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I materiali da costruzione, per tutto il loro ciclo di vita, hanno un impatto sia sull’uomo sia
sull’ambiente.
Gli effetti che i diversi materiali hanno dipendono da diversi fattori come l’origine del materiale
il ciclo di lavorazione dello stesso ma anche l’adeguatezza del materiale stesso una volta
posato in opera. Il ciclo di vita dei materiali viene valutato dall’origine del materiale stesso,
ovvero dall’estrazione delle materie, fino alla fine della sua vita utile valutando tutti gli effetti
di questo sulla salute dell’uomo e sulla salvaguardia dell’ambiente.
Promuovere la produzione e la commercializzazione di prodotti aventi un minor impatto
ambientale durante l’intero ciclo di vita del prodotto significa pertanto valutare:
- estrazione e l’origine delle materie prime;
- la produzione del materiale;
- la lavorazione e la messa in opera;
- la permanenza nell’edificio, manutenzione, sostituzione,
- rimozione, demolizione, smaltimento e riciclaggio.
I requisiti essenziali che i prodotti da costruzione dovranno avere seguendo un approccio bio-
ecologico sono1:
- risparmio energetico e ritenzione di calore;
- igiene, salute, ambiente;
- pulizia e manutenzione;
- assenza di sostanze pericolose nella composizione che possono comportare il rilascio di
natura chimica (gas, composti organici volatili VOC) o di natura microbioologica
(putrescibilità, formazione di muffe, funghi, virus, batteri) ed il rilascio di polveri, fibre o
particelle radioattive;
- bassa emissività ed ionquinamento ambientale nelle diverse fasi del ciclo di vita del
prodotto;
- uso di materie prime abbondantemente disponibili;
- riciclabilità e la smaltibilità delle materie prime impiegate limitando i rischi ambientali;
- sicurezza per i lavoratori nella fase di produzione e per gli utenti nella fase di esercizio;
- sicurezza in caso di incendio;
- resistenza meccanica;
- protezione contro il rumore.
Attualmene non esistono normative o leggi che obblighino i produttori a dichiarare tutti i
componenti dei prodotti da loro commercializzati. Inoltre non vengono mai date indicazioni
sulle modalità di produzione dei prodotti stessi, diviene pertanto difficile, attualmente,
identificare un prodotto realmente naturale da uno ottenuto semplicemente da sostanze
naturali.
1
Direttiva CEE 89/106 in materia di prodotti da costruzione
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Opere di muratura
I materiali più comunemente usati per realizzare opere in muratura sono: laterizio, blocchi in
cemento alleggerito, blocchi di argilla espansa, pietre naturali, terra cruda e malte.
Il ciclo produttivo è più impattante sull’ambiente principalmente per due motivi: il primo è
legato al fatto che le cave di estrazione influiscono sulla conformazione del paesaggio, il
secondo è dovuto alle elevate temperature di cottura richieste con conseguente ingente
dispendio di energia.
Praticamente tutti i materiali minerali contengono sostanze radioattive in quantità più o meno
elevate; le argille usate per confezionare i laterizi contengono una quantità di radioattività
normalmente troppo bassa per causare effetti negativi sulla salute dell’uomo.
I laterizi per murature vengono classificati a seconda del grado di foratura e delle dmensioni in
:
MATTONI PIENI generalmente non forati con al massimo una
foratura fino al 15% dell’area
Massa volumica (densità) compresa tra 1300
e 1600 kg/mc.
dimensione uni 5,5x12x25
MATTONI SEMIPIENI Foratura tra il 15% e il 45% dell’area
Massa volumica (densità) tra 800 e 1000
kg/mc
dimensione uni 5,5x12x25
BLOCCHI SEMIPIENI Foratura tra il 15% e il 45% dell’area
Massa volumica (densità) tra 800 e 1000
kg/mc
dimensione doppio uni 12x12x25
BLOCCHI FORATI Foratura tra il 45% e il 55% dell’area
Massa volumica (densità) tra 700 e 800
kg/mc
dimensione doppio uni 12x12x25
I blocchi possono avere anche dimensioni differenti a seconda del produttore e dell’utilizzo che
se ne deve fare
I mattoni pieni e semipieni grazie alla loro maggiore densità ed inerzia termica sono buoni
accumulatori di calore e possiedono un elevato potere fono isolante.
Esistono poi i laterizi FORATI E ALLEGGERITI (DETTI LATERIZI PORIZZATI) che si ottengono
aggiungendo al normale impasto d’argilla sostanze che, durante la cottura, sviluppano dei gas
e rilasciano nella massa dei piccoli pori che aumentano le caratteristiche termoisolanti rispetto
al laterizio normale.
Vengono utilizzati per murature perimetrali portanti e di tamponamento.
Le dimensioni sono uguali a quelle del laterizio normale e si distinguono a seconda del grado di
foratura e della massa volumica in:
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:BLOCCHI SEMIFORATI Foratura < 45%
Massa volumica (densità) tra 800 e 900
kg/mc
BLOCCHI FORATI Foratura tra il 45% e il 55% dell’area
Massa volumica (densità) tra 700 e 800
kg/mc
Riferimenti normativi
R.D.16/11/39 N° 2233 Norme per l’accettazione dei laterizi
DM 30/05/74 ALL. 7 Norme per l’accettazione dei laterizi
Norme UNI vigenti UNI 5632 65
UNI 5631 65
UNI 2105 07
D.M. 20 novembre 1987, “Norme tecniche per la progettazione,
esecuzione e collaudo degli edifici in muratura
e per il loro comportamento”.
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Opere di muratura Blocchi in laterizio porizzato con materiale di
origine naturale
Informazioni tecnico-descrittive
I materiali di origine naturale che vengono usati per creare la porizzazione del materialesono:
- la pula di riso: cascame della trebbiatura del riso costituito dalle brattee (glume e
glumette) che avvolgono il granello, ( generalmente usata per imballaggi e in aggiunta
ai mangimi);
- la sansa di olive: residuo solido dell’estrazione dell’olio dalle olive, costituito da detriti di
buccia, polpa e nocciolo. ( generalmente usata come alimentazione del bestiame,
concime o combustibile);
- la farina di legno: ottenuta dalla macinazione degli scarti della prima lavorazione del
legno quindi senza la presenza di collanti, vernici, etc.;
- la cellulosa; ottenuta dal riciclaggio della carta.
Unità di
[cm] [kg/mc] [W/mqK] [Adim.] [dB] [kg/cmq]
misura
Dati tecnici 38 850-750 0,45 8 49 50
Dati tecnici 35 850-700 0,55 8 48 50
Dati tecnici 30 800-700 0,7-0,8 8 47 50
Dati tecnici 25 800-700 0,85-1 7 45 35
Dati tecnici 20 655-450 1 7 42 < 30
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Prestazioni generali della muratura
Energia incorporata 1300 KWh/m3
Resistenza al fuoco REI 180
Prezzo 90-50 € al m3
Assemblabilità Normale
Riciclabilità Alta
Sviluppo fumi in caso di incendio Non emette fumi opachi e gas tossici
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Opere di muratura Blocchi di laterizio porizzato con materiale di
origine inorganica
La porizzazione avviene in questo caso aggiungendo
all’impasto di argilla sabbia e acqua sostanze inorganiche.
Principalmente viene usata la perlite espansa.
La perlite inglobata nella massa di argilla è stabile, non subisce
quindi cambiamento di stato durante la cottura del laterizio, la
cui struttura risulta compatta, senza cavità. Rispetto agli altri
laterizi porizzati, i blocchi, pur con alte prestazioni termiche, si
presentano privi di fori superficiali.
Informazioni tecnico-descrittive
La perlite è una varietà specifica di roccia vulcanica effusiva che possiede la proprietà di
aumentare sino a venti volte il proprio volume quando viene sottoposta a trattamento termico
ad alta temperatura. (850-100 °C). Priva di metalli pesanti, la roccia è costituita da silicato di
alluminio contenente oltre il 60 % di sodio e potassio e acqua fissata chimicamente (tra il 2 e
il 6 %) imprigionata nella massa a causa del rapido raffreddamento del magma giunto in
superficie.
La roccia, finemente macinata ed essiccata, viene sottoposta ad elevate temperature a
contatto con la fiamma di un forno di espansione; l’acqua contenuta nel granulo si dissocia e si
trasforma in vapore, che gonfia le pareti vetrose del granulo stesso. Tale processo,
irreversibile, determina la formazione di microcavità che conferiscono alla perlite espansa un
notevole potere isolante.
Priva di metalli pesanti, la roccia è costituita da silicato di alluminio contenente oltre il 60 % di
sodio e potassio e acqua fissata chimicamente (tra il 2 e il 6 %) imprigionata nella massa a
causa del rapido raffreddamento del magma giunto in superficie.
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Assemblabilità Normale
Riciclabilità Alta
Sviluppo fumi in caso di incendio Non emette fumi opachi e gas tossici
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Opere di muratura Blocchi di laterizio porizzato con materiale di
origine non naturale
Informazioni tecnico-descrittive
Il polistirene espanso sinterizzato (EPS) è un materiale plastico ottenuto per polimerizzazione
dello stirene derivato dal petrolio.
Esso è composto da atomi di carbonio e di idrogeno.
Mediante un processo industriale, dal petrolio si ricavano piccole perle trasparenti di
polistirene, a cui viene aggiunto pentano, un idrocarburo che funge da gas espandente.
Mettendo poi in contatto le perle con il vapore acqueo, a temperatura superiore ai 90°C, il
pentano in esse contenuto le fa espandere fino a 20-50 volte il loro volume iniziale.
Il polistirene espanso sinterizzato ha generalmente massa volumica compresa fra 10 e 40
Kg/mc, ed è quindi mediamente costituito dal 98% di aria e solo dal 2% di materiale
strutturale di puro idrocarburo.
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Resistenza al fuoco 180 REI
Prezzo 75-50 € al m3
Assemblabilità Normale
Riciclabilità Alta
Sviluppo fumi in caso di incendio Non emette fumi opachi e gas tossici
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Opere di muratura Blocchi in laterizio rettificati
Informazioni tecnico-descrittive
A seguito dell’uso dei blocchi rettificati sono stati rilevati:
• un consumo di malta inferiore,
• una incidenza praticamente nulla dei ponti termici ,
• un isolamento termico superiore del 20%,
• un tempo di posa inferiore del 50%,
• una resistenza a compressione superiore rispetto agli altri materiali e una resistenza ai
carichi diagonali superiore del 200%.
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Riciclabilità Alta
51
Opere di muratura Blocchi in laterizio-sughero
Informazioni tecnico-descrittive
Lo strato di sughero isolante contribuisce a realizzare un taglio termico completo in quanto è
posizionato in modo da sporgere di 1 cm rispetto al laterizio, sia in senso verticale, sia in senso
orizzontale, per garantire un taglio termico completo anche sui giunti di malta. Il
posizionamento dell'isolante nella sezione esterna della parete elimina i ponti termici e
garantisce un'elevata inerzia termica
Il sughero viene prodotto dalla corteccia di una pianta mediterranea, la quercia da sughero
(quercus suber). Questa pianta ha la particolarità di produrre una corteccia composta da un
tessuto cellulare spugnoso, morbido e resinoso costituito da milioni di alveoli che si stratificano
lentamente. La corteccia, una volta asportata, si riproduce nell’arco di 10 anni.
Dalla polpa pulita della corteccia si ricava un granulato che, con diverse sezioni, può essere
utilizzato senza ulteriori lavorazioni come ottimo materiale coibente in intercapedini di
murature, pavimenti e coperture oppure, legato con calce o vetrificanti minerali specifici, nei
massetti sottopavimento.
Il granulato di sughero può altresì essere agglomerato in pannelli per l’effetto combinato del
calore e della compressione.
Il sughero se utilizzato in pannelli non deve essere legato con colle sintetiche che oltre alla loro
pericolosità (cessione di formaldeide) riducono fortemente le qualità principali del materiale ma
deve essere realizzato esclusivamente con sughero macinato e compresso a caldo. La
pressione e la temperatura del processo produttivo provocano la fuoriuscita della parte
resinosa del sughero, la suberina che funziona da autocolllante sciogliendosi al calore e
legando i granuli a raffreddamento avvenuto.
I pannelli realizzati con questo procedimento si riconoscono per il loro colore bruno (pannelli di
sughero tostato e autocollato) rispetto al colore biondo dei pannelli di sughero incollati con
prodotti sintetici; hanno ottime capacità coibenti, non impiegano colle sintetiche ma l’alta
temperatura a cui la materia prima viene sottoposta brucia la suberina e il tannino liberando
benzopirene prodotto naturale ma tossico e dall’odore sgradevole.
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Prestazioni per spessore di muratura
Trasmittanza Resistenza
Resistenza Isolamento
Spessore Massa con 1,5 cm. caratteristica
Prestazione alla diffusione acustico a
muratura volumica intonaco est. della
del vapore 500 Hz.
e int. muratura
Unità di
[cm] [kg/mc] [W/mqK] [Adim.] [dB] [kg/cmq]
misura
Dati tecnici 38 800 0,461 10 50 60
Dati tecnici 30 840 0,421 10 49 60
Sviluppo fumi in caso di incendio Non emette fumi opachi e gas tossici
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Opere di muratura Mattoni in terra cruda
Informazioni tecnico-descrittive
I blocchi sono sostanzialmente mattoni crudi, fabbricato o artigianalmente secondo i metodi
tradizionali dell’”adobe” (tecnica che prevede la realizzazione di mattoni di terra cruda formati
a mano con o senza stampo e lasciati essiccare naturalmente), a partire da un impasto di terra
sabbiosa o terra e paglia, che viene poi essiccato; oppure può essere realizzato con metodi più
evoluti di compressione manuale e meccanica, o infine per estrusione secondo il metodo
industriale utilizzato anche per la fabbricazione dei laterizi. La posa in opera avviene per mezzo
di diverse tecniche costruttive che possono variare in considerazione della terra utilizzata,
granulometria e composizione, e delle esigenze di tipo statico e termico
Un’altra tecnica diffusa di origini molto antiche ma oggi tecnologicamente evoluta, è quella del
“pisè” o terra battuta che consiste nel compattamento meccanico della terra dentro
casserature. Ciò consente di realizzare pareti portanti di grande inerzia termica, che può
essere sfruttata per l’applicazione di sistemi solari passivi.
Minimo Massimo
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Prestazioni per spessore di muratura
Trasmittanza Resistenza
Resistenza Isolamento
Spessore Massa con 1,5 cm. caratteristica
Prestazione alla diffusione acustico a
muratura volumica intonaco est. della
del vapore 500 Hz.
e int. muratura
Unità di
[cm] [kg/mc] [W/mqK] [Adim.] [dB] [kg/cmq]
misura
Dati tecnici 16 1000-1600 1,7-2,3 7 45 < 30
Sviluppo fumi in caso di incendio Non emette fumi opachi e gas tossici
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Opere di muratura Mattoni in legno
Informazioni tecnico-descrittive
Le murature realizzate con questo sistema sono traspiranti e diffondenti alle proprietà del
legno e degli isolanti naturali. Pareti realizzate con questo tipo di sistema costruttivo non
necessitano di barriere al vapore, profili e membrane di tenuta. La regolazione di temperatura
ed umidità avviene attraverso i pori del legno massiccio come avviene per la cute umana. In
inverno la parete massiccia funge da accumulatore di calore, in estate mantiene gli spazi
interni freschi.
I moduli sono estremamente maneggevoli e molto stabili in quanto i pannelli che lo
compongono sono composti da cinque strati di legno massiccio incollati che rendono il blocco
indeformabile; L’incastro contribuisce ad aumentare la stabilità della parete.
L’intercapedine interna può essere sfruttata per il passaggio di impianti e tubazioni.
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Assemblabilità Molto facile
Riciclabilità Molto alta
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Opere di muratura Blocchi cassero in legno mineralizzato
Informazioni tecnico-descrittive
La mineralizzazione è una tecnica di “fossilizzazione artificiale” nella quale linfa e resine
(sostanze organiche, deteriorabili e infiammabili ) vengono eliminate e la lignina residua viene
intrisa di cemento portland apportando un notevole grado di coesione e compattezza
strutturale.
Una doppia maschiatura sia in senso verticale che orizzontale, impedisce al momento del getto
qualsiasi movimento dei blocchi, eliminando nello stesso tempo i ponti termici delle giunture.
La notevole leggerezza del blocco, le dimensioni (8 pezzi per mq.), la sua facile lavorabilità (si
taglia con una normale sega) consente all’operatore una non faticosa e veloce esecuzione della
parete.
L’inserimento di pannelli in polistirolo aumenta la capacità termoisolante del prodotto. Il
processo di mineralizzazione delle fibre risulta inoltre irreversibile, il che non rende possibile il
recupero dei singoli componenti. L’unica possibilità è offerta quindi dal reimpiego diretto dei
blocchi oppure dal loro utilizzo come inerte per l’alleggerimento di calcestruzzi, magroni, ecc.
Osservazioni ambientali e precauzioni
Per la produzione dei blocchi si utilizzano esclusivamente legni di recupero (vecchi pallets e
bancali), cemento Portland puro al 99%, ed inoltre i prodotti difettosi e gli scarti di fresatura
degli stessi, vengono macinati e reinseriti nel processo produttivo, quindi non rimane
assolutamente alcun rifiuto
Per l’armatura verticale ed orizzontale inserita all’interno della parete (indispensabile per avere
una struttura antisismica), si può utilizzare dell’acciaio austenitico..
Il processo di mineralizzazione delle fibre risulta inoltre irreversibile, il che non rende possibile
il recupero dei singoli componenti, che possono tuttavia essere reimpiegati come inerte per
l’alleggerimento di calcestruzzi, magroni, ecc.
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Unità di
[cm] [kg/mc] [W/mqK] [Adim.] [dB] [kg/cmq]
misura
700-
Dati tecnici 30 0,47 12 53 50
1000
700-
Dati tecnici 25 0,46 12 51 50
1000
Sviluppo fumi in caso di incendio Non emette fumi opachi e gas tossici
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Opere di muratura Blocchi in calcestruzzo alleggerito con argilla
espansa
Informazioni tecnico-descrittive
Le sostanze organiche presenti nell’argilla, essendo volatili, prima di essere completamente
eliminate dall’alta temperatura di cottura, creano una pressione interna che induce i granuli a
dilatarsi.
Il legante più utilizzato è il cemento di tipo Portland, ottenuto per cottura a 1450 °C circa di
una miscela di polvere di calcare e di argilla, ai quali viene aggiunta talvolta una percentuale
minore di altre sostanze minerali ( bauxite e pirite) per correggere la composizione delle due
materie prime principali.
L’acqua e il cemento costituiscono la parte attiva che, indurendo, collega fra loro in un blocco
monolitico gli inerti.
Osservazioni ambientali e precauzioni
L’uso estensivo del calcestruzzo comporta un elevato impatto ambientale sia a causa della non
rinnovabilità delle fonti (eccessivo sfruttamento delle cave di roccia in particolare degli alvei dei
fiumi), sia a causa dell’inquinamento prodotto dagli impianti di produzione dei cementi, a ciò
va aggiunto la scarsa riciclabilità del blocco.
Talvolta per modificare alcune proprietà degli impasti vengono aggiunte piccole dosi di additivi,
che agiscono su determinate caratteristiche del calcestruzzo
Informazioni sulle prestazioni
Prestazioni generali dei blocchi
Minimo Massimo
Formati s/l/h 25x25x20 cm 30x25x20 cm
Percentuale di foratura 25% 30%
Peso 11 kg 30 kg
Conducibilità 0,5 W/mK 2,21 W/mK
2 2
Resistenza a compressione Tamponamento < 45 kg/cm Portante 130 kg/cm
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Prestazioni generali della muratura
Prestazione Unità di misura Valore
Energia incorporata [KWh/mc] 2700
Resistenza al fuoco REI [minuti] 180
Prezzo [€ al mc] > 90
Assemblabilità […] Normale
Riciclabilità […] Bassa
Sviluppo fumi in caso di incendio Non emette fumi opachi e gas tossici
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Opere di muratura Blocchi calcestruzzo cellulare autoclavato
Informazioni tecnico-descrittive
La muratura realizzata con tale tecnologia è caratterizzata da una buona resistenza termica e
da una elevata permeabilità al passaggio del vapore acqueo; due fattori di estrema importanza
per la regolazione microclimatica e per il contenimento della proliferazione di inquinamento di
natura biologica. Il ricorso per la posa in opera a uno speciale collante a base cementizia non
comporta fattori di emissione una volta che la parete sia stata ultimata.
Anche in caso di incendio la natura del materiale in sé non dà luogo a esalazioni
potenzialmente pericolose, ma è in grado, se mai, di esercitare un effetto barriera nei confronti
della propagazione dell’incendio. nti.
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Prestazioni generali della muratura
Energia incorporata 2700 kWh/m3
Resistenza al fuoco REI 180
Prezzo 120 € al m3
Assemblabilità Normale
Riciclabilità Bassa
Sviluppo fumi in caso di incendio Non emette fumi opachi e gas tossici
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Opere di muratura Malte
Per malta si intende il prodotto ottenuto dalla miscela di un legante, ovvero un prodotto
inorganico sotto forma di polvere fine, addizionato ad acqua e sabbia.
Esistono molti tipi di malte in commercio in relazione alla loro applicazione le malte si
distinguono in:
- malte per intonaci:
- malte per applicazioni di rivestimenti sia a parete sia a pavimento;
- malte di allettamento per murature;
- malte per impermeabilizzazioni, stuccature, sigillature.
In relazione alla natura del legante e del processo di presa e di indurimento le malte si
distinguono in:
- malte a base di grassello di calce,
- malte a base di grassell e di materiali pozzolanici;
- malte a base di gesso;
- malte a base di leganti idraulici;
- malte a base di leganti argillosi;
- malte a base di leganti organici;
- malte a base di più leganti.
Gli aggregati possono essere costituiti da sabbia (di fiume, di cava, di litorale), rocce
frantumate, materiali rocciosi a comportamento idraulico (pozzolana), cocciopesto, frammenti
di malte da reimpiego.
Altri componenti di natura organica e/o inorganica possono essere presenti eventualmente per
conferire all’impasto caratteristiche particolari: paglia, pula, crine animale, carbone, pomice,
etc..
Le malte impiegate nell’edilizia, per influenzare positivamente il microclima abitativo e
consentire l’interazione uomo-edificio-ambiente, devono possedere i seguenti requisiti:
• naturale porosità, il rapporto tra volume dei vuoti e il volume totale del materiale deve
consentire un’adeguata traspirabilità
• buona traspirabilità, capacità di avere un elevato scambio igrometrico con l’ambiente in
grado di regolare le variazioni di umidità
• capacità igroscopica, potere di assorbire il vapore acqueo o umidità dell’aria e di cederlo
all’esterno
• buona inerzia termica, capacità di non disperdere il calore accumulato
• protezione acustica protezione dai rumori in generale, con particolare riguardo alla
risonanza, alla riflessione sonora ed al riverbero
• riciclabilità possibilità di riutilizzo delle materie prime impiegate
• atossicità assenza di sostanze tossiche nella composizione che possono essere rilasciate
nell’ambiente
• basso inquinamento e ridotto consumo energetico durante tutto il processo produttivo e
nella fase di post-vita
• salvaguardia delle risorse naturali
• manutenibilità
I leganti sono materiali in grado di indurire a contatto con l’aria o con l’acqua in relazione a
questa caratteristica le malte vengono definite malte aeree o idrauliche.
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• Malte addittivate: le malte precedenti più un addittivo plastificante, impermeabilizzante,
antigelo, etc.
In relazione al tipo di applicazione della malta, dovrà essere scelta, inoltre, la granulometria
della sabbia.
Utilizzo
Malte per murature: tutte le malte sopraelencate
Malte per intonaci: tutte le malte sopraelencate con una sabbia di granulometria ridotta
Malte per sottofondi: malte composte con prevalenza di calce idraulica ed aerea, nel caso di
pavimeni rigidi e resistenti; si impiegano malte cementizie per la posa di rivestimenti flessibili.
L’acqua d’impasto delle malte e dei calcestruzzi assicura idratazione al legante, conferisce alle
malte ed al calcestruzzo lavorabilità e plasticità per la messa in opera del prodotto, partecipa,
inoltre, alla coesione del materiale indurito. Il tenore di acqua presente nelle miscele è in grado
di intervenire sulle proprietà meccaniche, fisiche e chimiche in tutte le fasi di vita del
conglomerato.
Osservazioni ambientali e precauzioni
Da evitare sono tutte la malte a base cementizia oltre ad essere poco porose e quindi poco
permeabili al vapore acqueo non sono consigliabili nell’impiego per intonaci, e richiedono,
inoltre, enormi dispendi energetici in fase di produzione.
Il legante che meglio risponde ai requisiti di compatibilità Ambientale è la calce.
Riferimenti normativi
L. 595 26 maggio 1965 “Caratteristiche tecniche e requisiti dei leganti
idraulici”.
DM 3 giugno 1968 Norme per l’accettazione delle calci
DM 20 novembre 1984 Norme per l’accettazione dei leganti idraulici
DM 31 Agosto 1972 Norme per l’accettazione dei leganti idraulici
R.D. 16 novembre 1939, n° 2230, “Norme per l’accettazione delle pozzolane e
dei materiali a comportamento pozzolanico”.
UNI 6782 “Gessi per l’edilizia“
UNI 5371, “Pietra da gesso per la fabbricazione di
leganti. Classificazione, caratteristiche e
metodi di prova”.
UNI 7044, “Determinazione della consistenza delle malte
cementizie mediante l’impiego di tavola a
scosse”.
UNI 7121, “Malta normale. Determinazione del
contenuto di aria”.
UNI 8020, “Rivestimenti esterni ed interni. Analisi dei
requisiti”.
UNI EDL 297, “Istruzioni per la progettazione e l’esecuzione
dei rivestimenti di pareti con intonaco
NORMAL (Normativa Manufatti Lapidei) 23/86 “Definizione di una malta in base ai caratteri,
e 23/87, alle proprietà, alle funzioni."
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Opere di muratura Malta di calce aerea
La calce viene prodotta a partire da rocce calcaree le quali, riscaldate ad una temperatura di
circa 900°C. subiscono un processo di carbonatazione, con l’evaporazione dell’acqua in esse
contenuta. Con la cottura si formano calce viva (ossido di calcio) ed anidride carbonica.
La calce viva così ottenuta è un materiale instabile e deve essere spenta attraverso un
processo di estinzione che consiste nell’idratazione della calce viva e nella sua trasformaione
in calce spenta.
La calce aerea, è ottenuta da calcare molto puro con un tenore di argilla inferiore al 5%,
rappresenta il legante più tradizionale tra quelli tuttora impiegati. Originariamente era
utilizzata quasi esclusivamente sotto forma di grassello di calce spento e stagionato, dopo aver
combinato con acqua in eccesso l’ossido di calcio prodotto per calcinazione di minerali
ricchissimi di carbonato di calcio (calce viva).
Viene normalmente chiamata con vari nomi: calce idrata, fiore di calce, calce grassa.
La malta di calce aerea, a base di grassello di calce normalmente si ottiene con l’aggiunta di
inerti silicei o calcarei.
Informazioni tecnico-descrittive
L’indurimento e quindi la presa della calce aerea può avvenire solo a contatto con l’aria, in un
processo di carbonatazione (cessione di acqua) a contatto con il carbonio contenuto nell’aria.
Questo processo di cessione continua di umidità a contatto con l’aria garantisce la costante
asciuttezza dei muri.
La sua elevata alcalinità determina una ottima capacità antibatterica e anti muffa.
In sacchi chiusi può essere conservata per sei mesi, mescolata con acqua può conservarsi per
parecchi mesi a patto di essere mantenuta al riparo dall’aria.
L’indurimento del materiale avviene con una contrazione del volume, ma utilizzato sotto forma
di malta il ritiro si distribuisce tra i granuli della sabbia evitando delle dannose fessurazioni.
Uno dei maggiori problemi di questo tipo di malta riguarda il dilavamento che degrada molto in
fretta le malte costituite da calce aerea.
La malte a base di calce non rilasciano sostanze nocive e non contengono sostanze dannose
per la salute. Non si verificano pertanto, emissioni tossiche in fase di posa di esercizio e di
dismissione.
66
Opere di muratura Malta di calce idraulica
La calce idraulica è ottenuta dalla cottura in forni alla temperatura di 1000-1200°C di marne
naturali o di calcari con un alto tenore di argilla silicea. (5-8 % calci debolmente idrauliche; 8-
14% calci mediamente idrauliche; 19-22% calci fortemente idrauliche).
Contrariamente alla calce aerea fa presa in due tempi, un prima presa idraulica ( carbonata a
contatto con l’acqua) e una seconda presa aerea.
Informazioni tecnico-descrittive
Le calci idrauliche iniziano la presa non prima di un’ora dall’inizio dell’impasto e la compiono
entro 48 ore. La presa diventa stabile solo dopo sei mesi.
Le malte idrauliche hanno caratteristiche di resistenza meccaniche superiori rispetto alle malte
aeree, possono essere anche impiegate come allettamento per muri notevolmente sollecitati.
È un prodotto con buone caratteristiche di coibenza termica ed il suo lento indurimento
favorisce la resistenza agli sbalzi termici ed una buona adesione ai supporti quando viene
impiegata come intonaco.
I maggiori problemi il materiale li crea avendo scarsa resistenza al gelo e scarsa
impermeabilità al vapore acqueo.
Il prodotto in fase di dismissione può essere riciclato ed utilizzato come inerte ed impiegato per
sottofondi del manto stradale, contenimenti, ecc.
In molti casi i produttori commercializzano malte realizzate con calce idraulica e cemento che
conferisce al prodotto finito migliore resistenza meccanica.
67
Opere di muratura Pozzolana
Le malte a base di calce aerea realizzate con grassello o calce idrata possono essere rese
idrauliche aggiungendo, al momento dell’impasto, frazioni di pozzolana o di cocciopesto.(calce
idraulica naturale).
La scoperta della pozzolana segnò un rivoluzionario progresso nelle antiche costruzioni in
calcestruzzo grazie alla capacità della miscela calce-pozzolana, non solo di indurire in assenza
di CO2, ma anche con velocità molto maggiore di quella richiesta dal processo di
carbonatazione della calce. Oggi sappiamo che la pozzolana è un materiale di natura
inorganica, prevalentemente costituito da silice (SiO2) e da allumina (Al2O3) mal cristallizzate o
completamente amorfe. Essa è in grado di provocare l’indurimento della calce e di rendere il
conglomerato indurito resistente all’azione dell’acqua grazie alla formazione di silicati di calcio
idrati (C-S-H) e alluminati di calcio idrati (C-A-H) per reazione della calce con la silice e
l’allumina della pozzolana.
La pozzolana, inizialmente estratta dalle cave di Pozzuoli, è un prodotto di origine vulcanica
costituito prevalentemente da silicati idrati di alluminia, da silice al 70%, ossido di potassio,
sodio e magnesio. La pozzolana si può considerare un inerte poiché, combinandosi con la calce
e l’acqua, dà origine a malte che hanno proprietà cementanti. L’impiego della pozzolana, grazie
alla sua composizione reattiva consente alla malta aerea di acquisire caratteristiche
meccaniche superiori e di ridurre i tempi di indurimento che, normalmente sono abbastanza
lunghi.
68
Opere di muratura Malta di gesso
Il gesso dovrà essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in modo da non lasciare
residui sullo staccio di 56 maglie a centimetro quadrato, scevro da materie eterogenee e senza parti alterate
per estinzione spontanea. Il gesso dovrà essere conservato in locali coperti e ben riparati dall’umidità.
Inoltre dovranno essere approvvigionati in sacchi sigillati con stampigliato il nome del produttore e la qualità
del materiale consigliato. Non andranno comunque mai usati in ambienti umidi né in ambienti con
temperature superiori ai 10° C. Non dovranno inoltre essere impiegati a contatto di leghe di ferro. I gessi per
l’edilizia vengono distinti in base alla loro destinazione ( per muri, per intonaci, per pavimenti, per usi vari).
Le loro caratteristiche fisiche (granulometria, resistenze, tempi di presa) e chimiche (tenore solfato di calcio,
tenore di acqua di costituzione, contenuto di impurezze) vengono fissate alla norma UNI 6782 73 “gessi per
l’edilizia.
Il gesso dovrà provenire direttamente da cava, senza aver avuto precedentemente altri utilizzi che ne
abbiano alterato l’ecologicità e non dovrà essere additivato con nessuna sostanza di sintesi chimica e
contenere quantità non superiori al 25% di sostanze naturali estranee al solfato di calcio (evitare
accuratamente i gessi d’altoforno). Deve essere conservato in locali coperti, asciutti e ben riparati
dall’umidità e trovarsi al momento dell’impiego, in perfetto stato di conservazione.
I gessi si dividono in:
Informazioni tecnico-descrittive
Il gesso è solubile in acqua, pertanto, la malta a base gesso può essere utilizzata solo
all’interno degli ambienti con un contenuto valore di umidità.
L’indurimento del gesso avviene soltanto all’aria è pertanto un legante aereo.
69
Legno
70
Legno per usi strutturali Legno massiccio
Per l’uso strutturale vengono principalmente impiegati tre tipi di legno: il legno massiccio, il
legno lamellare e il legno massiccio incollato a pettine.
Le essenze più utilizzate a tale scopo sono: abete, castagno, cipresso, faggio, larice, pino.
Nelle segherie i tronchi d’albero vengono trasformati in travi ed in tavolame di varia
dimensione e lunghezza sfruttando al massimo la sezione dei tronchi.
I segati sono classificati:
- a spigolo vivo (classe A);
- a spigolo rotondo (classe B)
- a spigolo sgrossato (classe C).
Gli elementi in legno massiccio più utilizati in edilizia sono:
- legni tondi con diametro medio di 25 cm;
- travi sgrossati con sezione 12/12cm;
- travi a spigolo vivo con sezione rettangolare;
- morali e moraloni con sezione 5/5 cm fino a 12/12 cm;
- tavolame con spessori dai 20 ai 100mm1.
Il legno lamellare è costituito da tavole di legno massello piallate ed incollate tra loro. Il legno
lamellare associa ai pregi estetici del legno massello qualità fisico meccaniche derivanti dalla
sezione dei legnami ed una tecnica di realizzazione che lo rendono controllato e garantito.
Le prestazioni del legno lamellare ed i pregi rispetto al legno massello riguardano la
lavorazione del materiale stesso con la possibilità di ridurre le imperfezioni intrinseche come
sacche di resina e nodi. L’elemento che si ottine è pertanto più omogeneo e riesce a garantire
levate prestazioni meccaniche. Per questo motivo il lamellare nelle grandi strutture consente di
ottenere luci molto ampie con pesi assai contenuti.
Rispetto alle travi in legno massello, le travi lamellari possono essere realizzate in lunghezze
minori, con un rapporto base altezza più favorevole ai fini della resistenza meccanica e con
forme non necessariamente rettilinee.
Dal punto di vista della resistenza al fuoco il legno lamellare è combustibile ma è possibile
valutare i tempi di combustione degli elementi strutturali e procedere al loro dimensionamento
con l’obiettivo di garantire una durata prestabilita in caso di incendio.
La resistenza al fuoco delle strutture in legno lamellare è condizionata dalla presenza dei giunti
metallici, piastre, bulloni e chiodi che iniziano a perdere le loro caratteristiche meccaniche già a
300°C.
Il lamellare, in relazione al suo processo di produzione, risulta meno sensibile del legno
massiccio alle aggressioni biologiche causate da insetti e funghi e presenta una maggior
resistenza ali agenti corrosivi.
Anche il lamellare come il legno massello richiede le accortezze costruttive tipiche del legno:
deve essere protetto dagli agenti atmosferici, progettando i dettagli costruttivi in relazione alla
caratteristica dl materiale (come il ristagno di umidità nell’attacco a terra).
Un aspetto fondamentale, però, che riguarda l’utilizzo del legno lamellare, è l’utilizzo di collanti
spesso con elevati contenuti di formaldeide.
1
Wienke U., Manuale di bioedilizia, DEI
71
Materiali derivati dal legno Pannelli in fibre di legno
In commercio esistono molti materiali che derivano dal legno utilizzati per differenti scopi,
quali la produzione di pannelli per la realizzazione di arredi, o per il termo-fonoisolamento degli
edifici.
Per ottenere pannelli in fibra di legno vengono normalmente utilizzati scarti di legno da
lavorazioni. Le fibre del legno vengono semplicemente sminuzzate e pressate senza l’aggiunta
di collanti particolari, ma solo con lignina.
I pannelli così ottenuti sono traspiranti e antistatici presentano un basso velore di conducibilità
termica, quindi sono termoisolanti e isolano anche acusticamente (12 cm di legno
corrispondono in termini di isolamento termico a sei volte quello del mattone e a dodici volte
quello del cemento, con una corrispondenza in spessori pari a 60cm di muro in mattoni e 120
cm di muro in cemento).
Riferimenti normativi
DM 20 ottobre 1912
UNI 3253 11 52 “Prove sul legno, elenco prove, norme
generali”
72
Classificazione dei materiali termoisolanti
Argilla espansa
Perlite espansa
Origine Struttura
Vermiculite espansa
minerale cellulare
Pomice
Vetro cellulare
Fibra di cellulosa
Fibra di legno
Fibra di legno mineralizzata
Struttura
cellulare Sughero
Origine Struttura
animale Lana di pecora
fibrosa
73
Isolanti di origine minerale Argilla espansa (struttura cellulare)
Informazioni tecnico-descrittive
L’argilla espansa è un materiale isolante inalterabile nel tempo, anche in presenza di
temperature e umidità estreme, è inattaccabile da parassiti e incombustibile (“classe 0”), per
tale ragione viene utilizzato come materia prima per manufatti resistenti al fuoco o refrattari.
La sua struttura cellulare e porosa contribuisce ad un buon assorbimento del rumore.
74
Durabilità
Resistenza agli agenti chimici stabile e chimicamente inerte,
resiste ad acidi, basi e solventi
Resistenza agli agenti biologici imputrescibile e inattaccabile
da parassiti, insetti e roditori
Stabilità all’invecchiamento illimitata
75
Isolanti di origine minerale Perlite espansa (struttura cellulare)
76
(1) La perlite è stata sottoposta a numerosi test negli Stati Uniti i cui risultati ne indicano la
non tossicità. Studi condotti su lavoratori che hanno lavorato nell’industria della perlite da 5 a
20 anni non hanno evidenziato rischi di silicosi e altri effetti sull’apparato respiratorio dovuti
all’esposizione alla perlite.
(2) l’unità di misura dipende dalle modalità e dalle procedure di prova effettuata
Durabilità
Resistenza agli agenti chimici stabile e chimicamente inerte (3)
(3) unica reazione pericolosa: reagendo con acido fluoridrico origina tetrafluoruro siliceo,
tossico.
77
Isolanti di origine minerale Vermiculite espansa (struttura cellulare)
Informazioni tecnico-descrittive
Le sue caratteristiche sono principalmente quelle di essere un materiale capace di regolare
l’umidità, traspirante, con buone proprietà termoisolanti e fonoassorbenti, incombustibile,
esente da impurità e privo di sostanze nocive per la salute, inerte, inattaccabile da parassiti ed
insetti, stabile nel tempo.
Durabilità
Resistenza agli agenti chimici stabile e chimicamente inerte
Resistenza agli agenti biologici imputrescibile e inattaccabile
da parassiti, insetti e roditori
78
Isolanti di origine minerale Pomice naturale (struttura cellulare)
Informazioni tecnico-descrittive
La pomice può presentare caratteristiche diverse nella sua composizione in funzione
dall’ubicazione delle cave da cui viene estratta. La pomice di Lipari ad esempio contiene una
percentuale di silice superiore al 70%, mentre quella proveniente da altri giacimenti può avere
un contenuto di silice di circa il 50 – 65%. Il tenore di silice influisce notevolmente sulla qualità
del silicato, aumentandone la durezza, la resistenza meccanica, la resistenza agli agenti
chimici. Macinata per ottenere diverse granulometrie può essere trattata con sostanze idrofobe
per renderla idrorepellente.
Osservazioni ambientali e precauzioni
79
Assorbimento acustico [---] --- (4)
Assorbimento d’acqua per ? --- (5)
immersione
Assorbimento d’acqua per ? ---
diffusione
(1) valore riferito non al singolo granulo ma alla totalità dei granuli. La resistenza meccanica
granulare della pomice di Lipari è notevolmente superiore a quella della pomice di altra
provenienza.
(2) i prodotti della pomice di Lipari non provocano silicosi poiché, in base ad esami eseguiti
presso lo Staubforschungsinstitut di Bonn, sono risultati completamente esenti da silice libera
cristallina. La silicosi è provocata da silice libera cristallina con particelle di grandezza inferiore
a 5 µm; viceversa la silice amorfa (non cristallina), quella formante silicati con altri elementi e
la silice cristallina con particelle al di sopra di 5 µm sono innocue.
(3) 47 (indice di valutazione ISO a 500 Hz)
(4) Il calcestruzzo di pomice ha una fonoassorbenza di 40 - 50 dB tra 400 e 3200 Hz
(5) immergendo un conglomerato di pomice in 3 cm d’acqua, il livello di salita dell’acqua sarà
di 3,5 cm dopo 24 ore; di 4 cm dopo 48 ore; di 5 cm dopo 72 ore. Granulometrie più grosse
assorbono meno acqua a causa della presenza nei granuli di pori isolati non comunicanti con
l’esterno
Durabilità
resistenza agli agenti chimici stabile e chimicamente inerte (6)
80
Isolanti di origine minerale Vetro cellulare (struttura cellulare)
Viene impiegato in tutte quelle applicazioni in cui è necessaria una totale impermeabilità
all’acqua; ossia nella posa con bitumi a caldo e adesivi bituminosi a freddo per solai e pareti a
contatto controterra dal lato esterno e al di sotto di strutture portanti e platee di fondazione in
calcestruzzo, nelle coperture piane, curvilinee, inclinate e tetti giardino.
Informazioni tecnico-descrittive
Il vetro puro, ottenuto dalla fusione in forno della sabbia silicea, viene estruso, macinato e
addizionato con polvere di carbone, che ne causa l’espansione una volta sottoposto a
temperature di 1000 °C. Questo processo genera la struttura alveolare che, una volta
raffreddata, si presenta come una schiuma rigida di colore scuro da cui si ricavano pannelli,
lastre, coppelle, gomiti ed elementi vari. Se accoppiato con gesso fibra si possono ottenere
pannelli prefabbricati per la realizzazione a secco di pavimenti. Soltanto i pannelli posati a
secco possono essere riutilizzati, mentre quelli spalmati con bitume o collanti sintetici no
poiché ne è impedito lo smontaggio dalla presenza di dette sostanze
81
(1)totale impermeabilità al vapore acqueo.
(2) non contiene CFC, HCFC,HFC.
(3) isolamento acustico a media gamma di fraquenza = 28 dB (s=10 cm)
(4) l’unità di misura dipende dalle modalità e dalle procedure di prova effettuate
(5) eccezione fatta per la permanenza momentanea dell’acqua in superficie.
Durabilità
resistenza agli agenti chimici stabile e chimicamente inerte (6)
(6) resistente a tutti gli acidi comunemente usati, eccetto l’acido fluoridrico
(7) è inalterabile nel tempo; non si hanno variazioni delle prestazioni a distanza di 40 anni.
82
Isolanti di origine vegetale Fibra di cellulosa (struttura fibrosa)
Informazioni tecnico-descrittive
I giornali vengono selezionati, sminuzzati e miscelati con un 15% di sali di boro, trattamento
antiparassitario ed ignifugante; in seguito alla miscelazione si ottengono fiocchi, all’interno dei
quali vengono intrappolate microscopiche celle d’aria, responsabili della resistenza al passaggio
del calore. Questi possono essere elaborati sotto forma di granuli (diametro 4 mm) mediante
formatura a pressione senza aggiunta di leganti. Vengono anche prodotti pannelli aggiungendo
alla fibra di cellulosa un 5-10% di fibra sintetica di poliestere che funge da sostegno e rende il
pannello elastico, compatto e facilmente lavorabile.
Per ottenere un efficace fonoassorbimento sono sufficienti uno o due centimetri.
83
Caratteristiche tecniche fiocchi granuli pannelli
Massa volumica [kg/m3 ] 25-35 in 300-500 50-70
piano
40-50 falda
tetto
45-60 pareti
Conduttività termica [W/mK] 0,037-0,040 0,069 0,040
(1) non è cancerogena, non contiene amianto e formaldeide (prova secondo DIN 52368), non
contiene metalli pesanti (prova secondo DIN 38414)
(2) i coefficienti di assorbimento del suono relativi alla fibra di cellulosa in fiocchi applicata a
spruzzo sono riportati nella tabella 1
(3) l’unità di misura dipende dalle modalità e dalle procedure di prova effettuata
(4) il materiale è igroscopico: la percentuale di umidità assorbita nei periodi di alta
concentrazione viene poi rilasciata senza che il materiale rimanga danneggiato
Tabella 1 - coefficiente di assorbimento del suono relativi alla fibra di cellulosa in fiocchi
applicata a spruzzo
(ASTM-C 423-66)
Spessore Frequenze [Hz]
[mm]
125 250 500 1000 2000 4000
12,7 0,06 0,19 0,57 0,86 0,95 0,97
25,4 0,20 0,45 0,83 0,99 0,99 0,98
38,1 0,38 0,57 0,94 1,00 0,97 0,95
Durabilità
Resistenza agli agenti chimici ---
Resistenza agli agenti biologici Il materiale è inattaccabile da muffe, insetti e roditori (5)
84
(6) studi del Dipartimento di Ingegneria Chimica dell’Università delle Tecnologie del
Tennessee (Stati Uniti) hanno evidenziato che con il passare degli anni non si verifica
separazione e sublimazione dell’acido borico e, anzi, la resistenza al fuoco ha un
miglioramento progressivo nel tempo (prove eseguite su edifici con materiale
applicato da molti anni).
85
Isolanti di origine vegetale Fibra di legno (struttura fibrosa)
La fibra di legno è un materiale igroscopico; l’umidità assorbita penetra all’interno della fibra
stessa e lo spazio tra le fibre, responsabile della porosità del materiale, rimane pieno d’aria.
Questo fa si che il suo potere isolante non diminuisca, al contrario dei materiali fibrosi di
origine minerale (fibra di vetro o di roccia) le cui fibre non sono in grado di assorbire l’umidità
al loro interno. I pannelli vengono utilizzati per l’isolamento termico e acustico in cappotti
interni ed esterni ventilati, intercapedini di strutture in legno, coperture in legno, solai e
sottopavimenti a secco per pavimenti di tutti i tipi. I pannelli si tagliano con coltello affilato o
sega circolare; devono essere immagazzinati in luogo asciutto e appoggiati orizzontalmente.
Informazioni tecnico-descrittive
Le fibre sono ottenute tramite la lavorazione degli scarti (tagliati, macinati e sfibrati mediante
opportuni trattamenti meccanici) e successivamente impastate con acqua calda (4-5%) e
solfato di alluminio (0,4-0,8%) che, oltre ad essere antitarmico ed antiparassitario, attiva le
proprietà leganti della resina naturale propria del legno (lignina), senza aggiungere ulteriori
leganti. L’impasto viene poi steso in apposite forme, sottoposto a compressione in base alla
densità voluta ed essiccato in appositi forni. Il consumo di energia per la produzione dei
pannelli è abbastanza ridotto.
Per realizzare i pannelli a più strati viene utilizzato l’1% di un collante atossico a base di
acetato di polivinile. Per realizzare pannelli idrorepellenti resistenti all’acqua viene aggiunto il
10% di una sostanza impermeabilizzante: bitume (sostanza petrolchimica), lattice, cera,
colofonia ed altre resine naturali.
Caratteristiche tecniche
Massa volumica [kg/m3 ] 150 – 300 (800 - 1000 extraduri)
Conduttività termica [W/mK] 0,040 – 0,060
Calore specifico [kJ/kgK] 1,7 – 2,1
Fattore di resistenza alla diffusione del [---] 5 – 10 (200 extraduri)
vapore
Resistenza a compressione [kg/m2] 0,13 ·104 - 3,96 ·104
Reazione al fuoco [---] Classe B2
Sviluppo fumi in caso di incendio [---] --- (1)
86
Tossicità [---] non contiene sostanze tossiche
Isolamento rumore aereo [dB] --- (2)
Attenuazione rumore da calpestio [dB] 18 – 26 (a seconda dello spessore)
Assorbimento acustico --- ---
Assorbimento d’acqua per immersione (3) dopo 2 ore < 25 - 30 %vol
Assorbimento d’acqua per diffusione (3) umidità relativa del 30 %: 1,6 %vol
umidità relativa del 60 %: 2,5 %vol
umidità relativa del 90 %: 4,2 %vol
(1) in caso di incendio si formano i normali gas di combustione
(2) indice ponderato di isolamento dal rumore aereo R’w = 25 – 27 dB
(3) l’unità di misura dipende dalle modalità e dalle procedure di prova effettuata.
Durabilità
Resistenza agli agenti chimici ---
87
Isolanti di origine vegetale Fibra di legno mineralizzata (struttura fibrosa)
88
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore [---] 4 - 10
Resistenza a compressione [kg/m2] 2,8 ·104 - 7,6 ·104
Reazione al fuoco [---] Classe 1
Sviluppo fumi in caso di incendio [---] non emette fumi e gas tossici (1)
Tossicità [---] esente da amianto, fibre
inorganiche ed altre sostanze
nocive
Isolamento rumore aereo [dB] --- (2)
Attenuazione rumore da calpestio [dB] ---
Assorbimento acustico --- fino a 0,88 (tra 125 e 4000 Hz)
Assorbimento d’acqua per immersione (3) ---
Assorbimento d’acqua per diffusione (3) ---
(1) sviluppa i fumi propri della combustione del legno
(2) potere fonoisolante pari a 58 dB di una parete divisoria di spessore 154 mm, costituita da
due pannelli con superficie preintonacata Eraclit-PV avvitati a struttura in acciaio zincato, con
finitura superficiale in pannelli di cartongesso di spessore 15 mm e riempimento
dell’intercapedine con pannello di lana minerale (spessore 50 mm, densità 50 kg/m3)
(3) l’unità di misura dipende dalle modalità e dalle procedure di prova effettuata.
Durabilità
Resistenza agli agenti chimici ---
89
luogo a macchie ed efflorescenze, non hanno azione corrosiva né su tubazioni né su altre parti
metalliche, così pure sui materiali plastici.
Sono insensibili all’acqua e al gelo, il cemento privo di magnesite, conferisce al pannello
resistenza all’acqua e l’adesione intima alla fibra ne impedisce il distacco in caso di gelo.
Non hanno quindi né rigonfiamenti né sgretolamenti in presenza di umidità in eccesso e la
cedono quando si stabiliscono in condizioni normali, senza subire deformazioni.
I pannelli in fibre di legno mineralizzate con cemento Portland trovano impiegano in :
• Rivestimento (correzione ponti termici) per cordoli, per l’architrave, per pilastri, in fase
successiva per nicchie radiatori e davanzale, pavimento
• Isolamento di solai su cantinati, porticati, evita infatti fenomeni di condensa, mantiene
caldo il pavimento sovrastante e fresco l’ambiente cantina
• Come casseri a perdere nel getto in opera del solaio o dei solai prefabbricati tipo predalles.
In questo impiego i pannelli possono essere lasciati a vista è il soffitto sarà pronto dopo il
disarmo. I pannelli non intonacati esercitano completamente la loro funzione di isolanti
acustici per rumori prodotti nel locale, mantengono la loro funzione di protezione al fuoco,
permettono di risparmiare il costo dell’intonaco offrendo nello stesso tempo un gradevole
effetto estetico.
• Isolamento delle pareti nei locali cantinati riscaldati. Risulta vantaggioso l’isolamento con
pannelli impiegati come cassero a perdere applicati sulla superficie interna ed esterna,. I
pannelli esterni vanno trattati con malte idrofugate e rivestiti con membrane
impermeabilizzanti. Il fissaggio alle pareti può essere effettuato con tasselli ad espansione.
• Per isolare i pavimenti contro terra, i pannelli si annegano nel getto del pavimento oppure
nelle costruzioni esistenti, vengono disposti a giunti sfalsati e trattati direttamente con la
malta di allettamento della pavimentazione.
• Isolamento delle falde del tetto, per le coperture di legno, i pannelli vengono disposti sopra
le travi formando un tavolato che sostituisce il tavolato in legno o le tavelle. Questa
soluzione presenta molti vantaggi: no è più costosa, è molto più isolante, costituisce una
barriera al fuoco, è traspirante contribuendo a smaltire l’umidità. I pannelli vengono lasciati
a vista , intonacati o rivestiti con cartongesso, se la finitura è a perline i panelli vengono
disposti sul piano perlinato ottenendo uno strato isolante continuo senza ponti termici. La
resistenza dei pannelli permette di applicare gli arcarecci del manto di copertura
direttamente sugli stessi. Negli edifici esistenti i pannelli vengono disposti al disotto delle
travi; nello spazio tra le travi può essere inserito un isolante aggiuntivo. Per le coperture in
lateocemento i pannelli vengono applicati all’estradosso del solaio di copertura durante il
getto di completamento e successivamente, fissati con malte, con bitume, con tasselli. Si
dispone dunque una membrana impermeabile all’acqua ma permeabile al vapore e sopra il
manto di copertura.
• Nei tetti ventilati sopra i pannelli si dispongono o le orditure di sostegno del manto o gli
elementi sottotegola come lastre ondulate, elementi in polistirene, ecc.
• Isolamento acustico tra i piani, isolamento delle tramezze, il contatto rigido tra pareti
divisorie e solaio crea un ponte acustico con trasmissione dei rumori ai piani inferiori e gli
ambienti adiacenti. Queste trasmissioni vengono interrotte erigendo le tramezze su strisce
di pannelli delle spessore di 20 mm in grado di sostenere il peso della tramezza senza dar
luogo ai cedimenti data la robustezza e la resistenza alla compressione dei medesimi.
Costruendo le tramezze sopra uno strato continuo di pannelli si isola nello stesso tempo dai
rumori aerei e da quelli da calpestio.
• Risanamento dei muri umidi, i pannelli sono il materiale più idoneo per la loro traspiranza
ed immarcescibilità per la soluzione di questo problema. L’intervento è in relazione all’entità
del fenomeno. Umidità lieve: rivestimento della parete con pannelli fissati con tasselli. Muri
molto umidi: fissare i pannelli ad una listellatura in legno trattato o meglio a profili metallici
zincati. Si consiglia di praticare fori di ventilazione dell’intercapedine. L’intonaco applicato
sui pannelli deve essere molto traspirante.
90
contiene metalli nocivi, non sviluppa gas tossici, non è radioattivo, non è combustibile (in caso
di incendio non da luogo a gocciolamento, non sviluppa fumi o gas tossici, non propaga la
fiamma, è classificato di Classe 1; il rivestimento del pannello con intonaco o con lastre di
carton gesso aumentano la resistenza al fuoco.
I pannelli possono essere riutilizzati come inerte per calcestruzzo attraverso la loro
frantumazione. L’irreversibilità della mineralizzazione e l’incombustibilità del materiale rendono
impossibile il suo utilizzo per il recupero di energia da combustione e difficile la sua riciclabilità.
Il consumo di energia nella produzione si aggira intorno ai 30 – 50 kWh/m3
Informazioni sulle prestazioni
Caratteristiche tecniche
Massa volumica [kg/m3 ] 360 – 600
Conduttività termica [W/mK] 0,060
Calore specifico [kJ/kgK] 2,1
Fattore di resistenza alla diffusione del vapore [---] 5–7
Resistenza a compressione [kg/m2] 2 ·104 - 9 ·104
Reazione al fuoco [---] Classe 1 (1)
Sviluppo fumi in caso di incendio [---] non emette fumi e gas tossici
Tossicità [---] non contiene sostanze tossiche
né metalli nocivi
Isolamento rumore aereo [dB] --- (2)
Attenuazione rumore da calpestio [dB] 22 (s = 25 mm)
Assorbimento acustico --- fino a 0,87 (tra 125 e 4000 Hz)
Assorbimento d’acqua per immersione (3) ---
Assorbimento d’acqua per diffusione (3) 2 – 3,5 lt/mq (4)
(a seconda dello spessore)
(1) il cemento Portland rende le fibre di legno resistenti al fuoco, non avviene propagazione
della fiamma né gocciolamento
(2) una parete di pannelli Celenit di spessore 50 mm intonacata da ambo i lati offre un
fonoisolamento pari a 37 dB; l’interposizione di un pannello Celenit di spessore 20 o 30 mm
tra due pareti di laterizio offre un fonoisolamento superiore a 55 dB; una struttura costituita da
due pannelli Celenit N di spessore 50 mm con intercapedine di 30 mm e facce esterne finite
con intonaco offre un fonoisolamento di 52 dB
(3) l’unità di misura dipende dalle modalità e dalle procedure di prova effettuata
(4) il cemento Portland conferisce al pannello insensibilità all’acqua, al gelo, all’umidità senza
che vi siano rigonfiamenti e sgretolamenti, rendendolo perciò adatto ad utilizzi in condizioni
severe. I pannelli assorbono l’umidità in eccesso e la rilasciano successivamente (regolatore
igrometrico) senza subire deformazioni.
Durabilità
Resistenza agli agenti chimici --- (5), (6)
(5) l’impregnazione della fibra con sostanze mineralizzanti, unita all’azione dei silicati presenti
nel cemento, protegge la fibra in modo definitivo da ogni azione chimica e biologica.
(6) ha comportamento neutro nei riguardi degli altri elementi della costruzione con i quali
viene a contatto. Non ha azione corrosiva su materiali plastici, tubazioni e parti metalliche.
(7) il pannello migliora le sue prestazioni nel tempo grazie al processo di carbonatazione della
calce presente nel cemento. I silicati di calcio costituenti circa l’80% del cemento Portland
reagiscono con l’acqua di impasto, avviene cioè il fenomeno dell’idratazione del cemento. Uno
dei prodotti dell’idratazione dei silicati di calcio è appunto la calce (idrossido di calcio Ca(OH)2)
che, reagendo con l’anidride carbonica CO2 presente nell’aria, nel corso del tempo, origina
carbonato di calcio CaCO3 (carbonatazione), responsabile della presa e dell’indurimento e, più
in generale, del comportamento meccanico di paste, malte e calcestruzzi.
Voci di riferimento al prezziario
Isolanti 03.P09.C 01
91
03.P09.C 02
03.P09.C 03
03.P09.C 04
92
Isolanti di origine vegetale Fibra di canapa (struttura fibrosa)
Informazioni tecnico-descrittive
La canapa è ottenuta da coltivazioni in paesi europei, in particolare Germania dove, dal 1996,
è nuovamente permesso coltivarne alcune varietà a basso contenuto di sostanze stupefacenti.
La fibra si ottiene attraverso l’essiccazione in forni della pianta tagliata, per permettere la
separazione della corteccia dalla fibra interna (un tempo questo avveniva lasciandola seccare
al sole direttamente sui campi). Le fibre di canapa (85-90%) vengono unite ad un 10-15% di
fibre di poliestere. Il tutto viene posto in appositi forni, in cui il poliestere fonde e si salda alla
fibra di canapa, fungendo da rinforzo e sostegno; vengono poi formati i pannelli finali. Se non
subisce ulteriori trattamenti, appartiene alla Classe 2 di reazione al fuoco.
93
(1) l’unità di misura dipende dalle modalità e dalle procedure di prova effettuata
(2) test secondo DIN 52620
Durabilità
Resistenza agli agenti chimici ---
(3) il produttore dichiara che il materiale è inattaccabile da parassiti e roditori perché priva
di proteine; non sono necessari trattamenti protettivi.
94
Isolanti di origine vegetale Fibra di lino (struttura fibrosa)
Informazioni tecnico-descrittive
La pianta del lino è coltivata senza utilizzo di pesticidi in paesi dell’Unione Europea. Gli steli
della pianta vengono puliti e tostati per liberare le fibre dai leganti. Seguono il lavaggio,
l’essicazione, la triturazione, la centrifugazione ( per separare le fibre dalle parti legnose ) e la
frantumazione delle fasce fibrose.
Il materiale termoisolante è costituito dalla parte cellulosica delle fibre: queste, strato dopo
strato, vengono addizionate con colla a base d’amido naturale e sali di boro (trattamento
ignifugante ed antitarmico); il tutto viene fatto asciugare e agugliato in rotoli e pannelli di
diverso spessore.
Durabilità
Resistenza agli agenti chimici ---
95
(2) il produttore dichiara che il materiale è resistente alla putrefazione ed inattaccabile da
muffe ed insetti
96
Isolanti di origine vegetale Fibra di cocco (struttura fibrosa)
La fibra di cocco è stata utilizzata nei paesi orientali fin dai tempi più
remoti per tutti gli usi particolarmente gravosi in cui era richiesta
eccezionale robustezza, resistenza allo sfregamento meccanico e
alla rottura. Oltre agli usi canonici, veniva infatti utilizzata nel
campo delle costruzioni navali per la sua caratteristica di non
marcire a contatto con acqua o umidità, di non impregnarsi e non
subire degrado, diversamente da come avviene per altre fibre
organiche.
La fibra di cocco si ricava dal mesocarpo, spesso strato fibroso che ricopre il guscio della noce
di cocco; le fibre migliori, più lunghe e robuste, vengono utilizzate per la produzione di feltri
per isolamento.
La fibra di cocco ha buone proprietà di isolamento termico e ottime proprietà per l’isolamento
acustico da calpestio. E’ un materiale permeabile al vapore, consentendo, se abbinata ad altri
materiali permeabili, una corretta traspirazione della struttura; è un materiale a lenta
combustione e la sua infiammabilità viene ridotta mediante trattamenti ignifuganti di diverso
tipo. Non teme l’umidità perché immarcescibile; è inattaccabile da parassiti e batteri ed
inappetibile per i roditori; è estremamente resistente, elastica, inalterabile nel tempo.
I feltri di fibra di cocco trovano applicazione principalmente come isolante acustico sotto
pavimenti galleggianti e in pareti divisorie interne. Vengono inoltre utilizzati per l’isolamento
termo-acustico di pareti, in intercapedini di strutture in legno, cappotti interni ed esterni
ventilati, coperture ventilate, sottotetti.
E’ un materiale facile da posare e la sua struttura permette una perfetta aderenza tra i pannelli
accostati uno all’altro, poiché le fibre si intersecano tra di loro costituendo un corpo unico;
durante la posa non da origine a pulviscolo, né ad esalazioni irritanti per la pelle o per le vie
respiratorie.
Informazioni tecnico-descrittive
Nel paese d'origine (India, Indonesia, Sry Lanka) le fibre, una volta separate dalla noce, sono
sottoposte ad un processo di macerazione in acqua e fango per circa 6 mesi, per mezzo del
quale subiscono la mineralizzazione che elimina le parti organiche putrescibili e le rende
immarcescibili. Le fibre, essiccate, battute e ammassate in balle, vengono importate in Europa,
dove avviene la pressatura con cui si riesce a dosare la quantità di fibra per superficie e con il
quale si ottengono feltri di diversa densità, spessore e dimensione. Possono subire trattamento
ignifugante con sali di boro, silicati di sodio o solfato d'ammonio. I feltri possono essere
addizionati con lattice di gomma naturale su una o entrambe le facce, per renderle lisce e
idrorepellenti.
Vengono inoltre prodotti pannelli per isolamento termo-acustico realizzati accoppiando una
lastra di fibra di cocco (due nel caso di pannello sandwich) ad un pannello di sughero espanso
autocollato bruno.
97
Informazioni sulle prestazioni
Caratteristiche tecniche
Massa volumica [kg/m3 ] 50 - 160
Conduttività termica [W/mK] 0,043 - 0,052
Calore specifico [kJ/kgK] 1,6
Fattore di resistenza alla diffusione [---] 1-5
del vapore
Resistenza a compressione [kg/m2] 1 · 104
Reazione al fuoco [---] Classe B2
Sviluppo fumi in caso di incendio [---] --- (1)
Tossicità [---] non contiene sostanze tossiche
Isolamento rumore aereo [dB] ---
Attenuazione rumore da calpestio [dB] 22 ( s = 10 mm )
24 ( s = 20 mm )
25 ( s = 35 mm ) (2)
Assorbimento acustico --- 0,45 a 500 Hz lastra da 40 mm
0,45 a 630 Hz
0,55 a 1000 Hz
Assorbimento d’acqua per immersione (3) ---
Assorbimento d’acqua per diffusione (3) ---
(1) in caso di incendio si formano i normali gas da combustione
(2) indice ponderato nel campo di frequenze compreso tra 100 e 3150 Hz
(3) l’unità di misura dipende dalle modalità e dalle procedure di prova effettuata
Durabilità
Resistenza agli agenti chimici ---
98
Isolanti di origine vegetale Fibra di juta (struttura fibrosa)
Le fibre di juta si ricavano dalla lavorazione della pianta della juta, che
avviene nei paesi del sud-est asiatico (India, Cina, Bangladesh);
queste, una volta essiccate ed ammassate in balle, vengono esportate
in Europa, dove avviene la seconda parte della lavorazione per ottenere
il prodotto finito. La fibra di juta è traspirante, igroscopica, con buone
caratteristiche di isolamento acustico, infiammabile, antistatica,
elettrostaticamente neutra, riciclabile.
Trova applicazione sotto forma di feltri, per l’isolamento dai rumori di calpestio nella
realizzazione di pavimenti galleggianti e per l’isolamento dai rumori aerei in pareti a struttura
portante in legno o metallo e controsoffitti; sotto forma di strisce, per completare l’isolamento
acustico da calpestio: raccordo tra pavimento e parete, base antirumore sotto tramezze, posa
di pavimenti in legno su listelli; sotto forma di fiocchi, per il riempimento di fessure tra
muratura e infissi e cavità di piccole dimensioni.
Viene inoltre commercializzata sotto forma di rete portaintonaco, per l’intonacatura di muri
composti da materiali diversi o su riscaldamento a parete.
Informazioni tecnico-descrittive
I lunghi steli fibrosi vengono sottoposti ad un processo di macerazione in acqua e fango per
eliminare le parti organiche putrescibili e per mineralizzare le fibre conferendo loro maggior
resistenza all’umidità e all’acqua. Le fibre, essiccate, battute e ammassate in balle, vengono
importate in Europa dove avviene la successiva lavorazione, che prevede un procedimento di
compattazione meccanica per mezzo del quale si ottengono feltri morbidi particolarmente
compatti, senza aggiunta di additivi. Non vengono effettuati trattamenti.
La fibra di juta è riutilizzabile, riciclabile e compostabile nel terreno o nei siti di compostaggio.
La quantificazione del consumo di energia per la produzione dei feltri non è disponibile.
Sul consumo totale di energia nella produzione, e dunque sul bilancio ecologico del materiale, il
trasporto incide notevolmente.
99
Durabilità
Resistenza agli agenti chimici ---
100
Isolanti di origine vegetale Canna palustre (struttura fibrosa)
101
Isolanti di origine vegetale Sughero (struttura cellulare)
Col primo tipo si produce granulato di sughero impiegato in edilizia sia sfuso che agglomerato
in pannelli. Il sughero è costituito da milioni di cellule di forma poliedrica contenente aria,
struttura che conferisce al materiale leggerezza, elasticità, resistenza alle sollecitazioni fisiche,
ottime proprietà di isolamento termoacustico, capacità di accumulo termico e quindi di
smorzamento delle fluttuazioni termiche; è traspirante e permeabile al vapore, inattaccabile
dagli agenti acidi, inappetibile agli insetti, imputrescibile anche in condizione di elevata
umidità. In caso di incendio non propaga la fiamma, ma brucia lentamente e si spegne da solo
al cessare della fiamma.
Informazioni tecnico-descrittive
Il sughero granulare sfuso trova impiego in intercapedini oppure, se impastato con acqua e
legante idraulico vetrificante, come impasto per la realizzazione di sottofondi isolati praticabili,
controsoffitti, sottotetti, sottopavimenti e solai.
Le cortecce ricavate dalla prima decortica vengono accatastate nei centri di raccolta per
almeno due anni, dopo i quali vengono immerse in acqua bollente per 1-2 ore,
successivamente lasciate ad asciugare per alcuni giorni. I granuli vengono ottenuti mediante la
frantumazione in appositi mulini e la pulitura dalle scorie legnose, vengono poi vagliati con
apposite griglie per ottenere diverse granulometrie. Si ottiene così il granulato biondo (80-120
Kg/m3),
In base al tipo di lavorazione si ottengono diversi tipi di pannelli:
1. pannello di sughero agglomerato espanso autocollato di colore bruno, ottenuto dalla
cottura dei granuli in autoclave a circa 350-380°, processo attraverso cui la suberina
contenuta nei granuli si scioglie saldando i singoli granuli, naturalmente; i granuli si
rigonfiano alleggerendo il prodotto e producendo fenolo;si ottengono quindi pani o blocchi che
vengono successivamente raffreddati e tagliati in lastre di diverso spessore.
2. pannelli d sughero naturale compresso, di colore biondo, ad alta densità (200-500
Kg/m3) ottenuti mediante aggiunta ai granuli di collante sintetico; l’impasto viene
successivamente laminato o sfogliato con coltelli meccanici;
102
Conduttività termica [W/mK 0,034 – 0,039 0,034 – 0,038 espansi
] espansi sciolti
0,048 – 0,053 espansi
impastati
0,039 – 0,045 0,038 – 0,049 naturali
naturali compressi sciolti
0,053 – 0,1 naturali
impastati
Calore specifico [kJ/kg 1,6 - 2
K]
Fattore di resistenza alla [---] 5 – 30
diffusione del vapore
Resistenza a compressione [kg/m2 0,25 ·104 - 12 ·104 10 ·104 - 24·104
] impastato con cemento
Reazione al fuoco [---] Classe 2
Classe 1 con trattamento intumescente
Sviluppo fumi in caso di [---] non emette fumi e gas tossici (1)
incendio
Tossicità [---] il sughero naturale, privo di collanti, non contiene
sostanze tossiche
Isolamento rumore aereo [dB] ---
Attenuazione rumore da [dB] 11 - 14 (s = 10 mm) (2)
calpestio
Assorbimento acustico [---] 0,20 – 0,85
Assorbimento d’acqua per (4) 3 – 5 %vol.
immersione
Assorbimento d’acqua per (4) umidità relativa del 30 %: 0,2 %vol
diffusione umidità relativa del 60 %: 0,4 %vol
umidità relativa del 90 %: 0,6 %vol
(1) rilevabili piccole quantità di monossido di carbonio (0,65%) e anidride carbonica (2,3%)
(2) indice ponderato tra 100 e 3150 Hz
(3) tra 125 e 8000 Hz
(4)l’unità di misura dipende dalle modalità e dalle procedure di prova effettuata
Durabilità
Resistenza agli agenti chimici buona (4)
(3) buona tenuta all’acqua, agli acidi cloridrico, solforico e lattico al 10%, all’acido citrico
concentrato, al benzene e all’alcol etilico, leggera degradazione all’acido acetico,
all’ammoniaca al 10%, all’acetato di etile e al tricloroetile. Degradabile dalla soda
impiegata al 10%.
Voci di riferimento al prezziario
Isolanti 03.P09.B08
103
Isolante di origine animale Lana di pecora (struttura fibrosa)
Informazioni tecnico-descrittive
La lana si ottiene dalla tosatura delle pecore e viene sottoposta al lavaggio con saponi
naturali, sciacquata con carbonato di sodio per la rimozione delle impurità, trattata
successivamente con antiparassitari o sali di boro che ne migliorano anche il comportamento
al fuoco e lo rendono inattaccabile dalle tarme. Attraverso la cardatura si ottengono veli sottili
sovrapposti per ottenere gli spessori desiderati, successivamente pressati e agugliati. Per
ottenere una maggiore stabilità dimensionale è possibile disporre le fibre verticalmente,
mediante un sostegno costituito da una griglia in polipropilene. Per aumentarne invece la
rigidezza è possibile ottenere rotoli composti da lana di pecora per il 70%, fibra di canapa per
il 20% e fibra di poliestere per il 10%.
104
Informazioni sulle prestazioni
Caratteristiche tecniche
105
Applicazioni degli isolanti di origine vegetale in pannelli su chiusure verticali: alcuni
esempi
106
Esempi di posa in opera
Pannello in fibra di canapa in una struttura in legno
107
Applicazioni degli isolanti di origine vegetale e animale in pannelli e rotoli su
chiusure orizzontali: alcuni esempi
108
Esempi di posa in opera
Pannello in fibra di legno mineralizzata su solaio di copertura
109
Applicazioni degli isolanti di origine minerale e vegetale in granuli: alcune esempi
1 manto di copertura
fiocchi insufflata in pareti divisorie
2 listelli in legno di supporto per il
di fibra di interne, sottopavimenti in
manto di copertura
cellulosa legno, controsoffitti;
3intercapedine di ventilazione
(23-60 kg/m3) a spruzzo per
4 guaina impermeabile trasparente
fonoassorbimento su pareti e
(carta oleata)
soffitti.
5 tavolato grezzo
6granuli sfusi di materiale
minerale espanso o fiocchi di fibra
vegetale
7rivestimento interno in tavolato di
legno
110
Esempi di posa in
opera
granuli di materiale
minerale espanso insufflato
nell’intercapedine mediante
appositi fori nella muratura
preesistente
111
Applicazioni degli isolanti di origine minerale come inerti per conglomerati cementiti
su chiusure verticali: alcuni esempi
112
Materiali impermeabilizzanti
113
Materiali impermeabilizzanti Guaine in polietilene traspiranti (origine
sintetica)
Il polietilene è una paraffina che si ottiene polimerizzando l'etilene. A seconda del grado di
polimerizzazione, e quindi del minor o maggior peso, il polietilene può essere liquido, ceroso o
solido. I polietileni solidi sono usati per la fabbricazione di materiali elettrici, per la
preparazione di film, per avvolgere prodotti alimentari, per realizzare filamenti sottili, tubi ecc.
Nel caso delle guaine impermeabilizzanti durante la fabbricazione viene prodotto un filato di
fibre sottilissime che viene successivamente rinforzato mediante pressione e calore.
Durante il processo di produzione l’insieme dei filamenti di polietilene che si creano a contatto
con l’ossigeno vengono raccolti , distribuiti uniformemente e pressati a caldo fino ad ottenere
una superficie uniforme simile ad un foglio.
Gli interstizi presenti tra una fibra e l’altra permettono il passaggio della molecola di vapore ma
non quella dell’acqua che è di dimensioni maggiori.
Il polietilene è un materiale riciclabile in una svariata gamma di applicazioni: panchine da
parco, contenitori di alimenti, pattumiere, vasi per piante, ecc.
Il polietilene è un materiale da classificare come prodotto che rispetta l’ambiente data la sua
riciclabilità in una svariata gamma di applicazioni: panchine da parco, contenitori di alimenti,
pattumiere, vasi per piante, ecc.
Rispetto ad altre materie sintetiche e’ esente da esalazioni di sostanze tossiche, pertanto viene
considerato ecologicamente più sostenibile.
Durabilità
Stabilità ai raggi Garantita per 4 mesi ma non ai raggi UV
114
Durata Garantita per l’intera vita dell’edificio
115
Materiali impermeabilizzanti Guaine in poliacrilico (origine sintetica)
Informazioni tecnico-descrittive
Le guaine traspiranti in poliacrilico garantiscono una buona resistenza ai raggi UV ed è
illimitatamente idoneo all’esposizione degli agenti atmosferici, la guaina è resistente agli urti
ed è percorribile durante le fasi di lavorazione e di manutenzione del tetto. La posa delle
guaine avviene in modo tale da rendere ermetico l’edificio le giunzioni avvengono attraverso
l’utilizzo di colle ad azione rapida .
Durabilità
Stabilità ai raggi Garantita ai raggi UV
116
Materiali impermeabilizzanti Guaina bentonitica (origine minerale)
Informazioni tecnico-descrittive
La guaina bentonitica è un materiale più ecologico sia delle guiane in polietilene traspiranti che
di quelle in poliacrilico in quanto è costituita essenzialmente di bentonite. Le bentonite sono
argille generalmente derivate da alterazioni di rocce tufacee, con la proprietà di assorbire
acqua all’interno del reticolo cristallino aumentandi, finoa 10 volte e più, il prorpio volume.
La guiana bentonitica si ottiene aaccoppiando la bentonite ad un geotessile in polipropilene in
grado di controllare l’espansione.
Le guaine bentonitiche sono composte da due strati geotessili con all’interno uno strato di
bentonite sodica naturale in polvere. La coesione meccanica tra gli strati è assicurata
dall’interagugliatura, durante il processo produttivo delle piastre con migliaia di speciali aghi
uncinati in un veloce movimento alternato fanno passare parte delle fibre del tessuto-non-
tessuto superiore attraverso lo strato centrale di bentonite e le ancorano al geotessile dello
strato inferiore di supporto. In questo modo la bentonite rimane stabilmente confinata in
posizione.
117
Materiali impermeabilizzanti Carta Kraft (origine vegetale)
La carta kraft è una carta molto resistente allo strappo e viene utilizzata al di sotto di materiali
granulosi e sciolti (granuli di sughero, fibra di cellulosa sfusa, ecc.), al fine di frenare la caduta
di polvere. L’applicazione ideale è quella dei tetti in legno al di sopra del primo tavolato e al di
sotto dello strato isolante. La carta non è adatta ad essere posata in luoghi non perfettamente
asciutti.
Le barriere al vento sono indispensabili nelle strutture in legno con pareti e tetti che
possiedono molti giunti attraverso i quali il vento può spingere l'aria all'interno. Le comuni
barriere al vapore sono anche efficienti contro il vento, ma nei casi in cui una barriera al
vapore non sia necessaria, possono essere utilizzate anche le diverse carte Kraft.
Informazioni tecnico-descrittive
La guaina di carta kraft può essere utilizzata come:
- barriera anti-vento e anti-polvere sotto il materiale isolante;
- protezione dai parassiti sui tavolati di tetti e solai;
- impermeabilizzante traspirante sui tetti ventilati;
- protezione per le teste dei travi inseriti nella muratura.
Osservazioni ambientali e precauzioni
Le carte devono essere resistenti allo strappo e alla lacerazione, nonché mantenere la loro
forma anche nel caso di permanenti sollecitazioni atmosferiche.
Bucate non adempiono più alla loro funzione. Molte carte e cartoni commercializzati come
“ecologici” non possiedono questi requisiti
118
Materiali impermeabilizzanti Carta oleata (origine vegetale)
Informazioni tecnico-descrittive
La guaina di carta kraft oleata può essere utilizzata come:
- freno al vapore;
- strato separatore tra massetto e materiale termoisolante.
Dovrà garantire resistenza all’acqua, sarà idrofoba e molto resistente allo strappo. Si può
utilizzare sia come guaina protettiva sottocoppo nel tetto ventilato, che come strato di
divisione per interni ed esterni, come protezione contro il vento in costruzioni che non hanno
bisogno di una barriera al vapore. La carta oleata è impiegabile come copertura del materiale
termoisolante prima della gettata del massetto galleggiante. E’ da applicarsi con giunti sfalsati
per evitare la penetrazione della malta nel materiale isolante
Dati tecnici: peso 167g/mq, spessore 0,19 mm. Per l’applicazione deve sovrapporsi minimo 10
15 cm, nel caso serva nel tetto come barriera al vento, si fissa con la puntatrice (con puntine
antiruggine) e si incolla..
119
Vetro
Negli edifici con estese superfici vetrate più che in altre situazioni, le tipologie di vetri utilizzate
rivestono un’importanza molto rilevante in quanto possono essere causa di dispersioni
termiche molto elevate e di surriscaldamento estivo.
I vetri basso-emissivi sono resi riflettenti all’infrarosso lungo, mediante il deposito di metalli o
di sali-metallici semi-conduttori ottenuto per polverizzazione catodica. Le vetrate così trattate
possono ridurre le dispersioni fino al 40% rispetto a quelle tradizionali. I vetri basso emissivi
sono caratterizzati anche da un elevato fattore solare e un’elevata trasmissione luminosa che
da un lato limita la fuoriuscita del calore, dall'altro favorisce l'ingresso di luce e "calore solare",
con conseguente vantaggio sul bilancio energetico e quindi economico.
Esistono, inoltre, pellicole per il risparmio energetico che possono essere applicate alle vetrate
esistenti: le pellicole consistono in uno strato isolante che applicato al vetro crea una barriera
ai raggi del sole. Un vetro normale senza pellicola fa passare l’82% dell’energia solare che lo
colpisce, lo stesso vetro trattato con pellicola solare farà passare solo il 20% dell’irraggiamento
solare, riducendo anche il fenomeno dell’abbagliamento.
Il problema delle estese vetrate non riguarda soltanto il risparmio sul condizionamento dei
locali ma anche la possibilità che la merce esposta, nel caso si tratti di spazi adibiti al terziario
commerciale, subisca delle alterazioni di colore dovute ai raggi ultravioletti ed alla radiazione
solare diretta. Le pellicole in molti casi possono anche ridurre questo inconveniente.
Per accrescere il risparmio energetico vanno sempre utilizzate i vetrocamera (costituiti da più
vetri separati da camera d’aria) e non i vetri singoli, questi possono essere anche corredati da
un sistema tendine montate all'interno di due lastre di vetro il cui scorrimento avviene in un
ambiente sigillato, isolate dalla polvere, tale da evitare qualsiasi problema di pulizia e
manutenzione. I movimenti di sollevamento e orientamento possono essere azionati mediante
l'accoppiamento di un motore esterno, e da un motore interno, o manualmente.
120
Metalli Acciaio
Informazioni tecnico-descrittive
L’acciaio può degradarsi in due forme distinte: per ossidazione o per corrosione. Nel primo
caso gli atomi superficiali del materiale reagiscono con l’ossigeno formando un ossido. Lo stato
di ossido risulta poco aderente al materiale sottostante, pertanto, il processo può proseguire e
non riguardare soltanto lo strato superficiale del metallo. L’ossidazione avviene in assenza di
umidità. Il processo di corrosione del materiale avviene invece in presenza di umidità; in
questo caso il processo genera sul materiale zone portatrici di cariche positive e negative. Tutti
gli ambienti umidi risultano pertanto corrosivi nei confronti dell’acciaio.
Nell’ambito edilizio l’acciaio inossidabile sta assumendo sempre più un ruolo di primo piano nel
settore delle costruzioni sia civili che industriali e nel consolidamento delle strutture portanti
degli edifici monumentali. Questo è dovuto soprattutto alle garanzie di durata e di resistenza
alla corrosione tradizionalmente riconosciute e ad altre specifiche proprietà. Progettisti,
architetti e tecnici del settore danno oggi sempre più importanza anche ad altre doti di questi
materiali; in particolare alle elevate caratteristiche meccaniche, di resistenza al fuoco e
all’assenza di manutenzione nel tempo che consentono grandi vantaggi nelle applicazioni
strutturali.
Osservazioni ambientali e precauzioni
L’utilizzo dell’acciaio va ridotto a funzioni pertinenti alle sue proprietà in quanto nel processo
produttivo viene richiesto un dispendio energetico notevole e le attività minerarie hanno un
notevole impatto ambientale.
Gli impatti ambientali legati alla produzione di acciaio, riguardano anche i trattamenti
superficiali cui il materiale viene sottoposto per migliorarne le caratteristiche meccaniche,
estetiche e funzionali.
Aspetti ambientali di questi trattamenti superficiali cui il materiale viene sottoposto sono la
produzione di fanghi contenenti metalli o l’emissione di composti organici volatili. L’acciaio
viene comunemente recuperato e riutilizzato, in molti casi però in relazione al tipo di
applicazione del materiale il recupero del materiale risulta difficile e oneroso.
L’acciaio da utilizzare in eventuali getti in c.a. o per le strutture in acciaio dovranno essere
realizzate secondo le indicazioni di progetto, impiegando esclusivamente acciaio diamagnetico
a struttura austenitica inossidabile per non creare alterazioni di campo magnetico terrestre, e
per eliminare qualsiasi interferenza di tipo magnetico.
121
Modulo di elasticità tangenziale G 27000 N/mm2
Caratteristiche medie di acciai in funzione del tenore di carbonio
Tenore di carbonio basso medio alto
Resistenza a trazione (MPa) 400 520 610
Limite elastico (MPa) 300 350 380
Modulo elastico (GPa) ~210 ~210 ~210
Allungamento (%) 37 30 20
122
Metalli Alluminio
Informazioni tecnico-descrittive
L’alluminio è un materiale leggero duraturo e facilmente lavorabile. A parità di volume,
l'alluminio pesa solamente un terzo dell'acciaio, pertanto, nelle applicazioni meccaniche, si
possono ottenere risparmi significativi di peso.
Il materiale sviluppa velocemente una pellicola impermeabile di ossido sulle superfici esposte
all’aria, questa è estremamente resistente alla corrosione atmosferica anche in ambienti
marini. Questa caratteristica dell’alluminio di passivarsi, ossia di ricoprirsi (quando è esposto
ad esempio all’aria umida) di un sottile strato di ossido estremamente aderente ed
impermeabile che lo protegge dall’ulteriore attacco, conferisce al materiale durevolezza;
normalmente anche se lo strato protettivo viene asportato o localmente interrotto,
immediatamente se ne riforma un altro1.
Il materiale presenta una buona conducibilità elettrica e termica; queste caratteristiche fisiche
lo rendono adatto ad applicazioni per il riscaldamento ed il raffrescamento. Diviene
problematica la sua applicazione nei serramenti che disperdono il calore durante i mesi
invernali e non isolano sufficientemente gli ambienti in quelli estivi. Pertanto nella
fabbricazione dei serramenti spesso vengono inseriti dei tagli termici all’interno del serramento
stesso.
L'alluminio può essere modellato, con tutte le comuni tecniche di lavorazione, più facilmente
della maggior parte degli altri metalli. E' facile da colare, o pressocolare, in forme precise e
complesse. Può essere forgiato, laminato fino ad ottenere un foglio sottilissimo, estruso in
profili complessi o piegato.
1
Nicodemi W., Metallurgia, ed. Masson, Milano, 1997
123
Coefficiente di dilatazione termica lineare α 24x10-6 ∆l/l °C
Calore specifico 0,921 kJ K/kg
Modulo di elasticità longitudinale E 69000 N/mm2
Modulo di elasticità tangenziale G 27000 N/mm2
124
Metalli Rame
Informazioni tecnico-descrittive
La distinzioni dei diversi tipi di rame è fatta in relazione alla quantità di ossigeno presente nel
metallo e alle conseguenze che la presenza dell’ossigeno ha sulle proprietà e le caratteristiche
del materiale.
La presenza di un alto tenore di ossigeno all’interno del metallo2 lo rende più fragile se scaldato
ad una temperatura superiore ai 400°C in ambiente contenente idrogeno.
Il materiale presenta una buona resistenza alla corrosione, per questo viene spesso impiegato
in edilizia per la realizzazione di facciate, coperture ed altri elementi decorativi. La sua capacità
di non deteriorarsi a contatto con gli agenti atmosferici, ma al limite di modificare solamemnte
la sua colorazione, rende inutili i trattamenti di verniciatura protettiva .
2
L’ossigeno è presente all’interno del materiale sotto forma di ossidulo Cu2 O
125
Modulo di elasticità tangenziale G 42000N/mm2
126