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SGI 10/08-217

Ital.J.Geosci. (Boll.Soc.Geol.It.), Vol. 128, No. 1 (2009), pp. 47-60, 2 figs., 1 pl. f.t.

Queste bozze, corrette e accompagnate dallallegato preventivo firmato e dal buono dordine,
debbono essere restituite immediatamente alla
Segreteria della Societ Geologica Italiana
c/o Dipartimento di Scienze della Terra
Piazzale Aldo Moro, 5 00185 ROMA

Carta delle principali unit cinematiche dellAppennino meridionale.


Nota illustrativa
GLAUCO BONARDI (*), SABATINO CIARCIA (*), SILVIO DI NOCERA (*), FABIO MATANO (*),
ITALO SGROSSO (*) & MARIO TORRE (*), (**)

RIASSUNTO
LAppennino meridionale un segmento del sistema orogenico
circum-Mediterraneo collocato tra lAppennino centrale, a nord e
larco calabro-peloritano, a sud, e limitato rispettivamente dalle linee
tettoniche Ortona-Roccamonfina e Sangineto. Esso rappresenta un
tipico thrust and fold belt con vergenza orientale, collocato tra il bacino di retroarco tirrenico ad ovest e lavampaese apulo-adriatico ad est.
Lattuale assetto strutturale della catena sud-appenninica rappresenta il risultato di eventi compressivi e distensivi connessi con la
subduzione e il successivo arretramento flessurale della placca
adriatica e, a partire dal Tortoniano, con lapertura del bacino di
retroarco tirrenico.
In questa nota viene presentata una carta delle unit cinematiche dellAppennino meridionale che si propone di illustrare la progressiva migrazione spazio-temporale della deformazione.
Per unit cinematica intendiamo un corpo geologico costituito
da una o pi unit tettoniche che, unitamente ad eventuali depositi
di thrust-top si comportata come un unico assieme cinematico nei
confronti di aree pi esterne.
La carta stata elaborata tenendo conto di alcune assunzioni
generalmente accettate: i) linizio della sedimentazione silico-clastica
immatura ed il suo progressivo prevalere segna il depocentro del bacino di avanfossa; ii) i depositi di avanfossa poggiano in concordanza sui precedenti depositi di avampaese, in quanto la discordanza
angolare legata alla progressiva flessurazione della zolla non apprezzabile a scala locale; iii) la prima deformazione compressiva,
che segue la fase depocentrale dellavanfossa, interessa solo una parte dellavampaese flessurato, che viene in tal modo accreta allorogene.
In ciascuna unit tettonica levento deformativo viene vincolato
cronologicamente tra let dei suoi depositi di avanfossa concordanti
e let dei depositi thrust-top discordanti, se presenti.
Le relazioni originarie tra i suddetti depositi possono, comunque,
essere state occultate da successivi eventi tettonici compressivi, distensivi o trascorrenti. Leventuale presenza di successivi depositi discordanti al di sopra di quelli del substrato deformato e dei relativi bacini
thrust-top, consente la datazione di questi ultimi eventi tettonici.
Le unit cinematiche, indicate con lettere maiuscole (da A a G,
partendo dalle pi antiche fino a quelle pi recenti), comprendono
unit tettoniche, derivate da domini paleogeografici che sono stati
interessati dal primo evento tettogenetico nello stesso intervallo cronologico.
In ciascuna unit cinematica sono stati distinti con lettere minuscole: a) la successione preorogena; b) i depositi dello stadio di
avanfossa; c, d) i depositi dei bacini thrust-top.
Le unit tettoniche non sempre hanno conservato elementi utilizzabili per stabilire let della prima deformazione, quali i depositi
silicoclastici di avanfossa e i depositi discordanti immediatamente
successivi; in tal caso lattribuzione ad una determinata unit cinematica stata effettuata tenendo conto della posizione geometrica e
del contesto regionale.
Lanalisi della distribuzione areale delle unit cinematiche induce ad alcune considerazioni di carattere generale. Nel segmento di

(*) Dipartimento di Scienze della Terra, Universit degli Studi


di Napoli Federico II, Largo S. Marcellino, 10 - 80138 Napoli.
E-mail: bonardi@unina.it; sciarcia@unina.it; sildinoc@unina.it; matano@unina.it; itasgros@unina.it; martorre@unina.it
(**) Corresponding author.

catena rappresentato nella carta si osserva laffioramento delle unit


tettoniche pi interne nel settore sud-orientale ed il loro scomparire
verso nord soprattutto sul bordo tirrenico. Al contrario le unit pi
esterne affiorano nel settore nord-occidentale, mentre nelle aree a
sud-est non sono state individuate in superficie, n riconosciute in
dati di sottosuolo.
Tale difformit potrebbe essere dovuta ad una paleogeografia
originaria irregolare oppure essere il risultato di arcuature di secondo ordine plio-pleistoceniche e di faglie trascorrenti che tagliano trasversalmente la catena, anche se non possono essere escluse cause
geodinamiche ancora non chiare.
Lelaborazione di una carta cinematica un passo utile per le
ricostruzioni paleogeografiche, necessario ma non sufficiente, per la
mancanza di ulteriori nuovi dati sulla distribuzione delle unit nel
sottosuolo. Unaltra difficolt dovuta al fatto che la catena sud-appenninica attuale costituita soltanto da pochi frammenti degli originari domini paleogeografici distribuiti, tra laltro, in modo non
uniforme.

TERMINI CHIAVE: Unit cinematiche, evoluzione tettonosedimentaria, geologia regionale, Appennino meridionale.

ABSTRACT
Main kinematic units map of the southern Apennines.
Explanatory notes.
The southern Apennine is the segment of the circum-Mediterranean orogenic system between the central Apennine to the North
and the Calabria-Peloritani arc to the South, bounded by the OrtonaRoccamonfina and the Sangineto tectonic lines respectively. It consists in a salient north-east verging thrust and fold belt, interposed
between the back-arc Tyrrhenian basin to the West and the undeformed Apulian-Adriatic foreland to the East. Its present structural
setting is the result both of mainly compressive tectonic events,
related to the subduction followed by the roll-back of the Adria
plate, and of the extensional tectonics related to the opening, since
the late Miocene, of the Tyrrhenian sea (MALINVERNO & RYAN, 1986;
PATACCA & SCANDONE, 1989; DOGLIONI, 1991). Aiming to point out
the space-time migration of the deformation, a geological map of the
area between the Ortona-Roccamonfina tectonic line to the North
and the Maratea-Val dAgri alignment to the South showing the possible kinematic units of the southern Apennine has been elaborated.
The above area includes the whole Campania and part, of Lucania,
Molise and Puglia regions. A kinematic unit can be defined as a
stack of tectonic units (or even only one), eventually covered with
thrust top deposits, that piled up during the same tectonic event and
afterwards behaved like an unique geological body in respect to
more external areas.
In the frame of the regional geological setting, some well established sedimentologic and stratigraphic characteristics have been
assumed as reference criteria for grouping together some tectonic
units in a kinematic unit: (i) the beginning and the gradual increase
up to prevail of the immature siliciclastic sedimentation marks the
depocentral phase in the evolution of a foredeep basin; (ii) the foredeep deposits rest conformably on the older successions, as the
angular unconformity due to the progressive flexuration of the foreland is not appreciable at a local scale; (iii) the compressive tectonic
event, immediately following the foredeep stage, involves a wide portion of the flexured foreland, that is accreted to the nappe stack of

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G. BONARDI ET ALII

the chain. In each tectonic unit this tectonic event is chronologically


constrained between the age of its conformable foredeep deposits
and by the age of the unconformable thrust-top deposits sealing the
contacts among different tectonic units. However this simple relationships may be masked by later compressive and extensional tectonic events, as well as by transcurrent tectonics. The possible presence of younger deposits resting unconformable on the already
deformed substratum and related thrust top deposits is a constraint
to the age of these later tectonic events. The map has been elaborated tacking into account, besides the numerous and sometimes
contrasting data of the literature, even data, often still unpublished,
from the surveying of the new geologic map of Italy 1:50.000. The
kinematic units, marked with capital letters (A to G from the older to
the younger) group together tectonic units, derived from paleogeographic domains that have been affected by the first tectogenetic
event in the same chronological interval. In each kinematic unit with
lower case have been distinguished: a) the pre-orogenic succession;
b) the foredeep stage deposits; c, d) the thrust-top basin deposits.
The kinematic unit A includes several tectonic units (Liguride and
Sicilide Complexes Auct.), mostly ocean derived, piled up to form
accretionary wedge during the Early Miocene, following the closure
of an oceanic branch (Lucanian Ocean) of the Neothetys realm. It is
subdivided into: a) Jurassic to Aquitanian pre-orogenic successions
(the ophiolite basement of some of them crops only SE of the
mapped area); b) the Aquitanian-Burdigalian foredeep deposits;
c) the upper Burdigalian/Langhian Serravallian thrust-top deposits
(Cilento Group, AMORE et alii, 1988; BONARDI et alii, 1988b; AMORE
et alii, 2005); d) the Tortonian further thrust-top deposits. The kinematic unit B groups the units of the chain involved by the orogenic
transport during the Serravallian-lower Tortonian. It is formed by:
a) the upper Triassic-lower Miocene pre-orogenic successions, of the
M. Bulgheria (SCANDONE et alii, 1964) and Alburno-Cervati Units
(SCANDONE, 1972; BONARDI et alii, 1988a); b) the Langhian foredeep
deposits; c) the middle-upper Tortonian thrust-top deposits. The
kinematic unit C groups the units of the chain involved by the orogenic transport during the lower-middle Tortonian; in particular
they are distinguished in: a) the upper Trias-Langhian pre-orogenic
successions, forming the Picentini-Penisola sorrentina, TaburnoM. Marzano-Monti della Maddalena and the Capri-M. Monna-M. Foraporta Units (BONARDI et alii, 1988a; SGROSSO, 1998); b) the Serravallian foredeep deposits; c) the middle-upper (?) Tortonian thrust-top
deposits. The kinematic unit D groups the units of the chain
involved by the orogenic transport during the middle-upper Tortonian; in particular they are distinguished in: a) the lower TriassicLanghian pre-orogenic succession belonging to Lagonegro II-Frigento
Unit (SCANDONE, 1967, 1972; DI NOCERA et alii, 2002) and to Monte
Croce Unit (SCANDONE & SGROSSO, 1974) and that upper TriassicCretaceous of the Lagonegro I Unit (SCANDONE, 1967, 1972); b) the
Serravallian-lower Tortonian foredeep deposits; c) the upper Tortonian thrust-top deposits; d) the upper Tortonian-lower Messinian
further thrust-top deposits. The kinematic unit E groups the units of
the chain involved by the orogenic transport between the upper Tortonian and the lower Messinian; in particular in this unit are distinguished: a) the Trias-middle Tortonian pre-orogenic successions,
referred to the Matese-M. Maggiore-M. Camposauro Unit (BONARDI et
alii, 1988a; SGROSSO, 1998); b) the middle-upper Tortonian foredeep
deposits; c) the lower Messinian thrust-top deposits; d) the upper
Messinian further thrust-top deposits. The kinematic unit F groups
the units of the chain involved by the orogenic transport during the
upper Messinian; in this unit are distinguished: a) the Lias-lower
Messinian pre-orogenic successions of the north-western Matese Unit
(SGROSSO, 1996, 1998), the Frosolone Unit (SELLI, 1957) and the
Daunia Unit (DAZZARO et alii, 1988); b) the Messinian foredeep
deposits; c) the upper Messinian -lowermost Pliocene thrust-top
deposits. The kinematic unit G groups the units of the chain
involved by the orogenic transport during the upper? part of the
lower Pliocene; in this unit are distinguished: a) the TortonianMessinian pre-orogenic successions of the Vallone del Toro Unit
(BASSO et alii, 2002); foredeep deposits are not recognizable;
c) thrust-top deposits of the upper part of the lower Pliocene; d) the
middle-upper Pliocene further thrust-top deposits. In several tectonic
units, elements useful to establish the age of the first deformation,
i.e. the foredeep siliciclastic deposits or the immediately following
unconformable deposits, are missing, therefore their inclusion in
one or another of the kinematic units is matter of debate. Also in
this case the geometrical position and the regional framework can
be used to formulate reliable hypotheses. The map is aimed to focalize the main open problems and stimulate the discussion about
them. The analysis of the areal distribution of the kinematic units
leads to some general considerations. On a small scale an irregular
spatial distribution of the kinematic units is recognized. In the seg-

ment of chain represented by the map, the more internal tectonic


units widely outcrop in the south-eastern sector and are missing
northward even on the Tyrrhenian side. On the contrary the more
external units, crop out only in the north-western sector, whereas in
the south-eastern one they have not been recognized even by subsurface data. This irregularity could be linked to original paleogeographic irregularities or even be the result of Plio-Pleistocene second
order archings and of transcurrent faults that cut transversally the
chain, but geodynamic causes still not clarified cannot be excluded.
The elaboration of a kinematic map is an essential but not sufficient
step for the palaeogeographic reconstructions that need further data
and informations on the distribution of the units at depth. The difficulty in the palaeogeografic reconstructions is also due to the fact
that the chain is at present constituted only by a few and unevenly
distributed fragments of the original domains.

KEY WORDS: Kinematic units, tectono-sedimentary evolution,


regional geology, southern Apennines.
INTRODUZIONE

LAppennino meridionale un segmento del sistema


orogenico circum-Mediterraneo, compreso tra lAppennino centrale e lArco Calabro (fig. 1), la cui evoluzione tardo-miocenica e pliocenica si colloca in un contesto di tettonica post-collisionale, legato alla complessa interazione
tra la zolla africana, la zolla europea e le altre microzolle
interposte (ALVAREZ et alii, 1974; ROURE et alii, 1991;
GUERRERA et alii, 1993).
Lattuale assetto strutturale dellAppennino meridionale il risultato di eventi, compressivi, distensivi e trascorrenti, connessi alla subduzione e al successivo arretramento flessurale della microplacca apulo-adriatica, cui
si accompagna, sul bordo interno della catena, a partire
dal Tortoniano, lestensione connessa allapertura del bacino di retroarco tirrenico (SARTORI, 1989; PATACCA et
alii, 1990). La propagazione spazio-temporale dellonda di
compressione-estensione, iniziata a partire dai domini interni nel Miocene inferiore-medio, proseguita fino al
raggiungimento dellattuale configurazione, che mostra la
catena appenninica e lavanfossa limitate dallarea tirrenica in distensione ad occidente e dallavampaese apuloadriatico poco deformato ad oriente. Gli eventi compressivi sembrano essersi esauriti nel corso del Pleistocene
(CINQUE et alii, 1993). Uno dei principali argomenti ancora dibattuti nella letteratura scientifica sullevoluzione
geologica dellAppennino meridionale unaccurata cronologia della migrazione del sistema catena-avanfossa
(PATACCA & SCANDONE, 1989, 2004, 2007; SGROSSO,
1998; BONARDI et alii, 1988a; AMORE et alii, 2005a).
Per mettere a fuoco il pi possibile i problemi al riguardo, viene proposta una carta delle unit cinematiche
dellarea compresa tra la linea tettonica CampobassoRoccamonfina (linea Ortona-Roccamonfina Auct.) a nord
e lallineamento Maratea-Val dAgri a sud (fig. 1), che
comprende la Campania e parte della Lucania, della Puglia e del Molise. Lelaborato, sulla base dei dati stratigrafici pi recenti disponibili, evidenzia, anche se in maniera
schematica, levoluzione tettono-stratigrafica dellorogene
sud-appenninico.
Per unit cinematica intendiamo un corpo geologico
costituito da una o pi unit tettoniche che, nel suo insieme, ha subito una propria storia deformativa, sostanzialmente differente da quella che caratterizza altre unit cinematiche. La maggior parte degli elementi per ricostruire
questa storia, sempre pi complessa man mano che ci si
sposta verso le zone interne, derivano dallo studio dei de-

CARTA DELLE PRINCIPALI UNIT CINEMATICHE DELLAPPENNINO MERIDIONALE

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positi miocenici in contatto stratigrafico su ciascuna unit


riconosciuta. Il pi delle volte le unit cinematiche non
corrispondono ad una intera unit paleogeografica, ma
possono rappresentare una porzione di essa.
Pertanto, i criteri per lindividuazione delle unit cinematiche in una zona geologicamente complessa come quella dellAppennino meridionale discussi in questo lavoro
sono stati elaborati tenendo conto, oltre che dei numerosi e
talora contrastanti dati presenti in letteratura, anche di
quelli, ancora inediti, scaturiti dai rilevamenti in corso per
la nuova Carta Geologica dItalia alla scala 1:50.000 (Progetto CARG) in cui tutti gli autori sono coinvolti.
INQUADRAMENTO GEOLOGICO

LAppennino meridionale una catena a falde, con vergenza orientale, originatasi a partire dal Miocene inferiore
per subduzione verso ovest (sensu DOGLIONI, 1991) e dal
Tortoniano superiore per arretramento flessurale della litosfera adriatico-apula (MALINVERNO & RYAN, 1986; PATACCA
& SCANDONE, 1989; DOGLIONI, 1991; DOGLIONI et alii, 1991).
Nellambito del contesto geodinamico cos delineato,
appare opportuno ribadire alcuni concetti generalmente accettati dalla comunit scientifica, cui stato fatto riferimento nellelaborazione della carta delle unit cinematiche:
Linizio della sedimentazione silico-clastica immatura ed il suo progressivo prevalere, caratterizza il depocentro dei bacini di avanfossa.
I depositi di avanfossa poggiano in concordanza sui
precedenti depositi di avampaese, in quanto la discordanza angolare legata alla progressiva flessurazione della zolla non apprezzabile a scala locale.
La prima deformazione compressiva, che segue la
fase depocentrale dellavanfossa, interessa solo una parte
dellavampaese flessurato, che viene in tal modo accreta
allorogene. Questa deformazione si sposta in momenti
successivi verso lesterno, interessando ulteriori porzioni
dellavanfossa e del suo substrato e determinando una
progressiva migrazione allincirca da sud-ovest verso
nord-est (coordinate attuali) del sistema catena-avanfossa-avampaese.
La deformazione il risultato relativamente discontinuo e localizzato (fasi o meglio eventi tettonici) di
un processo continuo di subduzione, seguito da arretramento flessurale, che condiziona la crescita dellorogene.
La struttura attuale dellAppenino meridionale viene interpretato (CASERO et alii, 1988; PATACCA & SCANDONE,
1989, 2007; LENTINI et alii, 1990), almeno in profondit,
come un complesso sistema di tipo duplex, in cui unit di
provenienza paleogeografica interna sovrastanti il roof
thrust sono state trasportate verso il margine occidentale
dellavampaese, ricoprendo horses attualmente solo in parte
affioranti, corrispondenti a unit tettoniche derivate da
domini paleogeografici pi esterni, a loro volta sovrastanti a
un floor thrust che li porta ad accavallarsi sui domini ancora pi esterni in flessurazione. La tettonica a thrust stata
accompagnata e/o seguita da faglie trascorrenti (legata sia ai
movimenti lungo rampe laterali che alle rotazioni di blocchi)
e faglie dirette ad alto e basso angolo (MAZZOLI et alii, 2001).
Le unit di provenienza paleogeografica pi interna
(Liguridi e Sicilidi), originatesi da unarea oceanica e/o a
crosta assottigliata, hanno iniziato a impilarsi non prima
del Miocene inferiore (DI STASO & GIARDINO, 2002), for-

Fig. 1 - Carta geologica schematica dellItalia centro-meridionale ed


ubicazione dellarea studiata.
Sketch geological map of the central-southern Italy and location of
the study area.

mando un prisma di accrezione sigillato da una successione thrust-top. Successivamente (non prima del Tortoniano medio-superiore, secondo SGROSSO, 1988; AMORE
et alii, 2003) questo assieme sovrascorso su domini di
piattaforma carbonatica impostati su crosta continentale
(piattaforma sud-appenninica, MOSTARDINI & MERLINI,
1986; PESCATORE, 1988; piattaforma campano-lucana,
SCANDONE, 1972; DARGENIO et alii, 1973, 1975; piattaforme laziale-campano-lucana e campano-lucano-calabrese
separate dal bacino del M. Foraporta, SGROSSO, 1986,
1998; piattaforme appenniniche separate dal bacino del
M. Foraporta, VAN DIJK et alii, 2000). Nel Miocene superiore il prisma tettonico si ulteriormente spostato verso
lesterno, coinvolgendo nella deformazione prima lampio
bacino di Lagonegro e quindi tutti i domini paleogeografici pi esterni (piattaforma abruzzese-campana e bacino
molisano, DARGENIO et alii, 1973, piattaforme abruzzeselaziale-campana, abruzzese-molisana e abruzzese, intercalate dai bacini molisani, SGROSSO, 1986, 1988, 1998;
piattaforme apule interna ed esterna separate dal bacino
apulo, MOSTARDINI & MERLINI, 1986; piattaforme apule
separate da un bacino, VAN DIJK et alii, 2000; unarticolazione di piattaforme e bacini tra una piattaforma appenninica e una piattaforma apula, PATACCA & SCANDONE,
2007) sino alla piattaforma apula interna.
Ulteriori eventi compressivi hanno provocato sensibili
raccorciamenti nella catena fino al Pleistocene inferiore
(CINQUE et alii, 1993; MOSTARDINI & MERLINI, 1986).
LE UNIT DELLA CATENA SUD-APPENNINICA

Nella catena sud-appenninica sono presenti numerosi


corpi geologici delimitati a letto da superfici di sovrascor-

50

G. BONARDI ET ALII

Fig. 2 - Schema dei rapporti crono-stratigrafici delle successioni pre-orogeniche delle unit cinematiche con i depositi di avanfossa e di thrust-top.
Per le sigle delle unit vedi testo.
Sketch of chrono-stratigraphic relationships among pre-orogenic successions, foredeep and thrust-top deposits of kinematic units. See text for
unit codes.

rimento di importanza regionale e caratterizzati da una


successione stratigrafica sostanzialmente simile in tutta
larea di affioramento, che li differenzia da corpi analoghi
sopra e sottostanti, tradizionalmente denominati unit
stratigrafico-strutturali (DARGENIO et alii, 1973).
Nellarea di studio sovente tali unit sono troncate da
superfici tettoniche di vario ordine di importanza che possono suddividere ununit stratigrafico-strutturale in pi
unit tettoniche di ordine inferiore, nel cui ambito si distinguono successioni pre-orogeniche e di avanfossa simili, continue o con discontinuit paraconformi, su cui pog-

giano in discordanza angolare successioni di thrust-top.


Queste ultime, a loro volta, possono essere limitate a tetto
da superfici tettoniche o da altre discordanze, che marcano la base di successioni trasgressive pi recenti (fig. 2).
Una descrizione dettagliata dei caratteri stratigrafici
delle successioni pre-orogeniche e di avanfossa affioranti
nellAppennino meridionale e dei loro rapporti tettonici
esula dalle finalit del presente lavoro, e richiederebbe,
vista la vasta letteratura disponibile sullargomento, uno
spazio molto ampio. Nei paragrafi successivi sono, pertanto, solo schematicamente descritte le unit stratigrafi-

CARTA DELLE PRINCIPALI UNIT CINEMATICHE DELLAPPENNINO MERIDIONALE

co-strutturali presenti in catena, partendo dalle unit di


provenienza paleogeografica interna fino a quelle pi esterne; sono altres descritte le principali successioni di thrust-top, indicandone i caratteri lito-stratigrafici distintivi.
SUCCESSIONI PREOROGENICHE E DI AVANFOSSA
Unit derivate da domini bacinali interni in parte oceanici
Si tratta di unit stratigrafico-strutturali di provenienza interna, coinvolte per la prima volta, nel Burdigaliano
o al limite Burdigaliano-Langhiano, dal trasporto orogenico e impilate a formare un prisma di accrezione. Esse
sono le Unit sicilidi (= Complesso sicilide di OGNIBEN,
1969) e le Unit liguridi, corrispondenti alla parte bassa
del Complesso liguride di OGNIBEN (1969), del quale
stata mantenuta laggettivazione, anche se una correlazione con le Unit liguri dellAppennino settentrionale, implicita nel nome, non pi proponibile sulla base dei dati
biostratigrafici esistenti (BONARDI et alii, 1988b, 1993; DI
STASO & GIARDINO, 2002).
Unit sicilidi
Nellarea della carta, in particolare nella Valle del
F. Calore, affiorano terreni attribuibili a questa unit stratigrafico strutturale, ma che non sono stati finora distinti
in pi unit tettoniche, n stato possibile correlarli con
sicurezza con una di quelle, meglio descritte in letteratura, affioranti al confine calabro-lucano. La successione, di
et Cretacico superiore-Miocene inferiore, data dal basso in alto da marne silicizzate e argilliti varicolori con frequenti intercalazioni di torbiditi calcaree, cui segue una
successione simile a quella del membro di Monte SantArcangelo (OGNIBEN, 1969) del confine calabro-lucano. La
parte alta della successione, con caratteri di avanfossa,
data da arenarie quarzo-feldspatiche gradate, marne e
calcari marnosi bianchi e rosati, in strati e banchi ed
nota in letteratura come Formazione di Albanella (DONZELLI & CRESCENTI, 1962; SELLI, 1962; IETTO et alii,
1965), di et non pi antica del Burdigaliano (CRITELLI et
alii, 1994).
Unit liguridi
Estese dal Cilento al confine calabro-lucano, comprendono (BONARDI et alii, 1988b), quattro unit tettoniche, di cui tre di sicura derivazione oceanica; dal basso in
alto: Unit del Frido, Melange di Episcopia-S. Severino,
Unit nord-calabrese, Unit dei terreni ad affinit sicilide. Le prime due, affette da metamorfismo di alta pressione e temperatura molto bassa (SPADEA, 1976; 1982;
1994), affiorano solo al confine calabro-lucano. Nellarea
della carta sono ben rappresentate le altre due, ma
dellUnit nord-calabrese manca la parte inferiore, comprendente un basamento ofiolitico e la copertura sedimentaria ad esso immediatamente sovrastante, che affiora solo nei pressi di Terranova di Pollino. La successione
affiorante, di et Cretacico inferiore-Aquitaniano (BONARDI et alii, 1988b; DI STASO & GIARDINO, 2002), costituita
da argilliti grigio scure e nere (in parte black shales), con
intercalazioni di quarzareniti grigio-verdognole; verso
lalto compaiono torbiditi carbonatiche, che diventano via
via pi frequenti e grossolane fino a fare passaggio per alternanze con argilliti grigio scure alla Formazione del Sa-

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raceno (SELLI, 1962). Questultima costituita da calcareniti e calcareniti arenacee, spesso silicizzate o con liste di
selce, arenarie a matrice calcarea e subordinate brecciole
a clasti di rocce cristalline. Lorigine torbiditica sempre
ben evidente, essendo ben riconoscibili uno o pi intervalli della sequenza di Bouma; da sottolineare che lintervallo pelitico, ridotto o assente nella parte bassa della
successione, aumenta di spessore nella parte alta, nella
quale aumentano anche di frequenza, fino a prevalere sulle calcareniti, le areniti immature. Let di questa successione Eocene superiore-Aquitaniano (DI STASO & GIARDINO, 2002). Attraverso unalternanza di calcareniti e
arenarie feldspatico-litiche con intercalazioni di marne
rosse e verdi e con una brusca riduzione dello spessore
degli strati, si passa al membro del Sovereto, distinto solo
nei Fogli CARG 1:50.000 520 Sapri e 521 Lauria. Questultimo, da noi interpretato come la parte di avanfossa della
successione, interamente costituito da arenarie immature, fittamente stratificate, con sottili intercalazioni pelitiche e rari livelli di quarzareniti. Let presumibile per la
posizione stratigrafica Miocene inferiore (Aquitaniano-?
Burdigaliano).
LUnit informale, con caratteri di broken formation,
dei terreni ad affinit sicilide (BONARDI et alii, 1988b;
CIARCIA et alii, 2009b), stata cos denominata per la presenza in associazione di litologie simili a quelle dellUnit
nord-calabrese (in particolare Formazione delle Crete
Nere) e a quelle delle Unit sicilidi (argille varicolori,
membro di Monte SantArcangelo). Un possibile equivalente della Formazione del Saraceno sembra essere ridotto a qualche metro di calcareniti gradate con intercalazione di marne rosse e verdi. Le litologie pi frequenti e pi
estesamente affioranti nellarea della carta sono marne,
spesso silicizzate, con patine e impregnazioni di manganese; argilliti grigio-scure e nere simili a quelle della
Formazione delle Crete Nere; calcari e calcari marnosi
grigi con caratteristico clivaggio tipo pietra paesina; un
assieme caotico di argilliti grigio-scure contenente frammenti (presumibilmente il risultato di fenomeni di boudinage) di arenarie micacee nerastre e calcari marnoso-siliciferi; calcareniti gradate con intercalazioni di marne
rosse e verdi e, a luoghi, brecciole gradate a nummuliti ed
altri macroforaminiferi. I foraminiferi planctonici e le
nannoflore, rinvenuti in litologie differenti, indicano
unet compresa tra il Cretacico superiore, in accordo con
la presenza di rare impronte di inocerami, e lOligocene
superiore. In poche localit affiora una successione relativamente regolare, anchessa di et compresa tra un probabile Cretacico superiore e lOligocene superiore, data
da: marne silicizzate e selci, calcari marnosi a frattura
scheggiosa tipo fogliarina auct., argilliti grige con intercalati banchi di quarzareniti bianche.
Unit derivate dal margine continentale apulo
Unit Monte Bulgheria
LUnit Monte Bulgheria (SCANDONE et alii, 1964;
TORRE, 1969; SGROSSO, 1995) formata alla base da dolomie grigio-scure, talora stromatolitiche, con Worthenia
solitaria e Gervilleia exilis del Trias superiore; calcari e
calcari dolomitici, a luoghi massicci, con Triasine e Megalodontidi del Retico-Lias inferiore, in cui si riconoscono facies di piattaforma, di bordo di piattaforma e scarpata. A partire dal Lias medio la successione data da

52

G. BONARDI ET ALII

risedimenti calcarei e calcilutiti con selce con facies di


scarpata e bacino, con intercalazioni di livelli di marne ad
ammoniti del Lias superiore. Verso lalto seguono calcilutiti silicifere, talora a tintinnidi, del Giurassico superioreCretacico inferiore, che lateralmente passano a calcari ad
Ellipsactinie. Seguono in disconformit brecce calcaree
in strati e banchi con frammenti di selce e di rudiste e
calcareniti e brecciole gradate a macroforaminiferi del
Cretacico superiore, che passano gradualmente a calcari
marnosi e marne rosse e grigie tipo scaglia del Cretacico superiore-Aquitaniano (TORRE, 1969). Seguono in continuit argilliti grigie scure e nere con intercalazioni di
brecciole a macroforaminiferi, quarzareniti ed areniti arcosico-litiche (Burdigaliano-Langhiano?; SGROSSO, 1998).
Unit Alburno-Cervati
LUnit Alburno-Cervati (SCANDONE, 1972; IPPOLITO et
alii, 1973; BONARDI et alii, 1988a) formata alla base da
calcari dolomitici e dolomie (Trias superiore-Lias inferiore), passanti a calcilutiti e calcareniti con grossi lamellibranchi, gasteropodi, foraminiferi e alghe, localmente
con intercalazioni di risedimenti calcarei (Lias medioCretacico superiore). Seguono in disconformit calcilutiti,
calcareniti in facies di retroscogliera con occasionali livelli
conglomeratici a matrice marnosa del Paleocene-Eocene
medio (Formazione di Trentinara).
Su questi depositi poggiano in disconformit, con linterposizione di lenti di argille lateritiche rossastre, calcareniti grigio-scure, ad alghe e macroforaminiferi dellAquitaniano-Burdigaliano (Formazione di Cerchiara) e
argilliti brune con intercalazioni di brecciole gradate a
macroforaminiferi e quarzareniti giallastre in strati e banchi del Burdigaliano superiore-Langhiano (Formazione
del Bifurto, SELLI, 1957; PATACCA et alii, 1992a).
Unita Capri-M. Monna-M. Foraporta
NellUnita Capri-M. Monna-M. Foraporta (SGROSSO,
1995) sono state raggruppate varie successioni carbonatiche, per lo pi torbiditiche, bacinali o di scarpata.
A Capri affiora una successione costituita da dolomie
e calcari dolomitici, brecce di scarpata con elementi calcarei e dolomitici a grandi lamellibranchi, alghe e foraminiferi, calcari ad ellipsactinia, calcari con selce e marne
(facies di scaglia). Nella parte alta, si passa ad arenarie
immature che, per analogia con quelle della Penisola
Sorrentina, possono essere attribuite al Serravalliano. La
successione nel complesso riferibile al Trias superioreMiocene medio.
Al M. Foraporta si rinvengono dolomie grigie, calcareniti gradate e calcilutiti grigio scure, fittamente stratificate, con ammoniti, brachiopodi e foraminiferi di et compresa tra il Trias superiore e il Dogger; localmente sono
presenti lenti di carbone sapropelico. La successione di
M. Monna del tutto comparabile con quella del M. Foraporta.
Unit Picentini-Penisola Sorrentina
LUnit Picentini-Penisola Sorrentina formata prevalentemente da depositi carbonatici per lo pi con facies di
piattaforma e solo localmente di scarpata; la successione
tipica rappresentata da dolomie massicce, calcareniti e
marne con lamellibranchi, dolomie e scisti bituminosi del

Trias superiore. Verso lalto si passa ad una monotona


successione di calcari pi o meno dolomitizzati, talora
oolitici, con alghe e lamellibranchi (in particolare requienie e rudiste), che va dal Lias al Cretacico superiore
(SCANDONE & SGROSSO, 1964).
Solo in Penisola Sorrentina sui calcari del Cretacico
superiore poggiano in concordanza le Calcareniti e arenarie di Nerano (SCANDONE & SGROSSO, 1965), costituite
alla base da calcareniti e marne che passano verso lalto
ad arenarie di et serravalliana (SGROSSO, 1998).
Unit Taburno-M. Marzano-Monti della Maddalena
LUnit Taburno-M. Marzano-Monti della Maddalena
formata da dolomie e calcari dolomitici in facies di piattaforma e scarpata del Trias superiore-Lias inferiore, seguite da brecce e calcareniti a cemento spatico in facies di
scarpata, con et compresa tra il Lias medio e lEocene
(PESCATORE, 1965a; DARGENIO, 1966; SCANDONE & BONARDI, 1968), caratterizzata nei Monti della Maddalena da
lacune pi o meno ampie. A Laviano sono presenti calcareniti mioceniche (SELLI, 1957), considerate pre-numidiche
e di et burdigaliana da PATACCA et alii (1992a), ma recentemente ridatate al Serravalliano da AMORE et alii (2005b).
Unit Lagonegro II - Unit di Frigento (Unit del Sannio
Auct. pro parte)
LUnit Lagonegro II (SCANDONE, 1967, 1972) Unit
di Frigento (DI NOCERA et alii, 2002) formata da una
successione bacinale prossimale, che comprende alla base
argilliti con Daonella, marne, diaspri, arenarie e siltiti con
corpi discontinui di calcari massivi ad alghe (Formazione
di Monte Facito del Trias-inferiore-medio), passanti a calcari, calcari dolomitici e dolomie con liste e noduli di selce a Halobia con rare intercalazioni di calcareniti gradate
del Trias superiore-Lias (?) (Calcari con selce) ed a radiolariti, diaspri, marne e argilliti silicifere policrome con
rari livelli calcarei (Scisti silicei) del Giurassico. Verso
lalto si passa ad argilliti e marne localmente silicizzate di
colore grigio e nero con intercalazioni di calcari marnosi,
calcilutiti e rare calcareniti gradate del Cretacico inferiore
(Flysch Galestrino).
Segue una successione di risedimenti calcarei bioclastici (calciruditi, calcareniti e calcilutiti) con intercalazioni di argille e marne grigie, rosse e verdi (Flysch Rosso)
del Cretacico superiore-Burdigaliano.
Infine si rinvengono quarzoruditi, quarzareniti e
quarzosiltiti di colore grigio o giallo arancio, a cemento
siliceo con clasti di quarzo arrotondato e smerigliato, a
luoghi con subordinate intercalazioni marnoso-argillose e
calcaro-marnose del Langhiano (Flysch Numidico), passanti verso lalto in Lucania, a sud-est del Vulture, alla
Formazione di Serra Palazzo del Serravalliano-Tortoniano inferiore. Nellarea della carta lunit localmente passa
verso lalto per alternanze ad areniti arcosiche del Serravalliano, indicate genericamente come sequenze post-numidiche (PATACCA et alii, 1992a).
Recentemente le arenarie numidiche, e di conseguenza le formazioni che le contengono (Flysch Numidico e
Formazione del Bifurto), sono state attribuite al Burdigaliano superiore (PATACCA & SCANDONE, 2004, 2007), ma
nella presente nota si preferito mantenere let langhiana perch gli autori citati non riportano dati biostratigrafici a sostegno di questa nuova datazione.

CARTA DELLE PRINCIPALI UNIT CINEMATICHE DELLAPPENNINO MERIDIONALE

Unit Lagonegro I
LUnit Lagonegro I (SCANDONE, 1967, 1972) formata da una successione bacinale distale, formata da calcari
con liste e noduli di selce ad Halobia con intercalazioni di
argilliti nere del Trias superiore-Retico (Calcari con selce);
radiolariti, diaspri e argilliti silicifere policrome con rarissimi livelli calcareo-marnosi con calcareniti e brecciole
gradate (Scisti silicei) del Retico-Cretacico inferiore. Verso lalto si passa ad argilliti ed argilliti silicee di colore grigio e nero, con intercalazioni di calcari marnosi e marne
silicifere (Flysch Galestrino) del Cretacico. Lunit si chiude con una successione di calcareniti a grana fine e calcilutiti, con intercalazioni di marne e argilliti silicifere rosse del Cretacico superiore-Paleocene (Scisti di Pecorone).
Unit Monte Croce
Nella finestra tettonica di Campagna, nei Monti Picentini, oltre alle unit lagonegresi, affiora anche lUnit di Monte Croce (SCANDONE & SGROSSO, 1974; TURCO, 1976) di et
mesozoica e terziaria, costituita da brecce calcaree grossolane di scarpata e dolomie con selce mesozoiche, passanti a
calcareniti e calciruditi a macroforaminiferi del Miocene inferiore. Verso lalto si passa a marne grigie con intercalazioni di calciruditi e argille, che gradualmente si arricchiscono
di frazione silicoclastica, del Langhiano superiore. Si rinvengono quindi arenarie torbiditiche con intercalazioni di
calcilutiti e marne e con olistoliti di calcari a litotamni e di
quarzareniti numidiche, che costituiscono la formazione
dei Calcari ed arenarie della Vallimala (SCANDONE & SGROSSO, 1974) di et Serravalliano-Tortoniano inferiore (SGROSSO, 1998). Affioramenti correlabili con tale formazione si
rinvengono anche al Monte Massico (SGROSSO, 1974).
Unit Matese-M. Maggiore-M. Camposauro
LUnit Matese-M. Maggiore-M. Camposauro costituita
alla base da dolomie e calcari dolomitici spesso stromatolitici, talora con megalodontidi (Trias-Lias inferiore), passanti a calcilutiti e calcareniti con facies di retroscogliera, ricche di lamellibranchi, foraminiferi, gasteropodi ed alghe
(Lias inferiore-Cretacico superiore); tra Cretacico inferiore
e superiore presente un orizzonte lenticolare di bauxite.
Lateralmente si rinvengono calcareniti e calciruditi risedimentate, talora con importante componente bioclastica, e
calcari marnosi (tipo scaglia) del Lias inferiore-Paleogene.
Su tale successione carbonatica in disconformit poggiano calcareniti e calciruditi fossilifere con pettinidi,
briozoi, alghe corallinacee e foraminiferi del Langhiano
(Formazione di Cusano) e quindi calcilutiti marnose e
marne ricche di foraminiferi planctonici (Formazione di
Longano) del Serravalliano-Tortoniano, che passa a sua
volta alla Formazione di Pietraroja (SELLI, 1957), che comprende alternanze torbiditiche di arenarie fini ed argille
del Tortoniano medio-superiore.
Unit Matese nord-occidentale
LUnit Matese nord-occidentale (SGROSSO, 1996; 1998)
formata da una successione in facies di scarpata di et
compresa tra il Trias superiore? e il Messiniano inferiore,
costituita da dolomie anche stromatolitiche e da risedimenti carbonatici pi o meno grossolani con intercalazioni di marne, calcari con selce e, talvolta, diaspri.

53

A partire dal Messiniano inferiore la successione passa


a depositi che da calcarei diventano gradualmente silicoclastici sino a diventare prevalentemente arenaceo-argillosi (Formazione di Castelpizzuto, AMORE, 1992; SGROSSO,
1996; 1998).
Unit del Bacino Molisano
Le unit del Bacino Molisano (Unit di Frosolone,
Unit di Agnone) sono formate da successioni in facies di
transizione scarpata/bacino di et compresa tra un probabile Lias e il Messiniano inferiore (PESCATORE, 1965b),
costituite da risedimenti carbonatici, in parte grossolani,
con intercalazioni di marne, calcari con selce e, talvolta,
diaspri. A partire dal Messiniano inferiore la successione
si arricchisce gradualmente di materiale arenaceo immaturo che poi diventa prevalente (Formazione di Frosolone,
SELLI, 1957 e Formazione di Agnone, SELLI, 1962; SGROSSO et alii, 1988; PATACCA et alii, 1992b).
Unit Dauna
LUnit Dauna (DAZZARO et alii, 1988; SANTO & SENA1988; RUSSO & SENATORE, 1989) si compone alla
base di alternanze di calcareniti, calcilutiti, argille e marne grigie, verdi e rosse dellOligocene superiore-Burdigaliano (Flysch della Serra Funaro, CROSTELLA & VEZZANI,
1964 o Calcareniti, argille e marne di Monte Sidone, SANTO
& SENATORE, 1988), passanti verso lalto a calcareniti e
calciruditi bioclastiche, calcilutiti, marne e argille marnose grigio-verdine (Flysch di Faeto, CROSTELLA & VEZZANI,
1964), che nella porzione sommitale passano a marne argillose con sottili intercalazioni di calcilutiti e siltiti (Marne argillose del Toppo Capuana, CROSTELLA & VEZZANI,
1964) del Tortoniano superiore (SANTO & SENATORE,
1988; RUSSO & SENATORE, 1989).
In Irpinia la parte superiore del Flysch di Faeto e le
Marne argillose del Toppo Capuana sono tra loro eteropiche e contengono microfaune del Messiniano inferiore
(BASSO et alii, 2001, 2002). Su entrambe le formazioni
poggiano, in continuit di sedimentazione (BASSO et alii,
2001, 2002), diatomiti, calcare evaporitico, gesso cristallino e gessoclastiti del Messiniano superiore (Evaporiti di
Monte Castello, CROSTELLA & VEZZANI, 1964; MATANO et
alii, 2005).
TORE,

Unit del Vallone del Toro


LUnit del Vallone del Toro (BASSO et alii, 2002) formata da una successione bacinale del Tortoniano medio-superiore?-Messiniano superiore, formata da argilliti e marne
policrome con intercalazioni di calcilutiti e marne talora silicizzate e verso lalto da diatomiti e gessi (Argilliti policrome
del T. Calaggio, CIARANFI et alii, 1973). Lunit termina con
una successione pelitica caratterizzata dalla presenza di
gessoclastiti e gessi laminati con rapporto isotopico dello
stronzio indicativo di acque ipoaline tipiche della parte alta
del Messiniano superiore (MATANO et alii, 2005).
Unita di incerta attribuzione paleogeografica
Unit del Fortore
LUnit del Fortore (DAZZARO et alii, 1988; PESCATORE
et alii, 2000; DI NOCERA et alii, 2006), alla base, formata

54

G. BONARDI ET ALII

da una successione francamente bacinale, costituita da


argille marnoso-siltose, argilliti e marne, grigie e policrome, con intercalazioni di marne calcaree, calcilutiti e calcareniti torbiditiche bioclastiche, talora con selce e diaspri,
del Cretacico superiore-Miocene inferiore, costituenti la
Formazione delle Argille Varicolori del Fortore (PESCATORE
et alii, 2000). Nella parte alta sono presenti rapporti eteropici con la Formazione di Corleto Perticara (SELLI, 1962),
costituita da alternanze di marne calcaree, calcari marnosi, calcilutiti grigio-giallognole, rare calcareniti biancastre, marne ed argille marnoso-siltose bruno-grigiastre
con rari sottili livelli siltoso-arenacei (Eocene medio-superiore-Miocene inferiore). Nella parte alta della successione sono presenti anche intercalazioni di calcareniti
bioclastiche, arenarie quarzolitiche e areniti vulcanoclastiche, riferite alla Formazione Paola Doce (PESCATORE et
alii, 1988) oppure ad unit tipo Tufiti di Tusa (Burdigaliano). Si passa quindi in continuit di sedimentazione al
Flysch Numidico (Burdigaliano superiore-Langhiano),
formato da quarzoareniti e quarzosiltiti a cemento siliceo
con clasti di quarzo arrotondato e smerigliato, a luoghi
con subordinate intercalazioni marnoso-argillose e calcareo-marnose. Verso lalto sembra che la successione arenacea serravalliana del Flysch di San Giorgio (SELLI,
1962) poggi in concordanza sulle sequenze numidiche
(QUARANTIELLO, 2003; DI NOCERA et alii, 2006).
Questa unit stata interpretata come derivata dal
bacino lagonegrese (PESCATORE et alii, 2000; QUARANTIELLO, 2003; DI NOCERA et alii, 2005) oppure come
ununit di provenienza interna riferibile al dominio bacinale sicilide (CASTELLANO & SGROSSO, 2002).
SUCCESSIONI DI THRUST-TOP
Nel presente lavoro viene utilizzata la dizione successioni di thrust-top per designare quei depositi, prevalentemente silico-clastici ma anche carbonatici e misti,
che si sono deposti in discordanza sulle successioni preorogeniche e di avanfossa delle unit tettoniche precedentemente descritte. Tali depositi si sono sedimentati in bacini con caratteristiche e/o denominazioni diverse (bacini
satellite, piggy-back, wedge top, thrust-top, intracatena, ecc.), ma tutti aventi un substrato pi o meno deformato ed eroso. Le successioni di questo tipo possono
essere ricoperte, sempre in discordanza, da ulteriori
depositi discordanti pi recenti, e pertanto in questo caso
possono essere interpretate come Unconformity Bounded
Stratigraphic Units (SALVADOR, 1994).
In letteratura sono note numerose successioni considerate di thrust-top nel senso definito in precedenza.
Verranno brevemente descritte, a partire da quelle trasgressive sulle unit pi interne, quelle che sono state
considerate utili al fine della ricostruzione dellevoluzione
cinematica della catena sud-appenninica.
Il Gruppo del Cilento datato alla base presso il passaggio Burdigaliano-Langhiano (AMORE et alii, 1988; BONARDI
et alii, 1988b), mentre la parte alta raggiunge il Serravalliano
(AMORE et alii, 2005) o, dubitativamente il Tortoniano inferiore (RUSSO et alii, 1995). Tale unit comprende la Formazione di Pollica (IETTO et alii, 1965), interamente costituita
da torbiditi arenacee, evolventi da facies distali a facies di
lobo e canale, cui segue la Formazione di S. Mauro (IETTO et
alii, 1965), formata da torbiditi silicoclastiche e calciclastiche (fogliarina Auct.), evolventi da depositi di conoide distale a depositi di lobo e conoide prossimale. Queste forma-

zioni vengono sostituite lateralmente da una successione


(Formazione di Torrente Bruca, AMORE et alii, 1988), con alla
base qualche decina di metri di arenarie sottilmente stratificate o siltiti e argilliti grigio scure, cui seguono banchi di
torbiditi in assoluta prevalenza conglomeratico-arenacee,
fatta eccezione per due megastrati carbonatici, correlabili
con analoghi megastrati delle formazioni di S. Mauro e Albidona, e per uno o pi olistostromi, che al M.Centaurino contengono grossi blocchi di ofioliti. Dalla zona di Sapri fino
allo Ionio le formazioni precedenti sono sostituite dalla Formazione di Albidona (SELLI, 1962; VEZZANI, 1970; BONARDI
et alii, 1985), caratterizzata al contrario da prevalenti torbiditi calcaree e calcareo-marnose, con intercalazioni di grain
flows e torbiditi arenacee, pi frequenti alla base, mentre
pi rare sono le torbiditi conglomeratico-arenacee. Il Gruppo cos definito in Cilento poggia in discordanza angolare
sulle Unit liguridi (Unit nord-calabrese e Unit dei terreni
ad affinit sicilide), mentre al confine calabro-lucano la
Formazione di Albidona poggia in trasgressione anche
sullUnit sicilide di Rocca Imperiale, sigillandone il contatto con lUnit nord-calabrese (ZUPPETTA et alii, 1984).
La Formazione di M. Sacro (SELLI, 1962) rappresentata
solo da due affioramenti, al M. Sacro e al M. Centaurino,
dove poggia in discordanza angolare sulla Formazione di
Torrente Bruca. costituita da conglomerati a matrice pi o
meno abbondante e subordinate arenarie, organizzate in sequenze canalizzate di conoide sottomarina (VALENTE, 1993;
CRITELLI et alii, 1995). Non essendo stati rinvenuti fossili significativi, la formazione attribuita dubitativamente al Tortoniano superiore in base ad una possibile equivalenza col
Flysch di Gorgoglione, che, al confine calabro-lucano, in
posizione analoga al di sopra della Formazione di Albidona.
Le Brecce ed Arenarie di Piaggine (Tortoniano mediosuperiore) sono formate da brecce carbonatiche passanti
lateralmente e superiormente a depositi torbiditici siltoso-arenacei e calcarei, con olistoliti di differente natura,
che poggiano in discordanza su termini mesozoici e terziari in numerose localit del Massiccio del Cervati e nei
Monti di Sapri (SGROSSO, 1981; CASTELLANO et alii, 1997;
AMORE et alii, 2003). Probabilmente hanno lo stesso significato e la stessa et le Brecce o Ruditi degli Alburni (SANTO, 1988) e le Arenarie di Toppa del Prato (PATACCA et alii,
1992b), costituite da brecce prevalentemente calcaree
passanti superiormente e lateralmente a successioni pelitico-arenacee del Tortoniano medio-superiore che poggiano sui carbonati mesozoici e terziari dei Monti Alburni
(SANTO, 1988; AMORE et alii, 2003).
La Formazione di Monte Sierio (Tortoniano superiore)
comprende brecce carbonatiche alla base che passano a
depositi pelitici ed arenacei con frequenti olistoliti (CASTELLANO & SGROSSO, 1996; AMORE et alii, 2003; AMORE
et alii, 2005a).
Analogo significato ed et hanno a nostro avviso le
Brecce ed Arenarie di Punta Lagno (SCANDONE & SGROSSO,
1965; DE BLASIO et alii, 1981) costituite da calciruditi e
calcareniti glauconitiche reticolate, localmente passanti
ad arenarie glauconitiche e ad arenarie calcaree grossolane con olistoliti generalmente calcarei, che sulla base delle datazioni pi recenti sono riferibili almeno al Tortoniano medio-superiore (PATACCA et alii, 1992b).
LUnit del Vallone Ponticello (BASSO et alii, 2002)
una successione stratigrafica, formata da areniti e marne
torbiditiche, paraconglomerati, calcareniti e calciruditi in
strati e banchi, non pi antica del Tortoniano superiore
(CIARCIA et alii, 2009a).

CARTA DELLE PRINCIPALI UNIT CINEMATICHE DELLAPPENNINO MERIDIONALE

Il Flysch di Castelvetere (Tortoniano superiore-Messiniano inferiore) formato da areniti a grana variabile con
intercalazioni argilloso-marnose, localmente conglomeratiche, con olistostromi di argille varicolori ed olistoliti
carbonatici (PESCATORE et alii, 1970; PATACCA & SCANDONE, 1989; CRITELLI & LE PERA, 1995; SGROSSO, 1998;
AMORE et alii, 2003).
Il Flysch di San Bartolomeo (CROSTELLA & VEZZANI,
1964) e lequivalente Successione di Villanova del Battista
(BASSO et alii, 2002) di et Tortoniano superiore-Messiniano inferiore (PATACCA & SCANDONE, 1989; PESCATORE
et alii, 2000) sono formati da areniti arcosiche di natura
torbiditica, argille e paraconglomerati poligenici.
Le Arenarie di Caiazzo (Messiniano inferiore), localmente indicate come Flysch di Torrecuso, comprendono
arenarie talora con olistoliti carbonatici e con rare intercalazioni di brecciole e brecce calcaree (OGNIBEN, 1956;
SELLI, 1962; DI NOCERA et alii, 1993; SGROSSO, 1998).
Le Brecce di S. Massimo (Messiniano superiore) sono
costituite da brecce calcaree a matrice arenacea che poggiano discordanti sui carbonati mesozoici del versante settentrionale del Matese e che si inseriscono nella porzione
superiore delle Arenarie di Frosolone (SGROSSO, 1996).
LUnit di Altavilla (IPPOLITO et alii, 1973), del Messiniano superiore-Pliocene inferiore p.p., composta da
conglomerati, sabbie, argille siltose e argille, con lenti di
argille varicolori risedimentate, con livelli di risedimenti
gessosi ed intervalli con ostracofaune ad affinit pannonica (Lago-Mare); localmente alla base include la Formazione gessoso-solfifera Auct. (Messiniano superiore p.p.) comprendente diatomiti e argille, calcare evaporitico, gesso
selenitico e gessoclastiti con lenti di zolfo (IPPOLITO et
alii, 1973; 1974; DI NOCERA et alii, 1981). Nella successione del T. Braneta (Messiniano superiore-Pliocene inferiore, parte bassa) sono presenti alla base sedimenti evaporitici passanti ad arenarie e conglomerati canalizzati in
facies di Lago-Mare, sovrastati da argille varicolori risedimentate ed, infine, da argille con microfaune di mare
aperto e relativamente profondo della parte bassa del
Pliocene inferiore (CIAMPO et alii, 1986).
Le Molasse di Anzano (Messiniano superiore) sono
formate da areniti quarzoso-feldspatiche e conglomerati
granulari e a piccoli ciottoli con subordinate argille e siltiti (CROSTELLA & VEZZANI, 1964; MATANO, 2002).
I depositi pliocenici dei bacini intra-appenninici
dellAppennino campano-lucano sono tradizionalmente
riferiti in letteratura alla Unit di Ariano (IPPOLITO et alii,
1973; PESCATORE & ORTOLANI, 1973; IPPOLITO et alii,
1974; DARGENIO et alii, 1975), in cui sono state recentemente distinte due unit plioceniche con et differente
(AMORE et alii, 1998; CIARCIA et alii, 2003):
la Formazione della Baronia (Sintema di Andretta)
(Pliocene inferiore, parte alta) comprende conglomerati
poligenici massivi e stratoidi di ambiente alluvionale-deltizio; sabbie giallastre massive o con strutture sedimentarie di ambiente costiero; siltiti e argille grigie di piattaforma neritica, con intervalli torbiditici arenacei;
la Formazione di Sferracavallo (Sintema di Ruvo del
Monte) (Pliocene medio- superiore) include conglomerati
poligenici stratoidi di ambiente alluvionale-deltizio, arenarie ricche di gusci di molluschi, calcareniti e calciruditi
bioclastiche e silt grigio-azzurri di ambiente da circalittorale a infralittorale, siltiti ed argille grigie di piattaforma
neritica.

55

LE UNIT CINEMATICHE
DELLA CATENA SUD-APPENNINICA

Le unit cinematiche da noi distinte comprendono


una o pi unit stratigrafico-strutturali, che sono state
deformate e coinvolte nel trasporto orogenico nello stesso
intervallo cronologico. Esse sono limitate alla base da una
superficie tettonica (generalmente flat) mentre il limite superiore corrisponde ad una discordanza angolare alla base
di depositi di bacino thrust-top. Nelle successive fasi di trasporto orogenico lunit, o linsieme di unit prese in considerazione, sigillate o meno da depositi thrust-top, si sono
comportate come un unico blocco cinematico nei confronti di domini paleogeografici pi esterni in via di deformazione ed hanno seguito il progredire verso lavampaese del
fronte di compressione, subendo relativamente modeste
deformazioni interne e leventuale sedimentazione di pi
recenti depositi trasgressivi. Per meglio evidenziare let di
deformazione e di individuazione delle unit cinematiche,
in ciascuna di esse sono stati distinti con lettere minuscole
quattro differenti tipi di deposito, dal basso verso lalto:
a) depositi precedenti lo stadio collisionale e di
avanfossa (successioni pre-orogeniche s.l.), comprensivi anche dei depositi di annegamento delle piattaforme
carbonatiche;
b) depositi silicoclastici e misti pre-collisionali nelle
unit tettoniche di origine interna e depositi di avanfossa
s.s. nelle unit tettoniche derivate dal margine continentale apulo-adriatico, comprensivi dei primi depositi silicoclastici concordanti o leggermente discordanti legati
alliniziale flessurazione della litosfera apula;
c) depositi discordanti silicoclastici, carbonatici e misti, sedimentatisi dopo la prima deformazione in bacini di
tipo thrust-top;
d) eventuali depositi discordanti pi recenti, generalmente silicoclastici, successivi ad ulteriori fasi deformative o di trasporto piggy-back.
Nel settore preso in considerazione sono state individuate sette unit cinematiche, che sono state indicate con
delle lettere maiuscole (da A ad G), partendo dalle pi antiche fino a quelle pi recenti (fig. 2).
UNIT CINEMATICA A (Miocene inferiore)
Nellunit cinematica A abbiamo incluso diverse unit
tettoniche impilate a formare un prisma di accrezione nel
Miocene inferiore (Burdigaliano o al limite BurdigalianoLanghiano), in seguito alla chiusura di un settore del
dominio neotetideo (Oceano Lucano in BONARDI et alii,
2001). In essa si distinguono:
a) successioni bacinali pre-orogeniche del GiurassicoOligocene superiore, depostesi su crosta oceanica o continentale assottigliata e comprese nelle Unit Liguridi e Sicilidi;
b) i depositi pre-collisionali dellAquitaniano-Burdigaliano corrispondenti alla porzione superiore arenacea
della Formazione del Saraceno per le Unit Liguridi ed alle
Arenarie di Corleto, alle Tufiti di Tusa e alle Arenarie di Albanella per le Unit Sicilidi;
c) i depositi di bacino thrust top del Gruppo del Cilento
(Burdigaliano superiore/Langhiano-Serravalliano), poggianti in discordanza sulle unit liguridi e probabilmente
anche sulle unit sicilidi;
d) i successivi depositi di bacino thrust-top del Tortoniano della Formazione di Monte Sacro.

56

G. BONARDI ET ALII

Sulla unit cinematica A poggiano inoltre altri successivi depositi thrust-top, quali il Flysch di Gorgoglione, il
Flysch di Castelvetere, lUnit di Altavilla Auct. e la Formazione della Baronia (Sintema di Andretta).
UNIT CINEMATICA B (Serravalliano-Tortoniano inferiore p.p.)
LUnit cinematica B raggruppa le unit tettoniche
coinvolte dal trasporto orogenico durante il SerravallianoTortoniano inferiore p.p.; in essa si distinguono:
a) le successioni pre-orogeniche del Trias superioreMiocene inferiore della piattaforma Campano-Lucana-Calabrese e suoi margini (piattaforma interna o Campano-Lucana Auct. p.p.), comprese nellUnit Alburno-Cervati, inclusa
la Formazione di Cerchiara, e nellUnit Monte Bulgheria;
b) i depositi di avanfossa del Langhiano della Formazione del Bifurto, ben conservati nelle successioni del
M. Pollino (Arenarie di Civita in PATACCA et alii, 1992);
c) i depositi di bacino thrust-top del Tortoniano medio-superiore delle Brecce ed Arenarie di Piaggine e delle
Brecce degli Alburni, poggianti in discordanza sullUnit
Alburno-Cervati.
Sulla unit cinematica B poggiano inoltre altri successivi depositi thrust-top, quali il Flysch di Castelvetere e
la Formazione della Baronia (Sintema di Andretta).
UNIT CINEMATICA C (Tortoniano inferiore p.p.-medio p.p.)
LUnit cinematica C raggruppa le unit stratigraficostrutturali coinvolte dal trasporto orogenico durante il
Tortoniano inferiore p.p.-medio p.p.; in particolare si distinguono:
a) le successioni pre-orogeniche del Trias superioreLanghiano, riferite sia alla Piattaforma Laziale-CampanoLucana ed ai suoi margini (Piattaforma interna o Campano-Lucana Auct. p.p.), sia al Bacino del M. Foraporta,
rappresentate nelle Unit Capri-M. Monna-M. Foraporta,
Picentini-Penisola Sorrentina, Taburno-M. Marzano-Monti
della Maddalena;
b) i depositi di avanfossa delle Calcareniti di Laviano
e delle Calcareniti ed arenarie di Nerano entrambi del Serravalliano;
c) i depositi di bacino thrust-top del Tortoniano medio (?)-superiore delle Brecce ed Arenarie di Punta Lagno e
della Formazione di Monte Sierio.
Sulla unit cinematica C poggiano inoltre altri successivi depositi di bacino di thrust-top, quali il Flysch di Castelvetere, lUnit di Altavilla, la Formazione della Baronia
(Sintema di Andretta) e la Formazione di Sferracavallo
(Sintema di Ruvo del Monte).
UNIT

CINEMATICA

D (Tortoniano medio p.p.-superiore p.p.)

LUnit cinematica D raggruppa le unit tettoniche


coinvolte dal trasporto orogenico durante il Tortoniano
medio p.p.-superiore p.p.; in particolare si distinguono:
a) le successioni pre-orogeniche del Trias inferioreMiocene medio, riferibili al Bacino Lagonegrese e ai suoi
bordi, afferenti alle Unit Lagonegro I e II, Unit di Frigento (Unit del Sannio Auct. p.p.) e Unit di M. Croce. Le
successioni dellUnit del Fortore del Cretacico superioreLanghiano e di parte dellUnit del Sannio Auct. potrebbero essere considerate come derivate da domini bacinali

interni (unit cinematica Aa) o dal Bacino Lagonegrese,


ma al momento non sono differenziate in gran parte della
letteratura geologico-regionale e il problema aperto: per
semplicit sono state distinte come subunit Da1 nellambito dellunit cinematica D;
b) i depositi di avanfossa del Serravalliano-Tortoniano
inferiore dei Calcari ed arenarie della Vallimala, della Formazione di Serra Palazzo e della Formazione di San Giorgio;
c) i depositi di bacino di thrust-top del Tortoniano superiore dellUnit Vallone Ponticello;
d) i successivi depositi di bacino thrust-top del Tortoniano superiore-Messiniano inferiore del Flysch di Castelvetere e del Flysch di San Bartolomeo.
Sulla unit cinematica D poggiano inoltre altri depositi di bacino di thrust-top, quali lUnit di Altavilla, la Formazione della Baronia (Sintema di Andretta) e la Formazione di Sferracavallo (Sintema di Ruvo del Monte).
UNIT CINEMATICA E (Tortoniano superiore p.p.-Messiniano
inferiore)
LUnit cinematica E raggruppa le unit tettoniche
coinvolte dal trasporto orogenico durante il Tortoniano
superiore p.p.-Messiniano inferiore; in particolare in essa
si distinguono:
a) le successioni pre-orogeniche del Trias superioreTortoniano medio riferibili alla Piattaforma carbonatica
Laziale-Campano-Molisana (Piattaforma esterna o Abruzzese-Campana Auct. p.p.), facenti parte dellUnit MateseM. Maggiore-M. Camposauro (incluse la Formazione di
Cusano e la Formazione di Longano);
b) i depositi di avanfossa del Tortoniano medio-superiore del Flysch di Pietraroja;
c) i depositi di bacino di thrust-top del Messiniano
inferiore delle Arenarie di Caiazzo.
d) i successivi depositi di thrust-top del Messiniano
superiore delle Brecce di S. Massimo.
Sulla unit cinematica E poggiano inoltre altri depositi di bacino di thrust-top o piggy-back, quali lUnit di Altavilla, la Formazione della Baronia (Sintema di Andretta) e la
Formazione di Sferracavallo (Sintema di Ruvo del Monte).
UNIT CINEMATICA F (Messiniano superiore)
LUnit cinematica F raggruppa le unit tettoniche
della catena coinvolte dal trasporto orogenico durante il
Messiniano superiore; in essa si distinguono:
a) le successioni pre-orogeniche del Lias-Messiniano
inferiore, riferibili sia al margine della Piattaforma carbonatica Abruzzese (Piattaforma esterna o Abruzzese-Campana Auct. p.p.) sia al Bacino Molisano, afferenti allUnit
Matese nord-occidentale, allUnit Dauna (comprensiva
delle Evaporiti di Monte Castello) ed allUnit di Frosolone;
b) i depositi di avanfossa del Messiniano della Formazione di Frosolone;
c) i depositi di bacino di thrust-top del Messiniano
superiore p.p.-Pliocene inferiore, parte bassa (?) dellUnit
di Altavilla e delle Molasse di Anzano.
Sulla unit cinematica F poggiano inoltre successivi
depositi di bacino di thrust-top, quali la Formazione della
Baronia (Sintema di Andretta) e la Formazione di Sferracavallo (Sintema di Ruvo del Monte).

CARTA DELLE PRINCIPALI UNIT CINEMATICHE DELLAPPENNINO MERIDIONALE

UNIT CINEMATICA G (Pliocene inferiore)


LUnit cinematica G comprende le unit tettoniche
coinvolte dal trasporto orogenico durante il Pliocene inferiore-parte alta; essa formata da:
a) successioni pre-orogeniche riferibili al Bacino Molisano esterno, delle quali affiora la sola Unit del Vallone
del Toro (Tortoniano-Messiniano);
b) successioni non riconosciute in affioramento;
c) depositi di bacino di thrust-top del Pliocene inferiore-parte alta della Formazione della Baronia (Sintema
di Andretta);
d) successivi depositi di bacino di thrust-top del Pliocene medio-superiore della Formazione di Sferracavallo
(Sintema di Ruvo del Monte).

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Nella definizione delle unit cinematiche stato necessario superare alcune incertezze, legate essenzialmente alla disponibilit ed allattendibilit delle datazioni dei
depositi neogenici o alla mancanza di successioni di
avanfossa o di thrust-top. Alcune unit tettoniche, infatti
(ad esempio le unit Picentini, Taburno-M. Marzano-Monti della Maddalena, Unit Lagonegro I, Unit del Vallone del
Toro), non sempre hanno conservato elementi utilizzabili
per stabilire let di prima deformazione, quindi non sono
univocamente attribuibili ad una data unit cinematica.
In questi casi la scelta degli accorpamenti delle unit tettoniche effettuata nella legenda, fra i diversi proponibili,
stata effettuata tenendo conto della posizione geometrica
e del contesto regionale.
A ci da aggiungere lincerto significato tettono-stratigrafico di alcune successioni prevalentemente silicoclastiche che porta ad una differente definizione dei tempi in
cui si realizzata la strutturazione. Ad esempio, alcune
successioni che nel presente lavoro sono state considerate
di thrust-top basin, quali le Arenarie di Piaggine, il Flysch
di Gorgoglione, il Flysch di Castelvetere sono state invece
interpretate come depositi di avanfossa in alcuni lavori
(PATACCA et alii, 1992a; 1992b; CRITELLI & LE PERA, 1995).
Nel caso della Formazione di San Giorgio (SELLI,
1962) di cui non sono ancora note nel dettaglio le caratteristiche del contatto con le successioni pre-orogeniche
non possibile allo stato delle conoscenze stabilire con
certezza se si tratti di una successione di avanfossa, come
ipotizzato da alcuni recenti Autori (QUARANTIELLO, 2003;
DI NOCERA et alii, 2005) o di depositi thrust top.
Ad oriente dei principali affioramenti di unit interne
affiorano terreni in facies di piattaforma carbonatica, che
sono stati attribuiti, per la loro posizione strutturale e per
la loro differente evoluzione tettono-sedimentaria miocenica, a due differenti unit cinematiche (unit B e C); alcuni autori (SGROSSO, 1986, 1988; 1998; SANTO & SGROSSO, 1987; VAN DIJK et alii, 2000), tenendo conto anche
della disposizione delle facies mesozoiche, le hanno attribuite a due distinte zone paleogeografiche.
Nel caso delle successioni carbonatiche che costituiscono lunit C, tenendo conto della presenza e dellandamento delle facies di transizione a bacino nel Mesozoico e
delle strutture tettoniche regionali, riteniamo che esse dovessero originariamente far parte della stessa unit stratigrafico-strutturale e che quindi abbiano subito sostanzialmente una stessa storia cinematica. Al fine di ricostruire

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questa evoluzione, abbiamo considerato come depositi di


avanfossa la parte bassa della successione arenacea miocenica (Arenarie della Marina di Nerano) della Penisola
Sorrentina e come primo thrust-top basin le Brecce ed
Arenarie di Punta Lagno (sempre in Penisola Sorrentina)
e la Formazione di Monte Sierio nei Monti della Maddalena (AMORE et alii, 2003).
LUnit del Fortore oggetto di differenti interpretazioni, essendo ritenuta ununit esterna, appartenente al
dominio lagonegrese (DAZZARO et alii, 1988; PESCATORE
et alii, 2000; DI NOCERA et alii, 2002) oppure ununit di
origine interna (CASTELLANO & SGROSSO, 2002), riferibile
alle unit sicilidi. Pertanto le successioni dellUnit del
Fortore (e di parte dellUnit Sannio Auct.), potrebbero
essere riferite ai domini bacinali interni (unit cinematica
Aa) oppure al bacino Lagonegrese (unit cinematica Da).
La distribuzione areale delle varie unit cinematiche
distinte nella carta consente di fare alcune considerazioni di carattere generale. La catena caratterizzata da
una disposizione in affioramento delle unit pi interne
a SE e pi esterne a NW di un allineamento Sele-Gargano; nella porzione settentrionale del versante tirrenico
mancano unit derivate da domini paleogeografici interni che sono invece presenti a sud, mentre nella porzione
meridionale del versante adriatico-ionico mancano unit
esterne che affiorano estesamente a nord. Questa irregolarit pu riflettere una paleogeografia originariamente
irregolare o essere legata a cause tettoniche come arcuature di secondo ordine (DOGLIONI, 1991) e linee trascorrenti plio-pleistoceniche che tagliano trasversalmente la
catena, o anche a cause geodinamiche ancora non chiare. Questa disomogenea distribuzione ha dato origine
allipotesi dellesistenza di un fronte di deformazione,
fortemente obliquo rispetto allandamento delle fasce
isopiche, che, a partire dal Miocene, si sarebbe spostato
da sud verso nord (PESCATORE et alii, 1988, 1996). altres possibile che, essendo la catena caratterizzata da
notevoli raccorciamenti sia in affioramento sia in
profondit, alcune delle unit affioranti a NW, siano a
SE scomparse in profondit, totalmente ricoperte da
unit pi interne.
La costruzione di una carta delle unit cinematiche
una tappa essenziale, ma non sufficiente per le ricostruzioni paleogeografiche, che necessitano di ulteriori dati e
informazioni sulla storia cinematica e sulla distribuzione
tridimensionale delle varie unit. La difficolt nelle ricostruzioni paleogeografiche risiede anche nel fatto che la
catena attualmente costituita da pochi frammenti di
successioni stratigrafiche, riferibili agli originari domini
paleogeografici, le quali sono tra laltro molto deformate
e distribuite in maniera non uniforme. Lelaborazione da
noi effettuata pu risultare utile, inoltre, a individuare
anche nel sottosuolo, le singole unit cinematiche. Per
ciascuna di esse, lindividuazione dellet delle deformazioni principali, gli eventuali periodi di emersione, i possibili carichi a cui stata sottoposta, rappresentano indicazioni rilevanti per metterne in evidenza le potenzialit
naftogeniche.
RINGRAZIAMENTI
Gli autori ringraziano il prof. Giacomo Prosser, Universit della
Basilicata, ed un anonimo referee, per la accuratezza delle osservazioni critiche e gli utili suggerimenti che hanno consentito di migliorare il manoscritto originale. Lavoro stampato con il contributo del
Dip. di Scienze della Terra dellUniversit di Napoli Federico II.

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G. BONARDI ET ALII

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Received 14 April 2008; revised version accepted 18 December 2008.

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