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LIstituto Geografico Militare (IGM) provvede alla realizzazione della Carta Topografica dItalia. Essa consta di 285 carte alla scala 1:100.00 dette Fogli, ciascuno dei quali copre unarea di 30 in Longitudine e 20 in Latitudine, estesa in media 1.500 km2. Ogni Foglio diviso in quattro Quadranti uguali, alla scala 1:50.000. A sua volta, ogni quadrante suddiviso in quattro Tavolette, che sono carte alla scala 1:25.000.
caratteristiche di una tavoletta topografica 730 di longitudine 5 di latitudine Scala 1:25.000 Equidistanza 25 m
Rappresentazione cilindrica transversa conforme di Gauss, centrata sul meridiano di Monte Mario
Distanze mm Quote m
Risultati
LATITUDINE 424400 Nord, LONGITUDINE 05255,5 Est da Monte Mario km 1.3 Sud-Nord No 90 km 2.23
28 Ottobre 2006 - la crosta terrestre: minerali e rocce (origine, caratteristiche); - principi di classificazione delle rocce magmatiche, sedimentarie e metamorfiche; - ciclo litogenetico; - impiego come materiali utili. 4 Novembre 2006 - la giacitura e la deformazione delle rocce - i fenomeni sismici (Terremoti ed interno della Terra)
18 Novembre 2006 - modello globale: la tettonica delle placche; - la Storia della Terra; - il clima e la vita ai giorni nostri 25 Novembre 2006 - il modellamento naturale della superficie terrestre; - il pianeta e luomo (interazioni, risorse e rischi)
1) La struttura interna e la composizione del pianeta Terra 2) I minerali della crosta terrestre 3) Classificazione delle rocce ignee, sedimentarie e metamorfiche 4) Il ciclo litogenetico (la trasformazione delle rocce) 5) Esempi di utilizzazione dei materiali litoidi
STRUMENTI DIDATTICI
TESTI CONSIGLIATI - Lupia Palmieri e Maurizio Parotto La terra nello spazio e nel tempo. Zanichelli Editore. - Elvidio Lupia Palmieri e Maurizio Immagini ed Itinerari del Sistema Zanichelli Editore. Parotto Terra.
- Mottana A., Crespi R, Liborio G. Minerali e Rocce Mondadori Editore. - Pasquali O. Compendio di Scienze della Terra e dellUniverso Newton & Compton editori.
Crosta
Profondit (km)
LA CROSTA
Crosta: linvolucro pi esterno del pianeta e il suo spessore varia da una media di 35 Km sotto i continenti (ma con massimi di 70 Km sotto le catene montuose) ad una media di 6 Km sotto gli oceani. Costituisce solo il 2% del volume della Terra. La composizione eterogenea (come vedremo dopo), e la sua densit varia da 2.7 (crosta continentale) a 3 g/cm3 (crosta oceanica). La base della crosta indicata da una discontinuit sismica detto superficie di Mohorovicic o Moho
Moho
6-35 Km
Mantello
Gutenberg
2900
Nucleo Esterno
(FLUIDO)
Crosta Oceanica
Lehmann
5145
Nucleo Interno
(SOLIDO)
Nucleo
Crosta Continentale
+ T P D
6378
GRADIENTE GEOTERMICO-GEOBARICO
Procedendo dalla superficie terrestre in profondit entro la crosta si registra un aumento di temperatura variabile tra i 10C e i 30C per ogni chilometro a seconda delle diverse regioni. Questa variazione prende il nome di gradiente geotermico.
Similmente alla temperatura cresce anche il valore della pressione detta "di confinamento". Questa di tipo idrostatico, in quanto come quella presente sott'acqua agisce con uguale intensit in tutte le direzioni. Il gradiente di pressione o geobarico in genere si valuta intorno ai 250-300 bar ogni km di profondit (1 bar = 1 atmosfera che circa equivalente a 1 kg/cm3).
Crosta
Profondit (km)
IL MANTELLO
Mantello: lo strato intermedio della Terra e rappresenta l82% in volume del pianeta. Si estende fino a 2900 km di profondit dove unaltra discontinuit sismica detta di Gutenberg la separa dal Nucleo. E formato principalmente da peridotite, una roccia composta da silicati di Fe e Mg (vedremo dopo) e da ossidi di Fe, Mg e Si. La Temperatura sale da poche centinaia di gradi sotto la costa fino a 3000 C prossimit del nucleo. La Pressione aumenta nello stesso intervallo da 9 a 1400 kilobar. La densit aumenta da 3.3 a 5.6 g/cm3. Il mantello, come la crosta, allo stato solido, fatta eccezione per una fascia estesa tra 70 e 250 km di profondit detta astenosfera dove si crede ci sia una percentuale ridotta (meno del 10%) di materiale fuso).
Moho
6-35 Km
Mantello
Gutenberg
2900
Nucleo Esterno
(FLUIDO)
Lehmann
5145
Nucleo Interno
(SOLIDO)
Nucleo
+ T P D
6378
Crosta
Profondit (km)
IL NUCLEO
Il nucleo la parte pi interna del pianeta ed ha un raggio di circa 3400 km dalla discontinuit di Gutenberg fino al centro della Terra e comprende il 16% del volume della Terra. La Temperatura sale da 3000C fino a pi di 4000C al centro della Terra, dove la Pressione pu arrivare ad oltre 3600 kbar. La densit, che alla base del mantello era di 5.6 g/cm3, aumenta bruscamente entrando nel nucleo dove varia da 9.7 g/cm3 fino ai 13 g/cm3 al centro della Terra. formato da Ferro e Nichel. Si divide in un NUCLEO ESTERNO, che si comporta come un FLUIDO ed un NUCLEO INTERNO totalmente SOLIDO. I due involucri sono separati dalla discontinuit sismica di Lehmann.
Moho
6-35 Km
Mantello
Gutenberg
2900
Nucleo Esterno
(FLUIDO)
Lehmann
5145
Nucleo Interno
(SOLIDO)
Nucleo
+ T P D
6378
Fe 15.2%
O 50.7%
Mg 15.3%
2) I MINERALI
I minerali sono COMPOSTI CHIMICI caratterizzati da: - una composizione chimica caratteristica esprimibile tramite una formula chimica (es. Quarzo - Si02); - una struttura ordinata di atomi e particelle elementari (ioni, molecole) secondo una disposizione geometrica che conferisce al minerale un abito cristallino propriet fisiche omogenee; - propriet fisiche omogenee I cristalli sono corpi solidi poliedrici (cubi, ottaedri, prismi, ecc..) di forma regolare e dotati di spigoli, facce, piani, disposti secondo determinati assi e angoli, i quali determinano il grado di simmetria del cristallo. Si dicono amorfi quei minerali che non sono costituiti da un reticolo cristallino di particelle elementari.
Fluorite
Galena
La durezza
La DUREZZA la propriet di resistere allabrasione e alla scalfittura. Si misura secondo la scala di Mohs o altre scale empiriche: Minerali tenerissimi: rigabili con lunghia (gesso); Minerali teneri: rigabili con filo o moneta di rame; Minerali semiduri: rigabili con il temperino; Minerali duri: rigabili con una lama dacciaio; Minerali durissimi non rigabili con una lama dacciaio (diamante). cristallo di diamante
La lucentezza
La LUCENTEZZA misura la capacit di un cristallo di riflettere la luce. Si riconoscono diversi tipi di lucentezza: Metallica: se la luce viene totalmente assorbita e quindi la superficie del minerale opaca; Adamantina: la pi riflettente e luminosa, tipica del diamante; Vitrea: la pi comune, presenta vari gradi di trasparenza (es quarzo). lucentezza metallica (pirite FeS2) e vitrea (quarzo ametista)
ed altre importanti
LA SFALDATURA - E la tendenza dei minerali a rompersi per urto secondo superfici piane, parallele ad una o pi facce dellabito cristallino. Il sale o salgemma (NaCl) si sfalda secondo superfici che formano tra loro angoli di 90 ed i frammenti che ne risultano sono tutti cubici ; le miche invece si sfaldano in lamine piano parallele sottilissime.
IL MAGNETISMO - Alcuni minerali se immersi in un campo magnetico esterno ne risultano fortemente attratti. E il caso della magnetite, un minerale di ferro che mantiene a lungo le propriet magnetiche indotte (si comporta come una calamita)
SILICATI SiO2, quarzo. I silicati sono i minerali pi abbondanti nella crosta e sono formati da silicio (Si), ossigeno ed altri elementi chimici. SOSTANZE ORGANICHE
I silicati
La struttura base dei silicati formata da un tetraedro centrato da un atomo di Silicio (Si) che lega a se quattro atomi di Ossigeno (O). I tetraedri possono poi legarsi tra di loro tramite atomi di ossigeno messi in comune denominati ossigeno-ponte. Si originano cos catene oppure lamine o reticoli tridimensionali di tetraedri secondo un processo chiamato di polimerizzazione Queste strutture silicatiche sono poi legate tra di loro tramite altri elementi come Fe, Mg, K, Na, Ca. LAlluminio invece pu prendere il posto del Silicio nel tetraedro-base
Tettosilicati
Minerali silicatici FEMICI (con Fe, Mg a legare le Minerali silicatici SIALICI (con, K, Na, Ca a strutture silicatiche) legare le strutture silicatiche) Miche Pirosseni Anfiboli Olivine (Si,Fe, Mg, Al, K (Fe, Mg, Al, Ca, Na) (Fe, Mg, Ca, Al, OH) (Fe, Mg) Quarzo (Silice) Feldspati Plagiocasi SiO2 KAlSi3O8(Ortoclasio) NaAlSi3O8 (Albite) CaAl2Si2O8 (Anortite)
3) LE ROCCE
Mentre un minerale come detto un composto chimico uniforme, quindi esprimibile con una formula chimica, una ROCCIA il pi delle volte un AGGREGATO DI MINERALI Le rocce quindi solitamente sono ETEROGENEE O COMPOSTE cio formate da due o pi minerali diversi. Si dicono invece rocce OMOGENEE, SEMPLICI o MONOMINERALI quelle rocce che sono formate da un solo minerale CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE In natura si riconoscono TRE GRUPPI O TIPI PRINCIPALI di rocce
METAMORFICHE
MET. REGIONALE di basso grado di grado alto MET. DI CONTATTO di grado medio
vulcano
Nella formazione delle ROCCE IGNEE INTRUSIVE il magma arriva a solidificare lentamente e completamente per una progressiva diminuzione della Temperatura entro la crosta. Tutto il fuso arriva dunque a cristallizzare e la roccia intrusiva che ne deriva ha una struttura GRANULARE, vale a dire formata interamente dai cristalli di dimensioni visibili ad occhio nudo.
Granito lucidato (granuli grigi = quarzo; rosa = ortoclasio, bianchi = plagiocasio; neri = miche e anfiboli
I corpi di rocce ignee intrusive solidificate in profondit prendono il nome di batoliti. Questi corpi che si formano a migliaia di metri di profondit arrivano in superficie come conseguenza di movimenti verticali della crosta che le sollevano e/o per lerosione delle rocce sovrastanti che le ricoprono. Nellimmagine si vede il batolite granitico dello Yosemite National Park nella Sierra Nevada della California.
Nella formazione delle ROCCE IGNEE EFFUSIVE il magma risale fino in superficie dove trabocca come lava. In questi casi la temperatura diminuisce rapidamente da circa 1000C a quella ambiente e la pressione scende da valori molto alti (migliaia di atmosfere) a quella ordinaria (e questo comporta la perdita liberando la componente volatile cio gassosa).
In queste condizioni solo una piccola parte del fuso magmatico, quando ancora in profondit nella crosta o mentre sta risalendo riesce a cristallizzare in cristalli di dimensioni apprezzabili. Questi prendono il nome di fenocristalli (dal greco feno=apparire). Ma quasi tutta la massa fusa del magma consolida rapidamente in superficie sottoforma di minuscoli cristalli, visibili solo al microscopio, o in forma di vetro. Nel vetro gli elementi chimici non sono organizzati in alcun reticolo cristallino (minerali amorfi). Cristalli piccoli e vetro formano una pasta di fondo nella quale sono immersi i fenocristalli. La struttura che ne deriva si chiama PORFIRICA (dal porfido)
Riolite in sezione sottile. Si riconoscono i fenocristalli e la pasta di fondo formata da minuscoli cristalli e da vetro (nero)
In casi particolari tutta la massa solida ha una struttura vetrosa, cio amorfa, senza reticolo cristallino. La roccia che ne deriva si chiama OSSIDIANA e si forma per la rapida eiezione da un vulcano di brandelli di magma ancora interamente fuso, senza fenocristalli formati.
Larrivo del magma in superficie accompagnata come detto da una forte e repentina diminuzione di pressione oltrech di temperatura. Questo determina la fuga e dispersione dei materiali volatili, gassosi. Nella roccia restano allora dei vacuoli che la rendono porosa. Una caso esemplare di questo fenomeno la PIETRA POMICE, la cui porosit tale da renderla cos poco densa da farla galleggiare sullacqua.
CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE IGNEE INTRUSIVE ED EFFUSIVE IN BASE ALLA LORO COMPONENTE MINERALOGICA
I magmi dai quali derivano le rocce ignee possono avere composizione iniziale differente per cui il processo di CRISTALLIZZAZIONE pu portare a ROCCE IGNEE, sia INTRUSIVE che EFFUSIVE con una composizione mineralogica diversa. 1) Vi sono magmi con una quantit di silice inferiore al 52% in peso e pi ricchi invece in Ferro, Magnesio e Calcio (elementi pi pesanti) ed originano nel processo di cristallizzazione minerali FEMICI. Questi magmi sono detti BASICI o FEMICI e originano ROCCE IGNEE BASICHE O FEMICHE (non contengono SiO2 libera cio quarzo). Il termine basica riferito al contenuto in Silice, appunto minore del 52% in peso. 2) Va ricordata la presenza di magmi ultrabasici con percentuale in silice minore del 45% in peso. Danno origine a ROCCE ULTRABASICHE O ULTRAFEMICHE (peridotiti) 3) Vi sono magmi ricchi in Silicio (Si) e Alluminio (Al) che sono elementi leggeri. Questi danno origine nel processo di cristallizzazione a minerali sialici e a silice (Tabella sottostante). Questi magmi sono detti ACIDI o SIALICI e danno origine a ROCCE IGNEE ACIDE O SIALICHE. Il termine acida indica una percentuale in Silice superiore al 65% nella roccia.
Tettosilicati
Minerali silicatici FEMICI (con Fe, Mg a legare le Minerali silicatici SIALICI (con, K, Na, Ca a strutture silicatiche) legare le strutture silicatiche) Miche Pirosseni Anfiboli Olivine (Si,Fe, Mg, Al, K (Fe, Mg, Al, Ca, Na) (Fe, Mg, Ca, Al, OH) (Fe, Mg) Quarzo (Silice) Feldspati Plagiocasi SiO2 KAlSi3O8(Ortoclasio) NaAlSi3O8 (Albite) CaAl2Si2O8 (Anortite)
GRANITO
ROCCE IGNEE INTRUSIVE
GRANODIORITE
DIORITE
GABBRO
PERIDOTITE
65%
Rocce intermedie
52%
Rocce basiche
Rocce intermedie
Rocce basiche
RIOLITE
DACITE
ANDESITE
BASALTO
PICRITI
Abbiamo visto come per le ROCCE IGNEE, sia INTRUSIVE che EFFUSIVE possibile operare una prima distinzione del loro contenuto mineralogico in base al CONTENUTO IN SILICE e distingure cos tra ROCCE ACIDE O SIALICHE e ROCCE BASICHE o FEMICHE. Risulta significativa anche una ulteriore distinzione basata sul contenuto in elementi alcalini (Na,K) ed elementi alcalino-terrosi (Ca, Mg). Vanno infatti ricordate le rocce alcaline-basiche che presentano un elevato contenuto in sodio (Na) e Potassio (K) e che sono tipiche dei vulcani laziali e campani. Tra di esse conosciuta la leucitite, una roccia ignea effusiva formata da cristalli di un minerale chiamato leucite immerso in una pasta di fondo vetrosa. stata a lungo usata nel passato come pavimentazione delle antiche strade romane.
Rocce Sedimentarie
Le rocce sedimentarie possono avere origine differente ma si generano tutte nei livelli pi alti della crosta terrestre e a differenza delle rocce ignee e metamorfiche sono ROCCE ESOGENE, cio prodotte da fenomeni fisici e chimici attivi sulla superficie del pianeta. Costituiscono solo il 5% della crosta terrestre ma sono estremamente eterogenee come tipologia.
ROCCE SEDIMENTARIE
I costituenti sono formati da minerali e frammenti di rocce preesistenti erosi, trasportati e sedimentati dagli agenti esogeni (vento, acqua, ghiaccio)
AMBIENTE COSTIERO
AMBIENTE LACUSTRE
AMBIENTE FLUVIALE
SCOGLIERA CORALLINA
sedimento
roccia
ARENARIE
ARGILLITI O PELITI
Conglomerati
brecce
sono
tipici
di
ambienti
di
sedimentazione caratterizzati da alte energie di trasporto e sedimentazione (fiumi, cascate); le arenarie sono tipiche di ambienti di sedimentazione sia ad alta che bassa energia (piane costiere, fondali marini, fiumi). Le argille infine sono
Un sedimento con ciottoli ben arrotondati (forme ovali e sferiche, spigoli smussati) ben selezionati (di simile granulometria)
TRASPORTO LUNGO!!!
Un sedimento con ciottoli angolosi (a spigoli vivi) mal selezionati (diverse granulometrie)
TRASPORTO BREVE!!!
I minerali pi diffusi nelle rocce detritiche sono: Quarzo (SiO2), feldspati (silicati) e minerali delle argille (es miche); (SiO2) la calcite (CaCo3) invece il minerale pi comune nei calcari detritici
Cristalli di Quarzo
Barriera corallina
calcare oolitico
calcari stratificati
Travertino: anche in ambienti continentali possono formarsi calcari per il deposito di CaCO3 da acque sorgive o idrotermali sovrassature (ricche) in carbonato di calcio. E questo il caso dei travertini che si formano dove sussistono forti variazioni di temperatura e pressione nel percorso delle acque attraverso le rocce (vicino ad una sorgente o ad una cascata ad esempio), condizioni queste che facilitano la precipitazione del CaCO3.
Travertino di sorgente idrotermale (Tivoli)
Evaporiti: derivano da precipitazioni di diversi sali che si depositano entro un bacino lacustre, costiero (laguna) o marino poco profondo in seguito ad una forte evaporazione delle acque in regioni a clima arido. Precipitano dalle acque prima la calcite (CaCO3), poi il gesso (CaSO4.2H20) e
Calcari organogeni: sono rocce formate quasi esclusivamente da CaCO3 sia come parte inorganica che come resti biogeni (frammenti fossili di conchiglie di molluschi, alghe, coralli, plancton ed altri organismi a guscio calcareo)
Dolomie:sono rocce formate da un minerale detto dolomite CaMg(CO3)2 e che si formano per un processo di dolomitizzazione (sostituzione del Ca con il Mg) di calcari organogeni. Ne esistono anche alcune di origine chimica. Dal termine dolomie prendono il nome le Dolomiti.
Selce: oltre alle selci di origine chimica ne esistono di natura organogena e sono costituite da un numero enorme di gusci silicei di organismi detti radiolari o di aghi di spugne. Si parla allora di radiolariti e spongoliti.
Carbon fossili: derivano dalla fossilizzazione di grandi masse di vegetali (alberi, piante acquatiche, alghe). Con il tempo la sostanza organica si arricchisce in carbonio perdendo altri elementi come H, O, N.
Idrocarburi: sono miscele di composti del carbonio e dellidrogeno. Derivano dalla lentra decomposizione di sostanze organiche ad opera di batteri anaerobi.
Fosforiti: sono depositi di fosfato di calcio che derivano da accumuli, ad esempio nelle grotte, di ossa di vertebrati o di escrementi di uccelli marini (guano). Sono sfruttati per i fertilizzanti agricoli.
fosforite
Il contenuto biogenico delle rocce sedimentarie - I Fossili Fossili - sono i resti o le tracce degli organismi; - possono essere usati per datare le rocce; - sono parte integrante delle rocce, a volte fino a costituirne lunico componente; alcuni calcari sono costituiti per intero da gusci o frammenti di gusci (lumachelle). - danno indicazioni sullambiente di deposizione. - le strutture sedimentarie biogeniche prendono il nome di tracce fossili. fossili - un intensa rielaborazione del sedimento da parte degli organismi prende il nome di bioturbazione. bioturbazione
segni di tracce fossili e bioturbazione lumachella
Rocce Metamorfiche
ROCCE METAMORFICHE
Il processo metamorfico o metamorfismo (lett. cambiamento di forma) comporta la trasformazione di rocce preesistenti. Una roccia metamorfica si pu infatti formare da una roccia ignea, sedimentaria, o da una stessa roccia metamorfica. Il nome di questo genere di rocce risulta molto appropriato in quanto significa cambiamento di forma. Questa trasformazione innescata da alcuni fattori tra cui i pi importanti sono la variazione (aumento) di temperatura e la pressione In alcuni casi la roccia subisce solo dei modesti cambiamenti in altri si pu arrivare ad un cambiamento radicale che interessa soprattutto la struttura mineralogica della roccia. Il metamorfismo consiste dunque nella riorganizzazione dei minerali esistenti e/o nella formazione di nuovi minerali, pi stabili alle nuove condizioni di temperatura e pressione, alle quali la roccia sottoposta. A volte pu variare leggermente anche la composizione chimica della roccia. Nel metamorfismo non si arriva alla fusione della roccia, altrimenti avremo un magma e poi la formazione di rocce magmatiche.
Il processo metamorfico ha luogo quando una roccia viene sottoposta a condizioni di Temperature e Pressioni diverse da quelle in cui essa si formata. Infatti quando sprofondano certi minerali,ad esempio come quelli argillosi, diventano instabili e gli atomi dei loro reticoli cristallini cambiano disposizione e si formano dei minerali nuovi che sono stabili in quelle nuove condizioni.
Esempio di metamorfismo. A seguito di un aumento di pressione alcuni cristalli dei minerali di un granito si orientano e si allineano su un piano perpendicolare a quello su cui agisce la pressione. La roccia metamorfica che ne risulta, detta gneiss, presenta una evidente scistosit, vale a dire una orientazione parallela dei minerali. Questo tipo di metamorfismo detto metamorfismo da carico e si innesta per il progressivo aumento del peso dei
Granito Gneiss
TIPI DI METAMORFISMO
METAMORFISMO LOCALE. IL METAMORFISMO DI CONTATTO. Quando un magma risale attraverso la crosta o si ferma entro di questa provoca un forte aumento di temperatura nelle rocce con le quali viene a contatto. Si crea cos una zona di metamorfismo detta aureola di contatto il cui spessore pu arrivare a qualche Km entro la quale le rocce sono sottoposte a trasformazioni mineralogiche. Si parla allora di metamorfismo di contatto dovuto essenzialmente alle alte temperature. E il caso ad esempio della trasformazione del calcare, roccia sedimentaria formata da minuscoli frammenti di CaCO3 in marmo, roccia metamorfica costituita da un mosaico di grossi cristalli di CaCO3.
Marmo
METAMORFISMO REGIONALE. Nel caso del metamorfismo regionale ampie zone della crosta terrestre possono essere interessate dal processi metamorfici, che avviene quando movimenti importanti della crosta terrestre fanno sprofondare al suo interno sedimentarie o magmatiche. In questo caso all'effetto termico dovuto alla profondit si combina leffetto della della pressione, che pu essere a sua volta legato al peso delle rocce sovrastanti (pressione e metamorfismo da carico) o per spinte di masse continentali in movimento (pressione orientata). Quando nella trasformazione della roccia prevale lazione delle forti pressioni orientate si formano minerali appiattiti ed isoorientati (perpendicolarmente alla direzione della pressione). Le rocce che ne derivano presentano una tipica scistosit, assente nelle rocce originatesi per metamorfismo da contatto. Le trasformazioni metamorfiche risultano pi o meno marcate a seconda dellentit dellaumento di pressione e/o temperatura cui le rocce originarie sono sottoposte. Si parla allora di metamorfismo di basso, medio e alto grado. Il processo metamorfico non pu continuare allinfinito: oltre certi valori di pressione e temperatura si ha la fusione della roccia metamorfica con le formazione di magmi detti anatettici, che sono il collegamento tra rocce metamorfiche ed ignee.
FILLADI: derivano da metamorfismo regionale di basso grado su rocce argillose o argilloso-sabbiose; sono formate da minuscoli cristalli di quarzo e mica (visibili solo al microscopio) e di solito la scistosit molto accentuata, tanto da provocare lo sfaldamento della roccia in sottili lamine.
SCISTI. derivano da metamorfismo regionale di grado medio e alto su rocce argillose. Tra questi vanno menzionati i micascisti dove si alternano letti di miche (visibili ad occhio nudo) e letti di quarzo in granuli o lenti che conferiscono alla roccia la tipica scistosit.
GNEISS. derivano da metamorfismo regionale di grado medio e alto ed hanno una composizione simile a quella dei graniti dai quali solitamente derivano. Non necessariamente presentano scistosit.
DIAGRAMMA Pressione-Temperatura (PT) TIPI DI METAMORFISMO o Temperatura (C) 0 200 400 600 800 0
Pressione (atm) 10000
35
30
25
Metamorfismo regionale
d epth (k m )
5000
20
15
Metamorfismo regionale
10
Metamorfismo di contatto
4) IL CICLO LITOGENETICO
I processi magmatico, sedimentario e metamorfico fanno parte di un unico ciclo di rappresentano diversi stadi: IL CICLO LITOGENETICO.
Ossidiana
Lossidiana un vetro vulcanico, una pietra lavica prodotta dalleffusione di lave non cristallizzate a causa del rapido raffreddamento. Generalmente di colore nerastro stata impiegata nella preistoria per la produzione di oggetti litici come raschiatoi, punte di frecce, coltelli.
- Osservare gli affioramenti (luoghi dove le rocce sono esposte). - Esaminare con attenzione:
tessitura, composizione, contenuto fossilifero, caratteri geometrici dei depositi, rapporti con le altre rocce.
Uninterpretazione preliminare pu essere data in campagna, ma in genere servono studi pi approfonditi - es. sezioni sottili. sottili
Le strutture sedimentarie osservate negli ambienti attuali aiutano ad interpretare lambiente deposizionale di rocce con strutture simili.
Stratificazione
La stratificazione una struttura primaria delle rocce.
- per spessori da centimetrici a plurimetrici si parla di strati veri e propri; - per spessori da millimetrici a decimetrici si parla di lamine. lamine
Lo strato gradato quando mostra una progressiva diminuzione della granulometria. La stratificazione incrociata quando il contatto sulla superficie deposizionale angolare.