Architettura e
bioclimatica
Professionisti, tecnici e imprese
Gruppo Editoriale Esselibri - Simone
Se
sistemi editoriali
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La rappresentazione
dellenergia nel progetto
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1 Rappresentazione dellambiente
1.1 Definizione di ambiente
La definizione di ambiente pu riferirsi a molteplici ambiti, in questo caso si intende
limitarla ai parametri fisici che contribuiscono a definire la sensazione termica, lumi-
nosa e acustica, ovvero: luce, radiazione, calore, umidit, vento e rumore. Di questi ele-
menti possibile dare una semplice descrizione fisica (condizioni puntuali specifiche
di ognuno dei parametri considerati), eventualmente legandola a un andamento tem-
porale (variazione nel tempo giorno, ora, mese del valore di ogni parametro), oppu-
re tentare di dare anche una lettura spaziale indicandone, se possibile, gli effetti siner-
gici (comfort termico, luminoso, acustico). Questa seconda posizione certamente pi
interessante per la progettazione degli ambienti, anche se si presenta pi complessa
nellanalisi e meno ricca di strumenti di rappresentazione codificati e oggettivi.
Unulteriore annotazione riguarda la variabilit degli effetti che un insieme di stimoli
fisici pu produrre in soggetti diversi, fatto che rende difficile (qualcuno sostiene addi-
rittura impossibile) darne una rappresentazione utile e obiettiva.
1
Figura 1.1 Andamento delle condizioni termiche (variazione del budget energetico) in una piazza di
Milano.
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Personalmente credo che la rappresentazione delle condizioni energetiche nellam-
biente sebbene semplificata e approssimata e la descrizione della loro variazione
spazio/temporale, possa essere di fondamentale aiuto al progettista nel prendere
decisioni consapevoli e congruenti con landamento delle forze della natura.
Si tratta naturalmente di iniziare a indagare nuovi sistemi di rappresentazione (in mol-
ti casi semplicemente di riscoprirli) accettando sia la fatica che questo approccio
richiede, sia le conseguenze e i limiti che esso comporta. Infatti come sarebbe possibi-
le esplicitare delle tendenze o dei conflitti tra natura e artificio senza cercare di
risolverli una volta descritti?
Probabilmente molta della resistenza che alcuni architetti hanno nellaccettare qual-
siasi strumento di valutazione che limiti o indirizzi il loro atto creativo da ascrivere al-
lidea di superiorit dellatto progettuale (appunto creativo) che deve permanere libe-
ro da ogni vincolo e ogni possibile valutazione impedendo, tra laltro, qualsiasi compa-
razione e valutazione di qualit del prodotto finale.
Oltre a questa possibilit di valutazione sarebbe anche interessante individuare ed
esplicitare la capacit perturbante che le diverse scelte di progetto hanno sulle condi-
zioni locali per permettere al progettista di comprendere come, quando e quanto
abbiano pesato specifiche scelte sul comportamento ambientale del progetto. Descri-
vere limportanza della messa a dimora di unessenza vegetale, della scelta di un mate-
riale di rivestimento o del tipo di pavimentazione (ma anche la costruzione di un
Figura 1.2 La finestra mediterranea un elemento dellarchitettura che pu funzionare come barriera o
connessione a flussi energetici diversi.
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muro, lapertura di una breccia, la chiusura di una porta ecc.), permetterebbe di sapere
come e quanto ogni azione modifichi le condizioni locali specifiche.
Purtroppo questo problema assai distante dalla soluzione; credo comunque che
ogni piccolo passo compiuto in questa direzione sia un buon passo.
3
Figura 1.3 Villa Capra (Palladio 1567), Casa Studio (Le Corbusier 1922).
Figura 1.4 Modifica locale del pattern del vento in presenza di un ostacolo.
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1.2 Scala di rappresentazione delle condizioni ambientali
In molti casi la rappresentazione delle condizioni ambientali di tipo ascalare e
aspaziale (un valore o un insieme di valori), anche se a ogni scala grafica corrisponde,
normalmente, la possibilit di esprimere meglio e pi convenientemente, informa-
zioni diverse relative ai flussi e ai livelli energetici.
Alcune informazioni sono valide per porzioni ampie di territorio (oppure sono insen-
sibili alle variazioni locali), altre hanno un valore generale ma possono essere modifi-
cate in relazione allintorno specifico.
Certe analisi e rappresentazioni ambientali hanno significato unicamente a scala
micro-urbanistica, altre ancora a scala edilizia mentre alcune sono significative solo a
scala di dettaglio.
Lesperienza insegna che gli strumenti di aiuto alla progettazione, generalmente pi
efficaci, sono quelli che hanno una rappresentazione congruente con i disegni di pro-
getto (planimetrie, piante e sezioni) e sono quindi pi immediatamente comprensibili
dagli operatori. Tra laltro questo tipo di rappresentazione pi immediata e general-
mente meglio accettata perch non richiede codici interpretativi molto diversi da
quelli classici. Purtroppo non sempre possibile arrivare a rappresentazioni compati-
bili con gli usuali codici di rappresentazione e diviene quindi necessario provvedere
anche in maniera diversa.
Nei capitoli seguenti vengono definiti alcuni strumenti di rappresentazione alle diver-
se scale indicando obiettivi, modalit, limiti e vincoli al loro utilizzo.
Figura 1.5 Temperature dellaria, medie, minime e massime rilevate a Milano nei diversi mesi dellanno.
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1.3 I dati climatici
InItalia esiste una rete ampia e diffusa di stazioni di rilevamentodei dati climatici che fan-
no per capo a organismi diversi spesso senza alcun coordinamento tra di loro.
Le stazioni di rilevamento pi note sono quelle dellAeronautica Militare (Servizio
Meteorologico dellAeronautica Militare) che registrano dati di temperatura, umidit,
radiazione e velocit del vento. Oltre allAeronautica Militare si occupano del rileva-
mento dei dati: il Servizio Idrografico del Ministero dei Lavori Pubblici, lUfficio Centra-
le di Meteorologia del Ministero dellAgricoltura, le Agenzie Regionali per la Protezio-
ne dellAmbiente (ARPA), alcune ASL, Universit, centri di ricerca, le comunit montane,
i circoli sportivi (vela, canoa, tiro ecc.), gli osservatori astronomici, diverse associazioni
ma anche privati cittadini. Molti di questi soggetti utilizzano procedure standard di
rilevamento dei dati e li elaborano offrendo valori precisi e statistiche dettagliate, altri
forniscono informazioni frammentarie e incomplete, sia a causa del tipo di strumenta-
zione utilizzata che per limpossibilit di elaborare i dati (registrati solo su supporto
cartaceo) con il risultato di avere uninformazione diffusa ma difficile da reperire e
spesso scarsamente utilizzabile.
5
Figura 1.6 Indicazioni delle stazioni di rilevamento riportate in dati climatici per la progettazione edile
e impiantistica, (CNR).
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Unaltra fonte da cui attingere i dati climatici, relativi a una specifica localit, sono le
norme e i testi che, in modo diverso, si sono interessati di climatologia. Le fonti pi
conosciute e facilmente reperibili sono: la norma UNI 10349 (Dati climatici), che riporta
i dati relativi a 101 capoluoghi di provincia, e il testo Dati climatici per la progettazione
edile e impiantisticaedito dal CNR nel 1982 e, recentemente il software Meteonorm
1
.
Resta il fatto che generalmente i dati climatici hanno formati differenti nelle diverse
pubblicazioni e, quandanche vengano resi omogenei nelle unit di misura, spesso i
valori per la medesima localit differiscono da una fonte allaltra. I motivi di questa
discrepanza possono dipendere dalla differente epoca di rilevamento ed elaborazio-
ne, dal luogo specifico di rilevamento, dal tipo di strumentazione utilizzata per il rileva-
mento ma anche dai diversi obiettivi per i quali sono stati elaborati. Nel nostro caso lo-
biettivo non di tipo normativo e quindi cercheremo di utilizzare i dati pi verosimili
che non sono necessariamente quelli indicati dalla normativa.
Figura 1.7 Suddivisione dellItalia per zone climatiche (fonte Aeronautica Militare).
1
Alcuni dati (relativi alla norma UNI, alla pubblicazione del CNR appena citata o comunque provenienti da altre sta-
zioni di rilevamento presenti sul territorio) sono riportati in allegato su supporto magnetico (vedere gli allegati per la
lista completa).
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In tutto il testo la descrizione dei colori segue una specifica convenzione. Il blu signi-
fica freddo, lazzurro fresco, il verde comfort (o comunque il valore intermedio tra
freddo e caldo), larancione tiepido e il rosso caldo. Quando necessaria una maggio-
re definizione delle condizioni termiche, e sono quindi necessari 7 valori, vengono
utilizzati il giallo e il turchese rispettivamente per indicare le condizioni di leggero
7
Figura 1.8 Suddivisione dellItalia per zone climatiche (fonte UE ricerca Archisun).
Figura 1.9 Grado di trasparenza dellinvolucro di un edificio contemporaneo.
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caldo e leggero freddo a ridosso del comfort (le immagini a colori sono riportate nel
CD allegato).
Esperienze compiute da molti ricercatori (Serra, Zld, Rogora ecc.) dimostrano che lin-
dicazione di un valore scelto tra un numero ridotto di opzioni risulta pi significativo e
meno fuorviante dellindicazione o della richiesta di un valore numerico preciso. Lin-
dicazione qualitativa del valore (alto-basso) particolarmente adatta alle fasi iniziali
del progetto in cui molte scelte non sono ancora completamente definite ma solo
abbozzate. Restringendo la scelta a 5 valori la precisione dellinformazione non risulta
molto inferiore a quella ottenuta indicando valori numerici e garantisce una comuni-
cazione migliore anche con persone poco ferrate nello specifico settore
tecnico/disciplinare.
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2 La rappresentazione ascalare
delle condizioni ambientali
2.1 Temperatura
In un determinato luogo la temperatura dellaria varia nel tempo seguendo un regime
giornaliero e un regime stagionale. Nel nostro emisfero le temperature minime annua-
li si registrano, normalmente, nel mese di gennaio mentre i valori massimi di tempera-
tura si rilevano nel mese di luglio.
Allinterno di una giornata tipo le temperature pi basse si registrano di notte (verso le
3 del mattino in estate e verso le 6 in inverno), mentre i valori massimi si rilevano nel
pomeriggio (verso le ore 14 in inverno e verso le 16 in estate).
Conoscendo le temperature minime e massime e lora in cui si registrano questi valori
possibile ricostruire la variazione oraria (media) delle temperature che ha un anda-
mento sinusoidale secondo la relazione:
t = t +t sin
(h-
12
+t sin
(h- )
12
h m 1 2
)
Dove:
h = ora del giorno
= (h
max
+ h
min
)/2
t
2
= t
m
/ [2* (sinB-2cosB * tan (B/2))]
t
1
= 2*t
2
*cosB/cos (B/2)
B = (h
max
-h
min
)/12
Naturalmente la variazione reale della temperatura in un certo giorno ha un andamen-
to imprevedibile dovuto alle mutazioni improvvise dei fattori metereologici. Landa-
mento medio dei valori di temperatura in un periodo di tempo abbastanza lungo
segue per le variazioni appena descritte.
Le temperature medie nei mesi estremi e lescursione termica media mensile (diffe-
renza tra il valore massimo e il valore minimo di temperatura) sono informazioni signi-
ficative perch descrivono sinteticamente le condizioni climatiche a cui ledificio deve
far fronte in un determinato luogo.
In citt la temperatura dellaria si modifica rispetto al regime termico misurato in un
ambiente rurale dando origine alla cosiddetta isola di calore. possibile stimare la dif-
ferenza massima di temperatura tra citt e campagna t
max
in un giorno sereno utiliz-
zando la seguente correlazione empirica basata su dati rilevati in citt europee:
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u
r
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10
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max
= 2,01*log P 4,06
dove:
P = popolazione del nucleo urbano
Temperatura dellaria e sensazione termica sono parametri correlati ma non variano
allo stesso modo. La temperatura un parametro fisico misurabile strumentalmente in
maniera oggettiva mentre la sensazione termica dipende anche da altri fattori sia di
tipo fisico che di tipo fisiologico e psicologico.
possibile definire il parametro Temperatura equivalente che indica la temperatura a
cui sembra essere lambiente in cui ci troviamo. Questa sensazione termica equivalente
dipende dalla temperatura dellaria, dalla temperatura radiante, dallumidit e dalla
velocit dellaria. Una valutazione semplificata della Temperatura equivalente (To),
valida per condizioni invernali in ambienti confinati, data dallespressione:
To=
(Ta+ Tmr)
2
dove:
Ta = Temperatura dellaria a bulbo secco;
Tmr = Temperatura media radiante.
Se si vuole considerare anche il periodo estivo e le condizioni negli ambienti esterni
occorre invece utilizzare equazioni pi complesse (Serra 1997).
Occorre comunque ricordare che la temperatura giudicata come ottimale (tn) da un
soggetto non fissa ma dipende dalle condizioni ambientali in cui si trova. Per un sog-
getto abituato a vivere in ambienti senza riscaldamento il valore di tn vale:
Figura 2.1 Variazione delle temperature nel giorno medio dei mesi di gennaio e luglio a Milano Linate.
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tn = 0,53 tm + 11,9
dove:
tm = valore medio della temperatura ambiente.
In inverno con temperatura media dellaria esterna = 2 C, tn vale 12,96 C mentre in
estate con temperatura di 20 C, tn vale 22,5 C.
Un altro indice delle condizioni termiche di una localit sono i Gradi Giorno (GG). I gra-
di giorno (GG) definiscono lintensit del periodo freddo in un determinato luogo in
termini di differenza di temperatura e durata.
I GG si calcolano con la formula:
GC= (t - t )
b
1
n
c
dove:
t
b
= temperatura di riferimento ritenuta adeguata calcolata tenendo presente che
un edificio non riscaldato registra una temperatura media superiore di circa 3 C
rispetto alla temperatura media esterna;
T
e
= temperatura media esterna.
Cambiando il valore della temperatura di base cambia, ovviamente, il valore dei GG
per la localit.
Lespressione 2000 GG su base 16 C significa che il calcolo dei GG stato eseguito
ponendo t
b
= 16 C. Ammettendo temperature dellaria inferiori (per esempio aumen-
tando leggermente le temperature medie radianti degli ambienti), i gradi giorno e
quindi i fabbisogni energetici diminuiscono.
Adifferenza della temperatura dellaria esterna la temperatura del terreno si mantiene
molto pi stabile. Maggiore la profondit a cui viene rilevata la temperatura, minori
sono le sue variazioni nellarco dellanno. La variazione annua della temperatura a una
determinata profondit segue un andamento sinusoidale con valori correlati a quelli
della temperatura esterna; dipende dal tipo di terreno, dalla temperatura media annua
e dallescursione media annuale secondo la formula di Hadvig.
Assumendo una diffusivit del terreno media pari a 10
-6
m
2
/s, considerando il periodo
di un anno ed esprimendo la formula si ottiene:
T (h, t) = T
a
+ A e
-0,316h
cos [0,0172 (t-t
max
) -0,316h]
dove:
T (h, t) = temperatura del sottosuolo alla profondit h e allistante t;
T
a
= temperatura media annua dellaria esterna;
A = escursione termica annua.
Negli allegati riportato un foglio di calcolo per la stima dellandamento orario della
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T
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a
t
u
r
a
12
temperatura dellaria esterna e per la valutazione della temperatura del terreno a
diverse profondit.
2.1.1 Le termoisoplete
Un interessante modo per descrivere landamento della temperatura in una determi-
nata localit quello di rappresentarne la variazione oraria media nei diversi mesi.
Inserendo questi dati in un diagramma cartesiano si ottengono le termoisoplete,
ovvero delle linee che rappresentano il luogo dei punti in cui si hanno le medesime
condizioni di temperatura dellaria.
Se si sceglie un intervallo abbastanza contenuto (1 o al massimo 2 gradi) le aree com-
prese tra linee di eguale temperatura rappresentano periodi di tempo con condizioni
termiche stabili e definite. Colorando opportunamente ognuna di queste fasce di
temperatura (con la convenzione indicata nel par. 1.3) si ottiene una mappa delle con-
dizioni termiche orarie del sito di progetto utile per ragionare sullorganizzazione
delle attivit negli spazi aperti e in quelli confinati.
In figura 2.3 rappresentato il diagramma delle termoisoplete relativo alla localit di
Milano Linate.
Come gi detto occorre ricordare che la sensazione termica dipende anche da fattori
non fisici (culturali, fisiologici e psicologici). possibile definire un adattamento medio
alle condizioni climatiche, in termini di sensazione modificata rispetto agli stimoli ter-
mici (ma anche in termini di modifica del vestiario nelle diverse stagioni) che
riportato nella figura 2.4.
Se invece delle semplici temperature dellaria i valori di temperatura venissero pesati
rispetto agli altri parametri del comfort (umidit, velocit dellaria e adattamento alle
Figura2.2 Temperaturamediadellariaesternaetemperaturamediadel terrenoadiverseprofonditSerre(SA).
Estratto della pubblicazione