Il nostro pianeta è geologicamente attivo, sottoposto alle forze endogene.
Queste forze sono
connesse a fenomeni come le eruzioni vulcaniche e i terremoti. Solo recentemente, grazie a degli studi è stato possibile elaborare la teoria della tettonica a placche che spiega i fenomeni connessi all’attività endogena. VULCANI E PLUTONI Con vulcanesimo si intende l’emissione di lave o di materiali piroclastici. Le eruzioni vulcaniche non sono sempre alimentate da magma, a volte il magma solidifica in profondità generando i “plutoni”. Esistono due tipi di magma: magma primario: deriva direttamente dal mantello superiore, è femico ed è fluido magma secondario: si forma nella crosta ed è sialico, molto viscoso. La genesi dei magmi La formazione del magma è dovuta a una fusione parziale di parti di crosta o mantello. La fusione delle rocce può essere dovuta a vari fattori: aumento della temperatura riduzione della pressione (quando la pressione diminuisce, la temperatura di fusione si abbassa) aumento del contenuto di acqua (l’acqua provoca un abbassamento del punto di fusione dei silicati) Il comportamento dei magmi Le proprietà che caratterizzano la risalita dei magmi sono la viscosità e la percentuale di acqua. La viscosità caratterizza la risalita del magma ed è dovuta dal tenore di silice: più silice è presente, più il magma sarà denso. La viscosità è caratterizzata anche dalla temperatura, più il magma sarà caldo, più scorrerà facilmente. Il contenuto d’acqua è importante perché riduce la temperatura di solidificazione dei silicati. Una volta in superfice, una parte di acqua evapora così i magmi femici possono solidificare mentre quelli sialici non risentono di questo effetto I magmi viscosi, capita spesso che si solidifichino in profondità I magmi fluidi, è molto facile che raggiungano la superfice dando vita alle eruzioni vulcaniche. I CORPI MAGMATICI INTRUSIVI I plutoni hanno dimensioni e forme varie, sono sempre circondate da altre rocce dette rocce incassanti. Se il plutone attraversa trasversalmente degli strati sedimentari, si parla di Plutone discordante Se i plutoni in inseriscono tra uno strato e un altro, si parla di Plutoni concordanti. I batoliti: sono plutoni di grandi dimensioni, derivano o da magmi provenienti dal mantello oppure da magmi secondari che non hanno subito alcun movimento. I filoni: sono corpi tabulari. Se si trovano tra piani di stratificazione di rocce incassanti si parla di filoni-strato. Se tagliano trasversalmente gli strati preesistenti si parla di dicchi. I laccoliti: sono plutoni concordanti con forma a fungo. La struttura dei vulcani La spaccatura dalla quale fuoriesce la lava si chiama Vulcano, mentre l’accumulo di materiale eruttato in superfice si chiama edificio vulcanico. Si parla di eruzioni lineari quando la lava fuoriesce da delle spaccature della crosta e forma dei plateaux. Si parla di eruzioni centrali quando attorno al cratere si origina l’edificio vulcanico. Le eruzioni vulcaniche Nella camera magmatica si trova il magma, i gas si separano dal magma. La fuoriuscita del magma si verifica quando la pressione litostatico è minore di quella nella camera magmatica. Questo aumento di pressione è dovuto a vari fattori come ad esempio: fratture nella crosta terrestre, oppure un aumento di magma nella camera magmatica… Duranre un eruzione possono essere eruttati: frammenti, lava e gas. Si possono alternare periodi di attività a periodi di quiete. I vulcani si distinguono in attivi se hanno eruttato da poco, spenti se non presentano segnali di attività da migliaia di anni e quiescenti se non eruttano da tempo. I magmi femici, essendo poco viscosi danno vita a un vulcanesimo effusivo con piccole esplosioni e la lava scende senza ostacoli. I magmi sialici, danno vita a un eruzione esplosiva dove c’è poca lava e moltissimi frammenti e gas. Le colate laviche Le colate possono essere: basaltiche: temperatura di poco superiore ai 1000°C e scorrono con velocità notevole creando espandimenti di basso spessore. Riolitiche: temperatura tra gli 800°C e i 900°C, sono viscose e possono solidificare all’interno del condotto Andesitiche: Sono intermedie I piroclasti I piroclasti sono frammenti solidi o semisolidi che vengono emessi durante le eruzioni vulcaniche. Si depositano secondo 3 meccanismo principali: Caduta gravitativa: Ricadono per azione della forza di gravità Colate piroclastiche: Un esempio possono essere le nubi ardenti dove polveri e lapilli sono tenuti in sospensione da gas densi e caldissimi e scendono molto velocemente. Sono colate piroclastiche anche i lahars, flussi di fango che si vengono a creare quando i materiali piroclastici si mescolano con acqua di laghi o ghiacciai sciolti. Onde basali: Si formano quando il magma si mescola con acqua se si trasforma la pressione dei gas e causa un’onda esplosiva che si espande ad anello intorno a un getto verticale di gas e piroclasti. Il fenomeno è chiamato “base-surge”. La struttura dei vulcani centrali I vulcani più comuni sono: Vulcani a scudo: caratterizzati da pendici molto dolci ed estese- Il magma è fluido e basaltico. (Vulcani hawaiani) Strato-vulcani: Alternano fasi di attività esplosiva a fasi di attività effusiva. L’edificio vulcanico è formato da strati di lava solidificata e strati di materiali piroclastici. L’Etna è uno strato-vulcano anche se presenta un edificio vulcanico formato principalmente da colate laviche. Coni di scorie: Formati da materiali piroclastici e hanno pendenza accentuata. -Caldere: sono depressioni. Se la camera magmatica si svuota, non è in frado di sostenere l’edificio vulcanico e crolla. -Diatrema: è un condotto vulcanico colmato da brecce magmatiche originatesi in seguito a una violenta esplosione di gas. Vulcanesimo secondario