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I VULCANI

I vulcani vengono definiti come delle fratture della crosta terrestre dalle quali fuoriesce la lava.

Queste fratture possono essere di due tipi: frattura circolare o frattura lineare (ovvero quando manca
l’edificio vulcanico).

RICORDA: la lava è la componente liquida del magma (roccia fusa). Quest’ultimo può essere di due tipi,
ovvero magma basico (proviene dall’astenosfera, è molto caldo ed è fluido) e magma acido/anatettico
(proviene dalla crosta, è ricco di silice, è meno caldo ed è viscoso).

PROCEDIMENTO: il magma sale in superfice sottoforma di goccioline, chiamate diapiri


(la cui risalita provoca dei piccoli terremoti chiamati tremori), le quali si vanno ad
accumulare in una grande cavità della roccia chiamata camera magmatica. Il magma,
spinto dai gas, risale attraverso il camino vulcanico e a quel punto avremmo
l’eruzione.

Abbiamo detto che il magma può essere di due tipi e a seconda di quale di essi si è accumulato nella
camera magmatica avremmo due tipi di eruzioni:

 Eruzione esplosiva, quando il magma è acido (lave di tipo riolitico);


 Eruzione effusiva, quando il magma è basico (lave di tipo basaltico).

ERUZIONE EFFUSIVA→

 Se il vulcano è solo una fessura, una volta fuoriuscito il magma si formano delle grandi colate di lava
che si allontanano di molti chilometri, che andranno a creare degli espandimenti basaltici chiamati
plateaux basaltici;
 Se il vulcano è formato da tutto l’edificio, la lava fuoriesce da un cratere e in questo caso l’edificio
vulcanico viene chiamato “a scudo” (es. Hawaii)

RICORDA: i vulcani possono essere “a scudo”, se hanno una forma appiattita, o “strato” se hanno la forma
a cono.

ERUZIONE ESPLOSIVA→ il magma risale difficilmente formando un tappo (in questo caso parleremo di
vulcani quiescenti); intanto la pressione dei gas aumenta fino a quando supererà la pressione del tappo e
avverrà l’esplosione. Quest’ultima libera materiale piroclastico e gas e causa la distruzione dell’edificio
vulcanico.
 Bombe
 Lapilli
 Ceneri
 polveri

Il materiale piroclastico, in seguito ad un’eruzione, può cadere in tre modi diversi:

 Per caduta gravitativa, ovvero seguendo una traiettoria balistica;


 Per flusso piroclastico, ovvero il materiale non ricade subito ma viene mantenuto in sospensione
dai gas e dai vapori formando una nube ardente (150 km/h)
 Per onda basale, il materiale piroclastico si muove radialmente sulla superfice e se si mischia con
l’acqua forma colate di fango bollente (lahars)

Oltre ai vari tipi di eruzione sopracitati, esistono anche vari tipi di attività vulcanica:

 Attività di tipo hawaiiano, caratterizzata da abbondanti


effusioni di lava che danno origine a edifici molto larghi rispetto
all’altezza, la cui sommità è caratterizzata da una depressione, la
caldera, formatasi dal crollo del tetto della camera magmatica.
Di solito danno origine a eruzioni molto tranquille ma posso
originare anche delle vere e proprie fontane di lava.

 Attività di tipo islandese, caratterizzata da lava che fuoriesce da lunghe


fessure inve che da un condotto centrale, in questo caso l’eruzione sarà
effusiva con la formazione dei plateaux basaltici.

 Attività di tipo stromboliano, caratterizzata da modesta esplosività


a intervalli più o meno regolari; la lava, in questo caso, ristagna
periodicamente nel cratere, dove inizia a solidificare. Si forma così
una crosta solida sotto la quale si iniziano ad accumulare i vari
gas, ad un certo punto la pressione dei gas aumenta fino a far
saltare la crosta insieme a dei brandelli di lava fusa.

 Attività di tipo vulcanico, simile a quella di tipo stromboliano solo che in


questo caso la lava è più viscosa quindi i gas si liberano con più
difficoltà. La lava non formerà una crosta ma un vero e proprio tappo,
per questo le eruzioni sono violentissime e molto pericolose.

 Attività di tipo pliniano, caratterizzata da vulcani con grandi camere magmatiche


in quanto il magma, sottoforma di schiuma, insieme a vapori e gas vengono
“sparati” con tale forza da riuscire a salire dritti per molti km, prima di formare
una grandissima nube.

 Attività di tipo peléeano, nelle quali la lava viene spinta fuori dal condotto già quasi solida a forma
di cupole mentre alla base nuvole di gas e vapori scendono a valanghe lungo le pendici del vulcano.
 Attività di tipo idromagmatica, nelle quali il magma incontra grandi quantità di acqua formando un
miscuglio. Quest’ultimo viene fuoriesce dal cratere sottoforma di colonna di vapore con grande
violenza; il cratere in questo caso viene anche chiamato diatrema.

Sulla Terra ci sono più o meno 600 vulcani attivi, ma essi non sono distribuiti uniformemente. Possiamo
suddividerli in 3 zone principali:

 La cintura di fuoco, ovvero tutti quei


vulcani che si trovano su territori che
affacciano sull’oceano pacifico;
 La dorsale medio-atlantica, sono quasi tutti
vulcani sommersi nell’oceano atlantico +
quelli dell’Islanda;
 Tutti quei vulcani che affacciano sul
mediterraneo, sull’egeo, quelli dell’Anatolia
e della Rift Valley africana

IL VESUVIO→ ha circa 20000 anni e ogni 500 anni viene provoca un’eruzione esplosiva. Il Vesuvio è un
vulcano quiescente, infatti il suo camino è ostruito dal 1944, e oltre ad eruttare in
modo esplosivo può eruttare anche in modo sub-pliniano (ricordiamo l’eruzione del
1631).

Famosa è l’eruzione del 79 d.C., un’eruzione esplosiva molto violenta dopo


moltissimi anni di quiescenza (i Romani infatti, non avendolo mai visto eruttare,
pensavano fosse un monte e lo chiamarono Monte Somma). Fu molto violenta
perché gran parte dell’edificio vulcanico venne distrutto (da un’altezza di 3000 m a
una di 1200m) e rimase solo una grande caldera, chiamata Valle dell’Inferno, e un
piccolo vulcano, il Vesuvio vero e proprio.

In Campania, oltre il Vesuvio, troviamo l’area dei Campi Flegrei (nord-ovest di Napoli) che si estende per 65
k m2, formata da alcuni vulcani spenti e altri in fase di quiescenza. Quest’area comprende anche Ischia e
Procida.

Ciò che caratterizza questa zona sono i fenomeni di vulcanesimo secondario, ovvero eruzioni non
caratterizzate da fuoriuscita di magma ma sempre legate alla presenza di quest’ultimo nella camera
magmatica. Esempi di vulcanesimo secondario sono:

 Le fumarole, ovvero emissioni di vapore acqueo misto a gas. In base al tipo di gas avremmo tre tipi
di fumarole diverse=
1. Se il gas è anidride carbonica, parleremo di Mofete
2. Se il gas è acido solfidrico, parleremo di Solfatare
3. Se il gas è acido borico, parleremo di Soffioni Boraciferi (non sono presenti in Campania ma
principalmente in Toscana e sono fruttati per produrre energia geotermica)
 Il bradisismo, ovvero l’innalzamento (bradisismo negativo) o l’abbassamento (bradisismo positivo)
del suolo, dovuto allo spostamento del magma nella camera magmatica.
 I geyser, ovvero getti intermittenti di acqua bollente.
 Le terme, ovvero acqua/fanghi bollenti
Altri vulcani famosi in Italia si trovano in Sicilia:

 L’Etna, è il vulcano più alto in Europa e ha eruzioni frequenti;


 Stromboli, che ha eruzioni molto frequenti ma deboli;
 Vulcano, che ha eruzioni poco frequenti ma molto pericoloso perché esplosive;
 Vari vulcani sottomarini, tipo Marsili, i quali provocano i cosiddetti
“cuscini di lava” ovvero quando la lava si unisce all’acqua e solidifica in
profondità formando una superfice vetrificata.

RICORDA: se la lava solidifica in superfice, invece, si possono formare la Paoeue (magma basico
solidificato in strutture piane) o la Lava A-A (magma acido solidificato in strutture taglienti.

Si può prevenire un’eruzione? Sì, attraverso dei segnali:

1. La variazione del volume delle rocce;


2. La variazione del livello delle acque nei pozzi e nelle falde acquifere;
3. La variazione della composizione delle acque;
4. La variazione della composizione delle fumarole.

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