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- montagne: rilievi con un’altezza superiore ai 600 m. Si dicono massicci montuosi quando si
presentano soli; catene montuose quando si susseguono in serie continua
- colline: rilievi con un’altezza inferiore ai 600 m
- vallate: concavità racchiuse tra le montagne. Sono di due tipo: fluviali o glaciali
- pianure: superfici piatte situate a livello del mare, spesso formate dall’accumulo dei detriti che i
fiumi hanno strappato alle montagne. Esistono zone pianeggianti anche ad altitudini maggiori: i
bassipiani (di poco sopra il livello del mare); i tavolati (200/250 m); gli altipiani (400/700 m).
Nel complesso, le terre emerse sono caratterizzate più da montagne che da pianure.
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VULCANI E FENOMENI DEL VULCANESIMO
I vulcani sono spaccature della crosta terrestre da cui fuoriescono materiali incandescenti. Si presentano
come montagne di forma conica e sono caratterizzati da:
- focolaio o bacino magmatico, cioè il serbatoio del magma
- camino o condotto, attraverso il quale il magma risale verso l’alto
- cratere, che rappresenta lo sbocco del camino
Durante le eruzioni vengono emessi tre tipi di materiale: il
vapor d’acqua, la lava (magma), i materiali piroclastici (ceneri
e lapilli, ovvero frammenti di magma e rocce).
Le eruzioni di solito avvengono attraverso tre modalità: fase
premonitrice (piccoli terremoti); fase esplosiva (violento
lancio di vapori, gas e ceneri); fase effusiva (colate
laviche).Non tutti i vulcani presentano tutte e tre le modalità.
I vulcani si dicono attivi se presentano eruzioni più o meno
frequenti; quiescenti se riposano da secoli, ma emanano gas
e vapori; spenti se non eruttano e non hanno emanazioni
secondarie. Per il 90% si trovano sui fondali marini.
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Quando terremoti molto forti si verificano in mare,
spesso sono seguiti da maremoti o tsunami . Infatti,
quando si verifica il terremoto l’acqua del mare viene
risucchiata dalla costa verso il largo e subito dopo
ritorna verso terra con una velocità che può raggiungere
i 500/1000 km all’ora.
I principali fattori che influenzano il clima sono: la latitudine (la temperatura diminuisce andando
dall’equatore verso i poli); l’altitudine (con il crescere dei rilievi diminuiscono temperatura e pressione); la
direzione delle catene montuose (possono fermare o deviare i venti); le correnti marine (se scorrono vicino
alle coste, possono mitigare o inasprire il clima).
In base ai valori delle temperature e delle piogge, la terra è divisa in cinque grandi fasce climatiche:
- una zona torrida, tra i Tropici del Cancro e del Capricorno
- due zone temperate, tra i tropici e i circoli polari
- due zone fredde, corrispondenti alle regioni polari.
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Ciascuna di queste zone si suddivide in vari tipi climatici caratterizzati da particolari biomi, ovvero piante e
animali che ci vivono.
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LA POPOLAZIONE MONDIALE
La popolazione mondiale si concentra per il 61% in Asia, per il 13% in Europa, il 12% in Africa, il 13,5% in
America e per lo0,5% in Oceania. All’interno dei continenti vi sono però zone fortemente abitate e zone
quasi deserte, a seconda del loro grado di abitabilità. Questo è ben sottolineato dai valori della densità, cioè
il rapporto tra gli abitanti e la superficie di una determinata regione. Su scala mondiale, si può dire che la
densità diminuisce con la distanza dal mare e con l’altitudine.
In base alla densità e alle risorse disponibili, un Paese si definisce sovrappopolato se possiede risorse
insufficienti rispetto ai bisogni alimentari e occupazionali della popolazione; sottopopolato se il numero di
abitanti è insufficiente a valorizzare le proprie risorse.
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FLUSSI MIGRATORI
I termini di nazione e Stato non sono sinonimi. La NAZIONE identifica un gruppo umano che presenta gli
stessi caratteri culturali (lingua comune, tradizioni, costumi, religione). Lo STATO indica un gruppo umano
che abita un territorio delimitato da confini ben precisi e che ha un’organizzazione politica. Perciò, gli
individui appartenenti ad una stessa nazione non sempre vivono in un unico Stato e, viceversa, uno Stato
può comprendere vari gruppi etnici.
In quest’ottica, gli Stati si dividono in: nazionali, se sono abitati da una popolazione etnicamente omogenea;
plurinazionali se sono abitati da parecchi gruppi etnici.
Oggi la Terra è ripartita in circa 200 Stati di dimensioni differenti. Quelli più estesi sono Russia, Canada,
Cina, Stati Uniti, Brasile, Australia, che coprono quasi il 42% delle terre emerse.
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Gli Stati si dicono poi marittimi se si affacciano sul mare; interni se non hanno uno sbocco sul mare. Quelli
marittimi mantengono la sovranità anche sul mare territoriale fino a circa 12miglia dalla costa.
I confini che dividono un Paese da un altro possono essere naturali, se si appoggiano ad ostacoli fisici, o
artificiali, se sono definiti per convenzione; si dicono antropici se corrono lungo zone che separano gruppi
etnici diversi.
Le forme di governo sono soprattutto due: la monarchia, dove il potere è accentrato nelle mani di un
sovrano; la repubblica, dove il potere è suddiviso tra un Presidente e un Parlamento.
Sotto l’aspetto dell’organizzazione amministrativa, gli Stati possono essere unitari, se sono amministrati da
un governo centrale, o federali, se sono divisi in Stati minori. In questo caso dipendono dal governo
centrale per quanto riguarda la politica nei confronti con l’estero, mentre sono autonomi per quanto
concerne alcuni aspetti della vita economica e sociale.