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PRONTUARIO
TECNICO: domande
e risposte
DEFINIZIONI E PARAMETRI URBANISTICI
- Sup. per opere urbanizzazione primaria: strade pubbliche, verde pubblico e parking
pub
RC: Rapporto di Copertura (%) = SC/SF. All interno del N.T.A. del RU del comune viene
stabilito valore max in %
SP: Superficie Permeabile (mq), consente assorbimento delle acque meteoriche senza
ricorso a sistemi di drenaggio e canalizzazioni. La realizzazione di nuovi edifici devono
garantire una SP pari almeno il 25% della SF di pertinenza.
DC: Distanza dai Confini, non inferiore ai 5 mt. Ridotto in caso di accodo interno
DS: Distanza da Strade: L<7, D=5 mt, 7<L<15, D=7,5 mt, L>15, D= 10 mt.
D.M. 5/7/’75, Sup minime residenziali: 2,70 mt (sog, letto, cucina), 2,4 (taverna, garage,
cantina, disimpegno)
TECNOLOGIA
Per fognature: pozzetti per acque piovane con griglia e vasca per sifone
Risparmio energetico nota come legge 10. Altezza massima sarà di 80 cm e minima di 10
cm dalla cupola. Scelgo altezze inferiori con tasso di umidità basso e locale ben areato.
La pendenza di una falda di copertura è data dal rapporto tra il dislivello compreso tra la
linea di gronda ed il colmo e la loro proiezione ortogonale. Tale rapporto si esprime in %.
La pendenza è determina sempre in relazione al tipo di prodotto usato che può essere un
manto di copertura a sovrapposizione fissa (tegole in laterizio) o variabile (lastre pian o
ondulate di metallo). Primo caso si individuano valori di pendenza minimi 30-35% al di
sotto non è garantita l ‘impermeabilità della copertura.
I solai di copertura praticabili e quelli non praticabili rientrano nella categoria delle
coperture Piane, in quanto hanno una pendenza minima per garantire lo smaltimento
delle acque meteoriche. A tal fine si deve realizzare sopra il solaio dell ultimo piano un
massetto in cls che abbia una pendenza del 2-3%. I massetti di pendenza realizzati con cls
alleggerito con funzione coibente, evitando di inserire il materiale isolante, ma lo spessore
non deve essere < 15 cm. Nel caso di copertura praticabile di realizza una pavimentazione
vera e propria fatta da uno strato di 4-5 cm su cui viene montato il pavimento, che copre la
permeabilizzazione del solaio. Per solaio non praticabile si può usare uno strato di ghiaia
di fiume lavata con spessore di 8-10 cm o si usano impermeabilizzazioni prefabbricate
autoprotette.
8. Come si esegue il raccordo tra pavimento e quello del terrazzo? Per il terrazzo che tipo
di pavimento conviene usare?
Il Raccordo tra pavimento interno ed esterno si realizza inserendo tra i 2 una SOGLIA
(lastra piana lapidea) provvista di una battuta in corrispondenza dell’infisso a portafinestra
che collega gli ambienti della casa al terrazzo. La soglia deve trovarsi a livello del
pavimento interno, cioè a 3-4 cm al di sopra del pavimento esterno per evitare accumuli di
acqua. Per la pavimentazione del terrazzo, sempre leggermente inclinato, si preferiscono
materiali che garantiscono una buona resistenza a escursioni termiche con superficie
corrugata come il GRES, COTTO, KLINKER ecc.
- INTONACHINO (strato visibile all’esterno con una gramolatura più fine e gradevole)
Prevede prima di tutto la realizzazione delle Casseforme per contenere il getto di cls. Nei
sistemi tradizionali si usano casseforme di legno o metallo inutilizzabile, formati da
elementi bidimensionali di varie dimensioni che vengono montati in opera a seconda
della forma e delle dimensioni delle strutture da realizzare e che vengono tolte una volta
che il cls sia sufficientemente stagionato. Nei sistemi industrializzati si usano invece delle
casseforme a perdere, cioè pannelli di fibra di legno o schiume dure additive che formano
l involucro per formare la struttura. Influenti sono gli effetti dell’ambiente sul cls fresco, le
barre d’acciaio (tondini) devono essere ad aderenza migliorata e controllate per verificare
che siano prive di ruggine e le Staffe devono essere legate in modo che il telaio risulti
perfettamente squadrato.
13. Cos’è un infisso a “taglio termico” e a “guanto aperto”?
Gli infissi a “taglio termico” e a “ guanto aperto” sono particolari infissi, generalmente in
alluminio, atti a garantire una migliore tenuta nei confronti delle dispersioni termiche e a
risolvere il Problema del ponte termico in corrispondenza dei serramenti. Infatti la
guarnizione esterna usata nei serramenti normali non è sufficiente ad evitare inflitrazioni
d’aria e acqua all’interno. Nel caso di infissi a “guanto aperto” l’acqua eventualmente
penetrata all’interno viene drenata attraverso fori di scarico grazie ad un fenomeno di
equilibrio della pressione interna al profilato con quella esterna, che rende noto questo
tipo di infisso con il nome di “guanto a compensazione di pressione”. I profilati a “taglio
termico”, invece, si basano sul principio dell’interruzione della continuità del metallo
mediante l’inserimento di un opportuno materiale a bassa conducibilità termica in
corrispondenza di una camera interna al profilato.
Si definisce controsoffitto una struttura di tipo leggere, collegata all’intradosso del solaio
con funzioni di isolamento termico-acustico e/o di mascheramento di impianti e travature.
In genere sono costituiti da:
- Una chiusura o schermatura, a seconda che sia pieno o grigliata. Ha una resistenza
meccanica, un elevato potere termocoibente, fonoassorbente e di durata. Fatto in
legno, gesso, cartongesso, fibre minerali, materiali plastici, metalli e laminati.
È uno dei sistemi più evoluti nel settore delle casseforme industrializzate che necessitano
di attrezzature di cantiere complesse e costose tale da doverli usare per residenze dai 250
alloggi in su. I tunnel meccanici sono formati da una matrice piana in lamiera metallica a
forma di U rovesciata che sagoma e contiene il getto di cls. La lunghezza è di circa 2.5 mt e
di larghezza da 1,25 a 6 mt. Permette l uso di questa tecnica anche in zone sismiche. La
velocità di indurimento del getto viene assicurato sia dalla presenza di poca acqua
nell’impasto sia dal riscaldamento dei tunnel con stufe a gas e raggi infrarossi o ventilatori.
16. Quale deve essere la giusta esposizione di un edificio rispetto ai punti cardinali?
I giunti di dilatazione nelle strutture sono dei punti di distacco inseriti a distanze prefissate
(ogni 30 m) in relazione al tipo di materiale, per assecondare le dilatazione e le contrazioni
che i materiali subiscono in seguito ai fenomeni di escursioni termiche stagionali.
18. Proprietà dei materiali isolanti. In base a quali caratteristiche un materiale si definisce
isolante ?
Si devono distinguere gli ISOLANTI TERMICI DAGLI ACUSTICI, anche se in alcuni casi si
hanno i materiali che soddisfano entrambi i requisiti. Tutti i materiali che hanno un’Elevata
Resistenza Termica e quindi una scarsa capacità di trasmettere calore, si possono definire
termoisolanti. Allo stesso modo vale il concetto per tutti i materiali che hanno un Elevato
Potere Fonoassorbente, sono definiti Isolanti Acustici. La caratteristica di questi materiali
fonoassorbenti è di essere in grado di contenere una notevole quantità d’aria, sono elastici
e evitano loro stessi vibrazioni e quindi di diventare una fonte di rumore.
Materiali di ORIGINE:
20. Qual’è il diagramma di Passaggio di una diatermica mediante una parete esterna ?
Il PONTE TERMICO non è altro che una zona locale dell’involucro termico, in cui si
manifesta una discontinuità tale che il flusso di calore tra l intento e esterno sia differente e
quasi sempre > rispetto al resto delle strutture, causando punti + freddi. Cause per la
discontinuità costruttive sono riscontrabili negli spigoli, tra parete e solaio o tra parete e
finestra, e il problema principale è la dispersione di calore dall’interno verso l’esterno, con
una forma di muffa e condensa, poliferano batteri con danno estetico e igienico. Per
evitare i PT bisogna coibentare in maniera perfetta le parti sporgenti di un edificio
(balconi, pilastri di congiunzione) e evitare l’interruzione dell’isolamento e controllare
mediante termocamera che la temp interna sia > di quella di Rugiada. Sono soluzioni i
CAPPOTTI TERMICI per esterni, interni e isolamento delle intercapedini.
Per isolamento a Cappotto si intende la tecnica di rivestire le pareti degli edifici di isolante
termico. Quando l’isolante è applicato all esterno della struttura, la tecnica di isolamento è
definita “cappotto esterno”, al contrario è definita “cappotto interno”.
Cappotto esterno: riduce dispersioni attraverso le pareti e elimina PT e < condensa superf,
non limita la superficie int., necessita di impalcature per installarlo, intervento costoso,
determina un aumento della volumetria, intervento sulla facciata;
Cappotto interno: riduce dispersioni termine e evita muffe, limita la super interna, dififcolta
di applicazione in alcune zone della casa, intervento meno costoso, non aumento di volum
La rete di distribuzione di calore mediano acqua calda è realizzata con tubazioni in acciaio
coibentate. La posizione varia in base all’impianto scelto. Le reti di distribuzione sono:
- Orizzontale.
24. Quali sono e quali proprietà devono avere i materiali isolanti acustici?
Sono travi la cui altezza è compresa nello spessore del solaio e sono spesso usate negli
edifici di abitazione che non richiedono luci troppo elevate. Questo tipo di travi conviene
impiegarle in solai con soletta di cls, che collaborando con la trave, aumenta il momento
d’inerzia della sua sezione retta e diminuisce la sua difformità. Altezza travi non < 1/20
della luce massima e nel caso di maglie rettangolari, disporre la trave sul lato corto. Deve
essere più armata rispetto a una trave normale perché sottoposta a sollecitazioni maggiori,
se messa ruotata con la base di 20 cm che farebbe da altezza e l h 60 cm (di una luce di 6
mt) che ora farebbe da base.
Il CLS pesa circa 2300 kg/mc, con la Resistenza Caratteristica Cubica a 28 giorni di
maturazione (RCK) è compresa fra i 150-400 kg/cmq
L’ ACCIAIO pesa circa 7860 kg/mc e le sue resistenze variano in base al tipo di acciaio e i
più usati sono FE360, FE460, FE510.
28. Nel caso di Struttura Puntiforme (pilastri e travi) come si contrasta l’azione del vento ?
Per erigere un edificio è indispensabile uno studio accurato della base di questo, ovvero le
FONDAZIONI, che sono elementi strutturali che hanno la funzione di ricevere i carichi
provenienti dalla sovrastruttura e diffonderli al suolo. Una volta analizzato il suolo si
sceglierà la tipologia più adatta a distribuire i carichi. Si dividono in:
- A platea: usate con strutture particolari o con terreni deboli. Può essere considerato uno
sviluppo della fond a TRovescia con + la presenza di un solettone inferiore a cui spesso
si aggiungono nervatura ortogonali secondarie rispetto alle TR, per garantire un
ulteriore irrigidimento strutturale.
A livello statico l
arco è composto
dai conci che si
sostengono per
contrasto e
scaricano sui
Piedritti.
31. Cosa sono i TELAI?
Un TELAIO è una struttura costituta da elementi orizzontali e verticali che hanno il compito
di sopportare il peso dell’edificio e di scaricarlo nel suolo. È costituito da elementi
orizzontali e verticali (travi e pilastri). Sulle travi gravano i carichi diretti, poi sono trasmessi
alle estremità e ripartiti tra i pilastri che hanno il compito di scaricarli sulle fondazioni e di li
al terreno. È spesso previsto un sistema di Controvento del telaio per conferirgli maggiore
rigidezza nei confronti delle forze orizzontali (vento e sisma).
I Telai Semplici, assemblati, formano telai multipli che sono: piani o spaziali.
Sono travi reticolari composte da aste orizzontali superiore inferiori, e aste verticali o
inclinate unite alle estremità dai nodi (cerniere), in modo da formare una maglia reticolare.
Le aste orizzontali superiori sono sollecitate a compressione (puntoni) e le inferiori a
trazione (tiranti), mentre le aste verticali o inclinate possono essere sollecitate a trazione e/
o a compressione, in base alla pozione impiegata. Le aste sono in acciaio o legno
lamellare e sono impiegate per realizzare coperture di notevole luce.
I Leganti sono dei materiali che, in stato di polvere e miscelati con acqua, formano un
impasto di consistenza plastica; mediante reazioni chimiche irreversibili, si convertono in
un prodotto con adeguata resistenza meccanica e sono:
GESSI - CALCI - CEMENTI. Si suddividono in leganti Aerei (presa e indurimento in
presenza d aria) e Idraulici (presa e indurimento in presenza di acqua). Leganti aerei sono
GESSI E CALCI per murature portanti, e idraulici sono i CEMENTI COMUNI che hanno
resistenza minima a compressione dopo 28 giorni di stagionatura. Gli aggrappanti di un
cemento normale sono Ghiaia e Sabbia.
Il CLS si ottiene impastando acqua, cemento, inerti fini e grossi assortiti. Indurimento entro
i 28 giorni. Per realizzare le ordinarie strutture in c.a gettate in opera, il cls può essere
prodotto in cantiere con la Betoniera. Per 1mc di cls sono:
- 0,400 mc di sabbia (inerte fino) + 0,800 mc ghiaia (inerte grosso) + 300 kg cemento +
150 l di acqua.
I CLS SPECIALI sono Normali + additivi, minerali, fibre. Fra i cls speciali è importante
ricordare il cls ALLEGGERITO, ottenuto sostituendo agli inerti tradizionali degli aggregati
sintetici come l’argilla espansa, per conferirgli caratteristiche isolanti termiche, resistenza al
fuoco, al gelo, ma è minore la resistenza a compressione.
È un cls magro, realizzato con quantitativi ridotti di cemento. Lo usano come sotto
fondazione, per preparare un piano orizzontale e pulito su cui posizionano i ferri
d’armatura delle fondazioni, dopo aver scavato per circa 150 cm. Il Magrone è molto
importante anche per mantenere i ferri di fondazione distanti dal suolo per evitare il
contatto con umidità e relativi rischi di corrosione invisibile del ferro (iron).
Nel caso degli edifici vicino alle zone marine vengono utilizzati dei Calcestruzzi con classi
di esposizione adeguate. L’esecuzione di una struttura in c.a. : 1. Costruzione casseforme
2. Preparazione e posa in opera dell’armatura 3. Getto del cls armato 4. Disarmo delle
cassaforme (se non sono a perdere). Per le strutture in c.a. la durabilità, legata
all’esposizione ambientale dell edificio, è in funzione del cls che protegge le armature
metalliche dai processi di corrosione provocati da agenti presenti nell’aria, nell acqua e nei
terreni. Per garantire una durabilità di 50 anni (opere ordinarie) e 100 anni (opere sensibili)
serve studiare la composizione del cls non solo alla funzione del RCK ma anche per la sua
eventuale manutenzione. Le strutture in c.a. a contatto con il mare sono molto vulnerabili in
quanto l’acqua salata è fonte di corrosione delle armature del cls. I sali marini creano la
cristallizzazione e ossidazione che provoca la fessurazione superficiale del cls, causando la
graduale corrosione e distacco del cls dalle armature.
Sono tutti gli elementi in conglomerato cementizio che prima della fase di posa in opera
hanno subito un processo, tramite inserimento barre metalliche e la loro compressione, in
modo tale da avere un migliore comportamento a carichi maggiori. Il c.a precompresso,
risposto al c.a ordinario (luce max 6 m) può raggiungere luci oltre 12 m. Gli elementi in
c.a.p. seguono due metodi di produzione: armatura pre - tesa o post - tesa.
Un rapporto:
Acciaio bidimensionali con travi composite o reticolari 1/20
Travi tridimensionali reticolari 1/30
Travi di cemento 1/10 - 1/12
CLS precompresso 1/15 - 1/30
Acciaio monodimensionale 1/15
Per trave si intende un elemento strutturale atto a trasferire una sollecitazione trasversale al
proprio asse geometrico fino ai vincoli, che garantiscono l’ equilibrio esterno della trave e
sostiene i carichi trasmessi dal solaio alle pareti.
La trave rovescia è una trave che si trova nel sistema di fondazione di un edificio e serve
per collegare i pilastri tra di loro in modo di assicurare un miglior comportamento sismico.
(vedi anche domanda 29).
42. Differenza tra trave in c.a e Cordolo?
- HEA / HE / IPE / Travi a sezione chiusa: sezione rettangolare, sezione circolare e Travi
a sezione aperta: travi a C, Travi a L.
La differenza tra le due travi è il rapporto tra altezza e larghezza. Le IPE sono più alte della
loro larghezza. Le HE hanno la stessa altezza/larghezza.
Sono le casseforme per il getto del cls armato. In sintesi è una “forma” adatta ad accogliere
e sostenere il getto durante il processo di press e di indurimento. Non devono subire
deformazioni per effetto della pressione esercitata dal c.a. allo stato fluido. Ci sono casseri
reimpiegabili (in legno grezzo, legno lavorato, compresso e lamiera d’acciaio) e a perdere
(materiale plastico rinforzato, pannelli di lana di legno, lamiere grecate e tavelloni.
Nel caso degli edifici vicino alle zone marine vengono utilizzati dei Calcestruzzi con classi
di esposizione adeguate oppure la soluzione al problema delle microfessurazioni infatti la
si trova nella protezione esterna delle superfici mediante trattamenti di rasamenti o cilci di
pitturazione, eseguiti con lo scopo di preservare le superfici esterne dalle aggressioni
inquinanti, dalle intemperie e dalle sostanze presenti in sito. Questa pellicola, impedendo l
alterazione del cls, ne prolunga la sua durata. In commercio ci sono vari prodotti per l
integrazione o rivestimento di cls, distinti in: prodotti a base cementizia e a base
polimerica. I primi per strati spessi fino a 10 cm e i secondi per strati sottili di rivestimento
da 1 a 2 mm.
48. Classificazione e resistenza dei terreni al fine della migliore scelta di fondazione ?
L’elemento fondamentale per una corretta progettazione è l accertamento della natura dei
terreni. Le indagini si dividono in:
C) IN SITO: mediante prove di carico (accertamenti diretti) o con metodi sismici o elettrici.
Se l'edificio è costituito da una struttura continua, cioè da murature portanti, allora anche
la fondazione sarà continua, presentandosi come un allargamento della sezione
trasversale del muro. Negli edifici storici
fondazione continua era costituita da un muro vero e proprio, in mattoni o in pietra, di
sezione maggiore di quello portante. Nell'ambito dell'edilizia moderna, nella fondazione
diretta si prevede un cordolo in cemento armato prima dell'allargamento della sezione. La
sezione allargata è solitamente costituita da un getto di calcestruzzo, di solito (ma non
sempre) armato. Nella parte inferiore della fondazione, a contatto con il terreno, viene
posto uno strato di magrone contenente 100/150 kg cemento/m3 di cls, che è d'aiuto
nella fase di cantiere per la posa in opera del calcestruzzo armato perché questo permette
di livellare il terreno di getto e inoltre serve a distribuire ulteriormente i carichi del terreno
e ad isolare le strutture dall'umidità di contatto qualora l'impasto venga eseguito con
basso rapporto acqua/cemento e debitamente protetto con primer bituminoso e/o
bitume. Le fondazioni continue sono le più usate.
Le fondazioni indirette vengono praticate quando gli strati superficiali del terreno non
hanno una portanza sufficiente per sopportare il carico della struttura o nel caso in cui i
cedimenti previsti con le fondazioni dirette siano eccessivi. Il tipo più comune, nell'edilizia
storica, è il palo di legno di particolari essenze dure e resinose, tipo quercia, rovere, ecc.
eventualmente con la punta rinforzata in metallo, detta puntazza, conficcato nel terreno
attraverso battitura con speciali macchine dette battipalo, finché non raggiunge strati di
terreno solido oppure pensato per resistere mediante l'attrito laterale che si crea con il
terreno. Questa tecnologia, applicata ad esempio a Venezia, ha subìto un'evoluzione e
oggi esistono molte varietà di pali (di calcestruzzo o con parti metalliche) e diverse
tecniche di infissione: gettati in opera, prefabbricati, con o senza asportazione del terreno,
e anche con l'utilizzo di fanghi bentonitici o altri materiali speciali (polimerici) da utilizzare
in condizioni particolari, come in presenza di acqua o di terreno particolarmente coerente.
I diaframmi sono fondazioni particolari in cui tramite la betoniera vengono gettate quantità
di argilla e acqua molto liquida che permettono il riempimento delle fessure nel terreno e
facile introduzione dell’armatura per realizzare la struttura in CLS.
L’analisi geodiagnostica è l’indagine che stabilisce la resistenza del suolo tramite lo studio
e prove che valutano le caratteristiche del terreno attraverso i metodi sismici e elettrici.
- Solai per uso civile: luci < 7-8 m e sovraccarichi accidentali max di 600 kg/mq;
- Solai per uso industriale: grandi luci e/o sovraccarichi accidentali elevati
- Solai in legno.
Solai per grandi luci sono usualmente solai in c.a., prefabbricati con elementi predalles e
sopra un getto di cemento. Ultimamente vengono usati anche i solai in x-lam o in acciaio
che hanno però dei spessori non indifferenti.
La differenza principale viene data proprio dalla funzione che ognuno di esso deve
svolgere e così di conseguenza si differiscono le caratteristiche. Il solaio di fondazione è il
più spesso di tutti a causa dell’isolamento contro terra che deve avere e dei carichi che
deve sopportare (di solito il piano terra viene usato a destinazione commerciale in edilizia
residenziale quindi con un carico maggiore di quello che si può trovare negli altri piani).
Il solaio intermedio sarà più sottile senza un isolamento termico, forse comprensivo di un
isolamento acustico.
Il solaio del tetto si divide in base al suo utilizzo (accessibile o meno, fruibile o meno) in
base a questo cambia lo spessore ma solitamente ha uno spessore inferiore rispetto a tutti
gli altri piani. L’isolamento che probabilmente è compreso nel
pacchetto può essere verso l’interno o verso l’esterno. In presenza di tetto giardino lo
spessore aumenta notevolmente in quanto il solaio deve sostenere il peso del terreno.
scale dritte
scale a 2 rampe
scale a 3 rampe
scale a 4 rampe
scala a chiocciola, a tenaglia, di sicurezza
La trave a ginocchio è una trave ad asse spezzato incastrata alle estremità delle strutture
orizzontali. Sono disposte lungo il perimetro della scala su cui sono incastrati i gradini, che
in questo caso sono portanti.
Scala a soletta rampante è una soletta piena in calcestruzzo armato ad asse spezzato
poggiante sulle strutture perimetrali, successivamente vengono realizzati i gradini in
laterizio sull’estradosso della soletta. I gradini non funzione portante.
Sono delle infrastrutture edili costituite da pareti verticali che hanno la funzione di
suddividere in vani gli spazi interni di un edificio. Gli elementi costruttivi di un tramezzo si
differenziano in relazione al materiale e alla tecnologia usata e il loro spessore può variare
dai 4 cm in cartongesso ai 10 cm di blocchetti in laterizio. Nel caso la parete sia divisoria
tra unità immobiliari o tra appartamenti dovrà avere spessore di 25-30 cm che
garantiscono un buon isolamento acustico. Realizzato con conci o mattoni legati con malta
o da pannelli prefabbricati fissati a telai mobili e poi ricoperto con l’intonaco realizzato in
fasi:
Tipi di intonaci:
a base di calce
a base di calce-cemento (prevalenza di calce idrata e poco cemento portland)
a base di cemento-calce (prevalenza di cemento portland)
a base di gesso
a base di argilla.
Sono pareti composte da blocchi in laterizio o cls o argilla espansa caratterizzati da grandi
dimensioni (ad esempio 380*250*238 mm). Le pareti perimetrali portate, dette anche
Tamponature, sono proprie delle strutture puntiformi in c.a. o acciaio, con lo scopo di
delimitare e proteggere gli ambienti dalle condizioni climatiche. Spessori dai 30 ai 40 cm a
salire in rapporto ai materiali usati. Non hanno funzione portante ì, poiché sono sorrette
dai solai di ciascun piano.
Parete perimetrale il cui rivestimento esterno è leggermente staccato dalla parete interna
in maniera tale da creare un’intercapedine lungo tutta l’altezza dell’edificio, all’interno della
quale i moti convettivi dell’aria favoriscono l’eliminazione del calore accumulato per
irraggiamento. Schematicamente la PV è composta da:
- monostrato di rivestimento esterno di lastre di vari materiali (pietra, laterizio, vetro ecc);
- Intercapedine d’aria;
- Strato isolante;
Nella copertura isolata, per spazi abitativi, avremo lo strato di tenuta dell’acqua posto al di
sopra dello strato isolante (imperm. sopra isolante) e il posizionamento di una barriera al
vapore per contrastare l azione di condensazione all’interno del materiale isolante. vi è
anche il “TETTO ROVESCIO” cioè strato impermeabile posto sotto lo strato isolante,
garantendo cosi una sua maggior durata (dello strato impermeabile). Copertura non
isolata (per capannoni e depositi) e copertura carrabile o tetto a giardino.
La pendenza dei tetti a falda è relativa alla zona climatica in cui si vanno ad inserire:
Il tetto caldo viene definito tale perché isolato e non ventilato, perciò può essere definito
abitabile, nel caso in cui il tetto non sia isolato viene definito freddo. Tetto caldo può
essere realizzato con guaine bituminose o sintetiche, ma prevede sempre che l’isolante sia
posto sotto alla guaina che, se di tipo bituminoso, potrà essere stesso in aderenza, se di
tipo sintetico sarà sempre libera.
Il tetto alla piemontese è costituito da travi inclinate (falsi puntoni) che poggiano sulle
pareti perimetrali e sulla parete di spina in corrispondenza del colmo. In assenza del muro
di spina, i falsi puntoni poggiano su una
trave di colmo che viene sostenuta da
pilastri. Il tetto alla lombarda è invece
costituito da terzere, disposte
orizzontalmente che poggiano su capriate
intervallate oppure su pareti trasversali
alla pianta dell'edificio.
1) VETRO TIRATO: ha ondulazioni dovute al passaggio della massa vetrosa tra i rulli;
8) VETRI BASSO EMISSIVI: rivestiti di ossidi metallici che, una volta depositati sul vetro, ne
rafforzano le proprietà di isolamento termico. Essi riducono gli scambi termici per
irraggiamento e per conduzione (contatto con l’aria). Hanno però il problema del
raffrescamento estivo, a cui si può avviare con elementi schermanti esterni (frangisole,
tende, veneziane);
impianto elettrico;
impianto idraulico;
impianto di riscaldamento (gas) e raffrescamento (impianto di condizionamento);
trattamento dei rifiuti;
impianto antincendio;
raccolta e trattamento acque reflue.
76. Cosa si intende per impianto idrico, elettrico, gas e delle acque reflue?
L’impianto idrico è quello che consente la distribuzione dell’acqua all’interno
dell’abitazione nei bagni e nella cucina; l'impianto elettrico collega i conduttori al quadro
elettrico e all’ente distributore al fine di utilizzare l’elettricità all’interno dell'abitazione;
l'impianto del gas consente di portare il gas all’interno della cucina per uso domestico;
l’impianto delle acque reflue consente di smaltire le acque nere, grigie e bianche dalla
cucina e dai bagni.
ascensori;
montacarichi;
piattaforme elevatrici;
scale mobili; piani inclinati mobili;
montascale.
quadro elettrico;
conduttori, tubi protettivi e cassette di derivazione;
apparecchi di comando e punti di utilizzazione;
impianto di messa a terra.
La potenza per gli impianti di una civile abitazione si aggira intorno ai 3 kW.
82. Possono essere immessi nella fognatura comunale qualsiasi tipo di scarichi?
No, non devono essere scarichi inquinanti per esempio derivanti da attività industriali. Gli
scarichi particolarmente inquinanti vanno trattati e successivamente immessi in fognatura,
Oppure smaltiti con procedure apposite.
83. Che differenza passa tra una fossa biologica e un pozzo nero a tenuta?
La fossa biologica è una fossa interrata in cui si accumulano le acque nere e grigie senza
dover disporre di operazioni di depurazione, presenta due tubi, uno di entrata e uno di
uscita. Il pozzo nero è un serbatoio a tenuta stagna che deve essere regolarmente
svuotato.
Sono pozzi che hanno la funzione di disperdere le acque meteoriche nel terreno.
I l Po z z e t t o s i f o n a t o p e r m e t t e d i
raccogliere eventuale materiale solido
all’interno del sifone. Questo può essere
facilmente smontato e pulito in modo da
evitare intasamenti. Inoltre Il sifone rimane
pieno d’acqua creando una barriera alla
risalita di odori dalla fornitura.
87. Cos’è la fossa settica tipo Imhoff?
89. Come è fatta una sezione stradale? Una sezione stradale è composta da diversi
elementi.
Il tessuto non tessuto è un materiale che viene utilizzato in diverse applicazioni. Il suo
principale utilizzo è come strato separatore. Viene per esempio utilizzato a protezione di
guaine impermeabilizzanti o come separatore di diversi strati di terreno.
Un pozzetto di prima pioggia permette di separare la pioggia che cade nei primi minuti di
una precipitazione dalla successiva. La prima pioggia infatti è la più inquinata perché lava
le superfici dagli inquinanti che si sono accumulati, separando la prima pioggia più
inquinata è possibile ridurre al minimo il funzionamento degli impianti di depurazione.
93. Che sezione hanno generalmente le tubazioni di scarico delle acque bianche e i
discendenti pluviali? I pluviali solitamente hanno un diametro di 100 mm.
Un impianto gas può essere così riepilogato: Rete di distribuzione, contatore, valvola di
chiusura generale, tubazione fino
all’utilizzatore (Fornello o caldaia),
prima dell’apparecchio da alimentare
viene installata una valvola di chiusura
per scollegare il singolo apparecchio.
Si, per ogni nuovo impianto gas è necessaria una dichiarazione di conformità dell’impianto
alla regola dell’arte secondo il decreto ministeriale n.37 del 22/01/2008
98. In base alle norme vigenti quale potenza massima può avere una caldaia da
riscaldamento per essere installata senza il preventivo nulla osta dei VV.F.?
Il generatore di calore se è a gas deve avere una potenzialità inferiore a 116 kW per non
essere soggetto al controllo dei VV.F. Sopra i 116 kW rientra nell’ attività 74 (Impianti per la
produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso). Con potenzialità
superiori a 35 kW e inferiori a 116 kW è comunque necessario rispettare la regola tecnica
ma non si è soggetti al controllo dei VV.F. Inoltre con potenzialità superiori a 116 kW e
inferiori a 350 kW è sufficiente la SCIA VV.F mentre per potenzialità superiori a 350 kW è
necessario l’esame progetto, che deve essere approvato dal comando VV.F. e
successivamente deve essere presentata la SCIA VV.F.
L’impianto di riscaldamento
centralizzato prevede un
generatore di calore comune a più
unità abitative. La distribuzione
avviene attraverso colonne
montanti solitamente in cui scorre
l’acqua riscaldata che andrà poi ad
alimentare gli elementi radianti
dei singoli alloggi. I nuovi impianti
di riscaldamento prevedono un
t e r m o s t at o a l l ’ i n t e r n o d e l l a
singola unità abitativa così da
poter regolare la temperatura
secondo le proprie esigenze.
100. Cos'è la caldaia a condensazione?
101. La caldaia può in contemporanea produrre acqua calda sanitaria e acqua calda per il
circuito di riscaldamento?
Si, una caldaia può produrre sia acqua calda sanitaria che acqua calda per il
riscaldamento. Però una caldaia classica con impianto standard non può produrre
contemporaneamente acqua calda per due circuiti nello stesso momento. È possibile
produrre acqua calda per più circuiti contemporaneamente con impianti particolari
attraverso scambiatori di calore.
102. Dove si posizionano i radiatori del riscaldamento al fine di una ottimizzazione della
resa?
104. Cosa sono e Quali sono i vantaggi offerti dagli impianti a pannelli?
L’impianto di condizionamento può essere di diversi tipi: a pannelli radianti in cui circola
acqua fredda o ad aria in cui viene immessa aria fredda.
L’impianto ad aria prevede una pompa di calore che raffredda l’aria ed immette in
ambiente aria fresca mediante un ventilatore. Nell’impianto a pannelli radianti il liquido
contenuto nei pannelli viene raffreddato da un impianto frigorifero, i pannelli irradiano poi
l’ambiente rinfrescando l’aria.
106. Cosa si intende per scavo a sezione obbligata o scavo ristretto o a sezione ristretta?
Uno scavo a sezione ristretta o obbligata è un tipo di scavo che permette di creare nel
terreno un vuoto per permettere la realizzazione di fondazioni, plinti, canalizzazioni o fossi.
Nello scavo a sezione obbligata solitamente il fondo dello scavo non è raggiungibile con
mezzi quindi l’escavatore rimane al piano 0 e il materiale scavato viene caricato al piano 0
e non sul fondo dello scavo.
L’acciaio corten è un particolare tipo di acciaio che si auto protegge dalla corrosione.
Infatti si crea una patina passivante sullo strato superficiale del materiale, questo permette
di proteggere il materiale dalla corrosione. La patina che si crea su di esso ha un colore ed
un effetto caratteristico che lo contraddistingue da altri acciai.
- Progettare edifici flessibili e adattabili così che possano essere adattati nel tempo per
esempio con interventi di ampliamento o con cambi di destinazione d'uso;
I sistemi per lo sfruttamento sono principalmente divisi in sistemi attivi e sistemi passivi.
I sistemi passivi non richiedono impianti per il loro funzionamento, solitamente questi
sistemi utilizzano elementi dell’edificio per diminuire l’uso di energia. Un esempio sono le
serre solari, gli spazi buffer tra interno ed esterno.
I sistemi attivi prevedono invece l’utilizzo di impianti per il loro funzionamento, per
esempio collettori solari o pannelli fotovoltaici o ancora sistemi di ventilazione meccanica.
I materiali sostenibili sono materiali che durante tutto il loro ciclo di vita, quindi dalla
produzione allo smaltimento, hanno un basso impatto ambientale. Sono quindi materiali
che richiedono poca energia e limitati prodotti chimici in fase di produzione, che possono
essere facilmente riciclabili alla fine del loro utilizzo.
116. Dimensionamento dei pannelli solari e dei pannelli fotovoltaici per un’utenza
domestica.
Abitare sostenibile significa vivere in edifici che hanno bassi consumi e che non hanno o
che hanno limitate emissioni di sostanze inquinanti o di gas serra. Il concetto di abitare
sostenibile non si limita all’idea di costruire edifici con materiali ecologici e ad alta
efficienza energetica. Significa anche indagare sulle svariate implicazioni dell’abitare sul
piano ambientale, economico, sociale, gestionale, ecc. E’ importante che un edificio
garantisca il giusto comfort abitativo, assicurando il benessere fisico e mentale degli
occupanti e la possibilità di fruire agevolmente degli spazi. Allo stesso tempo deve
assicurare il rispetto dell’ecosistema, limitando gli impatti su di esso (emissioni inquinanti,
rifiuti, rumore, ecc.). Deve avere un ridotto fabbisogno energetico, non solo durante l’uso,
ma per tutto il suo ciclo di vita. Abitare sostenibile significa dunque abitare in maniera
responsabile, assumendo atteggiamenti rispettosi dell’ambiente, utilizzando e gestendo le
risorse a disposizione in modo intelligente.
Per sostenibilità ambientale si intende ridurre al minimo l’impatto delle proprie azioni
sull’ambiente. Esistono altri tipi di sostenibilità, per esempio la sostenibilità economica di
un progetto. Concentrandoci sulla sostenibilità ambientale, il concetto prevede che le
persone adottino comportamenti e abitudini volti a ridurre al minimo l’impatto
sull’ambiente quindi sia a livello di emissioni di sostanze inquinanti o di gas serra sia per
quanto riguarda il consumo di risorse.
Significa progettare edifici che non producano emissioni durante il loro funzionamento,
per esempio edifici solamente con alimentazione elettrica senza impianti a gas che
producono emissioni inquinanti.
Gli edifici ad energia 0 sono progettati e costruiti per autoprodurre l’energia necessaria al
funzionamento. Il bilancio dell’energia consumata e quella prodotta è quindi pari a 0. La
progettazione e la realizzazione devono quindi prevedere la riduzione dell’energia
necessaria, quindi aumentare gli elementi isolanti per diminuire al minimo le dispersioni
energetiche, inoltre bisogna prevedere impianti per la produzione di energia che
soddisfino il fabbisogno energetico dell’edificio.
Le strutture a secco non prevedono l’utilizzo di malte o elementi gettati in opera. Tutti gli
elementi sono assemblati in opera. Le strutture in umido invece prevedono l’utilizzo di
malte o calcestruzzo elementi che devono quindi maturare per raggiungere le loro
caratteristiche meccaniche finali.
Per quanto riguarda il comportamento delle murature portanti al sisma bisogna fare una
distinzione tra edifici in muratura storici e edifici recenti. Oggi infatti esistono tecnologie
per costruire edifici in muratura portante perfettamente rispondenti alle normative
antisismiche più stringenti. Ovviamente devono essere utilizzati tutta una serie di
accorgimenti, solitamente gli edifici in muratura portante devono prevedere una legatura
mediante armatura di tutta la muratura. Esistono varie tecniche e vari approcci ma in linea
generale è possibile costruire oggi un edificio antisismico in muratura portante. Gli edifici
storici in muratura portante invece presentano maggiori problemi. Le murature infatti
resistono bene nel proprio piano ma hanno una cattiva resistenza in direzione ortogonale
ad esso, per questo bisogna avere un effetto “scatola” così da avere una resistenza su tutti
e 4 i lati, cosa non sempre presente negli edifici storici. Inoltre altro problema delle
murature portanti storiche è che non sempre sono correttamente legate agli angoli e
quindi l’effetto scatola rigida viene a mancare in caso di terremoto permettendo alle
murature di dividersi le une dalle altre facilitando il ribaltamento delle stesse. Inoltre un
problema degli edifici storici è che spesso le murature sono sovraccaricate da cordoli o
tetti in cemento armato mal legati alla muratura che pur resistendo alle sollecitazioni
sismiche gravano sulla muratura portandola al collasso.
L'urbanistica è la disciplina che studia gli insediamenti sul territorio e che ne regolamenta
lo sviluppo e le trasformazioni, approfondendo le parti analitico- interpretative dei
processi di accrescimento insediativo, le proposte di controllo, regolamentazione e la
conoscenza dei meccanismi di intervento e dei processi decisionali.
Sono le analisi degli elementi che caratterizzano il più razionale assetto insediativo del
territorio e la forma dell'aggregato edilizio più idoneo alla vita comune. Queste analisi
esplicitano un quadro generale delle problematiche presenti sul territorio e che,
costituiscono un punto di partenza per orientare le scelte di trasformazione e gestione
della città. I risultati di queste analisi vengono riportate in norme giuridiche necessarie a
tutti coloro che operano nel complesso procedimento di formazione e attuazione degli
strumenti urbanistici.
È la disciplina che governa l'utilizzo del territorio e organizza lo sviluppo delle attività
antropiche svolte su di esso. Questa disciplina coinvolge gli aspetti architettonici,
ingegneristici e produttivi di un'area.
La prima legge italiana che contiene elementi di disciplina urbanistica è la legge n° 2359
del 25 Giugno 1865.
La legge 2359/1865 prevedeva, per i comuni con almeno 10.000 abitanti, la redazione di
un piano regolatore del nucleo urbano esistente che fornisse delle linee guida da seguire
durante la realizzazione di costruzioni e ricostruzioni, inoltre obbligava alla cessione
immediata al comune del terreno necessario alla costruzione delle strade pubbliche
previste dal piano di ampliamento.
7. Quali sono le prime città italiane a dotarsi di un P.R.G.?
Le prime città a dotarsi di un piano urbanistico sono state Napoli e Palermo (1885-1894)
ed erano per lo più piani parziali di risanamento; seguirono Milano e Bologna nel 1889 e
Torino nel 1908.
I primi PRG sono invece di Bologna (1919), Catania (1923), Palermo (1925), Ancona (1929),
Roma (1931).
In Italia possono essere riconosciuti circa 5 periodi, che non devono essere considerati
come singoli periodi differenti e indipendenti l’uno dall’altro, ma come una serie di eventi
e conseguenze concatenati che hanno portato alla legislazione urbanistica vigente nel
nostro paese. I periodi individuati sono i seguenti:
3. Il periodo tra due guerre mondiali: periodo in cui vengono attuati tutta una serie di
piani che avevano come obiettivo lo sfruttamento delle aree fabbricabili, a Roma e
Milano vengono approvati dei regolamenti edilizi (regolamenti d’ornato) per
l’innalzamento delle densità edilizie nelle zone di ricostruzione. Il regime fascista
redige un programma di nuove città e borghi che forniscono casa e terra da coltivare
alla classe proletaria. Gran parte della cultura urbanistica vigente in questo periodo fa
riferimento alla cultura razionalista e al concetto dell’existens minimun.
4. Il periodo della Seconda Guerra Mondiale: durante la guerra il Professor Testa redige
un testo di legge molto simile ai modelli stranieri più riformisti. Il risultato dell’iter
parlamentare è legge 1150/1942, molto avanzata sia giuridicamente che
tecnicamente, venne però applicata solo a partire dal decennio successivo.
5. il periodo dalla Seconda Guerra Mondiale fino ad oggi: dagli anni Settanta si pone
l’attenzione sulle dinamiche della trasformazione territoriale ad ampia scala utile alla
pianificazione del territorio integrando e/o sostituendo la sola urbanistica. La
moderna cultura sulla pianificazione in Italia fa riferimento ai concetti maturati negli
ultimi decenni, sia a scala internazionale che nazionale; tutto ciò ha infatti portato a
norme specifiche inerenti l’impatto ambientale integrando l’approccio alla
pianificazione. Da ricordare è la prima Convenzione Europea del paesaggio
(Strasburgo, Ottobre 2000) dedicato al paesaggio europeo valutato nel suo insieme,
integrando sia i paesaggi considerati eccezionali che quelli più degradati. Questa
convenzione è entrata in vigore in Italia nel 2006.
10. Quali sono i principi basilari della legge 1150 del 1942?
La legge 1150/1942 si rifà a leggi straniere e regola interventi che vanno dalla
pianificazione a scala territoriale, al singolo intervento autorizzato in base al regolamento
edilizio.
12. Differenze o rapporti tra le seguenti leggi: 1150/1942, 167/1962, 765/1967, 10/1977,
457/1978.
La legge 765/1967 più nota come legge “Ponte” introduce modifiche alla legge
urbanistica del 42 obbligando i comuni a dotarsi di PRG, molti comuni infatti ne erano
ancora sprovvisti, si cerca di porre rimedio allo sviluppo edilizio incontrollato limitando
l’edificazione. Infine prevede il la partecipazione del privato, che vuole realizzare una
nuova costruzione, alle spese di urbanizzazione che prima erano completamente a carico
dei comuni.
14. Quali sono le principali norme che si sono occupate dell’edilizia residenziale
pubblica?
L. 167/62_ PEEP e Piani di Zona: Acquisizione di aree fabbricabili per l'edilizia economica
popolare. I comuni con una popolazione maggiore di 50.000 ab. Sono obbligati a
predisporre un piano di zona da destinare ad alloggi di carattere economico e popolare
con annessi i relativi servizi. Le aree destinate a questo tipo di intervento non devono
essere né inferiori al 40%, né superiori al 70% di quelle necessarie a soddisfare il
fabbisogno complessivo di edilizia abitativa nel periodo considerato.
L. 847/64: legge che autorizza i comuni, e i loro consorzi, a contrarre mutui per
l'acquisizione delle aree per la realizzazione di case economiche e popolari, e delle
relative opere di urbanizzazione.
L. 179/92: modifica alla L. 457/78; le regioni possono riservare una quota di fondi per
l’edilizia agevolata e sovvenzionata da destinare alla realizzazione di interventi utili alla
risoluzione dei problemi legati alle abitazioni per particolari categorie sociali.
17. Quali sono gli elementi fondamentali della legge 765 del 1967?
La legge 765/67 aveva tre obiettivi fondamentali:
18mq/ab: 9mq/ab verde pubbl + 2.5mq/ab parch pubbl + 2mq/ab servizi quartiere +
4.5mq/ab servizi istruzione.
- per i comuni non dotati di Programma di fabbricazione o del PRG (suddivisione del
territorio in tre aree per distinguere il centro storico, le zone a scopo residenziale e le
zone per gli insediamenti produttivi, ad ogni area vengono assegnate differenti
limitazioni sulla sup. coperta, altezza, volume e distanze);
- per i comuni dotati di Programma di Fabbricazione o del PRG (limiti volumetrici e limiti
d’altezza);
- per i Piani Particolareggiati. e dell’area in cui sono collocati nel suo insieme; in questo
piano vengono distinte le parti recuperabili e non da sottoporre a ristrutturazione
edilizia.
Gli standard urb. speciali sono quelli differenziati a seconda del tipo di zona in cui è
suddiviso il territorio, sono stabiliti dal DM 1444/68 e riguardano la densità edilizia,
l’altezza dei fabbricati, i rapporti massimi, la distanza tra i fabbricati e le differenti distanze
dalle strade.
22. Nella formazione degli strumenti urbanistici, ai fini dell’osservanza degli standard
urbanistici negli insediamenti residenziali, per ogni abitante, quanti metri cubi e mq
occorre considerare?
23. Cosa prevede la legge 10 del 1977, detta anche legge Bucalossi?
Norme in materia di edificabilità dei suoli, questa legge stabilisce che il diritto
all’edificazione non è connesso alla proprietà del suolo, bensì spetta all’amministrazione
pubblica concederlo a fronte del pagamento di una tassa (oneri di concessione) calcolata
in percentuale sul totale del costo di costruzione. La concessione dura 3 anni, nel caso in
cui l’opera non venisse terminata entro i 3 anni la concessione deve essere nuovamente
richiesta e gli oneri nuovamente ripagati. I lavori devono iniziare entro 1 anno dal rilascio
della concessione; in via straordinaria gli oneri possono essere tradotti in opere di
interesse pubblico.
La legge 457/1978, Norme per l'edilizia residenziale, questa legge in particolare si occupa
del recupero urbano dei centri storici attraverso la redazione dei Piani di Recupero,
previsto in caso di particolari esigenze di recupero urbanistico e/o edilizio e di iniziativa sia
pubblica che privata. Il PdR prevede un’accurata analisi dei singoli edifici e dell’area in cui
sono collocati nel suo insieme; in questo piano vengono distinte le parti recuperabili e non
da sottoporre a ristrutturazione edilizia.
25. Quante leggi sul condono edilizio sono state promulgate in Italia?
26. Cosa prevedono le leggi 47 del 1985, 724 del 1994 e legge 326 del 2004?
La L.47/85 prevede:
La L. 724/94 prevede che le opere ultimate entro il 31/12/93 sono sanabili nel caso in cui
non superino i 750 mc o il 30% dell’opera legittima ultimata; possono essere sanate anche
grandi opere mediante la presentazione di più domande da differenti soggetti. Il termine
di presentazione della domanda è il 31/03/95.
La L. 326/2003 prevede:
doppio limite di volumetria da sanare per le nuove costruzioni, 750 mc per domanda,
3.000 mc per edificio;
il 30% della volumetria originaria o 750 mc per gli ampliamenti;
esclusione della sanatoria per opere realizzate sul demanio marittimo, lacuale o fluviale;
termine al 31/03/2004 per la presentazione della domanda di sanatoria;
termine al 31/03/2003 per la data di ultimazione dei lavori.
27. Cosa sono gli abusi edilizi?
Gli abusi edilizi sono interventi realizzati in assenza o difformità di una preventiva
autorizzazione.
Negli anni ‘80 estese porzioni di territorio perdono la loro funzione e rimangono
inutilizzate o abbandonate. Gli interventi su queste aree sarebbero stati eccessivamente
costosi e poco remunerativi, inoltre avrebbero comportato varianti al PRG, nato sulla base
della Legge nazionale 1150/1942 che precisava che la destinazione d’uso era impressa ai
suoli (zonizzazione). Negli anni ‘90 la crescita delle “Città nelle città” ha evidenziato il
bisogno di investimenti di natura privata, oltreché pubblica. Nascono così i programmi
complessi, strumenti prima nazionali, poi regionali che si collocano a metà strada tra un
piano urbanistico tradizionale e un progetto edilizio.
Le caratteristiche principali dei programmi complessi sono:
durata breve;
previsioni fattibili grazie a risorse pubbliche e private;
ricorso al consenso delle varie parti in luogo dell’imposizione nei confronti della proprietà
privata;
superamento della “mono funzionalità” dei luoghi;
partecipazione tra pubblico e privato;
esclusione dall’esproprio;
impiego su aree già urbanizzate ma da riqualificare;
concertazione attraverso previsioni progettuali fissati tra operatori locali e enti pubblici;
operare in variante al PRG.
Sono piani che hanno la finalità di tutelare e disciplinare le finalità e gli aspetti procedurali
relativi alle “bellezze d’insieme”, l’insieme delle cose immobili aventi valore estetico e
tradizionale, e le bellezze panoramiche. I piani paesistici sono rimasti inapplicati fino alla L.
431/85 o anche detta Legge Galasso.
Livello Territoriale;
Livello generale;
Livello attuativo.
Il piano quadro è un elaborato che fissa obiettivi e linee guida per definire l’assetto del
territorio senza fissare obblighi precisi. È uno strumento che opera su area vasta (livello
regionale e provinciale). Attraverso i piani quadro si fanno ipotesi a grandi linee su:
mobilità;
criteri per stabilire le destinazioni d’uso;
localizzazione impianti di interesse primario;
criteri di dimensionamento, proporzionamento e normazioni dei piani regolatori e
attuativi;
direttive urbanistiche per la gestione del territorio;
vincoli di inedificabilità.
È un piano che stabilisce gli indirizzi per lo sviluppo socio-economico della provincia, in
particolare:
Sono aree la cui altezza è superiore agli 800 m sul livello del mare e presentano particolari
caratteristiche morfologiche.
Sono l’insieme di ricerche e analisi specializzate che esplicitano un quadro generale delle
problematiche sul territorio e che forniscono un punto di partenza per le scelte di
trasformazione e gestione della città. Le analisi urbanistiche forniscono elementi di
applicazione concreti alla pianificazione.
41. Tipi di analisi urbanistiche.
È una tipologia di piano a livello generale che riguarda la totalità del territorio comunale
ed ha lo scopo di organizzare l’assetto comunale complessivo e regolarne le varie parti
secondo principi di corretta funzionalità e qualità formale, ponendosi come obiettivo lo
sviluppo del territorio. Il PRG venne introdotto dalla L. 1150/1942.
Il PRG considera la totalità del territorio comunale, sia per aree urbane e extraurbane.
Il PRG ha durata indeterminata fino a quando non entra in vigore un nuovo PRG o non
subisce una variante.
Lo zoning serve a suddividere il territorio comunale in “zone”, ognuna con una differente
caratteristica a seconda della tipologia di attività presente o insediabile.
Il PdF è una versione ridotta del PRG. Si prendono cura principalmente delle stesse
funzioni ma rimane la differenza che il PdF ha meno formalità, vincoli e non possieda le
stesse caratteristiche tecniche e giuridico-procedurali del PRG.
Sono una serie di misure sviluppate e elaborate con l'obiettivo di regolare e tutelare lo
sviluppo del territorio dopo l'adozione del PRG.
54. L’applicazione delle misure di salvaguardia è uno degli effetti dell’adozione del P.R.G.
Si, le misure di salvaguardia sono uno degli effetti dell'adozione del P.R.G. in quanto
sostiene il passaggio da un piano regolatore all’altro.
55. Per quali piani devono essere previste obbligatoriamente le misure di salvaguardia?
Le varianti al PRG sono varianti al piano vigente che possono essere parziali o totali.
Queste varianti non vanno a sostituire il piano preesistente ma vanno a collaborare sui
punti deboli e mancanti. Questa Coesistenza viene regolata dalle misure di salvaguardia.
I PPA sono programmi che riguardano specifiche aree del comune, già assoggettate al
PRG, e riguardano opere di urbanizzazione da realizzarsi in un lasso di tempo di 3-5 anni. Il
comune ipotizza e stimola tramite questi piani la realizzazione di opere di edificazione e
spera che privati possano unirsi in consorzio per realizzarle.
PP (Piano Particolareggiato)
PL (Piano di Lottizzazione)
PEEP (Piano per l'Edilizia Economica Popolare)
PdR (Piano di Recupero)
PIP (Piano per gli Insediamenti Produttivi)
60. Elaborati di un Piano particolareggiato P.P. (detto anche piano particolareggiato di
esecuzione P.P.E.).
Il P.P è soggetta ad approvazione dalla regione solo se costituisce variante a PRG, in caso
contrario l’approvazione è solo comunale.
I P.P. spesso vengono utilizzati per attuare le previsioni del PRG stesso quando riguardano
aree private dove sono previste costruzioni.
Il Piano Particolareggiato può essere di duplice valenza, quindi sia pubblico che privato, e
viene richiesto esclusivamente dal pubblico. Al contrario il Piano di Lottizzazione può
essere solo privato.
Dal 1967 con la legge ponte n° 765, tavola di verifica del rispetto degli standard
urbanistici.
Lista con i nomi dei proprietari
Le Società di Trasformazione Urbana sono società generate dalla richiesta del comune,
con la partecipazione di almeno di 1 privato, in modo da poter mettere in attuazione i Piani
di lottizzazione previsti dal PRG.
70. Quale percentuale di proprietari di un comparto deve avere un consorzio per attuare
le previsioni di un P.R.G. tramite P.L.?
Deve contenere almeno di 75% dei proprietari, salvo diverse indicazioni regionali o
comunali, per essere attuati. I restanti vengono posti alla procedura di espropriazione.
No, non comporta un vero diritto di proprietà essendo che devono soddisfare delle
richieste avanzate dal comune la quale in futuro deciderà di usufruire o cedere alle
richieste. Gli interventi previsti devono essere realizzati entro 10 anni dall’approvazione.
72. Cosa è un piano di zona?
I Piani di Zona sono piani esecutivi finalizzati all’acquisto e riqualificazione delle aree
dismesse per l‘edificazione di edifici residenziali economici di carattere pubblico.
La procedura di attuazione del piano di zona percorre lo stesso inter dei Piani
Particolareggiati con la differenza che rimane in deposito all’albo pretorio per solo 10
giorni. La tutela delle misure di salvaguardia ha la durata di 3 anni.
fase di esproprio delle aree interessate;
fase di lottizzazione, il comune cede parte del terreno a cui non è interessato a terzi per
l'edificazione e la suddivisione dell'area in lotti;
fase della cessione o cessazione: il comune può vendere tra il 20-40% della volumetria,
mentre la parte restante viene ceduta con diritto di superficie; cioè l'uso e la gestione d un
bene immobile in un lasso di tempo tra i 60 e i 99 anni; dopodiché il bene ritorna
proprietà del comune.
Il Piano di Recupero, con durata di 10 anni, possono essere di iniziativa pubblica o privata.
Viene attuato tramite il PPA e riguarda le aree interessate da degrado e edilizio, urbanistico
e sociale-economico, riconosciuti come tali dal PRG.
Il compito dell’attuazione dei Piani di Recupero è del comune tramite la giunta comunale o
PPA
I CdQ sono contratti predisposti a recuperare quartieri residenziali che sono sottoposti a
degrado, non solo edile ma anche sociale. Egli non può però variare direttamente le
previsioni del PRG.
84. Cosa sono i P.I.I.?
La conferenza dei servizi è una “riunione” che viene chiamata dalla Regione e tutte le
istituzioni amministrative interessate e responsabili per la valutazione degli accordi intro-
comunali.
L’INU propone la sostituzione del PRG da due nuovi strumenti urbanistici che sono:
Con il termine perequazione in urbanistica si intende il principio "la cui applicazione tende
ad ottenere due effetti concomitanti e speculari: la giustizia distributiva nei confronti dei
proprietari dei suoli chiamati ad usi urbani, e la formazione di, senza spese di esproprio, un
patrimonio pubblico di aree al servizio della collettività.
Le zone omogenee sono le zone in cui viene suddiviso il territorio comunale in base alla
tipologia insediativa.
94. Che differenza c’è tra una zona A, una zona B, una zona C?
Zona A- aree del centro storico Zona B- aree di completamento Zona C- aree in
espansione
95. Come sono definite le aree agricole nelle zone omogenee?
Gli standard urbanistici sono generali e regolano gli indici fondiari e di densità insediativa.
Gli standard edilizi riguardano i rapporti degli spazi e volumi abitabili per ottimizzare il
benessere del vivere e l'accessibilità, visitabilità e adattabilità.
99. Differenze tra normativa nazionale e leggi regionali sugli standard urbanistici.
I standard nazionali sono generali e danno delle indicazioni di massa, invece quelle
regionali vanno a sovrascrivere quelle nazionali per completare e soddisfare le esigenze
regionali.
Gli aspetti quantitativi sono commisurati in base alle dimensioni delle attrezzature e
numero dei suoi fruitori.
Gli aspetti qualitativi variano non in base alla dimensione ma ad aspetti più complessi da
stabilire.
l principio per il quale si cerca di incentivare i proprietari dei terreni di edificare in più 1
area quando è arrivato al limite permissibile dal coefficiente di edificabilità nell’area di sua
proprietà.
Il testo Unico dell’Edilizia, attualmente il D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, regola tutte le attività
riguardanti l’edilizia in sé specificando titoli autorizzativi e i processi di approvazione.
103. Quali titoli edilizi e procedure regolano l’attività edilizia?
Licenza edilizia
Concessione edilizia
Autorizzazione edilizia
Accertamento di conformità
Permesso di Costruire
Gli oneri di urbanizzazione sono gli oneri dovuti al comune per la costruzione di
acquedotti, linee elettriche, gas e strade predisposte per l’edificio in costruzione.
Gli oneri di costruzione invece sono il 10% delle opere costruite tolti i costi del sistema
impiantistico, e sono dovuti al comune di appartenenza.
il permesso di costruire è regolato dall'art. 20, d.P.R. n. 380 del 2001 e S.m.i. Le principali
fasi del provvedimento sono:
L’asseverazione è l’atto con cui il professionista certifica sotto la propria responsabilità che
un progetto edilizio, urbanistico, strutturale, ecc. rispetta tutta la normativa vigente in
materia.
108. Quale titolo edilizio avrebbe usato per le autorizzazioni del suo progetto?
Il certificato di agibilità deve essere richiesto al comune entro 15 giorni dalla fine dei lavori.
La denuncia dei cementi armati viene presentata allo sportello unico del comune prima
dell’inizio dei lavori strutturali e contiene il progetto delle strutture.
La conferenza dei servizi può essere indetta dal RUP e ha lo scopo di facilitare
l’acquisizione da parte della pubblica amministrazione di pareri e nulla osta rilasciati dai
diversi enti (es. soprintendenza, paesaggistica, ecc.).
112. Quando viene indetta la conferenza dei servizi?
Esistono principalmente tre tipi di vincoli in edilizia: i vincoli ricognitivi, i vincoli urbanistici
e vincoli conformativi.
R.D.L. n.3267 del 1923: aree sottoposte a vincolo per scopi idrogeologici.
R.D.L. n.1089 del 1939: tutela delle cose, immobili e mobili, di interesse artistico, storico,
archeologico ed etnografico.
R.D.L. n.1497 del 1939: protezione delle bellezze naturali.
D. Lgs 96/2005 art. 707 Codice della Navigazione: vincoli aeroportuali
L. 431 del 1985 (Legge Galasso): tutela delle aree di particolare interesse ambientale.
Il vincolo urbanistico viene invece stabilito dai piani regolatori e limitano il godimento
della proprietà regolando le quantità edificabili, le altezze degli edifici ecc.
I vincoli conformativi sono sovraordinati alle scelte di pianificazione territoriale e
urbanistica, sia di ente pubblico comunale che di livello superiore; derivano da norme,
regolamenti o provvedimenti sovraordinati. Essi non comportano la perdita definitiva della
proprietà privata, ma impongono limitazioni e condizioni restrittive agli interventi edilizi in
funzione degli obbiettivi di tutela dell’interesse pubblico (Es: vincolo paesaggistico,
forestale, idrogeologico, rischio idraulico, fascia elettrodotto, fasce di rispetto autostradale,
ferroviario, cimiteriale ecc).
D.P.R. n.357 del 1997 - "Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa
alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna
selvatiche" che istituisce la rete europea Natura 2000;
D.Lgs. n.42 del 2004 - "Codice dei beni culturali e del paesaggio";
D.Lgs. n.152 del 2006 - "Codice dell'ambiente" e Convenzione Europea del paesaggio.
Gli immobili pubblici sono tutelati se l’autore è morto o se la loro esecuzione risale a più di
70 anni. Se viene però dimostrato che non sussiste il valore artistico essi possono essere
alienati. Gli immobili privati sono tutelati nel caso in cui siano di particolare interesse
artistico e/o architettonico e l’interesse sia manifestato dal ministero.
L’autorizzazione paesaggistica ordinaria viene richiesta nei casi in cui gli interventi non si
rientrino in quelli elencati dell’allegato B. Durante la presentazione, la commissione di
paesaggio svolge le verifiche e gli accertamenti riguardo i danni ambientali e gli elementi
di mitigazione ritenuti necessari per l’ottenimento del parere. Questo parere viene
successivamente sottoposto (entro 40 giorni) alla soprintendenza competente; la
soprintendenza ha 45 giorni per concludere il procedimento (con la possibilità di
prolungarlo di 15 giorni per richiamare una conferenza di servizio) e dare il suo parere. La
commissione del paesaggio ha successivamente 20 giorni per recepire tale parere e
comunicarlo al richiedente. In totale l’iter ha una durata di 120 giorni.
Il codice del paesaggio e dei beni culturali sono i principali riferimenti normativi in Italia. Il
loro fine è quello di tutelare il patrimonio culturale italiano, si riferisce a tutti gli aspetti del
patrimonio culturale come i beni mobili, i beni immobili, i beni paesaggistici il patrimonio
immateriale, ecc. Riferimento normativo D.lgs 42/2004.
La convenzione del paesaggio è una convenzione europea adottata anche dal ministero
italiano. Da una definizione univoca di paesaggio e definisce politiche e obiettivi comuni
per la salvaguardia del territorio. Si prefissa di promuovere la protezione, la gestione e la
pianificazione dei paesaggi europei e di favorire la cooperazione europea.
E’ dedicato esclusivamente a spazi naturali, rurali, urbani e periurbani, e riconosce in egual
misura sia i paesaggi considerati eccezionali che quelli degradati. In Italia la convenzione è
stata adottata nel 2006.
La VIA (valutazione impatto ambientale) valuta l’impatto di un’opera specifica sul territorio
e sull’ambiente (una nuova autostrada, una nuova ferrovia, ...). La VAS (valutazione
ambientale strategica) valuta gli impatti sull’ambiente derivanti dall’attuazione di piani e
programmi urbanistici.
Le bonifiche ambientali sono obbligatorie nel caso di siti industriali dismessi, discariche
abusive o aree soggette ad inquinamento.
L’esproprio è un istituto giuridico con cui la pubblica amministrazione può, con apposito
provvedimento, acquisire un’area, un terreno, un immobile indipendentemente dalla
volontà del proprietario. Il bene può essere acquisito per sé o per un soggetto terzo, al
proprietario viene riconosciuto un indennizzo proporzionato al valore del bene.
126. Quale nuovo istituto giuridico viene applicato, in alcune regioni che hanno legiferato
in tal senso, per evitare le procedure di esproprio?
Una scala protetta è una scala in cui sono presenti delle porte tagliafuoco prima
dell’ingresso ai piani o ai comparti antincendio, l’incendio non si propaga quindi all’interno
della scala. Una scala a prova di fumo prevede dei filtri a prova di fumo tra la scala e il
comparto antincendio, è presente quindi un locale a prova di fumo con porte tagliafuoco
tra la scala e il comparto.
Il progettista antincendio deve aver frequentato con profitto il corso di formazione e deve
essere registrato nell’elenco del ministero dell’interno
134. Esiste un albo particolare a cui sono iscritti i professionisti esperti in antincendio.
No, esiste un elenco del ministero dell’interno in cui sono iscritti i professionisti
antincendio.
Le norme per l’abbattimento delle barriere architettoniche sono la legge 13 del 9 gennaio
1989 e il D.M. 236/89.
Il metodo degli stati limite: prevede l'analisi degli stati limite cioè quelle condizioni
statiche che se superate, compromettono la funzionalità della struttura(stato limite di
esercizio) e i requisiti di resistenza (stato limite ultimo);
il metodo delle tensioni ammissibili: dimensiona gli elementi della struttura in modo che le
tensioni interne indotte dai carichi si mantengano al di sotto di determinate tensioni
ammissibili.
L’Italia è divisa in 4 zone sismiche (dalla 4 bassa sismicità alla 1 alta sismicità).
Una prima classificazione delle zone sismiche è avvenuta nel 1975 con il D.M. 03/03/1975.
L’ordinanza P.C.M. n. 3274 del 20 marzo 2003 obbliga gli enti locali a definire il rischio
sismico per ogni singolo comune e nel 2003 tutti i comuni sono classificati nelle 4
categorie principali.
Successivamente le NTC2008 istituiscono l'obbligo di progettare le nuove costruzioni e
intervenire sulle esistenti con il metodo di calcolo semiprobabilistico agli stati limite e
tenendo conto dell'azione sismica tranne che in pochi casi in cui è ancora ammesso il
calcolo con il metodo delle tensioni ammissibili. Con le NTC2018 il metodo delle tensioni
ammissibili viene abbandonato in favore del calcolo semiprobabilistico agli stati limite e
tenendo conto dell'azione sismica.
143. Principali accorgimenti per la mitigazione del rischio sismico.
Alcuni accorgimenti per mitigare il rischio sismico sono l’utilizzo di dispositivi per smorzare
l’effetto delle sollecitazioni sismiche come isolanti elastomerici e oscillatori a pendolo.
Questi dispositivi isolano la struttura dal terreno e permettono all’edificio di vibrare in
modo differente rispetto al terreno. Gli isolanti e gli oscillatori vengono solitamente
applicati su pilastri al piano terreno e possono essere utilizzati anche per riqualificare
edifici esistenti. L’edificio inoltre deve essere progettato per avere un comportamento
scatolare, le strutture orizzontali devono essere rigide e resistenti in modo che le forze
sismiche si distribuiscono al meglio. È opportuno ridurre il più possibile la distanza tra il
baricentro delle masse e il baricentro delle rigidezze per limitare gli effetti torcenti. Le
fondazioni devono essere sufficientemente collegate, le staffe di armatura devono essere
opportunamente calcolate e devono avere un gancio antisismico lungo almeno 10 volte il
diametro della staffa. Infine i tamponamenti, i tramezzi e gli elementi ancorati devono
essere collegati con la parte strutturale ed eventualmente devono essere eventualmente
armate per evitare ribaltamenti durante il sisma.
le figure previste per un’opera pubblica sono diverse e in base al tipo di appalto possono
variare.
Il RUP (responsabile unico del procedimento) svolge tutti i compiti relativi alle procedure
di affidamento previste dal presente codice degli appalti, vigilanza sulla corretta
esecuzione dei contratti, vigila sui tempi e supervisiona il D.L. e i direttori operativi. Può
essere considerato una sorta il project manager dell’opera pubblica. Art 31 d.lgs 50/2016.
La stazione appaltante è l’ente per cui viene svolto il lavoro, il committente. Il progettista,
può essere diverso per le 3 fasi di progettazione.
Il direttore dei lavori, vigila sull’impresa esecutrice affinché rispetti il progetto, effettua
periodicamente riunioni di cantiere in cui redige verbali e segnala eventuali irregolarità,
compila il giornale dei lavori.
I direttori operativi, sono figure che supportano il direttore dei lavori per opere
specialistiche come impianti o strutture.
L’impresa esecutrice è l’impresa principale che svolge le lavorazioni.
146. Il RUP.
Il RUP (responsabile unico del procedimento) svolge tutti i compiti relativi alle procedure
di affidamento previste dal presente codice degli appalti, vigila sulla corretta esecuzione
dei contratti, vigila sui tempi e supervisiona il D.L. e i direttori operativi. Può essere
considerato una sorta il project manager dell’opera pubblica. Art 31 d.lgs 50/2016.
Con l'entrata in vigore del Decreto-Legge 18 aprile 2019, n. 32 (c.d. Decreto Sblocca
Cantieri) convertito dalla Legge 14 giugno 2019, n. 55 sono stati introdotti i seguenti limiti
per l’affidamento degli appalti pubblici:
Fino a 40.000 euro: possibilità di affidamento diretto anche senza la consultazione di altri
operatori economici.
Tra 40.000 e 150.000 euro: Affidamento diretto previa valutazione di almeno 3 offerte.
Tra 150.000 e 350.000 euro: possibilità di procedura negoziata previa consultazione di
almeno 10 operatori economici rispettando il principio di rotazione delle imprese, gli
operatori economici devono essere individuati da appositi elenchi o da indagini di
mercato.
Tra 350.000 e 1.000.000 euro: possibilità di procedura negoziata previa consultazione di
almeno 15 operatori economici, anche in questo caso rispettando il principio di rotazione
delle imprese, gli operatori economici devono essere individuati da appositi elenchi o da
indagini di mercato.
Oltre 1.000.000 euro: necessaria una procedura aperta o procedura aperta a concorso.
Verifica che i lavori rispettino il progetto esecutivo approvato dalla stazione appaltante.
Redige i SAL (stato di avanzamento lavori) in cui certifica le opere già eseguite, questo
permette alla stazione appaltante di pagare le opere all’impresa durante l’avanzamento
del cantiere.
Approva eventuali modifiche tecniche migliorative del progetto;
Redige verbali di riunione e di eventuali ordini di servizio;
Approva e campiona i materiali, dopo aver verificato che questi rispondano alle
prescrizioni del capitolato speciale d’appalto, che l’impresa propone di utilizzare per la
costruzione dell’opera;
Rilascio i certificati di corretta posa in opera, di corretta esecuzione dei lavori o altri previsti
dalla legge
La contabilità dei lavori viene effettuata dal direttore dei lavori ed è il complesso di
operazioni che in un cantiere permettono di quantificare le opere già eseguite e lo stato di
avanzamento complessivo dell’opera.
I documenti per il controllo della contabilità sono il giornale dei lavori in cui vengono
annotate giorno per giorno le lavorazioni svolte, il libretto delle misure in cui vengono
disegnati con le quote i lavori eseguiti e il registro di contabilità in cui settimanalmente i
dati contenuti nel libretto delle misure vengono aggiunti relativi prezzi unitari; pertanto,
attraverso questo documento, si determina il credito maturato dall'appaltatore
La finanza di progetto si ha quando un ente pubblico realizza un’opera che si auto finanzia.
Per esempio se gli uffici pubblici sono in sedi in affitto e poco efficienti l’amministrazione
può decidere di costruire una nuova sede propria e più efficiente, con i soldi risparmiati
dagli affitti e dalla maggior efficienza l’investimento si autofinanzia.
156. Cosa devono avere le imprese per partecipare ad un appalto pubblico?
Le SOA sono Società Organismi di Attestazione che verificano i requisiti delle imprese.
L’attestato SOA è un attestato obbligatorio per partecipare a gare d’appalto. Certifica che
un’impresa ha le capacità necessarie per poter svolgere un determinato lavoro pubblico.
L’attestato SOA è diviso in categorie e abilitano l’impresa a partecipare a lavori in diverse
fasce di importi.
Le opere generali possono essere eseguite da imprese non qualificate in campi specifici
come per esempio lavori civili e industriali, stradali, ecc. Mentre per eseguire opere
specializzate l’impresa deve dimostrare di possedere le caratteristiche tecniche per
svolgere un’opera specifica ad esempio restauro di superfici decorate, strutture
prefabbricate in cemento armato, smaltimento e recupero di rifiuti ecc.
Per poter eseguire lavori pubblici è necessario avere l’attestato SOA per la categoria
specifica. Esistono 13 categorie generali e 35 specifiche.
159. Cosa è l’ANAC?
L’ANAC è l’autorità nazionale anti corruzione che vigila sugli appalti pubblici.
Gli appalti pubblici nei beni culturali sono normati dal DM 154/2017, sono previsti requisiti
stringenti per le imprese che partecipano a questo tipo di lavori. Le imprese devono
dimostrare di avere lavorato e lavorare principalmente per beni culturali. Inoltre richiede
maggiori competenze delle varie figure al fine di tutelare il bene.
161. Il contenzioso nelle opere pubbliche.
L’accordo bonario avviene quando l’impresa per giustificati motivi richiede la variazione
dal 5 al 15% dell’importo del contratto. L’impresa quindi scrive le proprie riserve sui
documenti contabili, le riserve vengono segnalate dal DL al RUP. Il Rup formula un accordo
che se accettato riconosciuta la differenza. Con la transazione prevede che l’accordo venga
risolto nominando un collegio tecnico. L’arbitrato è la risoluzione di un contenzioso
attraverso un collegio arbitrale dell’ANAC.
Nelle opere pubbliche è sempre obbligatorio il collaudo per opere il cui costo è superiore
a 1.000.000 di € per le opere al di sotto di tale cifra in alcuni casi è previsto che il collaudo
venga sostituito con il certificato di regolare esecuzione rilasciato dal direttore dei lavori.
PARTE SECONDA – PRATICA PROFESSIONALE DELL’ARCHITETTO
Le competenze deII‘architetto attribuite dal D.P.R. 328/2001 non sono cambiate rispetto
alle precedenti normative. Questo vale per le competenze storicamente comuni con altre
categorie e per quelle proprie solo aII’architetto. Per le prime il R.D. 2537/1925 all’art. 51
afferma che “formano oggetto tanto della professione di ingegnere quanto di quella di
architetto le opere di edilizia civile, nonché i rilievi geometrici e le operazioni di estimo ad
esse relative”. In generale, tra le competenze deII’architetto abbiamo quindi:
L'Ingegnere -architetto è una figura nata attraverso una direttiva europea, di conseguenza
sono nati anche dei corsi universitari per la formazione di questa nuova figura.
Il dPR 328/01 ha introdotto una più marcata distinzione tra le diverse figure professionali:
pianificatore
paesaggista
conservatore
architetto junior
pianificatore junior
queste nuove figure affiancano quella dell'architetto.
Questo decreto non ha mutato però le competenze attribuite agli iscritti.
La parcella può essere visionata dall’ordine sotto richiesta (e pagamento) del committente
in caso in cui non sia convinto della offerta economica prescritta dal professionista
dell’ordine appartenente.
Principi generali;
Doveri generali;
Rapporti con l’ordine e il consiglio di disciplina;
Rapporti esterni;
Rapporti interni;
Esercizio professionale;
Potestà disciplinare;
Sanzioni;
Disposizioni transitorie e finali.
La riforma degli ordini professionali è avvenuta con il D.P.R. 137/2012 apportando alcune
modifiche anche aII’Ordine degli Architetti. Ogni provincia continua ad avere un ordine, a
patto che ci siano più di 25 iscritti. Gli iscritti all’ordine eleggono il Consiglio deII’Ordine,
che rimane in carica 4 anni.
La riforma degli ordini ha previsto novità soprattutto per quanto riguardo i procedimenti
disciplinari. Viene infatti istituito il Consiglio di Disciplina, i cui membri sono nominati dal
presidente del tribunale del circondario e devono essere diversi da quelli del Consiglio
deII‘Ordine.
Le norme sono cambiate di nuovo il 01/01/2014 dopo l’aggiornamento dell’ordine con
l'aggiunta delle altre professioni (Conservatori, Paesaggisti e Pianificatori).
13. Quali sono i nuovi principi introdotti dalle norme deontologiche in vigore dal primo
gennaio 2014?
I nuovi principi introdotti:
Le sanzioni sono state divise in vari tipi in base al grado di gravità dell’atto. Multa,
sospensione e se il comportamento è recidivo si passa a sanzioni di livello superiore fino
alla radiazione dall'albo.
Nel momento del subentro di un altro collega in un progetto ci sono una serie di obblighi
che si dovrebbero rispettare:
Il passaggio di tutta la documentazione;
Contratto comprovato di scambio/ passaggio;
Verifica dell'avvenuto pagamento del collega;
Scambio del SAL.
Molto spesso succede che ci vengono fatte proposte da committenti o altri committenti
che vanno in conflitto con la deontologia. In tale caso è meglio non accettare l’offerta e
optare per proteggere l'integrità professionale non solo propria ma anche dei colleghi.
Le tariffe professionali non esistono più, sono state sostituite dal compenso professionale.
Le sanzioni sono:
avviso/ avvertimento verbale
censura
sospensione temporanea
radiazione dall’albo
26. Competenze professionali dell’architetto iscritto alla sez. A settore Architettura.
32. Quali sono le differenze tra computo metrico e computo metrico estimativo?
Il computo metrico è un mezzo utilizzato solo per effettuare il conteggio delle quantità di
materiali necessari per la realizzazione dell’opera.
Il computo metrico estimativo fa un conteggio dei costi basato sulla quantità delle opere.
33. Compiti e responsabilità del Direttore dei Lavori.
Il DL deve durante la sua carica:
controllare regolarmente che le imprese abbiano il DURC;
tiene conto di tutta la documentazione della contabilità comprensivo del rilascio e
elaborazione del SAL;
interloquisce con le ditte tramite gli ordini di servizio;
controlla quantità-qualità dei materiali proposti dalla ditta appaltatrice;
Provvede insieme al CSFE la presentazione delle incongruenze al RUP.
Verbale di consegna del cantiere (riporta la data di decorrenza dei termini contrattuali
per l’esecuzione dell’opera);
Certificato di inizio lavori (viene inviato al sindaco per la certificazione dell’inizio lavori,
rispetto al decorrere delle relative validità di procedura e dei titoli edilizi);
Certificato di sospensione, ripresa e ultimazione dei lavori (determinazione dei tempi
di realizzazione dell’opera secondo quanto previsto dal contratto);
Giornale dei lavori (resoconto dei lavori svolti in ogni giornata, viene tenuto dal DL o
dall’assistente, in tal caso il DL lo deve controllare e controfirmare);
Ordine di servizio (documento emesso dal DL per chiamare alla disciplina l’impresa a
causa di gravi negligenze, rifiuto dei materiali, varianti o aggiunte all’esecuzione dell’opera,
...);
Varianti (in caso di committenza privata, le varianti sono disciplinate dal contratto e
pattuite con trattative tra il DL e l'appaltatore).
Deriva da un vero e proprio progetto di cantiere, vengono indicate la disposizione dei vari
macchinari, il loro raggio d’azione, la localizzazione del deposito materiali, gli spazi di
lavorazione, i servizi logistici e direttivi, gli accessi e le vie di percorrenza interne. La
normativa prevede l’affissione di 2 cartelli, uno recante i nominativi degli attori partecipanti
all’opera e la data di inizio/fine lavori, mentre nel secondo vi sono elencati i divieti.
39. Differenze tra metodo Gantt e Pert.
Il d. lgs 81/2008 riguarda le “norme di sicurezza nei luoghi di lavoro”. Queste norme
rappresentano un testo unico in materia di sicurezza, è composto da 14 titoli:
principi comuni;
luoghi di lavoro;
uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione generale;
cantieri temporanei e mobili;
segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro;
movimentazione manuale dei carichi;
attrezzature munite di videoterminali;
agenti fisici;
sostanze pericolose;
esposizione ad agenti biologici;
10.bis protezione dalle ferite da taglio e da punta nel settore ospedaliero e sanitario;
11. protezione da atmosfere esplosive;
12. disposizioni in materia penale di procedura penale; 13. norme transitorie e finali.
Vuol dire mettere in atto le misure generali per la protezione della salute e la sicurezza del
lavoratore. Le misure da mettere in atto sono:
Sì è il d.lgs 81/2008 definito Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro.
43. Obblighi di redazione del PSC alla luce delle modifiche introdotte dal T.U. sulla
sicurezza.
43. Protocollo MIT (ministero infrastrutture e trasporti) per regole contenimento diffusione
COVID19 NEI CANTIERI - FASE2 del 14 marzo 2020
OBBLIGHI:
- Uso di DPI (guanti, mascherine, tute ecc) e ove non è possibile, rispettare le distanze min
1 metro;
- Accesso dei fornitori esterni, se possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto restino a
bordo dei propri mezzi e non è concesso l’accesso ai locali chiusi comuni del cantiere
per nessun motivo. Per il carico e scarico merci il trasportatore deve rispettare la distanza
di 1 metro;
- Santificazione periodica degli spogliatoi e delle aree comuni e dei mezzi d’opera;
- Ventilazione continua dei locali comuni (mensa, spogliatoio ecc) e sosta ridotta
all’interno;
46. Cosa fa il d.l. se si avvede che in cantiere esistono dei pericoli per l’incolumità delle
persone?
Ogni impresa, oltre a disporre di un medico competente, deve avere sempre presente in
cantiere almeno un operaio che abbia seguito un corso di primo soccorso.
In caso di infortunio si devono eseguire le indicazioni sul POS:
osservare le funzioni vitali dell’infortunato con particolare attenzione a respiro e stato di
coscienza;
applicare gli elementi di primo soccorso necessari con l’ausilio del kit di emergenza;
portare l’infortunato al pronto soccorso o chiamare il numero di emergenza 112. Il datore
di lavoro è tenuto a segnalare ogni infortunio e comunicarlo all’INAIL.
48. Se gli operai non utilizzano l’elmetto o le scarpe antinfortunistiche, cosa deve fare il
CSE?
la descrizione dell’opera in cui viene indicato l’indirizzo del cantiere, una descrizione del
contesto in cui è inserito il progetto ed una descrizione sintetica dell’opera con particolare
attenzione alle scelte progettuali, architettoniche, strutturali e tecnologiche;
i soggetti coinvolti con i rispettivi compiti;
una relazione riguardante l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi rispetto l’area
e l’organizzazione del cantiere;
la durata delle varie lavorazioni e delle fasi di lavoro che costituiscono il cronoprogramma
dei lavori espressa in uomini-giorno;
Il PSC deve contenere inoltre tavole di progetto con indicati gli aspetti relativi alla
sicurezza.
Il POS è il Piano Operativo di Sicurezza, viene redatto dal datore di lavoro delle imprese
e vi sono riportate le informazioni sul cantiere e i rischi a cui sono sottoposti gli addetti
dell’impresa.
collaudo statico;
collaudo amministrativo;
certificato di collaudo per le opere soggette a SCIA.
Se l’importo dell’opera non supera i 200.000 € (500.000 € se il committente è pubblico) il
collaudo è sostituito dal certificato di regolare esecuzione emesso dal DL.
L. 5/11/1971 n. 1086;
d.m. 30/05/1972 n. 9161.
nessun edificio potrà avere il rilascio del certificato di agibilità dal comune senza il
certificato di collaudo statico con esito positivo.
54. Norme che disciplinano il collaudo amministrativo, detto anche collaudo generale
tecnico amministrativo.
Le norme che disciplinano il collaudo amministrativo sono:
Il codice degli appalti pubblici D. Lgs 12 aprile 2006;
D.p.R. 5 ottobre 2010/ 5 novembre 1971 nr° 1086
30 maggio 1972 nr° 9161
Entrambi attestano che l’edificio sia stato eseguito secondo le peculiarità tecniche,
strutturali e normative fissate nel progetto e che gli standard qualitativi e quantitativi del
contratto d'appalto siano stati rispettati.
Per procedere al collaudo statico si deve caricare la struttura con dei pesi equivalenti al
carico previsto per la struttura, in modo da verificare la realizzazione a regola d’arte della
struttura. In seguito ai risultati del collaudo si compilano i documenti necessari.
Viene definito “Certificato di Collaudo finale” ed è’ un atto redatto dal Direttore Lavori per
le opere realizzate con SCIA e che deve essere presentato con la Dichiarazione di fine
lavori e firmata dal proprietario allo sportello unico dell’edilizia.
Processo verbale di visita, firmato anche dal Direttore Lavori, contiene tutte le
caratteristiche dell’opera, l'ammontare dell’appalto, la data di contratto, l’importo delle
somme approvate, le date dei processi, la data e l’importo del conto finale, la data di
nomina del collaudatore, i dati dei partecipanti al collaudo e tutti i rilievi e saggi con i
risultati conseguiti.
Relazione, in seguito alla visita e allo studio del capitolato, il collaudatore redige una
relazione sulla collaudabilità dell’opera.
Relazione segreta, inviata solo al committente, che può decidere o meno di condividerla, e
che contiene opinioni sulle domande e riserve avanzate all’impresa.
Certificato di collaudo, redatto per l’impresa che ha 20 giorni per fare domande e
deduzioni e senza le quali il collaudo si ritiene accettato.
Il collaudatore viene nominato dal committente, nel caso in cui il committente sia anche
esecutore dell’opera è l’Ordine degli Architetti o degli Ingegneri a fornire una terna di
professionisti tra cui scegliere.
Sono 3 nomi di professionisti proposti dall’ordine degli Architetti o degli Ingegneri, che
possono effettuare un parere/perizia/collaudo in casi in cui il committente è l'impresa che
esegue i lavori.
64. Può un tecnico essere nominato collaudatore se ha partecipato al controllo e/o alla
progettazione dell’opera sottoposta a collaudo?
No, solo nel caso in cui egli non sia stato nominato il Direttore lavori può decidere di
procedere alle prove che in seguito il collaudatore potrà decidere di approvare o ripetere.
65. Cosa è il certificato di regolare esecuzione?
È un documento sostitutivo del certificato di collaudo e si può fare per opere private sotto
i 200.000 € o per opere pubbliche sotto i 500.000 €, va presentato allo sportello unico
insieme alla dichiarazione di fine lavori.
Sono prove di carico sulle strutture o sui materiali fatte dal DL durante la realizzazione
dell’opera.
Le tariffe professionali non esistono più e vengono sostituite dal compenso, ma tale
compenso non è vincolante e viene utilizzato principalmente come linee guida.
Le tariffe minime non sono più in vigore per effetto del decreto Bersani Decreto-Legge
4.7.2006 n.223. Pertanto il professionista può applicare tariffe inferiori ai minimi previsti.
71. In mancanza dei minimi tariffari per ingegneri e architetti, come si procede per
quantificare l’onorario?
L’onorario viene calcolato in base al servizio offerto utilizzando il d.m. 143/2013.
Tale d.m. consiste in:
CP= VxGxQxP
V=importo dell'opera
G= grado di complessità in base al tipo di opera
Q= tipologia di prestazione
P= parametro inversamente proporzionale all'importo dell'opera P= 0,03+10/V^0,4
Il compenso viene determinato in base a diversi parametri ovvero: il costo delle singole
categorie componenti l'opera, il grado di complessità delle prestazioni, la specificità della
prestazione distinto in base alle singole categorie
74. Delineare storicamente come il quadro tariffario per architetti ed ingegneri è variato
dal secondo dopoguerra ad oggi.
La tariffa definita dalla L.143/’49 e ss.mm. ii. è stato il riferimento fino agli anni 2000
utilizzato sia per gli incarichi pubblici sia per quelli privati, la norma prevedeva tariffe
minime inderogabili.
D.L. 4 luglio 2006, n. 223 convertito in Legge 4 agosto 2006, n. 248 le tariffe minime non
sono più inderogabili.
D.L. 24/01/2012 n.1 art.9 – convertito in Legge 24/03/2012 n.27 le tariffe minime vengono
definitivamente abrogate.
Per le opere pubbliche il compenso a base di gara viene calcolato secondo parametri
definiti dal d.m. 140/2012 e dal d.m. 143/2013.
a percentuale, l’onorario viene calcolato in base all’importo dei lavori previsto. Il compenso
viene quindi definito sulla base del computo metrico estimativo e sul consuntivo delle
opere.
Il rimborso spese è dovuto quando il professionista anticipa spese che sono invece a
carico del committente.
78. Vi sono differenze tra i corrispettivi per le prestazioni professionali dei lavori pubblici e
dei lavori privati?
Nei lavori pubblici il prezzo che viene definito a base di gara viene calcolato in base al
grado di complessità delle opere e in base all’importo dei lavori previsto; il professionista
in fase di gara può applicare uno sconto che verrà poi applicato al prezzo a base di gara
(es. gare al massimo ribasso in cui vince il professionista che applica lo sconto maggiore).
Nei lavori privati il professionista è libero di decidere l’importo per la propria prestazione.
Le indicazioni obbligatorie sono: i dati del professionista, i dati del cliente, l’importo delle
prestazioni, la descrizione delle prestazioni svolte, la data di emissione, il numero
progressivo delle fatture emesse dal professionista nell'anno corrente, l’importo dell’iva
(se dovuta), l’importo di eventuali casse previdenziali, il totale dell’importo da pagare e il
regime fiscale del professionista.
Il compenso per le opere urbanistiche si calcola come le altre opere pubbliche con la
seguente formula:
Per disciplinare si intende un contratto d’opera intellettuale, scritto fra le parti, con il quale
venga definito un rapporto prestazionale e le sue modalità.
La lettera d’incarico è il documento ufficiale che regola l’inizio della prestazione
professionale.
L’inarcassa è la cassa previdenziale che eroga pensioni e servizi assistenziali per ingegneri
e architetti.
91. Posso richiedere una visura catastale nelle province di Trento e Bolzano?
La visura per queste province non può essere richiesta dal sito dell’agenzia delle entrate
ma da un portale apposito.
La rendita catastale è un valore determinato dai valori locativi annui diviso i metri quadri
dell’immobile a cui si applica una riduzione. Il valore è la base per il calcolo delle imposte
sull’immobile.
PARTE “GRAFICA”
Per comparto edilizio si intende un aggregato di aree confinanti formato, anche attraverso
la riunione di diverse proprietà, in vista della creazione di un complesso di carattere
unitario ovvero della trasformazione dei fabbricati esistenti su tali aree, in base a speciali
prescrizioni. Il comparto sarebbe LA SUPERFICIE TERRITORIALE in mq.
Il lotto edificabile è uno spazio fisico che prescinde dal profilo dominicale (ben può, cioè, il
lotto edificabile essere formato da appezzamenti di terreno appartenenti a diversi
proprietari e perfino tra loro non contigui), individuandosi esclusivamente sulla base degli
indici edificatori previsti dalla normativa urbanistica. Solo con il rilascio della concessione
edilizia il lotto edificabile viene ad essere concretamente delimitato, con definizione delle
potenzialità edificatorie del fondo, unitariamente considerato, e determinazione della
cubatura ivi assentibile in relazione ai limiti imposti dalla normativa urbanistica”. Il lotto
sarebbe LA SUPERFICIE FONDIARIA in mq
Si definisce «superficie utile lorda» (Sul) la somma delle superfici di tutti i piani fuori
terra, seminterrati ed interrati. Non include lo spessore dei muri perimetrali e le
sporgenze esterne quali i balconi, terrazzi e simili con i lati aperti, porticati e passaggi
coperti ricavati all'interno della proiezione dell'edificio, intercapedini, sporgenze
ornamentali, spazi esterni di circolazione verticali e orizzontale, e altri elementi in funzione
del tipo di immobile e fabbricato). Trova applicazione, prevalentemente, nella stima di
edifici industriali, negozi, magazzini, nelle procedure di valutazione commerciale per
compravendite, per la determinazione dei costi di costruzione.
Si riferisce ad un singolo lotto e definisce, in sintesi, quanto sia possibile costruire su uno
specifico terreno. Come si calcola:
L’indice di fabbricabilità fondiario IF viene espresso con la formula mc/mq, rapporto tra
volume edificabile e superficie fondiaria del lotto su cui si intende costruire. IF= Ved/SF,
quindi il Volume Edificabile Ved= SF x IF (mc).
Dati: ST= 10000mq (comparto), IT= 0,5 mc/mq, RC=30% di SF (rapporto copertura),
H= 7mt
caso 2:
SF = 2000 mq (lotto edificabile), Iuf = 0,35 (numero puro) , H=7 mt, RC= 30% di SF
Nb: inserie
DM 1444/68 art.9 + R.E. per distacchi tra fabbricati, DM 1404 + Codice Civile + R.E.
per distacchi d strade urbane e da alberature di confine, R.E. + N.T.A. per calcolo
altezza massima fabbricati, DM 7/7/’75 per altezze minime ambienti e per le
SUPERFICI MINIME (+ L513/77 + L457/78 + L Regionali + NTA + RE) e per superfici
aereoilluminanti min 1/8 sup pavimento , Legge TOGNOLI 122/89 per parch (1 mq
ogni 10 mc e 1 parch disabili ogni 50) con dim parch: 5 x 2.5 o 5 x 3,5 (disabili),
Barriere Architettoniche
L 14/06/1989.
10. SVILUPPO EDIFICIO IN LINEA CON PT NEGOZI: fabbricato in linea servito almeno da
2 corpi scala
Dati: Ved= 10000 mc, H=9.5 m
Sviluppo dati:
Nei 10000 mc abbiamo: 80 mc/ab = 8000 mc per residenziale e 20 mc/ab = 2000 mc per
negozi.
Trovare quante unità abitative di tipo a schiera con 5 posti letto posso realizzare ?
Quindi avrò 18 villette da 400 mc e slip 125 mq circa di SUL (400/3,20), con 62,5 mq pt e
62,5 mq p1.
SVILUPPO:
n°ab = 4000 /100 mc= 40 ab
Ipotesi: pt simplex per 3 ab = 3 x 25 mq/ab = 75 mq pt
PT = 5 appartamenti x 75 mq = 375 mq (15 ab)
P1 = 25 ab x 25 mq = 625 mq
Verifica: 4000 mc —> 40 ab —> 1000 mq —> 375+625=1000 mq, avrò nel piano terra in un
appartamento 3 ab e nel duplex (p1 e p2) avrò 5 ab = 8 ab x 5 app = 40 ab.
Sviluppo: SF= 30x40=1200 mq, Ved = SFxIF= 1200 x 1,4= 1680 mc, RC= 40%SF= 480 mq.
SC(superficie coperta) = Ved/Hmax= 1680/8= 210 mq (di un solo piano)
SUL totale= 210 x 2 = 420 mq (due piani fuori terra)
La SC = 210 mq e quindi posso ipotizzare un dimensionamento dell ingombro edilizio con
larghezza=14 m e lunghezza 15 m.
Verifica agibilità per disabili (L 13/89 DM 236/’68), rampa per disabili 8% pendenza.
l = dislivello /8%= lunghezza in pianta delle rampa.
Bagno disabili 180x180.
1. NORME DEONTOLOGICHE ?
Le NORME DEONTOLOGICHE, situate sul CNAPPC (Consiglio Nazionale degli Architetti
Pianificatori Paesaggisti Conservatori), contengono le norme di Comportamento di un
Professionista e al fine di garantire il rispetto dei valori di legalità e responsabilità sociale
per tutelare la dignità e il decoro della professione.
Il Professionista rende la sua opera per realizzare le esigenze del proprio Committente,
fornendo il sapere e l'assistenza tecnica necessari; promuove una trasformazione degli
spazi che tenga conto del patrimonio culturale e architettonico, salvaguardando gli
equilibri na- turali e garantendo la sicurezza delle persone e la quali- tà della vita
dell’utente finale, nell’ambito delle rispettive competenze.
Per poter svolgere al meglio il suo compito, il Professionista ha il dovere di conservare la
propria autonomia di giudizio e di difenderla da condizionamenti esterni di qualunque
natura. Con la sua firma, dichiara e rivendica la responsabilità, intellettuale e tecnica, della
prestazione espressa.
Il ruolo riconosciutogli dalla Società richiede che il Professionista curi la propria
formazione, conservando e accrescendo il sapere con particolare riferimento ai set- tori
nei quali è svolta l’attività, in modo da comprende- re l'ambiente, i luoghi e le relazioni
economiche, sociali e culturali.
Il Codice Deontologico è destinato a garantire il corretto svolgimento della professione e,
per il suo tramite, alla compiuta realizzazione del compito che la Società affida
all’Architetto, Pianificatore, Paesaggista, Conservatore, Architetto Iunior e Pianificatore
Iunior.
“La parola ETICA deriva da “èthos” comportamento, modo di comportarsi. Si tratta di una
branca della filosofia che parla della scelta dell’uomo tra il bene e il male.
La parola DEONTOLOGIA deriva invece dalla parola greca "Δeω", (pron. Deo) che
significa "dovere”.
Al di la dei principi che possono essere seguiti o seguiti in parte, ci sono alcuni
comportamenti per i quali è doveroso comportarsi in un certo modo. Alcune cose di
devono fare altre non si devono fare”.
4. Obblighi di Formazione
Tutti gli architetti iscritti all’Albo sono soggetti all’obbligatorietà formativa, con
l’esclusione di quelli al primo anno di iscrizione e di coloro che hanno compiuto il 70°anno
di età con almeno 20 anni di iscrizione al proprio Ordine. Sono previsti ESONERI
dall’obbligatorietà formativa, come da punto 7 delle Linee Guida del CNAPPC.l’obbligo di
aggiornamento professionale decorre dal 01 gennaio 2014.
Il 26 gennaio 2017: Il CNAPPC ha pubblicato le nuove linee guida per la formazione
architetti, dove sono elencate tutte le regole in vigore sull’aggiornamento professionale
obbligatorio (documento completo in fondo all’articolo) con 60crediti tra 2017 e 2019.
9. Cosa è il PSC?
È IL PIANO DI SICUREZZA CANTIERE (ALLEGARE AGGIORNAMENTO Protocollo MIT
(ministero infrastrutture e trasporti) per regole contenimento diffusione COVID19 NEI
CANTIERI - FASE2 del 14 marzo 2020. Il PSC è obbligatorio quando nei cantieri sono
presenti più imprese che lavorano insieme ( sia per lavori pubblici che privati), oppure
quando si tratta di un’unica azienda affidataria che si avvale di altre imprese per
l’esecuzione (e, comunque, ha una presenza di lavoratori per giorno di lavoro superiore a
200) e presta però particolare attenzione anche ai rischi che non derivano direttamente
dalle attività svolte, come la presenza di linee aeree o condutture sotterranee o di veicoli
circolanti nell’area di cantiere.
Il PSC è costituito da una relazione tecnica che delinea le varie fasi operative del lavoro,
individuando le situazioni più a rischio e prevedendo azioni concrete (correlate alla
complessità dell’opera) per la messa in sicurezza del cantiere specifico; tale documento
deve essere allegato al contratto di appalto.
Il CSP (coordinatore della sicurezza in fase di progetto) redige il piano sicurezza cantiere
(PSC) che deve essere messo in pratica dal coordinatore della sicurezza in fase esecutiva
(CSE). Dopo c’è anche il responsabile dei servizi di prevenzione e protezione (RSPP) che
redige il documento unico dei rischi interferenziali (DUVRI). Il POS (piano operativo di
sicurezza) lo redige la ditta sulle direttive dei PSC prima di iniziare i lavori.
10. Cosa è il POS?
11.2 Definizioni dei nuovi titoli edilizi abilitativi: RIFORMA EDILIZIA DEL “DECRETO SCIA
1 e 2”
Con i DL del 30 giugno 2016, 126 (cd. SCIA 1 ) e del 25 novembre 2016, n. 222 ( SCIA 2) il
Governo ha provveduto a dare attuazione alla delega contenuta all’articolo 5 della Legge
124/2015.
Si tratta di provvedimenti importanti con i quali sono state introdotte alcune
semplificazioni volte a ridurre gli adempimenti burocratici e a semplificare le procedure
amministrative.
Di seguito un approfondimento delle misure contenute nei Decreti Legislativi alla luce
anche delle indicazioni fornite dal Dipartimento della Funzione Pubblica con la “Guida alle
nuove disposizioni in materia di SCIA e di individuazione dei regimi amministrativi”.
1. Il VINCOLO COSA è?
Il vincolo è una speciale limitazione del diritto di proprietà su determinati beni mobili e
immobili, priva o pubblica, poiché risultano essere d’interesse per la collettività. Il vincolo
non mette in discussione il diritto di proprietà ma lo limita. I vincoli possono essere di 3
tipi:
- Vincoli Ricognitivi: vincolo artistico, paesaggistico, idrogeologico ecc);
- Vincoli Conformativi: fasce di rispetto dalle autostrade, ferrovie, cimiteri ecc);
- Vincoli urbanistico-edilizi: azzonamenti, gli standard urbanistici, indici territoriali e
fondiari ecc)
3. Bonifiche Ambientali
La part IV del Codice dell’ambiente è dedicata alla gestione rifiuti e alla bonifica dei siti
inquinati. Con il termina Bonifica Ambientale si intende il recupero di un sito inquinato, sia
esso un insediamento industriale dismesso, una discarica abusiva o una qualunque altra
area soggetta a una qualunque forma di inquinamento.
4. Cosa è l’APE?
Dal 1/10/2015 sono entrati in vigore i decreti del Ministero dello sviluppo economico 26
giungo 2015 che completano il quadro normativo in materia di prestazioni energetiche. Il
decreto “linee guida per la Certificazione Energetica degli edifici” del D.L. 63/2013
contiene l ‘Attestazione della Prestazione Energetica (APE) degli edifici. Il nuovo APE
ha un ruolo di strumento di informazione e dovrà garantire, a livello nazionale, maggiori
informazioni riguardo l efficienza dell’edificio e degli impianti, con un più facile confronto
della qualità energetica di unità immobiliari differenti, orientando quindi il mercato verso
edifici con migliore qualità energetica. Le classe energetiche sono passate da 7 a 10, dalla
A4 (la migliore) alla G (peggiore). L’APE dovrà indicare le proposte per migliorare
l’efficienza energetica dell’edificio e info su incentivi di carattere finanziario per realizzarli. Il
certificatore dell’APE dovrà effettuare un sopralluogo presso l’edificio o l’unità immobiliare
oggetto di attestazione.
6. Cosa è l’AQE?
Attestato di Qualificazione Energetica, la cui disciplina è stata introdotta dal Dlgs
311/2006 e confermata dal D.L. 63/2013, svolge il ruolo di controllo “ex post” del
rispetto, in fase di costruzione o ristrutturazione degli edifici, delle prescrizioni volte a
migliorarne le prestazioni energetiche.
2. RE (Regolamento Edilizio)
Regolamenta attività edilizia dal punto di vista procedurale, estetico e sanitario. Definisce i
titoli abilitativi necessari per ogni intervento edilizio, la procedura da seguire, la
documentazione richiesta. Regolamenta inoltre le norme igieniche, i distacchi, le superfici
aero-illuminanti, le superfici minime ecc.
3. RI (Regolamento d’Igiene)
È uno dei primi strumenti di regolamentazione urbanistica di cui i Comuni si sono dotati,
addirittura prima dell’Unità d Italia (17/03/1861). Ormai tutti i suoi argomenti sono stati
assorbiti dal R.E..
4. Cosa è un PRG?:
È una tipologia di piano a livello generale che riguarda la totalità del territorio comunale
ed ha lo scopo di organizzare l’assetto comunale complessivo e regolarne le varie parti
secondo principi di corretta funzionalità e qualità formale, ponendosi come obiettivo lo
sviluppo del territorio. Il PRG venne introdotto dalla L. 1150/1942.
Il catasto è il registro di tutti gli immobili presenti sul territorio nazionale (un terreno o un
fabbricato) . In Italia esistono due tipi di Catasto: dei Terreni, che registra tutti i beni
agricoli e i fabbricati rurali, e Edilizio Urbano, che registra tutti i fabbricati urbani. Il
catasto edilizio Urbano è il luogo dove sono archiviati i dati relativi a tutti i beni immobili
(edifici civili, industriali e commerciali) pubblici o privati presenti su un territorio. Istituito
nel 1962 il NCEU (nuovo catasto edilizio urbano) raccoglie dati come: esatta collocazione
geografica, dimensione immobile, destinazione d’uso e caratteristiche reddituali.
7. PIANO DI LOTTIZAZIONE
Strumento urbanistico di iniziativa privata che ha per ambito una porzione del territorio
comunale destinata all’edificazione ed è necessario per legge, ogni qualvolta si intenda
realizzare un intervento edilizio che comporti nuove opere di urbanizzazione. Il PL ha
efficacia 10 anni entro i quali devono essere realizzate le opere e effettuate le cessioni
previste. La procedura è sinteticamente regolata dalla L.1150/1942.
Deve contenere: mappa aerea soggetta di lottizzazione e evidenza singoli lotti, altimetria,
particelle catastali; mappa rete viaria; mappa aree verdi, relazione sui volumi edificabili e
relativo planivolumetrico con tipologia e destinazione d ‘uso di ciascun edificio; progetto
rete dei servizi (acqua, elettricità, gas, fognatura, telefono), schema della convenzione con
il comune per la realizzazione dell’opera.
Le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) per la legislazione italiana sono attualmente
definite nel decreto ministeriale 17 gennaio 2018 che dal 22 marzo 2018 sostituisce il
D.M. 14 gennaio 2008 che costituiva la precedente edizione delle NTC. Questa versione
delle Norme Tecniche si differenziano rispetto alla precedente versione del 2008,
soprattutto per la grande attenzione dedicata al tema del miglioramento sismico.
Al capitolo 2.4 (sicurezza e prestazioni attese vita nominale di progetto) viene introdotto il
concetto di Vita Nominale di progetto Vn inteso come n° di anni in cui l’opera deve
mantenere dei livelli prestazionali specifici con annessa manutenzione. Esempio:
Vr= Vn x Cu(valore coeff d’uso). Nelle NTC 2018 scompare la limitazione di 35 anni
come periodo minimo di riferimento per la valutazione dell’azione sismica. Questo
comporta valutazioni differenti del periodo di ritorno Tr per le costruzioni temporanee e
provvisorie.
La Legge di Bilancio 2020 (e anche quella del 2019) non ha portato novità riguardanti il
Sismabonus, che già dal 2018 era stato prorogato fino al 2021. L’unico aggiornamento
riguarda la pubblicazione del D.M. n.24 del 9/1/2020, che modifica modifica il D.M. n.58
del 28/2/2017, e contiene le linee guida per la classificazione del rischio sismico delle
costruzioni nonché le modalità per l’attestazione, da parte di professionisti abilitati,
dell’efficacia degli interventi effettuati. Il tutto per estendere l’applicabilità delle
agevolazioni al caso di demolizione e ricostruzione di immobili.
La Legge di Bilancio 2018 aveva a suo tempo introdotto novità sulla cessione del credito
per il simabonus. L’agenzia delle Entrate, con la risoluzione 34/E/2018, aveva reso concreta
la possibilità di usare la detrazione. Anche nella Circolare 7/E, c’erano novità su come
applicare il Sismabonus. Leggi l’articolo sulle novità della 34/E e della 7/E.
(Per quanto riguarda le altre detrazioni per la casa, Bonus Ristrutturazioni, Ecobonus e
Bonus Mobili hanno ricevuto l’ok dal Governo anche per il 2020, con le stesse aliquote e
caratteristiche. C’è anche un nuovo Bonus, il Bonus facciate: leggi di cosa si tratta. Questi
quattro bonus sono tutti presenti nel testo della Legge di Bilancio 2020. Anche il Bonus
verde è stato prorogato.
Villa B, Lione
Prototipo di architettura bioclimatica in legno che azzera i consumi energetici grazie alla
progettazione passiva e a un
efficace cappotto d’involucro.
Progettata dagli architetti di
Tectoniques, Villa B fu inaugurata
nel 2013 a pochi chilometri dal
centro di Lione. Un parallelepipedo
di legno orientato nord-sud che
sfrutta le caratteristiche naturali del
legno per abbattere le dispersioni
termiche.
Energy Box, L’Aquila
Ricostruire in modo
ecocompatibile dalle
macerie si può. Energy Box
è un intervento realizzato
nel 2013 dall’architetto
Pierluigi Bonomo che ha
consentito di rivestire in
pannelli di legno lamellare
C LT ( C ro s s L a m i n at e d
Timber) una vecchia
struttura in mattoni
danneggiata durante il
terremoto del 2009.
L’edificio è stato attrezzato con le tecnologie più moderne per la produzione di fonti
rinnovabili abbattendo i consumi energetici.
2. Cosa è il BIM?
Il Building Information Modeling è una metodologia (non un semplice software) che
consente ai professionisti dell’architettura, dell’ingegneria e delle costruzioni (AEC) di
generare un modello digitale contenente le informazioni sull’intero ciclo di vita dell’opera,
dal progetto alla costruzione fino alla sua demolizione e dismissione. Più che una
rappresentazione tridimensionale, con il BIM è possibile creare un modello informativo
dinamico, interdisciplinare e condiviso: il Digital Twin, il gemello digitale del progetto
che contiene dati sulla geometria, materiali, struttura portante, caratteristiche teoriche e
prestazioni energetiche, impianti, costi, sicurezza, manutenzione. In sintesi contiene in
sotto forma di informazioni le Fasi di un Processo Edilizio.
5. SCALE DI RAPPRESENTAZIONE
es: Scala 1:100 = un oggetto che nella realtà è 1 metro sul disegno è 1 cm.
- Scala 1:10 (dettagli di particolari costruttivi);
- Scala 1:20 (dettagli e arredamento);
- Scala 1:50 (progetto esecutivo, layout arredamento);
- Scala 1:100 (progetto architettonico definitivo, + comunemente usata);
- Scala 1:200 (progetto preliminare, planimetrie catastali di immobili);
- Scala 1:500 (planimetria generale, piano particolareggiato e piani esecutivi);
- Scala 1:1000 (inquadramento urbano);
- Scala 1:2000 ( PRG)
ELENCO ACRONIMI:
URBANISITICA: