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SEDIMENTOLOGIA
Studio dei processi di formazione, trasporto e deposizione di materiale accumulato come
sedimenti in ambienti continentali/marini che potrà formare rocce sedimentarie.
STRATIGRAFIA
Studio delle rocce per determinare l’ordine e il tempo degli eventi avvenuti sulla Terra.
Sedimentologia + Stratigrafia=Geologia del sedimentario
La formazione della r. sed. comprende: -trasporto particelle
-crescita chimica/biologica del materiale
ed è influenzata da T e ag. chimici e biologici.
FACIES
Insieme delle caratteristiche sedimentarie/fisiche che permettono di descrivere la roccia e di
capirla. ANALISI DI FACIES ED ASSOCIAZIONE
ROCCE SEDIMENTARIE
- SEDIMENTI CLASTICI (terrigenous)
CONGLOMERATO (Gravel)
Monogenici [clasti dello stesso materiale
(es: +90% quarzo)], Oligomict [2 o 3
litologie], Poligenici [clasti di differenti
litologie]
Ortoconglomerati [supporto cemento],
Paraconglomerati [supporto matrice]
Clasti Oblati, Equidimensionali, A
lamina, Prolati
ARENITE (Sandstone)
Clasti formati dalla rottura di rocce preesistenti grazie ad agenti climatici ed erosione, essi
potranno essere:
-Minerali detritici (quarzo, mica, feldspati, olivina, ecc.)
-Frammenti litici (frammenti di r. sed/magm/meta)
-Particelle biogeniche (carbonati, parti di piante)
-Minerali Autigeni (si formano dentro il sedimento)
-Matrice e cemento
TIPI DI FLUSSI
LAMINARI o TURBOLENTI in base alla velocità e al percorso del flusso.
NUMERO DI REYNOLD (dipende molto dalla viscosità del fluido)
Se
Re<500 il flusso è laminare (es: lava, ghiaccio, acqua)
Se Re>2000 il flusso è turbolento (es: aria, acqua)
Es: l’oro lo troverò con sedimenti molto più grossolani di lui (perché ha alta densità).
Se avrò una distribuzione dei sedimenti così ci sarà stata una variazione di velocità.
-DUNE
Velocità più elevata angolo=30/35° 60cm<h<10m e lung.onda centinaia di m
Grana da congl. fine ad arenaria fine
La forma cross bedding si ha in situazioni di forte corrente (delta, canali,...)
-BARRE
Forme all’interno dei canali di dim maggiori delle dune (energia > dei ripple)– grana mista –
classificate se sono al centro del canale o sul bordo – tipicamente a laminazione incrociata
-LAMINAZIONI PARALLELE
Depositi orizzontali di sed. formatasi quando il fondale è umido e non permette la
formazione di ripple (le particelle si accumulano una sopra l’altra)
Sand grossolana bassa velocità flusso Sand fine alta velocità flusso
Se il fondo è ruvido i granelli semplicemente rotolano e saltano sul fondo (no ripple o altre
forme)
-ANTIDUNE
Laminazione incrociata opposta al verso della corrente
Alta velocità dell’acqua che crea moti turbolenti che fanno depositare i sed. nel lato in cui di
solito c’è erosione
2. ONDE (Waves)
Sono delle perturbazioni che viaggiano attraverso gas, liquido o solido, NON
coinvolgono trasporti di masse (Onde di bel tempo, Onde di tempesta)
Se fanno interferenza costruttiva creeranno onde più grandi, mentre distruttiva si
annulleranno/ridurranno a vicenda.
-GRAIN FLOW
Le particelle sono tenute in sospensione grazie allo scontro di una con l’altra. Per
ottenerla si deve però partire da sedimenti ben selezionati.
4. MUD CRACKS
Strutture sedimentarie deformative da disseccamento con fratture e forme poligonali. Si
originano dai sedimenti fangosi/argillosi che si asciugano e contraggono a causa
dell’evaporazione dei fluidi.
5. STRUTTURE EROSIONALI
Generate dallo scorrimento di fluido sull’interfaccia deposizionale. Utili
perché indicano direzione/verso delle paleocorrenti
SOLE MARKS erosione sul letto effettuata dai sedimenti:
SCOUR MARKS Flute casts: solchi di erosione che si formano sulla sup di sed
coesivi (morbidi) a causa di turbolenza prodotta da ostacoli (i più utili per individuare
verso e direzione della paleocorrente)
TOOL MARKSGroove casts: solchi di erosione che si formano sulla sup di sed
coesivi (morbidi) a causa di trascinamento di clasti (individuano solo la direzione
della paleocorrente)
AGENTI ATMOSFERICI
PROCESSI FISICI Gelo-disgelo l’aq entra nelle fessure delle rocce e congelando
le spacca
Crescita sale l’aq marina contiene sale, l’aq può infiltrarsi
nelle fessure delle rocce ed evaporando genera fessure ancor
più grosse
Variazione temperatura rapide variazioni di temperatura
portano la roccia ad espandersi e contrarsi e alla conseguente
rottura (esfoliazione)
Questi processi creeranno un suolo che potrà essere modificato da processi biologici e dalla
vegetazione.
CLIMA
Controllato da: latitudine (l’energia data dal sole per unità d’area è < nelle regioni
polari rispetto all’equatore c’è quindi un gradiente di temperatura dai
poli all’equatore)
movimenti d’aria (da zone di alta pressione come i poli/zone tropicali a
zone di bassa pressione)
temperatura (alta pressione ai poli = aria fredda, bassa pressione
equatore = aria calda)
Tipi di canali:
PROGRADAZ
O
RETROGRADAZ
Tipi di delta:
-ORIGINAL (es Nilo)
-RIVER DOMINATED: dominato dal fiume (fangoso) (es Mississipi)
-WAVE DOMINATED: dominato dalle onde (sabbioso) (es Rodano)
-TIDE DOMINATED: dominato dalle maree (es Ganges)
FATTORI DI CONTROLLO
Se delta molto fine posso essere molto lontano dalla zona di sorgente
Se delta grossolano la sorgente deve essere vicino
Il delta ha un raggio grossissimo di deposito sedimenti (infatti il delta non finisce con la
linea di costa, ha una parte immersa di notevoli dimensioni)
Il delta è formato dalla parte TOP e da quella FRONT:
TOP (piana deltizia): luogo in cui il corso d’acqua si divide in più corsi con velocità
maggiore di quella iniziale (rami) sedimenti grossolani
FRONT (fronte deltizia): luogo in cui il delta entra nel mare (si depositerà prima la
materia grossolana e poi quella fine). Se verrà trovato materiale fine in progressione
vorrà dire che il delta ha una bassa pendenza (pendio dipendente dalla grana dei
sedimenti) stratificazione e laminazione obliqua e incrociata a piccola/media scala
(es. ripples o cross bedding)
Poi ci sarà il Prodelta, ovvero una zona interessata dal deposito di sedimenti e non da
onde/maree sedimenti fini con laminazioni e bioturbazioni
Grana grossolana: Sul delta top ci saranno sedimenti ghiaiosi con successivi
depositi ghiaiosi/sabbiosi.
La rielaborazione da parte delle correnti è meno marcata.
In caso di bacino ripido/grana grossa/canale con grossa portata questi delta verranno
chiamati “Gilbert-type deltas” e avranno 3 parti strutturali:
-Topset: insieme di strati sub-orizzontali nella parte
alta e più interna dell'edificio deltizio,
caratterizzato dai sedimenti più grossolani
-Foreset: caratterizzato da una clinostratificazione
(inclinazione marcata degli strati verso bacino)
-Bottomset: caratterizzato dai sedimenti più fini al
piede della fronte deltizia
-PENDIO
Acqua poco profonda
Acqua profonda
-FIUME meno effetti delle onde e maree, controllato dal trasporto e dalla
sedimentazione (quindi da attriti sul fondo e conseguente diminuzione velocità) a
“piede d’anatra”.
Ci saranno barre di foce con inclinazioni variabili e grana sabbiosa e nella piana
deltizia fango e silt con bioturbazioni.
Delta top ben sviluppato forte progradazione e scarsa rielaborazione
-MAREE il delta top è dipendente dalle maree a seconda del loro periodo
(indicatori di paleocorrenti, formazione di mud drapes e quindi presenza di strutture
sedimentarie che indicheranno i tipi di maree passate)
Canali abbastanza infossati nella piana deltizia.
B: Swaleycross-stratification (SCS);
superimposedconcaveupward shallow scoursinfine to
mediumsandstone
ISOLA BARRIERA: Accumuli di sabbia paralleli alla linea di costa e staccati dalla
terraferma da una Laguna, Piana tidale, Palude, Estuario.
Litologia: sand e conglomerati
Minerali: principalmente quarzo e shelly
Tessitura: ben selezionata e clasti ben arrotondati
Fossili: shelly
Geometria letto: lenti allungate
Strutture sedimentarie: stratificazioni con bassi angoli e onde
Paleocorrenti: strutture d’onda
Colore: /
Associazioni di facies: con piani costali, lagune, facies marine poco profonde
LAGUNA (Lagoon)
Bacino costiero separato dal mare (o dall'oceano) da un cordone litoraneo e caratterizzato
da acqua salmastra e maree.
Acqua parzialmente connessa con il mare (mix di aq marina e aq di terra ferma).
Poco profonde (pochi metri) sviluppate lungo coste con isole barriere che la proteggono
dall’oceano.
Possibili maree, ma di bassa intensità.
3 Morfologie:
-FLAT-TOPPED (piattaforma piatta) (es: Bahamas)
EVAPORITI
Le evaporiti sono sedimenti minerali formatisi dalla deposizione di sali minerali,
naturalmente presenti nelle acque, a causa dall'evaporazione che riducendo il volume di
acqua fa aumentare la concentrazione dei soluti al di sopra del valore massimo di
saturazione, con conseguente precipitazione dei sali.
Si formano quindi quando una zona d’acqua viene isolata dall’oceano (la salinità così
aumenterà) creando depositi di sale di centinaia di km. Saranno depositi clastici che
tenderanno quindi a deformarsi verrà schiacciato e tenderà a risalire perché ha densità
minore delle rocce intere. Si formeranno strutture chiamate DIAPIRI DI SALE (centinaia di
m) e ci potranno essere anche intrusioni di gesso.
EVAPORITI MARINE
Litologia: gesso, anidrite, halite
Minerali: evaporiti
Tessitura: cristallina o amorfa
Geometria letto: a lamina in lagune e bacini, nodulare in sabkhas
Strutture sedimentarie: brecce e deformazioni intrastratali
Fossili: rari
Paleocorrenti: rare
Colore: bianco con impurità
Associazioni di facies: con shallow marine carbonate
Tra la scarpata e il bacino c’è una fascia di transizione, ovvero una zona di importante
accumulo di sedimenti (soprattutto torbiditici) con la creazione di profondi conoidi
RIALZO CONTINENTALE (continental rise).
Si forma di solito lungo i margini passivi e trascorrenti (è assente nei convergenti)
PROCESSI DEPOSIZIONALI:
-deposizione emipelagica: vicina al continente, ha
componenti di argilla e silt
-deposizione pelagica: lontana dal continente, ha
componenti derivanti da pioggia planctonica (meno del
5% di materiale terrigeno
Avverà poi una rideposizione del materiale marino grazie a correnti e gravità.
Sezione sottile
Le palline verdi sono minerali delle argille formatisi sul
fondale marino la loro presenza indica zone bassissime
con bassa ossigenazione (500-700m)
Le croste nere sono ossidi di Fe e Mn la loro presenza
indica zone di sotto-alimentazione
Delle correnti marine importanti sono le CONTURITI, ovvero delle correnti in zona di
raccordo tra continente e mare parallele al contatto pendio/fondo oceanico. Sono correnti
lente (0,5 m/s) che portano via il materiale fine lasciando il grossolano e generando delle
strutture (es: ripple) il risultato sarà milioni di km2 sull’abisso di materiale
fangoso/siltico.
Es: se es: nella mia zona troverò ciottoli probabilmente sarò a una zona di vicinanza ai
depositi costieri.
Corpo di sedimenti depositato grazie a processi di mass flow da pochi km. La loro
morfologia è controllata dalla loro composizione (es. se la grana sarà fine si avrà una
conoide ampia) e dalla quantità di materiale disponibile proveniente dal fiume. La loro
composizione sarà principalmente terrigena clastica (conoidi di carbonati sono
estremamente rare perché i carbonati non sono legati ai fiumi).
IMMAGINE
ELEMENTI ARCHITETTONICI:
- canali di sedimento incisi con materiale grosso (canyon) che
poi genereranno conoidi
- zone di lobo (strati di torbiditi continui convessi alimentati da
un certo canale)
- lamine turbiditiche (turbiditi sheet) depositi di correnti
turbiditiche non ristrette a lobi ma aperti lungo tutta la conoide
(turbiditi di materiale fine interagiscono con fanghi emipelagici)
- strutture caotiche sono strutture turbiditiche (piene d’acqua)
che vengono schiacciate da altro sedimento, l’acqua viene
espulsa e si creano strutture caotiche
SEDIMENTI OCEANICI:
La crosta dei bacini oceanici è quasi ovunque ricoperta di sedimenti che possono avere
origine diversa.
I sedimenti terrigeni, di origine minerale, sono costituiti da materiali provenienti
dall'erosione di rocce continentali, portati al mare, principalmente dai fiumi e qui depositati.
La velocità con la quale essi si accumulano sulle piane abissali è molto bassa: per formare
uno strato di appena 1 cm possono essere necessarie diverse migliaia di anni.
I sedimenti biogeni, di origine organica, sono formati da accumuli di conchiglie, gusci,
scheletri e resti di alghe calcaree ecc. I più comuni sono i fanghi calcarei, formati
principalmente da bicarbonato di calcio, formatisi principalmente da esoscheletri calcarei di
organismi unicellulari che vivono in prossimità della superficie (Plancton). Oltre i 4500
metri di profondità predominano i fanghi silicei, formati da resti di organismi
unicellulari con esoscheletro formato prevalentemente da silicio.
I sedimenti pelagici, di origine chimica, sono costituiti da minerali che si formano
direttamente nell'acqua marina. Un esempio di questi sedimenti sono i noduli polimetallici,
ricchi di ferro, ma che contengono anche sodio, stronzio, rame, cadmio, cobalto, nichel e
altri.
Litologia: mud, sand, gravel e limestone fine
Minerali: areniti, carbonati, selci
Tessitura: variabile (turbiditi poco selezionate)
Geometria letto: sottili lamine
Strutture sedimentarie: turbiditi gradate con alcuni ripple orizzontali
Paleocorrenti: ripple nella direzione delle turbiditi
Fossili: pelagici
Colore: variabile (clasti pelagici rossi, turbiditi nere, calcari pelagici pallidi)
Associazione di facies: possono essere sopra o sotto la piattaforma (shelf)
DEPOSITI PIROCLASITICI
Depositi detritici legati a processi endogeni o ad attività vulcanica.
Il materiale vulcanico è trasportato e depositato da processi sedimentari quando il
particolato viene espulso come ceneri vulcanici, detriti grossolani o lava.
Il trasporto avverrà con una caduta di grandi quantità di ceneri e poi flussi di particolato
caldo e gas ad alta velocità (flusso di materiale più grossolano all’inizio e più fine dopo).
Il registro di attività vulcanica da informazioni sulla storia della terra e da datazioni
radiometriche.
Il vulcano produce: -lave Pahoehoe, Aa, Pillow
-materiale piroclastico frammenti di roccia espulsa in modo
esplosivo durante l’eruzione
-materiale autoclastico brecce mal selezionate ricche di vetro (rocce
che si rompono a contatto con un materiale freddo come l’acqua)
-materiale epiclastico materiale derivante dalla frammentazione dei
depositi di lava o di cenere dopo che l'eruzione è finita
Granulometria:
-Polveri vulcaniche (dust) (<63mm)
-Ceneri vulcaniche (ash) (<2mm)
-Lapilli, ovvero conglomerati fini (2-64mm)
-Blocchi (64mm)
Sono differenziati dai depositi silicatici perché in essi la velocità è controllata dalla
granulometria, forma e densità, mentre nei silicatici solo dalla granulometria. Inoltre nei
piroclastici la densità è variabile.
Nei depositi piroclastici la gradazione può essere sia normale sia inversa, normale se i
frammenti litici e cristalli saranno gradati normalmente con il materiale grossolano alla
base, mentre inversa nelle pomici piroclastiche depositante in acqua.
Il trasporto del materiale può essere:
-Caduta dall’alto (fallout deposit)
copertura omogenea
-Flusso (flow deposit) alta concentrazione
di particelle
-Ondata o nube ardente (surge deposit)
diluita e flusso turbolento (crea dei corpi che
tendono a chiudersi)
Si possono trovare depositi con questi 3 casi
associati.
4)
STRATIGRAFIA
Limiti litologici: il limite tra due unità a contatto tra loro. Tale limite può essere:
Graduale se le litologie passano gradualmente da un’unità all’altra unità;
Netto quando il limite è assimilabile ad una superficie e il passaggio è repentino da un’unità
all’altra;
Erosivo se la superficie di passaggio è di tipo erosivo;
Troncatura erosiva: terminazione degli strati dell’unità inferiore rispetto a una superficie
limite a carattere erosivo, suborizzontale e spesso con andamento irregolare.
Successioni continue e discontinue: in relazione ai processi di sedimentazione è possibile
definire i rapporti temporali tra due unità stratigrafiche in continuità o discontinuità di
sedimentazione.
I contatti litologici graduali esprimono, come è intuitivo, una continuità di sedimentazione;
quelli netti, invece, possono riflettere sia situazioni di continuità, pur attraverso un brusco
cambio nel tipo di sedimentazione, sia interruzioni più o meno lunghe nella deposizione. Un
contatto di tipo erosivo implica una discontinuità temporale, dal momento che una parte
dell’unità è stata rimossa per erosione.
Una discontinuità temporale acquista il significato di discontinuità stratigrafica quando
rappresenta un intervallo di tempo significativo alla scala geologica. Il tempo geologico non
rappresentato da sedimento lungo una superficie di discontinuità è definito come lacuna
stratigrafica.
SCHEMA STRATIGRAFICO
Rappresentazione della distribuzione di rocce sedimentarie di un certo intervallo di tempo in
una regione:
-litostratigrafico se
sulle x distanze e sulle
y spessore
-cronostratigrafico se
sulle x distanze e sulle
y tempo
UNITA’ STRATIGRAFICA
Uno strato è la più piccola unità di una roccia sedimentaria depositatasi sotto le medesime
condizioni fisiche. Gli strati sono separati fra loro da superfici di non deposizione (dette
piani di strato o anche giunti di strato o di stratificazione) o da superfici che testimoniano
l'improvviso cambiamento dei parametri sedimentari.
Correlo unità stratigrafiche, le associo e le metto in una scala.
Le differenti unità stratigrafiche sono:
-Unità litostratigrafica
-Unità di sequenza strati
-UBSU (unità stratigrafica da limiti inconformi)
-Unità allostratigrafica
Posso definire un’unità in base alle discontinuità :
-UBSU usate quando si hanno unità molto discontinue (es: in amb continentale)
-Sequenze deposizionali
-Unità litostratigrafiche
Nella carta stratigrafica internazionale sono presenti dei chiodi d’oro, ovvero chiodi che
rappresentano la migliore successione che indica una nuova età.
E’ l’unità base
Come descriverla?
Definisco la formazione Litologie e caratteristiche
Definisco i limiti
Serie tipo e area tipo
Estensione e spessore
Fossili
SEQUENZA STRATIGRAFICA
Corpo sedimentario complesso sviluppatosi in virtuale continuità di sedimentazione, con
spessori compresi tra decine di m e centinaia m delimitato alla base e al tetto da superfici di
discontinuità (associazione geometrica di ambienti interelati es: sistema deltizio).
Studia i modelli d’impilamento degli strati e il loro cambiamento nel tempo.
Divide le rocce in base a tragressione, regressione ...
SISTEM TRACK
Unione di sistemi deposizionali
contemporanei, dove un SD è un
insieme 3D di facies, legate da un
processo e ambiente attivo
(moderno) o dedotto (antico).
Unità stratigrafiche geneticamente
associate depositate durante una
specifica fase del ciclo di
variazione del livello mare.
Sono rappresentate nel record
stratigrafico come associazioni
tridimensionali di facies.
Sono definite sulla base delle superfici limite, della posizione all’interno della sequenza e
sullo stacking pattern delle
parasequenze che li
costituiscono:
-Lowstand include tutti i
depositi che si sono
accumulati dopo la fase di
caduta del livello mare.
Giace sul limite di sequenza
di tipo 1.
-Trasgressive comprende
i depositi che si accumulano
nella fase di trasgressione
costiera fino al momento di
max ingressione marina
verso terra, poco prima che
il sistema cominci a
progradare.
-Highstand Sono i
depositi regressivi che si
formano quando il tasso di
sedimentazione eccede il
tasso di risalita del livello
marino relativo e
l’incremento nello spazio di
accomodamento.
PARASEQUENZE