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LE ROCCE

Le rocce sono il prodotto della aggregazione di uno o più minerali e/o materiale organico, distinguiamo le rocce per :
COMPOSIZIONE MINERALOGICA e TESSITURA, inoltre possiamo dividerle in : ROCCE SCIOLTE(se dopo l’immersione in
acqua perde il suo stato di aggregazione) e ROCCIA LAPIDEA ( non perde in acqua il suo stato di aggregazione).

Il magma solidificato diventa roccia ignea, mentre le roccie ingee fondendosi producono magma, inoltre queste
ultime per effetto della corrosione divengono rocce sedimentarie e per metamorfismo rocce metamorfiche, le rocce
metamorfiche per rifusione diventano magma, e per erosione diventano rocce sedimentarie che per rifusione si
trasformano in magma.

Le rocce ignee o magmatiche sono il prodotto finale del consolidamneto del magma, proveniente dalle zone più
profonde della crosta terrestre, esse si dividono in INTRUSIVE se si formano per il raffreddamento del magma
all’interno della crosta terrestre alla presenza di altre formazioni rocciose allìinterno della camera magmatica, una
diminuizione della temperatura e una progressiva pressione favoriscono la cristallizzazione dei minerali; a seguire ci
sono le EFFUSIVE che si ottengono per raffreddamento del magma che esce al di sopra della superficie topografica
allo stato liquido o semisolido e si raffreddano in maniera più celere.

Le rocce sedimentarie si ottengono per smantellamento delle rocce preesistenti per azione fisica o chimica e si
dividono in SILICLOCLASTICHE, formate prevalentemente da minerali sciolti o frammentati di clasti silicati; e
CHIMICO-BIOCHIMICHE – per effetto della precipitazione dei materiali presenti in soluzione nei mari, laghi o fiumi,
sono costituite da materiali dovute all’attività di microrganismi o accumulo dei loro resti dette anche erogene.

Le rocce metamorfiche sono prodotte da una variazione mineralogica e strutturale delle rocce allo stato solido in
risposta alle condizioni chimiche e fisiche (T,P) differenti da quelle da cui si è formata la roccia originale, vi è così una
ricrastilizzazione senza fondere allo stato solido.

Le rocce ignee si possono classificare in base alla tessitura, che rappresenta la descrizione dei rappporti spaziali fra le
costituenti delle rocce. Essa può essere: Faneritica – roccia costituita esclusivamente da minerali allo stato cristallino
di dimensioni riconoscibili ad occhio nudo che formano un mosaico tridimensionale - in questa troviamo il Glabbo,
una tessitura tipica delle rocce intrusive; Afanitica – costituita da grossi cristalli di dimensione così piccole da non
poter essere distinte ad occhio nudo – particolare è il Balsato Olivinico: tessitura tipica delle lave e delle rocce ignee
effusive prodotto dalla rapida solidificazione del magma; Porfirica – costituita da cristalli di dimensioni molto
differenti tra loro – il porfido è una tessitura caratteristica delle rocce ignee costituita da minerali allo stato cristallino
di dimensione molto differenti tra loro; Clastica/Piroclastica – tessitura delle rocce piroclastiche che sono il prodotto
di un fenomeno vulcanico di tipo esplosivo – particolare di questa catecoria è l’ignimbrite Riolitica: rappresentata
dalla presenza all’interno di una massa di fondo allo stato amorfo, di fenocristalli e/o frammenti di roccia formatasi
precedentemente; Vetrosa – tessitura che assume il magma che si è solidificato velocemente da non consentire la
cristalizzazione dei minerali- tipica di questa tessitura è l’ossidiana detta anche vetro vulcanico; Vacuolare – tessitura
ottenuta per solidificazione per raffreddamento così rapida da non consentire la chiusura dei vuoti lasciati dai gas- la
pomice è la tessitura che possono assumere le rocce ignee effusive e talune plastiche.

Le rocce ignee possono essere classificate anche in base alla composizione mineralogica, essendo formate in parte
da silicati che possono essere: Siliaci, sono minerali dai colori chiari, rocce acide ricche di SiO2; o Mafici, minerali di
colore scuro, rocce basiche povere in SiO2.

La tessitura e la composizione mineralogica di una roccia ignea sono il prodotto della natura chimica del magma
nonché della storia del raffreddamento, per meglio comprenderla dobbiamo sapere che il magma ha un sistema
bifase formato da liquido e aeriforme, la fluidità dipende dalla componente aeriforme e la viscosità è condizionata
dalla presenza di SiO2. Vi è una differenza magmatica per minerali sialici o famici, il lento raffreddamneto del magma
al di sotto della superficie terrestre è il connotato distintivo delle rocce ignee intrusive, infatti le rocce incassanti
(cioè attorno alla camera magmatica), impediscono la rapida dispersione del calore, ciò conduce alla formazione di
minerali allo stato cristallino con dimensioni maggiori.

La composizione chimica originaria, la volatilità e la viscosità sono i fattori che concorrono alla configurazione della
roccia ignea ignea intrusiva. Distinguiamo così i grandi corpi geologici: BATOLITE (grandi corpi ignei intrusivi), FILONE
DI STRATO (corpo geologico concordante con la roccia incassante, parallela alla stratificazione della roccia), DICCHI
(corpi geologici discordanti con la roccia incassante e si introducono all’interno di fratture trasversali).

Le rocce ignee possono essere circolari (tessitura porifirca), o lineari (tessitura afanitica); le dimensioni dei corpi
geologici effusivi descritti in precedenza sono variabili in funzione dell’entità dell’eruzione effusiva e delle
caratteristiche costitutive la lava.

Per quanto riguarda le rocce sedimentarie possiamo parlare di whatering fisico e whatering chimico,il primo è il
processo attraverso cui le rocce sono diventate frammenti senza modificare la loro composizione chimica originale o
mineralogica. Questo può avvenire attraverso diversi processi, il CRIOCLATISMO – processo di disgregazione delle
rocce dovuta ai cicli di gelo e disgelo, l’IRRAGGIAMENTO – l’espansione superficiale delle formazioni rocciose
riscaldate dal sole a seguito della contrazione quando le temperature si abbassano-, lo SLOT WEATHERING – in zone
desertiche avviene la cristalizzazione dei solidi all’interno dei pori, la crescita delle dimensioni dei Sali provoca
pressioni interne equindi fratturazione.

Il wathering chimico invece prevede la DISSOLUZIONE, ovvero il processo di alterazione chimica che si verifica
quando un minerale va in soluzione senza la contemporanea precipitazione di altre sostanze, e il Carsismo: processo
che avviene nelle rocce calcaree, è dovuto all’azione dell’acqua piovana arricchita di anidride carbonica e quindi
leggermente acidula, se il bicarbonato perde un po' di anidride carbonica, si forma il calcare che non è solubile.

Gli agenti di trasporto delle rocce sedimentarie sono l’acqua, attraverso il flusso di corsi d’acqua per trascinamneto e
saltazione oo per sospensione; i Ghiacciai, un’opera erosiva sulle rocce del fondo e dei versanti montuosi, processo
che comincia con l’abrasione meccanica e finisce con l’estrazione; e l’ultimo agente risulta essere il vento che
modella il territorio in modo simile all’acqua superficiale ma contiene delle differenze (trasporta particelle di peso
minore, ha un’azione discontinua su vaste aree che si differenzia però da zona a zona, avendo così azione più efficace
in montagna e nel deserto).

Gli ambienti sedimentari si dividono in

CONTINENTALI:

Alluvionali -tipico dei corsi d’acqua nei loro regimi, comprende: l’alveo, la zona golenale, e la piana interessata dai
fenomeni di esondazione, in corrsipondenza dei diversi regimi sono trasportate e depositate le particelle di
dimensioni differenti, inoltre è un ambiente modificabile dal ciclo.

Desertico – in cui le condizioni climatiche aride rendono il vento fattore principale di trasporto e deposizione, vi è
uno scarso assortimento granulometrico.

Lacustre -vi sono ridotti valori di velocità dell’acqua, e la modalità di deposizione è condizionata dai regimi dei corsi
d’acqua immissari.

Glaciale – essi trascinano sedimenti di ogni dimensione dando luogo alla formazione di depositi con ampio
assortimento granulometrico.

COSTIERI:

Delta Fluviali - caratterizzata da una ciclica alternanza tra l’ingressione marina ed il normale corso dell’acqua dolce
alla foce, il contenuto di energia dei due corpi idrici determina la dimensione delle particelle: maggiori quelle in fase
di ingressione marina, minore quelle depositate dall’acqua.

Piane di marea – ambiente dominato dalle correnti dimarea in condizione di bassa marea.

Spiaggia- ambiente dominato dal moto ondoso che ridistribuisce i sedimenti portati alla foce dei corsi d’acqua.

MARINI:

Ambiente di piattaforme: caratterizzata da fondali poco profondi e correnti deboli. Sedimentazione fisica o per
precipitazione chmica.

Scogliere organogene: sedimentazione prevalente di organismi viventi con struttura carbonitica.


Margini continentali: ubicati ai margini delle scarpate continentali. Deposito di sedimenti a causa delle correnti
torbide.

Mare profondo: caratterizzato da alti fondali con acque calme e poco disturbate con sedimentazione di frammenti e
clasti e la precipitazione chimica delle sostanze disciolte.

L’insieme delle trasformazioni chimiche, fisiche mineralogiche che si sviluppano sotto certe condizioni
termodinamiche è detta DIAGENESI, essa si divide in CEMENTAZIONE: fenomeno di natura prettamente chimica che
consiste nella precipitazione di alcuni materiali all’interno dei vuoti interstiziali; e il COSTIPAMENTO: processo di
compattazione dovuta alla forte pressione data dal peso dei sedimenti sovrastanti.

Per poter distinguere un corpo roccioso da un altro introduciamo il concetto di facies, termine che descrive
l’associazione di alcune caratteristiche fisiche, chimiche, o biologiche.

Le facies sedimentarie sono generalmente definite a seconda della struttura osservabile entro la roccia della natura
del sedimento in esame, distinguiamo le LITOFACIES (basate su granuli e microgranuli) e BIOFACES (in base al loro
contenuto di fossili).

Le strutture sedimentarie si dividono in DEPOSIZIONALI, EROSIONE, DEFORMATIVE, BIOGENICHE, caratterizzzate da


una sedimentazione e precipitazione di particelle per strati successivi secondo giaciture sub-orizzontali.

Le rocce silicoclastiche sono rocce sedimentarie clastiche costituite da minerali silicati.

Le ARENARIE sono formate da una struttura con particelle a grani di dimensioni tra 1/16 e 2mm, la matrice sono
particelle minori di 0.03mm e cemnto che riempiono parzialmente i vuoti presenti all’interno della struttura.

I CONGLOMERATI sono rocce silicoclastiche e si dividono in BRECCE con grani a spigoli vivi, e PUDDINGHE: grani
arrotondati.

Le PELITI sono composte da minerali argillosi e da piccoli frammenti di quarzo e feldspati, si classificano per:
dimensione dei grani, isorientamento, grado di indurimento della roccia.

Le ROCCE CARBONATICHE sono rocce sedimentarie di origine chimica o biochimica costituite per almeno il 50% da
carbonati.

I PROCESSI DIAGENETICI sono : all’interno di un ambiente marino la bioturbazione dei sedimenti, cementazione in
acque calde; in ambienti meteorici la dissoluzione di aragonite e calcite ricca di magnesio con conseguente
precipitazione del CaCO3 che costituisce il cemento carbonatico del deposito; in ambiente di seppellimento la
compattazione fisico-chimica a seguito della mutua condizione di pressione e temperature e pH.

LE ROCCE EVAPORITICHE: sono costituite da minerali precipitati da soluzioni saline progressivamente concentrate,
per evaporizzazione dell’acqua ad opera dell’irraggiamento solare.

Le SELCI: rocce sedimentarie silicee di origine chimica o biochimica composte principalmente da quarzo, la forma dei
loro corpi geologici può essere a strati o a noduli.

Le ROCCE METAMORFICHE: sono rocce che hanno subito modifiche mineralogiche, nella tessitura e spesso nella
composizione chimica, i fattori del metamorfismo sono la Temperatura e la Pressione. Vi sono più tipi di
metamorfismo: DI CONTATTO – le intrusioni magmatiche in risalita vengono a contatto con l rocce superficiali più
fredde-; REGIONALE, cioè trasformazioni di grandi corpi geologici, esse possono essere OROGENETICHE (vi è una
zona di subduzione dove la convergenza delle placche genera catene montuose) , PER SEPELLIMENTO (in bacini
sedimentari, la presenza di molti strati orizzontali porta gli orizzonti inferiori a T e P considerevoli), IDROTERMALE
(presenza di circuiti di acque sotteranee : bassa presssione e temperatura elevata); DI FAGLIA, un processo di
catoclizzazione: frantumazione dei minerali preesistenti a seguito di sollecitazioni che possono subire una
ricristalizzazione (Brecce frizione).

Si può verificare la presenza di tessitura FOLLIATA o NON FOLIATA, nella prima vi è isorientamento dei minerali
costituenti, la foliazione è una struttura planare, la lineazione invece costituisce minerali di tipo allungato;

CLIVAGGIO: tendono a dividersi in piccole scaglie (NON VISIBILI)


SCISTOSITà: Aggregazione dei minerali a strutture planare (VISIBILE)

GNEISSOSA: debole scistosità, distribuzione dei minerali allo stato cristallino.

Se la tessitura non è folliata non vi è nessun isorientamento nella deposizione dei minerali: MARMO= calcite +
dolomite, QUARZITE= Arenaria quarzosa, Scisto verde= metamorfismo delle rocce ignee ultramorfiche o grovacche.

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