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Rocce sedimentarie

Come si forma una roccia sedimentaria?


Attraverso processi continui che si suddividono in quattro fasi :
Degradazione (Erosione Trasporto) Deposizione Litificazione.

La degradazione linsieme di processi che disgregano e alterano le rocce


preesistenti ad opera degli agenti esogeni.
Per erosione-trasporto si intende l'opera di dispersione che i vari agenti
geologici (per lo pi acqua, aria e ghiaccio) esercitano sui residui prodottisi
dopo la disgregazione di rocce preesistenti o su materiali sciolti comunque
formatisi.
Per deposizione si intende una serie di processi che caratterizzano quella
fase in cui il sedimento, dopo un trasporto pi o meno lungo, si deposita in un
certo ambiente; una roccia sedimentaria non soltanto il prodotto di una
specifica provenienza e di un particolare trasporto, ma anche il prodotto del
suo ambiente di deposizione.
La diagenesi il complesso di processi fisici e chimici (costipamento,
cementazione ecc.) che convertono un sedimento sciolto in roccia. La
litificazione, il principale effetto della diagenesi, pu essere parziale o
completa, avvenire durante o immediatamente dopo la deposizione oppure
dopo milioni di anni.
AMBIENTI SEDIMENTARI
La Diagenesi un termini che viene utilizzato per indicare qualsiasi
cambiamento chimico e fisico subito da un sedimento dopo la sua deposizione e
durante la sua trasformazione in roccia coerente.

Esso si divide in due principali fasi, la Carbonatazione e la Cementazione.

La Carbonatazione avviene quando il calcare del sedimento viene a contatto


con acqua acidificata ricca in CO2. questa acqua ha la capacit di scogliere il
carbonato di calcio.

La Cementazione avviene quando il carbonato di calcio in soluzione nellacqua


precipita, andando a cementare tra loro gli elementi del sedimento.
La litificazione (lithification) avviene per lo pi dopo il seppellimento e la
compattazione (compaction) o costipamento. Questo fenomeno consiste
nell'espulsione di acqua e conseguente riduzione di volume che per certe rocce a
grana fine quali le argille, pu essere anche del 50%, provocando fenomeni di
abbassamento del suolo soprastante detto subsidenza.

La cementazione (cementation) consiste nella precipitazione, all'interno dei


pori dei sedimenti, di CaCO3 oppure di SiO2 o di ossidi di ferro. Con questo
processo, ad esempio, una ghiaia nella quale percolano acque sotterranee
ricche di bicarbonato di calcio, per deposizione di CaCO3 nei vuoti tra i clasti si
pu trasformare in un conglomerato molto duro e resistente.
- le rocce particellari o granulari sono costituite da
elementi singoli e separati che subiscono trasporto e
vengono accumulati. La roccia che ne deriva un
sistema poroso, controllato dalla gravit e della
dinamica dei fluidi, ed stratificata. Tali sono ad es. le
rocce terrigene o epiclastiche, quelle piroclastiche e
quelle allochimiche;
- le rocce cristalline sono sistemi derivanti
essenzialmente da processi chimici, sotto il controllo
della regola delle fasi; temperatura e concentrazione
della soluzione sono i fattori critici, non esiste un
sistema di pori. Tali sono: salgemma, anidrite, certi
calcari concrezionati, molte dolomie epigenetiche
(secondarie);

- le rocce biocostruite sono accresciute in situ,


fabbricate interamente da organismi (alghe, coralli,
briozoi ecc.); non hanno subito trasporto, non sono
stratificate ma sono estremamente porose. Possono
essere costituite dagli scheletri secreti direttamente
dagli organismi (scogliere) o accumularsi per l'azione
legante e fissante di organismi molli (stromatoliti).

- le rocce residuali si formano in situ per degradazione o decomposizione di materiali


preesistenti; hanno subito trasporto scarso o nullo, sono mal stratificate, possono essere
porose. Come esempi ricordiamo i suoli tra le rocce residuali inorganiche ed i carboni tra
quelle organiche.
Impalcatura

Tessitura

Cemento: precipitato chimico


che occlude cavit e pori in
una roccia sedimentaria
Calcite e pi raramente
dolomite sono i cemnti delle
rocce carbonatiche . Calcite e
quarzo di quelle terrigene
FABRIC

L'orientazione e la disposizione spaziale degli elementi che compongono una


roccia indicata con il termine fabric, che significa appunto tessuto o struttura.
Elementi del fabric di una roccia sedimentaria possono essere un cristallo, un
ciottolo, un fossile o qualsiasi componente che si comporti come un'unit singola
rispetto alla forza applicata. In genere questi elementi hanno forme che possono
essere ricondotte in prima approssimazione a sfere, dischi, cilindri ed ellissoidi. Le
sfere non possono avere orientazione, ma solo un diverso impacchettamento
(packing).
Sia sabbie deposte sperimentalmente in condotti artificiali, sia sabbie attuali o
arenarie antiche sono disposte con l'asse lungo dei granuli parallelo alla
direzione della corrente (trasporto fluviale, eolico, di spiaggia ecc.).
stato inoltre constatato che l'intensit di un fabric inversamente
proporzionale alla rapidit della deposizione; le orientazioni pi
pronunciate si creano ad opera di campi di forza deboli e prolungati.

a) gravit b) gravit + corrente


Orientazione spaziale (in sezione) di elementi discoidali depositati sotto il controllo della sola
gravit (a) e della gravit pi una corrente unidirezionale (b). In questo secondo caso i ciottoli
risultano embriciati
L'embriciatura dei ciottoli,
a) la disposizione spaziale in
rapporto al flusso della corrente;
b) ghiaia embriciata in un
deposito di spiaggia
pleistocenico.

Osservazioni nei fiumi ed in altri ambienti attuali dimostrano che la maggior parte dei
ciottoli discoidali ha il piano di massima proiezione inclinato contro corrente, cio
verso monte, secondo un angolo di 10-30. Questa disposizione assai caratteristica
si dice embriciatura. I ciottoli piatti si dispongono ad embrici nelle spiagge ghiaiose
con inclinazione verso il mare di 15 circa, nei fiumi con inclinazioni di 15-30 e nelle
morene con inclinazioni di 20-25.
La granulometria l analisi delle dimensioni degli elementi (ciottoli , granuli
particelle) che compongono una roccia sedimentaria a tessitura granulare
CONGLOMERATI
Un conglomerato una ghiaia cementata, cio un accumulo consolidato di ciottoli
pi o meno arrotondati.
Un accumulo di frammenti angolosi sciolti viene chiamato, a seconda della
pezzatura, pietrisco, detrito, macereto ecc., mentre gli equivalenti consolidati
vengono detti breccia o megabreccia.

Conglomerati e brecce, i prodotti pi grossolani dell'erosione, sono soggetti ad un


trasporto limitato e in generale vengono deposti in aree pi ristrette rispetto a
quanto avviene per i depositi pi fini.
BRECCIA PUDDINGA
Detriti di falda alla
Tipiche aree di accumulo delle base delle pareti di
ghiaie attuali sono le coste dolomia (Dolomia
rocciose con le relative Principale, Triassico
spiagge e la parte superiore) del M.
pedemontana delle pianure Paterno nelle
Dolomiti orientali.
con le relative conoidi
alluvionali. La breccia, invece,
una roccia che pu avere
origini diverse; essa infatti pu
formarsi in situ o derivare da
un trasporto, oppure pu
essere di origine tettonica. Un
oggetto, dunque la breccia,
non facile da definire: l'esatta
interpretazione di una breccia
non pu quasi mai essere
basata soltanto sui suoi
caratteri, ma richiede l'esame
del contesto geologico in cui
essa inserita.
Tipico conglomerato petromittico di ambiente alluvionale
(Old Red Sandstones, Paleozoico della Scozia).
Arenarie
Si originano dalle cementazione delle sabbie
(marine, fluviali, eoliche)

sabbie arenaria
INDICI DI MATURITA E PROVENIENZA
MATURIT TESSITURALE
La maturit tessiturale rappresenta il grado in cui una sabbia priva di fango
interstiziale (matrice), ben selezionata e ben arrotondata.
Questo concetto basato sull'idea che, durante il trasporto, venga rimossa
innanzitutto la matrice, successivamente vengano selezionati i granuli in base alle
loro dimensioni ed infine, molto pi tardi, tali granuli siano a poco a poco
arrotondati.
Con l'aumentare dell'energia meccanica spesa su di esso, mediante l'azione
abrasiva e selezionatrice degli agenti di trasporto (vento, onde, correnti), un
sedimento assumerebbe perci gradi di maturit tessiturale via via pi elevati,
passando attraverso quattro stadi
1) Stadio immaturo. Il sedimento contiene pi del 5% di matrice argillosa; i granuli
sono mal selezionati e angolosi.
2) Stadio submaturo. Il sedimento contiene meno del 5% di argilla, ma i granuli
sono ancora poco selezionati e non sono ben arrotondati.
3) Stadio maturo. Il sedimento non contiene praticamente matrice; i granuli sono
ben selezionati, ma non ancora arrotondati.
4) Stadio supermaturo. Il sedimento privo di matrice; i granuli sono ben
selezionati e arrotondati.
La maturit tessiturale di fondamentale importanza nell'interpretazione delle caratteristiche fisiche
(dinamiche) dell'ambiente di deposizione. Sedimenti immaturi si accumulano infatti in luoghi dove l'azione
dilavante e selezionatrice delle correnti debole o nulla (stagni, paludi, lagune) o dove la deposizione
rapida e violenta (conoidi alluvionali, correnti di torbidit). Al contrario i sedimenti supermaturi sono tipici
di ambienti in cui abrasione e selezionamento si attuano con intensit pi o meno costante ed in tempi
lunghi (spiagge, barre, dune).
energia spesa sul sedimento

I progressivi stadi della maturit tessiturale, in funzione della matrice, del


selezionamento e dell'arrotondamento, secondo lo schema di Folk (1951).
CLASSIFICAZIONE DELLE ARENARIE IN BASE
ALLA COMPOSIZIONE ED AL RAPPORTO CLASTI MATRICE
LE ROCCE CARBONATICHE
Piattaforme carbonatiche attuali
TIPOLOGIE DI PIATTAFORME CARBONATICHE
ELEMENTI DI UNA
PIATTAFORMA CARBONATICA
CLASSIFICAZIONE GRANULOMETRICA DELLE ROCCE CALCAREE
LE DOLOMIE

Le dolomie, molto diffuse,


contengono pi del 50% di
dolomite, minerale con formula
CaMg(CO3)2. Si ritiene che molte
dolomie derivino da sostituzione
della calcite o aragonite da parte di
dolomite; ci pu avvenire
immediatamente dopo la
deposizione del CaCO3, o in stadi
molto tardivi, quando gi
intervenuta la litificazione. Sono
frequenti le rocce costituite da varie
percentuali di dolomite e di calcite
LE MARNE
CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE CARBONATICHE DA EMBRY & KLOVAN, 1971.
CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE CARBONATICHE DA EMBRY & KLOVAN, 1971.
LE SELCI

Le selci (cherts) sono in genere composte da quarzo a grana molto fine


(microcristallino) o fibroso (variet calcedonio) e derivano principalmente dalla
mobilizzazione e riprecipitazione di SiO2 dei gusci di radiolari a volte
frequentissimi nei sedimenti dove correnti sottomarine spesso hanno
contribuito a concentrarli. Le selci hanno di solito svariati colori (rosse, verdi,
nere, bianche, beige) e si possono presentare in strati (tale l'aspetto delle
radiolariti) oppure in noduli e liste.

Gusci di diatomee

radiolarite
TIPOLOGIE DI PROCESSI GRAVITATIVI OPERANTI AI MARGINI DELLE
PIATTAFORME CARBONATICHE
LE STROMATOLITI
MATERIALE DI ORIGINE VEGETALE

CARBONI FOSSILI

Accumulo di sostanze vegetali e loro conseguente fossilizzazione: perdita graduale


di H, O, N, ecc. ed arricchimento progressivo in C. La trasformazione in termini via
via pi ricchi di C :
TORBA - LIGNITE - LITANTRACE - ANTRACITE
ROCCE RESIDUALI
Le rocce di questo gruppo si formano per alterazione chimica di rocce preesistenti per
allontanamento della porzione solubile della roccia (suoli)

L alterazione meteorica dei silicati contenuti nelle rocce ignee e metamorfiche, in clima
tropicale, con solubilizzazione di SiO2, Mg, Ca, Na, K porta alla formazione di coltri di
idrossidi di Fe e Al

BAUXITI
LATERITI
Ricche di
Ricche di idrossidi di Al e Fe
idrossidi di Al
PRINCIPI DI STRATIGRAFIA

1) Principio di Sovrapposizione: in una successione stratificata ciascuno strato pi


antico di quello sovrastante ed pi recente di quello sottostante. Da tale Principio
scaturisce il concetto di CRONOLOGIA RELATIVA.

Rocce pi giovani

Rocce pi antiche
2) Principio di Orizzontalit originaria: gli strati si depongono in maniera orizzontale, ci
dovuto al fatto che la deposizione regolata dalla gravit.
3) Principio di Continuit: tale principio spiega come in una successione stratificata
modellata dall erosione possibile ritrovare lo stesso strato su rilievi differenti.

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