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INDICE
0 – PREMESSA..........................................................................................................2
2 – FASE PRELIMINARE............................................................................................3
5 – NORME CONCLUSIVE.......................................................................................16
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI.................................................................................18
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Piano Stralcio Assetto Idrogeologico Linee guida riperimetrazione rischio frane
0 - PREMESSA
integrazioni e varianti al Piano Stralcio per effetto di una serie di condizioni supportate
Il presente documento intende fornire una guida per le indagini geologiche che
• progetti nelle aree a rischio molto elevato ed elevato nonché nelle aree di pericolo
documentazione coerente con gli aspetti evidenziati dal Piano Stralcio che di pervenire
rischio devono essere redatte, ai fini della qualità, come previsto dalla circolare
Ministero LLPP del 16/12/1999 n. 349/STC ed ai sensi delle norme tecniche di cui al
D.M. 11.3.88 e s.m.i. In ogni caso, le indagini, dovranno essere corredate da rilievi
fotografici con indicazione certa della data e luogo di esecuzione. I rilievi stratigrafici,
indagata ed alla definizione dei rapporti con le aree al contorno. In ogni caso le indagini
specifico.
Il programma delle indagini deve tener conto dei caratteri intrinseci del processo
delle specificità del sito (frane storiche, caratteri pluviometrici ed idrologici, incendi
boschivi, interventi antropici significativi per le condizioni di stabilità del versante, etc.).
2 - FASE PRELIMINARE
Questa fase, finalizzata alla programmazione delle attività di cui alle fasi
relazioni eseguite per altri scopi quando correlabili con l’area oggetto di intervento.
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utili per riconoscere forme e contrasti non individuabili direttamente sul terreno. Il
fenomeni franosi o di altri processi morfogenetici. Le foto aeree studiate vanno allegate
e rapporti giaciturali che gli aspetti tecnicamente utili sotto il profilo applicativo;
fratture, ecc.
• stato fisico dell’ammasso roccioso con descrizione: dello stato di alterazione dei
• tipologia del movimento franoso ed eventuali elementi indicativi della sua storia;
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significative ecc.;
• rilievo delle forme e dei processi distinti per tipologia e stato di attività
- processi attivi (se legati a processi in atto al momento del rilevamento o non in
atto, ma ricorrenti);
• uso del suolo, con le informazioni inerenti i principali usi del suolo (cfr. SERVIZIO
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rappresentare sia il processo di frana nella sua interezza sulla base di criteri
contorno.
dovranno fare riferimento a dati bibliografici e/o relazioni eseguite per altri scopi anche
se correlabili con quelli oggetto di studio, utili invece per la sola fase preliminare.
affidabilità, di qualità e di univoca individuazione delle indagini stesse; non sono pertanto
ammessi riferimenti bibliografici e/o riferimenti a studi e indagini eseguiti per altri scopi.
detritico-fangosi;
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interventi antropici che possono dar luogo a situazioni critiche sotto il profilo
eseguito con tecniche che non siano i carotaggi continui, i pozzetti esplorativi (per
pendio e dei fronti di scavo ove è possibile mettere a nudo il substrato roccioso; le
B) Elaborati grafici
residuali (terreno vegetale, suoli sepolti, piroclastiti, substrato alterato) distinti sulla
base della loro genesi, tessitura e spessore (tarato con le indagini in situ); su tale
idrologici locali, riconosciuti anche con prove in situ, sia dei dati pluviometrici per la
terreni);
eccezionali.
Andranno altresì cartografati i punti significativi e/o le opere (limite alveo-conoide, salti,
processi morfoevolutivi:
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dell’equilibrio;
− processi di creep;
− anomalie morfologiche (es. cumuli di frana non stabilizzati,..) e/o interventi antropici
− venute di acqua.
• Carta del grado di pericolosità, che sarà elaborata dalla sovrapposizione delle
contenere in particolare una tabella con la stima quantitativa dei volumi di materiale
almeno gli elaborati richiamati all'art. 18, comma 1, lettere a-b-c-d-e del DPR 554/1999
e dei fattori che hanno innescato o che possono innescare il dissesto. Va inoltre
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Sono fenomeni tipici dei versanti ripidi e/o falesie caratterizzate da rocce
lapidee e/o da depositi e successioni stratigrafiche più o meno addensate e/o coesive.
instabilità e dei sistemi di discontinuità del versante o della falesia. I rilievi dovranno
definendo inoltre la natura dei sedimenti di riempimento dei sistemi individuati. Tali
• rilievo topografico del versante o della falesia alla scala 1:500 con metodi
• rilievo morfologico del versante o della falesia volto alla determinazione del
B) Elaborati grafici
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preferibilmente con il metodo dell' equilibrio limite con riferimento specifico alla
preliminare degli interventi per la mitigazione dei fattori di pericolosità, comprendente gli
elaborati richiamati all' art. 18, comma 1, lettere a-b-c-d-e del DPR 554/1999 oltre al
idrogelogica o di bonifica andrà supportato dalla conoscenza dei processi e dei fattori
successione stratigrafica nel suo complesso ed, in particolare, per il rilievo degli
proporzionate all’area da indagare, e comunque mai meno di tre per aree di ridotte
pari a 1,5 volte lo spessore del presunto corpo di frana, spingendo poi il sondaggio
per 5-10 m all’interno della formazione stabile. L’uso di acqua di perforazione andrà
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essere di qualità e con campionatore con diametro (> 85 mm) sufficiente a carotare
utilizzare per il calcolo della stabilità del versante e la progettazione degli interventi di
controllo del regime delle acque sotterranee, in numero idoneo alla definizione
dei piezometri è connessa alla natura dei terreni e ai valori attesi delle altezze
B) Elaborati grafici
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- le eventuali fratture nel terreno per trazione nella fascia topograficamente alta e/o
di avvallamenti;
- le venute di acqua;
• Relazione descrittiva delle attività svolte, comprensiva delle analisi e delle valutazioni
eventi piovosi;
frane già avvenute su superfici note con il metodo dell'analisi a ritroso, tenendo
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preliminare degli interventi per la mitigazione del rischio, comprendente almeno gli
elaborati richiamati all'art. 18, comma 1, lettere a-b-c-d-e del DPR 554/1999 oltre al
idrogelogica o di bonifica andrà supportato dalla conoscenza dei processi e dei fattori
Nei casi di aree per le quali il grado di pericolosità non derivi da fenomeni
tra diversi parametri correlati alle condizioni di stabilità dei versanti (litologia, spessore
conformità alle indagini delle fasi preliminare e conoscitiva e a quelle richieste per gli
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5 - NORME CONCLUSIVE
I risultati delle indagini geologiche acquisite nelle tre fasi come sopra descritte,
dovranno essere riportati in una relazione finale; a questa sarà allegata una
essere comprensiva degli elementi come innanzi richiesto, dovrà essere redatta
attuazione della legge quadro sui LL.PP. n. 109/1994 e s.m.i.), che di seguito si
trascrive:
identificazione delle formazioni presenti nel sito, lo studio dei tipi litologici, della
struttura e dei caratteri fisici del sottosuolo, definisce il modello geologico-tecnico del
altresì allegati i risultati dei rilievi e delle misurazioni, da riportare su carta e sotto forma
approntato un accurato confronto dei dati raccolti per consentire una ricostruzione
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allegate alla relazione conclusiva, si ricorda che le carote di terreno prelevate andranno
alloggiate in cassette catalogatrici e poi fotografate entro 24 ore, previo loro scotico. Le
leggibili ed incluse nelle foto; il fascicolo con le foto originali andrà allegato alla
relazione. Similmente andrà fatto per le foto degli affioramenti naturali e/o della
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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