Sei sulla pagina 1di 15

IL VULCANISMO

Cauneac Davide
IL VULCANISMO IN GENERALE
Un vulcano è una profonda apertura naturale della crosta terrestre attraverso cui, in seguito a risalita di magmi dagli
strati sottostanti, più o meno profondi, fuoriescono alla superficie materiali fluidi o solidi a temperatura variamente alta
(gas, lava, ceneri, lapilli).

Il nome viene Gli elementi


normalmente essenziali del vulcano
attribuito all’edificio invece, sono
vulcanico (che può il condotto o camino
essere più o meno vulcanico, che pone
complesso e in comunicazione la
imponente), che si sede del magma
forma attorno alla (camera magmatica
suddetta apertura in o bacino magmatico)
seguito con l’esterno, e
all’accumulazione e il cratere o bocca che
solidificazione dei ne rappresenta
materiali fuoriusciti. l’orifizio.

Tra le denominazioni dei tipi di vulcano ci sono quelli attivi, che hanno avuto almeno una eruzione in epoca storica; i
quiescenti, caratterizzati da manifestazioni residue del vulcanismo attivo e in cui il tempo di riposo attuale è inferiore al più
lungo periodo di riposo registrato in precedenza; e spenti, in cui non si è riscontrata alcuna attività in epoca storica.
IL MAGMA
Il magma è un sistema chimico-fisico complesso
costituito da una fase liquida prevalente, il fuso, da una o
più fasi solide minerali ed eventualmente da una fase
gassosa.
La composizione di un magma è sempre silicatica e può
avere una notevole variabilità oltre all’acqua un magma
contiene generalmente alcuni elementi chimici essenziali
come Si, Al, Fe, Mg, Ca, Na, K, Ti, P, Mn ed altri, noti
come elementi in tracce, presenti con percentuali in peso
inferiore allo 0,1%.

DIAGRAMMA DI STATO
Prendendo una roccia formata da 3 minerali
(A, B e C), vedo come fonde. Inizialmente
fonde il minerale con T di fusione inferiore
e gli altri rimangono allo stato solido. In
seguito anche gli altri due vanno incontro a
fusione parziale fino a raggiungere quella
totale. Alla fine troviamo tutti e 3 i minerali
allo stato liquido.
TIPOLOGIE DI
MAGMA
SIALICO FEMICO
• (Si, Al, Na, K); • (Fe, Mg, Ca);
• è ricco di silice (>50%), molto viscoso e • è povero di silice (<50%), poco viscoso e
più freddo; più caldo;
• ricco di gas; • povero di gas;
• genera le rocce intrusive, come il granito, • genera le rocce effusive, come il basalto o
che si formano nel sottosuolo, in l’ossidiana che si formano in superficie
profondità, grazie al lento raffredamento grazie al raffredamento particolarmente
che avviene all’interno della crosta; veloce;
• le rocce originate sono di colore chiaro; • le rocce originate sono di colore scuro;
• ricco di gas; • povero di gas;
• la temperatura si aggira intorno ai 800°C; • la temperatura si aggira intorno ai 1200°C;
• attività eruttiva: esplosiva; • attività eruttiva: effusiva;

Il magma che giunge sulla superficie terrestre e viene a diretto contatto con l’aria o con l’acqua è detto lava.
La lava si raffredda rapidamente e perde i gas disciolti: presenta perciò caratteristiche diverse dal magma da cui deriva e
che si originò all’interno della Terra. Anche durante la salita verso la superficie terrestre, il magma subisce vari
cambiamenti sia fisici che chimici. A parte la progressiva diminuzione di pressione, a causa del raffreddamento possono
separarsi e cristallizzare alcuni componenti chimici, mentre nuovi componenti possono essere prelevati dalle rocce
crostali con le quali il magma viene in contatto.
IL VULCANISMO IN ITALIA
Le eruzioni vulcaniche sono una delle manifestazioni
più appariscenti e spettacolari dei processi geodinamici
costantemente all’opera nel nostro pianeta.
La vulcanologia è la scienza che ne studia la natura, il
comportamento e la pericolosità.
L'Italia è un paese vulcanicamente attivo, che contiene
gli unici vulcani attivi nell’Europa continentale. Il
vulcanismo del paese è dovuto principalmente alla
presenza, a breve distanza a sud, del confine tra la placca
eurasiatica e la placca africana. Il magma eruttato dai
vulcani italiani, si pensa derivi dal risultato della
subduzione e della fusione di una placca sotto l’altra.
Esistono tre gruppi principali di vulcani: una linea di
centri vulcanici che corrono verso nord-ovest lungo la
parte centrale del continente italiano (l'arco vulcanico
campano); un ammasso nel nord-est della Sicilia; e un
altro gruppo attorno all'isola mediterranea di Pantelleria.
VULCANI NEL CENTRO ITALIA
Il monte Amiata è un gruppo montuoso di origine
vulcanica, situato nell’Antiappennino toscano, nella parte
meridionale della regione, dove svetta sulle valli circostanti.
Il massiccio montuoso, oltre all'omonima vetta che
raggiunge i 1738 metri sul livello del mare, include anche
una serie di cime, in continuità l'una con l'altra.
È un antico vulcano, ormai spento, con presenze di rocce e
di laghetti di origine vulcanica, la cui attività eruttiva è
riferibile a circa 200.000 – 300.000 anni fa,
Inoltre sono presenti anche alcune sorgenti che sgorgano in
notevole quantità laddove finiscono le rocce trachitiche e
inizia il basamento calcare-argilloso,e costituiscono una
imponente ricchezza idrica che caratterizza da sempre
questo rilievo vulcanico. Le origini vulcaniche del
massiccio montuoso hanno mantenuto l'attività sismica
nella zona.
Nel passato sono stati sfruttati interessanti giacimenti
minerari, soprattutto di cinabro, il minerale da cui si è
ricavato per secoli il mercurio, oggi praticamente non più
utilizzato. Del passato minerario dell'Amiata rimangono
oggi solo due musei,
VULCANI NEL CENTRO ITALIA
L’attività vulcanica dei Colli Albani – o Vulcano
Laziale – è iniziata circa 600mila anni fa e si è
conclusa circa 36mila anni fa. Cominciò a formarsi
accumulando i prodotti delle sue prime attività su un
basamento più antico di sedimenti marini di rocce
carbonatiche che formavano un'ampia pianura tra la
costa ed i Monti Appennini.

Si stima che abbia eruttato circa 297 km³ di materiale


vulcanico, il 90% del quale nella prima fase eruttiva.
Oggi il complesso vulcanico si considera in fase
‘quiescente’, ovvero in una condizione caratterizzata
da manifestazioni di vulcanismo secondario (es.
fumarole, mofete, acque calde) senza eruzione di
nuovo magma.

La composizione geochimica dei fluidi emessi dal vulcano del resto conferma la presenza di
una sorgente magmatica profonda ancora attiva.
È facile trovare sorgenti di acqua minerale nel cratere del vulcano e inoltre l’intera zona è considerata a
rischio sismico moderato.
VULCANI NEL CENTRO ITALIA
I Campi Flegrei sono una vasta area di origine vulcanica situata
a nord-ovest della città di Napoli. Si tratta di una zona dalla
struttura singolare: non un vulcano dalla forma di cono troncato
ma una vasta depressione o caldera, ampia circa 12x15km.
La storia eruttiva dei Campi Flegrei è dominata dalle eruzioni
dell’Ignimbrite Campana (39.000 anni fa) e del Tufo Giallo
Napoletano (15.000 anni fa). Questi eventi sono stati così
violenti che i volumi di magma prodotti e la velocità con cui
sono stati emessi hanno causato collassi e originato caldere. Per
questo, la forma dell'area è quella di un semicerchio bordato da
numerosi coni e crateri vulcanici.

Nel 1538 si è verificata l’ultima eruzione che, pur essendo fra le minori dell’intera storia eruttiva dei Campi Flegrei, ha
interrotto un periodo di quiescenza di circa 3000 anni e, nel giro di pochi giorni, ha dato origine al cono di Monte Nuovo,
alto circa 130 m.
Da allora, l’attività ai Campi Flegrei è caratterizzata da fenomeni di bradisismo, attività fumarolica ed idrotermale
localizzata nell’area della Solfatara.
Il fenomeno di bradisismo che caratterizza l’area consiste in un lento movimento di sollevamento e abbassamento del
suolo. Le fasi di abbassamento, che attualmente rappresentano la condizione normale, sono asismiche e sono caratterizzate
da bassa velocità. Le fasi di sollevamento, presentano invece maggiore velocità del moto del suolo e sono accompagnate da
intensa attività sismica locale. L'ultima crisi bradisismica si è verificata nel 1983.
VULCANI NEL CENTRO ITALIA
Il Vesuvio è un vulcano situato in Italia, in posizione dominante
rispetto al golfo di Napoli. È un raro esempio di «vulcano a re-
cinto»: il cono è circondato da un cratere molto più antico che
aveva una circonferenza lunga circa 11 km.
Si ritiene che già 400.000 anni fa la zona del Vesuvio sia stata
soggetta ad attività vulcanica, 39.000 anni fa avvenne
un'eruzione davvero colossale detta Ignimbrite campana dove
si emisero fino a 15 km³ di magma, tuttavia sembra che la
montagna abbia iniziato a formarsi 30.000 anni fa,
probabilmente come vulcano sottomarino nel Golfo di Napoli;
emersa successivamente come isola, si unì alla terraferma per
l'accumulo dei materiali eiettati.
È uno dei due vulcani attivi dell'Europa continentale nonché Il 24 agosto del 79 d.C. è la data della sua prima eruzione
uno dei più studiati e pericolosi al mondo a causa dell'elevata in epoca storica dove Pompei e Stabia furono distrutte e
popolazione delle zone circostanti e delle sue caratteristiche sepolte sotto unmanto di lapilli e cenere, Ercolano fu
esplosive. L'area vesuviana presenta infatti un'alta densità di sommersa da un fiume di fango.
popolazione e il numero dei residenti potenzialmente in pericolo Nei dodici secoli che seguirono la distruzione di Pompei il
si aggira intorno a 700.000. Vesuvio ha avuto altre undici eruzioni.
Attualmente il Gran Cono, la cima del Vesuvio, è alto 1281 L’ultima eruzione è avvenuta nel 1944; da questa data non
metri (dato del 2010) e il cratere misura circa 1500 m di si sono verificate eruzioni e il Vesuvio è considerato
circonferenza. quiescente.
VULCANI NEL CENTRO ITALIA
Il Vulture è un vulcano spento situato nella parte
settentrionale della provincia di Potenza, in Basilicata. La
montagna raggiunge i 1.326 m di altitudine ed i versanti
dell'edificio vulcanico sono interamente ricoperti da una fitta
e rigogliosa vegetazione favorita dalla naturale fertilità dei
terreni che si sviluppano da rocce vulcaniche. Ad
un'altitudine di circa 660 m s.l.m., si distendono i due laghi
di Monticchio, tipici laghi vulcanici occupanti il principale
cratere dell'edificio vulcanico esistente durante la sua fase
finale di attività.

Il campo vulcanico dell’Isola d’Ischia: rappresenta la


porzione sommitale di un apparato vulcanico che si erge per
Circa 900 metri dal fondo del mare. L’inizio dell’attività
vulcanica non è conosciuto con precisione, ma le più antiche
rocce affioranti testimoniano l’esistenza di un antico e
complesso apparato vulcanico, su cui si sovrappongono i
prodotti di una serie di eruzioni sia effusive che esplosive,
avvenute tra 150.000 e 74.000 anni fa.
VULCANI NEL SUD ITALIA
Stromboli è un'isola italiana appartenente
all'arcipelago delle isole Eolie, in Sicilia.
Posta nel bacino Tirreno del mar
Mediterraneo occidentale, l'isola è la più
settentrionale delle Eolie e si estende su
una superficie di 12,2 km². Sull'isola è
presente il vulcano omonimo il quale è
ritenuto uno dei vulcani più attivi al
mondo, in considerazione della sua attività
eruttiva persistente a condotto aperto,
denominata appunto “stromboliana”. Oltre all'attività esplosiva, cosiddetta "ordinaria", i crateri sono
Ogni 10-20 minuti ricorrono, infatti, periodicamente interessati da altre tipologie di esplosioni: quelle "maggiori"
esplosioni di moderata energia, con lancio e quelle "parossistiche".
di brandelli di lava incandescente, lapilli Le esplosioni maggiori posso verificarsi diverse volte l'anno e possono
e cenere fino a qualche centinaio di metri causare la ricaduta di materiali pesanti - blocchi rocciosi e bombe
di altezza. Le esplosioni hanno origine da vulcaniche - nella parte alta del vulcano; mentre quelle "parossistiche"
diverse bocche, allineate in direzione nord- hanno tempi di ritorno di qualche anno e possono lanciare materiali pesanti
est sud-ovest, situate all'interno di una a maggiore distanza, interessando anche le quote più basse, e raggiungere
terrazza craterica a circa 700m di quota anche i centri abitati, come è accaduto durante l'eruzione del 5 aprile 2003.
nella parte alta della Sciara del Fuoco, uno Talvolta, l’attività esplosiva può lasciare il posto a colate laviche che si
dei versanti del vulcano. riversano lungo la Sciara del Fuoco.
VULCANI NEL SUD ITALIA
L’isola di Vulcano, la più meridionale delle sette isole che compongono l’arcipelago eoliano, ha un’estensione di 22 kmq
ed ha un’altezza massima di 500m sul livello del mare (Monte Aria).
Dal 1890 il vulcano si trova in una condizione di quiescenza con un’intensa attività di emissione di gas e vapore ad alta
temperatura dal cratere di La Fossa e in prossimità del Porto di Levante.
L’isola ha una morfologia complessa, dovuta alla sovrapposizione di diverse strutture vulcaniche e all’alternarsi di fasi
costruttive, con eruzioni effusive o esplosive di bassa energia, e fasi distruttive, con eruzioni violentemente esplosive.
E' costituita da due centri eruttivi attivi in epoca storica: il cono di
La Fossa e Vulcanello e rappresenta la parte emersa di un
apparato vulcanico la cui base si trova a circa 900-1.000 m sotto
il livello del mare.
Il cono di La Fossa ha una forma regolare, si eleva per circa
400m sul mare ed è formato da alternanze di tufi e colate di
lava eruttati dal vulcano negli ultimi 6mila anni. É delimitato,
nella parte sommitale, da una serie di orli craterici di età diversa.
Il cratere attuale è quello lasciato dall’ultima eruzione esplosiva
del 1888-90 e ha un diametro di 600m. Il fondo del cratere ha una
quota di 210m sul livello del mare.
La struttura più recente, è la penisola di Vulcanello, all’estremità
nord-orientale dell’isola, ed è costituita da una piattaforma lavica
a pianta circolare del diametro di circa 1,4km, sormontata da tre
coni piroclastici parzialmente sovrapposti.
VULCANI NEL SUD ITALIA
L'Etna o Mongibello è un vulcano siciliano originatosi nel Quaternario, formandosi nel corso delle ere con un processo
di costruzione e distruzione incominciato intorno a 570 000 anni fa. È il più alto vulcano attivo terrestre della placca
euroasiatica e le sue frequenti eruzioni nel corso della storia hanno modificato, a volte anche profondamente, il
paesaggio circostante, arrivando più volte a minacciare le popolazioni che nei millenni si sono insediate intorno a esso.
L’Etna sorge sulla costa orientale della Sicilia, entro il territorio della città di Catania ed è attraversato dal 15° meridiano
est, che da esso prendeil nome. Con un diametro di oltre 40 km e un perimetro di base di 135 km, occupa una superficie
di 1265 km2.
Il vulcano è classificato tra quelli definiti a scudo a cui è affiancato
uno stratovulcano; la sua altezza varia nel tempo a causa delle sue eruzioni che
ne determinano l'innalzamento o l'abbassamento. Le più recenti misure,
effettuate a luglio 2018 da due squadre indipendenti con GPS ad altissima
risoluzione, hanno rivelato che l'altezza attuale dell'Etna è di 3.326 m.
L'Etna ha una struttura piuttosto complessa a causa della formazione, nel tempo,
di numerosi edifici vulcanici che tuttavia in molti casi sono in seguito collassati e
sono stati sostituiti, affiancati o coperti interamente da nuovi centri eruttivi.

Sono riconoscibili nella "fase moderna" del vulcano almeno 300 tra coni e fratture eruttive. La zona risulta anche a
moderato rischio sismico per effetto anche del tremore del vulcano.
La sua superficie è caratterizzata da una ricca varietà di ambienti che alterna paesaggi urbani, folti boschi che conservano
diverse specie botaniche endemiche ad aree desolate ricoperte da roccia magmatica e periodicamente soggette
a innevamento alle maggiori quote.
CONFRONTO TRA ETNA E VULCANO

Contenuto di
Morfologia Tipo di Attività
Tipo di eruzione silice, acidità e
dell’apparato magma eruttiva
gas

Vulcano a scudo
Prevalentemente Effusiva e
ETNA affiancato da uno Femico Basso
effusiva stromboliana
strato-vulcano

VULCANO Strato-vulcano Intermedio Mista Vulcaniana Medio


VULCANI NEL SUD ITALIA
Pantelleria è un’isola vulcanica che si trova nel Canale di Sicilia, lungo il rift continentale tra la Sicilia e la Tunisia (Rift di
Pantelleria). Rappresenta la parte emersa di una struttura vulcanica ben più grande, costituita da lave e depositi piroclastici di
composizione variabile da basalti alcalini a rioliti, queste ultime presenti nella forma tipica dell’isola, la pantellerite.
Comprendendo anche la parte sommersa, l’apparato vulcanico si eleva dal fondo del mare di circa 1400 m.
Pur collocata in un contesto geodinamico caratterizzato dalla collisione fra le placche eurasiatica e africana, Pantelleria deve la sua
formazione alla presenza di una tettonica distensiva. L’isola è costituita in gran parte da un mosaico di centri eruttivi che si
sovrappongono e che sono cresciuti all’interno di una caldera di circa 28 km2 (“Caldera dei Cinque Denti”) a sua volta formatasi
all’interno di una più antica caldera (“La Vecchia”, ampia circa 42 km2). La formazione della caldera più recente è legata ad
eruzioni esplosive di alta energia che hanno depositato il Tufo Verde di Pantelleria, oggi affiorante in larga parte dell’isola.

L'isola di Lipari, come tutte le isole Eolie, è il risultato di una complessa serie
di eruzioni vulcaniche che si sono succedute nel corso dei millenni. L’arcipelago
è solo la parte emersa di imponenti apparati vulcanici che formano l'arco
vulcanico eoliano di forma quasi semicircolare. Questa complessa struttura
geologica, lunga circa 200 km, comprende, oltre alle isole emerse, anche cinque
vulcani completamente sottomarini.
Lipari, la maggiore isola dell'arcipelago, è
la porzione emersa di un grande
apparato vulcanico, alto circa 1600 m
che, partendo da una profondità di circa
1000 m sotto il livello del mare arriva a
602 metri s.l.m..

Potrebbero piacerti anche