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A.A. 2015/2016
STUDENTI: PROFESSORE
Federico Capata F. Sabetta
Marco Cristofari N. Fiorini
Francesco De Santis
1
1 Sommario
2 Introduzione .................................................................................................................. 3
3 Inquadramento territoriale e sismo-tettonico ................................................. 3
4 Metodo PSHA: Probabilistic seismic hazard assesment ................................ 6
4.1 Zone sismo-genetiche per la provincia di Sanremo .......................................... 6
4.2 Raccolta dei dati storici e intervallo di competenza......................................... 7
4.3 Regressione Gutenberg-Richter ............................................................................... 7
4.4 Curve di pericolosità ..................................................................................................11
4.4.1 Spettri di pericolosità uniforme .................................................................................... 16
5 Spettri di Normativa ................................................................................................ 19
5.1 Individuazione della pericolosità del sito ..........................................................19
5.2 Scelta della strategia di progettazione ................................................................19
5.3 Determinazione dell’azione di progetto .............................................................21
5.4 Estrazione degli spettri di normativa ..................................................................22
5.5 Confronto tra spettri dell’NTC08 e spettri a pericolosità uniforme .........26
6 Analisi di disaggregazione ..................................................................................... 27
6.1 Trattazione teorica .....................................................................................................27
6.2 Dati ottenuti ..................................................................................................................28
6.3 Osservazioni sui dati ottenuti .................................................................................33
7 Individuazione del terremoto di scenario ....................................................... 35
8 Calcolo di uno spettro deterministico (DSHA) ............................................... 36
8.1 Dati ottenuti ..................................................................................................................36
8.2 Confronto degli spettri deterministici .................................................................43
9 Confronto dei risultati ottenuti ........................................................................... 45
10 Estrazione degli accelerogrammi simili al terremoto di scenario .......... 47
10.1 Utilizzo dei SeismoSignal ..........................................................................................48
10.2 Accelerogramma Cesi Monte ...................................................................................49
10.3 Accelerogramma Viggianello ..................................................................................50
10.4 Accelerogramma L’Aquila ........................................................................................52
10.5 Confronto degli spettri di risposta ........................................................................54
11 Confronto degli spettri............................................................................................ 55
2
2 Introduzione
L’obiettivo della seguente relazione è di valutare la pericolosità sismica del
comune di San Remo. Dopo un paragrafo riguardante l’inquadramento territoriale
e una introduzione sulle caratteristiche sismo-tettoniche dell’area di studio,
verranno applicati due differenti metodi per indagare la pericolosità sismica del
luogo: il PSHA ed il DSHA, questi ultimi saranno poi messi in relazione con le
indicazioni fornite dalla normativa italiana.
3
Figura 2- Inquadramento territoriale.
Secondo i parametri di classificazione previsti dal P.C.M. n. 3519 del 2006 l’area in
esame ricade in una zona con pericolosità sismica bassa (Zona 3), che può essere
soggetta a scuotimenti modesti.
Dalla consultazione del Catalogo Parametrico NT4.1 risulta che la sismicità della
regione si manifesta principalmente nei pressi della costa, con particolare attività
nella costa francese.
La consultazione dei dati storici ha fornito informazioni sulle intensità 𝑀𝐶𝑆 che si
aggira generalmente intorno al V grado anche se non sono mancati nel corso della
storia terremoti d’intensità IX (26.5.1831 Liguria Occidentale) e X (23.02.1887
Liguria Occidentale-Mar Ligure).
Negli ultimi tre secoli il numero di terremoti con grado di magnitudo 𝑀𝐶𝑆
superiore al IV sono stati sei, di cui solamente quattro maggiori del VI grado.
4
Le immagini che seguono sono state ricavate dal Database of Individual
Seismogenic Sources e mostrano le principali faglie sismogenetiche presenti nella
penisola italiana e nella zona di nostro interesse.
Figura 5 -Faglie tratte dal sito del DISS_ Particolare Regione Liguria.
5
4 Metodo PSHA: Probabilistic seismic hazard assesment
Il PSHA è un metodo di tipo probabilistico per la valutazione del rischio sismico
che permette di ottenere gli spettri di pericolosità uniforme.
Il procedimento del PSHA è stato definito per la prima volta da Cornell nel 1968
che diede le basi al metodo mediante tre assunzioni:
- I tempi di ricorrenza seguono un processo di Poisson, ovvero, gli eventi
sono indipendenti tra loro e la sismicità è stazionaria nel tempo;
- La magnitudo degli eventi ha distribuzione esponenziale;
- La sismicità è definita uniformemente entro la zona sismogenetica.
-
Il metodo si sviluppa nei seguenti quattro passaggi:
1. Raccolta dei dati storici riguardanti gli eventi sismici della zona di
interesse;
2. Analisi frequenza-magnitudine dei dati storici tramite la relazione di
Gutenberg-Richter;
3. Definizione e utilizzo di modelli di attenuazione;
4. Computazione delle curve di pericolosità sismica tramite processo di
Poisson;
Figura 6 - Zonizzazione ZS9 tratta dal software QGiS e raggio di influenza di 100km.
Dall’immagine si evince che le zone da considerare sono: 908, 909, 910.
6
4.2 Raccolta dei dati storici e intervallo di competenza
Il catalogo storico sismico che è stato utilizzato è il Catalogo Parametrico dei
Terremoti Italiani (CPTI) redatto dall’unione del Catalogo NT e dal Catalogo dei
Forti Terremoti in Italia. Dal catalogo sono stati estrapolati, per ogni zona ZS9, i
valori di magnitudo Msp (Sabetta-Pugliese) indicati con un intervallo di 0,28 gradi
e il relativo periodo di completezza storica. Per completezza storica si intende il
lasso di tempo nel quale è possibile reperire informazioni complete sugli eventi
sismici che si sono verificati.
Nella seguente tabella è indicato l’anno di inizio della serie storica per ogni zona
in esame.
𝑙𝑜𝑔𝑓𝑐 = 𝑎 − 𝑏𝑀
In forma esponenziale si ha:
𝑓𝑐 = 𝑒 𝛼−𝛽𝑀
Dove:
𝛼 = 𝑙𝑜𝑔10 𝑎
𝛽 = 𝑙𝑜𝑔10 𝑏
Per individuare tali coefficienti è stata calcolata la retta di regressione per ogni
zona ZS9. Il procedimento consiste nel reperire i dati contenuti nel database dei
terremoti storici italiani CPTI04 relativi agli eventi compresi nei periodi di
completezza storica indicati nelle Tabelle 1. Gli eventi sismici sono stati posti in
ordine di magnitudo decrescente e divisi in range di ampiezza ±0.14 Msp. È stata
quindi determinata la frequenza di accadimento degli eventi con intensità simile,
dividendo il numero di quelli che si sono verificati nell’intervallo temporale per il
numero di anni di completezza storica:
𝑓𝑠 = 𝑁/𝛥𝑇
7
Per concludere è stata calcolata la frequenza cumulata, pari alla somma delle
frequenze relative di ogni range di magnitudo. Di seguito si riportano i grafici e le
tabelle riassuntive dei risultati del procedimento. Nelle tabelle con il colore rosso
e verde sono indicati rispettivamente i valori massimi e minimi di magnitudo:
- I valori minimi rappresentano una soglia di pericolosità sismica;
- I valori massimi sono quelli per cui è stato catalogato almeno un evento
sismico, il troncamento è volto ad evitare di ottenere una regressione non
rappresentativa dell’effettiva sismicità della zona.
Zona 908
Intervallo N° Periodo Intervallo Fc
Msp Magnitudine Eventi Completezza di tempo fs (Cumulata) log(fc)
-1,000
LOG(FC)
-1,500
-2,000
-2,500
4,00 4,30 4,60 4,90 5,20 5,50
MS
8
Zona 909
Intervallo N° Periodo Intervallo Fc
Msp Magnitudine Eventi Completezza di tempo fs (Cumulata) log(fc)
-1,000
-1,500
-2,000
-2,500
4,00 4,30 4,60 4,90 5,20 5,50 5,80
MS
9
Zona 910
Intervallo N° Periodo Intervallo Fc
Msp Magnitudine Eventi Completezza di tempo fs (Cumulata) log(fc)
-1,000
LOG(FC)
-1,500
-2,000
-2,500
-3,000
4,00 4,30 4,60 4,90 5,20 5,50 5,80 6,10 6,40
MS
10
Per avere un quadro complessivo della sismicità della zona di interesse, si riporta
un grafico che mette a confronto le rette di regressione per ogni zona individuata.
CONFRONTO ZONE
0
Lineare (ZONA 908)
-0,5
Lineare (ZONA 909)
-1
Lineare (ZONA 910)
log (fc)
-1,5
-2
-2,5
-3
4,00 4,30 4,60 4,90 5,20 5,50 5,80 6,10 6,40
Ms
Dove:
- 𝑃[𝑌 > 𝑦 ∗ |𝑚, 𝑟] è la probabilità, ottenuta dall’attenuazione, che un
terremoto di magnitudo m e distanza r superi il valore y*;
- 𝑚 è la magnitudo;
- 𝑟 è la distanza del sito dall’epicentro;
- 𝑓𝑚 è la densità di probabilità della magnitudo;
- 𝑓𝑟 è la densità di probabilità della distanza. Viene calcolata numericamente.
11
Nella prima fase è stata inserita nel software la mappa della penisola italiana
contenente le informazioni sui capoluoghi di provincia e la suddivisione in zone
ZS9.
Per ogni zona ZS9 di interesse sono stati inseriti i dati della regressione
Gutenberg-Richter calcolati precedentemente.
12
Figura 10 – Dati regressione 909
A questo punto sono stati inseriti i limiti di calcolo per il software relativi a
quindici periodi propri di una generica struttura:
13
Le seguenti tabelle mostrano i risultati del calcolo con la frequenza di
superamento determinati valori di accelerazione in funzione dei quindici periodi
propri:
14
I tempi di ritorno si calcolano come l’inverso delle frequenze di superamento.
Di seguito si riportano i dati per tre periodi propri selezionati.
*Nella curva con T=0 l’accelerazione dell’oscillatore è uguale a quella del terreno e quindi è espressa in PGA.
15
SANREMO
1,E+00
PGA PSA 0.3 s PSA 1 sec
1,E-01
Freq di eccedenza
1,E-02
1,E-03
1,E-04
1,E-05
10 1000
(cm/s2)
SA-PU96
30 anni 50 anni 475 anni 975 anni 2500 anni NNP
T(s)
0 37 54 167 217 285 0
0,040 43 63 200 255 341 0
0,067 60 88 253 323 414 0
0,100 79 115 342 433 563 0
0,150 100 147 449 571 700 1
0,200 105 154 492 632 700 1
0,300 86 128 433 571 700 1
0,400 61 92 329 443 500 1
0,500 45 69 258 353 500 1
0,750 27 42 168 234 344 0
1,000 18 28 114 160 239 0
1,500 9 14 62 88 133 10000
2,000 6 8 37 53 82 11000
3,000 3 4 16 24 37 11000
4,000 2 3 8 11 18 11100
Figura 13 - Risultati della prima analisi con CRISIS
16
Affinché il calcolo sia accettabile l’ultima colonna deve contenere solo zeri, quando
non è così è necessario modificare i limiti inferiori e superiori in cui operare
l’analisi. In questo caso sono state necessarie diverse iterazioni modificando i
periodi, il risultato è accettabile per i seguenti valori:
In rosso sono indicati i valori limite del PSA modificati fino alla convergenza del
procedimento.
SA-PU96
30 anni 50 anni 475 anni 975 anni 2500 anni NNP
T(s)
0 37 54 167 217 285 0
0,040 43 63 200 255 341 0
0,067 60 88 253 323 414 0
0,100 79 115 342 433 563 0
0,150 99 145 445 567 752 0
0,200 104 155 492 623 850 0
0,300 86 127 431 568 785 0
0,400 60 91 328 440 625 0
0,500 45 69 257 355 504 0
0,750 27 42 167 234 344 0
1,000 18 28 114 160 239 0
1,500 9 14 62 87 132 0
2,000 5 8 37 53 81 0
3,000 2 3 16 24 36 0
4,000 1 2 8 11 18 0
Figura 15- Risultati della seconda analisi con CRISIS
Il grafico nella pagina che segue mostra i valori di PGA in funzione del periodo
proprio per ciascun tempo di ritorno:
17
SPETTRI A PERICOLOSITA' UNIFORME
50 anni 475 anni 975 anni 30 anni
700
600
500
PSA (CM/S2)
400
300
200
100
0
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5
T (S)
18
5 Spettri di Normativa
La normativa di riferimento è la NTC08. Per la definizione degli spettri è stato
utilizzato il software fornito dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
La definizione degli spettri di risposta si articola in 3 fasi, ciascuna delle quali
prevede la scelta di alcuni parametri da parte dell’utente:
- Individuazione della pericolosità del sito;
- Scelta della strategia di progettazione;
- Determinazione dell’azione di progetto.
Longitudine 7°76’
Latitudine 43°82’
19
Per il caso in esame la vita nominale è pari a 50 e il coefficiente d’uso è posto pari
a 1.
L’attuale norma per le costruzioni civile divide gli stati limite in quattro classi, due
di questi sono stati limite di esercizio mentre gli altri due sono stati limite ultimi:
- Stato Limite di Operatività (SLO): quando si richiede che la costruzione nel suo
complesso, includendo impianti ed elementi non strutturali, non subisca danni e
interruzioni d’uso significative;
- Stato Limite di Salvaguardia della Vita (SLV): o stato limite ultimo: quando si
accetta che la costruzione subisca rotture o crolli dei componenti non strutturali,
con perdita significativa di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali, ma si
richiede che essa conservi una parte di resistenza e rigidezza per azioni verticali
ed un margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni sismiche
orizzontali.
- Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC): quando si accetta che la struttura
subisca gravi rotture e crolli degli elementi non strutturali, e danni molto gravi
delle componenti strutturali, ma si richiede che essa conservi una parte della
rigidezza e resistenza per azioni verticali ed un esiguo margine di sicurezza nei
confronti del collasso per azioni orizzontali.
Ad ogni stato limite sono associati 4 tempi di ritorno che si ricavano dalla formula:
𝑉𝑟
𝑇𝑟 =
ln(1 − 𝑃𝑣𝑟 )
Dove:
𝑉𝑟 = 𝑉𝑁 𝐶𝑈
𝑃𝑉𝑟 è la probabilità di superamento nel periodo di riferimento. La probabilità cui
riferirsi per individuare l’azione sismica agente in ciascuno degli stati limite
considerati, sono riportate nella successiva tabella:
20
Figura 18- Fase II
21
5.4 Estrazione degli spettri di normativa
Di seguito si inseriscono i dati ottenuti dalla fase III:
Parametri e punti dello spettro di risposta orizzontale per lo stato limite: SLO
22
Parametri e punti dello spettro di risposta orizzontale per lo stato limite: SLD
23
Parametri e punti dello spettro di risposta orizzontale per lo stato limite: SLV
24
Parametri e punti dello spettro di risposta orizzontale per lo stato limite: SLC
25
SPETTRI NTC08
SLV SLO SLD SLC
500
450
400
350
PSA (CM/S2)
300
250
200
150
100
50
0
0,000 0,500 1,000 1,500 2,000 2,500 3,000 3,500 4,000 4,500
T (S)
26
SPETTRI A CONFRONTO
SLV SLO SLD SLC
700
50 anni 475 anni 975 anni 30 anni
600
500
PSA (CM/S2)
400
300
200
100
0
0,000 1,000 2,000 3,000 4,000 5,000
T (S)
6 Analisi di disaggregazione
27
La forma più comune di disaggregazione è quella bidimensionale in termini di
magnitudo e distanza, essa permette di definire il contributo di sorgenti
sismogenetiche a distanza r capaci di generare terremoti di magnitudo M.
Per l’elaborazione dei dati che seguono è stato utilizzato il programma CRISIS.
28
Figura 20 - Valori per T=0
29
Figura 21 – Valori per T=1
30
Utilizzando i valori corrispondenti al contributo della sorgente sismica (una ogni
10 Km) e alla pericolosità del sito si ottengono 3 istogrammi.
Nel primo istogramma, bidimensionale, si riportano i contributi percentuali della
pericolosità in funzione della magnitudo.
Nel secondo gli stessi contributi percentuali sono messi in funzione della distanza.
Il terzo, infine, si costruisce graficando la magnitudo, la distanza dal sito e i
contributi percentuali della pericolosità.
20%
HAZARD CONTRIBUTION
15%
10%
5%
0%
3,1 3,4 3,7 4,0 4,4 4,7 5,0 5,3 5,6 5,9 6,2 6,6 6,9 7,2
MAGNITUDE
70%
60%
HAZARD CONTRIBUTION
50%
40%
30%
20%
10%
0%
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
EPIC DISTANCE (KM)
31
Sanremo PGA Tr=492 anni
14%
12%
10%
8%
6%
4%
20
2%
40
60
80
DISTANCE(KM) 0%
0
7,5
7,2
6,9
6,6
6,2
5,9
5,6
5,3
5,0
4,7
4,4
4,0
3,7
3,4
3,1
MAGNITUDE
25%
HAZARD CONTRIBUTION
20%
15%
10%
5%
0%
3,1 3,4 3,7 4,0 4,4 4,7 5,0 5,3 5,6 5,9 6,2 6,6 6,9 7,2
MAGNITUDE
32
Sanremo PSA 1 sec Tr=483 anni
60%
50%
HAZARD CONTRIBUTION
40%
30%
20%
10%
0%
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
EPIC DISTANCE (KM)
12%
10%
8%
6%
4%
0
30 2%
60
90
DISTANCE(KM) 0%
3,7
7,2
6,9
6,6
6,2
5,9
5,6
5,3
5,0
4,7
4,4
4,0
3,4
3,1
MAGNITUDE
33
- Per 𝑇 = 1 il range di valori di magnitudo che più influisce alla pericolosità
sismica varia tra 4,4 e 5,9 mentre la distanza epicentrale corrispondente
varia tra 0 e 40 Km;
35
8 Calcolo di uno spettro deterministico (DSHA)
Nell’approccio deterministico abbiamo a che fare con due componenti:
- Caratterizzazione della sorgente sismica (Tipo di sisma, intensità e
localizzazione spaziale);
- Caratterizzazione degli effetti che scaturiscono dal sisma.
36
I coefficienti a,b,c,h,σ della tabella forniscono lo spettro in pseudo-velocità (PSV)
che deve essere moltiplicato per ω=2*π*f per ottenere lo spettro in pseudo-
accelerazione (PSA).
Di seguito si riportano le tabelle con i valori dell’accelerazione PSA Sa Pu ottenuti
e successivamente graficati in funzione dei relativi periodi strutturali.
LIGURIA OCCIDENTALE
0,450
PSA+SIGMA PSA-SIGMA PSA
0,400
0,350
0,300
0,250
PSA [G]
0,200
0,150
0,100
0,050
0,000
0,000 1,000 2,000 3,000 4,000 5,000
T[S]
37
LIGURIA OCCIDENTALE
0,800
PSA+SIGMA PSA-SIGMA PSA
0,700
0,600
0,500
0,400
PSA [G]
0,300
0,200
0,100
0,000
0,000 1,000 2,000 3,000 4,000 5,000
T[S]
38
LIGURIA OCCIDENTALE
0,900
PSA+SIGMA PSA-SIGMA PSA
0,800
0,700
0,600
PSA[G]
0,500
0,400
0,300
0,200
0,100
0,000
0,000 1,000 2,000 3,000 4,000 5,000
T[S]
39
ROCCA BIGLIERA
0,300
PSA+SIGMA PSA-SIGMA PSA
0,250
0,200
PSA[G]
0,150
0,100
0,050
0,000
0,000 1,000 2,000 3,000 4,000 5,000
T[S]
40
ALBENGA
0,300
PSA+SIGMA PSA-SIGMA PSA
0,250
0,200
PSA[G]
0,150
0,100
0,050
0,000
0,000 1,000 2,000 3,000 4,000 5,000
T[S]
41
BUSSANA
0,500
PSA+SIGMA PSA-SIGMA PSA
0,450
0,400
0,350
PSA [G]
0,300
0,250
0,200
0,150
0,100
0,050
0,000
0,000 1,000 2,000 3,000 4,000 5,000
T[S]
42
LIGURIA OCCIDENTALE
0,500
PSA+SIGMA PSA-SIGMA PSA
0,450
0,400
0,350
PSA [G]
0,300
0,250
0,200
0,150
0,100
0,050
0,000
0,000 1,000 2,000 3,000 4,000 5,000
T[S]
43
44
9 Confronto dei risultati ottenuti
Di seguito si pongono a confronto i risultati ottenuti di tutti metodi utilizzati per
l’analisi del rischio sismico:
- Prababilistic seismic hazard (PSHA);
- Deterministic seismic hazard assesment (DSHA);
- NTC 08;
SANREMO
800
NTC 08
700
PSHA 475 anni
600
DSHA - 0,3SIGMA
500
PSA (CM/S2)
DSHA_SIGMA=0
DSHA + 0,3SIGMA
400
300
200
100
0
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4
T (S)
Come si può notare lo spettro deterministico DSHA con sigma pari a 0 non si
discosta di molto dallo spettro probabilistico; al fine di rendere i due spettri ancor
più compatibili si è pensato di ricalcolare lo spettro deterministico con una
frazione di sigma pari a 0,3σ.
Nella pagina seguente si propone il nuovo confronto:
45
Dal grafico si nota che il risultato ottenuto con l’approccio deterministico è
abbastanza coerente con quelli degli altri metodi di analisi.
- Lo spettro di Normativa approssima in maniera soddisfacente quello
ottenuto con il PSHA. Le accelerazioni di progetto suggerite dalla
normativa raggiungo il valore di 347, smussando il picco ad un periodo di
0,1 secondi;
- Lo spettro deterministico ha il picco più alto, con un valore di 513,0 ad un
periodo di 0,2 secondi.
46
10 Estrazione degli accelerogrammi simili al terremoto di
scenario
Gli stati limite, ultimo e di esercizio, possono essere verificati mediante analisi
dinamiche al passo con l’uso di accelerogrammi artificiali, simulati o naturali.
In questo caso si è scelto di fare uso di accelerogrammi registrati, pertanto si è
proceduto ricavando le informazioni dalla Banca Dati di Accelerometria Italiana
http://esm.mi.ingv.it/ di accelerogrammi corrispondenti con magnitudo e
distanze simili a quelle del terremoto di scenario.
L’uso di accelerogrammi registrati è ammesso, a condizione che la loro scelta sia
rappresentativa della sismicità del sito e sia adeguatamente giustificata in base
alle caratteristiche sismogenetiche della sorgente, le condizioni del sito di
registrazione, la magnitudo, alla distanza dalla sorgente e alla massima
accelerazione orizzontale attesa al sito.
In tal caso è stato scelto per la magnitudo un range tra 5 e 6, mentre per la distanza
un range tra 5 e 12 km.
Nel caso in esame sono stati selezionati ed elaborati 3 accelerogrammi relativi agli
eventi sismici registrati in 3 differenti stazioni, estratti dalla banca dati
accelerometrica non solo italiana:
Sulla base di questi dati è stata effettuata una elaborazione tramite il software
SeismoSignal operando un filtro di correzione passabanda in funzione del tipo di
strumento di registrazione. Il programma consente di visualizzare
47
l’accelerogramma del sisma e le sue relative integrazioni nel dominio del tempo
(storia delle accelerazioni, delle velocità e degli spostamenti).
𝑎(𝑡) = ∑ 𝑐𝑛 cos(𝜔𝑛 𝑡) − 𝛷𝑛 )
𝑛=1
Come si evince dalla formula le forme d’onda vengono decomposte in una somma
di cosinusoidi. Lo spettro di risposta è una rappresentazione indiretta del
terremoto, contiene le informazioni dell’effetto del movimento del terreno sulla
struttura. Di seguito si riportano i grafici sia prima che dopo la correzione.
48
10.2 Accelerogramma Cesi Monte
49
Il relativo spettro di Fourier:
50
Di seguito si riportano i diagrammi non filtrati:
51
Il relativo spettro di risposta:
52
Di seguito si riportano i diagrammi filtrati:
53
10.5 Confronto degli spettri di risposta
Per effettuare il confronto degli spettri si è utilizzato il software In-Spector 1.0.
Di seguito si riportano gli step svolti:
Gli accelerogrammi sono stati scalati sia in base al PGA che al periodo proprio della
struttura. Dal programma è emerso che tramite il periodo proprio della struttura
(T=0,5) gli spettri di risposta vengono meglio approssimati allo spettro target.
I risultati sono abbastanza soddisfacenti in quanto il fattore di scala è compreso
tra 0.25 e 4.
54
11 Confronto degli spettri
In conclusione si effettua il confronto tra gli spettri di risposta risultanti da tutti i
metodi utilizzati per la valutazione del rischio sismico dell’area di Sanremo:
475 anni
300 MEAN SPECTRUM
200
100
0
0,000 0,500 1,000 1,500 2,000 2,500 3,000 3,500 4,000 4,500
T (S)
Confronto con il Mean Spectrum scalato sul periodo proprio della struttura:
900
CONFRONTO SPETTRI ELASTICI
800 PSA+0,3*SIGMA
700 PSA-0,3*SIGMA
600 PSA_SIGMA=0
PSA (CM/S2)
200
100
0
0,000 0,500 1,000 1,500 2,000 2,500 3,000 3,500 4,000 4,500
T (S)
55