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Strutture in Acciaio
Il materiale e i prodotti in acciaio
ANALISI CHIMICA
PROVA DI TRAZIONE
PROVA D’URTO
Le normative di settore (UNI EN 10025) riportano, a seconda del particolare tipo di acciaio,
specifiche tabelle nelle quali sono definiti i valori massimi ammessi di carbonio C,
silicio Si, fosforo P, zolfo S, e azoto N, ovvero gli intervalli entro i quali sono ammesse le
percentuali di altri elementi (tipicamente il manganese Mn, il cromo Cr e il rame Cu).
L’analisi chimica può essere effettuata sulla colata o sul prodotto ed i limiti prescritti sono
in generale diversi.
Viene applicata al provino una forza assiale F di intensità crescente con velocità di carico
prefissata, registrando l’allungamento in un tratto centrale delimitato da due segni posti a
distanza L0
F Ld L0 Rm
% Agt Ag %
Anom L0 L0 E
F F
Fase elastica: tratto lineare fino al fy (tensione di Per acciai con un tenore di
F carbonio fino allo 0.25%
snervamento), cui corrisponde y (deformazione a
Anom
snervamento). La pendenza individua il modulo di
E
Young (E), compreso tra 190000 e 210000 MPa.
Rm
Fase plastica: caratterizzata da pendenza
estremamente ridotta o addirittura nulla che termina
con una deformazione compresa tra 6 e 16 volte
quella di snervamento y.
Fase incrudente: pendenza sensibilmente inferiore
a quella del tratto lineare fino alla rottura del provino
Ag Agt
in corrispondenza di Rm, cui corrisponde la
deformazione Agt, compresa tra 160 e 200 volte la
deformazione a snervamento y. Il modulo elastico fy
incrudente assume un valore compreso tra 4000 e
6000 MPa.
Lu L0
%
L0 L0
Lu: distanza tra i riferimenti ottenuta accostando le parti staccate del provino in modo da
renderle combacianti.
Il provino è costituito da una barretta a sezione rettangolare con intaglio di forma unificata
nella parte centrale. L’urto viene prodotto da un martello, sospeso ad un asse posto sulla
verticale della provetta, che viene fatto cadere da un’altezza h. Urtando il provino, il martello lo
rompe e risale dalla parte opposta di un’altezza h’ < h. La differenza tra queste due altezze è
proporzionale all’energia dissipata Ep nel provino
E p G h h RESILIENZA
I dettagli relativi alla designazione dell’acciaio sono trattati nelle UNI EN 10027
«Sistemi di designazioni degli acciai». Si utilizzano delle sigle in cui il primo simbolo
della sigla è sempre una lettera che definisce l’impiego dell’acciaio:
B per gli acciai per conglomerato cementizio armato;
D per gli acciai da prodotti piani per fornitura a freddo;
E acciai per costruzioni meccaniche;
H acciai ad alta resistenza;
UNI EN 10025
S acciai per impieghi strutturali; UNI EN 10210
Y acciai per conglomerato cementizio armato precompresso. UNI EN 10219-1
Con riferimento agli acciai per uso strutturale (S) le seconde tre cifre della sigla
forniscono indicazione numerica del carico unitario di snervamento minimo.
MATERIALE
Classificazione degli acciai
Il termine successivo della sigla dettaglia la condizione tecnica di fornitura.
UNI EN 10025: Acciai per prodotti piani e lunghi laminati a caldo
La norma suddivide questa classe di acciai in:
- Acciai strutturali non legati (semplicemente laminato “as rolled”) (UNI EN 10025-2) AR
- Acciai strutturali saldabili a grana fine normalizzati laminati (UNI EN 10025-3) N e NL
- Acciai strutturali saldabili a grana fine laminati termo-meccanicamente (UNI EN 10025-4) M e ML
- Acciai strutturali per prodotti piani ad alto limite di snervamento (UNI EN 10025-6) Q e QL e QL1
UNI EN 10210: Acciai per profilati cavi formati a caldo H Sigla identificativa acciai per profili cavi
Questa classe di prodotti è ottenuta per formatura a caldo di elementi in acciaio laminato a caldo
non legato o a grano fine normalizzati
UNI EN 10219 : Acciai laminati a caldo e formati a freddo H Sigla identificativa acciai per profili cavi
Questa classe di prodotti si ottiene per formatura a freddo di elementi prodotti per laminazione a caldo
MATERIALE
Classificazione degli acciai
Acciaio semplicemente laminato “As rolled” AR
Gli acciai semplicemente laminati sono ottenuti senza l’utilizzo di particolari processi di raffreddamento
durante la laminazione e/o particolari trattamenti termici.
Acciaio normalizzato N e NL
Questi acciai sono ottenuti da un processo di laminazione in cui la deformazione finale è effettuata in un
determinato campo di temperatura in grado di sviluppare uno stato del materiale equivalente a quello
ottenuto dopo un trattamento di normalizzazione (elevata resistenza e duttilità e omogeneità)
Acciaio termomeccanico M e ML
Tali acciai sono ottenuti da un processo di laminazione in cui la deformazione finale è effettuata in un
determinato campo di temperatura (inferiore a quello della normalizzazione) in grado di sviluppare uno
stato del materiale con elevate proprietà meccaniche (elevata resistenza e duttilità).
ES:
S 355 J 2 M S 355 J 2 W P
M = laminazione TermoMeccanica P = presenza di fosforo
J = energia min.27J
S 355 NL H
sigla identificativa degli
355 = snervamento minimo in MPa acciai per profili cavi
S = acciai da costruzione
NL = acciaio normalizzato
MATERIALE
Requisiti – Composizione chimica
UNI EN 10025-2: Acciaio semplicemente laminato AR
Composizione chimica in siviera
Percentuale massima di C per il prodotto nominale
Designazione Max %Si Max %Mn Max %P Max %S Max %N Max %Cu
Metodo di de- Spessore [mm]
Alfa- ossidazione
Numerica ≤16 >16 ≤40 >40
numerica
S235JR 1.0038 FN 0,17 0,17 0,20 - 1,40 0,035 0,035 0,012 0,55
S235J0 1.0114 FN 0,17 0,17 0,17 - 1,40 0,030 0,030 0,012 0,55
S235J2 1.0117 FF 0,17 0,17 0,17 - 1,40 0,025 0,025 - 0,55
S275JR 1.0044 FN 0,21 0,21 0,22 - 1,50 0,035 0,035 0,012 0,55
S275J0 1.0143 FN 0,18 0,18 0,18 - 1,50 0,030 0,030 0,012 0,55
S275J2 1.0145 FF 0,18 0,18 0,18 - 1,50 0,025 0,025 - 0,55
S355JR 1.0045 FN 0,24 0,24 0,24 0,55 1,60 0,035 0,035 0,012 0,55
S355L0 1.0553 FN 0,20 0,20 0,22 0,55 1,60 0,030 0,030 0,012 0,55
S355J2 1.0577 FF 0,20 0,20 0,22 0,55 1,60 0,025 0,025 - 0,55
S355K2 1.0596 FF 0,20 0,20 0,22 0,55 1,60 0,025 0,025 - 0,55
S450J0 1.059 FF 0,20 0,20 0,22 0,55 1,70 0,020 0,020 0,025 0,55
Elevate proprietà meccaniche con basse percentuali di carbonio (elevata duttilità e saldabilità)
MATERIALE
Requisiti – ReH e Rm
UNI EN 10025-2: Acciaio semplicemente laminato AR
Tensione di Alfa-
Numerica ≤16 >16 ≤40 >40 ≤63 >63 ≤80 >80 ≤100 >100 ≤150 >150 ≤200 >200 ≤250 >250 ≤400
snervamento ReH numerica
S235JR 1.0038 235 225 215 215 215 195 185 175 -
S235J0 1.0114 235 225 215 215 215 195 185 175 -
S235J2 1.0117 235 225 215 215 215 195 185 175 165
S275JR 1.0044 275 265 255 245 235 225 215 205 -
S275J0 1.0143 275 265 255 245 235 225 215 205 -
S275J2 1.0145 275 265 255 245 235 225 215 205 195
S355JR 1.0045 355 345 335 325 315 295 285 275 -
S355L0 1.0553 355 345 335 325 315 295 285 275 -
S355J2 1.0577 355 345 335 325 315 295 285 275 265
S355K2 1.0596 355 345 335 325 315 295 285 275 265
S450J0 1.059 450 430 410 390 380 380 - - -
(T)
Direzione di laminazione (L)
(L)
(L) Longitudinale – parallelo alla direzione di
laminazione
(T) Trasversale – ortogonale alla direzione di
laminazione
MATERIALI
Requisiti – Resilienza
UNI EN 10025-2: Acciaio semplicemente laminato AR
Alfa-
Numerica ≤150 >150 ≤250 >250 ≤400
numerica
S235JR 1.0038 20 27 27 -
S235J0 1.0114 0 27 27 -
S235J2 1.0117 -20 27 27 27
S275JR 1.0044 20 27 27 -
S275J0 1.0143 0 27 27 -
S275J2 1.0145 -20 27 27 27
S355JR 1.0045 20 27 27 -
S355L0 1.0553 0 27 27 -
S355J2 1.0577 -20 27 27 27
S355K2 1.0596 -20 40 33 33
S450J0 1.059 0 27 - -
MATERIALE
Tensione di rottura Rm
Tensione di rottura Rm [Mpa]
Designazione
Spessore nominale [mm]
acciai ad alta resistenza anche
Alfa-
numerica
Numerica ≤100 >100 ≤150 >150 ≤250 per elevati spessori
S275N 1.0490 370-510 350-480 350-480
S275NL 1.0491 370-510 350-480 350-480
S355N 1.0545 470-630 450-600 450-600
S355NL 1.0546 470-630 450-600 450-600
S420N 1.8902 500-650 500-650 500-650
S420NL 1.8912 500-650 500-650 500-650
S460N 1.8901 540-720 530-710 -
S460NL 1.8903 540-720 530-710 -
MATERIALE
Requisiti – Allungamento a carico massimo
UNI EN 10025-3: Acciaio normalizzato N
Alfa-
Numerica +20 0 -10 -20 -30 -40 -50
numerica
S275N 1.0490
S355N 1.0545
55 47 43 40 - - -
S420N 1.8902
S460N 1.8901
S275NL 1.0491
S355NL 1.0546
63 55 51 47 40 31 27
S420NL 1.8912
S460NL 1.8903
L indica gli acciai con valori minimi di resilienza specificati sino a -50°C
MATERIALE
(Fe 360)
(Fe 430)
(Fe 510)
ftk
fyk fyk
elasto-plastico incrudente elasto-plastico ideale
y u y
La tensione di snervamento minima diminuisce con lo spessore nominale dell’elemento; infatti all’aumentare dello spessore
aumentano anche le disomogeneità e le imperfezioni dovute alle tensioni residue
MATERIALE
Proprietà nominali per il progetto
MATERIALE
Classificazione degli acciai
Acciai per profili chiusi senza saldatura laminati a caldo – EN10210
Da questi processi si ottengono i lingotti che poi sono sottoposti a cicli di lavorazione
meccanica a caldo o a freddo e vengono trasformati nei prodotti finiti (lamiere, piatti,
barre, profilati, bulloni).
Fino agli anni 70 i lingotti di acciaio avevano dimensioni standard, oggi possono avere
dimensioni e forma diverse, più prossime a quelle dei prodotti finiti, con il vantaggio di limitare
il numero di lavorazioni successive. I prodotti possono essere ottenuti in diversi modi,
sostanzialmente riconducibili a due diverse tecniche:
Processo
• Laminazione a caldo
Profilati • Trafilatura (*)
laminati a
• Lavorazione a freddo
caldo
con saldatura (*)
Prodotti HE IPE UPN OHS (*)
siderurgici
industrializzati
Profilati per • Laminazione a caldo
composizione con saldatura (*)
saldata
Alveolate
IFB SFB
• Piegatura a freddo
- Profilatura
Profili
formati a - Pressopiegatura
freddo - Stampaggio
Lamiere grecate
Profili a Z o C
PRODOTTI IN ACCIAIO
Laminazione
Con la tecnologia della laminazione, sia a caldo che a freddo, si ottiene la maggior parte dei
prodotti (detti appunto laminati) comunemente impiegati nelle costruzioni.
Nella laminazione a caldo i lingotti sono riscaldati ad una temperatura necessaria a rendere
il materiale plastico (1200 °C) e fatti passare attraverso una serie di rulli contrapposti e
ruotanti in senso inverso. Questa prima fase della lavorazione è detta laminazione primaria
e porta alla formazione di prodotti semi-lavorati che prendono il nome di slebi, bramme,
blumi o billette a seconda dalla forma che è che funzione del prodotto finito che
genereranno.
Treno di laminazione
ES: le billette hanno una forma di parallelepipedo allungato
(lunghe fino a 15 m) e sono usate, nel processo di
laminazione secondaria per ottenere profilati a doppio T.
Questo tipo di profili sono spesso utilizzati in modo accoppiato, ovvero con due profili accostati. Nel
caso di profili a L si possono formare sezioni composte accostando anche 4 profili.
PRODOTTI IN ACCIAIO
Profili a sezione chiusa
Profili cavi a sezione circolare Formati a caldo
Spessore (mm) Dimensioni (D - mm) Massa (kg/m) (senza saldatura)
da: a: da: a: da: a:
2,3 25 21 1219 1,1 736 HFCHS
Profili cavi a sezione quadrata
Spessore (mm) Dimensioni (b - mm) Massa (kg/m)
da: a: da: a: da: a: Formati a freddo
2 20 20 400 1,1 235 (con saldatura)
Profili cavi a sezione rettangolare
Spessore (mm) Dimensioni (b x h - mm) Massa (kg/m)
CFCHS
da: a: da: a: da: a:
2,5 20 25 x 50 300 x 500 2,7 20
PRODOTTI IN ACCIAIO
Profili saldati
Alcuni profili comunemente usati:
dati tecnici e tolleranze
PRODOTTI IN ACCIAIO
Profili saldati
Le travi alveolari sono prodotti realizzati tramite ossitaglio di un profilo di base laminato a
caldo, (IPE, HL) e successiva saldatura delle parti ottenute a seguito del taglio stesso.
160 - - - 10,0 12,5 15,1 17,5 18,8 20,1 22,6 25,1 31,4 - - -
180 - - - 11,3 14,1 16,9 19,7 21,2 22,6 25,4 28,2 35,3 - - -
200 - - - 12,5 15,7 18,8 21,9 23,5 25,1 28,2 31,4 39,2 47,1 55,0 62,8
220 - - - - 17,2 20,7 - 25,9 - - 34,5 43,1 51,8 60,4 69,1
250 - - - - 19,6 23,5 - 29,4 - - 39,2 49,1 58,9 68,7 78,5
300 - - - - 23,5 28,2 - 35,3 - - 47,1 58,8 70,7 82,4 94,2
350 - - - - 27,4 32,9 - 41,2 - - 54,9 68,6 82,4 96,2 109,9
400 - - - - 31,4 37,6 - 47,1 - - 62,8 78,5 94,2 109,9 125,6
PRODOTTI IN ACCIAIO
Travi saldate (profili non commerciali)
Piatti e larghi piatti: travi composte saldate
Lavorazioni per
stampaggio di
elementi
sagomati a
freddo
Dimensioni (mm)
Larghezza pannello 1000
a)
Orditura primaria
b)
Orditura secondaria
a) Connessione lamiera-cls per ingranamento meccanico mediante bugnature realizzate sulla superficie delle nervature
b) Connessione lamiera-cls mediante particolare conformazione della sezione trasversale della lamiera
PRODOTTI IN ACCIAIO
Accoppiamento dei prodotti (es: solaio a struttura mista)
La lamiera ha la funzione di cassero durante la costruzione e costituisce parte o tutta
l’armatura longitudinale dopo l’indurimento del calcestruzzo. Il getto in cls garantisce
rigidezza nel piano del solaio (evita la necessità di controventi di falda) ed evita problemi di
l’instabilità flesso-torsionale delle travi metalliche.
Il solaio misto è realizzato estendendo l’effetto di collaborazione strutturale alle travi di orditura
del solaio: prima di effettuare il getto, sulle travi vengono fissati mediante saldatura ad arco
dei pioli, che, attraversando la lamiera, rendono solidali le travi di acciaio del solaio ed il
sovrastante getto in calcestruzzo.
PRODOTTI IN ACCIAIO
Trattamenti termici
I prodotti in acciaio possono essere sottoposti a trattamenti termici per modificare la loro
struttura molecolare e variarne le caratteristiche meccaniche in relazione agli impieghi
cui sono destinati. I principali trattamenti termici sono:
RICOTTURA: si intende l’intero ciclo termico comprendente il riscaldamento, con completa trasformazione
della ferrite in austenite, la permanenza a tale temperatura ed il successivo lento raffreddamento. La
ricottura, eseguibile sui lingotti, semilavorati o prodotti finiti, accresce l’omogeneità del materiale di base. La
ricottura dei prodotti lavorati può aumentare la duttilità, ridotta dall’incrudimento a seguito dei processi di
lavorazione meccanica, ed eliminare stati di autotensione interna.
NORMALIZZAZIONE: consiste in un riscaldamento a 900/925 °C seguito da un raffreddamento molto lento;
questo processo annulla gli effetti di un qualsiasi precedente ciclo termico.
TEMPRA: lavorazione che, come la ricottura, prevede il riscaldamento ma anche un successivo brusco
raffreddamento. Il trattamento accresce la durezza del materiale anche se questo comporta una maggiore
fragilità.
RINVENIMENTO: consiste nel riscaldare un pezzo temprato a moderata temperatura per un tempo più o
meno lungo al fine di diminuirne la sensibilità alla rottura fragile.
CEMENTAZIONE: consiste nel riscaldare l’acciaio a contatto con sostanze solide, liquide o gassose in
grado di cedergli carbonio. È un trattamento superficiale applicato nei campi dell’ingegneria meccanica agli
acciai dolci per creare uno strato esterno maggiormente resistente all’usura.
TEMPRA + RINVENIMENTO = BONIFICA: migliora le caratteristiche di resistenza di acciai comuni al
carbonio senza alterare in modo fondamentale la duttilità del prodotto (i bulloni ad alta resistenza sono
soggetti a questo trattamento).
PRODOTTI IN ACCIAIO
Imperfezioni
Il comportamento delle strutture in acciaio (quindi la capacità portante dei singoli elementi)
dipende, a volte anche significativamente, dalla presenza di imperfezioni:
IMPERFEZIONI MECCANICHE;
IMPERFEZIONI GEOMETRICHE.
IMPERFEZIONI MECCANICHE
Si intendono le tensioni residue (o autotensioni) che costituiscono uno stato tensionale non
nullo ma auto equilibrato strettamente legato ai processi di produzione dell’elemento ed
associato a deformazioni plastiche non uniformi. Bernuzzi – Progetto e verifica delle strutture in acciaio
Riguardano la variazione delle dimensioni delle componenti della sezione rispetto a quelle
nominali e sono imputabili ai processi di lavorazione. Valori diversi di area, momenti di
inerzia e moduli di resistenza hanno influenza di conseguenza anche sulle grandezze
prestazionali (es: momento resistente). Nel caso di profili a doppio T sono fissate delle
tolleranze alle imperfezioni.
Tra queste quella longitudinale è sicuramente la più importante e consiste in una variazione
dell’asse dell’elemento rispetto alla sua condizione di rettilineità. Come conseguenza di queste
imperfezioni si possono avere sia un’eccentricità del carico alle estremità, sia una curvatura
iniziale dell’elemento che possono influire sulla sua capacità portante.
I valori di riferimento delle imperfezioni
locali sono forniti dalle NTC 2018 ed
EC3 in funzione del metodo di analisi
Bernuzzi – Progetto e verifica e della curva di stabilità adottata
delle strutture in acciaio
Le imperfezioni di centinatura possono
essere trascurate se sul sistema non
8e0 N Ed agiscono forze di notevole intensità.
q
L2 Nei telai a nodi mobili si trascurano se
N 0.25 N cr
Il difetto di curvatura iniziale viene messo in conto tramite un sistema di forze orizzontali
equivalenti. Definita la quatità e0 è possibile valutare un sistema di forze statiche
uniformemente distribuite di entità q che generano il massimo momento flettente dovuto
all’imperfezione (NEde0)
PRODOTTI IN ACCIAIO
Imperfezioni
IMPERFEZIONI GEOMETRICHE
M N h tg
Tecnica delle Costruzioni - Fondamenti delle costruzioni in acciaio (E.F. Radogna) – Ed.
Zanichelli: Capitoli 2, 3, 8
Progetto e verifica delle strutture in acciaio (C. Bernuzzi) – Ed. HOEPLI: Capitolo 1