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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA

DIPARTIMENTO DI FISICA E GEOLOGIA

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE

(Laurea Magistrale)

Tesi di Laurea Sperimentale

“AGGIORNAMENTO DEL MODELLO IDROGEOLOGICO DELLA


SORGENTE DI BAGNARA (ITALIA CENTRALE):
REVISIONE DELLE PRECIPITAZIONI, SIMULAZIONE DELLE PORTATE
AL 2016 E SCENARI FUTURI TRAMITE RCMs”

Relatore Laureando

Prof.ssa Daniela Valigi Alessio Bazzoffia

Correlatori

Prof. Walter Dragoni

Dott. Massimo Melillo

Dott.ssa Stefania Camici

A.A. 2016-2017

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Sommario
RIASSUNTO .................................................................................................................................................. 4
1. INTRODUZIONE ........................................................................................................................................ 5
2. CARATTERISTICHE GEOLOGICHE ED IDROGEOLOGICHE DELLA SORGENTE DI BAGNARA ........................... 7
2.1. Inquadramento geologico ................................................................................................................. 7
2.2. Complessi idrogeologici ..................................................................................................................... 9
2.2.1. Complesso dei Calcari basali (Lias inferiore-medio) ..................................................................... 9
2.2.2. Complesso calcareo-silicico marnoso (Sinemuriano-Titonico) ..................................................... 9
2.2.3. Complesso della Maiolica (Titonico-Aptiano) .............................................................................. 9
2.2.4. Complesso delle Marne a Fucoidi (Aptiano-Albiano) ................................................................... 9
2.2.5. Complesso della Scaglia calcarea (Albiano-Eocene medio) .........................................................10
2.2.6. Complesso calcareo marnoso (Eocene medio-Burdigaliano) ......................................................10
2.3. Caratteristiche strutturali dell’area ...................................................................................................11
2.4 Sistema di monitoraggio della Sorgente ............................................................................................12
3. ANALISI E RICOSTRUZIONE DEI DATI TERMO-PLUVIOMETRICI .................................................................16
3.1. Dati termometrici .............................................................................................................................16
3.2. Dati pluviometrici .............................................................................................................................17
4 MODELLAZIONE DELLA SORGENTE DI BAGNARA ......................................................................................20
4.1. Il modello di simulazione delle portate mensili della sorgente ..........................................................20
4.2. Calibrazione e validazione del modello .............................................................................................22
4.3 Calibrazione della Sorgente di Bagnara del periodo Gennaio 2002 – Dicembre 2016. ........................22
4.4 Validazione della Sorgente di Bagnara del periodo Gennaio 1991 – Dicembre 2001. ..........................25
4.5 Calibrazione della Sorgente di Bagnara del periodo Gennaio 1991 – Dicembre 2016. ........................27
5. ANALISI STATISTICA DEI DATI IDROMETEOROLOGICI ...............................................................................29
5.1. Introduzione ....................................................................................................................................29
5.2. Analisi delle piogge sul bacino ..........................................................................................................29
5.3. Analisi delle temperature sul bacino .................................................................................................31
5.4 – Utilizzo del modello per valutare le portate mensili nel trentennio 2021-2050 ...............................32
5.4.1 Risultati del processo di simulazione per il periodo gennaio 2021 dicembre 2050 .......................34
6. MODELLI CLIMATICI E PROIEZIONI ..........................................................................................................36
6.1 Cambiamenti Climatici ......................................................................................................................36
6.2 Modelli a Circolazione Globale (GCM) ...............................................................................................37
6.3 Downscaling dei modelli GCM ...........................................................................................................39
6.3.1. Downscaling dinamico ...............................................................................................................40

2
6.3.2 Downscaling statistico ................................................................................................................43
6.3.2.1 Metodo dei quantili .................................................................................................................44
6.3.2.2 Rescaling lineare......................................................................................................................45
6.4. Serie climatiche generate dai Modelli RCM.......................................................................................47
6.5.1 Simulazioni serie storica Gennaio 1991 – Dicembre 2005............................................................49
6.5.2 Simulazioni serie futura Gennaio 2021 – Dicembre 2050 (RCP4.5) ..............................................51
6.5.3 Simulazioni serie futura Gennaio 2021 – Dicembre 2050 (RCP8.5) ..............................................52
6.5.4 Scenario estremo con la maggiore variazione negativa (-%) ........................................................56
6.5.5 Scenario estremo con la maggiore variazione positiva (+%) ........................................................58
6.6 Risultati e discussioni ........................................................................................................................59
7. CONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI FINALI ................................................................................................61
8. BIBLIOGRAFIA .........................................................................................................................................64
RINGRAZIAMENTI .......................................................................................................................................71

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RIASSUNTO

Nel quadro delle variazioni climatiche in corso, obiettivo principale di questa tesi è stata la
creazione di scenari futuri, plausibili, delle portate mensili della sorgente di Bagnara, relativi al
periodo 2021-2050. I lavori precedenti sull'argomento si basavano su dati misurati che
terminavano al 2010; vista l'importanza dell'argomento, si è ritenuto utile produrre nuove
proiezioni tenendo conto delle serie storiche misurate fino al 2016, opportunamente validate.

Sui dati termo – pluviometrici del periodo di riferimento 1991 – 2016, è stata eseguita un’analisi
statistica, volta alla ricerca dell’esistenza di trend climatici. Per quanto riguarda le precipitazioni, i
trend statisticamente più significativi sono quelli del semestre maggio – ottobre (trend negativo) e
novembre - aprile (trend positivo). Per le temperatura è stato individuato un trend positivo nel
semestre febbraio – luglio. L'estrapolazione della serie reale 1991-2016 (con i trend rilevati) al
2021 - 2050 ha indicato un aumento della temperatura media annua, di circa 0.6°C, e una
diminuzione della piovosità del 18%. Questa serie di pioggia e temperatura, fornisce una riduzione
della portata della sorgente di Bagnara di circa il 10% e una diminuzione del deflusso regionale
attorno all’8%.

Inoltre, in collaborazione con l'IRPI-CNR di Perugia, sono state generate delle serie future di pioggia
e temperature, utilizzando 12 Modelli Climatici Regionali (RCM), opportunamente downscalati, che
hanno considerato valori di emissioni di gas serra rispettivamente di 4.5 W/m2 (RCP4.5) e 8.5
W/m2 (RCP8.5). Considerando entrambe le proiezioni RCP4.5 e RCP8.5, le portate della sorgente
Bagnara, nel periodo 2021-2050, variano fra il -26% e + 27% rispetto a quelle del periodo 1991-
2016. Le variazioni di flusso verso il circuito sotterraneo regionale, sono invece comprese fra -21%
e + 22%.

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1. INTRODUZIONE

La sorgente di Bagnara ha caratteristiche tipiche delle sorgenti dell’Appennino umbro-marchigiano


e riveste grande importanza dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico. La costruzione
dell’acquedotto ebbe inizio nel 1954, con il potenziamento delle opere di captazione della sorgente
di Bagnara e la costruzione della nuova condotta fino al comune di Assisi. Nel 1971 continuavano i
lavori, ad opere del Genio Civile, per l’ulteriore potenziamento della captazione della sorgente e
per la prosecuzione dell’acquedotto fino ai comuni di Corciano e Magione. Il potenziamento
dell’opera si concluse con l’escavazione del pozzo “Aretusa” e dei pozzi situati in località San
Giovenale e Cese. Nell’area della sorgente è stato poi realizzato un fabbricato di raccolta e misura
dell’acqua proveniente dalla sorgente stessa e dal pozzo “Aretusa”; da qui parte, oltre al presente
acquedotto, anche la condotta del comune di Perugia denominata “vecchia Bagnara”. L’acquedotto
di Bagnara-San Giovenale rifornisce dunque una parte dei comuni di Nocera Umbra, Assisi,
Perugia, Corciano, Magione e Passignano sul Trasimeno (Minciotti Tsoukas, Rondolini, Ufficio
tecnico del Consorzio Acquedotti Perugia, 1995). Per questi motivi, la definizione di scenari
riguardo le portate della sorgente di Bagnara nei prossimi anni assume una particolare importanza,
tenendo conto del fatto che, per la penisola italiana, vari autori hanno dimostrato l’esistenza di un
trend climatico siccitoso, non uniforme, da ricondursi al più generale problema delle variazioni
climatiche globali (cf. solo per esempio, Dragoni e De Felice, 1994; Dragoni, 1998; Trenberth, 1999;
Cambi e Dragoni, 2000; Barazzuoli et al., 2002; Cotecchia et al., 2003; Dragoni et al., 2003; Milly et
al., 2005; Di Matteo et al., 2006; IPCC, 2007; Ducci e Tranfaglia, 2008; Dragoni e Sukhija, 2008;
Polemio e Casarano, 2008). Oltre che dal punto di vista pratico, la possibilità di definire la reazione
della sorgente di Bagnara alle variazioni climatiche in atto è particolarmente rilevante dal punto di
vista scientifico. Questa sorgente è infatti una delle poche ad essere dotata di un sistema di
monitoraggio in continuo delle portate naturali da più di trenta anni, ed ha caratteristiche
geologico-strutturali affini a quelle di molte altre sorgenti dell’Appennino Umbro Marchigiano.

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Nel presente lavoro sono riportati i risultati di una ricerca, aggiornata al 2016, per definire il
bilancio idrogeologico medio annuo della sorgente grazie all’utilizzo di un modello afflussi-deflussi,
denominato modello SPRING (De Felice et al., 1993; Dragoni e Valigi, 1995) e adattato al caso delle
sorgenti appenniniche connesse ad un deflusso profondo (Cambi et al., 2003; Di Matteo et al.,
2008; Giontella, 2013; Dragoni et al., 2015).

Inoltre sono stati estrapolati i trend di pioggia mensile e temperatura media mensile del periodo di
riferimento gennaio 1991 – dicembre 2016, con l’obiettivo di estenderli al trentennio gennaio 2021
– dicembre 2050 e valutarne le eventuali variazioni e gli effetti sulle portate della Sorgente di
Bagnara.

Parallelamente si è cercato di ricreare degli scenari futuri di portata della Sorgente di Bagnara per il
trentennio 2021-2050, a partire da serie sintetiche di pioggia e temperatura, generate da Modelli
Climatici Regionali (RCM). Dopo aver verificato l’attendibilità dei dati osservati con quelli storici
dello stesso periodo (gennaio 1991 - dicembre 2005), sono state effettuate le simulazioni future
secondo due diversi scenari emissivi (RCP4.5 e RCP8.5). Queste simulazioni sono servite per
estrapolare le portate future della Sorgente di Bagnara e confrontarle con quelle del periodo di
riferimento gennaio 1991 – dicembre 2016.

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2. CARATTERISTICHE GEOLOGICHE ED IDROGEOLOGICHE

DELLA SORGENTE DI BAGNARA

2.1 Inquadramento geologico

La sorgente di Bagnara, situata in prossimità dell'omonimo paese nel comune di Nocera Umbra,
sorge sul versante occidentale dell’anticlinale di monte Pennino, alla quota di 630 m s.l.m. a circa
50 km a sud-est di Perugia. (Figura 2.1.1). Questa anticlinale fa parte del dominio dei rilievi
carbonatici mesozoici dell’Appennino Umbro-Marchigiano.

Figura 2.1.1 - Inquadramento geografico della sorgente (scala 1:25000)

I litotipi affioranti nell’area di alimentazione della sorgente, come riportato da numerosi studi di
letteratura, appartengono alla successione stratigrafica mesozoica nota come serie Umbro-
Marchigiana, il cui termine più an co e angiano-Sinemuraino è un calcare di pia aforma
(Calcare Massiccio) a cui si succedono termini carbonatici micritici e terrigeni depostisi in ambiente
pelagico. In letteratura vengono descritte due facies di sedimentazione diverse ed eteropiche della
serie Umbro- Marchigiana: la “serie completa” e la “serie ridotta” Colacicchi e Pialli, 1967; Pialli,
1970).

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La prima è cara erizzata dalla presenza in successione stra gra ca di tu i termini pelagici della
serie, mentre la seconda si cara erizza per la presenza di lacune sedimentarie, pi o meno estese,
legate a deposizione in ambiente di tipo “alto strutturale”, corrispondente a zone di acque poco
profonde o temporaneamente emerse. Le lacune di sedimentazione si concretizzano in un
passaggio anomalo dalla formazione del Calcare Massiccio e angiano-Sinemuriano a quella
pelagica della Maiolica itonico sup. - Berremiano . Nell’area di interesse della sorgente è stato
rilevato il passaggio diretto, in concordanza stratigrafica, tra Calcare Massiccio e Maiolica, che si
succedono tramite un litotipo intermedio costituito da un’alternanza di calcari micritici
ricristallizzati ed in parte dolomitizzati (Arcaleni et al., 1996; Ardizzone et al., 1999 . La successione
della zona in esame è pertanto riconducibile alla serie Umbro Marchigiana ridotta.

ista la nalità dello studio, in linea con il lavoro del “Proge o S CLI”, la cartogra a è stata reda a
sotto forma di carta idrogeologica (Figura 2.1.2), costruita individuando i complessi idrogeologici;
ques vengono de ni accorpando le varie formazioni presen nell’area indagata in base alle loro
cara eris che idrogeologiche e alla loro età. Per quanto riguarda la serie Umbro Marchigiana, è
possibile individuare sei complessi idrogeologici, tutti presenti nell’area di Bagnara, a cui si deve
aggiungere il complesso dei depositi alluvionali, anch’esso presente nell’area indagata (Cambi e
Dragoni, 2000).

Figura 2.1.2 - Carta dei complessi idrogeologici della sorgente di Bagnara (Cambi e Dragoni, 2000; Giontella
2013).

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2.2 Complessi idrogeologici

2.2.1 Complesso dei Calcari basali (Lias inferiore-medio)

aggruppa le formazioni di Calcare Massiccio e Corniola che, in virt del comportamento fragile in
risposta agli sforzi tettonici e dello sviluppo del carsismo, par colarmente accentuato nel Calcare
Massiccio, sono cara erizza da una permeabilità elevata. Nell’area della sorgente di Bagnara, in
cui, come de o, è presente la successione rido a, affiora solo il Calcare Massiccio.

2.2.2 Complesso calcareo-silicico marnoso (Sinemuriano-Titonico)

In questo complesso sono accorpate tutte le formazioni, sia della serie ridotta che di quella
completa, depostesi nell’intervallo Dogger-Malm (per la serie completa Marne del Monte Serrone,
osso Ammoni co, Calcari e Marne a Posidonia, Calcari Diasprigni; per la serie rido a formazione
del Bugarone . Nella zona in esame, questo complesso è rappresentato da calcari micri ci pelagici
ben stratificati, di colore variabile dal biancastro al grigio, cara erizza da fra ura concoide; nella
parte alta compaiono interstra argillosi. La porosità primaria è pra camente nulla tu avia, la
stra cazione e la fra urazione conferiscono al complesso una permeabilità globale piu osto alta,
a tratti paragonabile con quella del Calcare Massiccio.

2.2.3 Complesso della Maiolica (Titonico-Aptiano)

La Maiolica cos tuisce uno dei principali acquiferi della zona e presenta una permeabilità
nettamente superiore rispetto alle soprastanti Marne a ucoidi. Ci induce a considerare questa
formazione come un complesso idrogeologico a s stante.

2.2.4 Complesso delle Marne a Fucoidi (Aptiano-Albiano)

Le Marne a ucoidi presentano una permeabilità che contrasta ne amente con quella delle
formazioni so o e soprastan . Le Marne a ucoidi infa , in virt dell’abbondante componente
marnosa e della reazione plas ca in risposta agli sforzi te onici, hanno una permeabilità molto
bassa, tanto da costituire il principale acquiclude della serie Umbro Marchigiana. Ci induce a
considerare questa formazione come un complesso idrogeologico a s stante.

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2.2.5 Complesso della Scaglia calcarea (Albiano-Eocene medio)

cos tuito dalle formazioni di Scaglia Bianca e Scaglia ossa che, in virt della prevalente
componente calcarea, reagiscono in maniera prevalentemente fragile agli sforzi te onici; ci
conferisce alle due formazioni una permeabilità media, contrastante con quella molto bassa delle
sottostanti Marne a Fucoidi e con quella, bassa, del soprastante complesso “marnoso” che verrà
descritto a seguire.

2.2.6 Complesso calcareo marnoso (Eocene medio-Burdigaliano)

Il complesso è formato dalle formazioni a prevalente componente marnosa della Scaglia ariegata,
Scaglia Cinerea, Bisciaro e Schlier; tra queste, solo le prime due a orano nella zona in esame. La
composizione prevalentemente marnosa di queste formazioni conferisce loro una bassa
permeabilità, che contrasta con quella della sottostante Scaglia calcarea. La sorgente di Bagnara
emerge, infatti, al contatto tra il complesso della Scaglia calcarea e quello calcareo marnoso (Figura
2.2.6.1).

Figura 2.2.6.1 – Punto di emergenza della Sorgente di Bagnara al contatto con la Scaglia Rossa.

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2.3 Caratteristiche strutturali dell’area

La sorgente di Bagnara emerge sul margine occidentale dell’an clinale di monte Pennino, che pu
essere considerata come una struttura tipica dell’Appennino Umbro-Marchigiano. Si tratta di
un’anticlinale rovesciata asimmetrica con vergenza verso est, in cui terreni pi an chi, cos tui
dalla Maiolica, si accavallano tramite un thrust principale su terreni pi recen Scaglia ariegata .
ale stru ura è il risultato degli sforzi compressivi a cui l’area appenninica è stata sogge a dal
Serravalliano al Pleistocene medio (Lavecchia, 1981).

La sezione geologica di figura 2.3.1 mostra come gli sforzi compressivi abbiano indotto lo sviluppo
di un thrust principale e di una serie di thrust secondari sul versante orientale della struttura, e di
alcuni thrust retrovergen bac -thrust che hanno dislocato le formazioni presen sul anco
occidentale della piega. La presenza di stru ure di bac -thrust sul anco occidentale è di
importanza fondamentale dal punto di vista idrogeologico poich queste stru ure hanno creato
una discon nuità nella formazione delle Marne a ucoidi, cara erizzata da bassissima
permeabilità, me endo in conta o il nucleo ad alta permeabilità dell’an clinale di monte Pennino,
con la formazione della Scaglia s.l., che a ora sul versante occidentale e da cui emerge, al conta o
con la Scaglia Cinerea, la sorgente di Bagnara. importante so olineare come la presenza di
questa discon nuità di natura te onica sia stata dedo a anche in base a considerazioni di
carattere idrogeologico (Angelini e Dragoni, 1995; Cambi e Dragoni 2000), che hanno messo in
evidenza come la portata della sorgente di Bagnara non sarebbe giustificabile se non ammettendo
che il nucleo dell’anticlinale di monte Pennino contribuisca alla sua alimentazione. D’altra parte, le
strutture di back- thrust sono tipiche dell’Appennino Umbro-Marchigiano (Lavecchia e Pialli, 1980;
Lavecchia, 1981).

Figura 2.3.1 - Sezione geologica della sorgente di Bagnara (Scala Grafica in km)

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2.4 Sistema di monitoraggio della Sorgente

Nel 1998 ARPA Umbria ha installato un nuovo sistema di monitoraggio della Sorgente di Bagnara,
che consente l’acquisizione dire a dei da in forma digitale. Il sistema è cos tuito da un
misuratore di portata elettromagnetico installato nella tubazione che collega il pozzo Aretusa al
locale vasche (Figura 2.4.1) e da un misuratore ad ultrasuoni che rileva il livello dell’acqua
all’interno di una vasca munita di stramazzo igura 2.4.2 .

Figura 2.4.1 - Misuratore di portata elettromagnetico. Figura 2.4.2 - Misuratore di portata ad ultrasuoni.

All’interno della stessa vasca erano ubica i sensori che rilevavano la conducibilità speci ca (a 25
°C e la temperatura dell’acqua. I sensori sono gestiti da un acquisitore ele ronico in grado di
memorizzare i da secondo la cadenza impostata. La sorgente di Bagnara presenta un problema
che non consente di acquisire da a dabili in concomitanza di alcuni even : quando si veri cano
precipitazioni di forte en tà nel bacino di ricarica, vi è una componente veloce del usso che
provoca, in poche ore, un brusco aumento della portata della sorgente, associato ad un marcato
incremento della conducibilità, della torbidità e della temperatura. In queste fasi l’acqua diventa
momentaneamente inu lizzabile a ni potabili e viene rilasciata totalmente in alveo igura 2.4.3 .
La stazione di monitoraggio è posizionata a valle dell’apparato di deviazione del flusso e non può
registrare correttamente le portate.

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Figura 2.4.3 - Schema idraulico della sorgente di Bagnara

uesto fenomeno si presenta mediamente 4-5 giorni all’anno. Il problema, pertanto, non è
costituito da una lunga assenza di dati, ma da una carenza di informazioni relative alle portate
massime della sorgente.

La tabella 2.4.1 riporta la sintesi dell’analisi delle portate medie mensili registrate tra Gennaio 1991
e Dicembre 2016. Stando al valore dell’indice di variabilità secondo Meinzer Iv la sorgente di
Bagnara può essere classificata come sorgente perenne variabile.

Tabella 2.4.1 – Valori di portata mensile della sorgente di Bagnara.

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La figura 2.4.4 riporta invece l’andamento delle portate medie mensili del periodo Gennaio 1991 -
Dicembre 2016.

Figura 2.4.4 – Andamento delle portate medie mensili della sorgente di Bagnara nel periodo Gennaio 1991-
Dicembre 2016.

a sottolineato che l’analisi dei dati giornalieri porterebbe a classificare la sorgente stessa come
semiperenne, visto che in casi di eccezionale siccità si è verificato il totale, o quasi totale,
annullamento delle portate (anni 1990, 2002, 2003, 2007 e 2012). In tabella 2.4.2 è riportato il
valore della portata media annua della sorgente espressa sia in l/s che in mm/anno, confrontata
con il valore di eccedenza idrica in mm/anno calcolato sul bacino con il metodo di Thornthwaite
(SM = 383 mm e con il metodo di urc, sull’intero periodo 1991 – 2016.

Tabella 2.4.2 – Portata media annua della sorgente di Bagnara confrontata con il valore di eccedenza idrica.

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Si può notare quindi che la portata erogata dalla sorgente è circa pari alla metà dell’eccedenza
idrica calcolata con il metodo di urc, mentre supera il 50% rispetto all’eccedenza calcolata con il
metodo di Thornthwaite.

La discrepanza tra infiltrazione e portata erogata è riconducibile al fatto che l’area potenziale di
alimentazione della sorgente, estesa 7.5 km2, alimenta non solo la sorgente di Bagnara, ma anche
una circolazione idrica più profonda (Figura 2.4.5).

Figura 2.4.5 – Circolazione idrica che alimenta la Sorgente di Bagnara e un flusso regionale profondo
(Giontella, 2013; Cambi e Dragoni, 2000).

ale ipotesi trova conferma nell’interpretazione strutturale che è stata data alla struttura geologica
in esame: sul versante occidentale della struttura del Monte Pennino, può essere infatti ipotizzata
la presenza di back-thrusts tipici delle anticlinali appenniniche (Lavecchia e Pialli, 1980; Lavecchia
1981), che determinano una discontinuità nella formazione delle marne a Fucoidi. Sul fianco
occidentale della struttura si possono pertanto distinguere due acquiferi sovrapposti, uno che
alimenta la sorgente, e uno che alimenta una circolazione idrica sottostante, al di sotto della
porzione di Fucoidi più profonda. La sorgente di Bagnara può essere pertanto assimilata ad una
sorta di “sfioro” di un sistema aperto che alimenta anche un deflusso profondo. In questo sistema,
così come in altri sistemi simili appartenenti all’Appennino Umbro Marchigiano, la “quota” di
bacino che alimenta la sorgente e quella che alimenta il deflusso profondo possono variare in
funzione della disponibilità idrica; in situazioni di scarse precipitazioni e di livelli piezometrici
conseguentemente bassi la porzione di bacino che alimenta la sorgente tende a diminuire a favore
della porzione che alimenta il deflusso profondo (Cambi e Dragoni, 2000; Cambi et al., 2010).

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3. ANALISI E RICOSTRUZIONE DEI DATI TERMO-PLUVIOMETRICI

3.1 Dati termometrici

Per determinare la temperatura media mensile sul bacino di Bagnara, sono stati analizzati i dati
termometrici forniti dal Servizio Idrografico della Regione Umbria e registrati dalla stazione di
Nocera Umbra, posta ad una quota di 535 m s.l.m. Da sottolineare come la stazione termometrica
di Nocera Umbra si trovi ad una quota molto inferiore rispetto a quella media del bacino di
alimentazione della sorgente di Bagnara (1150 m s.l.m.), confermando ancora una volta, a dispetto
della grande importanza che le risorse idriche di queste zone rivestono, la carenza dei dati
meteorologici nelle aree montane dell'Italia centrale.

Proprio per questo i valori di temperatura media mensile sono stati corretti, prendendo in
considerazione, nei periodi di sovrapposizione, quelli già utilizzati nel precedente lavoro sulla
“Siccità e cambiamenti climatici” progetto S CLI , mentre negli altri periodi è stato applicato ai
valori di temperatura media mensile un gradiente negativo di -0.6 °C/100m, riducendoli
complessivamente di 3.7 °C, in maniera tale da poter riferire questi valori alla quota media del
bacino di alimentazione della sorgente (1150 m s.l.m.).

In base a questa analisi la temperatura media annua sul bacino è risultata di 8.7 °C. evidente che
le incertezze associate con questo tipo di elaborazione sono elevate, ma la carenza di dati affidabili
e di stazioni di temperatura a quote più elevate non ha permesso di utilizzare altri procedimenti.

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3.2 Dati pluviometrici

Per valutare la piovosità sul bacino di alimentazione della sorgente di Bagnara sono state analizzate
le piogge registrate dalla stazione pluviometrica di Nocera Umbra nell’intervallo Gennaio 1991 –
Dicembre 2016. I dati mancanti e quelli ritenuti anomali, sono stati ricostruiti con i valori di pioggia
mensili registrati dalla stazione pluviometrica di Gubbio, che risultavano continui dall’inizio alla fine
del periodo preso in considerazione. La ricostruzione dei dati di pioggia è stata eseguita a scala
mensile mediante l’utilizzo dei coefficienti ricavati a partire da regressioni lineari tra i valori di
pioggia mensili di Nocera Umbra e quelli di Gubbio (Figura 3.2.1).

Figura 3.2.1 – Esempio di correlazione tra i valori di pioggia mensili registrati a Gubbio con quelli registrati a
Nocera Umbra nel mese di novembre. La linea nera indica la retta di regressione lineare.

Anche nel caso delle stazioni pluviometriche, così come per quelle termometriche, è importante
osservare che c’è una totale mancanza di da registra in quota. Ci ha imposto, per valutare la
pioggia media mensile ed annua alla quota media di riferimento del bacino di alimentazione della
sorgente di Bagnara (1150 m s.l.m.), di verificare l’esistenza di una correlazione quota pioggia e di
estrapolare questa correlazione fino a 1150 m s.l.m. Solo una parte delle stazioni prese in
considerazione è stata selezionata per definire la relazione quota/pioggia nell’area (Figura 3.2.2);
sono state infatti escluse tutte le stazioni che avevano una serie storica con inizio posteriore al
1954 o che si sono interrotte prima del 2000 e quelle con una percentuale di dati mancanti troppo
elevata. Nella Tabella 3.2.1 sono evidenziate in rosso le stazioni utilizzate per la definizione della
correlazione quota-pioggia.

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Tabella 3.2.1 – Stazioni pluviometriche prese in considerazione. In rosso le stazioni utilizzate per la
definizione della correlazione quota-pioggia. 1) Servizio Idrografico Regione Umbria, 2) Servizio Idrografico
Nazionale, 3) Servizio Idrografico-Protezione Civile Marche

Figura 3.2.2 – Stazioni prese in considerazione per definire la relazione quota/pioggia nell’area di ricarica
della Sorgente di Bagnara.

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La Figura 3.2.3 mostra il grafico di correlazione tra le quote e le piogge medie annue delle stazioni
considerate per il periodo 1954-2010 (Cambi et al., 2011).

Figura 3.2.3 – Relazione quota-pioggia media annua di Bagnara per l’intervallo 1954-2010.

Questa correlazione ha permesso di stimare il valore di pioggia media annua alla quota media del
bacino di alimentazione della sorgente (1150 m s.l.m.) che è attorno ai 1680 mm/anno. Va
sottolineato che tale stima, arrotondata ai 10 mm, è associata a notevole incertezza; con i dati a
disposizione non è possibile fare di meglio. Successivamente è stata eseguita, a partire dai dati di
pioggia mensili registrati dalla stazione di Nocera Umbra e opportunamente ricostruiti con quelli di
Gubbio, la stima delle piogge mensili sull’area di alimentazione. Le piogge mensili registrate a
Nocera Umbra sono state dunque moltiplicate per un coefficiente (CPB) di 1.53, ricavato dal
rapporto tra la pioggia media annua stimata alla quota 1150 m s.l.m. e la pioggia media annua di
Nocera Umbra (535 m s.l.m. cfr. Tabella 3.2.2).

Tabella 3.2.2 – Relazione tra la pioggia media annua della stazione di Nocera Umbra e quella definita per
l’area di alimentazione della Sorgente.

19
4. MODELLAZIONE DELLA SORGENTE DI BAGNARA

4.1 Il modello di simulazione delle portate mensili della sorgente

Un modello matema co è un insieme di equazioni e criteri logici che simulano uno o più processi
che avvengono in un sistema. Un modello non simula mai perfettamente un processo naturale
complesso: questo implica che ogni modello può essere migliorato. In questo lavoro di tesi, il
sistema è cos tuito dalla sorgente di Bagnara e dal suo bacino idrogra co e idrogeologico. Il
processo per simulare le portate mensili della sorgente di Bagnara è eseguito da un modello
afflussi-deflussi, che rappresenta una variante di una serie di modelli “pensati” per simulare la
trasformazione afflussi- deflussi per sistemi idrici superficiali e profondi dell’Italia Centrale De
Felice et al., 1993; Dragoni e Valigi, 1995; Cambi et al., 2003; Di Matteo et al., 2008; Dragoni et al.,
2015). Questo modello, implementato in Visual Basic, è adattato al caso delle sorgenti
appenniniche connesse ad un deflusso profondo ed è basato sul criterio del mezzo equivalente
(McDonald e Harbaugh, 1988). Lo schema concettuale del modello, rappresentato graficamente in
Figura 4.1.1, è cos tuito da due serbatoi in serie (TANK1 e TANK2). TANK1 simula il suolo e in base
alla pioggia che riceve genera evapotraspirazione (ETR), deflusso superficiale (D) e infiltrazione
delle acque sotterranee (INF). La somma tra il deflusso superficiale (D e l’infiltrazione INF) viene
definita come eccedenza idrica (ECC). Il serbatoio TANK2, che simula l'acquifero e segue in maniera
implicita l’equazione di Darcy, genera le portate della (sorgente alta Qa) e le portate che vengono
immesse nel circuito profondo regionale (sorgente bassa Qb).

Figura 4.1.1 – Schema concettuale del modello della sorgente di Bagnara. Pb: pioggia mensile sul bacino
(mm); ETR: evapotraspirazione reale (mm); D, deflusso superficiale (mm); INF, infiltrazione (mm); SM,
capacità di immagazzinamento massima (mm); Qa, portata mensile della sorgente alta (l/s); Qb, portata
mensile della sorgente bassa (l/s).

20
I dati di input necessari al funzionamento del modello sono la latitudine, le piogge mensili sul
bacino (Pb), le temperature medie mensili sul bacino (Tm) e le portate medie mensili (Qa . La quota
media del bacino di alimentazione della sorgente di Bagnara è a 1150 m s.l.m., e per questo
motivo, sia le piogge che le temperature medie mensili registrate rispettivamente dalla stazione
pluviometrica e termometrica di Nocera Umbra (535 m s.l.m.), sono state modificate con delle
procedure di calcolo che tengono conto della relazione quota-pioggia e quota-temperatura,
illustrati nel paragrafo 3.1 e 3.2. Il modello tiene conto anche delle precipitazioni nevose. In
particolare al di sotto di un certo valore soglia di temperatura media mensile, il modello simula
l’effetto della neve, ritardando l’arrivo delle precipitazioni cadute in un certo mese fino al primo
mese successivo con una temperatura superiore allo zero. La quan tà di pioggia del mese viene
interamente u lizzata soltanto se la temperatura media è superiore a -0.5°C. Per temperature
inferiori, solo il 15% della pioggia caduta è resa disponibile per il bilancio di quel mese: il restante
85% viene sommato alla pioggia del mese successivo. Se, anche in questo caso, la temperatura
risulta inferiore alla soglia, il processo sopra descritto si ripete. L'applicazione del modello al caso di
Bagnara ha previsto una fase di calibrazione ed una di validazione. La fase di calibrazione è stata
eseguita considerando la minimizzazione dell’errore standard tra le portate misurate e quelle
simulate della sorgente (criterio dei minimi quadrati). La fase di validazione (valutata col medesimo
criterio) si è resa indispensabile per verificare l'affidabilità del modello su un periodo temporale
indipendente dal precedente. Il modello, come già accennato, è cara erizzato da due serbatoi in
serie (TANK1 e TANK2 che rappresentano rispettivamente il suolo e l’acquifero. TANK1 regola la
produzione dell’evapotraspirazione reale ETR), del ruscellamento (D e dell’eccedenza idrica ECC).
L’evapotraspirazione potenziale (ETP è s mata a par re dall’equazione proposta da Dragoni e
aligi 1994 , modificata utilizzando una funzione d’onda caratterizzata da quattro coefficienti
ricercati in fase di calibrazione (Melillo, 2009). A partire dal valore di ETP per il singolo mese, ETR è
stimata utilizzando il criterio di Thorthwaite-Mather (Thornthwaite e Mather, 1955). Il deflusso
superficiale (D è calcolato attraverso l’equazione di andewiele et al., 1992 a par re dalla pioggia
mensile ed è considerato un’uscita del sistema. L’infiltrazione INF), calcolata come differenza tra la
pioggia media mensile (Pb) e l’evapotraspirazione reale ETR) al netto del deflusso superficiale (D),
ricarica mensilmente l’acquifero TANK2): il modello è strutturato in modo che il TANK2 possa
alimentare due sorgenti poste a quote differenti (uscita sorgente alta Qa e uscita sorgente bassa
Qb). L’acqua che alimenta le uscite delle due sorgenti dipende dal volume presente nel TANK2
riferito al mese precedente e dall’infiltrazione che si è generata nel mese corrente. L’alimentazione

21
della sorgente alta (Qa) viene simulata utilizzando il principio di Maillet (Maillet, 1905). Questo
principio viene applicato per valutare la fase di esaurimento di un acquifero e prevede l’utilizzo di
un coefficiente β0, ricercato in fase di calibrazione, che regola la velocità di svuotamento
dell’acquifero stesso (De Felice et al.,1993). A partire dalla portata in uscita dalla sorgente alta (Q a
è possibile ricavare il valore della portata della sorgente bassa (Qb) attraverso una relazione lineare
in cui i due coefficienti sono ricercati in fase di calibrazione. Quando il volume presente nel TANK2
in un determinato mese è minore del volume complessivo rilasciato dalle due uscite nello stesso
mese, il TANK2 alimenta la sola uscita bassa (Qb , utilizzando un coefficiente β1 calibrato; in questo
caso la portata della sorgente superiore (Qa) risulta nulla. La scelta del miglior set di coefficienti
ricercati in fase di calibrazione (mediante l’utilizzo di un risolutore), si è basata sul confronto tra le
portate reali e quelle simulate dal modello mediante la minimizzazione dell’errore standard.
(Cambi et al., 2011).

4.2 Calibrazione e validazione del modello

Le variazioni apportate al modello lo hanno reso molto pi flessibile ed affidabile nell’utilizzo,


rispetto alle precedenti versioni. La nuova struttura del modello ha permesso inoltre di eseguire
agevolmente le fasi di calibrazione e validazione e, per valutare la potenza predittiva del modello
idrologico, è stato calcolato il coefficiente di Nash-Sutcliffe (E), come descritto in Nash e Sutcliffe,
(1970).

4.3 Calibrazione della Sorgente di Bagnara del periodo Gennaio 2002 – Dicembre 2016.

Una prima calibrazione è stata effettuata a partire dai dati di portata mensili della sorgente di
Bagnara, registrati nell’intervallo Gennaio 2002 – Dicembre 2016.

Di seguito (Tabella 4.3.1) sono riportati i risultati in sintesi di questo processo di calibrazione,
basato su dati di input di pioggia mensile registrati dalla stazione pluviometrica di Nocera Umbra
(535 m s.l.m.), i quali sono stati correlati e ricostruiti con i valori di pioggia mensili registrati dalla
stazione di Gubbio (vedi paragrafo 3.2); per poter poi riferire queste piogge alla quota media del
bacino di alimentazione della sorgente (1150 m s.l.m.), è stata effettuata una correlazione quota-
pioggia a scala annua, dalla quale si è ricavato un coefficiente moltiplicativo CPB = 1.53 dal

22
rapporto tra la pioggia media annua stimata alla quota 1150 m s.l.m. (1680 mm) e la pioggia media
annua di Nocera Umbra alla quota di 535 m s.l.m. (1098 mm). Oltre alle piogge, sono stati utilizzati
i valori di temperatura media mensile registrati della stazione termometrica di Nocera Umbra.
Questi dati di temperatura, per poter essere riferiti ai valori di temperatura media mensile dell’area
di ricarica della sorgente, sono stati ridotti di 3.7°C sulla base di un gradiente negativo di -
0.6°C/100m.

Tabella 4.3.1 – Risultati del processo di Calibrazione modello della Sorgente di Bagnara, Gennaio 2002-
Dicembre 2016.

Dalla calibrazione (Figura 4.3.1), risulta che su base annua la portata media simulata è di 103 l/s
con un errore standard di 29.90 l/s. Il deflusso regionale della Sorgente viene stimato sui 30 l/s.
Possiamo quindi affermare che il modello simula con buona approssimazione le portate osservate
della Sorgente di Bagnara.

23
Figura 4.3.1 – Calibrazione delle portate mensili della sorgente di Bagnara nel periodo Gennaio 2002-
Dicembre 2016. In blu le portate medie mensili reali; in rosso le portate medie mensili simulate; in verde il
deflusso regionale medio mensile della Sorgente di Bagnara.

24
4.4 Validazione della Sorgente di Bagnara del periodo Gennaio 1991 – Dicembre 2001.

I coefficienti ottenuti in fase di calibrazione, sono stati verificati mediante un processo di


validazione eseguito sui dati di portata media mensile registrati nell’intervallo Gennaio 1991 -
Dicembre 2001.

La Tabella 4.4.1 qui di seguito, riporta i risultati in sintesi del processo di validazione, dove i dati in
ingresso, delle piogge mensili, sono relativi alla stazione pluviometrica di Nocera Umbra (535 m
s.l.m.), i quali sono stati correlati e ricostruiti con i dati di pioggia registrati dalla stazione di Gubbio
(473 m s.l.m.). Per quanto riguarda la temperatura media mensile, i valori utilizzati sono stati
registrati dalla stazione termometrica di Nocera Umbra, ridotti di 3.7°C per poterli riferire alla
quota media del bacino di alimentazione della sorgente di Bagnara (1150 m s.l.m.).

Tabella 4.4.1 – Risultati del processo di validazione modello della Sorgente di Bagnara, Gennaio 1991 -
Dicembre 2001.

Nel periodo gennaio 1991 – dicembre 2001, scelto per il processo di validazione (Figura 4.4.1), il
modello restituisce su base annua una portata media simulata di 129 l/s e un errore standard di
28.97 l/s, con un deflusso regionale che si attesta sui 37 l/s. Dai risultati ottenuti possiamo dunque
apprezzare l’affidabilità del modello, vista la buona correlazione tra le portate reali della Sorgente
e quelle simulate dal modello.

25
Figura 4.4.1 – Validazione delle portate mensili della sorgente di Bagnara nel periodo Gennaio 1991 -
Dicembre 2001. In blu le portate medie mensili reali; in rosso le portate medie mensili simulate; in verde il
deflusso regionale medio mensile della Sorgente di Bagnara.

26
4.5 Calibrazione della Sorgente di Bagnara del periodo Gennaio 1991 – Dicembre 2016.

Considerando che, in termini di errore, validazione e calibrazione hanno fornito risultati pressoché
identici, si è deciso di effettuare una nuova calibrazione, che prendesse in considerazione l’intero
periodo di riferimento (gennaio 1991 – dicembre 2016). In queste condizioni, la calibrazione su un
periodo più lungo, pur limitandosi a cambiare leggermente i coefficienti del modello, ne migliora
l'affidabilità. Questo rende concettualmente più robusti gli scenari futuri, descritti nei capitoli 5 e
6.

La tabella 4.5.1 riporta i risultati della calibrazione, ottenuta utilizzando i valori di pioggia mensile
registrati dalla stazione pluviometrica di Nocera Umbra (535 m s.l.m.) e riferiti alla quota media del
bacino di alimentazione della sorgente (1150 m s.l.m.) mediante il coefficiente moltiplicativo CPB =
1.53 ricavato mediante la correlazione quota-pioggia (vedi paragrafo 3.2).

Oltre ai dati di pioggia sono stati inseriti nel sistema i valori di temperatura media mensile relativi
alla stazione termometrica di Nocera Umbra e ridotti di 3.7°C per poter essere riferiti ai valori di
temperatura media mensile alla quota media del bacino di alimentazione della sorgente (1150 m
s.l.m.).

Tabella 4.5.1 – Risultati del processo di Calibrazione modello della Sorgente di Bagnara, Gennaio 1991-
Dicembre 2016.

27
Anche questa seconda calibrazione (Figura 4.5.1) fornisce dei risultati sufficientemente attendibili,
dove in particolare la portata media simulata è di 113 l/s, con un errore standard di 29.92 l/s e un
deflusso regionale che viene stimato sui 32 l/s. Si notano dei valori abbastanza verosimili, con una
buona correlazione tra le portate osservate e quelle simulate dal modello e grazie anche a questo
si è deciso di utilizzare questa calibrazione per valutare gli eventuali scenari di portata mensile, che
saranno poi ottenuti dalle simulazioni future, descritte di seguito.

Figura 4.5.1 – Calibrazione delle portate mensili della sorgente di Bagnara nel periodo Gennaio 1991 -
Dicembre 2016. In blu le portate medie mensili reali; in rosso le portate medie mensili simulate; in verde il
deflusso regionale medio mensile della Sorgente di Bagnara.

28
5. ANALISI STATISTICA DEI DATI IDROMETEOROLOGICI

5.1 Introduzione

Per la ricerca dell’esistenza di trend nei dati termo-pluviometrici, le serie idrometeorologiche


disponibili sono state analizzate raggruppando i dati mensili in gruppi di 1, 2, 3… 12 mesi,
ottenendo così serie stagionali di 1, 2, 3 …, 12 mesi consecutivi. Per ogni gruppo si è calcolata la
significatività della correlazione lineare parametrica e non parametrica. La significatività delle
regressioni lineari parametriche (assumendo una distribuzione normale dei dati) è stata calcolata
con il t-test. Il calcolo della retta di regressione non parametrica è stato eseguito attraverso il
metodo di Theil (1950), mentre la significatività è stata testata con il metodo di Mann-Kendall
(Theil, 1950; Sen, 1968, Kendall, 1975).

5.2 Analisi delle piogge sul bacino

È stata eseguita un’analisi statistica delle piogge ragguagliate sul bacino di alimentazione della
sorgente di Bagnara. La distribuzione dei dati non è gaussiana, quindi i test per il calcolo dei trend
debbono essere quelli non parametrici. In questo lavoro è stato utilizzato il test di Mann-Kendall
(Mann, 1945; Kendall, 1975). L’analisi a scala annuale delle piogge non ha evidenziato un trend
significativo mentre l’analisi a scala mensile ha mostrato un trend negativo nel semestre maggio-
ottobre (Figura 5.2.1) e uno positivo nel semestre novembre-aprile (Figura 5.2.2), entrambi
statisticamente significativi (>90%). La tabella 5.2.1 riporta questi trend per il periodo gennaio
1991 - dicembre 2016.

Tabella 5.2.1 – Risultati dell’analisi statistica dei trend semestrali delle piogge ragguagliate sull’area di
ricarica della sorgente di Bagnara ottenuti con il metodo non parametrico di Mann-Kendall (periodo gennaio
1991- dicembre 2016). In rosso sono riportati i trend significativi.

29
Figura 5.2.1 – Andamento delle piogge sul bacino di Bagnara del semestre maggio – ottobre (1991-2016).
In rosso il trend negativo delle piogge.

Figura 5.2.2 – Andamento delle piogge sul bacino Bagnara del semestre novembre – aprile (1991-2016). In
verde il trend positivo delle piogge.

30
5.3 Analisi delle temperature sul bacino

É stata eseguita un’analisi statistica anche sui dati di temperatura media mensile, sul bacino di
alimentazione della sorgente di Bagnara, dal gennaio 1991 al dicembre 2016. I risultati dell’analisi,
effettuata con il metodo di Mann-Kendall, hanno evidenziato la presenza di un trend di
temperatura positivo statisticamente significativo (>99%), relativo al semestre febbraio-luglio
(Figura 5.3.1). La tabella 5.3.1 riporta i risultati dell’analisi del trend.

Tabella 5.3.1 – Risultati dell’analisi statistica dei trend semestrali delle temperature medie mensili
ragguagliate sul bacino ottenuti tramite il metodo non parametrico Mann-Kendall (periodo gennaio 1991-
dicembre 2016). In rosso sono riportati i trend significativi.

Figura 5.3.1 – Andamento delle temperature medie mensili sul bacino di Bagnara del semestre febbraio –
luglio (1991-2016).

31
5.4 Utilizzo del modello per valutare le portate mensili nel trentennio 2021-2050

Il modello afflussi-deflussi, SPRING, della sorgente di Bagnara, calibrato e validato, come esposto
nel capitolo precedente estendendo la serie fino al 2016, è stato utilizzato per valutare il possibile
andamento delle portate medie mensili nel trentennio 2021-2050, usando il modello con i
coefficienti calibrati sul periodo 1991 - 2016. A questo scopo sono state utilizzate delle serie
sintetiche di pioggia relative all’intervallo gennaio 2021- dicembre 2050, costruite assumendo che
il trend di pioggia e temperatura rilevato negli scorsi decenni (1991-2016) permanga anche in
futuro.

Le serie di pioggia e temperatura, create a partire dai dati di precipitazione e temperatura media
mensile ragguagliate sul bacino, hanno costituito dati di input del modello afflussi-deflussi. La serie
di pioggia generata (Figura 5.4.1) a partire dalle piogge mensili ragguagliate sul bacino di
alimentazione della sorgente, è stata creata utilizzando i gradienti semestrali, relativi ai mesi presi
in considerazione (vedi paragrafo 5.2). Tali gradienti sono stati applicati a ciascun valore delle
piogge mensili dell’intervallo 1991-2016, in modo che a partire dalla pioggia registrata in ciascun
mese, si generasse un valore di pioggia relativo allo stesso mese dei trent’anni successivi. Questo
procedimento ha permesso di generare una serie di pioggia con distribuzione coerente con quella
dell’intervallo 1991-2016.

a sottolineato che questa non è una previsione, ma un’estrapolazione ragionevole (scenario) di


quello che è successo negli ultimi decenni. Questo tipo di elaborazioni non può dare altro che
un’indicazione, non una previsione. Peraltro, come si vedrà nel seguito sono stati costruiti altri
scenari sulla base dei Modelli di Circolazione Globale (GCM) e Regionale (RCM), ottenuti
considerando le tecniche più aggiornate. I risultati ottenuti estrapolando i trend attuali, si
collocano all’interno dell’intervallo prodotto dai CMs.

32
Figura 5.4.1 – Andamento delle piogge annue sul bacino di Bagnara dell’intero periodo 1991-2050,
assumendo che il trend di pioggia rilevato negli scorsi decenni permanga nel futuro.

33
5.4.1 Risultati del processo di simulazione per il periodo gennaio 2021 dicembre 2050

La figura 5.4.1.1 riporta l’andamento della portate di Bagnara, ottenute in fase di calibrazione
(gennaio 1991- dicembre 2016 , con l’aggiunta delle portate simulate fino al dicembre 2050,
assumendo che sia la pioggia che la temperatura mantengano i trend rilevati nel periodo 1991-
2016.

Figura 5.4.1.1 – Simulazione delle portate medie mensili per l’intero periodo gennaio 1991- dicembre 2050.
In blu le portate alte della Sorgente di Bagnara, mentre in verde il deflusso regionale della sorgente.

34
La Tabella 5.4.1.1 riporta la sintesi e il confronto dei risultati della simulazione del periodo gennaio
1991- dicembre 2016 e quelli della simulazione relativa al trentennio gennaio 2021- dicembre
2050, assumendo che il trend di pioggia e temperatura rilevato negli scorsi decenni permanga
anche nel trentennio sopracitato.

Tabella 5.4.1.1 – Sintesi e confronto delle simulazioni tra il periodo di riferimento gennaio 1991- dicembre
2016 e il trentennio futuro gennaio 2021- dicembre 2050.

I dati riportati in tabella evidenziano che, sotto l’ipotesi in cui i trend riscontrati negli ultimi 25 anni
persistano anche nel prossimo trentennio (periodo 2021-2050), ci si dovrebbe aspettare, rispetto
al periodo 1991-2016, una riduzione delle piogge attorno al 18%, passando cioè da circa 1440
mm/anno a circa 1180 mm/anno. uesta diminuzione della pioggia associata all’aumento della
temperatura media annua, di circa 0.6°C, porta ad una riduzione della portata della sorgente di
Bagnara di circa il 10% passando da 113 l/s a 102 l/s. Per quanto riguarda il deflusso regionale la
diminuzione si aggirerebbe attorno all’8%, passando da un valore di circa 32 l/s a 29 l/s.

In sintesi, dai risultati di quest’analisi, assumendo che i trend riscontrati negli ultimi 25 anni
permangano anche nel trentennio 2021-2050, ci si potrebbe aspettare:

1. Una diminuzione delle portate medie annue della sorgente di Bagnara di circa il 10%;

2. Una diminuzione del deflusso regionale medio annuo dell’8%;

3. Un incremento della temperatura media annua attorno a 0.6 C°.

35
6. MODELLI CLIMATICI E PROIEZIONI

6.1 Cambiamenti Climatici

La conoscenza delle modificazioni climatiche in atto (Figura 6.1.1) costituisce uno strumento
fondamentale per indirizzare la gestione della risorsa idrica ed individuare la ricorrenza di eventi
idrologici estremi come alluvioni e siccità. Il nostro Paese è particolarmente vulnerabile a entrambi
i fenomeni e a tal fine il miglioramento delle tecniche di previsione, prevenzione e mitigazione
degli effetti al suolo è un’esigenza particolarmente sentita Moramarco et al., 2014)

Figura 6.1.1 – Schematizzazione dei principali processi del sistema climatico (Brocca, Camici et al., 2014).

Secondo l'ultimo rapporto IPCC, tra il 1880 e il 2012 la temperatura media atmosferica globale è
aumentata di circa 0.65-1.06 °C (Dragoni et al., 2015). In particolare, nel bacino del Mediterraneo
nel periodo 1951-2000 è stato registrato un riscaldamento medio di circa 0,01°C/anno (Gualdi et
al., 2013). Tutti i Modelli a Circolazione Globale (GCM) indicano che tale tendenza dovrebbe
continuare. In particolare, secondo l'IPCC (2013) nel periodo 2081-2100 si stima un aumento della
temperatura globale media da 0.3°C a 4.8°C rispetto a quella del periodo 1986-2005. Questa ampia
incertezza è dovuta all’incertezza sulla stima delle emissioni future di gas serra (GHG) e sul GCM
usato. Un aumento della temperatura atmosferica implica, su scala globale, un incremento di
evaporazione che corrisponde ad un incremento di piovosità media. Infatti, secondo l'ultimo
rapporto IPCC IPCC, 2013 , nell’ misfero Nord le aree territoriali alle medie latitudini mostrano un

36
aumento complessivo probabile delle precipitazioni. In Europa meridionale e nel Mediterraneo le
precipitazioni e la disponibilità delle risorse idriche sono in diminuzione (Dragoni e Sukhija, 2008;
Gao e Giorgi, 2008; Gualdi et al., 2013; IPCC, 2013; Romano e Preziosi, 2013; Schneider et al.,
2013). Inoltre, le analisi di serie climatiche mediante gli indici climatici quali SPI e RCCI (McKee et
al., 1993; Giorgi, 2006) indicano il Mediterraneo come una regione il cui clima è particolarmente
sensibile al cambiamento globale (Giorgi, 2006) e che la frequenza dei periodi di siccità estremi
sono in aumento nel Centro e Sud Italia (Bartolini et al., 2008; Nanni et al., 2008; Fiorillo e
Guadagno, 2012; Di Matteo et al., 2013; Di Matteo et al., 2017). C'è ancora una notevole
incertezza sulle piogge future e sul loro impatto sulle risorse idrologiche (Strzepek e Yates 1997;
Todisco e Vergni, 2008). In particolare alcuni scenari da GCM e modelli di circolazione regionali
(RCM) indicano che le precipitazioni in alcune zone del Mediterraneo potrebbero aumentare
(Gualdi et al., 2013). Dal punto di vista economico e sociale uno dei punti chiave è capire come i
cambiamenti climatici influenzano e influenzeranno le risorse idriche in aree geografiche diverse e
diversi contesti geologici. Le informazioni disponibili mostrano che le portate di alcune importanti
sorgenti situate nell’Appennino umbro-marchigiano (Bagnara, Pescara di Arquata del Tronto) sono
influenzate dal cambiamento climatico in corso mostrando trend negativi statisticamente
significativi (Cambi e Dragoni, 2000; Dragoni et al., 2003). Gli effetti negativi possono essere
osservati anche sui sistemi lacustri, in cui i cambiamenti climatici inducono riduzioni dei livelli e
delle portate degli emissari, amplificati dal costante aumento dei prelievi (Dragoni et al., 2006; Di
Matteo et al., 2010b).

6.2 Modelli a Circolazione Globale (GCM)

Il sistema climatico è il sistema altamente complesso costituito da cinque componenti principali:


atmosfera, idrosfera, criosfera, litosfera, biosfera, e le interazioni fra loro. Il sistema climatico
evolve nel tempo sotto l'influenza di proprie dinamiche interne, e per effetto di forzanti esterni,
come eruzioni vulcaniche, variabilità solare, e forzanti antropogenici come la variazione di
composizione dell'atmosfera e il cambiamento di uso del suolo.

I modelli a circolazione globale (GCM) nascono a supporto di una serie di applicazioni, tra cui
l’indagine e l’interazione tra i processi del sistema climatico, che simulando degli scenari climatici
attuali e futuri, forniscono indicazioni sull’evoluzione e l’alterazione del sistema climatico.

Un modello a circolazione globale è una rappresentazione matematica complessa delle principali


componenti del sistema climatico e delle loro interazioni, in funzione di alcune forzanti, quali
37
l’anidride carbonica CO2 , l’ossigeno O , il metano C 4) e i gas serra. Nello specifico, i GCM
rappresentano i processi fisici del sistema climatico attraverso una serie di equazioni differenziali
che descrivono la conservazione della massa e dell’energia in ogni cella e il trasporto da una cella
all’altra. isolvendo le equazioni, vengono simulate le diverse variabili climatiche (es.
precipitazioni, temperatura, vento, radiazioni) sulla griglia di calcolo. Le principali componenti del
sistema climatico considerati in un modello a circolazione globale sono:

La componente atmosferica, AGCM, che simula le nuvole, gli aerosol e svolge un ruolo importante
nel trasporto del calore e dell'acqua in tutto il mondo.

La componente oceanica, OGCM, che simula i movimenti e il mixing bio - geochimico attuale, in
quanto l'oceano è il serbatoio dominante di calore e carbonio nel sistema climatico.

La componente della superficie del suolo, che simula le caratteristiche della superficie, come la
vegetazione, la neve, l'acqua nel suolo, i fiumi e il carbonio immagazzinato.

La componente del ghiaccio marino, che modula l'assorbimento delle radiazioni solari e gli scambi
di calore tra l’acqua e l’aria.

Questi modelli adottano un sistema di griglie orizzontali e verticali (Figura 6.2.1) che permettono di
simulare tutti i flussi e gli scambi di energia tra le varie componenti del sistema climatico sopra
descritte.

Figura 6.2.1 – Griglie orizzontali e verticali dei GCM.

38
La risoluzione temporale dei modelli GCM è la scala giornaliera, mentre quella spaziale dipende dal
tipo di modello; ce ne sono alcuni che simulano l’intero globo terrestre, con una risoluzione
relativamente bassa e dell’ordine dei 100-200 km. Questi modelli tuttavia risultano poco adeguati a
valutare i cambiamenti climatici su scala regionale, ovvero su aree geografiche di estensione
compresa all’incirca tra 104 e 107 km2. A scala regionale il clima è fortemente influenzato da fattori
locali, come la conformazione del territorio ed in particolare l’orografia, che sono rappresentati
solo approssimativamente all’interno dei GCM. Inoltre, molti processi fisici che si verificano ad una
scala inferiore rispetto alla risoluzione degli GCM, non vengono appropriatamente da questi
schematizzati.

6.3 Downscaling dei modelli GCM

I modelli a circolazione globale forniscono delle stime che valgono su scala globale o continentale
per lunghi periodi e quindi non consentono di apprezzare l’eterogeneità dei cambiamenti climatici.
Le peculiarità della superficie terrestre inducono alterazioni nei valori riscontrati in precedenza e
che possono essere colte solo ad una scala inferiore di quella utilizzata dai GCM; per questi motivi
si ricorre al downscaling (Figura 6.3.1). A seconda di come viene effettuato, il downscaling può
essere classificato in downscaling dinamico o statistico.

Figura 6.3.1 – Processo schematico del downscaling spaziale (Nurcato, 2015).


39
6.3.1 Downscaling dinamico

Il downscaling dinamico è basato su modelli climatici regionali (RCM), che rispondono alla
necessità di fornire una migliore rappresentazione dei fenomeni a scala regionale e locale. Tali
modelli, innestandosi su un modello globale da cui vengono acquisite le condizioni iniziali e al
contorno, producono le proiezioni climatiche su una specifica area di interesse, ad una risoluzione
più elevata (fino a una massima risoluzione orizzontale di 10-50 km). Il downscaling dinamico
presenta al contempo dei limiti, dove ingenti quantità di informazioni da inserire e un gran numero
di calcoli da elaborare, potrebbero dilatare notevolmente i tempi di sviluppo.

Nel corso dell'ultimo decennio diversi progetti internazionali hanno utilizzato modelli RCM per
generare proiezioni regionali del clima futuro. Tra di essi, a livello europeo sono in evidenza il
progetto ENSEMBLES (Van der Linden e Mitchell, 2009; www.ensembles-eu.org) e il progetto
WCRP Coordinated Regional Downscaling Experiment, CORDEX (Giorgi et al., 2009, http://wcrp-
cordex.ipsl.jussieu.fr/) che fornisce un quadro coordinato a livello internazionale per migliorare gli
scenari climatici regionali. Il progetto CO D X in particolare ha l’obiettivo di armonizzare le attività
di valutazione dei modelli nei singoli centri di modellazione e di generare multi-model ensembles
di proiezioni climatiche regionali per diverse regioni del mondo. In tale contesto, l'iniziativa EURO-
CORDEX (http://www.euro-cordex.net/) fornisce proiezioni climatiche regionali per l'Europa (si
veda Figura 6.3.1.1) a 50 km (EUR-44) e 12.5 km (EUR-11), completando con dati a più alta
risoluzione i datasets di modelli regionali ottenuti da precedenti attività come, ad esempio,
PRUDENCE e ENSEMBLES.

Figura 6.3.1.1 – Area di analisi nel progetto EURO_CORDEX.

40
Le simulazioni regionali sono ottenute downscalando le proiezioni climatiche globali del Coupled
Model Intercomparison Project Phase 5 (CMIP5, Taylor et al., 2012) e i nuovi scenari emissivi
(Percorsi Rappresentativi di Concentrazione, RCPs) (Moss et al., 2010; van Vuuren et al., 2011). Tali
scenari sono identificati dal loro forzante radiativo totale approssimato nel 2100, rispetto al 1750:
2.6 Wm-2 per RCP2.6, 4.5 Wm-2 per RCP4.5, 6.0 Wm-2 per RCP6.0, e 8.5 Wm-2 per RCP8.5. In
particolare, lo scenario RCP4.5 presuppone che le emissioni di gas serra raggiungano il valor
massimo intorno al 2040, per poi diminuire, mentre in RCP8.5 si prevede che le emissioni possano
aumentare durante tutto il ventunesimo secolo.

Ventisei gruppi di modellazione che contribuiscono a 11 diversi modelli climatici regionali, in parte
in configurazioni di modelli differenti, sostengono attivamente l'EURO-CORDEX. La tabella 6.3.1.1
riassume le principali caratteristiche dei modelli RCM in EURO-CORDEX.

Tabella 6.3.1.1 - Principali caratteristiche dei modelli RCM presenti in EURO-CORDEX.

REMO RCA4 CCLM RACMO2 WRF ALADIN5.1 HIRHAM

Météo-
Institution CSC SMHI CLMCOM1) KNMI IPSL-INERIS DMI
France

Grid 0.11 º 0.11 º 0.11 º 0.11 º 0.11 º


0.11 º x0.11º 0.11 º x0.11º
resolution x0.11º x0.11º x0.11º x0.11º 2) x0.11º

432*288
Grid 433*433 438* 456 450*438 444*456 442 * 454 (total grid 452*432
(lat*lon) number)

lon -162° lon -162° lon -162° lon -162° lon -162°
CORDEX
Rotation 0°E, 90°S
specifications
lat 39.25° lat 39.25° lat 39.25° lat 39.25° lat 39.25°

Vertical 27 40 40 40 32 31 31
levels
Lenderink
and
Boundary Cuxart et al. Holtslag YSU, Hong et Ricard and
layer Louis 1979 Louis 1979 Louis 1979
2000 2004; al. 2006 Royer 1993
scheme Siebesma et
al. 2007

Number of
points 8 10 12 8 (16)3) 8
(sponge
zone)
Mass flux Tiedtke Grell and Mass flux Tiedtke
Kain and Tiedtke 1989
Convection 1989; Devenyi 2002 1989
Fritsch
Tiedtke Bougeault

41
1989; 1990, 1993; Nordeng 1985
1994;
Nordeng Kain 2004; Neggers et
al 2009
1994 for Jones and
Sanchez
CAPE 2002
closure;
Pfeifer
2006

Tiedtke
1993;
Lohmann
Tompkins Lohmann
and Rasch and Doms et al. 2007;
et al., 2007; Hong et al. Ricard and and
Microphysics Kristjánsson Baldauf and Schulz
ECMWF-IFS 2004 Royer 1993 Roeckner
Roeckner 1998 2004
2007; 1996
1996
Neggers
2009

Morcrette Savijärvi Fouquart Morcrette


1986; 1990; and Bonnel RRTMG, et al. 1986;
Ritter and Geleyn Morcrette
Radiation Giorgetta 1980; Lacono et al., Giorgetta
1992 1990
and Wild Sass et al. Mlawer et 2008 and Wild
1995 1994 al. 1997 1995

Hagemann Van den


2002; Hurk et al
Land surface Samuelsson TERRA-ML Doms et Douville et Hagemann
2000; NOAH
scheme et al. 2006 al. 2007 al. 2000 2002
Rechid et Balsamo et
al. 2009 al. 2009

Soil thermal 5 5 10 4 4 4 5
layers
Soil
moisture 1 3 8 4 4 2 1
layers
Samuelsson Colin et al.
Rockel et al. 2008; Meijgaard Version 3.3.1,
Main Jacob et et al. 2011; 2010; Christensen
http://www.cosmo- van et al. Skamarock et
references al. 2012 Kupiainen Herrmann et al. 1998
model.or 2012 al. 2008
et al. 2011 et al. 2011

Essendo basato su leggi fisiche, il downscaling dinamico riesce a descrivere in maniera robusta, ma
non univoca, il riscaldamento globale in funzione della concentrazione di gas serra previsti per il
futuro. D'altra parte, le simulazioni mediante RCM possono risultare onerose sia in termini di
tempo che di risorse di calcolo e comunque non risultano esenti da errori sistematici che ne
possono limitare l'utilizzo negli studi di impatti in idrologia, ecologia e agricoltura (Wetterhall et al.,
2012; Teutschbein e Seibert, 2012; Olsson et al., 2013). Inoltre, per quanto assai migliore rispetto
ai GCM, la risoluzione spaziale degli RCM può risultare inadeguata quando siano necessarie

42
informazioni fino al dettaglio di un punto stazione come accade spesso per la precipitazione
(Wetterhall et al., 2012).

Per tale ragione, gli output dei modelli RCM possono essere ulteriormente downscalati attraverso
metodi statistici presentati di seguito.

6.3.2 Downscaling statistico

Il downscaling statistico permette di trovare relazioni empiriche tra variabili climatiche


atmosferiche e/o locali, attuali e/o storiche. Questi approcci, secondo Fowler et al. (2007b)
possono essere raggruppati in:

- metodo di correzione del bias;

- modelli di regressione;

- schemi weather typing;

- weather generators.

I metodi di correzione del bias sono i più semplici metodi di downscaling statistico e consistono
nella valutazione di un change factor, CF, ottenuto come differenza tra i valori delle variabili
climatiche nel periodo di controllo e nel periodo futuro. Il CF viene applicato ad ogni giorno delle
osservazioni nel periodo presente per costruire le proiezioni future. Nella letteratura ci sono molti
metodi di correzione del bias (Sunyer et al., 2015) dal metodo più semplice, ovvero il metodo delta
del delta, che consente di modificare solo la media delle serie temporali osservate, ad approcci più
sofisticati come il metodo dei quantili che consente di mappare l'intera funzione probabilità
cumulata sulla base dei dati osservati. Anche se molto semplice da applicare, i metodi di
correzione del bias presentano una serie di limitazioni, innanzitutto, legate all'ipotesi implicita che
la variabilità del clima resterà costante in futuro. Per questo motivo vengono utilizzati metodi più
sofisticati di downscaling statistico (modelli di regressione, schemi wheter typing e weather
generators) che si basano sul concetto che il clima a scala regionale è una funzione dello stato
atmosferico su larga scala.

In questo lavoro di tesi, per il downscaling statistico sono stati utilizzati dei metodi di correzione del
bias. In particolare per il downscaling delle piogge è stato utilizzato il metodo dei quantili mentre
per le temperature, è stato applicato un più semplice rescaling lineare. Tali metodi di correzione
del bias saranno descritti in dettaglio nel seguito.

43
6.3.3 Metodo dei quantili

Il metodo dei quantili (Gudmundsson et al., 2012; Themeßl et al., 2011; Ines e Hansen, 2006; Piani
et al., 2010; Wood et al. 2004; Li et al., 2010) è un approccio di downscaling statistico
relativamente semplice, che è stato utilizzato con successo negli studi di impatto idrologico e
climatico (ad es., Cayan et al., 2008; Hayhoe et al., 2004; Maurer e Hidalgo, 2008; Brocca et al.,
2011a). Teutschbein e Seibert (2012) hanno dimostrato che rispetto ad altri metodi di correzione
del bias, il metodo dei quantili funziona bene per le simulazioni idrologiche massime annuali. Le
stesse conclusioni sono state tratte da Themeßl et al. (2011) che, confrontando diversi approcci di
downscaling, hanno indicato il metodo dei quantili come il pi efficiente nel rimuovere l’errore
nelle precipitazioni, interessando anche le code della funzione densità di probabilità. Attraverso il
metodo dei quantili (Figura 6.3.3.1), la funzione di distribuzione cumulata (CDF) della variabile di
interesse ottenuta dal modello climatico viene ricostruita sulla CDF della variabile osservata.

Figura 6.3.3.1 – Confronto tra la funzione di densità cumulata empirica dei dati osservati (linea grigia) e
quella calcolata sui dati del modello climatico (linea rossa), prima (linea continua) e dopo (linea
tratteggiata) l'applicazione del metodo dei quantili: (a) periodo presente; b) periodo futuro.

Per le serie temporali fornite dai modelli climatici (GCM/RCM) nel periodo di riferimento (basper),
il metodo può essere scritto come:

k=1,...,12 (1)

44
dove è l’inversa della CD empirica o funzione quantile delle osservazioni per il mese ,

è la CDF empirica dei modelli climatici (dati GCM/RCM), entrambi nel periodo di

baseline. Quindi, come suggerito da Lafon et al. (2013), per un dato percentile nel mese k, il
rapporto tra la CDF empirica delle osservazioni e dei dati dei modelli climatici per il periodo di
baseline può essere scritto come:

k=1,...,12 (2)

dove è la CDF empirica dei dati dei modelli climatici (GCM/RCM) nel periodo futuro. Così

assumendo che il rapporto , valutato nel periodo di baseline, può essere applicato anche per il
periodo futuro, e le corrispondenti serie possono essere calcolate come:

k=1,...,12 (3)

La Figura 6.3.3.1 illustra come funziona il metodo. Secondo l’equazione 1 i dati dei modelli
climatici nel periodo di baseline sono sostituiti con i valori osservati aventi la stessa probabilità di
non superamento (Figura 6.3.3.1a . uindi per ogni percentile, tramite l’equazione 2 viene
valutato il rapporto tra i dati osservati e i valori dei modelli climatici. Tale rapporto è applicato
ai quantili della CD empirica per il periodo futuro attraverso l’equazione 3 . La linea tratteggiata
in Figura 6.3.3.1b rappresenta la CDF empirica downscalata per il periodo futuro.

6.3.4 Rescaling lineare

Nel metodo del rescaling lineare (Flint et al., 2012) i dati giornalieri forniti dai modelli climatici
(GCM/RCM) per il periodo presente, sono modificati in modo da adattarne la media mensile e la
deviazione standard a quelle dei dati osservati (Figura 6.3.4.1)

Per il downscaling delle temperature viene dunque applicato solo il metodo del Rescaling lineare:

k=1,...,12 (4)

dove σ è la deviazione standard, la barra indica la media delle serie temporali e k indica il mese.

La Figura 6.3.4.1 illustra come funziona il metodo. Prima della correzione i dati osservati e i dati dei
modelli climatici sono caratterizzati da una diversa media e deviazione standard. Applicando il

45
rescaling lineare, la media e la deviazione standard dei dati osservati e dei modelli climatici
coincidono.

Figura 6.3.4.1 – Confronto tra funzione densità di probabilità dei dati osservati (verde)e dei dati dei modelli
climatici (grigio), prima/dopo dell’applicazione del metodo di rescaling lineare (sinistra/destra).

46
6.4. Serie climatiche generate dai Modelli RCM

A partire dai dati mensili di pioggia e temperatura, relativi alla quota media del bacino di
alimentazione della Sorgente di Bagnara, il CNR-IRPI di Perugia, ha estratto e downscalato 12 serie
di pioggia e temperatura media mensile da 12 Modelli Climatici Regionali (RCM), sia per il periodo
storico 1991-2005 che per il periodo futuro 2006-2099. In particolare per il periodo futuro sono
stati considerati due diversi possibili scenari emissivi (RCP4.5 e RCP8.5), per un totale di 36 serie di
pioggia mensile (Figura 6.4.1) e temperatura media mensile (Figura 6.4.2).

Figura 6.4.1 –Confronto tra la pioggia media mensile osservata nel periodo di riferimento gennaio 1991 –
dicembre 2016 (quadrati grigi), con la pioggia media mensile estratta dai 12 Modelli RCM, relativa al
periodo storico gennaio 1991- dicembre 2005 (linea blu continua) e al periodo futuro gennaio 2021-
dicembre 2050 per lo scenario RCP4.5 (linea rossa tratteggiata) e RCP8.5 (linea verde tratteggiata).

47
Figura 6.4.2 – Confronto della temperatura media mensile osservata nel periodo di riferimento gennaio
1991 – dicembre 2016 (quadrati grigi), con la temperatura media mensile estratta dai 12 Modelli RCM,
relativa al periodo storico gennaio 1991- dicembre 2005 (linea blu continua) e al periodo futuro gennaio
2021- dicembre 2050 per lo scenario RCP4.5 (linea rossa tratteggiata) e RCP8.5 (linea verde tratteggiata).

Per valutare le possibili variazioni di precipitazioni, temperature e portate future sul bacino di
Bagnara, le serie sono state troncate e considerate soltanto nel trentennio 2021-2050. Questo per
coerenza con quanto fatto precedentemente nel progetto SECLI (Siccità E Cambiamenti CLImatici) e
perché si ritiene che qualunque tentativo di costruire scenari attendibili oltre i prossimi trent’anni
sia, sostanzialmente, fortemente inaffidabile.

48
6.5 Simulazioni e scenari climatici

Al fine di analizzare l’impatto dei cambiamenti climatici sulla Sorgente di Bagnara, sono state
eseguite le seguenti operazioni. Dapprima sono state acquisite le serie climatiche estratte dai
modelli 12 RCM selezionati per il periodo storico 1991-2005. A partire dai dati di temperatura e
pioggia osservati, è stata effettuata una calibrazione del modello SPRING sul periodo storico (1991-
2005) e i parametri del modello ricavati sono stati riutilizzati per effettuare le 12 simulazioni di
portata riferite al periodo storico e ai modelli RCM. Questa operazione è stata eseguita per
ottenere indicazioni sulla bontà delle serie sintetiche fornite dai modelli RCM e sulla procedura di
downscaling adottata. Dopo aver constatato la buona corrispondenza tra i dati a disposizione e
quelli forniti dai RCM, i parametri del modello, ricavati dalla calibrazione gennaio 1991 – dicembre
2016 e gli output dei modelli RCM per il trentennio 2021-2050, relativi ai due diversi percorsi di
concentrazione rappresentativi (RCP4.5 e RCP8.5), sono stati utilizzati per la simulazione della
portata alta e bassa della Sorgente di Bagnara nel periodo futuro.

6.5.1 Simulazioni serie storica Gennaio 1991 – Dicembre 2005

Tutti i risultati delle simulazioni di portata, ottenuti dai dati di pioggia e temperatura medi mensili
osservati e ricavati dai 12 modelli RCM, per il periodo storico 1991 – 2005, sono stati analizzati e ne
se sono stati calcolati i valor medi per poter essere confrontati con i risultati ottenuti da una
calibrazione dei dati osservati nello stesso periodo (Figura 6.5.1.1).

Figura 6.5.1.1 – Confronto delle portate medie mensili (Qa) osservate nel periodo gennaio 1991 – dicembre
2005 (quadrati grigi), con le portate medie mensili simulate dai 12 Modelli RCM, relative al periodo storico
gennaio 1991- dicembre 2005 (linea colorate).

49
Tabella 6.5.1.1 – Sintesi e confronto tra le variabili idrologiche stimate nel periodo di calibrazione (gennaio
1991- dicembre 2005) e la media dei risultati ottenuti dalle simulazioni delle serie di pioggia e temperatura
media mensile forniti dai 12 modelli RCM per lo stesso periodo storico gennaio 1991- dicembre 2005.

Dalla Tabella 6.5.1.1 possiamo osservare che i risultati ottenuti per le diverse variabili idrologiche
sono molto simili tra loro, quindi le serie di dati estrapolati dal CNR-IRPI di Perugia tramite i
Modelli climatici regionali, ben si adattano ai dati di pioggia e temperatura osservati in nostro
possesso. Sulla base di questo sarà dunque possibile effettuare le simulazioni future per la ricerca
degli scenari climatici e valutarne le eventuali variazioni con il nostro periodo di riferimento.

50
6.5.2 Simulazioni serie futura Gennaio 2021 – Dicembre 2050 (RCP4.5)

Utilizzando i coefficienti ricavati in fase di calibrazione sui dati osservati del periodo gennaio 1991-
dicembre 2016, sono state sviluppate 12 simulazioni di portata a partire dai valori di pioggia e
temperatura media mensile forniti dai Modelli RCM secondo lo scenario RCP4.5, per determinare
proiezioni climatiche future riferibili al trentennio 2021-2050 e stimarne approssimativamente la
disponibilità delle risorse idriche. La media delle 12 portate medie annue ottenute dai 12 RCM, è
stata confrontata con la portata media annua ottenuta in fase di calibrazione per il periodo di
riferimento gennaio 1991- dicembre 2016 (Figura 6.5.2.1).

Figura 6.5.2.1 – Confronto delle portate medie mensili (Qa) osservate nel periodo di riferimento gennaio
1991 – dicembre 2016 (quadrati grigi), con le portate medie mensili simulate dai 12 Modelli RCM, relative al
periodo futuro gennaio 2021- dicembre 2050 per lo scenario RCP4.5 (linea colorate).

Tabella 6.5.2.1 – Sintesi e confronto tra i risultati della calibrazione per il periodo gennaio 1991- dicembre
2016 e la media dei risultati ottenuti dalle simulazioni delle serie di pioggia e temperatura media mensile
forniti dai 12 modelli RCM per il trentennio gennaio 2021- dicembre 2050 (RCP4.5).

51
Dal confronto tra la calibrazione riferita al periodo gennaio 1991 - dicembre 2016 e le simulazioni
future del trentennio gennaio 2021- dicembre 2050 con RCP4.5 (Tabella 6.5.2.1), possiamo notare
che mediamente le precipitazioni annue potrebbero mantenere gli stessi valori; anche per le
portate della Sorgente, i risultati forniti da queste simulazioni, dicono sostanzialmente che i valori
in media non dovrebbero cambiare più di tanto, in particolare la portata alta subirebbe un leggero
aumento di circa il 2% mentre il deflusso regionale poco superiore all’1%. La temperatura invece, si
presume che possa aumentare mediamente da 8.7°C a 9.5°C, che corrisponderebbe ad un
incremento di circa 0,8°C.

6.5.3 Simulazioni serie futura Gennaio 2021 – Dicembre 2050 (RCP8.5)

Un’ analisi analoga a quella presentata nel paragrafo 5.5.2, è stata ripetuta per i 12 modelli CM e
per lo scenario RCP8.5 nel periodo 2021-2050 (Figura 6.5.3.1). I risultati sono riassunti in Tabella
6.5.3.1.

Figura 6.5.3.1 – Confronto delle portate medie mensili (Qa) osservate nel periodo di riferimento gennaio
1991 – dicembre 2016 (quadrati grigi), con le portate medie mensili simulate dai 12 Modelli RCM, relative al
periodo futuro gennaio 2021- dicembre 2050 per lo scenario RCP8.5 (linea colorate).

52
Tabella 6.5.3.1 – Sintesi e confronto tra la media dei risultati delle simulazioni per il periodo storico gennaio
1991- dicembre 2005 e la media dei risultati ottenuti dalle simulazioni delle serie di pioggia e temperatura
media mensile forniti dai 12 modelli RCM per il trentennio gennaio 2021- dicembre 2050 (RCP8.5).

La Tabella 6.5.1.3, mette a confronto i risultati ottenuti dalla calibrazione sul periodo di riferimento
gennaio 1991 - dicembre 2016 con la media dei risultati estrapolati dalle simulazioni future del
trentennio gennaio 2021 - dicembre 2050 con RCP8.5. Anche in questo caso, come visto nel
precedente paragrafo 6.5.2, ci si potrebbe aspettare in media nel trentennio 2021-2050, che le
precipitazioni medie annue non si discostino molto dai valori attuali, il che porterebbe ad un lieve
aumento delle portate medie annue, di circa il 2% per quanto riguarda le portate alte (Qa) e di
poco superiore l’1% per le portate basse (Qb) della Sorgente di Bagnara. Si può notare invece che
la temperatura media annua tenderebbe ad aumentare nel periodo 2021-2050, con un incremento
di 1°C, passando dagli 8.7°C del periodo di riferimento ai 9.7°C del trentennio futuro.

53
L’analisi dei risultati condotta fin’ora è stata valutata rispetto alla simulazione media ottenuta dai
12 RCM. Come possiamo osservare anche dalle Figure 6.5.3.2 e 6.5.3.3, le portate medie mensili
dei RCM simulano abbastanza bene le portate osservate; ciò significa che tutta la procedura di
downscaling e simulazione delle portate ben si adatta al periodo di riferimento (1991-2016).

Figura 6.5.3.2– Confronto delle portate medie mensili (Qa) osservate nel periodo di riferimento gennaio
1991 – dicembre 2016 (quadrati grigi), con le portate medie mensili simulate dai 12 Modelli RCM, relative al
periodo storico gennaio 1991- dicembre 2005 (linea blu continua) e al periodo futuro gennaio 2021-
dicembre 2050 per lo scenario RCP4.5 (linea rossa tratteggiata) e RCP8.5 (linea verde tratteggiata).

54
Figura 6.5.3.3 – Confronto del deflusso regionale medio mensile (Qb) simulato nel periodo di riferimento
gennaio 1991 – dicembre 2016 (quadrati grigi), con il deflusso regionale medio mensile simulato dai 12
Modelli RCM, relativi al periodo storico gennaio 1991- dicembre 2005 (linea blu continua) e al periodo futuro
gennaio 2021- dicembre 2050 per lo scenario RCP4.5 (linea rossa tratteggiata) e RCP8.5 (linea verde
tratteggiata).

A questo proposito si è deciso di concentrarsi sui modelli che hanno restituito, in seguito alle
simulazioni, gli scenari più estremi e allo stesso tempo più cautelativi, ossia quelli che prevedono
nel trentennio 2021-2050 la maggiore riduzione e il maggior aumento in termini di precipitazioni e
portate della Sorgente di Bagnara.

55
6.5.4 Scenario estremo con la maggiore variazione negativa (-%)

Tra le simulazioni future effettuate sulle serie climatiche di temperatura e pioggia mensile nel
trentennio 2021-2050, come possiamo vedere anche dalla Figura 6.5.4.1, quella che ha fornito dei
risultati molto al di sotto della media riguarda il modello CNRM-CERFACS-CNRM-CM5_CLMcom-
CCLM4-8-17 con emissione di gas serra pari a 4.5 W/m2 (RCP4.5).

Figura 6.5.4.1 – Confronto delle portate medie mensili (Qa) osservate nel periodo di riferimento gennaio
1991 – dicembre 2016 (quadrati grigi), con le portate medie mensili simulate dal Modello CNRM-CERFACS-
CNRM-CM5_CLMcom-CCLM4-8-17, relative al periodo futuro gennaio 2021- dicembre 2050 per lo scenario
RCP4.5 (linea rossa tratteggiata).

56
Tabella 6.5.4.1 – Sintesi e confronto tra i risultati della calibrazione per il periodo di riferimento gennaio
1991 - dicembre 2016 e i risultati ottenuti dalla simulazione della serie climatica fornita dal modello CNRM-
CERFACS-CNRM-CM5_CLMcom-CCLM4-8-17 per il trentennio gennaio 2021- dicembre 2050 (RCP4.5).

Come possiamo osservare dalla Tabella 6.5.4.1, la simulazione relativa alla serie climatica del
modello CNRM-CERFACS-CNRM-CM5_CLMcom-CCLM4-8-17 con RCP4.5, restituisce per il
trentennio gennaio 2021- dicembre 2050 un valore di pioggia media sul bacino pari a 1244 mm
all’anno, contro i 1443 mm all’anno di precipitazione media nel periodo di riferimento (gennaio
1991- dicembre 2016); ciò equivale ad una riduzione in percentuale di circa il 14%, che
inevitabilmente fa si che anche le portate della Sorgente di Bagnara risentano di questa
diminuzione, attestandosi su valori dell’ordine di 84 l/s rispetto ai 113 l/s per quanto riguarda la
portata alta della Sorgente (-26%), mentre per la portata bassa ci si potrebbe aspettare una
riduzione del 21%, passando dai 31.72 l/s del 1991-2016 ai 25 l/s del trentennio 2021-2050. La
temperatura, nel trentennio 2021 - 2050 aumenterebbe invece di circa 0.5°C.

57
6.5.5 Scenario estremo con la maggiore variazione positiva (+%)

L’altro scenario che ha fornito invece delle proiezioni climatiche, con valori molto al di sopra della
media nel trentennio gennaio 2021- dicembre 2050, è relativo al modello MPI-M-MPI-ESM-
LR_SMHI-RCA4 (Figura 6.5.5.1), sempre con emissioni di gas serra pari a 4.5 W/m2 (RCP4.5).

Figura 6.5.5.1 – Confronto delle portate medie mensili (Qa) osservate nel periodo di riferimento gennaio
1991 – dicembre 2016 (quadrati grigi), con le portate medie mensili simulate dal Modello MPI-M-MPI-ESM-
LR_SMHI-RCA4, relative al periodo futuro gennaio 2021- dicembre 2050 per lo scenario RCP4.5 (linea rossa
tratteggiata).

Tabella 6.5.5.1 – Sintesi e confronto tra i risultati della calibrazione per il periodo gennaio 1991- dicembre
2016 e i risultati ottenuti dalla simulazione della serie climatica fornita dal modello MPI-M-MPI-ESM-
LR_SMHI-RCA4 per il trentennio gennaio 2021- dicembre 2050 (RCP4.5).

58
A differenza del precedente confronto, la Tabella 6.5.5.1, mette in relazione i risultati ottenuti dalla
calibrazione sul periodo di riferimento gennaio 1991 - dicembre 2016, con i risultati dello scenario
climatico relativo alle serie di dati estrapolati dal modello MPI-M-MPI-ESM-LR_SMHI-RCA4
(RCP4.5) per il trentennio gennaio 2021- dicembre 2050. In questo caso le precipitazioni medie
annue aumenterebbero quasi del 12%, passando dai 1443 mm all’anno ragguagliati nel bacino di
alimentazione della Sorgente, per l’intervallo 1991-2016, ai 1613 mm all’anno nel trentennio 2021-
2050. Un aumento che inevitabilmente si rifletterebbe anche sulle portate, con un incremento di
circa il 27% per la portata alta (Qa) della Sorgente, in cui i valori si attesterebbero sui 143 l/s nel
trentennio 2021-2050 rispetto ai 113 l/s risultati dalla calibrazione del 1991-2016. La portata bassa
(Qb) della Sorgente passerebbe invece dai 31.72 l/s ai quasi 39 l/s del periodo futuro, un
incremento superiore al 22%. La temperatura infine risulterebbe soggetta ad un aumento medio
annuo di 0.9°C.

6.6 Risultati e discussioni

Al termine di quest’analisi, servita per estrapolare degli scenari climatici plausibili e valutarne le
eventuali variazioni di precipitazione, temperatura e portata della Sorgente di Bagnara, affinché
possano rappresentare un quadro indicatore di salvaguardia e gestione della risorsa idrica, si è
giunti alla conclusione che nel trentennio gennaio 2021- dicembre 2050 ci si potrebbe aspettare:

1. una variazione delle precipitazioni medie annue circa del ±14%;

2. una variazione di circa il 26% e 21% rispettivamente della portata alta e del deflusso
regionale medio annuo della Sorgente. Tale variazione sarà positiva (negativa) nel caso in
cui si verifichi un aumento (una diminuzione) delle piogge medie annue;

3. Un aumento medio annuo delle temperature tra 0.5°C e 0.9°C.

Inoltre, sempre per il trentennio gennaio 2021- dicembre 2050 alla scala mensile come mostrato in
Figura 6.6.1 si potrebbe osservare:

1. una marcata riduzione delle precipitazioni medie mensili nel periodo estivo contrapposto
ad una piccola riduzione/leggero aumento delle stesse nel periodo invernale;

2. un sensibile aumento delle temperatura media mensile durante tutto l’anno;

3. una più evidente riduzione della portata alta e del deflusso regionale medio mensile della
sorgente nel periodo estivo rispetto al periodo invernale.

59
Figura 6.6.1 – Variazioni percentuali relative alle simulazioni future (RCP4.5 e RCP8.5) in termini di
precipitazioni, temperatura e portate mensili (Qa e Qb) della Sorgente di Bagnara.

Seppur caratterizzati da un’ampia incertezza, questi risultati danno un’idea della possibile futura
evoluzione del clima e dell’influenza che questa potrebbe avere sulle risorse idriche disponibili.
Sarebbe quindi buona norma stabilire una rete di raccolta dati più stabile ed efficiente di quella
disponibile, altrimenti risulterebbe difficile ricavare degli scenari più precisi di quelli già presentati
in questo lavoro di tesi.

60
7. CONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI FINALI

Nel quadro della variazione climatica in corso, obiettivo principale di questa tesi era la creazione di
scenari futuri, plausibili, delle portate mensili della sorgente di Bagnara, relativi al periodo 2021-
2050. I lavori precedenti sull'argomento si basavano su dati misurati che terminavano al 2010; vista
l'importanza dell'argomento, si è ritenuto utile produrre nuove proiezioni tenendo conto delle
serie storiche misurate fino al 2016. Si è inoltre cercato di ridurre alcune incertezze sulle serie
pregresse di piovosità.

In quest'ottica, il primo passo del lavoro è stato quello di prolungare la serie dei dati osservati per
la Sorgente di Bagnara fino al 2016, visto che il precedente lavoro si era arrestato al 2010. Con
l’aggiunta di questi 6 anni, il modello SPRING della Sorgente di Bagnara è stato applicato su un
periodo di 26 anni, ottenendo risultati presumibilmente più robusti dei precedenti. I dati in
ingresso (pioggia e temperatura) sono stati rivisti e meglio rapportati ai 1150 m s.l.m. della quota
media del bacino di alimentazione della Sorgente. I risultati ottenuti dalla calibrazione sul periodo
gennaio 2002 - dicembre 2016, sono stati soddisfacenti; la validazione, eseguita sul periodo
gennaio 1991 - dicembre 2001 ha confermato la bontà dei coefficienti ottenuti dalla calibrazione.
Questo significa che il modello SPRING è in grado di simulare con buona approssimazione le
portate della Sorgente di Bagnara. Considerando che, in termini di errore, validazione e
calibrazione hanno risultati praticamente uguali, si è deciso di effettuare una nuova calibrazione,
che prendesse in considerazione l’intero periodo di riferimento (gennaio 1991 – dicembre 2016). In
queste condizioni, la calibrazione su un periodo più lungo, pur limitandosi a cambiare molto
leggermente i coefficienti del modello, ne migliora l'affidabilità. Questo rende concettualmente più
robusti gli scenari futuri.

Il secondo passo è stato la ricerca dell’esistenza di trend nei dati termo-pluviometrici del periodo di
riferimento gennaio 1991 – dicembre 2016. Per quanto riguarda le precipitazioni, i trend
statisticamente più significativi sono quelli del semestre maggio – ottobre (trend negativo) e
novembre - aprile (trend positivo). Per le temperatura è stato individuato un trend positivo nel
semestre febbraio – luglio. Sotto l’ipotesi in cui i trend riscontrati negli ultimi 25 anni persistano
anche nel prossimo trentennio (periodo 2021-2050), ci si dovrebbe aspettare una riduzione delle
piogge attorno al 18%.

61
Il terzo passo è stato quello di generare, in collaborazione con il CNR-IRPI di Perugia, un insieme di
serie future di pioggia e temperature, sulla base dalle proiezioni dei Modellli di Circolazione
Globale (GCMs). A partire dai dati noti di pioggia e temperatura del periodo 1991-2005, mediante
l’utilizzo di 12 Modelli Climatici egionali CM opportunamente downscalati, sono state generate
24 serie "future" a partire da due diversi valori di emissioni di gas serra, corrispondenti
rispettivamente a 4.5 W/m 2 (RCP4.5) e 8.5 W/m 2 (RCP8.5).

Le serie sintetiche, come purtroppo accade frequentemente nelle zone montane (cf. per esempio
Di Matteo et al., 2017) danno per le piogge risultati nettamente contrastanti, con all'incirca un
uguale numero di sequenze con diminuzione e con aumento della piovosità futura. I casi estremi
corrispondono ad una variazione della piovosità di -14% e +12%. In tutti i casi, invece, la
temperatura aumenta. Di conseguenza, la trasformazione delle serie sintetiche in portate tramite
SPRING produce un ventaglio molto ampio di portate, con all'incirca un numero uguale di casi in
aumento e in diminuzione. Considerando entrambe le proiezioni RCP4.5 e RCP8.5, si ha un
intervallo delle portate della sorgente Bagnara, nel periodo 2021-2050, compreso fra il -26% e +
27% di quello del periodo 1991-2016. Le variazioni di flusso verso il circuito sotterraneo regionale,
sono invece comprese fra -20% e + 22%. L'estrapolazione della serie reale 1991-2016 (con i trend
rilevati) al 2021 - 2050 corrisponde all’aumento della temperatura media annua, di circa 0.6°C, e ad
una diminuzione della piovosità del 18%. Questa serie fornisce una riduzione della portata della
sorgente di Bagnara di circa il 10%, mentre per quanto riguarda il deflusso regionale la diminuzione
si aggirerebbe attorno all’8%. Quest'ultimo risultato, basato sulla assunzione di permanenza dei
trend degli ultimi decenni, si colloca all'interno dell'intervallo fornito dal downscaling statistico dei
modelli di circolazione regionale ed è coerente con le previsioni dei rapporti IPCC che prevedono in
generale una diminuzione delle risorse idriche nel Mediterraneo (IPCC, 2013).

Riassumendo, quello che ne è derivato da queste analisi previsionali è che, rispetto al periodo di
riferimento gennaio 1991 – dicembre 2016, potrebbe verificarsi nel trentennio gennaio 2021 –
dicembre 2050 una diminuzione delle precipitazioni medie annue tra il 14% e il 18%, rispetto ad un
aumento invece del 12%, che farebbe oscillare le portate mensili della Sorgente di Bagnara tra il -
10% e il -26%, nel caso si verifichi questa riduzione delle precipitazioni, mentre aumenterebbero
del 27% qualora anche le piogge aumentassero. La temperatura media annua, subirebbe in ogni
caso un incremento che potrebbe essere stimato tra un +0.5°C e un +1°C, rispetto al periodo di
riferimento (1991-2016).

62
Come già ribadito, siamo di fronte a degli scenari che secondo le conoscenze attuali ed i modelli
regionali in uso sono plausibili ma, contemporaneamente, sono assolutamente indeterminati. I
motivi di tale indeterminatezza, vanno ricercati, almeno in parte nella scarsa qualità dei dati di
partenza, ma soprattutto nella difficoltà di creare serie di piovosità sintetiche nelle zone
orograficamente complesse. Questo implica che, purtroppo, in tali situazioni gli attuali RCMs sono
poco adeguati (Di Matteo et al., 2017; Smerdon, 2017; Gemitzi et al., 2017). Il cosiddetto criterio di
precauzione, comunque, in attesa di strumenti concettuali migliori, impone di considerare con
particolare attenzione le possibilità "pessimistiche" e di prepararsi ad una possibile severa
diminuzione delle risorse idriche.

63
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http://www.euro-cordex.net/

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RINGRAZIAMENTI

Come ogni lieto fine che si rispetti, siamo dunque arrivati al momento dei ringraziamenti.

Il lavoro, ai fini dell’esperienza maturata, è stato molto gratificante ma non nascondo, con alcune
difficoltà che avrebbero messo a dura prova la pazienza di tanti. Ho imparato che è proprio nei
momenti difficili che si inizia ad apprezzare a fondo il valore delle cose, soprattutto quando si è
decisi e determinati a portarle a termine a tutti i costi. Proprio per questo, i primi ringraziamenti
vanno rivolti alle persone che hanno dedicato tempo ma soprattutto energia, affinché questo
lavoro potesse realizzarsi. Un grazie di cuore alla Professoressa Daniela Valigi, che mi ha insegnato
moltissime cose, seguendomi quasi come un figlio nei momenti di maggior difficoltà. Un grazie
anche al Professor Walter Dragoni, che con la sua immensa esperienza e conoscenza, ha saputo
indirizzarmi in maniera impeccabile. Ringrazio moltissimo anche il Dott. Massimo Melillo e la
Dott.ssa Stefania Camici, insieme a tutta la struttura del CNR-IRPI di Perugia, per la professionalità
e la dedizione mostrata in questa nostra collaborazione.

Desidero ringraziare come sempre, da 27 anni a questa parte, la mia famiglia, che ha reso possibile
tutto questo, con l’amore e il supporto che solo loro sanno dare.

Ringrazio inoltre i tantissimi compagni e amici di studio, Marco, Alessandro, Luca, Cristian,
Valentina, Luca (Volpo), Roberto, Diego, Giulia, Matteo… ahhh e Pier Luca, che assieme ai miei
amici di sempre, sono riusciti a supportarmi e SOPPORTARMI in questo lungo percorso
impegnativo ma ricco di tante soddisfazioni.

GRAZIE INFINITE!!!

Alessio

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