C
)
Alla temperatura esterna di 33C lunit funzionante come
refrigeratore produce acqua nellintervallo 3-19 C.
Limiti di funzionamento in riscaldamento:
Alla temperatura esterna di -5 C lunit funzionante come
pompa di calore produce acqua calda nellintervallo 25-
49 C.
I limiti di funzionamento delle unit sono compatibili con
le temperature esterne della localit e con le temperature
di funzionamento dellimpianto per cui si pu procedere
alla scelta della grandezza necessaria.
La grandezza della pompa di calore dipende dalla
potenza erogata alla temperatura esterna di progetto,
ovvero a -5C di temperatura esterna.
Supponendo di disporre di una alimentazione elettrica di
tipo trifase si opta per lunit AIR+ MT410 11T i cui dati di
targa riportano:
25
Prestazioni in riscaldamento KW
Potenza termica (30/35C-7C D.B./6C W.B.) 13,60
Potenza assorbita compressori (30/35C-7C D.B./6C W.B.) 2,75
Potenza assorbita totale 3,22
COP (EN 14511:2004; 30/35C-7C D.B./6C W.B.) 4,13
Dalla consultazione del bollettino tecnico sembrerebbe
che la pompa di calore sia sovradimensionata, ma occorre
verifcare quali siano le prestazioni alla temperatura
esterna di -5 C.
Temperatura esterna (C) DB/WB
Potenza termica
KW
-5 / -5,4
10,20 T. acqua uscita scambiatore interno C 10,20
35,00
10,20
Nelle schede tecniche delle unit sono riportati dei fattori
di correzione della potenza termica per tener conto dei
cali di prestazione dovuti ai periodici sbrinamenti delle
unit:
Potenze termiche integrate Potenze termiche integrate
Temperatura aria in ingresso allo scambiatore
esterno C (D.B. /W.B.)
-5/-5,4
Coefciente moltiplicativo della potenza termica 0,89
Risulta pertanto che la potenza termica erogata alle
condizioni di progetto :
Pt (Kw) = 10,3 x 0,89 = 9,1
Lunit AIR+ MT410 11T risulta sufciente alla copertura
del fabisogno termico di picco.
Per verifcare che lunit sia idonea allapplicazione in
esame si deve verifcare anche la copertura del
fabbisogno estivo per cui si procede alla verifca delle
prestazioni in rafrescamento.
Alla temperatura massima esterna, ovvero 33C, lunit
riesce ad erogare acqua refrigerata nel range di
temperatura 3-20C, per cui si pu concludere che i limiti
di funzionamento dellunit sono compatibili con le
temperature di lavoro dellimpianto radiante.
Temperatura esterna (C) DB/WB
Potenza
frigorifera KW
33
14,40 T. acqua uscita scambiatore interno C 14,40
15
14,40
Lunit AIR+ MT410 11T idonea tanto alla copertura del
fabbisogno invernale quanto alla copertura di quello
estivo: la potenza in eccesso pu essere stoccata in un
accumulo opportunamente dimensionato.
26
4.2 Dimensionamento di una pompa di calore aria-
acqua in funzionamento bivalente
Come esposto precedentemente la temperatura minima
di progetto, in corrispondenza della quale si determina il
carico termico di picco, una temperatura che si verifca
per poche ore complessive durante un anno. A titolo di
esempio sono riportate nel prospetto che segue le
distribuzioni di temperatura di tre citt italiane:
localit Milano Roma Napoli
Temperatura
esterna (C)
durata in h durata in h durata in h
-15 2 1 1
-10 61 1 1
-5 147 1 1
0 1199 48 26
5 1750 984 769
10 1511 2325 2350
15 1648 1927 2069
20 1412 1803 1777
Osservando il proflo di temperature per la citt di Milano,
si osserva come la temperatura di progetto di -5 C
esterni si verifca per meno di 200 ore annuali:
temperature maggiori sono molto pi ricorrenti e
durature in una stagione di riscaldamento.
Una pompa di calore dimensionata in base al fabbisogno
termico alla temperatura minima di progetto risulta
pertanto sovradimensionata per quasi lintera stagione di
riscaldamento.
Una progettazione pi efciente quella che prevede
linstallazione di una potenza integrativa a quella della
pompa di calore che entri in funzione solo per poche ore
in un anno per coprire i fabbisogni pi gravosi. Questo
funzionamento si dice bivalente, essendo presenti due
tipi di generatori. Se il generatore integrativo una
resistenza elettrica si parla di bivalenza monoenergetica
in quanto la pompa di calore e la resistenza hanno come
unica fonte quella elettrica.
Il dimensionamento della pompa di calore, in questo caso
deve essere fatto in corrispondenza di una temperatura
compresa tra la minima di progetto e la
Tab. 4.2 Andamento delle temperature per tre citt italiane
temperatura media stagionale, seguendo la curva di
carico delledifcio. La curva di carico delledifcio esprime
landamento del fabbisogno termico in funzione della
temperatura esterna.
L esempio che segue riferito agli stessi dati dellesempio
precedente:
dati di progetto dati di progetto
Localit Milano
Gradi Giorno GG 2404
Tmin di progetto -5 C
Tmax estiva della localit 33 C
Carico invernale di picco 9 Kw
Carico estivo di picco 8 Kw
T di alimentazione pannelli radianti in riscaldamento 35C
T di alimentazione pannelli radianti in rafrescamento 15C
Tab. 4.3 Dati di progetto
La curva di carico delledifcio dimostra come il
fabbisogno termico delledifcio diminuisca allaumentare
della temperatura esterna.
La localit scelta in zona E e la durata della stagione di
riscaldamento di 183 giorni: sulla base di queste
informazioni si pu risalire alla temperatura media
stagionale (vedi esempio 1.1) che risulta tm = 6,8C.
Il dimensionamento della pompa di calore per un
funzionamento bivalente pu essere efettuatato per una
temperatura compresa tra quella minima di progetto e
quella media stagionale.
fg. 4.1 Curva di carico termico delledifcio
27
Si prende in esame una pompa di calore della stessa serie
AIR+ MT410 ma di una taglia pi piccola rispetto
allesempio precedente: lunit AIR+ MT410 08T.
Anche in questo caso le prestazioni della macchina
devono essere riferite alla temperatura esterna e alla
temperatura di funzionamento dellimpianto radiante
(35C), nonch essere corrette per tener conto dei cicli di
sbrinamento: le prestazioni dellunit sono rappresentate
da una curva che va ad intersecare la curva di carico
delledifcio.
La pompa di calore, alla temperatura minima di progetto
eroga una potenza minore del fabbisogno: la potenza
della pompa di calore uguaglia il fabbisogno delledifcio
ad una temperatura maggiore della minima di progetto e
minore della media stagionale: questa temperatura
detta di bivalenza.
Grafcamente, il punto di intersezione tra la curva di
carico delledifcio e la curva di prestazione della pompa
di calore individua la temperatura di bivalenza:
fg. 4.2 Intersezione della curva di carico termico con la curva
di prestazione della pompa di calore nel punto di bivalenza.
Tb = -1 C
Al di sopra della temperatura di bivalenza il carico termico
delledifcio coperto dalla sola pompa di calore; per
temperature esterne i nferi ori , i nvece, si ha i l
funzionamento bivalente della pompa di calore
supportata dalla potenza integrativa.
Alla temperatura esterna di -5 C (minima di progetto) la
potenza erogata dalla pompa di calore pari a 7 KW per
cui la potenza integrativa necessaria pari a 2 Kw e pu
essere garantita da una resistenza elettrica di potenza
equivalente inserita nel circuito idraulico.
Linserimento di resistenze elettriche integrative pu
avvenire attraverso appositi moduli idraulici opzionali e
la loro gestione avviene secondo una logica modulare in
base alla curva di carico e quindi in base alla temperatura
esterna.
Le resistenze elettriche integrative sono modulari da 2-4-6
Kw, sono immerse in piccoli serbatoi inseriti nel circuito
idraulico e sono gestite in base a soglie di temperatura.
fg. 4.3 Schema semplifcato di funzionamento di pompa di
calore con resistenza integrativa
Oltre che con resistenze elettriche, la bivalenza pu essere
garantita anche da altri tipi di generatori come nel caso di
caldaie esistenti: ci che conta il corretto principio di
progettazione e quindi la successiva gestione della
pompa di calore.
In generale si pu concludere sintetizzando i vantaggi di
un impianto in pompa di calore progettato secondo una
logica di funzionamento bivalente:
- maggiore continuit di esercizio della pompa di calore
e maggiore efcienza energetica;
- maggiore longevit dei compressori grazie alla
riduzione degli spunti/ora;
- minore investimento iniziale;
- pi rapido ammortamento delle spese sostenute.
28
4.3 Dimensionamento di una pompa di calore acqua-
acqua
Qualora sia disponibile una sorgente idrica quale una
falda acquifera, un pozzo o acqua superfciale possibile
il suo sfruttamento tramite le pompe di calore reversibili,
acqua-acqua della serie ACTEA.
Come per tutte le pompe di calore il dimensionamento
richiede la valutazione dei seguenti parametri:
- carico termico delledifco;
- carico frigorifero delledifcio;
- temperature di funzionamento dellimpianto.
Contestualmente si devono efettuare delle verifche
aggiuntive relative alla risorsa idrica, che a diferenza
dellaria, non disponibile in quantit illimitata.
Nello specifco occorrono:
- unanalisi idrogeologica per verifcare la quantit di
acqua disponibile e la compatibilit delle portate
richieste;
- sondaggio sulla temperatura della risorsa;
- unanalisi chimico-fsica delle acque;
- iter autorizzativo presso le autorit locali.
Nel seguente esempio di dimensionamento di una
pompa di calore acqua-acqua si considera lo stesso
immobile oggetto degli esempi precedenti.
dati di progetto dati di progetto
Localit Milano
Carico invernale di picco 9 Kw
Carico estivo di picco 8 Kw
T di alimentazione pannelli radianti in riscaldamento 35C
T di alimentazione pannelli radianti in rafrescamento 15C
La risorsa disponibile acqua di falda ad una temperatura
media annuale di 9 C. Lo sfruttamento della risorsa
avviene in modo diretto, ovvero senza un fuido
termovettore intermedio; in mancanza di corpi idrici
superfciali comunicanti con la falda si devono praticare
due pozzi uno per lestrazione dellacqua e laltro per la
sua restituzione in falda. In queste condizioni occorre
prestare massima attenzione alla qualit chimico fsica
delle acque (vedi paragrafo 2.3) e bisogna osservare le
seguenti precauzioni:
Tab. 4.4 Dati di progetto
- rispetto della temperatura minima di restituzione in
falda (deve essere compatibile con i limiti di
funzionamento della pompa di calore e con i vincoli
normativi locali e comunque consigliabile non sia
inferiore a 2C);
- distanza minima tra i pozzi di presa e restituzione in
modo da evitare cortocircuiti nel percorso dellacqua (la
distanza minima consigliata di 15 m).
Presupposto che siano verifcate tutte queste condizioni si
passa al dimensionamento della pompa di calore.
Passando al dimensionamento dellunit, in base al carico
termico delledifcio, consultando il bollettino tecnico si
sceglie lunit ACTEA 07 TM le cui prestazioni in
riscaldamento e rafrescamento sono riportate di seguito:
Prestazioni in riscaldamento KW
Potenza termica (30/35C - acqua allo scambiatore esterno
10C)
9,36
Potenza assorbita compressori 1,77
Potenza assorbita totale 1,78
COP 5,26
Prestazioni in rafrescamento KW
Potenza frigorifera (23/18C - acqua allo scambiatore esterno
30/35C)
10,50
Potenza assorbita compressori 1,94
Potenza assorbita totale 1,95
EER 5,38
Le prestazioni dellunit riportate nel bollettino tecnico si
discostano dalle condizioni di temperatura dellacqua
disponibile in falda pertanto occorre verifcare la
compat i bi l i t ai l i mi t i di f unz i onament o e
successivamente quali siano le prestazioni alle condizioni
di utilizzo.
29
Limiti di funzionamento in rafreddamento ACTEA 07TM Limiti di funzionamento in rafreddamento ACTEA 07TM Limiti di funzionamento in rafreddamento ACTEA 07TM
Scambiatore esterno Scambiatore esterno C
T. min acqua in ingresso unit standard 15
T. min acqua in ingresso con valvola modulante o pressostatica 6
T. max. acqua in uscita Acqua scambiatore interno 12/7C 55
T. min. acqua in uscita 28
Salto termico (min/max) 5/16
Scambiatore interno Scambiatore interno C
T. max. acqua in ingresso 24
T. max. acqua in uscita 18
T. min. acqua in uscita Punto di intervento dellantigelo 5
Salto termico (min/max) 3/8
Limiti di funzionamento in riscaldamento ACTEA 07TM Limiti di funzionamento in riscaldamento ACTEA 07TM Limiti di funzionamento in riscaldamento ACTEA 07TM
Scambiatore esterno Scambiatore esterno C
T. max acqua in uscita 18
T. min acqua in uscita punto di intervento dellantigelo 5
Scambiatore interno Scambiatore interno C
T. max. acqua in uscita 60
Salto termico acqua (min/max) 3/8
Come si vede dalla tabella precedente la temperatura
dellacqua di falda rientra nei limiti di funzionamento
tanto invernali, quanto estivi. Per il funzionamento in
rafreddamento essendo la temperatura dellacqua di
falda inferiore a 15C occorre dotare lunit di valvola
modulante o pressostatica: lintervento della valvola
consente lestensione dei limiti di funzionamento.
I l sal to termi co al l o scambi atore esterno, i n
rafreddamento, variabile al f ne di garantire una
temperatura in uscita allo scambiatore esterno non
inferiore a 28C, per cui le prestazioni in rafreddamento
devono essere riferite, ad una temperatura minima di
30C.
Temperatura acqua scambiatore esterno(C)
Potenza
KWf
30
10,1 T. acqua uscita scambiatore interno C 10,1
15
10,1
Analogamente in riscaldamento il salto termico allo
scambiatore esterno variabile per consentire di rientrare
nei limiti di funzionamento per cui per le prestazioni in
riscaldamento si considera allo scambiatore esterno acqua
in ingresso a 9C ed in uscita a 6 C (salto termico minimo
3C).
Temperatura acqua scambiatore esterno
(C)
Potenza
KWt
6
9,36 T. acqua uscita scambiatore interno C 9,36
35
9,36
Quindi entrambe le potenze, quella termica e frigorifera,
risultano essere soddisfatte dallunit in pompa di calore.
Si osserva, dal bollettino tecnico, che la portata richiesta
allo scambiatore esterno pari 2124 l/h con una media di
240 l/h pro KW di potenza termica installata per cui
questo valore di portata deve essere confrontato con la
portata prelevabile dalla falda, per completare lo studio di
fattibilit dellimpianto.
Nel dimensionamento delle pompe di calore ACTEA
abbinate a circuiti intermedi di scambio in cui fuisce un
fuido termovettore rappresentato da acqua glicolata,
occorre efettuare delle correzioni in base alla percentuale
di glicole impiegata, usando i fattori di correzione sia per
il lato utilizzo sia per quello sorgente, come riportato nel
bollettino tecnico.
30
4.4 Accumulo inerziale
In caso di funzionamento monovalente, la pompa di
calore deve essere dimensionata per soddisfare il carico
massimo di punta dellimpianto, sia esso estivo o
invernale. Il carico di picco come gi specifcato, la
massima potenza richiesta dalledifcio alle condizioni
esterne di progetto e quindi alla temperatura minima
invernale ed alla temperatura massima estiva.
Le condizioni di progetto sono per condizioni estreme,
che si verifcano per poche ore e per pochi giorni in un
anno per cui la pompa di calore risulta essere
sovradimensionata rispetto alla richiesta istantanea
delledifcio per la maggior parte del tempo.
Il sovradimensionamento della pompa di calore per la
maggior parte del tempo pu produrre numerosi
pendolamenti con alta frequenza di cicli di accensione e
spegnimento.
Una frequenza incontrollata di accensioni e spegnimenti
non un parametro positivo per la vita utile dei
compressori di una pompa di calore. La soluzione
impiantistica a questo aspetto ladozione di un
accumulo inerziale collegato alla pompa di calore che
contenga i pendolamenti, consentendo alla pompa di
calore, una volta avviata, di mantenersi attiva almeno per
il tempo minimo di funzionamento dei compressori.
Laccumulo inerziale consente anche di far fronte a punte
di richiesta termica senza ricorrere allavviamento della
pompa di calore.
Negli impianti ad alta inerzia termica come gli impianti a
pannel l i radi anti occorre val utare l a necessi t
delladozione di un accumulo perch la funzione inerziale
potrebbe essere svolta anche completamente dallacqua
dellimpianto. Si pu dire che ai fni del corretto
funzionamento dellimpianto bene garantire un volume
efcace alla pompa di calore: se il volume di acqua
dellimpianto non sufciente, si fornisce il volume
mancante per mezzo dellaccumulo.
V
accumulo
=
V
efcace
- V
impianto
Vefcace =
Qf * 60 * tmin
= (m
3
) Vefcace =
Cp * * t
= (m
3
)
- Q : potenza del refrigeratore/pompa di calore ( Kw );
- tmin: tempo minimo di funzionamento (minuti);
- : massa volumica dellacqua ( Kg/m
3
);
- Cp: calore specifco dellacqua ( KJ/Kg K );
- t: variazione di temperatura allevaporatore ( K );
Contenuto acqua efcace in litri pro KW di potenza Contenuto acqua efcace in litri pro KW di potenza Contenuto acqua efcace in litri pro KW di potenza Contenuto acqua efcace in litri pro KW di potenza Contenuto acqua efcace in litri pro KW di potenza Contenuto acqua efcace in litri pro KW di potenza
t evaporatore (C) t evaporatore (C) t evaporatore (C) t evaporatore (C) t evaporatore (C) t evaporatore (C)
4,0 4,0 5,0 5,0 6,0 6,0
minimo ottimale minimo ottimale minimo ottimale
7,2 12,7 5,7 10,1 4,8 8,4
Alcune pompe di calore sono dotate di pi compressori e
prevedono una erogazione della potenza frigorifera non
continua bens parzializzata secondo dei gradini di
funzionamento. In presenza di queste unit il volume di
accumulo deve essere dimensionato ancora in base al
volume complessivo dellimpianto, ma considerando
anche i seguenti parametri:
- set point fssato;
- intervallo di temperatura che determina lattivazione
dei compressori;
- salto termico allevaporatore.
Le unit della serie AIRMAX MT 410 sono state progettate
con due compressori di taglia diversa in modo da
garantire una parzializzazione del carico al 40%, al 60% ed
al 100% con un intervallo di 3C nel passaggio da un
grado di parzializzazione allaltro. I volumi di accumulo
inerziale da abbinare alle unit di questa serie sono
indicati nella tabella seguente:
Tab. 4.5 Valori indicativi per il contenuto dacqua nellimpianto
Il contenuto di acqua efcace pu essere calcolato
supponendo che la variazione di temperatura dellacqua,
tra andata e ritorno, si ottenga in un tempo variabile dai 2
ai 4 minuti.
AIRMAX MT 410 Volume accumulo inerziale (l)
G01-G05 200
G06-G09 300
Per le pompe di calore con compensazione del set-point i
volumi inerziali dimensionati come sopra sono da ritenersi
di sicurezza in quanto la funzione di compensazione
agisce oltre che sul carico anche sulla durata intervendo
perci quando il contenuto di acqua dellimpianto risulta
essere limitato.
Tab. 4.6 Valori di accumulo per pompe di calore AIRMAX MT 410
31
Tipo di utenza Durata del periodo di punta (h)
Abitazioni fno a 4 vani 2 2,5
Abitazioni oltre 4 vani 3,0
Alberghi e pensioni* 2,5 4
Ufci 1,0
Ospedali e cliniche 3 4
Centri sportivi** 1,0
Spogliatoi di stabilimenti** 1,0
4.5 Fabbisogno di acqua calda sanitaria
Il consumo di acqua calda sanitaria non ripartito
uniformemente nel corso di una giornata, ma risulta
concentrato in intervalli temporali di durata limitata,
defniti periodi di punta. Il diagramma seguente mostra
il tipico andamento dei consumi giornalieri di acqua in
una singola abitazione. Nei periodi di punta si verifcano
il massimo consumo contemporaneo di acqua calda per
cui limpianto di preparazione di ACS deve essere in
grado di soddisfare tali neccessit.
fg. 4.4 Andamento orario dei prelievi di acqua
Le abitudini dellutenza determinano la durata del
periodo di punta, noto il quale possibile determinare la
potenza necessaria alla produzione di ACS.
Nella tabella seguente sono riportati le durate dei periodi
di punta di acqua calda in funzione del tipo di utenza.
Tab. 4.7 durata del periodo di punta secondo UNI 9182
Per determinare il consumo totale di acqua calda nel
periodo di punta occorre anche tener conto degli
apparecchi sanitari installati e della loro frequenza di uso.
Nella tabella che segue si riportano i consumi di acqua
calda a 40C dei normali apparecchi sanitari:
Apparecchio
Consumo per singolo utilizzo
(l)
vasca da bagno 120 160
doccia 50 60
lavabo 10 12
bidet 8 10
lavello da cucina 15 20
Tab. 4.8 Consumi degli apparecchi per singoli utilizzi
Per la determinazione del massimo uso contemporaneo di
acqua calda a 40C la norma UNI 9182 propone la
seguente formula:
Qm =
(
qi * Ni
)
= (l/h) Qm =
(
di
)
= (l/h)
- qi : consumo del singolo apparecchio in litri (l);
- Ni : numero di unit corrispondenti ai consumi qi;
- di: durate corrispondenti ai consumi qi in ore (h).
Le durate corrispondenti ai consumi dipendono dal
particolare tipo di utenza per cui in relazione allintensit
di utilizzo occorre stabilire quante volte ciascun
apparecchio utilizzato durante il periodo di punta. Nelle
applicazioni di tipo residenziale si pu ragionevolmente
assumere che ciascun apparecchio sia impiegato una volta
allora. Per le abitazioni occorre tener conto di alcuni
fattori correttivi che tengono conto del numero di alloggi:
allaumentare degli utenti si riducono le probabilit di
utilizzi contemporanei degli apparecchi sanitari.
Numero alloggi Fattore di moltiplicazione Fall
1 1,2
2 0,9
3 0,7
3 8
0,92
(n-3 )
* 0,73
9 25
0,985
(n-9)
* 0,48
* n: numero di alloggi
Tab. 4.9 fattori di moltiplicazione per la port. max
contemporanea
* in caso di ricevimento di comitive la durata della punta pu
scendere a 1-1,5 h; **da verifcare caso per caso;
32
La portata oraria contemporanea per applicazioni
residenziali :
Qmall =
Qm * F
all
* 1,2 * 0,8*1,06
(m-1)
= (l/h)
punta, sia in assenza di richiesta essendo stoccata
nellaccumulo termico. La potenza del generatore ed il
volume dellaccumulo sono inversamente proporzionali
poich tanto maggiore il fabbisogno soddisfatto
istantaneamente tanto minore il volume necessario
allaccumulo.
Vc =
Qm * dp *(tm - tf)
*
Pr
(litri) Vc =
dp + Pr
*
tc - tf
(litri)
P=
Qm * dp * (tm - tf)
* 1 (Watt) P=
dp + Pr
* 1 (Watt)
dp: durata della punta (h);
tm: temperatura di utilizzo dellacqua calda (C);
tf: temperatura dellacqua fredda dallacquedotto (C);
tc: temperatura di accumulo dellacqua calda (C);
Pr: durata del preriscaldamento (h).
Come criterio da seguire nella scelta dei parametri di
dimensionamento bene non eccedere n nel volume
dellaccumulo n nella potenza della pompa di calore.
4.6 La produzione di acqua calda sanitaria
La potenza termica da dedicare alla produzione di acqua
calda sanitaria, dipende dal tipo di produzione, se
istantanea oppure con accumulo.
Nei sistemi con pompa di calore da scegliere la
produzione con accumulo al f ne di evitare frequenti
accensioni e spegnimenti in corrispondenza dei picchi di
richiesta, controproducenti per i compressori dellunit. Il
sistema pi difuso prevede un serbatoio di accumulo, la
cui capacit deve essere opportunamente dimensionata,
dotato di un serpentino scambiatore di calore in cui
circola lacqua che viene riscaldata dalla pompa di calore.
La potenza necessaria a raggiungere e mantenere la
temperatura dellacqua desiderata, pu essere erogata
sia in corrispondenza della richiesta di
fg. 4.5 Accumulo di ACS in serie alla pompa di calore
Per la temperatura di acquedotto si pu fare riferimento a
tf = 10 15 C , mentre per la temperatura di utilizzo si
assume tm= 40 C. Per la temperatura di produzione
del l acqua cal da occorre consul tare i l i mi ti di
funzionamento delle singole pompe di calore, fermo
restando che questa temperatura pu variare nel range
dei 50 55C; di conseguenza per la temperatura di
accumulo si fa riferimento a tc= 48 50 C.
Anche la durata del periodo di preriscaldamento ha la sua
importanza ai f ni del corretto dimensionamento;
solitamente si assume dp= 1 3 h.
con m numero medio dei vani per alloggio.
Esempio 4.1
edifcio residenziale con n = 15 alloggi
numero di vani per alloggio m = 4
Apparecchi acqua calda sanitaria per alloggio:
2 lavabi + 1 bidet + 1 vasca da bagno + 1 doccia + 1 lavello
Numero complessivo di apparecchi:
30 lavabi + 15 bidet + 15 vasche da bagno + 15 docce + 15
lavelli;
Correzione in base al numero di numero di alloggi e
numero di vani:
Durata della punta (vedi tabella): 2h;
Numero di utilizzi per ora: 1 (quindi 2 utilizzi nel periodo di
punta);
Portata oraria contemporanea
Fall = 0,985
(15-9)
* 0,48 = 0,44
Qm =
2 x 10 x 30
+
2 x 8 x 15
+
2 x 160 x 15
+ Qm =
2
+
2
+
2
+
Qmall = Qm * 0,44 * 1,2 * 0,8*1,06
(4-1)
= 1985 (l/h)
con m = 4
+
2 x 60 x 15
+
2 x 15 x 15
= 3.945 l/h +
2
+
2
= 3.945 l/h
La portata massima contemporanea risultante :
33
4.7 Dimensionamento del serpentino di scambio
Lo scambio termico tra il fuido del circuito primario ed il
fuido contenuto nellaccumulo termico reso possibile
da uno scambiatore a serpentino che attraversa
longitudinalmente laccumulo. Lacqua calda del circuito
primario attraversa il serpentino producendo per scambio
termico il riscaldamento dellaccumulo.
fg. 4.6 Accumulo di ACS con serpentino scaldante
Il dimensionamento della superfcie di scambio del
serpentino un elemento a cui prestare la massima
attenzione in fase progettuale in quanto condiziona il
corretto funzionamento della pompa di calore.
I generatori di calore di tipo tradizionale producono
acqua a temperature molto elevate, anche fno ad 80 C,
per cui permettono un buono scambio termico anche con
superfci di scambio del serpentino limitate.
Con le pompe di calore invece occorre fare considerazioni
di tipo diverso.
Innanzitutto occorre considerare il campo di lavoro per
determinare la temperatura massima raggiunta dalla
pompa di calore.
Successivamente occorre dimensionare la superfcie dello
scambiatore interno che sar dunque maggiorata rispetto
allo standard utilizzato con caldaie e pannelli solari.
Uno scambiatore sottodimensionato non riuscendo a
trasmettere lintera potenza termica della pompa di calore
causa laumento dei cicli di accensione e spegnimento del
compressore ed un allungamento dei tempi di ricarica
dellaccumulo: il sistema diventa energeticamente
sfavorevole.
Per buona prassi la superfcie di scambio deve essere
dimensionata nelle condizioni pi sfavorevoli di scambio
termico:
- massima temperatura della fonte di calore (dipende dal
campo di lavoro di ciascuna macchina, ad esempio nel
caso di una pompa di calore aria-acqua, Tmax=35C
corrispondente allesercizio estivo);
- temperatura di mandata della pompa di calore
corrispondente alla massima temperatura della fonte di
calore;
- temperatura dellaccumulo massima ( T=45C).
Queste condizioni corrispondono alla condizione pi
sfavorevole di lavoro della pompa di calore e nel
contempo al minimo scambio termico tra scambiatore e
fuido accumulato, per cui la superfcie di scambio deve
essere massima per consentire la cessione della potenza
calorifca della pompa di calore.
Seguono una formula per il dimensionamento rapido del
serpentino di scambio ed una tabella di scelta rapida.
Potenza della
pompa di calore
(KW)
Volume
accumulo
(l)
Superfcie
di scambio
serpentino (m
2
)
11 300 3,8
16 500 5,5
Tab. 4.10 Superfcie di scambio del serpentino in funzione del
serpentino di accumulo
S =
Qh
= (m
2
) S =
2500
= (m
2
)
-Qh potenza richiesta al generatore (Kcal/h);
-S superfcie di scambio in m
2
.
34
4.8 Pompe di calore con accumulo integrato
Un sistema compatto per la preparazione dellacqua
calda sanitaria rappresentato dalle pompe di calore
aria-acqua con accumulo integrato (serie HP). Il calore
sottratto allaria, valorizzato dalla pompa di calore, viene
direttamente ceduto allaccumulo di acqua calda
sottostante.
Laria richiesta pu essere aspirata dal locale di
installazione, da un locale vicino oppure direttamente
dallesterno attraverso una canalizzazione: in fase di
progettazione ci si deve accertare che laria impiegata
rientri nel campo di funzionamento della pompa di calore
(7C-35C) e che non sia aspirata da ambienti troppo
polverosi o inquinati.
Come normalmente avviene per le pompe di calore aria-
acqua, il passaggio dellaria attraverso levaporatore ne
produce il rafreddamento e la condensazione
dell umidit contenuta: si verifca dunque una
deumi di fc az i one c he pu es s er e s f r ut t at a
vantaggiosamente in ambienti umidi. Si prestano alla
collocazione di queste pompe di calore, locali come:
- lavanderie/locali asciugatura;
- cantine/dispense;
- locali non riscaldati;
- locali tecnici
purch sia garantito un volume minimo di almeno 30 m
3
.
fg. 4.7 Pompa di calore HP in locale tecnico
una valida indicazione quella di isolare le pareti di
confne tra il locale di installazione ed il locale di
consumo. Il rafreddamento dellambiente di installazione
invece scongiurato canalizzando le pompe di calore e
quindi lavorando direttamente sullaria esterna. Per il
dimensionamento di queste unit, essendo esse
caratterizzate da una potenza e da un accumulo prefssati,
si pu seguire come criterio quello della copertura del
fabbisogno giornaliero stimato. In base ai modelli
disponibli, riportata una tabella indicativa di
dimensionamento, per il settore residenziale:
Numero utenti pompa di calore
2 - 4 HP 180
4 - 8 HP 300
Tab. 4.11 Parametri di dimensionamento pompa di calore HP.
Per applicazioni diverse dal residenziale occorre invece
valutare il fabbisogno in base al tipo di utenza: i
fabbisogni maggiori possono essere coperti con pi unit
HP installate in parallelo.
Nei locali con destinazione duso diversa da quella
abitativa in cui siano presenti delle portate di aria di
estrazione (frazione di rinnovo espulsa, aria di estrazione
di cucine di ristoranti, ecc.), laria di estrazione diviene un
refuo energetico utilizzabile dalle pompe di calore per
produrre acqua calda sanitaria. Le unit, sono corredate di
resistenze integrative che possono intervenire con
funzione di emergenza e sono predisposte per il
collegamento a fonti energetiche alternative come
impianti solari termici ed impianti a legna/pellets.
Lapporto frigorifero dato dal funzionamento della
pompa di calore allambiente non riscaldato va
opportunamente considerato afnch la sottrazione di
calore non si propaghi agli ambienti confnanti:
fg. 4.8 Pompa di calore HP canalizzata con aria in estrazione
35
4.9 Applicazioni speciali: il riscaldamento di piscine
Le piscine contengono ingenti masse dacqua che devono
essere mantenute a temperatura controllata, siano esse
collocate allaperto o al chiuso.
La temperatura a cui portare e mantenere lacqua dipende
dal tipo di attivit che deve svolgersi in piscina e dal grado
di comfort desiderato: nel prospetto che segue sono
individuati dei range di temperatura per diversi tipi di
bacini.
Tipo di piscina Temperatura (C)
piscina agonistica 22-24C
attivit sportiva leggera/svago 24-28C
piscina bambini/preriscaldamento 28-30C
piscine ad uso terapeutico 29-35C
Tab. 4.12 Temperature dellacqua per diverse tipologie di
piscina
Nel riscaldamento delle piscine si distinguono due
momenti diversi: messa a regime e mantenimento.
La messa a regime linnalzamento della temperatura
dellacqua dal valore dellacquedotto al valore di utilizzo.
Questa operazione avviene in fase di primo avviamento
della piscina e successivamente ogni qual volta occorre
svuotare la vasca per le normali operazioni di igiene e
manutenzione. Il tempo in cui pu essere realizzata la
messa a regime varia da 24h f no a 96 h. Pi breve il
tempo di messa a regime maggiore la potenza richiesta
al generatore di conseguenza consigliabile optare per
tempi pi lunghi: la potenza di messa a regime eccede
quella necessaria per il mantenimento di una quota tanto
maggiore quanto minore il tempo di messa a regime.
Una volta raggiunta la temperatura desiderata, questa
deve essere mantenuta per cui occorre erogare un
apporto termico continuo equivalente alla somma delle
dispersioni dellintera piscina: questa la fase di
mantenimento.
Le dispersioni termiche di una piscina sono dovute a
molteplici fattori:
- evaporazione dalla superfcie dello specchio dacqua;
-irraggiamento verso lambiente esterno;
-convezione prodotta dal contatto tra laria e lacqua;
-trasmissione attraverso le pareti del bacino;
-portata di acqua di ricambio giornaliero.
fg. 4.9 Dispersioni dal bacino di una piscina
La voce pi importante di dispersione levaporazione e
dipende dalle dimensioni dello specchio dacqua, dalla
temperatura dellacqua e soprattutto dalla temperatura
dellaria e dal suo contenuto di vapore.
Per ragioni di comfort in piscine al coperto, deve risultare:
T
aria
C
=
T
acqua
+ (13) C
Umidit relativa Ur = 5060 %
Il fenomeno di evaporazione accentuato dal grado di
attivit in piscina: nel calcolo della frazione di
evaporazione si deve ricorrere a dei fattori correttivi da
utilizzare in funzione del grado di attivit. Le perdite per
convezione dipendono dalla velocit dellaria sulla
superfcie dellacqua. Le perdite per irraggiamento, pi
difcili da valutare, dipendono dalla temperatura delle
superfci delimitanti la piscina.
Alle precedenti voci vanno aggiunte le perdite dovute
alla portata dacqua di rinnovo giornaliera. Per ragioni
igieniche la conduzione delle vasche richiede una portata
dacqua di rinnovo pari almeno al 5% del volume
presente in vasca. Nei prospetti seguenti sono riportati
dei valori di fabbisogno termico per piscine di tipo
diverso, evidenziando come le dispersioni variano al
variare della temperatura dellaria.
Dispersioni specifche di piscine per attivit sportive W/m2 Dispersioni specifche di piscine per attivit sportive W/m2 Dispersioni specifche di piscine per attivit sportive W/m2 Dispersioni specifche di piscine per attivit sportive W/m2 Dispersioni specifche di piscine per attivit sportive W/m2 Dispersioni specifche di piscine per attivit sportive W/m2 Dispersioni specifche di piscine per attivit sportive W/m2 Dispersioni specifche di piscine per attivit sportive W/m2 Dispersioni specifche di piscine per attivit sportive W/m2
Temperatura aria (C)/ Umidit relativa Temperatura aria (C)/ Umidit relativa Temperatura aria (C)/ Umidit relativa Temperatura aria (C)/ Umidit relativa Temperatura aria (C)/ Umidit relativa Temperatura aria (C)/ Umidit relativa Temperatura aria (C)/ Umidit relativa Temperatura aria (C)/ Umidit relativa
Temperatura
acqua (C)
23 60 % 25 60 % 27 60 % 29 60 %
22 230 230 190 190 160 160 121 121
24 -- 260 260 230 230 190 190
26 -- -- 290 290 260 260
28 -- -- -- 330 330
Tab. 4.13 Dati indicativi di dispersione da bacini sportivi
36
Dispersioni specifche di piscine ad uso residenziale W/m2 Dispersioni specifche di piscine ad uso residenziale W/m2 Dispersioni specifche di piscine ad uso residenziale W/m2 Dispersioni specifche di piscine ad uso residenziale W/m2 Dispersioni specifche di piscine ad uso residenziale W/m2 Dispersioni specifche di piscine ad uso residenziale W/m2 Dispersioni specifche di piscine ad uso residenziale W/m2 Dispersioni specifche di piscine ad uso residenziale W/m2 Dispersioni specifche di piscine ad uso residenziale W/m2
Temperatura aria (C)/ Umidit relativa Temperatura aria (C)/ Umidit relativa Temperatura aria (C)/ Umidit relativa Temperatura aria (C)/ Umidit relativa Temperatura aria (C)/ Umidit relativa Temperatura aria (C)/ Umidit relativa Temperatura aria (C)/ Umidit relativa Temperatura aria (C)/ Umidit relativa
Temperatura
acqua (C)
23 60 % 25 60 % 27 60 % 29 60 %
22 170 170 150 150 130 130 110 110
24 -- 190 190 170 170 150 150
26 -- -- 220 220 200 200
28 -- -- -- 240 240
Tab. 4.14 Dati indicativi di dispersione da bacini residenziale
Tanto le potenze necessarie alla messa a regime quanto
quelle necessarie al mantenimento possono essere
erogate dalle pompe di calore, con un risparmio in
termini di costi di gestione rispetto ad altri sistemi di
generazione.
Lo stato della tecnica prevede, in applicazioni particolari
come quelle delle piscine linterposizione tra il
generatore ed il bacino di uno scambiatore di calore a
piastre di un materiale in grado di resistere all
aggressivit delle acque clorate. Il circuito idraulico deve
essere dotato in ogni caso di f ltri e prefltri per
proteggere limpianto ed inoltre di un sistema di by-pass
lato piscina per evitare il sovradimensionameto dello
scambiatore.
fg. 4.10 Pompa di calore al servizio della piscina
In applicazioni importanti come quelle di tipo sportivo
diviene ancora pi ingente il risparmio conseguibile con
impianti di riscaldamento in pompa di calore.
Gi lallegato D del DPR 412/93 indicava le pompe di
calore come tecnologie di utilizzo di fonti rinnovabili o
assimilate elettivamente indicate per la produzione di
energia in edifci ed impianti adibiti ad attivit sportive e
nello specifco per:
- deumidifcazione aria ambiente in piscine coperte e
riscaldate;
- riscaldamento aria ambiente in piscine coperte;
- riscaldamento dellacqua delle vasche;
- riscaldamento dellacqua calda per docce e spogliatoi.
37
TABELLA SINTETICA PER LA PROGETTAZIONE TABELLA SINTETICA PER LA PROGETTAZIONE TABELLA SINTETICA PER LA PROGETTAZIONE TABELLA SINTETICA PER LA PROGETTAZIONE
Parametri di progettazione: Parametri di progettazione: Parametri di calcolo da determinare: Parametri di calcolo da determinare:
(1)
Determinazione dei
fabbisogni
delledifcio
- fabbisogno termico invernale UNI EN 12831 - UNI 5364 - UNI 10349
- fabbisogno termico estivo secondo metodo TFM ASHRAE
- fabbisogno di acqua calda sanitaria secondo UNI TS 11300 - UNI 9182
- fabbisogno termico invernale UNI EN 12831 - UNI 5364 - UNI 10349
- fabbisogno termico estivo secondo metodo TFM ASHRAE
- fabbisogno di acqua calda sanitaria secondo UNI TS 11300 - UNI 9182
(2)
Individuazione della
sorgente di energia
esterna
Aria
- temperatura minima di progetto
invernale UNI 5364 - UNI 10349
- temperatura massima estiva
- temperatura media stagionale
UNI 5364 - UNI 10349
- funzionamento Monovalente:
dimensionamento per il fabbisogno
termico alla temperatura esterna di
progetto;
- funzionamento Bivalente:
dimensionamento per il fabbisogno
termico al punto di bivalenza, oltre il
quale interviene la risorsa integrativa.
(2)
Individuazione della
sorgente di energia
esterna
Acqua - temperatura minima
- temperatura massima
- temperatura media annuale
- portata massima prelevabile
- qualit chimico fsica
- funzionamento Monovalente:
dimensionamento per il fabbisogno
termico di progetto;
- funzionamento Bivalente:
dimensionamento per il fabbisogno
termico al punto di bivalenza, oltre il
quale interviene la risorsa integrativa.
(2)
Individuazione della
sorgente di energia
esterna
Suolo
- tipologia di terreno
- temperatura media annuale
- funzionamento Monovalente:
dimensionamento per il fabbisogno
termico di progetto;
- funzionamento Bivalente:
dimensionamento per il fabbisogno
termico al punto di bivalenza, oltre il
quale interviene la risorsa integrativa.
(3)
Alimentazione
elettrica
- verifca della potenza disponibile al contatore
- monofase
- trifase
- verifca della potenza disponibile al contatore
- monofase
- trifase
(4)
Temperatura di
funzionamento dei
terminali
- bassa temperatura (pannelli radianti)
- media temperatura (ventilconvettori)
- alta temperatura (radiatori)
- bassa temperatura (pannelli radianti)
- media temperatura (ventilconvettori)
- alta temperatura (radiatori)
(5)
Scelta del modello e
della grandezza in
base ai limiti di
funzionamento
- verifca delle prestazioni dellunit alla temperatura della sorgente
- verifca delle prestazioni dellunit alla temperatura dellimpianto
- verifca delle prestazioni dellunit alla temperatura della sorgente
- verifca delle prestazioni dellunit alla temperatura dellimpianto
(6)
Verifca del volume
efcace dellimpianto
- volume efcace sufciente: assenza di accumulo inerziale
- volume efcace insufciente: dimensionamento accumulo inerziale
- volume efcace sufciente: assenza di accumulo inerziale
- volume efcace insufciente: dimensionamento accumulo inerziale
(7)
Determinazione del
fabbisogno di acqua
calda sanitaria
- identifcazione del tipo di utenza
- calcolo del volume di accumulo
- calcolo della potenza richiesta alla pompa di calore
- calcolo della superfcie del serpentino di scambio
- identifcazione del tipo di utenza
- calcolo del volume di accumulo
- calcolo della potenza richiesta alla pompa di calore
- calcolo della superfcie del serpentino di scambio
38
5.1 Comfort acustico
I l benes s er e non l egat o s ol o al comf or t
termoigrometrico ma anche al livello acustico registrato
in ambiente, sia che si tratti di ambienti domestici che di
lavoro.
Gli impianti di climatizzazione sono fonte di rumore e
vibrazioni che devono essere controllati e che possono
provenire da tutte le componenti di un impianto quali
ventilatori, pompe, compressori, e che possono essere
irradiati direttamente in ambiente oppure trasmessi a
distanza attraverso le strutture, le tubazioni e le
canalizzazioni.
I n f ase progettual e occorre tenere i n debi ta
considerazione le emissioni sonore provenienti dalle
pompe di calore, in modo da non produrre sensazioni di
fastidio per gli utenti dellimpianto.
Per poter afrontare e risolvere con competenza i diversi
problemi connessi con il rumore e le vibrazioni, si
richiamano di seguito alcuni concetti fondamentali di
acustica, in relazione ai dati tecnici forniti a corredo delle
pompe di calore.
fg. 5.1 Emissioni sonore di una pompa di calore
5.2 Parametri acustici di riferimento
Il suono il risultato di una rapida variazione di
pressione prodotta in un mezzo pi o meno elastico
( aria, acqua, ecc. ) che si propaga a partire da una
sorgente, detta appunto sonora.
Una sorgente sonora un qualunque dispositivo,
apparecchio o elemento presente in natura, capace di
produrre tale variazione di pressione : lo spazio
circostante in cui avviene la propagazione del fenomeno
si defnisce campo sonoro.
La variazione di pressione propagandosi sotto forma di
onde raggiunge lorecchio umano producendo la
percezione del suono: chi ascolta si defnisce ricettore.
Un suono indesiderato che produce nel ricettore
sensazioni di fastidio ed insoferenza o addirittura
dolore, diventa rumore.
Al f ne di poter defnire il livello di rumorosit prodotto
da un qualunque dispositivo si ricorre ad alcune
grandezze di riferimento, di seguito elencate.
Lemissione di un suono da parte di una sorgente implica
lemissione di energia: la potenza sonora lenergia
sonora emessa da una sorgente nellunit di tempo ed
una grandezza indipendente dallambiente in cui
posizionata la sorgente oppure dalla distanza del
ricettore.
La pressione sonora rappresenta invece la variazione di
pressione rispetto alla condizione di quiete causata da
un onda sonora che si propaga a partire da una sorgente
e raggiunge il ricettore.
Tanto la pressione quanto la potenza sonora, sono
grandezze caratterizzate da un campo di variabilit
molto ampio, per cui per la loro misurazione si fa
riferimento a delle scale logaritmiche, assumendo dei
valori di riferimento di potenza sonora e pressione
sonora: si adotta quindi il concetto di livello, riferito ad
un livello di riferimento.
Le grandezze di uso corrente sono dunque il livello di
potenza sonora ed il livello di pressione sonora defniti
come segue:
39
livello di potenza sonora
(con W
0
potenza sonora di riferimento)
livello di pressione sonora
quindi il livello di pressione sonora rappresenta la
diferenza di pressione in un punto in presenza di suono
e la pressione nello stesso punto in assenza di suono.
Il concetto di livello rispecchia la risposta logaritmica
dellorecchio umano alle variazioni di intensit sonora e
lunit di misura adottata per entrambi i livelli il decibel
(dB).
E interessante conoscere alcuni valori tipici del livello di
pressione sonora prodotti da alcune sorgenti, come
riportato nella tabella sottostante:
LW = 10*log(W/W0) dB
Lp = 20*log(P/P0) dB
Valori medi del livello di pressione sonora in alcuni ambienti e
condizioni
Valori medi del livello di pressione sonora in alcuni ambienti e
condizioni
Valori medi del livello di pressione sonora in alcuni ambienti e
condizioni
Ambiente o condizione
Livello di
pressione
sonora
(dB)
Valutazione
soggettiva
media
aereo in decollo a 30 m 140 intollerabile
sala caldaie livello max 120 intollerabile
autocarri pesanti a 6 m 90 molto rumoroso
pensilina metropolitana (livello max) 100 molto rumoroso
lato marciapiede con trafco intenso 80 rumoroso
ristorante / grande magazzino 60 rumoroso
ufcio pubblico 50 tranquillo
zona urbana periferica 40 tranquillo
rumore di fondo in studi televisivi 20 molto tranquillo
soglia di udibilit di un suono 0 -
Il livello di potenza sonora da ritenersi un dato assoluto
e caratteristico di ciascuna sorgente per cui pu essere
utilizzato per confrontare pi sorgenti tra loro: per le
macchine da condizionamento e per le pompe di calore i
livelli di potenza sonora sono valori dichiarati dal
costruttore.
Il livello di pressione sonora percepito dal ricettore
dipende invece, a partire dal livello di potenza sonora, da
numerosi fattori tra i quali si mensionano i principali:
- distanza della sorgente;
- rifessione dellambiente;
- direzionalit della sorgente.
La determinazione dei livelli di pressione sonora richiede
lapplicazione di specifche leggi che tengono conto della
posizione della sorgente; per una sorgente sonora che
emette le vibrazioni con la stessa intensit ed in tutte le
direzioni dello spazio, si adotta la seguente equazione:
Lp = LW + 10 * log(Q) - 20 * log(r) - 11 (dB)
con:
-Lw livello di potenza sonora;
-Lp livello di pressione sonora;
-r distanza del ricettore dal centro della sorgente sonora;
-Q fattore della direzionalit della sorgente.
Il fattore di direzionalit consente di tener conto di
fenomeni di rilessione dovuti a superfci rifettenti vicine,
per cui si distinguono le seguenti situazioni:
- sorgente al centro del pavimento o di una parete
Q = 2
Tab. 5.1 Livelli di pressione sonora di diverse sorgenti
40
- sorgente allintersezione di due pareti
- sorgente allintersezione di tre pareti
Q = 4
Q = 8
Quella sopra ovviamente una relazione generale che
deve essere opportunamente corretta in base alle
applicazioni reali (presenza di ostacoli, ecc.).
Rimane infne da considerare che, come qualunque
fenomeno ondulatorio, anche il suono caratterizzato da
un campo di frequenze. Lorecchio umano percepisce
tutte le frequenze in un intervallo compreso tra 20 Hz e 20
KHz, senza attribuire per lo stesso peso a tutte le
frequenze.
Inoltre un suono o un rumore si compone a sua volta di
suoni diversi per intensit e frequenza per cui per poter
fare una analisi del suono stesso si tiene conto di una
suddivisione in bande di frequenza come di seguito
esposto:
Bande di frequenza (Hz) Bande di frequenza (Hz) Bande di frequenza (Hz) Bande di frequenza (Hz) Bande di frequenza (Hz) Bande di frequenza (Hz) Bande di frequenza (Hz) Bande di frequenza (Hz)
63 125 250 500 1000 2000 4000 8000
5.3 Livelli sonori delle pompe di calore
Le pompe di calore si compongono di numerosi
dispositivi caratterizzati da vibrazioni e parti in
movimento per cui esse stesse si presentano come
sorgenti sonore: in tutte le applicazioni, dal settore civile
residenziale al terziario, occorre prestare attenzione a
che i livelli sonori prodotti dalle pompe di calore non
corrispondano a rumore per tutti i ricettori circostanti. I
dati di potenza sonora relativi alle pompe di calore in
qualit di sorgenti sono riportati nelle schede tecniche
delle singole pompe di calore e rappresentano i dati di
partenza per il calcolo del livello di pressione sonora che
si verifca in un campo sonoro ad una determinata
distanza dalla sorgente stessa.
I dati di potenza sonora sono forniti in base a misure
efettuate in accordo alla normativa ISO 3744. Il livello di
pressione sonora invece riferito ad 1 m di distanza dalla
superfcie dellunit funzionante in campo aperto.
A titolo di esempio sono riportate le tabelle dei livelli
sonori di due pompe di calore aria-acqua per
installazione esterna e della pompa di calore acqua-
acqua ACTEA, per installazione interna: le unit ARIS e
ARIS+ per installazione esterna presentano un livello di
rumorosit ridotta rispetto a pompe di calore di taglia
equivalente grazie alladozione di cufe insonorizzanti
ed aerodinamiche per il fusso dellaria.
Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori
Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB)
Livello di
pression
e sonora
Livello di
potenza
sonora
Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ)
Livello di
pression
e sonora
Livello di
potenza
sonora
63 125 250 500 1000200040008000 dB(A) dB(A)
ARIS ARIS ARIS ARIS ARIS ARIS ARIS ARIS ARIS ARIS ARIS
ARIS
05 TM
76 74 63 59 57 52 42 34 47 63
ARIS
08M
83 78 68 62 61 55 45 38 51 67
ARIS + ARIS + ARIS + ARIS + ARIS + ARIS + ARIS + ARIS + ARIS + ARIS + ARIS +
ARIS+
11 TM
85 80 69 65 63 57 48 40 53 69
ARIS+
16 T
88 85 75 71 68 63 53 45 58 75
ARIS+
20 T
92 84 78 73 70 68 56 47 60 77
Livelli di potenza sonora per ARIS e ARIS+
41
Livelli di potenza sonora per AIR+ MT410
Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori
Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di
pressione
sonora
Livello di
potenza
sonora Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ)
Livello di
pressione
sonora
Livello di
potenza
sonora
63,0 125 250 500 1000 2000 4000 8000 dB(A) dB(A)
05
(M/T)
74 79 69 69 62 57 48 40 55 69
06
(M/T)
73 79 68 68 62 57 50 41 55 69
08
(M/T)
74 80 69 69 63 59 50 40 56 70
11
(M/T)
75 83 73 74 66 61 53 46 59 72
Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori Livelli sonori
Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di potenza sonora (dB) Livello di
pressione
sonora
Livello di
potenza
sonora Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ) Bande di ottava (HZ)
Livello di
pressione
sonora
Livello di
potenza
sonora
63,0 125,0250,0500,0 1000 2000 4000 8000 dB(A) dB(A)
05
TM
78 69 55 46 47 40 34 29 43 57
07
TM
79 67 57 51 49 41 41 35 44 57
09
TM
78 70 59 50 47 43 38 34 44 58
14T 77 69 61 54 49 41 39 36 45 58
18T 77 72 65 62 53 47 44 38 49 63
23T 81 68 68 65 56 52 49 45 51 65
29T 80 74 70 65 58 55 51 45 53 67
Livelli di potenza sonora per ACTEA per installazione interna
I livelli sonori sono ottenuti mediante una serie di
accorgimenti tecnici quali ad esempio ladozione di
compressori scroll, caratterizzati da vibrazioni ridotte,
installati su gommini antivibranti per evitare la
trasmissione delle vibrazioni al resto della struttura delle
pompe di calore. I ventilatori sono alloggiati in boccagli
sagomati aerodinamicamente per attutire il livello
sonoro.
Tutta la struttura delle pompe di calore rivestita
dallinterno da pannelli fonoassorbenti f nalizzati ancora
al contenimento delle emissioni.
Dal momento che le vibrazioni possono trasmettersi
anche attraverso i corpi solidi in contatto con la pompa
di calore, occorre prevedere la predisposizione di
antivibranti che riducano sensibilmente la propagazione
delle vibrazioni alle strutture circostanti.
Ciascun punto di appoggio della struttura di una pompa
di calore soggetto ad un peso diverso, quindi ciascun
antivibrante dimensionato per uno specifco punto di
appoggio e solo su questo pu essere posizionato. Gli
antivibtranti devono quindi essere previsti facendo
riferimento ai disegni dimensionali in cui sono riportati
i punti di appoggio.
I gi unti anti vi branti ri chi edono i nfne anche
linstallazione di giunti fessibili sulle connessioni
idrauliche, aerauliche e frigorifere.
42
6.1 Recupero energetico
Le pompa di calore di potenza maggiore, della serie
AIRMAX MT 410 e AIRMAX HT 407 sono predisposte per
il recupero parziale del calore di condensazione fno ad
un massimo del 25%. Progettando un impianto
nellottica della massima efcienza energetica, la scelta di
aggiungere un desurriscaldatore diviene quasi
obbligatoria in quanto questo rende possibile il recupero
di calore gratuito altrimenti disperso in ambiente.
Il recupero parziale avviene per mezzo di scambiatori a
piastre idonei a recuperare il 25% della potenza termica
dellunit (potenza frigorifera e potenza elettrica dei
compressori).
Linserimento del desurriscaldatore, particolarmente
indicato in impianti con produzione di acqua calda
sanitaria, comporta anche un miglioramento delle
prestazioni delle pompe di calore in quanto si registra un
abbassamento della temperatura di condensazione: si
registra un aumento della potenza frigorifera di circa il
3% ed una riduzione della potenza assorbita dai
compressori di circa il 4%.
Per temperature dellacqua da riscaldare relativamente
basse, opportuno inserire nel circuito idraulico una
valvola di regolazione per mantenere la temperatura in
uscita al recupero maggiore di 35C per evitare di
condensare.
6.3 Doppio circuito frigorifero
Le unit della serie AIRMAX HT 407 sono dotate di
doppio circuito frigorifero presentando quindi una
capacit di parzializzazione della potenza al 50% e
garantendo contemporaneamente:
-copertura di almeno il 50% della potenza in caso di
blocco di uno dei due circuiti;
-campo di funzionamento pi esteso durante la
produzione di acqua calda sanitaria;
-ventilazione separata per ovviare al problema dei venti
predominanti;
-gestione separata e pi efciente degli sbrinamenti.
6.2 Doppio compressore sul circuito frigorifero
Le unit della serie AIRMAX MT 410 presentano due
compressori scroll installati in parallelo sullo stesso
circuito frigorifero: i due compressori hanno taglia
diversa.
Lo scopo di questa soluzione progettuale quello di
garantire pi gradini di funzionamento, tre, e quindi una
maggiore capacit di parzializzazione: in questo modo la
pompa di calore riesce ad adattarsi al carico
dellimpianto, garantendo una migliore efcienza di
funzionamento.
Lottimizzazione dellattivazione dei compressori ed il
bilanciamento dei cicli di funzionamento interamente
ottimizzato dallelettronica dellunit
Fig. 6.1 Particolare costruttivo di AIRMAX MT 410: due
compressori di taglia diversa in parallelo sullo stesso circuito
frigorifero.
43
6.4 Sbrinamento
Nel l e pompe di cal ore ari a-acqua durante i l
funzionamento invernale lumidit contenuta nellaria
esterna pu formare uno strato di brina sullo scambiatore
esterno.
Lo sbrinamento il processo necessario alla rimozione di
questo strato di brina quando questa diventa di
impedimento allo scambio termico: esso consiste in una
momentanea commutazione del funzionamento da
invernale ad estivo in modo che con la condensazione sul
lato esterno si ottenga lo scioglimento del ghiaccio.
La gestione degli sbrinamenti viene efettuata in
funzione delle condizioni climatiche esterne: una
temperatura intorno a 0C produce un maggior numero
di sbrinamenti.
Al f ne di ridurre al minimo il numero di sbrinamenti
l a regol azi one vi ene ef f et t uat a cont rol l ando
contemporaneamente la temperatura esterna e lefettiva
capacit di scambio dellevaporatore: il ghiaccio isola la
batteria evaporante per cui solo quando la capacit di
scambio scende sotto una certa soglia, lo sbrinamento
viene avviato.
Con la sonda combinata temperatura-umidit
opzionale, lottimizzazione pu essere efettuata oltre
che sulla temperatura, anche sullumidit esterna.
6.5 Funzioni di regolazione
Le unit in pompa di calore sono dotate di una propria
termoregolazione basata sulla temperatura di mandata.
Le unit vengono dimensionate per un salto termico di
progetto di 5C: la regolazione delle unit si basa sulla
lettura della temperatura di mandata e del suo scarto con
il set point. Le risorse integrative, (resistenze elettriche o
compressori i n caso di uni t con capaci t di
par zi al i zzazi one) vengono i nseri te quando l a
temperatura di mandata supera il set-point + un salto
gradino programmato.
Il Set-point la temperatura impostata per il
funzi onamento del l a pompa di cal ore, si a i n
riscaldamento che in rafrescamento.
Oltre al set-point principale possibile anche
limpostazione di un set-point secondario (con valore
diverso rispetto al normale) in modo da favorire un minor
consumo energetico rispetto alle condizioni standard di
funzionamento.
Fig. 6.2 Curva di compensazione invernale
6.6 Correzioni del Set-point
Le correzioni hanno lo scopo di ottimizzare lefcienza
energetica nella gestione delle pompe di calore. Le
correzioni agiscono sul set-point in modo dinamico in
funzione delle condizioni climatiche esterne: ad esempio
nel funzionamento estivo con temperature esterne
basse, quindi con carico ridotto, possibile ottenere il
comfort interno anche con set-point pi elevati dello
standard, ottenendo cos una maggiore efcienza.
44
Fig. 6.3 Curva di compensazione estiva
La correzione del set-point da statico a dinamico pu -
avvenire in funzione di:
- temperatura esterna
- temperatura ed umidit con apposita sonda combinata
temperatura-umidit.
In solo riscaldamento la correzione del set-point
consente anche di estendere i limiti di funzionamento
delle unit.
6.7 Compensazione del Set-point
E una funzione evoluta volta a salvaguardare i
compressori e ad adeguare , per quanto possibile, il
f unzi onamento del l uni t al l e caratter i sti che
dellimpianto e dellutilizzo .
Le compensazioni tendono a prolungare il tempo di
funzionamento dei compressori e a limitarne il numero
di spunti; per fare questo ritardano il punto di
inserimento dei compressori aggiungendo un ofset.
La compensazione sulla durata utile quando il
contenuto di acqua nellimpianto limitato mentre la
compensazione sul carico agisce in presenza di carico
variabile. La funzione di compensazione va prevista ed
opportunamente abilitata: in applicazioni di tipo
industriale ove sia necessario un controllo f ne della
temperatura le compensazioni possono rimanere
disabilitate.
6.8 Gestione valvola 3 vie per acqua calda sanitaria
Alcune unit rendono possibile la produzione di acqua
calda sanitaria, sia in estate che in inverno in base ad una
richiesta esterna, gestendo una valvola 3 vie dedicata.
La gestione della valvola tre vie afdata ad un contatto
che quando viene chiuso commuta la valvola verso
laccumulo di acqua calda sanitaria, cambiando di
conseguenza il set-point di lavoro della pompa di calore:
l uni t passa dal set- poi nt r i scal damento o
rafrescamento, al set-point acqua calda sanitaria.
In modo analogo lunit gestisce in modo autonomo il
passaggio dalla produzione di acqua calda sanitaria, al
riscaldamento/rafrescamento, quando la temperatura
dellacqua raggiunge il limite di sicurezza. Anche per la
produzione dellacqua calda sanitaria, prevista la
compensazione del set point, secondo due modalit:
- compensazione in funzione della temperatura esterna,
durante la stagione calda, in modo da mantenere
efcienze di produzione elevate;
- compensazione in base ai limiti di funzionamento dei
compressori in modo che anche con temperature
esterne molto rigide, venga garantito il funzionamento
dei compressori.
Queste funzioni devono essere opportunamente
abilitate.
6.9 Gestione doppia temperatura
Labbinamento delle pompe di calore ad impianti di tipo
misto resa possibile da un modulo opzionale
confgurabile capace di gestire la doppia temperatura di
funzionamento dei terminali. Il modulo rende possibile la
gestione degli elementi di un impianto misto, fan coil +
pannelli radianti, quali:
- circolatore dei pannelli radianti;
- valvola miscelatrice;
- sonda di mandata;
-master esterno per limitare surriscaldamento o
rafreddamento con formazione di condensa.
Il set point dellacqua ai pannelli radianti pu essere fsso
oppure compensato con la temperatura esterna; la
capacit di controllo sulla temperatura in mandata,
mantiene il set point estivo superiore al valore critico, in
modo da evitare fenomeni di condensa sulle superfci
radianti.
45
7.1 Corretto posizionamento dellunit
Nella scelta del luogo di posizionamento delle unit in
pompa di calore aria-acqua per istallazione esterna
occorre considerare i seguenti elementi:
- spazi tecnici richiesti dalla macchina e dallimpianto;
- collegamenti elettrici;
- trasporto dei fuido termovettore.
Questi fattori se non opportunamente valutati possono
compromettere il corretto funzionamento dellunit
7.2 Spazi funzionali
Nella scelta del luogo di installazione occorre rispettare
gli spazi funzionali delle unit riportati nei rispettivi
dimensionali.
Il rispetto degli spazi funzionali indispensabile per :
- garantire il buon funzionamento dell'unit;
- consentire tutte le operazioni di manutenzione;
-salvaguardare gli operatori autorizzati e le persone
esposte.
7.3 Posizionamento
Le pompe di calore aria-acqua per installazione esterna
devono essere collocate in zone accessibili solo a
personale autorizzato e qualifcato. La scelta della
dislocazione dellunit di fondamentale importanza per
il corretto funzionamento.
Si consiglia di seguire i seguenti criteri:
- prevedere un piano di appoggio pulito e stabile;
- evitare luoghi soggetti a rischio di allagamento;
- prevedere il livello massimo raggiungibile in caso di
nevicate;
- prevedere il corretto smaltimento della condensa
dellunit senza prevedere problemi a persone o cose
in caso di terrazzi o luoghi di passaggio ecc.. Lattacco
dello scarico condensa individuabile sui disegni
dimensionali;
- prevedere barriere frangivento in caso di venti
prevalenti che investono lunit.
Sono assolutamente da evitare:
- ostacoli al fusso dell'aria;
- difcolt di ricambi dell'aria;
- foglie o altri corpi che possono ostruire le batterie di
scambio;
- venti che contrastano o favoriscono eccessivamente il
fusso dell'aria;
- fenomeni di stratifcazione o di ricircolo dell'aria;
- sorgenti di calore nelle vicinanze ( camini , estrattori
ecc );
- posizionamenti sotto il livello del suolo o vicino a pareti
molto alte devono essere valutati attentamente.
Tutte le situazioni precedenti possono essere causa di
anomalie di funzionamento e cali di rendimento o
addirittura blocco del funzionamento dellunit.
46
7.4 Errori di posizionamento, causa di anomalie e blocchi di funzionamento per le pompe di calore aria acqua
Ostacolo al corretto fusso dellaria
Considerare gli spazi utili rispetto alla direzione dellaria
espulsa per evitare ricircoli di aria compromettenti per la
resa delle macchine.
Mancato rispetto della distanza reciproca
Nel caso in cui siano installate pi pompe di calore,
considerare una distanza di rispetto tra le unit tale da
evitare che laria di espulsione di una diventi laria di
ripresa dellaltra (si consiglia una distanza pari almeno a
2,5 volte la distanza indicata nei disegni dimensionali).
Mancato rispetto della distanza reciproca
Nel caso in cui siano installate pi pompe di calore,
considerare una distanza di rispetto tra le unit tale da
evitare che laria di espulsione di una diventi laria di
ripresa dellaltra (si consiglia una distanza pari almeno a
2,5 volte la distanza indicata nei disegni dimensionali).
Non corretto smaltimento della condensa
La considerevole quantit di condensa che viene
prodotta durante il periodo invernale deve essere
smaltita per evitare gocciolamenti e formazione di
ghiaccio che pu risalire anche la batteria evaporante: il
congelamento della condensa pu provocare danni
irreversibili alle unit. Per le unit non dotate di
bacinella prevedere una bacinella di raccolta condensa
sotto il basamento.
47
Sporcamento della batteria evaporante
Evitare di esporre la batteria allintasamento da parte di
foglie o sporco per non comprometterne la capacit di
scambio.
Accumuli di neve durante il funzionamento invernale
Per assicurare che la batteria ed i ventilatori siano sempre
liberi e funzionanti scegliere un supporto che tenga conto
dellaltezza raggiunta in caso di nevicate e mantenere
sempre puliti i ventilatori.
Esposizione a venti predominanti
Lesposizione a forti venti prevalenti pu causare il
blocco dellunit per cui occorre ancorare bene al suolo
la pompa di calore e prevedere una barriera frangivento.
48
7.5 Componenti idrauliche
La rete di distribuzione deve essere progettata con il
minor numero di curve e variazioni di quota possibile. Se
la caduta caduta di pressione dellimpianto superiore
alla prevalenza utile del circolatore si verifca una
riduzione della portata e di conseguenza dello scambio
termico e della resa.
Valvole di intercettazione
Prevedere allentrata ed alluscita degli elementi
utilizzatori (scambiatori, batterie, umidifcatori ecc.) delle
valvole di intercettazione in modo da rendere possibili le
operazioni di manutenzione e di sostituzione senza
dover svuotare limpianto.
Indicatori di temperatura e pressione
Prevedere termometri e manometri allentrata ed
alluscita degli elementi utilizzatori (scambiatori, batterie,
umidifcatori ecc.) in modo da rendere possibili le
operazioni di manutenzione e controllo.
Vaso di espansione
Gli impianti devono essere mantenuti alla pressione
corretta per mezzo di un vaso di espansione ed una
valvola combinata di riduzione e scarico pressione; per le
unit che ne sono sprovviste queste componenti devono
essere previste nellimpianto. Il vaso di espansione deve
essere dimensionato in funzione del contenuto di acqua
dellimpianto ed in base alle temperature di lavoro
previste.
Filtro
E importantissimo che lacqua che arriva allunit sia del
tutto priva di impurit per non diminuire lo scambio
termico e non danneggiare lo scambiatore lato utilizzo.
Prevedere, qualora non sia presente a bordo macchina, il
fltro da collocare immediatamente a monte dellunit in
posizione facilmente raggiungibile.
Flussostato
Questo dispositivo deve essere previsto in modo da
garantire larresto dellunit in caso di mancanza di
circolazione dellacqua. Prevederne la collocazione in
tratti rettilinei di tubazione, non in prossimit di curve
che possono causare turbolenze.
7.6 Isolamento delle reti di distribuzione
Le tubazioni di collegamento, come quelle dellintera
rete di distribuzione dellimpianto, devono essere
coibentate al fne di contenere le dispersioni e garantire
il funzionamento dellimpianto nelle condizioni di
progetto.
Un buon materiale isolante, oltre alla bassa conducibilit
termica deve poter garantire:
- comportamento al fuoco conforme alle norme di
sicurezza;
- inattacabilit dallumidit e dalle mufe;
- non aggressivit chimica;
- basso calore specifco al f ne di evitare lunghi tempi
per la messa a regime dellimpianto;
- lunga durata
- barriera al vapore.
Tutte le connessioni per lo sfogo dellaria e per lo
svuotamento dellimpianto devono sporgere sopra
lisolante per permettere laccessibilit.
Gli spessori di isolante intorno alle tubazioni devono
essere conformi ai valori contenuti nel D.P.R. 412 del
1993, come integrati dal D.P.R. 551 del 1999.
49
7.7 Schema di collegamento idraulico consigliato: pompe di calore aria-acqua
Collegamento lato utilizzo
Legenda
1 Pressostato impianto carico
2 Sfato
3 Circolatore/pompa
4 Vaso di espansione
5 Valvola di sicurezza
6 Flussostato
7 Manometro/termometro
8 Filtro
9 Gruppo di riempimento
10 Antivibrante
11 Scambiatore lato utlizzo
12 Pressostato diferenziale
13 Valvola di scarico
14 Accumulo inerziale
50
7.8 Schemi di collegamento idraulico consigliati:
pompa di calore ACTEA
Collegamento lato utilizzo
Legenda
1 Pressostato impianto carico
2 Sfato
3 Circolatore/pompa
4 Vaso di espansione
5 Valvola di sicurezza
6 Flussostato
7 Manometro/termometro
8 Filtro
9 Gruppo di riempimento
10 Antivibrante
11 Scambiatore lato utlizzo
12 Pressostato diferenziale
13 Valvola di scarico
14 Accumulo inerziale
Collegamento lato sorgente
Legenda
1 Giunti antivibranti
2 Valvola di intercettazione
3 Valvola di sicurezza
4 Flussostato
5 Pressostato minima pressione
impianto
6 Manometro / termometro
7 sfato
8 Pressostato diferenziale
9 Circolatore / pompa
51
7.9 Accorgimenti idraulici: pompa di calore ACTEA
Le pompe di calore ACTEA sono progettate per poter efettuare una funzione di controllo delle portate, attraverso:
- Valvola motorizzata modulante
- Valvola di intercettazione
- Valvola pressostatica
Valvola modulante / intercettazione
Valvola Motorizzata modulante
Con acqua di sorgente fuori dai limiti,
linserimento di questa valvola permette di
modulare la portata dellacqua lato
s or gent e i n f unz i one del l a s ua
temperatura, estendendo i limiti di
funzionamento dellunit. La valvola
modulante viene comandata dal controllo
elettronico dellunit sia in riscaldamento
che in rafreddamento.
Valvola di intercettazione
Negli impianti con acqua a perdere in cui
non sia prevista la valvola modulante
consigliabile linserimento di una valvola
di intercettazione per arrestare lacqua lato
s or gent e nel moment o i n cui i l
compressore fermo.
*In: ingresso dalla sorgente
Out: reimmissione in sorgente
Valvola pressostatica
La valvola pressostatica 1, consente la
modulazione della portata dellacqua in
funzione della sua temperatura (solo in
funzionamento estivo). Deve essere
collegata alla tubazione di mandata del
compressore con un capillare.
Valvola di by-pass
La valvola di intercettazione motorizzata 2,
consente i l by- pass del l a val vol a
pressostatica durante il funzionamento in
riscaldamento.
*In: ingresso dalla sorgente
Out: reimmissione in sorgente
Valvola pressostatica e valvola di By pass
In
Out
Out
In
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8 Schemi di impianto
Legenda
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500 755 1818 161 364 914 1056 1131 1381 1651 906
800 880 1865 191 371 971 1071 1251 1461 1676 1123
1000 880 2245 191 371 1121 1231 1431 1831 2056 1268
Caratteristiche tecniche Caratteristiche tecniche Caratteristiche tecniche Caratteristiche tecniche Caratteristiche tecniche Caratteristiche tecniche Caratteristiche tecniche Caratteristiche tecniche Caratteristiche tecniche Caratteristiche tecniche
Mod.
Capacit
Spessore
isolamento
Temp. max
esercizio
Pressione
max.
esercizio
Peso a
vuoto
Attacco
resistenza
Attacchi
idraulici
Attacco
calotta
superiore
Numero
sonde/
diametro
Mod.
l mm C bar kg R M,Ri,RC,SC,Ric N/mm
200 200 >50 PU 95 3 51 Rp 1 Rp Rp 2 3 /16
300 300 >50 PU 95 3 75 Rp 1 Rp 1 Rp 2 3 /16
500 500 >50 PU 95 3 113 Rp 1 Rp 1 Rp 2 3 /16
800 800 >50 95 3 140 Rp 1 Rp 1 Rp 2 3/16
1000 1000 >50 95 3 164 Rp 1 Rp 1 Rp 2 3/16
Accumulo inerziale
62
Accumulo con serpentino di scambio
Caratteristiche tecniche Caratteristiche tecniche Caratteristiche tecniche
Descrizione grandezza Valore
Capacit l 300
Superfcie scambio m2 4
Pressione massima esercizio serbatoio bar 10
Temperatura massima serbatoio C 95
Pressione massima scambiatore bar 16
Temperatura massima scambiatore C 110
Perdite di calore a 65 C kWh/24h 2
Peso a vuoto kg 125
Attacchi Descrizione Dimensioni
KW Entrata acqua fredda Rp 1
WW Uscita acqua calda Rp 1
PV Entrata acqua scambiatore Rp 1
PR Uscita acqua scambiatore Rp 1
Z Ricircolo Rp 1
Tr Guaina portasonda Rp
SF Sfato G
63
Caratteristiche tecniche Caratteristiche tecniche Caratteristiche tecniche
Descrizione grandezza Valore
Capacit l 500
Superfcie scambio m2 6
Pressione massima esercizio serbatoio bar 10
Temperatura massima serbatoio C 95
Pressione massima scambiatore bar 16
Temperatura massima scambiatore C 110
Perdite di calore a 65 C kWh/24h 3
Peso a vuoto kg 175
Attacchi Descrizione Dimensioni
KW Entrata acqua fredda Rp 1
WW Uscita acqua calda Rp 1
PV Entrata acqua scambiatore Rp 1
PR Uscita acqua scambiatore Rp 1
Z Ricircolo Rp 1
Tr Guaina portasonda Rp
SF Sfato G
Accumulo con serpentino di scambio
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Modulo di raccolta dati per il dimensionamento della pompa di calore Modulo di raccolta dati per il dimensionamento della pompa di calore
Localit
Comune________________________________________
Provincia __________________________________
Tipo di pompa di calore
! Aria-Acqua
! Acqua-Acqua
! Terra-Acqua
Superfcie utile (mq) __________________________________________
Numero di abitanti __________________________________________
Fabbisogno termico (invernale-estivo)
! Si Allegare dati di calcolo
! No Specifcare stratigrafa dellinvolucro, tipologia
dei serramenti, esposizione verso lesterno e verso i
locali non riscaldati
Tipo di intervento
! ristrutturazione (impianto esistente; vecchio
generatore:________________________________)
! nuovo impianto
Sistema di emissione
! Impianto Radiante
! Termosifoni
! Ventilconvettori
Rafrescamento ! Si ! No
Integrazione accumulo di calore ! Si ! No
Tipo di alimentazione elettrica ! Monofase ! Trifase
Planimetria in formato:
! Dwg/Dxf ! Pdf ! Jpg ! Tif
Perch si possa procedere allelaborazione del
preventivo le planimetrie devono essere QUOTATE
Note:______________________________________________________________________________
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Note:______________________________________________________________________________
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N.B. Si porta a conoscenza che sulla base delle informazioni su indicate possibile efettuare solo un dimensionamento di larga
massima. Un dimensionamento accurato richiede il calcolo dei fabbisogni termico ed estivo delledifcio in oggetto, eseguiti da
un tecnico abilitato nel rispetto delle vigenti norme.
N.B. Si porta a conoscenza che sulla base delle informazioni su indicate possibile efettuare solo un dimensionamento di larga
massima. Un dimensionamento accurato richiede il calcolo dei fabbisogni termico ed estivo delledifcio in oggetto, eseguiti da
un tecnico abilitato nel rispetto delle vigenti norme.
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POMPE DI CALORE AD ALTA EFFICIENZA
Strada Portosello 77/B
04010 Borgo San Donato (LT)
Tel. +39 0773 848778 - Fax +39 0773 019855
info@rossatogroup.com - www.rossatogroup.com