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Geologia di Bagnaia (Tuscia)

Bagnaia è una frazione di Viterbo, situata sul


tratto della Via Francigena che passa tra i monti
Cimini, celebre per il giardino manieristico
di Villa Lante. Il paese sorge a 326 metri sul
livello del mare, all'interno di un ampio
falsopiano, situato sulle prime pendici
settentrionali del Monte Palanzana,
appartenente al gruppo dei Monti Cimini, rilievi
di origine vulcanica che fanno parte, a loro volta,
dell'Antiappennino laziale.

 Coordinate: 42°25′41″N 12°09′18″E


 Altitudine: 364 m s.l.m.
 Abitanti: 5 400 circa

I Monti Cimini costituiscono quanto rimane della corona perimetrale di due sistemi vulcanici: uno
più antico, il vulcano Cimino, con il Monte Cimino, situato nel comune di Soriano nel Cimino
(altitudine 1.053 m s.l.m.) e uno più recente, il vulcano Vicano, con il monte Fogliano (963 m) m
s.l.m. La plurisecolare Faggeta Del Monte Cimino ricopre la vetta a quota (1.053) m s.l.m. I monti
Cimini si presentano più alti e ripidi verso nord, più dolci e sinuosi verso sud.
Il monte Cimino si inquadra nel più ampio fenomeno del vulcanismo che ha interessato l'intera
area della Tuscia. In particolare, il distretto cimino (quello del Monte Cimino) ha un’età più antica:
la sua attività, infatti, è compresa tra 1.35 milioni e 800.000 anni fa. Durante questo ampio
intervallo di tempo, la risalita lungo le fratture di magmi viscosi acidi ha originato più di 50 rilievi
collinari facilmente riconoscibili (Palanzana, Montalto, San Valentino, Ciliano, Soriano …)
tutt’intorno al domo principale, quello del Monte Cimino.
Altri edifici vulcanici secondari ai quali afferisce anche il monte "la Palanzana", (802 m s.l.m.) che
sovrasta Bagnaia e Viterbo si trovano in particolare sulle pendici del monte Cimino ed ebbero
funzione di bocche vulcaniche secondarie del vulcano più antico.
Guardando il Lazio dall’alto, ed in particolare la provincia di Viterbo, si notano immediatamente
quelle strutture concentriche, a forma di cratere, la cui origine è fortemente legata all’azione delle
forze endogene: si tratta di vere e proprie strutture geomorfologiche che sono il lascito
dell’intensa attività vulcanica avvenuta migliaia di anni fa.
Nella Tuscia, il vulcanismo ha originato una serie di distretti a prevalente attività esplosiva (vedi
esempio dell’Etna) che scendendo da nord a sud si riconoscono in quello: vulsino (Lago di
Bolsena), cimino (Monte Cimino), vicano (Lago di Vico), sabatino (Lago di Bracciano) e tolfetano
(Monti della Tolfa).
Entriamo ora nel vivo dell’affascinante geologia dei Monti Cimini.
Il principale prodotto di tale attività è il peperino, nelle due varianti “delle alture” e “tipico”. Un
momento emblematico ricollegabile all’attività di questo distretto è la visita al “sasso naticarello”,
ubicato nel piazzale della Faggeta del Monte Cimino. Conosciuto fin dall’antichità (nominato anche
da Plinio il Vecchio), esso rappresenta uno dei tanti massi eruttati dal vulcano cimino durante la
fase di massima attività e fa comprendere quale portata e quale forza avesse il Cimino durante le
sue eruzioni. Tutto il territorio circostante del resto è cosparso di resti di enormi massi che
caratterizzano profondamente il paesaggio e ci ricordano la straordinaria geologia dei Monti
Cimini.

Inoltre, tale attività vulcanica è a stretto contatto con quella termale, dovuta ad un anomalo flusso
di calore proveniente dalle viscere della terra, in questo caso di un paio di gradi superiore a quello
normalmente presente in ogni angolo del Pianeta.
I principali tipi di rocce magmatiche di Bagnaia (peperino)
Le rocce magmatiche, come quelle sedimentarie, non possono essere classificate con un solo
nome: ad esempio dicendo "ignimbrite" ci si riferisce a molti tipi di rocce come tufi e coltri
piroclastiche solidificate; così come a "trachite" corrispondono litotipi simili di composizione ma
magari di aspetto differente.

Cava di granito nella Tuscia


In quest'area sono presenti principalmente rocce effusive, cioè derivate dal raffreddamento di
magmi in atmosfera, al contrario delle intrusive (come i graniti) che si solidificano sotto la
superficie, in assenza di aria. Il granito è una delle rocce più abbondanti sulla superficie terrestre;
si tratta di una roccia ignea intrusiva felsica, formata per la maggior parte da feldspati, quarzo e
miche. La tessitura è faneritica ipidiomorfa, da equigranulare a porfirica. La grana va da media (> 1
mm) a grossolana e occasionalmente può presentare megacristalli. Il colore è molto variabile e
legato principalmente al colore del feldspato potassico e al contenuto dei minerali femici: bianco,
giallo, rosa, rosso, bruno e verde.
Il tufo (in latino: Tofus o Tophus) è una roccia magmatica, in particolare è la più diffusa delle rocce
piroclastiche.

Sebbene il nome "tufo" vada propriamente riservato a formazioni di origine vulcanica, esso viene
utilizzato per indicare rocce diverse, accomunate dal fatto di essere leggere, di media durezza e
facilmente lavorabili. In particolare in alcune regioni italiane prive di giacimenti tufacei vulcanici
viene chiamato tufo il calcare poroso. Il tufo, abbondantissimo nei distretti vulcanici della Tuscia,
cominciò ad essere usato come materiale da costruzione sin dal VII secolo a.C., dai Romani, dagli
altri Latini e dagli Etruschi, perché è una roccia piuttosto resistente ma leggera e lavorabile. In
epoca romana veniva usato anche come base per ottenere malte idrauliche.
La Tuscia viterbese è un territorio non troppo ricco di minerali interessanti, come macrocristalli,
grossi affioramenti di minerali rari o associazioni particolari, ma comprende moltissimi posti dove
possono essere presenti rarità e pezzi unici in piccolissima quantità che solo un occhio attento può
cogliere.
Le rocce magmatiche.- (dette anche eruttive o ignee, dal latino ignis cioè fuoco) si formano in
seguito alla solidificazione di magmi, cioè di masse silicatiche fuse contenenti vari componenti e
sostanze volatili (acqua, anidride carbonica, idrogeno, metano, ecc.). Costituiscono
approssimativamente il 65% della parte superiore della crosta terrestre; ma, sulla superficie della
Terra, la loro reale abbondanza viene mascherata dalla diffusa presenza di un sottile strato di
rocce sedimentarie e metamorfiche.
Le rocce magmatiche sono importanti sotto l'aspetto geologico perché:

 la loro composizione chimica fornisce informazioni sulla composizione del mantello,


l'involucro dal quale le rocce provengono, sulle condizioni di temperatura e pressione che
ne hanno permesso la fuoriuscita e sulla composizione della roccia preesistente prima della
fusione;
 il calcolo della loro età, ottenuta per mezzo delle varie forme di datazione radiometrica, e il
confronto dell'età degli strati adiacenti, permette di ricostruire una affidabile sequenza
temporale degli eventi geologici;
 di solito la loro struttura è caratteristica di uno specifico ambiente tettonico, permettendo
così delle ricostruzioni compatibili con la Tettonica a zolle;
 in alcuni casi particolari ospitano importanti depositi di minerali; per esempio, tungsteno,
stagno e uranio che sono comunemente associati con i graniti, mentre cromo e platino
sono comunemente associati con i gabbri.

Il suolo vulcanico in agricoltura è difficile da gestire e per renderlo coltivabile gli vengono
aggiunte grandi quantità di fosforo. Tuttavia la cenere vulcanica contiene concentrazioni di
minerali molto elevate e, se miscelata con il suolo, sostanze nutritive come fosfati, nitrati, potassio
e calcio (tra gli altri) necessari per la crescita sana delle piante. I terreni conosciuti come vulcanici
sono di solito a base di basalto, al contrario del granito che è anche vulcanico ma ha rocce formate
sotto terra con grandi cristalli. Nei terreni vulcanici i cristalli sono piccoli e quindi degradano e si
dissolvono abbastanza rapidamente. C’è dunque un contenuto piuttosto elevato di ferro e di molti
altri elementi. I suoli a base di basalti sono più ricchi di nutrienti rispetto a qualsiasi altro tipo di
suolo, ma la fertilità varia a seconda dell’entità degli agenti atmosferici, della pendenza,
dell’aspetto, del drenaggio e della storia della radura e dell’uso del suolo. I basalti sono ricchi di
minerali facilmente alterati, in particolare ferro, calcio, magnesio e fosforo. Hanno un alto
contenuto di argilla ma sono sostanzialmente privi di minerali resistenti come il quarzo. Inoltre, il
suolo vulcanico è fertile perché è nuovo, è appena stato eruttato nel mondo “superiore”. È fresco,
non rivestito e caricato con tutti i tipi di elementi presenti nella crosta terrestre. Quando la pioggia
cade sul suolo vulcanico, dissolve alcuni di questi elementi e li rende disponibili alle piante, che
perciò crescono meglio.

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