. 12 INTERESSATA DA CADUTA MASSI DA UN


PROSPICIENTE COSTONE ROCCIOSO NEL TRATTO CASTELCIVITA – BIVIO SAN VITO NEL
COMUNE DI AQUARA

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MESSA IN SICUREZZA DELLA S.P. N. 12 INTERESSATA DA CADUTA MASSI DA UN


PROSPICIENTE COSTONE ROCCIOSO NEL TRATTO CASTELCIVITA – BIVIO SAN VITO NEL
COMUNE DI AQUARA

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