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L’ACQUA

L’acqua nel nostro pianeta è presente nei 3 stati fisici della materia, immagazzinata
in “serbatoi idrici naturali” :

- allo stato liquido, si trova negli oceani e nei mari, nei fiumi, nei laghi e nelle falde
idriche sotterranee.

- allo stato solido, la troviamo nei ghiacciai e nei ghiacci marini.

- allo stato aeriforme, si trova soprattutto nell’atmosfera.

Il ciclo dell’acqua quindi consiste in una serie continua di scambi tra questi serbatoi.

1. Evaporazione dall’oceano globale


2. Precipitazioni
3. Evapotraspirazione dalle terre
emerse
4. Deflusso superficiale
5. Deflusso sotterraneo

Il motore del ciclo dell’acqua è il Sole: grazie alle reazioni termonucleari che
avvengono al suo interno, il sole emette di continuo una grande quantità di energia,
sottoforma di radiazioni elettromagnetiche.

L’energia solare quindi è la fonte di riscaldamento del nostro pianeta, permettendo


che si verifichino i cambiamenti di stato dell’acqua.
IDROSFERA
La maggior parte dell’acqua presente sul nostro pianeta (96% circa) si trova negli
oceani e nei mari ed è salata.

L’acqua dolce è immagazzinata soprattutto nei ghiacciai e nei ghiacci polari; in minor
parte si trova come acqua sotterranea.

Laghi e fiumi contengono una quantità d’acqua modesta, e infine un piccola parte
d’acqua è contenuta nell’atmosfera sottoforma di vapore acqueo. Anche la biosfera
costituisce un piccolissimo serbatoio d’acqua.

Per quanto riguarda Oceani e Mari, la maggior parte delle acque presenti sulla terra
è raccolta nei tre grandi oceani: Pacifico, Indiano e Atlantico.

Gli oceani si prolungano in bacini più lunghi chiamati mari e che hanno acque meno
profonde. Come distinguerli?

- gli oceani hanno dimensioni molto maggiori dei mari


- le acque degli oceani sono più profonde di quelle dei mari
- i mari si insinuano nei continenti, mentre gli oceani ne circondano le coste.
- I fondali degli oceani e quelli dei mari si sono formati attraverso processi
geologicici differenti.

Attorno alle terre emerse si estende la piattaforma continentale (a debole


pendenza) seguita dalla scarpata continentale (a pendenza maggiore).

La parte più estesa è costituita dalle ampie piane abissali, che sono solcate dalle
dorsali oceaniche e ospitano profonde e strette fosse. La fossa abissale più
profonda è la Fossa delle Marianne (Oceano Pacifico, 11000 metri di profondità).
Caratteristiche delle acque marine:

Salinità la quantità totale di sali presente nell’acqua è detta salinità, varia da


zona a zona, infatti nei mari caldi la salinità è più alta che nei mari freddi. Varia
anche con il succedersi delle stagioni, infatti nei periodi caldi l’evaporazione
dell’acqua è maggiore, quindi la salinità dell’acqua è più alta.

Densità e pressione la densità dell’acqua è maggiore, quanto più essa è salata.


La densità dell’acqua marina aumenta anche con la profondità perché il peso della
colonna d’acqua sovrastante comprime le molecole d’acqua diminuendone il
volume. Scendendo in profondità aumenta anche la pressione, perché al peso
dell’aria si aggiunge quello esercitato dall’acqua stessa. Ogni 10 m circa la pressione
aumenta di 1 atmosfera.

Temperatura il riscaldamento delle acque ha luogo soprattutto in superficie e


nei primi metri di profondità. La quantità di radiazione che penetra nell’acqua
dipende da due fattori: la trasparenza dell’acqua e l’inclinazione dei raggi solari,che
dipende soprattutto dalla latitudine. In profondità la temperatura dell’acqua varia
da zona a zona, ma non è mai elevata.

Il colore è variabile ma principalmente blu, questo dipende da come la luce dei


raggi solari viene assorbita e dalle caratteristiche dell’acqua.

Le condizioni delle acque marine sono sempre più spesso alterate da diverse forme
di inquinamento. Per inquinamento delle acque marine s’intende l’immissione da
parte degli esseri umani di sostanze che provocano danni alle risorse biologiche,
pericoli per la salute umana, ostacoli alle attività marittime e diminuzione della
qualità dell’acqua. L’inquinamento può essere chimico o organico:

- dell’organico sono responsabili le acque provenienti dalle reti fognarie,


cariche batteriche fecali e germi patogeni.
- il chimico, purtroppo geograficamente più esteso e preoccupante,
comprende acque di scarichi industriali e agricoli, cariche di sostanze tossiche.
Le acque del mare sono in continuo movimento.

Le onde, movimenti irregolari generati dal vento sono un esempio di interazione da


idrosfera e atmosfera: la pressione esercitata dal vento sulle particelle superficiali
dell’acqua provoca inizialmente la formazione di leggere increspature che, se il
vento continua a spirare, si fanno via via più accentuate fino a diventare vere e
proprie onde, prendendo il nome di “onde forzate”. In mare aperto le onde
trasportano energia ricevuta dal vento, generando così un moto circolare (onde di
oscillazione). Vicino alla riva, dove la profondità dell’acqua è inferiore alla metà della
lunghezza d’onda, le onde si deformano trasportando energia e materia (onde di
traslazione) e producono frangenti. Da qualunque parte provenga il moto ondoso, in
corrispondenza di bassi fondali si verifica il fenomeno della “rifrazione”.

Le maree, sono innalzamenti e abbassamenti ritmici del livello del mare, causati
dall’attrazione gravitazionale esercitata dalla Luna e dal Sole sulle masse d’acqua
che ricoprono la Terra e dalla forza centrifuga dovuta alla rivoluzione del sistema
Terra-Luna. Quello delle maree è un movimento periodico: infatti generalmente, in
uno stesso giorno, una località costiera è interessata da 2 alte maree e 2 basse
maree. Il periodo completo è di 24 ore e 50 minuti (questo perché mentre la Terra
ruota su se stessa, anche la Luna si muove intorno alla Terra). Le ampiezze di marea
massime si verificano durante le fasi di Luna nuova e Luna piena; le ampiezze
minime invece, durante le fasi lunari di primo o ultimo quarto.

L’idrosfera marina è interessata anche dalle correnti marine, ovvero lenti e continui
movimenti che producono uno scambio di calore tra le acque superficiali e le acque
profonde, tra le zone equatoriali e quelle polari. In base alla temperatura si
distinguono correnti calde (fluiscono dall’equatore verso i poli) e correnti fredde
(che chiudono il ciclo dalle alte latitudini verso l’Equatore). Il percorso delle correnti
è influenzato dai venti, dalla forza di Coriolis e dalla presenza dei continenti; il
risultato è che le correnti superficiali formano dei circuiti chiusi e distinti, infatti
nell’emisfero boreale la circolazione avviene in senso orario, in quello australe
avviene in senso anti orario.

El Nino è un’anomalia nelle correnti dell’Oceano Pacifico: ogni 3-8 anni, si verifica
un’inversione del normale verso di scorrimento delle correnti, i cui effetti si fanno
sentire per oltre un anno in un’ampia parte del globo.

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