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I vulcani sono strutture geologiche formate dall’interno della crosta terrestre in seguito ad
attivita’ eruttive o di massa rocciosa fusa (magma)
LA STRUTTURA DEL VULCANO
La struttura del vulcano non è visibile perché è interna alla crosta terrestre e comprende:
• La camera magmatica, è la zona dove si accumula il magma che risale dalla profondità
della terra
• Il cratere, è l’apertura dalla quale escono i materiali fluidi e solidi
• Il cono del vulcano, è la parte esterna formata da lava solidificata
• Il camino principale, è il condotto attraverso il quale il magma risale verso il cratere
LE ERUZIONI VULCANICHE
• Le eruzioni vulcaniche sono delle fuoriuscite di lava, cenere, lapilli, gas, scorie varie e
vapore acqueo.
• Le masse di rocce che formano un vulcano vengono chiamate rocce ignee, poiché
derivano dal raffreddamento di un magma risalito dall'interno della terra. La forma e
l'altezza di un vulcano dipendono da vari fattori tra cui l'età del vulcano, il tipo di attività
eruttiva, la tipologia di magma emesso e le caratteristiche della struttura vulcanica
sottostante al rilievo vulcanico. Sulla superficie terrestre il 91% dei vulcani è sottomarino
(in gran parte situati lungo le dorsali medio oceaniche), mentre circa 1500 sono quelli oggi
attivi sulle terre emerse.
• Il magma con alto contenuto di silice (superiore al 65%) è detto acido mentre quello con
silice al 52% è detto basico. I vulcani possono eruttare in modo tranquillo (effusivi), o in
modo esplosivo. I fattori che influiscono sulle caratteristiche di un vulcano sono la viscosità
del magma e il suo contenuto di silice, dal quale dipende la composizione del magma.
LA DISPOSIZIONE DEI VULCANI
• La disposizione dei vulcani risulta localizzata in massima parte lungo i margini tra le
placche tettoniche e in particolare lungo le fosse abissali o lungo le dorsali oceaniche dove
il magma del mantello terrestre risale in superficie attraverso le fratture della crosta
oceanica, punti nei quali il cui magma solidificato viene ad ogni eruzione a "saldare" le
placche stesse; i terremoti lungo le dorsali sono dunque la rottura di queste saldature al
raggiungimento di un certo livello di stress meccanico. Questo è anche il motivo per cui le
eruzioni sono spesso precedute da terremoti. In queste zone dunque il vulcanismo è spesso
associato anche ai fenomeni sismici per la concomitanza delle forze tettoniche in gioco.
L'Italia è l'unico stato nell'Europa continentale ad avere vulcani attivi sul suo territorio.
L'eruzione può provocare danni e trasforma in poco tempo il territorio circostante anche a
grande distanza.
LO STUDIO DEI VULCANI
La scienza ha ottenuto enormi progressi decisivi con gli studi e con l'aiuto della petrografia.
L'origine dei vulcani viene spiegata con varie teorie, di cui due importanti e opposte fra loro:
• Vulcani attivi: si definiscono attivi quei vulcani che hanno prodotto eruzioni negli ultimi
anni, che eruttano frequentemente e che, per le condizioni di attività a condotto aperto,
presentano pericolosità ridotta nel breve termine.
• Vulcani quiescenti: sono definiti quiescenti, o in quiete, quei vulcani che abbiano eruttato
negli ultimi diecimila anni ma che si trovino attualmente in una fase di riposo. Una
definizione più rigorosa considera quiescenti i vulcani il cui tempo di riposo attuale sia
inferiore al più lungo periodo di riposo osservato in precedenza..
• Vulcani spenti: Si definiscono estinti o spenti quei vulcani la cui ultima eruzione certa e
documentabile risalga ad oltre diecimila anni fa.
EFFETTI DELL'ATTIVITÀ VULCANICA
• I vulcani hanno creato l'atmosfera terrestre primordiale: senza di essi non esisterebbe né
l'atmosfera attuale né gli oceani né la vita sulla Terra.
• Con l'attività dei primi vulcani sono fuoriuscite grandi quantità di lava, gas e vapori che
hanno formato l'atmosfera primitiva della Terra. In seguito, quando la temperatura della
Terra è diminuita, il vapore acqueo è condensato e attraverso la pioggia ha formato l'intera
idrosfera terrestre: si gettarono così le basi per la nascita della vita sulla Terra. Grazie poi
all'azione dei vari organismi viventi (batteri, piante e animali) l'atmosfera si è arricchita di
vari gas fino ad arrivare a come la troviamo oggi.
• Ancora oggi, durante un'eruzione vulcanica, vengono immesse in atmosfera enormi quantità
di materiali. La nube vulcanica, oltre che polveri e ceneri, contiene anche vapore acqueo
(60% circa) e altri gas come anidride carbonica (10-30% circa) o anidride solforosa, che è
senz'altro uno dei più importanti. Polveri e gas vengono iniettati nell'aria e ci rimarranno per
un lungo periodo, date le loro dimensioni infinitesimali e la loro leggerezza, viaggiando
secondo i sistemi di circolazione principali e finendo alla fine per interessare l'intero pianeta.
Gli scienziati riconoscono una stretta correlazione tra grandi eventi eruttivi e variazioni
climatiche. Le grandi eruzioni vulcaniche, immettendo ingenti quantità di aerosol nella
stratosfera, producono una diminuzione della temperatura media sulla superficie terrestre
con effetti sensibili sul clima globale.
• Le ingenti quantità di polveri e gas riflettono infatti una buona fetta delle radiazioni solari in
arrivo causando un abbassamento della temperatura media su vaste regioni.
• Altri sforzi vengono fatti per capire quali siano le emissioni diffuse dei vulcani: un vulcano
emette gas (soprattutto vapore acqueo e CO2) non solo quando erutta dai crateri, ma
direttamente dai fianchi dell'edificio vulcanico. Tali emissioni avvengono continuamente
giorno dopo giorno e in maniera diversa a seconda dell'attività che attraversa un vulcano, e
per questo sono difficili da misurare.
• Altre importanti relazioni sono state trovate tra eruzioni vulcaniche e il fenomeno noto come
buco dell'ozono: le eruzioni vulcaniche emettono, tra le altre cose, diverse particelle che
possono interagire con l'ozono stratosferico, tra cui acido cloridrico, aerosol e cloro. Queste
sono in grado, quando raggiungono lo strato di ozono, di ridurlo in maniera significativa.
CREATO DA: SAMUELE SARAÒ E STEFANO
CAMBRIA