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1) INTRO GEO DEL SEDIMENTARIO

SEDIMENTOLOGIA
Studio dei processi di formazione, trasporto e deposizione di materiale accumulato come
sedimenti in ambienti continentali/marini che potrà formare rocce sedimentarie.
STRATIGRAFIA
Studio delle rocce per determinare l’ordine e il tempo degli eventi avvenuti sulla Terra.
Sedimentologia + Stratigrafia=Geologia del sedimentario
La formazione della r. sed. comprende: -trasporto particelle
-crescita chimica/biologica del materiale
ed è influenzata da T e ag. chimici e biologici.

FACIES
Insieme delle caratteristiche sedimentarie/fisiche che permettono di descrivere la roccia e di
capirla.  ANALISI DI FACIES ED ASSOCIAZIONE

PRINCIPI DI BASE DELLA SEDIMENTOLOGIA


ATTUALISMO  i fenomeni geologici o fisici che operano adesso, hanno sempre agito,
con la stessa intensità nel passato dei tempi geologici
SOVRAPPOSIZIONE    Gli strati
sedimentari sono depositati in una
sequenza di tempo, con il più
vecchio in basso e il più giovane in
alto
LEGGE DI WALTHER (1894) 
la successione verticale di facies
sedimentarie riflette i cambiamenti
laterali nell'ambiente deposizionale
(nelle sezioni verticali osservo le
stesse cose che in quelle orizzontali)
(Se trovo una successione composta da più formazioni rocciose impilate l'una sull'altra
allora queste rappresentano ambienti che originariamente erano adiacenti)
Se queste leggi non vengono rispettate vuol dire che è avvenuto qualcosa.
La combinazione di sedimentologia e stratigrafia ci permette di ricostruire come era la Terra
milioni di anni fa (ad es dove ora abbiamo un deserto milioni di anni fa possiamo dire che
c’era un ambiente marino)  PALEOGEOGRAFIA

ROCCE SEDIMENTARIE
- SEDIMENTI CLASTICI (terrigenous)
CONGLOMERATO (Gravel)
Monogenici [clasti dello stesso materiale
(es: +90% quarzo)], Oligomict [2 o 3
litologie], Poligenici [clasti di differenti
litologie]
Ortoconglomerati [supporto cemento],
Paraconglomerati [supporto matrice]
Clasti Oblati, Equidimensionali, A
lamina, Prolati

ARENITE (Sandstone)
Clasti formati dalla rottura di rocce preesistenti grazie ad agenti climatici ed erosione, essi
potranno essere:
-Minerali detritici (quarzo, mica, feldspati, olivina, ecc.)
-Frammenti litici (frammenti di r. sed/magm/meta)
-Particelle biogeniche (carbonati, parti di piante)
-Minerali Autigeni (si formano dentro il sedimento)
-Matrice e cemento

SILTITE E LUTITE (Mudrock) (clay/mud/silt)


Si differenziano per le dimensioni. Mud (fango) è formato da clay (lutite) e silt (limo)
mischiate in proporzioni sconosciute.
In ambiente acquatico rimangono in sospensione fino a quando la corrente non sarà lieve.
Ci sono 2 tipi di min. lutitici: uno con kandite group (2 strati) e l’altro smectite group (3
strati). I più comuni sono:
-Kaolinite (kandite) -Montmorillonite (sm) -Illite (sm) -Clorite(sm)
- SEDIMENTI BIOGENICI/ CHIMICI/ VULCANICI
CARBONATI (limestone)
-Calcite (CaCO3) -Aragonite (CaCO3) -Dolomite(CaMg(CO3)2) -Siderite (FeCO3)
-Frammenti scheletrici -Ooidi, Pisoidi, Oncoidi, Peloidi, Intraclasti, Botroidi
EVAPORITI
Quando l’acqua in una soluzione evapora gli ioni sono più concentrati e si formano le
Evaporiti. I più comuni: Solfato di Calcio [Gesso e Anidrite] e altri solfati.
SELCE (Cherts)
Rocce a grana fine silicatiche con Quarzo di dimensioni siltitiche. Si forma per accumulo di
org. a guscio scheletrico come i radiolari o per accumulo di silice di rocce
clastiche/terrigene.
FOSFATI
Formati da ossa, denti, lische in rocce sedimentarie. Es: Apatite
IRONSTONE
Roccia sedimentaria con almeno il 15% di Fe (in Ossidi, Idrossidi, Carbonati, ecc)
DEPOSITI ORGANICI CARBONATICI
Depositi che contengono materia organica nelle seguenti percentuali: >2% Mudrock; >0,2%
Limestone; >0,05% Sandstone. Materia organica proveniente dalla decomposizione di
animali e piante. Es: Carbone (coal)  mat. org. >90%
DEPOSITI VULCANOCLASTICI
Formati da materiali piroclastici o vulcanoclastici espulsi dai vulcani.
2) TRASPORTO E STRUTTURE SED.
I sedimenti sono trasportati da:
-GRAVITA’ Le rocce cadono e accumulandosi producono ghiaioni (scree) depositati a
cono (talus cone). Essi avranno un angolo di riposo (slope angle) di 30/36°
-ACQUA con correnti
-ARIA (trasporta solo rocce molto piccole)
-GHIACCIO
-ACQUA DENSA DI SEDIMENTI  Forma i debris flow

TIPI DI FLUSSI
LAMINARI o TURBOLENTI in base alla velocità e al percorso del flusso.
NUMERO DI REYNOLD (dipende molto dalla viscosità del fluido)

Se
Re<500 il flusso è laminare (es: lava, ghiaccio, acqua)
Se Re>2000 il flusso è turbolento (es: aria, acqua)

TRASPORTO DI PARTICELLE IN UN FLUIDO


-ROTOLAMENTO I clasti si muovono rotolando senza perdere contatto con la
superficie. (BEDLOAD o trasporto di fondo) (drag)
-PER SALTO  I clasti si muovono con una serie di salti (BEDLOAD)
-SOSPENSIONE  I clasti sono mantenuti in sospensione dal flusso (materiale sospeso =
SUSPENDED LOAD)
Il tipo di trasposto è influenzato dalla granulometria, dalla forma e dalla densità (es: le
pomici pur essendo grosse galleggiano e non rotolano).
DIAGRAMMA DI HJULSTROM
VELOCITA’ CRITICA  Velocità alla quale le particelle vengono trascinate sul fondale
(velocità necessaria per mettere in moto una particella).

Il diagramma mostra la relazione tra la velocità dell’acqua e la granulometria delle


particelle.
Le particelle fini sono difficili da trasportare perché fanno coesione (es: argilla) e saranno
lente, mentre le particelle grosse e sferiche saranno veloci.
Il letto può avere diversa distribuzione della grana: Normale, diminuzione delle dim dei
clasti dalla base in su (il più comune), o Inverso, aumento delle dim dei clasti.
LEGGE DI STOKES

Es: l’oro lo troverò con sedimenti molto più grossolani di lui (perché ha alta densità).
Se avrò una distribuzione dei sedimenti così ci sarà stata una variazione di velocità.

1. FORME DI FONDO (Bedform) (trasporto selettivo)


BEDFORM lineamenti morfologici formati dall’iterazione con coesione tra flusso e
letto.
Le strutture generate sul fondo danno informazioni sulla forza, la direzione e la profondità
della corrente.
Il flusso può essere diviso in un FREE STREAM (flusso libero), ovvero la parte del flusso
non influenzata dal boundary effect (effetto di confine) e BOUNDARY LAYER, ovvero la
parte a contatto con il letto con velocità in declino (qui ci sarà il VISCOUS SUBLAYER,
con velocita ridotte).

Sul letto si potranno avere le seguenti morfologie:


-RIPPLE (di corrente, dritto, sinuoso, linguoide)
Increspature ondulate delle sup di strato dati da bassa velocità (letto liscio)
Grana dominante: sand (<6mm) h>4cm e lung.onda>50cm
Possono essere a laminazione incrociata – possono essere simmetrici o asimmetrici (no
informazioni sulla profondità dell’acqua)

-DUNE
Velocità più elevata angolo=30/35° 60cm<h<10m e lung.onda centinaia di m
Grana da congl. fine ad arenaria fine
La forma cross bedding si ha in situazioni di forte corrente (delta, canali,...)

-BARRE
Forme all’interno dei canali di dim maggiori delle dune (energia > dei ripple)– grana mista –
classificate se sono al centro del canale o sul bordo – tipicamente a laminazione incrociata

-LAMINAZIONI PARALLELE
Depositi orizzontali di sed. formatasi quando il fondale è umido e non permette la
formazione di ripple (le particelle si accumulano una sopra l’altra)
Sand grossolana bassa velocità flusso Sand fine alta velocità flusso
Se il fondo è ruvido i granelli semplicemente rotolano e saltano sul fondo (no ripple o altre
forme)

-ANTIDUNE
Laminazione incrociata opposta al verso della corrente
Alta velocità dell’acqua che crea moti turbolenti che fanno depositare i sed. nel lato in cui di
solito c’è erosione
2. ONDE (Waves)
Sono delle perturbazioni che viaggiano attraverso gas, liquido o solido, NON
coinvolgono trasporti di masse (Onde di bel tempo, Onde di tempesta)
Se fanno interferenza costruttiva creeranno onde più grandi, mentre distruttiva si
annulleranno/ridurranno a vicenda.

DISTINZIONE TRA ONDE E RIPPLE DI CORRENTE


ONDE  Formate in basse profondità in assenza forti correnti – In vista planare lunghe,
creste da dritte a sinuose a volte biforcate – In sezione simmetrici con laminazione
incrociata immersa in entrambe le direzioni
RIPPLE  Formate in ogni profondità e ambiente – In vista planare molto sinuosi e rotti da
corte/curvate creste – In sezione asimmetrici con laminazioni incrociate immerse in una sola
direzione (non vale per i climbing ripple)

TSUNAMI = onde caratterizzate da una lunghezza d’onda grandissima (>100km) e con


velocità > di 700 km/h generate da terremoti/ eruzioni/ frane sottomarine/ impatti
extraterrestri
3. TRASPORTO DI MASSA (Mass Flows)
Miscuglio di detriti e fluidi mossi grazie alla GRAVITA’ (in base a densità e viscosità):

-DEBRIS FLOW  Miscuglio denso di sed e acqua dove Volume


sed > Volume acqua e massa sed > massa acqua
-CORRENTI TORBIDE Miscuglio di sed temporaneamente sospeso in acqua. I
sedimenti sono meno densi di quelli del d.f. (viscose)
La corrente si muove per gravità (maggiore densità rispetto al fluido), quando arriva in
fondo alla scarpata decelera e si avrà il deposito (TORBIDITE) (Head
è la più turbolenta)
Miscuglio di gravel, sand, mud che occupano almeno il 10% della massa con
Volume > 10 km3 formatosi in zone con tanti sed e un pendio. Il
flusso è mantenuto dal continuo contrasto tra l’acqua e i sedimenti  frane d’acqua

Seq di Bouma = sequenze di strutture che si presentano nelle correnti di torbidità


Ta: materiale massivo più grossolano con gradazione diretta
Tb: intervallo a laminazione parallela  sand
Tc: strutture a lam incrociata (ripple)  sand
Td: lamine parallele ma meno accentuate  silt
Te: mix materiale fine e pelagico  silt e clay
-HIBRID FLOW
Flussi con componente coesiva elevata (comprendono debris flow e correnti torbide)

-GRAIN FLOW
Le particelle sono tenute in sospensione grazie allo scontro di una con l’altra. Per
ottenerla si deve però partire da sedimenti ben selezionati.

4. MUD CRACKS
Strutture sedimentarie deformative da disseccamento con fratture e forme poligonali. Si
originano dai sedimenti fangosi/argillosi che si asciugano e contraggono a causa
dell’evaporazione dei fluidi.
5. STRUTTURE EROSIONALI
Generate dallo scorrimento di fluido sull’interfaccia deposizionale. Utili
perché indicano direzione/verso delle paleocorrenti
SOLE MARKS  erosione sul letto effettuata dai sedimenti:
SCOUR MARKS Flute casts: solchi di erosione che si formano sulla sup di sed
coesivi (morbidi) a causa di turbolenza prodotta da ostacoli (i più utili per individuare
verso e direzione della paleocorrente)
TOOL MARKSGroove casts: solchi di erosione che si formano sulla sup di sed
coesivi (morbidi) a causa di trascinamento di clasti (individuano solo la direzione
della paleocorrente)

CLASIFICAZIONE STRUTTURE SEDIMENTARIE


3) AMBIENTI DEPOSIZIONALI

Gli ambienti possono essere CONTINENTALI e MARINI (o


ambiente di passaggio: spiaggia, delta)
Il materiale può essere EXTRABACINALE (es: depositi fluviali), INTRABACINALE (es:
piattaforma carbonatica) o MISTO a seconda della propria storia. Es: Quarzo (ex) e
Bivalvi (in) posso trovarli insieme
Fonti: rocce clastiche vs rocce carbonatiche
AREA SORGENTE
I depositi sedimentari hanno un’area sorgente
Livello base erosione = Livello base onde (sopra c’è erosione, sotto c’è deposizione)
La produzione di sedimenti grazie a agenti atmosferici ed erosione è relazionata alla
topografia e geodinamica (processi tettonici e termici)
Ci sono zone di Subsidenza (accumulo sed) e di Alzamento (erosione e creazione di sed)

Produzione sedimenti grazie a ag atm, clima, erosione, trasporto con conseguente


denudamento, tettonica.

AGENTI ATMOSFERICI
PROCESSI FISICI Gelo-disgelo l’aq entra nelle fessure delle rocce e congelando
le spacca
Crescita sale l’aq marina contiene sale, l’aq può infiltrarsi
nelle fessure delle rocce ed evaporando genera fessure ancor
più grosse
Variazione temperatura rapide variazioni di temperatura
portano la roccia ad espandersi e contrarsi e alla conseguente
rottura (esfoliazione)

PROCESSI CHIMICI: Soluzione alcune rocce sono solubili in acqua


Idrolisi dipende dalla dissociazione dell’ H2O in H+ e OH- in
presenza di alcuni acidi con conseguente cambiamento del tipo
di roccia (es: da ortoclasio a kaolinite)
Ossidazione formazione di ossidi/idrossidi di ferro da rocce
contenenti ferro

Questi processi creeranno un suolo che potrà essere modificato da processi biologici e dalla
vegetazione.

CLIMA
Controllato da: latitudine (l’energia data dal sole per unità d’area è < nelle regioni
polari rispetto all’equatore c’è quindi un gradiente di temperatura dai
poli all’equatore)
movimenti d’aria (da zone di alta pressione come i poli/zone tropicali a
zone di bassa pressione)
temperatura (alta pressione ai poli = aria fredda, bassa pressione
equatore = aria calda)

EROSIONE E TRASPORTO (gravità, acqua, aria, ghiaccio)


Con gravità si potranno formare:
Frane (landslide)
Rockfall
Reptazione (soil creep = lenta progressione di roccia lungo un pendio di
modesta pendenza)
Crolli (slumping)
Depositi di sed (scree)
Conoidi (talus cones)
Es: se scende un solo masso più è grosso più scende, mentre se scendono in blocco
succederà il contrario o in modo misto.

EVOLUZIONE DEL PAESAGGIO


Ag atm + erosione = denudamento (controllato da topografia e fattori climatici)
Ruolo della vegetazione:
-Pre siluriano (400+ MA): no vegetazione
-da Siluriano a metà Cretaceo (400 a 150 MA): conifere, felci
-da metà Cretaceo a metà Cenozoico (150 a 20 MA): angiosperme
-metà Cenozoico (20- MA): erba
AMBIENTE GLACIALE
GHIACCIO  funzione di trasporto di detriti ed erosione del substrato (estremamente
viscoso)

EROSIONE (abrasione e sradicamento (plucking))


TRASPORTO  trasportano detriti sovraglaciali (cadono dal pendio) e basali (abrasione e
plucking) nei canali glaciali
DEPOSIZIONE (till e diamicton = mix di sed mal selezionati)
Si potranno formare: LAGHI GLACIALI laghi che occupano la cavità risultante
dell’erosione operata da un ghiacciaio
LAGHI PROGLACIALI laghi originati per la fusione di un
ghiacciaio
LAGHI MORENICI corpi idrici rimasti intrappolati dietro una
morena
TILLS deposito mal selezionato
MORENE forma di accumulo di sedimenti (till) al margine del
ghiacciaio
Litologia: conglomerati, sabbie, argilla (extrabacinali)
Minerali: variabili e poco sviluppati
Tessitura: poco selezionata
Geometria del letto: possono essere laminati nei depositi glacio-marini (assente in quelli
continentali)
Strutture sedimentarie: nessuna nei tills, incrociate nelle facies fluvio-glaciali
Fossili: assenti in depositi continentali, possibili in facies glacio-marine
Paleocorrenti: l’orientazione dei clasti indica la direzione del flusso
Colore: variabile
Associazioni di facies: possono essere associate a facies fluviali o depositi marini
AMBIENTE EOLICO
I depositi sono fatti da materiali trasportati dal vento.
Il deserto è un’area continentale con < 250 mm/anno di precipitazioni (tra 250 e 500 è
ambiente semi-arido)
Esistono deserti caldi (fascia tropicale) e deserti freddi (fascia polare).
Deserto sabbioso Ha gli ERG, ovvero aree di accumulo sabbia grazie a pr. eolici
Deserto roccioso  No sedimentazione (c’è solo erosione)
I sedimenti trasportati dal vento sopra una certa velocità diventano erosivi formando
strutture a Fungo.
E’ presente un forte termoclastismo .
Zone di depressione di solito secche, ma periodicamente si accumula acqua 
LAGHI EFFIMERI
Formazione di dune sabbiose analoghe ai ripple (misure metriche)

Litologia: solo Sand e Silt (+ Loess = sedimento estremamente fine)


Minerali: principalmente Quarzo (qualche carbonato)
Tessitura: buona, da Silt a Sand
Fossili: Rari (qualche osso di vertebrati al massimo)
Geometria letto: a lamina
Strutture sedimentarie: Dune e Stratificazioni parallele in sands
Paleocorrenti: l’orientazione delle dune indica la direzione del vento
Colore: da giallo a rosso (ferro)
Associazioni di facies: facies alluvionali o glaciali (periglacial aeolian deposits)
AMBIENTE FLUVIALE
Tre aree: EROSIVA, TRASPORTO, DEPOSIZIONALE  i confini tra esse non sono
fissi (dipendono dalla portata del fiume in
quel momento)
Sono controllate da angolo di riposo,
regime, carico dei sedimenti
LETTO = depressione lungo la quale
scorre acqua
GOLENA/BANCHINA (floodplain) =
area che separa i corsi d’acqua e a volte
viene inondata da alluvioni
Letto + Piana alluvionale = SISTEMA
FLUVIALE

Tipi di canali:

CANALI DRITTI  molto rari


CANALI MULTIPLI (anastomosing)
 canali connessi separati da aree
(floodplain). Sono dovuti a bassa
variabilità della portata, poco trasporto
solido (quasi assente sul fondo)

CANALI A MEANDRI Canali con


andamento sinuoso
Meno carico di sedimenti – grana sabbiosa – meno velocità dei braided (poca pendenza)
Acque un po’ più torbide: mix di trasporto di base e di sospensione. La
velocità dipenderà dalla curvatura con deposizione più grossolana alla base e più fine al
tetto (es: in un’alluvione uscirà per prima la materia fine poiché sul tetto)
Possibile presenza di Barre di Meandro (Point bar)
Abbandonando un canale genera un meandro isolato detto OXBOW LAKE
CANALI BRAIDED fiume a canali intrecciati
Corso d’aq molto carico di
sedimenti (tanto trasporto di
fondo) con possibile cambio di
pendenza (con la riduzione della
pendenza l ‘energia fornita dalla
corrente non sarà più sufficiente
al trasporto di alcuni materiali
che si depositeranno sotto forma
di isolette, il fiume quindi
devierà il proprio corso) – grana
sabbiosa/ghiaiosa
Barre che a ogni piena cambiano
percorso (nuova piena = nuovo percorso) +ripido pendio = +velocità (braided più
grossi)
Poiché sono molto attivi tendono a costruire e distruggere le loro strutture sedimentarie) -
stratificazione parallela con grana uguale tra gli strati (strati a volte generati da debris flow)
– laminazione caotica
Presenza di BARRE (= corpi sedimentari mobili di un alveo fluviale, la cui presenza è
legata al trasporto di fondo): Longitudinali, Trasversali, Linguoidi
PIANE ALLUVIONALI
Corpi sottili generalmente gradati (da sand a mud)
Formate da flusso rapido con una rapida
deposizione (sed fini ma di centinaia di m) tracce
di erosione saranno visibili in aree vicino al canale
(flusso più vigoroso)
Evidenza di formazione di suolo

CONOIDI ALLUVIONALI (alluvial fans)


Processo di deposizione presente sullo sbocco dei corsi d’aq.
1) DEBRIS FLOW: denso mix di aq e sed – conglomerati con poca matrice mal selezionati
(+ripide e +piccole) 1-2 km
2) SHEETFLOODS: rapide e grosse/violente alluvioni in ambiente semiarido – materiale
fine – ben stratificati – (-ripide e +larghe) decine di km
3) STREAM CHANNEL FAN: fatto di canali con fiume che continua a depositare sulla
conoide
Litologia: conglomerati, sandstone, mudstone
Minerali: variabili
Tessitura: variabile (povera in debris flow e moderata in river sands)
Fossili: comuni solo quelli di vegetazione
Geometria letto: a lamina nei conoidi, lenticolare nei canali
Strutture sedimentarie: laminazione incrociata nei depositi
Paleocorrenti: indicano la direzione del flusso e del pendio
Colore: giallo, rosso, marrone in base alle condizioni
Associazioni di facies: conoidi associati a laghi effimeri e dune eoliche, fiume associati a
laghi e delta/estuario
LAGHI
Formati quando accumulo di acqua > acqua che esce (esce per evaporazione o fiume)
alcuni sono delle depressioni tettoniche (es. Mar Morto: bacino lacustre)
Sono in un certo equilibrio dall’afflusso e deflusso:
alto afflusso livello costante acqua, il livello è controllato dal deflusso
basso afflusso e alta evaporazione precipitazione di evaporiti in un lago
perennemente salato o effimero
Dipendenti da clima, tempo, tipo di acque, biologia e geologia.
Simili agli ambienti marini per: presenza di delta, spiagge, correnti ed onde.
Diversi dagli ambienti marini per: fauna/flora, chimicità acqua, processi fisici della
temperatura e stratificazioni.
Tipi di sedimenti: sand e mud i più frequenti, ci possono essere anche calcari, evaporiti e
materiale organico.
LAGO IDROLOGICAMENTE APERTO se riceve acqua da un immissario e la scarica
all’emissario in modo equilibrato
LAGO IDROLOGICAMENTE CHIUSO se riceve acqua da un immissario ma non ha
nessun emissario si formerà un lago generalmente più grande di quello aperto (anche
grazie alle piogge)
LAGHI DOLCI
Bassa salinità - la maggior parte aperti (o chiusi con una piccola fornitura di ioni dissolti)
Stratificazione delle acque (ci sono pochissimi meccanismi di mescolamento acque)
Ci sono 2 livelli di acqua: parte alta (aq calda) EPILIMNION
parte bassa (aq fredda) HYPOLIMNION separati
dal Termoclino  in autunno ci sarà la stessa T (4 °C) poiché poco evidente (in estate è
invece molto evidente)

VARVE LACUSTRI = alternanze di lamine a scala millimetrica dove ogni


coppia rappresenta un anno (variano ogni stagione ci sarà formazione di mat.
organico in estate e mat. clastico in inverno)
Degli organismi precipitano in aq e producono Carbonati Lacustri (nei laghi dolci c’è
attività biologica es. molluschi, alghe, stromatoliti, oncoidi)
LAGHI SALINI
Salinità da salmastra a ipersalina - Generalmente chiusi - Laghi perenni
L’acqua evapora e rende ancora più salate le acque (es: Mar Morto)
3 tipi: Laghi Carbonati (alta concentrazione di bicarbonati e carbonati di Na)
Laghi a Solfati (pochi bicarbanati, ricchi di Mg e Ca)
Laghi Salati (simili agli ambienti marini evaporitici)
LAGHI EFFIMERI
Periodicamente si seccano  evaporazione acqua, formazione di Mud Cracks per centinaia
di m, precipitazione di minerali
Tipici in ambienti aridi/semiaridi (poche piogge, alto tasso evaporazione)
Dopo un’alluvione l’acqua e i sedimenti iniziano a depositarsi al centro

Litologia: sandstone, mudstone, limestone, evaporites


Minerali: variabili
Tessitura: sand ben selezionata
Geometria letto: thin-bedded
Strutture sedimentarie: ripples d’onda e laminazione parallela molto fine
Paleocorrenti: poche
Fossili: alghe e microbi (più qualche conchiglia)
Colore: Variabile (tendente al grigio scuro nei depositi)
Facies associate: di solito con depositi fluviali, evaporiti e facies eoliche
AMBIENTE MARINO

Dalla costa all’oceano – controllato da clima, tettonica e organismi


Diversi processi dominanti:
FISICI (correnti governate da venti, densità, T, salinità e forze tidali = maree)
Maree fenomeni periodici di grandi masse d’acqua che si
innalzano/abbassano (qualche m) con frequenza giornaliera. Sono dovute alla
forza gravitazionale della Luna sulla Terra e alla forza centrifuga dovuta alla
rotazione del sistema Terra-Luna intorno al proprio centro.
Formeranno strutture sed come: bipolar cross-stratification, mud drapes, fasci
di marea (tidal boundles)
CHIMICI (formazione nuovi minerali e modificazione sedimenti)
BIOLOGICI (organismi occupano amb marino e lasciano tracce)
Tracce fossili  evidenza di attività di organismi.
Sono di diverso tipo: tracce di cammino (ad es di vermi), tane di molluschi e
crostacei
Burrows (tane): si formano in substrati morbidi
Borings: si formano in substrati duri

FATTORI CHE CONTROLLANO IL SUOLO:


tipo di substrato – forza correnti – tasso di sedimentazione – torbidità – livello O2 – salinità
– qualità e quantità nutrienti

INTENSITA’ BIOTURBAZIONI (se ci sono c’era 02)


Gradi: 1 2 3 4 5 6
Tracce: poche <30% 30/60% 60/90% >90% sed tutto biot
Bioturbazioni verticali  zone costiere (mi trovo vicino alla spiaggia perché i vermi
scavano in verticale per proteggersi da onde ed ambiente)
Bioturbazioni orizzontali  zona batiale/abissale (troverò organismi complessi)
Natura del substrato: HARDGROUND (zona rigida)
FIRMGROUND (meno rigida perché la sedimentazione è lenta)
DELTA
E’ un accumulo di sedimenti in una zona di foce (passaggio da ambiente continentale a
marino)
CARATTERISTICHE: -gradienti molto bassi controllati dal livello base
-flusso canalizzato che perde energia per espansione
-canale principale che si divide in canali distributori che nel
tempo migreranno
-differente distribuzione di sedimento nelle varie aree
-frequenti fenomeni di crevassing e avulsione
-corpi progradanti con sequenze negative

E’ controllato da onde, maree, fiume e correnti (ogni variazione = delta diverso)


Il delta continua a spostarsi (se scavo sotto il delta attuale trovo p. carbonatica) 
formazione ed accumulo di fossili
Granulometria  tutte (avranno grana più grossa rispetto a ciò che li circonda), avranno
anche accumulo di materiale organico
DELTA = il fiume porta più sed di quelli che il mare porta via (delta entra/avanza nel mare
con formazione di nuovo delta) VS
ESTUARIO = il mare porta via più sed di quelli che il fiume porta (mix di acque con
accumulazione di sedimenti nel confine, nessuna accumulazione nel mare)

PROGRADAZ
O
RETROGRADAZ
Tipi di delta:
-ORIGINAL (es Nilo)
-RIVER DOMINATED: dominato dal fiume (fangoso) (es Mississipi)
-WAVE DOMINATED: dominato dalle onde (sabbioso) (es Rodano)
-TIDE DOMINATED: dominato dalle maree (es Ganges)

FATTORI DI CONTROLLO
Se delta molto fine  posso essere molto lontano dalla zona di sorgente
Se delta grossolano  la sorgente deve essere vicino
Il delta ha un raggio grossissimo di deposito sedimenti (infatti il delta non finisce con la
linea di costa, ha una parte immersa di notevoli dimensioni)
Il delta è formato dalla parte TOP e da quella FRONT:
TOP (piana deltizia): luogo in cui il corso d’acqua si divide in più corsi con velocità
maggiore di quella iniziale (rami)  sedimenti grossolani
FRONT (fronte deltizia): luogo in cui il delta entra nel mare (si depositerà prima la
materia grossolana e poi quella fine). Se verrà trovato materiale fine in progressione
vorrà dire che il delta ha una bassa pendenza (pendio dipendente dalla grana dei
sedimenti)  stratificazione e laminazione obliqua e incrociata a piccola/media scala
(es. ripples o cross bedding)
Poi ci sarà il Prodelta, ovvero una zona interessata dal deposito di sedimenti e non da
onde/maree  sedimenti fini con laminazioni e bioturbazioni

SUCCESSIONE DELTA (PROGRADAZIONE)


Successioni sedimentarie consistono in una
progressiva diminuzione della profondità
Profondità maggiore bacino = delta più grande
Su delta top ci sarà materiale sabbioso separato da
fine Su delta front
ci sarà un pendio con angolo dipendente dalla
granulometria dei sedimenti (sed grossi=pendio
ripido) (es: Rio delle amazzoni 16km)

I delta sono controllati da:


-GRANULOMETRIA SEDIMENTI
Grana fine: Sul delta top ci sarà materiale sabbioso separato da materiale fine
(nella zona del mare ci potrà essere un aumento di granulometria) con mouth bar
sabbiose.
Sul delta front ci saranno flussi di massa con possibili sviluppi di conoidi sottomarini
(la pendenza sarà dipendente dalla granulometria del sed).
L’attività delle correnti può rielaborare molto la zona

Grana grossolana: Sul delta top ci saranno sedimenti ghiaiosi con successivi
depositi ghiaiosi/sabbiosi.
La rielaborazione da parte delle correnti è meno marcata.
In caso di bacino ripido/grana grossa/canale con grossa portata questi delta verranno
chiamati “Gilbert-type deltas” e avranno 3 parti strutturali:
-Topset: insieme di strati sub-orizzontali nella parte
alta e più interna dell'edificio deltizio,
caratterizzato dai sedimenti più grossolani
-Foreset: caratterizzato da una clinostratificazione
(inclinazione marcata degli strati verso bacino)
-Bottomset: caratterizzato dai sedimenti più fini al
piede della fronte deltizia

-PENDIO
Acqua poco profonda
Acqua profonda

-FIUME  meno effetti delle onde e maree, controllato dal trasporto e dalla
sedimentazione (quindi da attriti sul fondo e conseguente diminuzione velocità) a
“piede d’anatra”.
Ci saranno barre di foce con inclinazioni variabili e grana sabbiosa e nella piana
deltizia fango e silt con bioturbazioni.
Delta top ben sviluppato  forte progradazione e scarsa rielaborazione

-ONDE  sono dipendenti dal vento che rielabora e ridistribuisce i sedimenti


(tenderanno a variare la foce dei canali).
Ci sarà una limitata progradazione del canale perché le onde
rimuoveranno/ridistribuiranno i sedimenti e la formazione di creste parallele di sand
(mouth bars) perpendicolari all’orientazione del canale.

-MAREE  il delta top è dipendente dalle maree a seconda del loro periodo
(indicatori di paleocorrenti, formazione di mud drapes e quindi presenza di strutture
sedimentarie che indicheranno i tipi di maree passate)
Canali abbastanza infossati nella piana deltizia.

Litologia: conglomerati, arenarie, mudstone


Minerali: variabili
Tessitura: matura nel delta top, poco matura nei depositi delta front rimodellati dalle onde,
non matura nei delta Gilbert-type
Geometria letto: lenticolari nei canali, con mouth bar
Strutture sedimentarie: stratificazione incrociata e laminazioni nel delta top e nelle facies
mouth bar
Paleocorrenti: onde e maree ne danno informazioni
Fossili: associazioni di piante terrestri e animali con fauna marina nel delta front
Colore: non diagnostico (nei delta top può essere ossidato)
Associazione facies: marine e fluviali
COSTA
SPIAGGIA (area della COSTA)
Area di accumulo di materiale clastico portato dai fiumi dal continente che potrà essere
modificato/ridistribuito da onde,
maree, vento.
La costa potrà essere DISSIPATIVA
(sabbia, l’energia diminuirà
gradualmente) o RIFLESSIVA (sabbia
o ghiaia)
A: Hummocky cross-stratification (HCS):
gentlydipping (<15°), cross-stratification in coarse
siltstone to fine sandstone (hummocks, convex-up and
swales, convex-down). Scattered dross-
stratadipdirections, isotropicin three dimensions.

B: Swaleycross-stratification (SCS);
superimposedconcaveupward shallow scoursinfine to
mediumsandstone

Ambienti deposizionali: Sopratidale


Intertidale
Subtidale.
ONSHORE-OFFSHORE DEPOSITIONAL PROFILE:

ISOLA BARRIERA: Accumuli di sabbia paralleli alla linea di costa e staccati dalla
terraferma da una Laguna, Piana tidale, Palude, Estuario.
Litologia: sand e conglomerati
Minerali: principalmente quarzo e shelly
Tessitura: ben selezionata e clasti ben arrotondati
Fossili: shelly
Geometria letto: lenti allungate
Strutture sedimentarie: stratificazioni con bassi angoli e onde
Paleocorrenti: strutture d’onda
Colore: /
Associazioni di facies: con piani costali, lagune, facies marine poco profonde

LAGUNA (Lagoon)
Bacino costiero separato dal mare (o dall'oceano) da un cordone litoraneo e caratterizzato
da acqua salmastra e maree.
Acqua parzialmente connessa con il mare (mix di aq marina e aq di terra ferma).
Poco profonde (pochi metri) sviluppate lungo coste con isole barriere che la proteggono
dall’oceano.
Possibili maree, ma di bassa intensità.

Litologia: mud e sand


Minerali: variabile
Tessitura: fine e poco selezionata
Fossili: organismi tolleranti
Geometria letto: mud thinly bedded, sand a lamine e lenticolata
Strutture sedimentarie: laminate e con ripple
Paleocorrenti: rare
Colore: scuro
Associazioni di facies: associato con
coste o isole barriere
ESTUARIO
L'estuario è lo sbocco dei fiumi che giungendo alla foce non creano depositi di sedimenti a
ventaglio (a differenza di quanto avviene nel caso di una foce a delta), ossia sfociano in un
unico canale o ramo. Questa situazione può essere dovuta a vari fattori:

 l'elevata velocità della corrente fluviale e l'eventuale scarsità di sedimento in carico


(questi fattori dipendono dalle caratteristiche del bacino idrografico del fiume);
 l'azione delle onde e delle correnti del bacino marino o lacustre dove si apre la foce, che
redistribuiscono lungo la costa i sedimenti fluviali prima che si possano accumulare in
un corpo sedimentario significativo (fattori che dipendono dalle caratteristiche del
bacino);
 nel caso degli estuari marini, anche l'azione delle maree può giocare un ruolo importante
nell'asportazione e nella rielaborazione del sedimento.
Anche se non vi sono accumuli notevoli di sedimento, gli estuari sono caratterizzati da tipici
depositi e strutture sedimentarie. In particolare, sono presenti barre e dune subacquee da
corrente, con stratificazione e laminazione inclinata. Nel caso dei delta marini, sono tipiche
le laminazioni a "lisca di pesce": si tratta di set di lamine che si succedono verticalmente con
inclinazione alternativamente verso terra (prodotte dalla corrente entrante di marea) e verso
mare (prodotte dalla corrente fluviale uscente).
Esempi tipici di foce a estuario sono quelli del fiume Congo, quello del Rio delle Amazzoni,
quello del Tamigi.
SISTEMA MARINO DI PIATTAFORMA E AMBIENTI
EVAPORITICI (shallow marine carbonate and evaporites)
I calcari/carbonati sono principalmente formati in questi
ambienti (poco profondi) e provengono principalmente da
organismi.
La loro deposizione è controllata da profondità, temperatura,
salinità, nutrienti (es: se saranno tanti avremo stromatoliti, se
pochi avremo coralli).
In clima le rocce carbonatiche possono
associarsi con evaporiti.
(es: I coralli vivono a basse profondità
perché devono stare in simbiosi con le
alghe, in

pochissimi vivranno sotto la zona di luce).


PIATTAFORMA CARBONATICA
Ambiente di mare basso dove si accumulano carbonati (fino a 200m)
-CARBONATE SHELF: zona attaccata al continente (sarà possibile trovare anche
materiale clastico)
-CARBONATE BANKS: piattaforma completamente staccata dal continente (no
sedimenti clastici di supporto)
-ATOLLO: piattaforma formata sotto un’isola vulcanica

3 Morfologie:
-FLAT-TOPPED (piattaforma piatta) (es: Bahamas)

-RIMMED O NON RIMMED SHELF (con margine biocostruito


o no)

-CARBONATE RAMP (con bassissima pendenza, <1°)


Collega zona di mare basso a profondo. Verso il largo avrò
materiale sempre più fine.

EVAPORITI
Le evaporiti sono sedimenti minerali formatisi dalla deposizione di sali minerali,
naturalmente presenti nelle acque, a causa dall'evaporazione che riducendo il volume di
acqua fa aumentare la concentrazione dei soluti al di sopra del valore massimo di
saturazione, con conseguente precipitazione dei sali.
Si formano quindi quando una zona d’acqua viene isolata dall’oceano (la salinità così
aumenterà) creando depositi di sale di centinaia di km. Saranno depositi clastici che
tenderanno quindi a deformarsi verrà schiacciato e tenderà a risalire perché ha densità
minore delle rocce intere. Si formeranno strutture chiamate DIAPIRI DI SALE (centinaia di
m) e ci potranno essere anche intrusioni di gesso.

Queste strutture ci permettono di capire le discontinuità grazie al suono.


Sono trappole di idrocarburi (sono al loro interno).

SHALLOW MARINE CARBONATE


Litologia: calcari
Minerali: calcite ed aragonite
Tessitura: strutture biogeniche in reefs, ben selezionata in acqua poco profonda
Geometria letto: reef sui rimmed shelves e lamine sulle rampe
Strutture sedimentarie: cross-bedding
Paleocorrenti: non diagnostiche
Fossili: abbondanti
Colore: bianco/grigino
Associazione di facies: con evaporiti e materiale terrigeno clastico

EVAPORITI MARINE
Litologia: gesso, anidrite, halite
Minerali: evaporiti
Tessitura: cristallina o amorfa
Geometria letto: a lamina in lagune e bacini, nodulare in sabkhas
Strutture sedimentarie: brecce e deformazioni intrastratali
Fossili: rari
Paleocorrenti: rare
Colore: bianco con impurità
Associazioni di facies: con shallow marine carbonate

DEPOSITI DI MARE PROFONDO (deep marine enviroment)


L’oceano profondo è la più grande area di accumulo sedimenti trasportati fino centinaia di
km dalla gravità  allontanandosi dalla costa i sedimenti saranno sempre meno (faranno
più fatica ad accumularsi) e più fini (meno energia cinetica).
Il trasporto potrà essere in massa, di debris flow (frane sottomarine) ocon correnti torbide
che trasporteranno il sedimento lungo il pendio creando conoidi e depositi.
Maggiore sarà la
profondità minore sarà il
numero di organismi 
sotto la zona fotica
saranno rari (gli
organismi nectonici e
planctonici si
accumuleranno
principalmente vicino al
fondale in mare aperto
in base a clima e
nutrienti e genereranno
molti sedimenti).

La zona di raccordo tra


la piattaforma
continentale e il bacino è la SCARPATA CONTINENTALE (pendenza media di 4°). Lungo
di esse si possono trovare dei canyon, ovvero delle valli incise (principalmente da correnti
torbiditiche).
Dalla piattaforma carbonatica al fondale ci saranno circa 4000m e accumulo di sedimenti
silicoclastici, biogenici, chimici (autigeni).

Tra la scarpata e il bacino c’è una fascia di transizione, ovvero una zona di importante
accumulo di sedimenti (soprattutto torbiditici) con la creazione di profondi conoidi 
RIALZO CONTINENTALE (continental rise).
Si forma di solito lungo i margini passivi e trascorrenti (è assente nei convergenti)
PROCESSI DEPOSIZIONALI:
-deposizione emipelagica: vicina al continente, ha
componenti di argilla e silt
-deposizione pelagica: lontana dal continente, ha
componenti derivanti da pioggia planctonica (meno del
5% di materiale terrigeno
Avverà poi una rideposizione del materiale marino grazie a correnti e gravità.

CCD (Carbonate (o Calcite) Compensation Depth) = profondità sotto la quale il tasso di


accumulo della Calcite [CaCO3] è inferiore al suo tasso di solvatazione (interazione
tra soluto e solvente che porta le singole molecole di soluto disciolto a circondarsi di
molecole di solvente) e pertanto la calcite viene disciolta in acqua.
La stessa cosa avverrà con l’Aragonite (polimorfo della calcite)  ACD
La CCD si trova a circa 4000m di profondità (ancora più profonda in aree con alta
produzione di calcite)
sopra la CCD: sotto la CCD
-acqua sovrasatura di CaCO3 -acqua sovrasatura in CaCO3
-preservazione calcite -dissoluzione calcite
-depositi di calcite più frequenti -depositi di calcite meno frequenti
di depositi silicei di depositi silicei
La dorsale oceanica spesso sarà sopra la CCD (avrà quindi molte rocce in CaCO 3), con il
tempo subside, va sotto la CCD e si avrà accumulo di silice (N.B.: le rocce oceaniche di
solito sono molto giovani perché quelle vecchie sono andate in subduzione.
La calcite verrà prodotta ad esempio da foraminiferi o coccolithoporid, mentre la silice da
diatoms o radiolari.

Sezione sottile
Le palline verdi sono minerali delle argille formatisi sul
fondale marino  la loro presenza indica zone bassissime
con bassa ossigenazione (500-700m)
Le croste nere sono ossidi di Fe e Mn  la loro presenza
indica zone di sotto-alimentazione

Delle correnti marine importanti sono le CONTURITI, ovvero delle correnti in zona di
raccordo tra continente e mare parallele al contatto pendio/fondo oceanico. Sono correnti
lente (0,5 m/s) che portano via il materiale fine lasciando il grossolano e generando delle
strutture (es: ripple)  il risultato sarà milioni di km2 sull’abisso di materiale
fangoso/siltico.

Differenza dalle correnti torbide:


CONTURITI CORRENTI TORBIDE

-prodotto di continui flussi -singolo evento (ogni strato è un


controllati dalla velocità corrente input sottomarino es. frana)
Altri movimenti di trasporto che genereranno deposizione, sempre legati a pendio, gravità e
creep, ovvero lo scivolamento lento lungo il pendio saranno che genererà gli slumping
(pieghe), saranno:
-MASS FLOW  debris flow e turbiditi
-DEBRIS FLOW  + sedimento che acqua, + viscoso, fa - strada
-TORBIDITI  sedimento
molto diluito in acqua
(grandi volumi di
sedimento), fa + strada
(~100km)

Es: se es: nella mia zona troverò ciottoli probabilmente sarò a una zona di vicinanza ai
depositi costieri.

Come partono questi processi?


Da una situazione di equilibrio che diventa instabile (cambiano gli equilibri)
Es: terremoto, tempesta, piena di un delta, abbassamento livello mare
CONOIDI SUBMARINI

Corpo di sedimenti depositato grazie a processi di mass flow da pochi km. La loro
morfologia è controllata dalla loro composizione (es. se la grana sarà fine si avrà una
conoide ampia) e dalla quantità di materiale disponibile proveniente dal fiume. La loro
composizione sarà principalmente terrigena clastica (conoidi di carbonati sono
estremamente rare perché i carbonati non sono legati ai fiumi).
IMMAGINE
ELEMENTI ARCHITETTONICI:
- canali di sedimento incisi con materiale grosso (canyon) che
poi genereranno conoidi
- zone di lobo (strati di torbiditi continui convessi alimentati da
un certo canale)
- lamine turbiditiche (turbiditi sheet)  depositi di correnti
turbiditiche non ristrette a lobi ma aperti lungo tutta la conoide
(turbiditi di materiale fine interagiscono con fanghi emipelagici)
- strutture caotiche  sono strutture turbiditiche (piene d’acqua)
che vengono schiacciate da altro sedimento, l’acqua viene
espulsa e si creano strutture caotiche
SEDIMENTI OCEANICI:
La crosta dei bacini oceanici è quasi ovunque ricoperta di sedimenti che possono avere
origine diversa.
I sedimenti terrigeni, di origine minerale, sono costituiti da materiali provenienti
dall'erosione di rocce continentali, portati al mare, principalmente dai fiumi e qui depositati.
La velocità con la quale essi si accumulano sulle piane abissali è molto bassa: per formare
uno strato di appena 1 cm possono essere necessarie diverse migliaia di anni.
I sedimenti biogeni, di origine organica, sono formati da accumuli di conchiglie, gusci,
scheletri e resti di alghe calcaree ecc. I più comuni sono i fanghi calcarei, formati
principalmente da bicarbonato di calcio, formatisi principalmente da esoscheletri calcarei di
organismi unicellulari che vivono in prossimità della superficie (Plancton). Oltre i 4500
metri di profondità predominano i fanghi silicei, formati da resti di organismi
unicellulari con esoscheletro formato prevalentemente da silicio.
I sedimenti pelagici, di origine chimica, sono costituiti da minerali che si formano
direttamente nell'acqua marina. Un esempio di questi sedimenti sono i noduli polimetallici,
ricchi di ferro, ma che contengono anche sodio, stronzio, rame, cadmio, cobalto, nichel e
altri.
Litologia: mud, sand, gravel e limestone fine
Minerali: areniti, carbonati, selci
Tessitura: variabile (turbiditi poco selezionate)
Geometria letto: sottili lamine
Strutture sedimentarie: turbiditi gradate con alcuni ripple orizzontali
Paleocorrenti: ripple nella direzione delle turbiditi
Fossili: pelagici
Colore: variabile (clasti pelagici rossi, turbiditi nere, calcari pelagici pallidi)
Associazione di facies: possono essere sopra o sotto la piattaforma (shelf)

DEPOSITI PIROCLASITICI
Depositi detritici legati a processi endogeni o ad attività vulcanica.
Il materiale vulcanico è trasportato e depositato da processi sedimentari quando il
particolato viene espulso come ceneri vulcanici, detriti grossolani o lava.
Il trasporto avverrà con una caduta di grandi quantità di ceneri e poi flussi di particolato
caldo e gas ad alta velocità (flusso di materiale più grossolano all’inizio e più fine dopo).
Il registro di attività vulcanica da informazioni sulla storia della terra e da datazioni
radiometriche.
Il vulcano produce: -lave  Pahoehoe, Aa, Pillow
-materiale piroclastico  frammenti di roccia espulsa in modo
esplosivo durante l’eruzione
-materiale autoclastico  brecce mal selezionate ricche di vetro (rocce
che si rompono a contatto con un materiale freddo come l’acqua)
-materiale epiclastico  materiale derivante dalla frammentazione dei
depositi di lava o di cenere dopo che l'eruzione è finita
Granulometria:
-Polveri vulcaniche (dust) (<63mm)
-Ceneri vulcaniche (ash) (<2mm)
-Lapilli, ovvero conglomerati fini (2-64mm)
-Blocchi (64mm)
Sono differenziati dai depositi silicatici perché in essi la velocità è controllata dalla
granulometria, forma e densità, mentre nei silicatici solo dalla granulometria. Inoltre nei
piroclastici la densità è variabile.
Nei depositi piroclastici la gradazione può essere sia normale sia inversa, normale se i
frammenti litici e cristalli saranno gradati normalmente con il materiale grossolano alla
base, mentre inversa nelle pomici piroclastiche depositante in acqua.
Il trasporto del materiale può essere:
-Caduta dall’alto (fallout deposit) 
copertura omogenea
-Flusso (flow deposit)  alta concentrazione
di particelle
-Ondata o nube ardente (surge deposit) 
diluita e flusso turbolento (crea dei corpi che
tendono a chiudersi)
Si possono trovare depositi con questi 3 casi
associati.

4)
STRATIGRAFIA

La stratigrafia è la disciplina che studia


la datazione delle rocce ed i rapporti reciproci fra unità
rocciose distinte; è particolarmente sviluppata
nell'ambito delle rocce sedimentarie.
Studio delle rocce per determinare l’ordine e il tempo degli eventi avvenuti sulla Terra.
Sedimentologia + Stratigrafia=Geologia del sedimentario
Uno strato è la più piccola unità di una roccia sedimentaria depositatasi sotto le medesime
condizioni fisiche. Gli strati sono separati fra loro da superfici di non deposizione (dette
piani di strato o anche giunti di strato o di stratificazione) o da superfici che testimoniano
l'improvviso cambiamento dei parametri sedimentari.
Lo strato, per definizione, è delimitato superiormente (ossia al tetto) e alla sua base da
superfici temporalmente istantanee e dunque isocrone; esso può essere considerato una vera
e propria unità cronostratigrafica informale.
Lo strato può essere internamente omogeneo o oppure al suo interno possono essere evidenti
laminazioni o variazioni verticali di granulometria dei suoi costituenti.
Di uno strato può essere misurata la "potenza" (ovvero il suo spessore), cioè la distanza
misurata perpendicolarmente tra le due superfici limite, e la sua "giacitura", ossia la sua
orientazione nello spazio rispetto al nord e al piano orizzontale.

INTERAZIONE TRA CAMBIAMENTI DI LIVELLO MARE


E SEDIMENTI

ACCOMODAZIONE  E’ lo spazio disponibile per intrappolare i sedimenti


Dipenderà dal livello del mare e dalla subsidenza (tettonica)
Spostamento livello del mare:
- il livello del mare si alza e la linea costiera si muove verso terreni più
elevati, allagando di conseguenza zone in precedenza scoperte e
l’apporto sedimentario è più basso del tasso di innalzamento del mare
(accomodazione)  TRASGRESSIONE
- il livello del mare si alza ma c’è un apporto sedimentario che supera il
tasso di innalzamento del livello del mare (accomodazione) 
REGRESSIONE
- il livello del mare ha una forte caduta e la linea di costa è costretta a
retrocedere verso il mare indipendentemente dall’apporto sedimentario
 REGRESSIONE FORZATA
RETROGRADAZIONE: processo di migrazione dei
corpi sedimentari verso il margine del bacino
AGGRADAZIONE: processo di accrescimento
verticale dei corpi sedimentari
PROGRADAZIONE: processo di migrazione dei
corpi sedimentari verso il centro del bacino
DISCORDANZE:
-Non conformity  contatto tra basamento
metamorfico e roccia sedimentaria
-Angolare  successione sedimentaria
piegata e sopra ricoperta da strati
-Disconformity  è presente superficie
erosiva e poi strati paralleli
RAPPORTI STRATIGRAFICI

Per rapporti stratigrafici si definiscono le relazioni geometriche e temporali che


caratterizzano i limiti verticali e laterali di due unità litologiche a contatto tra loro.

Limiti litologici: il limite tra due unità a contatto tra loro. Tale limite può essere:
Graduale se le litologie passano gradualmente da un’unità all’altra unità;
Netto quando il limite è assimilabile ad una superficie e il passaggio è repentino da un’unità
all’altra;
Erosivo se la superficie di passaggio è di tipo erosivo;

Successioni concordanti e discordanti: lungo le superfici limite, due unità stratigrafiche


possono contrarre rapporti reciproci geometrici di concordanza o discordanza.
Concordante: successione stratigrafica verticale con strati tra loro paralleli, orizzontali o
inclinati che siano;
Discordante: successione stratigrafica con strati tra loro non paralleli, ma con inclinazioni
differenti e angoli più o meno accentuati.

Onlap: terminazione della stratificazione orizzontale direttamente su una superficie


inclinata.

Downlap: terminazione di strati originariamente inclinati che si appoggiano su una


superficie limite orizzontale o lievemente inclinata.

Toplap: terminazione della stratificazione, accompagnata da una modesta erosione, di strati


originariamente inclinati rispetto a una superficie limite orizzontale di non deposizione.

Troncatura erosiva: terminazione degli strati dell’unità inferiore rispetto a una superficie
limite a carattere erosivo, suborizzontale e spesso con andamento irregolare.
Successioni continue e discontinue: in relazione ai processi di sedimentazione è possibile
definire i rapporti temporali tra due unità stratigrafiche in continuità o discontinuità di
sedimentazione.
I contatti litologici graduali esprimono, come è intuitivo, una continuità di sedimentazione;
quelli netti, invece, possono riflettere sia situazioni di continuità, pur attraverso un brusco
cambio nel tipo di sedimentazione, sia interruzioni più o meno lunghe nella deposizione. Un
contatto di tipo erosivo implica una discontinuità temporale, dal momento che una parte
dell’unità è stata rimossa per erosione.
Una discontinuità temporale acquista il significato di discontinuità stratigrafica quando
rappresenta un intervallo di tempo significativo alla scala geologica. Il tempo geologico non
rappresentato da sedimento lungo una superficie di discontinuità è definito come lacuna
stratigrafica.

In relazione ai rapporti geometrici e temporali delle successioni sedimentarie è possibile


definire i principali tipi di discontinuità stratigrafica:

Unconformity: (discordanza, discontinuità) è una superficie di separazione tra due unità


litologiche che rappresenta un’interruzione significativa nella sedimentazione. Si definisce
una discontinuità stratigrafica in generale.
Disconformity: (disconformità) discontinuità stratigrafiche prodottesi attraverso l’erosione
subaerea di rocce emerse causa l’abbassamento del livello marino e non accompagnata da
deformazioni tettoniche.
Angular unconformity: (discordanza angolare) quando l’interruzione della sedimentazione
è accompagnata da deformazione tettonica ed erosione subaerea.
Paraconformity: (paraconcordanza) successioni sedimentarie geometricamente concordanti
ma discontinue.
Nonconormity: (discordanza basale) in cui la successione sedimentaria ricopre il
basamento cristallino.
INVESTIGAZIONE SISMICA
Una volta ottenuti tutti i dati si procede con la creazione di una sequenza stratigrafica.
Come? Si sceglie una sezione con
le caratteristiche ben evidenti, si
identificano le unità stratigrafiche,
ne si misurano gli spessori, gli
intervalli e le composizioni e le si
descrivono facendone delle foto.
Ricordarsi di usare una legenda.
CORRELAZIONI STRATIGRAFICHE
Conoscere lo spessore dei diversi strati, le linee tempo, le strutture sedimentarie, le
associazioni di facies e conoscendo le regole della stratigrafia interpretare gli ambienti
deposizionali.
TIG

SCHEMA STRATIGRAFICO
Rappresentazione della distribuzione di rocce sedimentarie di un certo intervallo di tempo in
una regione:
-litostratigrafico se
sulle x distanze e sulle
y spessore
-cronostratigrafico se
sulle x distanze e sulle
y tempo
UNITA’ STRATIGRAFICA
Uno strato è la più piccola unità di una roccia sedimentaria depositatasi sotto le medesime
condizioni fisiche. Gli strati sono separati fra loro da superfici di non deposizione (dette
piani di strato o anche giunti di strato o di stratificazione) o da superfici che testimoniano
l'improvviso cambiamento dei parametri sedimentari.
Correlo unità stratigrafiche, le associo e le metto in una scala.
Le differenti unità stratigrafiche sono:
-Unità litostratigrafica
-Unità di sequenza strati
-UBSU (unità stratigrafica da limiti inconformi)
-Unità allostratigrafica
Posso definire un’unità in base alle discontinuità :
-UBSU  usate quando si hanno unità molto discontinue (es: in amb continentale)

-Sequenze deposizionali

-Unità litostratigrafiche

Nella carta stratigrafica internazionale sono presenti dei chiodi d’oro, ovvero chiodi che
rappresentano la migliore successione che indica una nuova età.

LITOSTRATIGRAFIA  La litostratigrafia si occupa di suddividere e gerarchizzare le


successioni rocciose in unità formali distinte sulla base del loro contenuto litologico; l'unità
litostratigrafica risulta quindi un corpo roccioso separabile da quelli adiacenti in base alle
caratteristiche litologiche ed alla posizione stratigrafica. Ne consegue che concorrono alla
definizione di un'unità litostratigrafica solo caratteri fisici, facilmente riconoscibili sul
terreno. L’unità può essere divisa in:
Supergruppo Gruppo Formazione Membro Letto

E’ l’unità base
Come descriverla?
Definisco la formazione Litologie e caratteristiche
Definisco i limiti
Serie tipo e area tipo
Estensione e spessore
Fossili

SEQUENZA STRATIGRAFICA
Corpo sedimentario complesso sviluppatosi in virtuale continuità di sedimentazione, con
spessori compresi tra decine di m e centinaia m delimitato alla base e al tetto da superfici di
discontinuità (associazione geometrica di ambienti interelati es: sistema deltizio).
Studia i modelli d’impilamento degli strati e il loro cambiamento nel tempo.
Divide le rocce in base a tragressione, regressione ...
SISTEM TRACK
Unione di sistemi deposizionali
contemporanei, dove un SD è un
insieme 3D di facies, legate da un
processo e ambiente attivo
(moderno) o dedotto (antico).
Unità stratigrafiche geneticamente
associate depositate durante una
specifica fase del ciclo di
variazione del livello mare.
Sono rappresentate nel record
stratigrafico come associazioni
tridimensionali di facies.
Sono definite sulla base delle superfici limite, della posizione all’interno della sequenza e
sullo stacking pattern delle
parasequenze che li
costituiscono:
-Lowstand  include tutti i
depositi che si sono
accumulati dopo la fase di
caduta del livello mare.
Giace sul limite di sequenza
di tipo 1.
-Trasgressive  comprende
i depositi che si accumulano
nella fase di trasgressione
costiera fino al momento di
max ingressione marina
verso terra, poco prima che
il sistema cominci a
progradare.
-Highstand  Sono i
depositi regressivi che si
formano quando il tasso di
sedimentazione eccede il
tasso di risalita del livello
marino relativo e
l’incremento nello spazio di
accomodamento.
PARASEQUENZE

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