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Una tavoletta topografica

LIstituto Geografico Militare (IGM) provvede alla realizzazione della Carta Topografica dItalia. Essa consta di 285 carte alla scala 1:100.00 dette Fogli, ciascuno dei quali copre unarea di 30 in Longitudine e 20 in Latitudine, estesa in media 1.500 km2. Ogni Foglio diviso in quattro Quadranti uguali, alla scala 1:50.000. A sua volta, ogni quadrante suddiviso in quattro Tavolette, che sono carte alla scala 1:25.000.

caratteristiche di una tavoletta topografica 730 di longitudine 5 di latitudine Scala 1:25.000 Equidistanza 25 m

Rappresentazione cilindrica transversa conforme di Gauss, centrata sul meridiano di Monte Mario

Lettura della carta ed esercitazione


Determinare: Coordinate geografiche della vetta del M.te Comunitore. Impostare la proporzione 30 : lt = x : dm per cui x = dm . 30 / lt Distanza in linea daria tra M.te Comunitore e M.Scalandro. Ricordarsi che la scala della Tavoletta 1.25.000 (1cm= ? ; 1mm= ? ) In che verso scorre il Fosso Farneto? Dal paese (chiesa) di Umito si vede la chiesa di S.Sabina a NE? Costruire un profilo topografico. Riportare la traccia del profilo sulla carta. Organizzare un tabella distanze-quote. Usare il foglio millimetrato dove 1cm=250 metri (stessa scala tavoletta). Riportare Le quote sulle ordinate e le distanze sulle ascisse del profilo. Langolo azimutale da M.te Scalandra alla chiesa di Umito. Usare il goniometro Distanza sulla Costa Capo dUmito dalla vetta di Colle Pozzoni alla Chiesa di Umito. Ricordarsi che la scala della Tavoletta 1.25.000 (1cm= ? ; 1mm= ? ) Area della superficie innevata sopra i 1500 metri. solo una proposta!.

Distanze mm Quote m

Risultati
LATITUDINE 424400 Nord, LONGITUDINE 05255,5 Est da Monte Mario km 1.3 Sud-Nord No 90 km 2.23

DIDATTICA DELLA GEOLOGIA (A059) - 28/10/2006

LA STRUTTURA INTERNA DEL PIANETA TERRA - I MINERALI - LE ROCCE

Presentazione del corso

DIDATTICA DELLA GEOLOGIA (A059) Indirizzo Scienze naturali


21 Ottobre 2006 - il pianeta Terra: caratteristiche generali del pianeta nello spazio - la rappresentazione della superficie terrestre.

28 Ottobre 2006 - la crosta terrestre: minerali e rocce (origine, caratteristiche); - principi di classificazione delle rocce magmatiche, sedimentarie e metamorfiche; - ciclo litogenetico; - impiego come materiali utili. 4 Novembre 2006 - la giacitura e la deformazione delle rocce - i fenomeni sismici (Terremoti ed interno della Terra)

Presentazione del corso

DIDATTICA DELLA GEOLOGIA (A059) Indirizzo Scienze naturali


11 Novembre 2006 - i fenomeni vulcanici

18 Novembre 2006 - modello globale: la tettonica delle placche; - la Storia della Terra; - il clima e la vita ai giorni nostri 25 Novembre 2006 - il modellamento naturale della superficie terrestre; - il pianeta e luomo (interazioni, risorse e rischi)

OBIETTIVI DELLA LEZIONE ODIERNA

1) La struttura interna e la composizione del pianeta Terra 2) I minerali della crosta terrestre 3) Classificazione delle rocce ignee, sedimentarie e metamorfiche 4) Il ciclo litogenetico (la trasformazione delle rocce) 5) Esempi di utilizzazione dei materiali litoidi

STRUMENTI DIDATTICI
TESTI CONSIGLIATI - Lupia Palmieri e Maurizio Parotto La terra nello spazio e nel tempo. Zanichelli Editore. - Elvidio Lupia Palmieri e Maurizio Immagini ed Itinerari del Sistema Zanichelli Editore. Parotto Terra.

- Mottana A., Crespi R, Liborio G. Minerali e Rocce Mondadori Editore. - Pasquali O. Compendio di Scienze della Terra e dellUniverso Newton & Compton editori.

SITI INTERNET http://www.musmin.geo.uniroma1.it; http://tetide.geo.uniroma1.it/sciterra/musei/museogeo

1) STRUTTURA E COMPOSIZIONE INTERNA DELLA TERRA


Il nostro pianeta presenta una struttura AD INVOLUCRI CONCENTRICI, di diversa natura e spessore. A partire dalla superficie terrestre e procedendo in profondit verso il centro del pianeta abbiamo: LA CROSTA; IL MANTELLO; IL NUCLEO, suddiviso in NUCLEO ESTERNO e NUCLEO INTERNO. La struttura del pianeta investigata dalla Sismologia, che studieremo nella lezione sui terremoti.

CROSTA = GUSCIO MANTELLO = ALBUME NUCLEO = TUORLO

Crosta

Profondit (km)

LA CROSTA
Crosta: linvolucro pi esterno del pianeta e il suo spessore varia da una media di 35 Km sotto i continenti (ma con massimi di 70 Km sotto le catene montuose) ad una media di 6 Km sotto gli oceani. Costituisce solo il 2% del volume della Terra. La composizione eterogenea (come vedremo dopo), e la sua densit varia da 2.7 (crosta continentale) a 3 g/cm3 (crosta oceanica). La base della crosta indicata da una discontinuit sismica detto superficie di Mohorovicic o Moho

Moho

6-35 Km

Mantello

Gutenberg

2900

Nucleo Esterno
(FLUIDO)

Crosta Oceanica

Lehmann

5145

Nucleo Interno
(SOLIDO)

Nucleo

Crosta Continentale

+ T P D

6378

GRADIENTE GEOTERMICO-GEOBARICO
Procedendo dalla superficie terrestre in profondit entro la crosta si registra un aumento di temperatura variabile tra i 10C e i 30C per ogni chilometro a seconda delle diverse regioni. Questa variazione prende il nome di gradiente geotermico.

Similmente alla temperatura cresce anche il valore della pressione detta "di confinamento". Questa di tipo idrostatico, in quanto come quella presente sott'acqua agisce con uguale intensit in tutte le direzioni. Il gradiente di pressione o geobarico in genere si valuta intorno ai 250-300 bar ogni km di profondit (1 bar = 1 atmosfera che circa equivalente a 1 kg/cm3).

Crosta

Profondit (km)

IL MANTELLO
Mantello: lo strato intermedio della Terra e rappresenta l82% in volume del pianeta. Si estende fino a 2900 km di profondit dove unaltra discontinuit sismica detta di Gutenberg la separa dal Nucleo. E formato principalmente da peridotite, una roccia composta da silicati di Fe e Mg (vedremo dopo) e da ossidi di Fe, Mg e Si. La Temperatura sale da poche centinaia di gradi sotto la costa fino a 3000 C prossimit del nucleo. La Pressione aumenta nello stesso intervallo da 9 a 1400 kilobar. La densit aumenta da 3.3 a 5.6 g/cm3. Il mantello, come la crosta, allo stato solido, fatta eccezione per una fascia estesa tra 70 e 250 km di profondit detta astenosfera dove si crede ci sia una percentuale ridotta (meno del 10%) di materiale fuso).

Moho

6-35 Km

Mantello

Gutenberg

2900

Nucleo Esterno
(FLUIDO)

Lehmann

5145

Nucleo Interno
(SOLIDO)

Nucleo

+ T P D

6378

Crosta

Profondit (km)

IL NUCLEO
Il nucleo la parte pi interna del pianeta ed ha un raggio di circa 3400 km dalla discontinuit di Gutenberg fino al centro della Terra e comprende il 16% del volume della Terra. La Temperatura sale da 3000C fino a pi di 4000C al centro della Terra, dove la Pressione pu arrivare ad oltre 3600 kbar. La densit, che alla base del mantello era di 5.6 g/cm3, aumenta bruscamente entrando nel nucleo dove varia da 9.7 g/cm3 fino ai 13 g/cm3 al centro della Terra. formato da Ferro e Nichel. Si divide in un NUCLEO ESTERNO, che si comporta come un FLUIDO ed un NUCLEO INTERNO totalmente SOLIDO. I due involucri sono separati dalla discontinuit sismica di Lehmann.

Moho

6-35 Km

Mantello

Gutenberg

2900

Nucleo Esterno
(FLUIDO)

Lehmann

5145

Nucleo Interno
(SOLIDO)

Nucleo

+ T P D

6378

LA COMPOSIZIONE CHIMICA DELLA TERRA


Abbondanze relative in peso dei 7 elementi che costituiscono il 97% della massa della Terra. Il restante 3% formato da elementi minori come Nichel, Potassio, Sodio, Cloro
Si 14.4% Ca Al S 3.0% 1.4% 1.0%

Fe 15.2%

O 50.7%

Mg 15.3%

2) I MINERALI
I minerali sono COMPOSTI CHIMICI caratterizzati da: - una composizione chimica caratteristica esprimibile tramite una formula chimica (es. Quarzo - Si02); - una struttura ordinata di atomi e particelle elementari (ioni, molecole) secondo una disposizione geometrica che conferisce al minerale un abito cristallino propriet fisiche omogenee; - propriet fisiche omogenee I cristalli sono corpi solidi poliedrici (cubi, ottaedri, prismi, ecc..) di forma regolare e dotati di spigoli, facce, piani, disposti secondo determinati assi e angoli, i quali determinano il grado di simmetria del cristallo. Si dicono amorfi quei minerali che non sono costituiti da un reticolo cristallino di particelle elementari.

Caratteristiche fisiche dei minerali: la struttura cristallina


I principali RETICOLI CRISTALLINI nella STRUTTURA dei minerali sono Cubico: cristalli di sale (NaCl), pirite (FeS2), fluorite (CaF2); Rombododecaedrico; cristalli di almandino; Ottaedrico; magnetite (Fe3O4); Prismatico; quarzo (SiO2) etc
Almandino Fluorite

Fluorite

Galena

struttura cubica del sale o salgemma (NaCl)


Magnetite Galena

La durezza
La DUREZZA la propriet di resistere allabrasione e alla scalfittura. Si misura secondo la scala di Mohs o altre scale empiriche: Minerali tenerissimi: rigabili con lunghia (gesso); Minerali teneri: rigabili con filo o moneta di rame; Minerali semiduri: rigabili con il temperino; Minerali duri: rigabili con una lama dacciaio; Minerali durissimi non rigabili con una lama dacciaio (diamante). cristallo di diamante

La lucentezza
La LUCENTEZZA misura la capacit di un cristallo di riflettere la luce. Si riconoscono diversi tipi di lucentezza: Metallica: se la luce viene totalmente assorbita e quindi la superficie del minerale opaca; Adamantina: la pi riflettente e luminosa, tipica del diamante; Vitrea: la pi comune, presenta vari gradi di trasparenza (es quarzo). lucentezza metallica (pirite FeS2) e vitrea (quarzo ametista)

alcune propriet non importanti: il colore


Il COLORE non sempre indicativo del tipo e delle propriet di un minerale perch bastano poche impurit nella sua struttura a conferire colori differenti. Ad esempio il quarzo (SiO2) incolore, semi-trasparente ma una piccola quantit di Ferro nella sua struttura lo rende rosa. Solo alcuni minerali hanno sempre lo steso colore (malachite verde; cinabro rosso; lapislazzulo - turchese Quarzo viola (ametista) Quarzo incolore

ed altre importanti
LA SFALDATURA - E la tendenza dei minerali a rompersi per urto secondo superfici piane, parallele ad una o pi facce dellabito cristallino. Il sale o salgemma (NaCl) si sfalda secondo superfici che formano tra loro angoli di 90 ed i frammenti che ne risultano sono tutti cubici ; le miche invece si sfaldano in lamine piano parallele sottilissime.

sfaldatura lamellare (mica) sfaldatura cubica (sale

IL MAGNETISMO - Alcuni minerali se immersi in un campo magnetico esterno ne risultano fortemente attratti. E il caso della magnetite, un minerale di ferro che mantiene a lungo le propriet magnetiche indotte (si comporta come una calamita)

Composizione chimica dei minerali. Tipi di minerali


I minerali sono composti chimici caratterizzati da una composizione chimica caratteristica esprimibile con una formula chimica. Esistono 3000 tipi di minerali. Una prima grande suddivisione distingue i minerali in SEMPLICI o NATIVI se sono formati da un solo elemento chimico: es. carbonio (cristallizza in 2 forme ossia diamante e grafite in relazione agli intervalli di temperatura e pressione), lo zolfo, il platino, largento, il rame, loro, il mercurio, il ferro, il nichel ecc. COMPOSTI se sono formati da pi elementi chimici e costituiscono la maggior parte dei minerali Si dividono in 7 CLASSI: SOLFURI OSSIDI e IDROSSIDI CARBONATI ALOGENURI SOLFATI FOSFATI FeS2, pirite Fe2O3, ematite Al2O3.H2O, bauxite CaCO3, calcite; CaMg(CO3)2 dolomite, NaCl, salgemma, CaSO4.2H20, gesso, Ca5(F,Cl,OH)(PO4)3 ,apatite,

SILICATI SiO2, quarzo. I silicati sono i minerali pi abbondanti nella crosta e sono formati da silicio (Si), ossigeno ed altri elementi chimici. SOSTANZE ORGANICHE

I silicati
La struttura base dei silicati formata da un tetraedro centrato da un atomo di Silicio (Si) che lega a se quattro atomi di Ossigeno (O). I tetraedri possono poi legarsi tra di loro tramite atomi di ossigeno messi in comune denominati ossigeno-ponte. Si originano cos catene oppure lamine o reticoli tridimensionali di tetraedri secondo un processo chiamato di polimerizzazione Queste strutture silicatiche sono poi legate tra di loro tramite altri elementi come Fe, Mg, K, Na, Ca. LAlluminio invece pu prendere il posto del Silicio nel tetraedro-base

GRUPPI STRUTTURALI DI SILICATI Nesosilicati - Inosilicati - Fillosilicati

Tettosilicati

Minerali silicatici FEMICI (con Fe, Mg a legare le Minerali silicatici SIALICI (con, K, Na, Ca a strutture silicatiche) legare le strutture silicatiche) Miche Pirosseni Anfiboli Olivine (Si,Fe, Mg, Al, K (Fe, Mg, Al, Ca, Na) (Fe, Mg, Ca, Al, OH) (Fe, Mg) Quarzo (Silice) Feldspati Plagiocasi SiO2 KAlSi3O8(Ortoclasio) NaAlSi3O8 (Albite) CaAl2Si2O8 (Anortite)

3) LE ROCCE
Mentre un minerale come detto un composto chimico uniforme, quindi esprimibile con una formula chimica, una ROCCIA il pi delle volte un AGGREGATO DI MINERALI Le rocce quindi solitamente sono ETEROGENEE O COMPOSTE cio formate da due o pi minerali diversi. Si dicono invece rocce OMOGENEE, SEMPLICI o MONOMINERALI quelle rocce che sono formate da un solo minerale CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE In natura si riconoscono TRE GRUPPI O TIPI PRINCIPALI di rocce

IGNEE EFFUSIVE INTRUSIVE

SEDIMENTARIE DETRITICHE ORGANOGENE CHIMICHE

METAMORFICHE

MET. REGIONALE di basso grado di grado alto MET. DI CONTATTO di grado medio

CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE


Rocce ignee o magmatiche: provengono dalla solidificazione del magma. Il magma un fuso a composizione prevalentemente silicatica e con una certa percentuale di gas. Rocce sedimentarie: derivano dallerosione, trasporto, sedimentazione e cementazione (diagenesi) di sedimenti (materiali incoerenti) presenti sulla superficie terrestre. A loro volta i sedimenti si formano per lazione erosiva degli agenti esogeni (acqua, vento, ghiaccio) su rocce preesistenti o per precipitazione di sostanze in soluzione o per accumulo di resti di organismi fossili. Rocce metamorfiche: si formano in seguito a profonde trasformazioni strutturali e chimiche di altre rocce (ignee, sedimentarie o metamorfiche) sottoposte a variazioni di pressione e temperatura.

Rocce Ignee o Magmatiche

ROCCE IGNEE O MAGMATICHE


Le rocce ignee o magmatiche derivano dalla dalla solidificazione del magma. Un magma una massa fusa ad alta temperatura che si forma a profondit variabili entro la crosta inferiore o entro il mantello (in genere tra i 15 e i 100 Km di profondita). La composizione di un magma prevalentemente silicatica e il magma contiene sempre una certa percentuale di gas. Dallinterno della crosta terrestre, il magma risale in superficie attraverso vie preferenziali (faglie, fratture) dove trova temperature pi basse ed inizia quindi a raffreddarsi e a solidificare. Inizia un processo di CRISTALLIZZAZIONE del magma: dal fuso si separano (cristallizzano) via via vari tipi di minerali secondo la temperature di solidificazione/fusione. Se il magma si raffredda lentamente e solidifica interamente entro la crosta senza perdere la componente gassosa si formano le ROCCE IGNEE INTRUSIVE. Se invece il magma nella sua risalita arriva in superficie e subisce un rapido raffreddamento si formano le ROCCE IGNEE EFFUSIVE che fuoriescono da un vulcano sottoforma di lava
Rocce ignee effusive

vulcano

Crosta MAGMA MOHO Mantello Rocce ignee intrusive

Nella formazione delle ROCCE IGNEE INTRUSIVE il magma arriva a solidificare lentamente e completamente per una progressiva diminuzione della Temperatura entro la crosta. Tutto il fuso arriva dunque a cristallizzare e la roccia intrusiva che ne deriva ha una struttura GRANULARE, vale a dire formata interamente dai cristalli di dimensioni visibili ad occhio nudo.

Campione di Granito (Roccia Intrusiva)

Granito lucidato (granuli grigi = quarzo; rosa = ortoclasio, bianchi = plagiocasio; neri = miche e anfiboli

Granito in sezione sottile

I corpi di rocce ignee intrusive solidificate in profondit prendono il nome di batoliti. Questi corpi che si formano a migliaia di metri di profondit arrivano in superficie come conseguenza di movimenti verticali della crosta che le sollevano e/o per lerosione delle rocce sovrastanti che le ricoprono. Nellimmagine si vede il batolite granitico dello Yosemite National Park nella Sierra Nevada della California.

Nella formazione delle ROCCE IGNEE EFFUSIVE il magma risale fino in superficie dove trabocca come lava. In questi casi la temperatura diminuisce rapidamente da circa 1000C a quella ambiente e la pressione scende da valori molto alti (migliaia di atmosfere) a quella ordinaria (e questo comporta la perdita liberando la componente volatile cio gassosa).

In queste condizioni solo una piccola parte del fuso magmatico, quando ancora in profondit nella crosta o mentre sta risalendo riesce a cristallizzare in cristalli di dimensioni apprezzabili. Questi prendono il nome di fenocristalli (dal greco feno=apparire). Ma quasi tutta la massa fusa del magma consolida rapidamente in superficie sottoforma di minuscoli cristalli, visibili solo al microscopio, o in forma di vetro. Nel vetro gli elementi chimici non sono organizzati in alcun reticolo cristallino (minerali amorfi). Cristalli piccoli e vetro formano una pasta di fondo nella quale sono immersi i fenocristalli. La struttura che ne deriva si chiama PORFIRICA (dal porfido)

Riolite lucidata (la pasta di fondo grigio-rosa)

Campione di Riolite (roccia effusiva)

Riolite in sezione sottile. Si riconoscono i fenocristalli e la pasta di fondo formata da minuscoli cristalli e da vetro (nero)

ancora sulle ROCCE IGNEE EFFUSIVE

In casi particolari tutta la massa solida ha una struttura vetrosa, cio amorfa, senza reticolo cristallino. La roccia che ne deriva si chiama OSSIDIANA e si forma per la rapida eiezione da un vulcano di brandelli di magma ancora interamente fuso, senza fenocristalli formati.

Larrivo del magma in superficie accompagnata come detto da una forte e repentina diminuzione di pressione oltrech di temperatura. Questo determina la fuga e dispersione dei materiali volatili, gassosi. Nella roccia restano allora dei vacuoli che la rendono porosa. Una caso esemplare di questo fenomeno la PIETRA POMICE, la cui porosit tale da renderla cos poco densa da farla galleggiare sullacqua.

CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE IGNEE INTRUSIVE ED EFFUSIVE IN BASE ALLA LORO COMPONENTE MINERALOGICA
I magmi dai quali derivano le rocce ignee possono avere composizione iniziale differente per cui il processo di CRISTALLIZZAZIONE pu portare a ROCCE IGNEE, sia INTRUSIVE che EFFUSIVE con una composizione mineralogica diversa. 1) Vi sono magmi con una quantit di silice inferiore al 52% in peso e pi ricchi invece in Ferro, Magnesio e Calcio (elementi pi pesanti) ed originano nel processo di cristallizzazione minerali FEMICI. Questi magmi sono detti BASICI o FEMICI e originano ROCCE IGNEE BASICHE O FEMICHE (non contengono SiO2 libera cio quarzo). Il termine basica riferito al contenuto in Silice, appunto minore del 52% in peso. 2) Va ricordata la presenza di magmi ultrabasici con percentuale in silice minore del 45% in peso. Danno origine a ROCCE ULTRABASICHE O ULTRAFEMICHE (peridotiti) 3) Vi sono magmi ricchi in Silicio (Si) e Alluminio (Al) che sono elementi leggeri. Questi danno origine nel processo di cristallizzazione a minerali sialici e a silice (Tabella sottostante). Questi magmi sono detti ACIDI o SIALICI e danno origine a ROCCE IGNEE ACIDE O SIALICHE. Il termine acida indica una percentuale in Silice superiore al 65% nella roccia.

Nesosilicati - Inosilicati - Fillosilicati

Tettosilicati

Minerali silicatici FEMICI (con Fe, Mg a legare le Minerali silicatici SIALICI (con, K, Na, Ca a strutture silicatiche) legare le strutture silicatiche) Miche Pirosseni Anfiboli Olivine (Si,Fe, Mg, Al, K (Fe, Mg, Al, Ca, Na) (Fe, Mg, Ca, Al, OH) (Fe, Mg) Quarzo (Silice) Feldspati Plagiocasi SiO2 KAlSi3O8(Ortoclasio) NaAlSi3O8 (Albite) CaAl2Si2O8 (Anortite)

GRANITO
ROCCE IGNEE INTRUSIVE

GRANODIORITE

DIORITE

GABBRO

PERIDOTITE

%SiO2 (Qtz) densit

Rocce acide o sialiche

65%

Rocce intermedie

52%

Rocce basiche

Rocce acide o sialiche

Rocce intermedie

Rocce basiche

ROCCE IGNEE EFFUSIVE

RIOLITE

DACITE

ANDESITE

BASALTO

PICRITI

Abbiamo visto come per le ROCCE IGNEE, sia INTRUSIVE che EFFUSIVE possibile operare una prima distinzione del loro contenuto mineralogico in base al CONTENUTO IN SILICE e distingure cos tra ROCCE ACIDE O SIALICHE e ROCCE BASICHE o FEMICHE. Risulta significativa anche una ulteriore distinzione basata sul contenuto in elementi alcalini (Na,K) ed elementi alcalino-terrosi (Ca, Mg). Vanno infatti ricordate le rocce alcaline-basiche che presentano un elevato contenuto in sodio (Na) e Potassio (K) e che sono tipiche dei vulcani laziali e campani. Tra di esse conosciuta la leucitite, una roccia ignea effusiva formata da cristalli di un minerale chiamato leucite immerso in una pasta di fondo vetrosa. stata a lungo usata nel passato come pavimentazione delle antiche strade romane.

Leucitite e cristalli di leucite

Blocchi di leucitite usati per la pavimemtazione di una strada romana

Rocce Sedimentarie

Le rocce sedimentarie possono avere origine differente ma si generano tutte nei livelli pi alti della crosta terrestre e a differenza delle rocce ignee e metamorfiche sono ROCCE ESOGENE, cio prodotte da fenomeni fisici e chimici attivi sulla superficie del pianeta. Costituiscono solo il 5% della crosta terrestre ma sono estremamente eterogenee come tipologia.
ROCCE SEDIMENTARIE

I costituenti sono formati da minerali e frammenti di rocce preesistenti erosi, trasportati e sedimentati dagli agenti esogeni (vento, acqua, ghiaccio)

I costituenti sono formati da cristalli di precipitazione da soluzioni acquose

I costituenti sono in parte fossili

La roccia DETRITICA come il CONGLOMERATO

La roccia CHIMICA come lANIDRITE

la roccia ORGANOGENA Come il CALCARE ORGANOGENO

La storia nelle rocce sedimentarie


Tutte le rocce sedimentarie registrano i processi fisici, chimici e biologici che le hanno generate; inoltre, molte contengono fossili. Queste caratteristiche permettono di definire gli ambienti deposizionali. Gli ambienti deposizionali sono aree specifiche nelle quali avviene la deposizione dei sedimenti. I sedimenti possono essere granuli, clasti di rocce preesistenti nel caso delle ROCCE DETRITICHE, precipitati da soluzioni acquose nel caso delle ROCCE CHIMICHE e parti di resti fossili nelle ROCCE ORGANOGENE.

AMBIENTE COSTIERO

AMBIENTE LACUSTRE

AMBIENTE FLUVIALE

SCOGLIERA CORALLINA

ROCCE SEDIMENTARIE DETRITICHE


Le ROCCE SEDIMENTARIE DETRITICHE derivano dalla DIAGENESI (trasformazione in roccia) di sedimenti costituiti da detriti di rocce preesistenti prima erosi dagli agenti esogeni, poi trasportati ad opera di fiumi, vento, mare ed infine deposti in un particolare AMBIENTE DEPOSIZIONALE. In ROCCIA SEDIMENTARIA DETRITICA possiamo distinguere i CLASTI, cio i frammenti delle rocce originarie ed il CEMENTO che li lega assieme, costituito spesso da cristalli di minerali una volta disciolti nelle acque che circolavano entro i sedimenti.
clasti cemento

sedimento

roccia

Classificazione delle rocce detritiche - Granulometria


Le rocce detritiche si suddividono in base alla granulometria, cio alla misura delle dimensioni dei clasti o detriti che componevano il sedimento originario SEDIMENTO GHIAIA I clasti hanno diametro >2mm ROCCIA CONGLOMERATI E BRECCE

SABBIA I clasti hanno diametro <2mm e >1/16mm

ARENARIE

ARGILLA I clasti hanno diametro <1/16mm

ARGILLITI O PELITI

Conglomerati

brecce

sono

tipici

di

ambienti

di

sedimentazione caratterizzati da alte energie di trasporto e sedimentazione (fiumi, cascate); le arenarie sono tipiche di ambienti di sedimentazione sia ad alta che bassa energia (piane costiere, fondali marini, fiumi). Le argille infine sono

caratteristiche di ambienti di bassa energia, come laghi o fondali oceanici

Caratteristiche delle rocce sedimentarie detritiche arrotondamento e selezionamento dei clasti

Un sedimento con ciottoli ben arrotondati (forme ovali e sferiche, spigoli smussati) ben selezionati (di simile granulometria)
TRASPORTO LUNGO!!!

Un sedimento con ciottoli angolosi (a spigoli vivi) mal selezionati (diverse granulometrie)
TRASPORTO BREVE!!!

Caratteristiche delle rocce sedimentarie detritiche arrotondamento e selezionamento dei clasti

Una roccia con ciottoli - ben arrotondati - ben selezionati

Una roccia con ciottoli - angolosi - mal selezionati

Composizione delle rocce sedimentarie detritiche

I minerali pi diffusi nelle rocce detritiche sono: Quarzo (SiO2), feldspati (silicati) e minerali delle argille (es miche); (SiO2) la calcite (CaCo3) invece il minerale pi comune nei calcari detritici

Roccia sedimentaria in sezione sottile

Cristalli di Quarzo

ROCCE SEDIMENTARIE CHIMICHE


Le ROCCE SEDIMENTARIE CHIMICHE sono quelle rocce che si sono formate e si formano tuttora per processi di natura chimica. Il pi evidente tra questi processi la precipitazione sul fondo di bacini acquei come laghi e mari, di composti (sali) sciolti nelle acque lacustri o marine. La precipitazione avviene quando si supera il limite di solubilit della sostanza in soluzione acquosa. Questo avviene tanto pi facilmente se sussiste un fenomeno di evaporazione delle acque. PRINCIPALI ROCCE SEDIMENTARIE CHIMICHE Calcari: derivano da precipitazioni di carbonato di calcio (CaCO3) dallacqua del mare. Il fenomeno particolarmente diffuso in mari poco profondi, caldi, tropicali magari sottoposti ad evaporazione (barriere coralline). In alcune occasioni la precipitazione di veli concentrici di carbonato di calcio intorno a minuscoli granuli di qualunque origine porta alla formazione di un gran numero di piccole sfere dette ooliti le quali, una volte cementate, danno origine ai calcari oolitici.

Barriera corallina

calcare oolitico

calcari stratificati

Travertino: anche in ambienti continentali possono formarsi calcari per il deposito di CaCO3 da acque sorgive o idrotermali sovrassature (ricche) in carbonato di calcio. E questo il caso dei travertini che si formano dove sussistono forti variazioni di temperatura e pressione nel percorso delle acque attraverso le rocce (vicino ad una sorgente o ad una cascata ad esempio), condizioni queste che facilitano la precipitazione del CaCO3.
Travertino di sorgente idrotermale (Tivoli)

Evaporiti: derivano da precipitazioni di diversi sali che si depositano entro un bacino lacustre, costiero (laguna) o marino poco profondo in seguito ad una forte evaporazione delle acque in regioni a clima arido. Precipitano dalle acque prima la calcite (CaCO3), poi il gesso (CaSO4.2H20) e

lanidrite (CaSO4) e infine il salgemma o sale comune (NaCl).


Cristallli di salgemma (NaCl)

Selce: deriva da precipitazioni di silice (SiO2) dalle acque marine.

ROCCE SEDIMENTARIE ORGANOGENE


Le ROCCE SEDIMENTARIE ORGANOGENE si formano per il continuo accumulo e disfacimento di resti fossili di organismi caratterizzati da parti organiche costituite da sostanze minerali (solitamente CaCO3). La maggior parte di esse si formano in ambiente marino, le pi grossolane (con frammenti fossili pi grandi) vicino alle coste, le pi fini (con frammenti di dimensioni ridotte) nei fondali aperti. PRINCIPALI ROCCE SEDIMENTARIE ORGANOGENE

Calcari organogeni: sono rocce formate quasi esclusivamente da CaCO3 sia come parte inorganica che come resti biogeni (frammenti fossili di conchiglie di molluschi, alghe, coralli, plancton ed altri organismi a guscio calcareo)

Dolomie:sono rocce formate da un minerale detto dolomite CaMg(CO3)2 e che si formano per un processo di dolomitizzazione (sostituzione del Ca con il Mg) di calcari organogeni. Ne esistono anche alcune di origine chimica. Dal termine dolomie prendono il nome le Dolomiti.

resti di coralli in un calcare organogeno

Selce: oltre alle selci di origine chimica ne esistono di natura organogena e sono costituite da un numero enorme di gusci silicei di organismi detti radiolari o di aghi di spugne. Si parla allora di radiolariti e spongoliti.

Carbon fossili: derivano dalla fossilizzazione di grandi masse di vegetali (alberi, piante acquatiche, alghe). Con il tempo la sostanza organica si arricchisce in carbonio perdendo altri elementi come H, O, N.

Idrocarburi: sono miscele di composti del carbonio e dellidrogeno. Derivano dalla lentra decomposizione di sostanze organiche ad opera di batteri anaerobi.

Fosforiti: sono depositi di fosfato di calcio che derivano da accumuli, ad esempio nelle grotte, di ossa di vertebrati o di escrementi di uccelli marini (guano). Sono sfruttati per i fertilizzanti agricoli.

fosforite

Il contenuto biogenico delle rocce sedimentarie - I Fossili Fossili - sono i resti o le tracce degli organismi; - possono essere usati per datare le rocce; - sono parte integrante delle rocce, a volte fino a costituirne lunico componente; alcuni calcari sono costituiti per intero da gusci o frammenti di gusci (lumachelle). - danno indicazioni sullambiente di deposizione. - le strutture sedimentarie biogeniche prendono il nome di tracce fossili. fossili - un intensa rielaborazione del sedimento da parte degli organismi prende il nome di bioturbazione. bioturbazione
segni di tracce fossili e bioturbazione lumachella

Rocce Metamorfiche

ROCCE METAMORFICHE
Il processo metamorfico o metamorfismo (lett. cambiamento di forma) comporta la trasformazione di rocce preesistenti. Una roccia metamorfica si pu infatti formare da una roccia ignea, sedimentaria, o da una stessa roccia metamorfica. Il nome di questo genere di rocce risulta molto appropriato in quanto significa cambiamento di forma. Questa trasformazione innescata da alcuni fattori tra cui i pi importanti sono la variazione (aumento) di temperatura e la pressione In alcuni casi la roccia subisce solo dei modesti cambiamenti in altri si pu arrivare ad un cambiamento radicale che interessa soprattutto la struttura mineralogica della roccia. Il metamorfismo consiste dunque nella riorganizzazione dei minerali esistenti e/o nella formazione di nuovi minerali, pi stabili alle nuove condizioni di temperatura e pressione, alle quali la roccia sottoposta. A volte pu variare leggermente anche la composizione chimica della roccia. Nel metamorfismo non si arriva alla fusione della roccia, altrimenti avremo un magma e poi la formazione di rocce magmatiche.

Il processo metamorfico ha luogo quando una roccia viene sottoposta a condizioni di Temperature e Pressioni diverse da quelle in cui essa si formata. Infatti quando sprofondano certi minerali,ad esempio come quelli argillosi, diventano instabili e gli atomi dei loro reticoli cristallini cambiano disposizione e si formano dei minerali nuovi che sono stabili in quelle nuove condizioni.
Esempio di metamorfismo. A seguito di un aumento di pressione alcuni cristalli dei minerali di un granito si orientano e si allineano su un piano perpendicolare a quello su cui agisce la pressione. La roccia metamorfica che ne risulta, detta gneiss, presenta una evidente scistosit, vale a dire una orientazione parallela dei minerali. Questo tipo di metamorfismo detto metamorfismo da carico e si innesta per il progressivo aumento del peso dei
Granito Gneiss

sedimenti sovrastanti ed in accumulo sopra un determinato livello roccioso.

TIPI DI METAMORFISMO
METAMORFISMO LOCALE. IL METAMORFISMO DI CONTATTO. Quando un magma risale attraverso la crosta o si ferma entro di questa provoca un forte aumento di temperatura nelle rocce con le quali viene a contatto. Si crea cos una zona di metamorfismo detta aureola di contatto il cui spessore pu arrivare a qualche Km entro la quale le rocce sono sottoposte a trasformazioni mineralogiche. Si parla allora di metamorfismo di contatto dovuto essenzialmente alle alte temperature. E il caso ad esempio della trasformazione del calcare, roccia sedimentaria formata da minuscoli frammenti di CaCO3 in marmo, roccia metamorfica costituita da un mosaico di grossi cristalli di CaCO3.

Metamorfismo da contatto (aureole di contatto in lilla)

Marmo

METAMORFISMO REGIONALE. Nel caso del metamorfismo regionale ampie zone della crosta terrestre possono essere interessate dal processi metamorfici, che avviene quando movimenti importanti della crosta terrestre fanno sprofondare al suo interno sedimentarie o magmatiche. In questo caso all'effetto termico dovuto alla profondit si combina leffetto della della pressione, che pu essere a sua volta legato al peso delle rocce sovrastanti (pressione e metamorfismo da carico) o per spinte di masse continentali in movimento (pressione orientata). Quando nella trasformazione della roccia prevale lazione delle forti pressioni orientate si formano minerali appiattiti ed isoorientati (perpendicolarmente alla direzione della pressione). Le rocce che ne derivano presentano una tipica scistosit, assente nelle rocce originatesi per metamorfismo da contatto. Le trasformazioni metamorfiche risultano pi o meno marcate a seconda dellentit dellaumento di pressione e/o temperatura cui le rocce originarie sono sottoposte. Si parla allora di metamorfismo di basso, medio e alto grado. Il processo metamorfico non pu continuare allinfinito: oltre certi valori di pressione e temperatura si ha la fusione della roccia metamorfica con le formazione di magmi detti anatettici, che sono il collegamento tra rocce metamorfiche ed ignee.

PRINCIPALI TIPI DI ROCCE METAMORFICHE

FILLADI: derivano da metamorfismo regionale di basso grado su rocce argillose o argilloso-sabbiose; sono formate da minuscoli cristalli di quarzo e mica (visibili solo al microscopio) e di solito la scistosit molto accentuata, tanto da provocare lo sfaldamento della roccia in sottili lamine.

SCISTI. derivano da metamorfismo regionale di grado medio e alto su rocce argillose. Tra questi vanno menzionati i micascisti dove si alternano letti di miche (visibili ad occhio nudo) e letti di quarzo in granuli o lenti che conferiscono alla roccia la tipica scistosit.

GNEISS. derivano da metamorfismo regionale di grado medio e alto ed hanno una composizione simile a quella dei graniti dai quali solitamente derivano. Non necessariamente presentano scistosit.

DIAGRAMMA Pressione-Temperatura (PT) TIPI DI METAMORFISMO o Temperatura (C) 0 200 400 600 800 0
Pressione (atm) 10000

35

Non possibile in natura

30

25

Metamorfismo regionale

d epth (k m )

5000

20

15

Metamorfismo regionale

10

Metamorfismo di contatto

4) IL CICLO LITOGENETICO
I processi magmatico, sedimentario e metamorfico fanno parte di un unico ciclo di rappresentano diversi stadi: IL CICLO LITOGENETICO.

Ossidiana
Lossidiana un vetro vulcanico, una pietra lavica prodotta dalleffusione di lave non cristallizzate a causa del rapido raffreddamento. Generalmente di colore nerastro stata impiegata nella preistoria per la produzione di oggetti litici come raschiatoi, punte di frecce, coltelli.

Lo studio delle rocce sedimentarie


Osservazione e acquisizione dati

- Osservare gli affioramenti (luoghi dove le rocce sono esposte). - Esaminare con attenzione:
tessitura, composizione, contenuto fossilifero, caratteri geometrici dei depositi, rapporti con le altre rocce.

Uninterpretazione preliminare pu essere data in campagna, ma in genere servono studi pi approfonditi - es. sezioni sottili. sottili

Strutture delle rocce sedimentarie


Le strutture sedimentarie sono caratteristiche visibili alla scala dellaffioramento
che si formano durante o poco dopo la deposizione, testimonianza dei processi fisici e biologici che agiscono nei diversi ambienti deposizionali.

Le strutture sedimentarie osservate negli ambienti attuali aiutano ad interpretare lambiente deposizionale di rocce con strutture simili.

Goblin Valley SP, USA

Stratificazione
La stratificazione una struttura primaria delle rocce.
- per spessori da centimetrici a plurimetrici si parla di strati veri e propri; - per spessori da millimetrici a decimetrici si parla di lamine. lamine

Lo strato gradato quando mostra una progressiva diminuzione della granulometria. La stratificazione incrociata quando il contatto sulla superficie deposizionale angolare.

Zion NP, USA

Ambienti deposizionali e analisi di facies


Ricordiamo che lambiente deposizionale
il luogo nel quale avviene la deposizione; In particolare, larea nella quale si origina un tipo particolare di deposito, in relazione ai processi fisici, chimici e biologici che agiscono in quel luogo.

La definizione dellambiente di deposizione avviene solo dopo avere determinato


tessiture, strutture, composizione, contenuto fossilifero, geometrie.

Questa procedura prende il nome di analisi di facies.

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