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Storia del Mediterraneo moderno e

contemporaneo
Parte I: I tempi del Mediterraneo
Bernard Braudel (Il Mediterraneo e il mondo mediterraneo dell’età di Filippo II.)
>>> diviso in 3 parti:
1) Storia quasi immobile, quella dell’uomo nel ‘800 in rapporto con
l’ambiente
2) È una storia strutturale, ovvero quella dei gruppi sociali
3) Storia tradizionale >>> storia degli eventi politici, guerre, rivoluzioni
Braudel pone il Mediterraneo al centro del suo lavoro, è lo spazio che prevale sul tempo,
non al contrario

Mediterraneo = uno spazio all’interno del quale la presenza dell’uomo è antica e costante
La distanza mia eccessiva delle sue coste, il clima mai ostile, condizioni che determinano la
nascita delle società umane >>> come quella egizia o greca
Anche quando queste società saranno cadute in rovina, la loro eco si diffonderà nei secoli
delle istituzioni politiche nella filosofia nelle arti
Il Mediterraneo è anche lo spazio delle 3 grandi religioni monoteiste (l’ebraismo, il
cristianesimo e l’islam) e dei tempi della politica >>> dalla Roma repubblicana e imperiale
alla espansione della civiltà araba dopo l’avvento di Maometto e dell’Impero Ottomano

cap.: 1. UN INSIEME DI MARI


1. Dall’unità alla diversità
Lo spostamento verso nord del potere politico europeo, prima con l’incoronazione di Carlo
Magno (‘800) e poi con la formazione del sacro romano impero in Germania (1157) fu
causata dal fatto che gli arabi avevano privato gli europei della principale via degli scambi
commerciali: il Mediterrano

Pirenne >>> l’attacco all’Impero bizantino compiuto dagli arabi comportò una frattura tra
Oriente e Occidente e creò nel Mediterraneo, centro occidentale, un vuoto di potere
politico
L’assenza di una forte autorità centrale avviò un forte dinamismo nel terzo mondo latino, in
particolare nel regno dei Franchi e dentro la chiesa romana
Solo dopo l’anno 1000 che nello scontro tra Bisanzio e l’Islam si inserirà un terzo attore,
ovvero l’Occidente latino

2. Il Mediterraneo bizantino
il mondo bizantino corrispondeva a quell’insieme di regioni di Fede cristiano-ortodossa, di
lingua ufficiale e liturgica greca, soggetti all’amministrazioni di Bisanzio
erano i Balcani, l’Asia Minore e, anche, l’Italia Meiridionale

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anno 1000 (fine alto Medioevo, inizio basso Medioevo) >>> il mondo bizantino conobbe una
forte ripresa da un punto di vista economico-diplomatico e militare
>>> Regno di Basilio II. (976-1025) >>> nuova espansione territoriale; Bisanzio era un
centro fiorente del Mediterraneo
Dissoluzione di Bisanzio >>> varie cause >>> il processo di feudalizzazione dopo la morte di
Basilio II. portò allo sgretolamento delle strutture economiche, militari e dell’apparato
amministrativo
Indebolita dalle lotte interne per il potere, Bisanzio dovette far fronte ad attacchi delle
popolazioni che premevano alle frontiere
>>> 1) I Turchi Selgiuchidi in Asia Minore – culminò con la sconfitta subita dai
bizantini nella battaglia di Manzikert (1071)
2) Attacco alle frontiere settentrionali dei Peceneghi, una tribù di origine turco-
tartara che nel 1090 arrivò a Costantinopoli
3) Versante Occidentale, la minaccia fu portata dai normanni con dotti da Roberto il
Giuscardo, che dopo aver cacciato i bizantini nel sud Italia (1059), occupò Durazzo e
lanciò spedizioni contro Costantinopoli
Questi, e l’attacco a Bisanzio, hanno portato dalle popolazioni turche e dai normanni a
modificare rapporti tra mondo bizantino e mondo latino
2 problemi di natura religiosa:
1) La chiesa romana voleva il riconoscimento del suo primato sull’ecumene cristiano,
invece la chiesa ortodossa era contraria attraverso l’autorità del Patriarcato
Costantinopoli
2) La rivalità era di origine politico – bisognava a quel tempo assoggettare nuovi popoli
pagani dell’europa centro-orientale, come è il caso della chiesa bulgara e russa che
ovviamente ampliava l’influenza politica
Declino di Bisanzio >>> dopo la prima crociata >>> dopo l’avanzata in Asia Minore dei
Selgiuchidi, scatenò la crociata predicata da Urbano II. nel 1095
La crociata fu realizzata da oltre 100.000 barconi, cavalieri per lo più franchi, normanni, e
fiamminghi, è sostenuta dalle marinerie delle città italiane
>>> i crociati invece di unirsi a Bisanzio e unirsi alle truppe imperiali, sciamarono per l’Asia
Minore e si impossessarono di Gerusalemme (1099)
I crociati in rotta con Bisanzio sui territori più ricchi
Mercanti veneziani, genovesi e pisani si stabilirono con empori ad Alessandretta, Antiochia,
Tiri e Giaffa

3. Il Mediterraneo islamico
L’Islam comprendeva i vasti territori euro-afro-asiatici che dal VII secolo erano stati
conquistati dagli arabi, musulmani e includeva popolazioni turconomande
Divisione del mondo islamico in 3 regioni:
1) Dalla Persia all’Indo con capitale Baghdad (regno Abbaside)
Quest’area fu conquistata dai Selgiochidi, popolazione turca
2) Area del Mediterraneo (Egitto, Siria, Palestina, Sicilia), il suo centro era il Cairo
Sino al 1171 subentrò Yusuf ibn Ayubb (Saladino), capo militare della dimastia degli
Ayyubidi, egli unificò Egitto e Siria
3) Maghreb e Spagna, non vi era un unico centro, ma più centri: Cordoba Granada,
Tunisi, Fes...

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4. Il Mediterraneo latino
Il mondo latino era composto dai territori della cristianità medievale
Dal XI al XIV grazie alla crescita demografica, l’Occidente iniziò una nuova fase di espansione
politica, militare ed economica
Il risveglio dell’Occidente si realizza in maniera diversificata, dovuta anche alla
riorganizzazione della chiesa cattolica

Riforma della chiesa >>> la curia romana si pose a capo di un rinnovamento della cristianità
Latina, che andò a toccare le strutture feudali e l’autorità imperiali
Riforma gregoriana >>> sancì la superiorità assoluta del pontefice su ogni altra autorità
terrena
Tale riforma diede all’Occidente una solidità delle strutture ecclesiastiche, una nuova
direzione spirituale che saranno determinanti per l’espansione latin nei confronti del
Mediterraneo bizantino e musulmano

Penisola Iberica >>> alle prese con la riconquista, era divisa dai vari principati cristiani
Nella parte nord-occidentale si era formato il Regno di Leon, da cui si staccò agli inizi del XII
secolo, la contea del Portogallo nella parte nord-orientale, quello di Navarra a ridosso dei
Pirenei, il Regno di Aragona che nel 1137 si unì alla Contea di Barcellona, nella parte centrale
il Regno di Castiglia

Francia >>> dopo la dissoluzione dell’Impero carolingio, sono all’affermazione dei Capetingi,
era divisa in 2 zone
>>> la parte nord-occidentale si organizzò attorno al ducato di Aquitania e la Contea
di Fiandra
accanto a questi regni ebbe importanza anche il ducato di Normandia

Accanto a questi vi era anche la presenza di numerose e popolose città del Mediterraneo
islamico e bizantino, molte collegate da vie carovaniere, favorì il decollo delle città marinare
italiane
Le città con forti flussi commerciali divennero importanti centri come Amalfi, Venezia, Pisa
e Genova nell’orbita bizantina

Mediterraneo diventò uno spazio di scambi commerciali che misero in comunicazione il


mondo islamico è quello cristiano

Crociata e rottura tra mondo latino e bizantino >>> nel 1202 con il duplice obiettivo di
recuperare Gerusalemme ai Cristiani e ricondurre la chiesa d’oriente sotto la sovranità
pontificia
I crociati saccheggiarono, i veneziani ebbero le isole dell’Egeo e diversi scali commerciali
sulle coste del mar nero
Organizzati nel piccolo regno di Nicea, i bizantini nel 1261 con l’avvio dei genovesi
riconquistarono Costantinopoli

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5. Mediterraneo e Mar Nero
il Mar Nero era un posto da evitare, per la presenza di una moltitudine di tribù nomadi,
provenienti dalla Russia e dalle Steppe asiatiche
>>> i Sarmati, Alani, Chazari, Peceneghi e i Cumani si insediarono sul litorale settentrionale
i Bizantini, che con Costantinopoli controllavano l’accesso al Mar Nero, strinsero accordi dal
Mar Nero, affluivano verso il Mediterraneo, grano, orzo, seta, spezie, pesce, schiavi

cap.: 2. EUROPA E ISLAM


1. Rivolgimenti politici nel mondo islamico
Tra il XIII e il XVI lo spazio islamico mediterraneo
>>> parte orientale >>> fu turbata alla metà del XIII secolo dall’irruzione degli Ilkhani,
popolazione di origine mongola
Gli Ilkhani estesero il dominio su tutta la Persia mettendo fine al conflitto deglutire Abbasidi
e alla supremazia dei Selgiochidi
La dominazione ilkhanica ebbe profonde ripercussioni anche sul mondo mediterraneo, la
loro invasione annientò i maggiori
Centro di cultura araba (Baghdad, Aleppo, Damasco), la Persia divenne una zona periferica,
una frontiera tra un Islam asiatico, e un Islam mediterraneo

Fine dell’espansione mongola (1260) >>> bloccata dall’esercito egiziano dei mamelucchi
Mamelucchi >>> una vera e propria oligarchia militare al servizio dei sultani Ayyubidi, dopo
aver rovesciato nel 1250 con un colpo di mano, loro signori si sbarazzarono dei regni
crociati, e assunsero il controllo dell’Egitto, dell’Arabia per 2 secoli (1250-1517)

Parte occidentale >>> lo spazio islamico, i territori dell’Impero Almohade, intorno alla metà
del XIII secolo, furono divisi in 3 regni:
1) Ifriqiya >>> l’attuale Tunisia, Abu Zakariyya nel 1226 fondò il regno hasfide, la cui
dinastia governò fino la fine del ’500
Tunisia-Hasfide
2) Marocco >>> tra il 1242 e il 1269 s’imposero i Banu Merin che diedero origine alla
dinastia merinide (1243-1471)
>>> Merinide
3) Algeria >>> nel 1235 a Tlemcen la capitale, c’era il Regno degli Abd al Wadidi

Emirato di Granada >>> ultima roccaforte araba in Spagna fino al 1492, fu famoso per
spirito di tolleranza, la libertà culturale e intellettuale

2. La cultura araba mediterranea


La lingua divenne lo strumento principale per la diffusione della cultura araba, ma arricchiti
da popoli nomadi
Il ruolo principale fu assunto dalle città
Una civiltà urbana caratterizzata da una struttura sociale stratificata
L’Islam intrecciò con il pensiero ellenico e la cultura persiana
>>> intellettuali arabi >>> Ibn Al Rumi, Ibn Hamdis (poeta), Ibn Khaldun (scrittore)

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Fu attraverso il mondo islamico che arrivò in Europa una parte significativa del patrimonio
culturale classico

3. Lo spazio mercantile islamico


Attraverso i traffici marittimi e le reti commerciali terrestri, le carovane, venivano
ridistribuiti prodotti agricoli e materie prime da una parte all’altra del mondo islamico
L’organizzazione mercantile araba era formata da compagnie di mercanti associati in reti
familiari
Esisteva però una differenza tra i grandi mercanti e i piccoli commercianti locali, quest’ultimi
erano soggetti ai funzionari preposti al controllo dei mercati
Primi trattati commerciali tra autorità islamiche e mercati europei
>>> risalgono all’inizio del XII secolo
ai mercanti latini furono concesse autorizzazioni per la conservazione e la
vendita delle mercanzie in depositi e fondaci

4. Il predominio latino negli scambi


Nonostante gli arabi mantenessero il controllo sulla produzione e sulle rotte commerciali,
gli scambi marittimi nel Mediterraneo rimasero nelle mani degli europei
I mercanti europei si arricchirono progressivamente
Inizialmente le navi italiane salpavano dai porti europei, con denaro per tornare 6 o 7
mesi dopo cariche di merci orientali
Dal XIII secolo le cose iniziarono a cambiare, lo slancio della produzione tessile occidentale,
mise a disposizione dei mercanti italiani articoli di scambio, come panni di lana
Loro successo economico si basava sul dinamismo economico delle fiandre e sulla Francia
del Nord
Dopo la fine dell’Impero Ilkhanide alla metà del XIV secolo, lo scalo più importante per i
mercanti occidentali fu quello di Alessandria sotto il controllo mamelucco
Alla fine del XIV secolo nei traffico veneziani e genovesi si aggiunsero mercanti catalani,
fiorentini e napoletani

5. Venezia e Genova
Venezia >>> sovrani dell’Adriatico, dominatori della Dalmazia, dell’Istria e del Friuli, i
veneziani gettarono le basi di un impero coloniale marittimo fondato su una potente flotta
Fino al ‘300 Venezia possedeva solo i territori lagunari, ma aveva esteso una forte
estensione marittima
Estensione fino alla penisola greca e sulle coste del Mar Nero, in Albania e Dalmazia
Con la formazione delle forti Signorie a Vicenza, Milano, Padova
Venezia si preoccupa allora di estendere nel ‘400 il proprio dominio sulla terra ferma
La principale forma di ricchezza per Venezia fu sempre il suo commercio marittimo su scala
internazionale
Il controllo del mercato di Costantinopoli, dello stretto dei Dardanelli, il controllo dell’Egeo,
consentirono a Venezia di avere basi efficienti in tutto il Mediterraneo Orientale

Genova >>> seppur non godesse di una situazione geografica come quella di Venezia,
operava nel Mediterraneo Occidentake

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Nei primi de, XI secolo Genova e Pisa scacciarono Musulmani da Sardegna e Corsica
Successivamente costruì una serie di scali sulle coste nord del Mediterraneo Orientale

Vittoria su Pisa 1284 >>> le navi genovesi si assicurarono le rotte tirreniche grazie agli
scambi con il mondo provenzale e iberico

Contrasto Venezia-Geniva >>> portò Genova a chiudere alleanze con aragonesi e


castigliani in funzione antiveneziana e poi a stipulare accordi con Bisanzio

1378 - Guerra >>> combattuta nelle acque della Laguna Veneta, la Pace di Torino (1381)
assicurò il controllo della sua terra ferma e dei traffici nel levante
mentre Geniva si trovò alle prese con lotte interne e non rappresentò più un problema per
Venezia

cap.: 3. IL MEDITERRANEO EUROPEO


1. L’ambiente
Macchina mediterranea >>> grano, vite e ulivo, la base dell’alimentazione delle popolazioni
mediterranee
Arabi portarono dall’Africa canna, zucchero, il cotone, lo zafferano, il riso

Frutticultura >>> arance, limoni, albicocche, fichi

2. La peste, crisi e carestie


La crescita della popolazione europea, rispetto alle risorse a disposizione, raggiunse nel XIII
secolo il punto di massimo sviluppo
Molte culture iniziarono a scarseggiare e la crescita demografica rallentò
Nella fascia centro-settentrionale del continente, ci fu un forte calo della produzione, e forti
carestie che indebolendo il sistema immunitario, rese esposte le popolazioni a epidemie

Peste nera >>> il calo della popolazione fu accelerati da questa malattia


Il suo bacillo insieme alle merci e ai ratti arrivava attraverso le rotte commerciali
Venuta dall’Asia centrale, trasportata dalle navi genovesi, arrivò a Costantinopoli nel 1347,
da qui si propagò in tutto il Mediterraneo e dal resto d’Europa
Ovunque le perdite umani furono rilevanti
Da quel momento il morbo si presentò con cadenza regolare fino al 700!
-le conseguenze >>> calo demografico, sul piano economico la perdita di
manodopera comportò una crisi delle campagne

3. Pauperismo e rivolte sociali


Gli effetti negativi della congiuntura 3-4entesca nel Mediterraneo Occidentale si fecero
sentire sulla popolazione determinando un trend di Pauperizzazione durato 2 secoli
Le classi contadine abbandonarono le campagne e la popolazione urbana crebbe, e provocò
un’eccedenza di manodopera, che nei momenti di crisi divenne una grave minaccia per
l’ordine sociale
Dopo la pandemia di peste la società europea sembrava lacerata
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Con frequenti agitazioni dei contadini e dei lavoratori urbani impiegati nel settore
manifatturiero
Le sollevazioni rivendicavano forme di e uguaglianza e giustizia sociale
>>> alcune rivolte particolarmente violente >>> jacquerie nella Francia nord
orientale (1358)
-rivolta dei Ciompi, Firenze (1378)

4. La ripresa europea
Alla metà del ‘400 l’epidemia di peste di attenuò
I centri più importanti dell’industria laniera erano localizzati dal XII e il XIII secolo nelle
fiandre e l’Italia centro-settentrionale
In queste zone si formavano dei veri e propri distretti manifatturieri, ed erano le aree più
attrezzate e urbanizzate d’europa
>>> grazi allo sviluppo di attività manifatturiere si creo un rapporto stretto tra città e
campagna
-l’aumento del popolazione e della produzione, la richiesta sempre più alta di
utensile da lavoro, l’invenzione di nuove macchine e progressi tecnologici applicati
soprattutto alla produzione bellica in seguito alla scoperta della polvere da sparo, si
ampliò la domanda di legname e minerali

5. L’Europa delle città


Popolazione europea a fine XIII in Italia >>> 10 milioni di abitanti; presente un alto tasso di
urbanizzazione 72 centri contavano tra i 10 mila e i 40 mila abitanti tra cui Genova, Milano,
Venezia, Napoli e Firenze superavano gli 80 mila abitanti
In Europa solo Parigi era di queste dimensioni

Napoli >>> nel ‘400 toccò i 100 mila abitanti

Il nuovo sviluppo economico alla fine del ‘400 favorì la nascita di altri insediamenti, le città
divennero grandi centri di consumo
-al loro interno nascevano le manifatture, le banche, le istituzioni amministrative,
organismi politici e corporativi

Economia >>> con lo sviluppo economico, la ricerca spasmodica di denaro, iniziarono a


nascere i primi strumenti finanziari e organismi privati che elargivano prestiti
A Genova, Firenze, Venezia ci fu la creazione del debito pubblico

Parte II: Le origini della modernità


La caduta di Costantinopoli 1453 e il viaggio di Colombo 1492 rappresentarono i punti focali
dell’entrata dell’Europa nell’età moderna

Caduta di Costantinopoli 1453 >>> è il momento in cui la modernità assume la prima


consapevolezza di se stessa attraverso una lacerazione, con “l’antico” come il processo
storico che converge verso la conquista ottomana di Costantinopoli acquista un valore
intellettuale e simbolico che muta e riconverte gli spazi mentali

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Si chiudono in maniera irrevocabile gli spazi fisici nei quali si era conservata la modalità di
continuazione del mondo classico che era nato prendendo vita in 2 distinti processi storici

Il Rinascimento >>> si propone come luogo di accoglienza europea della crisi che si è venuta
a creare nel Mediterraneo Bizantino
Un Occidente che recupera il testimone di un Oriente europeo inabissato
E qui trova la sua legittimazione lungo il continuo antico-moderno
>>> l’Italia >>> è il luogo principale di tutto ciò, nel ‘400 si affollano i letterati nelle città
italiani, ed è qui che prende corpo quella straordinaria stagione di riscoperta di testi che noi
chiamiamo umanesimo
Ma ciò che è importante è la sua intima condizione storica di erede naturale, erede della
classicità

cap.: 4. DA COSTANTINOPOLI A ISTANBUL


1. Nuove realtà a Occidente
Penisola Iberica (riconquista) >>> rallenta, ma non interrotta dall’intervento degli
Almoravidi e dopo da Almohadi, l’avanzata dei regni cristiani nella penisola iberica si
sviluppò in modo inarrestabile a partire dalla fine del XII secolo
Divenne un’impresa religiosa, politica e militare, a cui contribuì il papato, cavalieri franchi

Resa di Cordoba (1236), Cartagena (1245), Cadice e Siviglia (1248) consentirono al regno di
Castiglia uno sbocco all’Atlantico, il controllo del Guadal Quivir e di Gibilterra!
In mano ai mussulmani restava solo l’emirato di Granada

Spazio iberico cristiano >>> 3 entità >>> Aragona, Portogallo e Castiglia


Molto bellicose tra loro e travagliate

Corona d’Aragona >>> confederazione di stati riuniti a partire dal XII secolo (Aragona,
Catalogna, Valencia, Baleari e Rossiglione) fu la prima entità politica a mostrare mire
espanse e un dinamismo economico catalano
All’anarchia dei territori aragonesi corrispondeva l’accentuato autonomismo della
Catalogna, dove le cortes l’assemblea rappresentativa territoriale, chiedeva più libertà nel
commerciale
>>> conquiste aragonesi >>> nel 1282 dopo i vespri siciliani, si insediarono in Sicilia,
nel 1323 occuparono la Sardegna
l’azione della corona proseguì sulle coste tunisine e il Mediterraneo orientale

>>> crisi del Regno Aragonese >>> iniziò nel 1381 con il fallimento di banchi pubblici
e privati a Barcellona, con la conseguenza di una forte crisi economica
oltre alla crisi economica, la situazione divenne difficile perché alla morte di Martino
I che il 14010 lasciò il trono senza eredi, portò il paese in una guerra civile, che si
ricolse con il:
>>> compromesso di Caspe (1412), dove il regno fu affidato a Fernando de
Anteguera

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1442 Alfonso V conquista del regno di Napoli, i regni iberici e i possedimenti italiani
passarono al fratello Giovanni II

2. Le aspirazioni portoghesi e castigliane


Portogallo >>> divenne l’unione delle relazioni tra Atlantico e Mediterraneo
Ottenne l’indipendenza dal regno di Leon nel 1139, Alfonso I riuscì a estendere a danno dei
mussulmani i confini del paese a sud fino al fiume Tago e alla metà del XIII secolo
La conquista dell’Algarve, poi Alfonso III portò la capitale del regno a Lisbona
Giovanni I (1385-1433) >>> assicurò l’indipendenza del regno sconfiggendo i castigliani nella
battaglia di Aljubarrota (1385)
Entrati nella sfera d’influenza economica prima delle città italiane, poi di fiandre e
Inghilterra, i portoghesi videro arrivare nel loro porto molti prodotti provenienti dal nord
Europa, dal Mediterraneo e dall’Oriente

Espansione in Africa e viaggi geografici >>> il Portogallo tra il 1419 e il 1431si impossessò di
Madera e delle zone Azzorre e i portoghesi iniziarono l’esplorazione della costa occidentale
africana scoprendo Capo Verde e nel 1499 Vasco de Gama circumnavigò l’Africa

Regno di Castiglia >>> 4 o 5 milioni di abitanti era una potenza destinata a diventare una
delle più grandi monarchie della cristianità
In questo processo la chiesa castigliana assunse un ruolo significativo, il suo sostegno alla
liberazione del paese morì
Ma il carattere bellicoso della popolazione castigliana fece precipitare il paese tra il 200 e il
300 nell’Anarchia della guerra civile
>>> economia >>> nella parte settentrionale fioriva un’economia mercantile aperta
ai traffici commerciali con Fiandre, Francia e i Paesi Nordici
-nel sud era fiorente la produzione di lana

Guerra di successione >>> nel 1468 venne imposta come erede al trono anziché Giovanna la
figlia del sovrano Enrico IV, ma la sua sorellastra Isabella
Ma la fazione nobiliare anti-aragonese sostenuta dal Portogallo incoraggiarono Giovanna a
rivendicare il trono castigliano
La guerra civile che si scatenò devastò la Castiglia, portando come vincitrice Isabella

3. L’avanzata turca
A cambiare i destini del Mediterraneo nel corso del XIV e XV secolo fu l’affermazione nel
Mediterraneo orientale della potenza musulmana dei Truchi ottomani

Turchi ottomani >>> tribù proveniente dalle steppe euro-asiatiche, convertiti all’Islam
Le più vicine notizie ci risalgono al capostipete della dinastia militare bizantina nel Mar di
Marmara, dopo questa battaglia gli ottomani avanzarono per la penisola anatolica e in
quella balcanica, a spese dei bizantini
Nel 1326 con Orhan i Turchi conquistarono Bursa
L’Impero bizantino minato dalle guerre civili per le conteste dinastiche era in decadenza e
non in grado di difendere i domini nei Balcani
I Turchi ne approfittarono per occupare la Tracia, impadronendosi di Adrianopoli

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Alleanza anti-ottomana >>> Serbi, Bulgari, Bosniaci, Albanesi e Valacchi unirono le forze per
fermare l’avanzata turca
Nel 1389 la principale potenza balcanica
Il Regno di Serbia e gli alleati furono sconfitti dal Sultano nella famosa Battaglia di Kosovo
Il successore di Sultano, Bayazed I, conquistò la Tessaglia e Morea e la Bulgaria

4. La presa di Costantinopoli
L’avanzata ottomana fu temporaneamente interrotta dall’incursione in Asia Minore di
Tamerlano, nel 1402 sconfisse i Turchi ad Ankara, occupò Bursa
La sua morte permise agli ottomani di riprendere l’offensiva, e l’unità dell’Impero fu
restaurata nel 1413 con Maometto I
Il figlio Murad II sottomise i regni anatolici e dopo aver trovato un’intesa con Venezia,
riprese l’offensiva contro Bisanzio, a cui sottrasse Salonicco e Costantinopoli
>>> erede dell’Impero romano d’Oriente, sede del Patriarca della chiesa ortodossa,
protetta da possenti mura, venne conquistata dagli Ottomani nel 1453 dopo 2 mesi
di assedio
-Maometto II cambiò il nome in Istanbul e ne fece la nuova capitale

5. Conseguenze politiche e culturali


La conquista di Costantinopoli aveva messo fine alla civiltà bizantina e aveva consacrato la
vittoria dell’Islam sul mondo cristiano, inserendo gli Ottomani nella dinamica geopolitica
europea

Chiesa bizantina >>> passò nelle mani di Mosca, il suo principe Ivan III sposò nel 1472 una
principessa bizantina, proclamatosi Zar e conquistato il Granducato di Moscovita, cercando
di ereditare l’esperienza di Rona e Costantinopoli

Conseguenze politiche >>> la presa ottomana di Costantinopoli, accelerò il processo di pace


tra Francia e Inghilterra e all’interno degli stati italiani
Venezia, Genova e Ragusa, le più colpite nei propri interessi dalla fine di Bisanzio,
stipularono subito trattati di amicizia con il Sultano

Altre conquiste turche >>> spedizioni sulle coste del Mar Nero con l’occupazione del
principato De Comneni di Trebisonda (1461) e la sottomissione del Khanato dei Tartari in
Crinea (1475) e nel giro di pochi decenni completò la conquista dei territori greci dei Balcani,
Albania, Serbia, Bulgaria
La risalita ottomana arrivò fino alle porte di Venezia

Bayazed II conflitto con Venezia >>> dovette difendersi da numerosi attacchi

cap 5.: L’EUROPA TRA ATLANTICO E MEDITERRANEO


1. I mutamenti dinastici e politici
Francia e Inghilterra 1453, fine della guerra dei 100 anni

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INGHILTERRA → Usci indebolita, dovette rinunciare a tutti i possessi sul suolo francese ad
eccezione di Calais
I decenni successivi furono segnati → Guerre delle 2 rose → Rivalità dinastica tra Lancaster e
di York, conclusa con l’affermazione di una nuova dinastica inaugurata da Enrico VII Tudor

FRANCIA → Supportò sul proprio territorio la maggior parte del conflitto, usci vincitore dal
secolare scontro e riuscì a creare la nascita di una moderna e forte entità nazionale
Il processo di unificazione fu conclusa do Carlo VIII che con il matrimonio con Anna di
Bretagna ricongiungeva tutti i feudi francesi
Alla fine del 400, era il paese più popolato dell’Europa con 16 milioni di abitanti
Con forti entrate demaniali e l’introduzione di una tassa ordinaria, fu possibile riordinare in
maniera efficiente il territorio
Per raggiungere tali scopi i re francesi fecero ricorso a 3 strumenti:
1) L’apparato della riscossione delle entrate regie
2) Il prestito pubblico
3) la vendita delle cariche

IMPERO GERMANICO → Aveva portato alla costituzione di una serie di principati, tra i quali
emergeva il ducato d’Austria, regno di Boemia, Polonia e il regno d’Ungheria
Questi regni nel 400 dovettero contrastare l’avanzata ottomana e anche il crescente
prestigio degli Asburgo

ASBURGO → Con al trono Massimiliano II si accentrò un enorme potere territoriale, oltre ai


domini austriaci, si aggiunsero con matrimoni le Fiandre, la Francia contea e i Paesi Bassi

2. L’unione delle 2 Corone


Il matrimonio tra Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, Spagna creò i presupposti per
la realizzazione di una nuova entità statale, destinata a dominare il mediterraneo fino al 600

La formale unione avvenne nel 1479, le 2 corone si trovarono di fronte un paese


politicamente ancora da unificare, ognuna delle due parti conservava la propria lingua
(castigliano e catalano), le proprie istituzioni, costumi e un proprio ordinamento giuridico
La Castiglia, un paese in forte espansione economica, gli aragonesi fornirono ai castigliani la
propria esperienza commerciale, politica e amministrativa in modo da assicurare alla spagna
intera la conquista di un nuovo impero
Inizialmente la corona diresse principalmente al rafforzamento dell’unità religiosa del paese,
posta sotto il controllo monarchico
La religione fece da collante nazionale contro ebrei e mussulmani

REPRESSIONE RELIGIOSA → Fu rivolta contro mussulmani ed ebrei


L’inquisizione divenne un potente mezzo politico in mano alla monarchia

RICONQUISTA → Dopo 12 anni di operazioni militari nel 1492 cadde il regno di Granada, che
fu conquistato dalla Spagna

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3. L’italia nella seconda meta del 400
In Italia nonostante, fosse in questo periodo la culla della cultura europea non ebbe quella
spinta che doveva crearla come stato nazione
Agli inizi del XV secolo l’Italia si presentava frammentata in una serie di stati regionali,
segnati da rivolgimenti politici in cui gli stati si opponevano l’un l’altro nel tentativo di
espandere il proprio potere territoriale

PACE DI LODI (1454) → Assestò il sistema politico territoriale della penisola
Gli stati maggiori erano 5 → La rep. Di Venezia, il ducato di Milano, la rep
Di Firenze, stato della chiesa e regno di Napoli
Ognuno di essi circondati da signorie locali

VENEZIA → L’unico stato non minato da conflitti interni e capace di esercitare una reale
egemonia sul resto della penisola

La pace di Lodi si basava sull’indipendenza di ciascuno dei regni italiani, questo fu possibile
grazie all’abilità di Lorenzo il Magnifico
L’equilibrio della penisola era retto da due stati:
● A nord il ducato di Milano → ricco di risorse agricole e dotato di un’industria assai
prospera
● A sud il regno di Napoli → si estendeva su tutto il mezzogiorno continentale, i cui
prodotti, vino, olio, grano erano forti nel commerci veneziani, genovesi e toscani
Il regno di Napoli per la sua posizione strategica al centro del mediterraneo,
fungeva da avamposto contro le scorribande mussulmane nel mediterraneo →
STRUTTURA DELLO STATO → Molto debole, le riforme per rafforzare il potere
centrale a scapito della feudalità, provocarono il malcontento dei potenti signori
che culminò nella congiura dei baroni (1486) appoggiata da papa Innocenzo VIII
contro un regno di Napoli aragonese in favore di un dominio francese

4. Spagna e francia nel mediterraneo


Fu Carlo VIII re di Francia, nel 1494 ad iniziare un ciclo di guerre che iniziate in Italia si
estesero all’Europa
Sollecitato da Ludovico Sforza granduca di Milano, rimasto politicamente isolato dopo
l’accordo raggiunto nel 1493 tra gli aragonesi di Napoli ed il papa Alessandro VI, il monarca
francese dopo essersi assicurato la neutralità di Inghilterra, Spagna e Asburgo, puntò sulla
penisola italiana con 65.000 uomini che entrarono a Napoli il 1495, mentre il re aragonese
Ferdinando II riparava in Sicilia
La conquista fu breve, il primo a comprendere la minaccia fu Ludovico il moro , che
organizzo una coalizione antifrancese composta da → Milano, Venezia, stato pontificio,
Spagna e l’imperatore Massimiliano d’Asburgo
Carlo dovette lasciare napoli e sulla via del ritorno fu affrontato vicino Parma dalla
coalizione antifrancese

VINCITORI → vi era il re aragonese Ferdinando il cattolico

Con l’ascesa in Francia di Luigi XII, la penisola fu divisa


Il regno di Napoli fu affidato alla Spagna, e il ducato di Milano alla Francia
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SPAGNA→ La tregua in Italia, aveva permesso alla Spagna di fronteggiare il pericolo che
proveniva dall’Africa settentrionale, e di intraprendere spedizioni militari nel nord Africa
come l’occupazione della citta di Orano (Algeria) (1509) e di Tripoli (1510)

5. Venezia e la sua crisi


Bayazed II nel 1499 attaccava i possedimenti veneziani nel golfo di Corinto e nel
Peloponneso
Venezia alla fine del conflitto nel 1503 dovette abbandonare le corone Modone, di Lepanto
e Durazzo
La sconfitta segnò il declino della Serenissima nel mediterraneo, dopo la guerra si dovevano
mantenere buoni rapporti con l’impero ottomano e cercare nuovi interessi e ampliamenti
sulla terra ferma
La politica veneziana si dovette orientare più verso le vicende italiane
Venezia riuscì ad espandersi maggiormente verso la terraferma, ma le sue ambizioni erano
di arrivare in Lombardia e Romagna, terre floride
Per bloccare tale progetto si formò una lega antiveneziana di stati italiani promossa da
Giulio II

PATTO DI CAMBRAI (1508) antiveneziano → tra Luigi XII, Massimiliano d’Asburgo e
Ferdinando il cattolico

Prevedeva l’annientamento e la spartizione dei domini veneti. Venezia venne sconfitta nella
battaglia di Agnadello. I suoi territori vennero divisi

LEGA SANTA (1511) → contrasti tra il papa e Luigi XII portarono alla fine della lega di
Cambrai
Una nuova coalizione “Lega Santa” in funzione anti-francese

Parteciparono → Venezia, Spagna, Inghilterra, Svizzera
I francesi dovettero ritirarsi e nel 1512 vennero momentaneamente estromessi dall’Italia

↓Mutamenti della guerra antifrancese → Il ducato di Milano agli Sforza sotto la protezione
delle armi svizzere, la rep
Di Firenze fu assegnata ai Medici- Alla preminenza francese in Italia si sostituiva quella
Iberica

FRANCIA DI FRANCESCO I → Nel 1515 con l’ascesa al trono di Francia di Francesco I figura
autorevole del 500
Egli si adoperò a pacificarsi con la Spagna e con il nuovo papa Leone X, riconquistò il ducato
di Milano da cui scaturì la PACE DI NOYON (1516) → sancì il dominio francese in Italia

Parte III: Il Mediterraneo diviso


Gli storici concordano che la battaglia di Lepanto sia stata la più grande battaglia navale del
secolo

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Dopo Lepanto, il mediterraneo si pone nel suo complesso i in una condizione di difesa e di
attesa difesa, l’unica ipotesi prevedibile di conflitto diventava quella dell’incursione
improvvisa, dell’invasione localizzata da parte del nemico
L’Europa divisa dalle lotte di religione, frutto della riforma protestante e del sorgere di nuovi
stati, riscopriva elementi identitari che potevano agitarsi con successo di fronte al nemico
islamico
Il trionfo di Lepanto non fu un trionfo della cristianità, ma e’ l’inizio di un periodo lungo 2
secoli di omogeneità per il mediterraneo, un periodo che va da Lepanto 1671 all’invasione di
Napoleone in Egitto 1798
Il vero carattere in cui può riconoscersi la modernità dello spazio mediterraneo e’ quello
dell’egemonia di due imperi

Quello ottomano; 2) La Spagna con i domini americani

Lago ottomano → questa definizione appare fondata sull’estensione dell’impero della


sublime porta che va dai Balcani fino al Maghreb marocchino
L’impero ottomano costituisce per 5 secoli una realtà omogenea, dove convivono realtà
differenti: ebrei, cristiani di diverse confessioni, mussulmani che fanno dell’impero
ottomano la più rilevante forma politica multietnica e multi religiosa

CITTA OTTOMANA → Imperniata sulla grande Moschea, accanto al quale sorge il palazzo del
rappresentante del potere civile, mentre la vita economica si svolge nel Bazar O Suk

cap. 6: EUROPA E MEDITERRANEO IN ARMI


1. L’ascesa di carlo d’asburgo
Lotta per la successione alla morte dell’imperatore Massimiliano (1519) → Francesco I e
Carlo d’Asburgo risultarono i principali candidati alla successione imperiale che diede inizio
al lungo conflitto franco-asburgico che caratterizzò la storia europea della prima metà del
500
LA MONARCHIA FRANCESE → Alla propria potenza economica e militare aggiungevano il
controllo dell’Italia settentrionale
GLI ASBURGO → Possedevano la Castiglia, l’Aragona, I Paesi Bassi, l’Austria e parte della
Germania, e aveva il possesso del napoletano, della Sicilia, della Sardegna, della Francia
contea e delle colonie americane, tutti territori che circondavano la Francia
L’attribuzione della corona imperiale a uno dei 2 contendenti avrebbe inciso sugli equilibri
europei e mediterranei
A far cedere la bilancia da parte di Carlo d’Asburgo furono ricchi mercanti europei che con i
loro soldi si comprarono i voti dei principi tedeschi necessari per la sua elezione
CARLO → Ad appena 16 anni divenne erede del vasto impero Spagnolo
Un legno a lui estraneo. I dignitari castigliani ed aragonesi lo ricevettero con molta
diffidenza

Carlo dovette combattere su 3 fronti



Fronteggiare i francesi per il predominio in Italia

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Affrontare il movimento protestante
Arginare la potenza ottomana nel mediterraneo
IN ITALIA → L’imperatore inflisse una serie di sconfitte al suo rivale culminate nella
BATTAGLIA DI PAVIA (1525)

1526 → PACE DI MADRID → Pace umiliante per la Francia

LEGA DI COGNAC → Dove gli stati italiani si unirono ai francesi


Nella guerra le truppe imperiali, costituite dai lanzichenecchi → mercenari protestanti
riportarono un evidente successo

PACE DI CAMBRAI (1529) E LA PACE DI BOLOGNA (1530) → Sancivano il controllo diretto
della monarchia spagnola su gran parte dei territori italiani

2. L’ossessione turca
Le guerre in Europa distrassero la Spagna dalla lotta contro gli ottomani del nord-africa, ciò
fece aumentare l’influenza ottomana sulle costa libiche, tunisine e algerine

I turchi dopo la conquista della Siria ed Egitto (1517) nel 1522 espugnarono Rodi in mano ai
cavalieri di S. Giovanni.
Per gli spagnoli il mediterraneo divenne sempre più insicuro e sulle coste nord-africane i
corsari barbareschi divennero sempre più pericolosi

BARBAROSSA → Divenne il capo carismatico dello stato algerino, dotato di un forte acume
politico e militare
Nel 1532 il sultano nominò Barbarossa grand’ammiraglio della flotta turca
Per un decennio Barbarossa tenne in scacco le marinerie cristiane
Saccheggiando le coste dell’Italia meridionale, nel 1534 si rivolse contro Tunisi, vitale per i
traffici spagnoli, mettendo fine all’alleanza tra Hafsidi e Spagnoli

INTESA ANTIASBURGO → Il re francese strinse rapporti commerciali e militari con i nemici


degli Asburgo, ovvero: i principali re luterani il re di Svezia e Danimarca, con il sultano
I turchi dopo aver cercato di attrarre Venezia nell’alleanza turco-francese, nel 1537
sferrarono un attacco a Corfù, isola veneziana

GUERRA TURCO-VENEZIANA → La flotta guidata dal Barbarossa riportò un successo nelle
acque del golfo ionico di Azio (1538)
Decretando la vittoria turca
Le vittorie turco-barbaresche costituiranno una minaccia per tutto il mediterraneo cristiano
fino a Lepanto

3. L’assetto politico dell’europa


GUERRA FRANCO-IMPERIALE → Mentre il sultano teneva in scacco le truppe imperiali in
Ungheria, il monarca francese per riaffermare le pretese sul ducato di Milano, occupò il
Piemonte
Carlo per difendersi si alleò con Venezia e avviò trattative con l’Inghilterra e con i nemici
settentrionali dei turchi, i russi e i polacchi

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Dopo 3 anni di guerra che colpi perlopiù la Provenza, si arrivò alla tregua di Nizza (1538)
Ma le ostilità ripresero nel 1541

→ PACE DI CREPY 1544 → I francesi rinunciavano ai diritti su Napoli e gli spagnoli sulla
Borgogna
Gli accordi di Crepy consentirono all’imperatore di concentrare i suoi sforzi sulla questione
protestante

→ PROBLEMA TEDESCO → Era spinoso per la convergenza di interessi nel movimento


protestante e le ambizioni dei principi territoriali tedeschi
Inizialmente Carlo pensava di ricomporre la questione cercando di avviare una generale
riforma della chiesa cattolica ma ciò non andò a buon fine
Il problema andava risolto con la forza

→ Guerra tra Carlo e la lega tedesca → si concluse con la vittoria di Muehlberg (1547)
Neanche la morte di Francesco I mise fine alla guerra tra i due stati
Enrico II riprese la lotta contro Carlo
Stipulò un’alleanza con il sultano e un accordo con i principi luterani
Nel 1552 Enrico II occupò i vescovati di Metz, Toul e Verdun

→ PACE DI AUGUSTA 1555 → dove furono stabiliti i principi fondamentali per regolare la
convivenza tra cattolici e protestanti all’interno dell’impero
Nello sesso tempo divise l’impero in 2 per salvaguardare la pace

A suo fratello Massimiliano andarono i domini austriaci al figlio Filippo i domini europei, le
colonie del nuovo mondo della casa di Spagna

4. Le reggenze barbaresche
Nei primi del 500 da Tripoli a Fes, sopravvivevano una serie di signorie islamiche rette da
dinastie autoctone berbere e arabe nella parte orientale accanto all’impero ottomano
Vi erano 2 entità politico-militari

1. Il sultano mamelucco d’Egitto
2. E i Safavide in Persia

La pressione del regno persiano divenne la principale preoccupazione del sultano Selim I.
Selim I prima attaccò i safavidi sconfiggendoli in Iran nella piana di Caldiran (1514) e poi con
una breve ma violenta campagna contro i Mamelucchi (1516)

OCCUPAZIONE DELL’EGITTO → determinò il crollo dell’impero mamelucco che controllava
Egitto, Siria, Palestina e Arabia occidentale
Queste guerre fecero dell’impero ottomano la prima potenza islamica difensore della fede
mussulmana

TUNISI → Nel 1574 fu conquistata da Sinan Pascià che fece diventare la città una reggenza
simile ad Algeri sotto il controllo ottomano

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TRIPOLI → Nel 1551 una flotta turco-barbaresca comandata da Dragut attaccò la città
costrinse alla resa i cavalieri di S. Giovanni

Nel 500 tutto il nord Africa passò sotto il controllo diretto indiretto ottomano
Algeri, Tunisi e Tripoli sotto le reggenze barbaresche, seppur legate all’impero divennero
sempre più difficili da controllare

5. La merce umana
LA GUERRA CORSARA CONSEGUENZA → Fu la cattura di uomini, donne e bambini che
aumentò il commercio degli schiavi
Questo commercio interessò 2 milioni di individui durante tutta l’era moderna
I paesi più coinvolti nel commercio furono: Portogallo, Spagna e Italia

RICONQUISTA DELLA LIBERTA → Nel mondo islamico il matrimonio con una persona libera o
il sopravvivere al proprio padrone comportava l’emancipazione della schiavitù
Altra modalità per riacquistare la libertà era rappresentata dagli eventi bellici che potevano
rendere liberi alcuni schiavi

cap. 7: LA SUBLIME PORTA NEL 500


1. L’espansione cinquecentesca
LA TURCHIA DI SOLIMANO I IL MAGNIFICO (1520-1566) → I turchi, approfittarono delle
divisioni tra gli stati europei, lanciarono una volenta campagna militare contro i Balcani
Dopo aver occupato Belgrado (1521) e consolidato le posizioni sulla riva destra del Danubio,
Solimano si lanciò alla conquista dell’Europa centrale

1526 Battaglia di Mohacs → dove i turchi sconfiggono gli ungheresi. Dopo Budapest, il
sultano si lanciò contro Vienna

Conflitto asburgico-ottomano nel 1527

L’esercito turco di 120 mila uomini, giungeva sotto le mura di Vienna, malgrado la
superiorità, gli attacchi turchi s’infransero contro le putenti mura della città
Sconfitto Solimano, si ritirò e si diresse in una nuova offensiva contro l’Ungheria
Stipulata la pace dove Ferdinando si impegnava a pagare un tributo annuale alla porta,
indusse il sultano a mutare gli obbiettivi e a condurre una campagna militare contro i
safavidi che si concluse con la presa di Baghdad e dell’Iraq (1534)

NUOVA GUERRA CONTRO l’UNGHERIA → Per impedire a Ferdinando d’Asburgo di


impadronirsi dell’Ungheria, arrivato nel 1541 a Budapest, si impadronì dell’Ungheria che
divenne provincia ottomana

4 GUERRA CONTRO l’UNGHERIA 1566 → Dovuta alla sospensione del pagamento annuale
alla Turchia da parte del successore di Ferdinando, Massimiliano II. Guerra che portò alla
morte di Solimano il magnifico

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L’IMPERO DI SOLIMANO → Nel giro di pochi anni riusci a pacificare l’impero, debellò la
pirateria, dotò lo stato di strutture, politiche, economiche, sociali e amministrative

2. Il governo dell’impero
STRUTTURA DELL’IMPERO OTTOMANO → Potere assoluto del suo sovrano il regno risultava
un suo diretto possedimento
Il sultano disponeva del potere politico, militare, religioso
Nominati e destituiti tutti i dignitari di corte e le più alte cariche dello stato, era il solo che
poteva emanare provvedimenti legislativi
Per l’amministrazione dei suoi domini era affiancato da un altro dignitario: il gran visir,
seconda carica dello stato (carica importantissima)

DIVAN → organo collegiale che s’interessava della dichiarazione di guerra, accordi di pace,
condotta militare
FORZE ARMATE → Giannizzeri → Famosi per la loro ferrea disciplina e la grande abilità nei
combattimenti
Dotati intellettualmente dopo aver ricevuto una buona educazione, potevano ricoprire
importanti funzioni amministrative

3. Un impero multietnico
L’impero ottomano nel XVI secolo contava oltre 22 milioni di abitanti
Formata da una molteplicità di etnie → turchi, arabi, persiani, curdi, berberi, greci, armeni,
slavi, albanesi, romeni, ungheresi

LA COMPONENTE TURCA → rappresentò la più importante, la dinastia aveva origini turche e
la lingua ufficiale era il turco ottomano
Dopo i mussulmani vi erano i GRECO ORTODOSSI → in Egitto, CRISTIANI CATTOLICI →
Bosnia, Dalmazia, Ungheria, poi vi erano anche le comunità EBRAICHE

Per la caratteristica multietnica dell’impero, esso era diviso amministrativamente, nelle


province vi era un governatore delegato dal potere centrale, era il capo militare della
provincia e controllava l’attività economica, e il funzionamento della giustizia
Ogni provincia era divisa in circoscrizioni, SANCAK, amministrate dal SANCAK BEY

IL REGNO DURANTE SOLIMANO → L’impero fu diviso in 32 province e i sancak erano divisi in


vari distretti (279 sancak) chiamati KAZA, amministrati dal giudice KADI

PROVINCE LONTANE → Qui sopravvissero molte istituzioni, che erano presenti anche prima
dell’avvento turco, che erano tollerate da Istanbul

4. I centri urbani e la capitale


METROPOLI OTTOMANE → Oltre Istanbul, il Cairo, Aleppo, Damasco e Bursa, La maggior
parte delle città aveva una popolazione di 10 mila abitanti
DAMASCO → il 15 percento della popolazione non era mussulmana
SALONICCO → Divenne la più grande metropoli ebraica dell’impero ottomano

Le città mussulmane si caratterizzavano per la presenza di una grande moschea

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ISTANBUL → Controllava il traffico internazionale con i paesi dell’europa occidentale con
una popolazione di 90 mila abitanti, di cui il 58 percento erano mussulmani, circa un terzo
erano cristiani, quasi tutti ortodossi , e il resto di religione ebraica o di altre minoranze
religiose
La crescita demografica aumentò fino alla fine del XVII secolo e raggiunse i 700 mila abitanti

5. Un’economia mondo
La l unga durata e la solidità dell’impero contribuì al suo interno la sua economia mondo,
che favori un vasto spazio di uomini e merci, regolati dalle stesse leggi e norme pratiche
comuni
Lo stato regolamentava la produzione, determinava i prezzi delle merci, vietava ai privati le
esportazioni

Erano soggette a tassazione tutte le attività agricole, i raccolti, la pesca e l’allevamento

Parte IV: Il Mediterraneo condiviso


Il mediterraneo sembra entrare in una nuova fase, dove diviene un luogo orientato piu al
commercio e allo scambio che allo scontro
La schiavitù sembra interessare il tema della condivisione dello spazio mediterraneo, in
questi casi si produce davvero una veicolazione di esperienze che arricchisce, quel tessuto di
conoscenze reciproche

cap. 8: IL MEDITERRANEO DELL’ETA DI FILIPPO II


1. L’eta di Filippo II
FILIPPO II → Regnava su un impero di 50 milioni di abitanti che va dalla spagna alle americhe
Egli incarnò come pochi il principe cristiano protettore della religione cattolica durante il suo
regno durato 50 anni, darà vita a una monarchia fortemente centralizzata che assumerà il
carattere di una riunione in stati sotto un unico sovrano, nel quale si attuerà un rapido
processo di omogeneizzazione culturale, volta a stabilire l’unità religiosa in tutti i suoi
territori

MADRID → Si stabili Filippo II come residenza e la fece divenire una grande capitale europea

SPAGNA DI FILIPPO II → Considerata una delle prime espressioni dell’assolutismo del 500, fu
la prima potenza militare europea capace di condurre una politica imperialista grazie
all’arrivo di oro dalle colonie americane

FILIPPO E LA CONTRORIFORMA → Egli costituì il pilastro della controriforma cattolica,


protesse con mezzi cruenti l’ortodossia cattolica, bandi il protestantesimo dai Paesi Bassi e
obbligò alla conversione gli ebrei di Spagna
All’interno della penisola iberica, fu ripresa la persecuzione contro i moriscos che vennero
definitivamente cacciati nel 1609
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Dividiamo il regno di Filippo II in 3 fasi:
1) Dalla conclusione del trattato di cateau-cambresis (1559) sino al 1567 in cui il
sovrano e’ impegnato nella risoluzione dei problemi interni ai suoi domini
2) In cui la minaccia turca diviene il principale assillo dell’imperatore, dal 1568 al 1580,
e vede da una parte la violenta repressione attuata dal governo spagnolo contro i
moriscos e dall’altra, dopo Lepanto, il raggiungimento di una tregua con i turchi e la
parziale soluzione del conflitto delle fiandre
Nei Paesi Bassi settentrionali, l’intolleranza delle autorità spagnole contro i
protestanti, portò allo scoppio di una serie di rivolte contro la dominazione
asburgica, che si concluse nel 1579 con la separazione del paese in 2 regione, da una
parte le province protestanti incoraggiate da Francia e Inghilterra, diedero vita alla
repubblica delle sette province unite, dall’altra le province meridionali cattoliche
sotto sovranità di Filippo
3) Dal 1580 alla morte di Filippo nel 1598, caratterizzata dai progetti espansionistici
della monarchia, diretti verso Portogallo, Francia e Inghilterra
Filippo, approfittando della crisi dinastica portoghese, nel 1580 annesse il Portogallo
con i suoi domini coloniali

2. Il sistema imperiale spagnolo


Il baricentro politico-amministrativo di tutto il sistema imperiale spagnolo ruotava attorno
alla Castiglia
Il perno dell’intero sistema era il sovrano
Nei vari regni come in Italia, America, Paesi Bassi il potere era delegato al viceré
Viceré, grandi burocrati e gli alti funzionari provenivano da importi famiglie della nobiltà
castigliana

AL CENTRO DEL SISTEMA DI GOVERNO → Vi era una complessa struttura amministrativa, il


cui perno era formato dai consigli di stato → moderni ministeri, organi collegiali con una
propria sfera di competenza
Tutti gli atti legislativi dei consigli erano esaminati dal sovrano

3. La guerra nel Mediterraneo


PACE DI CATEAU-CAMBRESIS (1559) → Pose fine alla guerra tra Francia e Spagna e regolò
definitivamente l’assetto territoriale dei 2 paesi
Alla Francia → restavano Calais, Metz, Toul, Verdun. In cambio i francesi si ritiravano dal
Piemonte e accettavano l’egemonia politica spagnola sull’Italia

Filippo succeduto al padre Carlo V dovette fronteggiare il suo nemico più temibile →
l’impero ottomano
Gli spagnoli furono gli unici a reagire alle scorribande barbaresche-ottomane, e adottarono
una strategia principalmente difensiva

1565 i turchi assediano Malta → L’isola fu salvata grazie alla difesa dei cavalieri e alle navi
spagnole
La prospettiva di un’invasione turca in Italia, portò all’avvicinarsi in un’alleanza: Spagna e
rep. di Venezia che comunque avevano interessi contrastanti

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Dopo l’assedio dei turchi a Cipro si creò l’alleanza anti-turca che prevedeva l’intervento della
flotta cristiana sia nel Mediterraneo occidentale che in quello orientale

4. Lepanto
BATTAGLIA DI LEPANTO 1571 → La flotta della lega formata da Spagna, Venezia, Genova,
stato pontificio e Malta distrusse quella turca
Sebbene nel complesso non mutò il quadro strategico e territoriale, il trionfo cristiano segnò
la fine della supremazia turca in campo militare
Lepanto dimostrò che in momenti di necessità si poteva formare un’ampia coalizione contro
i turchi
Dopo la battaglia riemersero le divergenze tra gli alleati occidentali

ATTACCO A TUNISI 1573 DI GIOVANNI D’AUSTRIA → Sulla scia di Lepanto, il fratello di


Filippo II, Giovanni d’Austria tentò di riconquistare Tunisi, ma la flotta mussulmana guidata
da Occhiali Bey di Tunisi, riconquisto la città nel 1574

TREGUA TRA FILIPPO II E MURAD III 1578 → Un accordo rinnovato nel tempo, che
stabilizzava le frontiere, religiose, politiche e culturali
Al contempo finiva con l’allontanare dallo scenario mediterraneo sia turchi e gli spagnoli
Da questo momento i 2 grandi imperi non si avventurarono più in guerre di lunga durata

5. Il Mediterraneo e gli oceani


Tra la fine del 400 e per tutto il 500 tra le potenze europee si accese un altro conflitto,
ovvero la conquista della cosiddetta via delle indie, cioè di un passaggio marittimo per
raggiungere l’oriente
Venezia deteneva una sorta di monopolio sulla seta e le spezie orientali
La conquista degli oceani fu un’avventura commerciale

VIAGGIO DI COLOMBO 1492 → Segnò l’inizio dell’espansione coloniale spagnola aprendo la


strada anche agli altri stati europei per la conquista delle americhe, ricche di metalli preziosi,
e prodotti fin’ora sconosciuti

ESPLORAZIONI PORTOGHESI IN AFRICA → I primi a cercare una più breve via per le indie
furono i portoghesi che attraverso la circumnavigazione dell’Africa volevano arrivare in Asia

CIRCUMNAVIGAZIONE DEL GLOBO MAGELLANO, 1520 → Ebbe forti ripercussioni materiali e


mentali sul mondo dell’epoca, sancendo definitivamente la supremazia europea

Dalle americhe furono importati i pomodori, i fagioli, il mais, la patata, prodotti che risolsero
il problema alimentare delle popolazioni europee
Gli effetti delle esplorazioni alimentò fino alla metà del 500 turbarono solo in parte i
commerci mediterraneo
Il continente americano divenne una facile preda dei conquistadores spagnoli, li imposero la
propria lingua, la religione e il loro modo di vivere

IN ASIA IL PORTOGALLO → qui la presenza di una civiltà millenaria fece assumere


all'espansione lusitana un carattere diverso

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L'obiettivo portoghese mirava alla creazione di un monopolio sui manufatti e sulle spezie
orientali
Impiantarono una rete di scali commerciali, presidiati militarmente attraverso i quali
riuscirono a commercializzare oro, avorio, grano, pesce, schiavi

cap. 9: LA PERDITA DELLA CENTRALITA'


1. La crisi degli Imperi mediterranei: la Spagna
Il ridimensionamento della Spagna iniziò negli ultimi anni del regno di Filippo II, quando la
Spagna si trovava in guerra con i maggiori stati europei
Tra il '500 e il '600 la disastrosa situazione finanziaria dovuta alle continue guerre ebbe forti
ripercussioni sul Mediterraneo

CRISI ECONOMICA IN CASTIGLIA → dovuta ai cattivi raccolti, epidemie di peste, di morti


Altra conseguenza di tale stato economico fu la riduzione dell'afflusso di oro e argento
americano

POLITICA FISCALE → per questi motivi la corona aumentò la pressione fiscale che scoraggiò
l'attività imprenditoriale, in più la ripresa fu frenata da un vecchio sistema di dogane interno

ESPULSIONE DEL MORISCOS 1609 → l'espulsione dei moriscos aggravò la situazione


economica perché comportò l'abbandono di molte colture e diverse attività produttive
Il regno di Filippo III e di Filippo IV fu incapace di adottare mezzi necessari per fronteggiare
la crisi

FILIPPO III → durante la sua monarchia mutò il sistema di governo spagnolo, in cui il centro
non era più il monarca, ma la figura del valido, ossia il favorito del sovrano, una personalità
a metà strada tra il primo ministro e il segretario di stato

RIVOLTE INTERNE → a causa della pressione fiscale ci furono delle rivolte interne: in
Catalogna (1640), e contemporaneamente in Portogallo, che proclamò la sua indipendenza
restaurando la dinastia dei Braganza; nel 1647, la rivolta del Regno di Napoli

2. L'impero ottomano
Negli anni successivi al regno di Solimano fino al XVII secolo, l'impero ottomano conobbe un
indebolimento della sua organizzazione statale, a causa della progressiva decentralizzazione
del potere nelle regioni periferiche e dagli intrighi all'interno della corte
Inoltre la guerra con la Russia nel Mar Caspio (1568-1570), la ripresa della guerra contro la
Persia (1576-1590), e contro l'Austria (1593-1606), dimostrarono che l'asse dell'impero
ottomano, si era spostato dal Mediterraneo alla parte continentale dell'impero
Dopo aver conquistato la Georgia, il sultano Murad III avviò un guerra contro gli Asburgo per
il controllo dell'Ungheria, della Moldavia e della Transilvania

GUERRA CON LA PERSIA → Intanto lo scià Abbàs I il Grande approfittando delle difficoltà
dell'impero ottomano, aveva riconquistato dei territori ceduti ai turchi nel 1590; ma un
nuovo conflitto con i Safavidi si riaccese nel 1623, e con la scesa al trono di Murad IV

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Il conflitto terminò nel 1639 e si concluse con una lunga contesa tra persiani e ottomani, e
stabiliva i confini tra l'Impero safavide e quello turco, ovvero attuali confini tra Iraq e Iran

CRISI → Le continue guerre crearono una forte inflazione, che colpì in particolare i militari
stipendiati dal sovrano, i quali fomentarono continue ribellioni sia per ottenere migliori
condizioni economiche sia per bloccare qualsiasi tentativo di riforma dell'amministrazione
statale e dell'esercito

ASCESA DI SULTANI INCAPACI → dato che l'Impero ruotava intorno alla figura del sultana, se
quest'ultimo non era capace a ricoprire il suo ruolo e a non dare un fermo indirizzo politico
al governo si creavano altre forme di potere concorrenti, ad esempio i giannizzeri assunsero
un ruolo politico sempre più determinante

SULTANO OSMAN II → fece una sorta di “turchizzazione” dell'esercito e


dell'amministrazione, ma la sua volontà di riorganizzare l'apparato statale provocò
un'insurrezione dei giannizzeri che deposero e uccisero il sultano

SULTANO IBRHAIM I “IL PAZZO” (1640-1648) → successe ad Osmann II.


Era un sultano che non si interessava dell'esercito di governo
È questo un periodo di anarchia e di degrado per l'Impero, caratterizzato dall'avvento al
potere di cortigiani e funzionari e giannizzeri

3. La Francia
ENRICO IV DI BORBONE (1589-1610) → Dopo aver ristabilito la pace interna con l'Editto di
Nantes che definiva una pacifica coesistenza tra cattolici e ugonotti (1598) riportò la Francia
sulla scena internazionale, e seppe promuovere un programma di risanamento economico,
promosse l'ammodernamento e il consolidamento dello stato incentrato nel sottomettere
l'aristocrazia al potere dei re
La vendita delle cariche nobiliari consentì di reperire risorse finanziarie e avvicinare nuove
classi sociali alla corona, quelle di origine borghese
Il sovrano attuò una politica protezionistica attraverso lo sviluppo dell'agricoltura e delle
attività manifatturiere

SUL PIANO POLITICO → dopo aver trovato intese con i principi luterani e con l'Olanda, si
apprestò a trovare alleanze con l'Italia per continuare il conflitto con gli Asburgo
L'uccisione di Enrico IV da parte di un fanatico cattolico, e il conseguente crollo di potere
fecero ripiombare il paese in una nuova crisi interna

1610-1617 REGGENZA DI MARIA DE' MEDICI → con l'uccisione di Enrico IV, il figlio di 9 anni
non poteva ancora regnare e venne la reggenza della moglie Maria de' Medici, la quale
mutò la politica di suo marito adottando una politica filo- spagnola

1624 CARDINALE RICHELIEU → è con la nomina a primo ministro di Armando Duplessis di


Richelieu che fu modificata in maniera decisiva la linea del governo
Infatti egli riuscì a contenere le ambizioni delle grandi famiglie nobiliari e a reprimere le
ambizioni degli ugonotti

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Fece della Francia una grande potenza commerciale, ricostruì l'esercito, favorì lo sviluppo di
una flotta mercantile

POLITICA ESTERA → per limitare l'espansione asburgica stringe accordi con l'Inghilterra e
l'Olanda e riprese lo scontro con Austria e Spagna nei tradizionali teatri di guerra Italia e
Germania
La successione al ducato di Mantova fu l'occasione per infliggere una sconfitta agli Asburgo
di Spagna insediando un ramo francese dei Gonzaga a Mantova
In Germania si inserì nella Guerra dei Trent'anni fomentando contro gli Asburgo l'entrata in
guerra affianco ai protestanti di Danimarca e Svezia
Nel 1635 entrò direttamente in guerra

CARDINALE MAZZARINO → successore di Richelieu non mutò la politica del predecessore


neanche dopo la morte di Luigi XIII
La sua mano in politica estera portò alla pace di Vestfalia (1648) e alla fine della Guerra dei
Trent'anni e alla pace dei Pirenei (1659) con la Spagna, dove fu sancita l'indiscussa egemonia
francese sull'Europa

RIVOLTA DELLA FRONDA 1648 → il forte prelievo fiscale per sostenere le guerre portò a
molte rivolte tra cui la più grave contro l'Ancien régime prima del 1789: la rivolta della
fronda
Essa fu una ribellione contro la monarchia animata prima dalla borghesia parlamentare e poi
dalla nobiltà per il controllo delle cariche pubbliche

4. Nuovi protagonisti: Inghilterra e Olanda


Al crollo del mercato spagnolo si aggiungeva il ristagno dell'economia ottomana e il collasso
del sistema produttivo tedesco
A determinare il declino economico dell'Italia, oltre alle cause interne e alle nuove direttive
dei commerci, fu la peste che colpì l'Italia centro-settentrionale nel 1630-31
Perirono un milione di persone ed anche la concorrenza dei tessuti inglesi e olandesi
immessi direttamente sui mercati mediterranei
Fu solo con l'arrivo delle navi inglesi e olandesi nell'Oceano Indiano che le direttive del
commercio si spostarono verso il nord Europa
Venezia che fino al 600 aveva resistito alla scoperta di nuove rotte, con l'avvento del
commercio inglese e francese ridimensionò il proprio rango di potenza marittima

OLANDA → divenne una grande potenza commerciale e mise in piedi una poderosa flotta
mercantile e da guerra
L'accaparramento olandese dei prodotti orientali per via atlantica i quali raggiungevano il
porto di Anversa, bloccò il transito delle spezie verso i porti del Levante isolando il
Mediterraneo dall'Oceano Indiano

INGHILTERRA → gli Inglesi fecero pressapoco come gli Olandesi


Lo sviluppo mercantile inglese e olandese era sostenuto dall'incremento delle attività
manifatturiere armatoriali che si estendevano su scala internazionale

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La formazione in Inghilterra, in Olanda e successivamente in Francia di grandi compagnie
commerciali ci da la misura dei cambiamenti di natura economica in corso in una parte del
mondo Occidentale
Questi stati diventarono delle potenze internazionali avendo sintonia con i governi dei
propri paesi

Parte V: Europa e Mediterraneo


Nasce l'Europa e muore il Mediterraneo
Nasce una distinzione di soggetti storici che fino a quel momento avevano vissuto in
sostanziale simbiosi
L'Europa nel Medioevo e nell'età moderna si forma voltando le spalle al mondo
mediterraneo
Un Mediterraneo che per forza di cose perde la sua caratteristica di centro gravitazionale

cap. 10: EQUILIBRI ED EGEMONIE


1. Mediterraneo e modernita': un difficile rapporto
Il XVII secolo, trasformando i rapporti di forza in Europa accompagnò il cosiddetto declino
del Mediterraneo e spostò verso l'Atlantico e verso il Mare del Nord l'asse dei traffici e il
baricentro dello sviluppo economico
Agli inizi del 600 la rivoluzione del commercio ribaltò i rapporti tra i paesi acquirenti (Nord
Europa) e paesi venditori (Levante e Mediterraneo): le spezie iniziarono a giungere con navi
inglesi e olandesi direttamente dall'Asia, i paesi mediterranei si trovarono a concorrere con i
paesi atlantici
L'Olanda mise in moto un ciclo militare - commerciale virtuoso che permetteva di accrescere
i traffici grazie alla sequenza: maggiore ricchezza – maggiori vantaggi militari – aumento
della potenza sia sul versante europeo sia sul versante coloniale
La potenza olandese diminuì rapidamente per via del suo ridimensionamento sul piano
internazionale e grazie all'adozione di un'intransigente politica mercantilistica d'Inghilterra e
Francia

INGHILTERRA NEL MEDITERRANEO → Tutto ciò portò gli Inglesi ad entrare prepotentemente
nel mediterraneo sul piano commerciale, ma anche militare

E' evidente che l'Europa della modernità cominciò a costruirsi dopo la conclusione delle
guerre di religione e la pace di Vestfalia in una dimensione strettamente continentale il cui
spazio di riferimento era l'Atlantico

2. La francia e la politica mediterranea


LUIGI XIV (1643) → Il suo lunghissimo regno risolse la gravissima crisi interna al Paese
Con il Trattato dei Pirenei (1659) si ridimensionò in maniera definitiva il disegno egemonico
spagnolo

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POLITICA ESTERA → Si aprì sul piano internazionale all'insegna di una vocazione espansiva
che ebbe a proprie direttrici tra il Reno e il Mare del Nord, poi si dedicò alla ripresa della
politica mediterranea
Stroncare 'Olanda divenne un obiettivo primario
Nacque così la Compagnia francese delle Indie orientali (1664)

NEL MEDITERRANEO LUIGI XIV → Intervenne nella disputa tra Venezia e Impero Ottomano
per il possesso dell'isola di Candia (Creta)
Un altro episodio si ebbe nel 1672 quando la Francia raggiunse un'alleanza con l'Inghilterra
per avviare una guerra contro l'Olanda, attaccata per mare dagli Inglesi e per terra dai
Francesi
Gli Olandesi riuscirono a stringere una coalizione con quei paesi che si sentivano minacciati
dall'espansione francese (Spagna, Impero, Danimarca e principati tedeschi)
La guerra si trasformò in grave conflitto conclusosi con la supremazia francese nel
Mediterraneo occidentale
Si giunse alla pace di Nimega (1678), che consacrò la Francia come maggior potenza militare
del continente e decretò l'evidente decadenza della Spagna
Frequenti furono anche le azioni militari francesi contro i corsari nelle acque mediterranee
Contro Algeri, dopo un'alternanza di guerre e pace si arrivò al trattato di Tripoli nel 1693

3. Gli inglesi nel Mediterraneo


Nel corso del 600 gli inglesi avevano conquistato molto velocemente il privilegio del
commercio diretto fra gli stati della penisola italiana e l'Europa del Nord e uno spazio
importante del commercio nel bacino mediterraneo

COMMERCIO INGLESE → Nella rotta Inghilterra – Levante gli Inglesi usufruirono di vantaggi
doganali e attrezzature portuali nel porto di Livorno, nel loro schema commerciale prese
forma un modello di scambi triangolari tra Londra centro finanziario e strategico, il Levante
fornitore di materie prime, e Livorno piazza di scambio

PORTO DI LIVORNO → Era un mercato per le merci nord europee, italiane, levantine e
asiatiche, attraente per la mancanza di dazi doganali
Per gettare le basi della supremazia inglese nei traffici del Mediterraneo fu importante la
convergenza degli interessi commerciali e politi inglesi con quelli ottomani

4. Il Declino di Spagna e Portogallo


GUERRA SPAGNA – PORTOGALLO → La Spagna si trovò con tutte le difficoltà ad affrontare
anche una guerra con il Portogallo
Le industrie di lana e della seta entrarono in crisi, la crisi economica dilagava in questo
periodo, unita a quella agricola, rese gravi le conseguenze della depressione e i piccoli
contadini furono rovinati
Alla fine del 600 la piccola proprietà terriera venne rovinata dallo sviluppo dei latifondi
Nel 1679 Carlo II con un decreto incoraggiò l'immigrazione di artigiani stranieri, senza
limitazioni a carattere confessionale, orientando il governo verso una politica di tolleranza
religiosa

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I trattati del 1665 e del 1667 autorizzarono gli Inglesi a esercitare attività commerciali in
Spagna
Gli Inglesi con il loro commercio monopolizzarono la maggior parte degli scambi
dall'America, ciò ebbe una conseguenza disastrosa

ECCEZIONE DELLA CATALOGNA → La borghesia mercantile di Barcellona prese coscienza del


proprio ruolo mediterraneo e cercò di impadronirsi di una parte almeno del commercio con
le Indie, provando a ricostruire la forza della sua tradizionale industria tessile
Tra il 1680 e 1770 le attività commerciali di Barcellona aumentarono di quasi il doppio

CARLO II → Privo di eredi diretti, la successione al trono spagnolo divenne l'oggetto di un


grande conflitto europeo

PORTOGALLO → Restaurata la monarchia il duca di Braganza divenne re con il nome di


Giovanni IV
L'unione con la Spagna aveva causato al Portogallo la perdita del commercio dell'Oceano
Indiano
I mercanti inglesi controllavano l'importanza nel Paese di merci di lusso provenienti dagli
stati italiani
Il resto del settore industriale era poco sviluppato
Al momento della Restaurazione, che danneggiò molto gli scambi commerciali, il Paese non
possedeva un esercito moderno, ma riuscì in poco tempo ad organizzarlo
L'ideologia assolutista del governo portoghese condusse a una lotta aperta contro Cromwell
(1650), il quale costrinse il Portogallo ad aprire il Paese al commercio inglese, in cambio gli
Inglesi offrirono protezione navale al Portogallo
Alla morte di Giovanni IV si aprì il problema della successione, il potere era passato in mano
ai Fidalgos (la bassa nobiltà)
Il matrimonio di Caterina di Braganza, figlia di Giovanni IV con Carlo II re di Inghilterra (1662)
assicurò il sostegno inglese
In politica estera, dopo il matrimonio di Caterina e il trattato con l'Olanda posero l'economia
portoghese sotto il controllo straniero
Verso la fine del XVII secolo, oltre al dominio coloniale in Brasile, il Portogallo conservava
solo alcune località in India, parte dell'isola di Timor, Macao in Cina; in Africa erano rimasti
solo in Angola

5. Gli stati italiani nel contesto euromediterraneo


Nonostante la penisola italiana si trovasse in posizione periferica rispetto al conflitto di
religione (Guerra dei Trent'anni) che tempestava in Europa, essa ne subì i contraccolpi:
facendo sprofondare la penisola in un decadimento generale
Fu anche la forte crisi spagnola ad acuire la crisi italiana
La Spagna che aveva dominato la penisola militarmente e politicamente sul piano
economico era stata un ottimo cliente di manufatti e la sua decadenza significò
l'impoverimento di un tradizionale cliente degli imprenditori italiani
La Francia sul piano economico fu una pericolosa concorrente

GENOVA → tentò il commercio nel Levante, ma la potenza francese di Luigi XIV non lo
consentì

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Dopo essere stata bombardata dai francesi (1685) per non aver interrotto la sua relazione
preferenziale con la Spagna, Genova fu costretta ad un atto di sottomissione diplomatica,
riuscendo solo così a salvaguardare la propria indipendenza

GRAN DUCATO DI TOSCANA → la posizione di neutralità avuta dai duchi nel corso del '600
aveva portato ad un'espansione nel forte del porto di Livorno, che subentrò a Venezia come
snodo dei traffici mediterranei
I Medici con intuito mercantile riuscirono a fare della città un punto di unione tra il vecchio
e il nuovo
Le manifatture di Venezia, Milano, Firenze e Genova rimasero vittime della concorrenza dei
produttori dell'Europa nord-occidentale

REGNO DI NAPOLI → la tessitura della seta sparì anche da Napoli e dalla Sicilia
Verso la fine del '600 l'affermazione di nuovi tessuti prodotti a Lione sconfisse la
concorrenza inglese olandese e delle città italiane e i tessuti messinesi
Napoli restava un enorme agglomerato urbano socialmente degradato ed economicamente
misero
Al di fuori della capitale non c'erano altri centri di grandi dimensioni

La pestilenza che nel 1656 colpì il regno di Napoli, dimezzandone la popolazione, comportò
una grave battuta d'arresto in termini di crescita economica e demografica, acuendo il
divario tra Napoli e la realtà provinciale
Nel 1664 le difese furono rafforzate con castelli e nuove milizie, e venne rinnovato
l'armamento
Alla carestia e alla miseria si aggiunse la piega del banditismo, del brigantaggio e della
delinquenza
Sul finire del Seicento il Regno era talmente impoverito che i vicerè erano costretti a
respingere le richieste continue di denaro del governo spagnolo

DUCATO SABAUDO → sotto il controllo francese


SANTA SEDE → non godeva più del suo prestigio internazionale

REPUBBLICA DI VENEZIA → perseguì una politica di neutralità e di conservazione


dell'esistente
La ripresa del conflitto contro i turchi, che caratterizzò quasi tutto il '600, rese ancora più
gravi le difficoltà del commercio veneziano
In 24 anni di guerre, i veneziani ottennero vittorie clamorose nell'Egeo centrale (1651) e nei
Dardanelli ( 1655-56 )
Nel 1669 un accordo per la resa di Creta permise ai veneziani di uscire dal conflitto con
l'onore di conservare sull'isola piccole basi navali importanti: due isole dell'Egeo e alcuni
territori della Dalmazia

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cap. 11: ASCESA E DECADENZA
1. La crisi ottomana
L'impero ottomano era un blocco sostanzialmente unitario e omogeneo, tenuto insieme
dall'apparato burocratico e da una forte struttura militare
Le spese militari nelle guerre contro la Persia, Venezia e Santa Sede avevano avuto forte
conseguenze economiche sull'impero: aumento dei prelievi fiscali, monete di scarso valore
Nel traffico internazionale, durante la seconda metà del XVII secolo, gli ottomani non
ebbero un ruolo di primaria importanza

MAOMETTO IV (1648-1687) → aveva ereditato un impero in cui i confini europei si


fermavano a 8 miglia da Vienna; in Africa del Nord solo il Marocco restava fuori dai confini; a
Oriente la frontiera estendeva fino al Mar Caspio e al Golfo persico
Le province imperiali più importanti erano la Rumelia, l'Anatolia e l'Egeo
Il controllo di molte province però non era forte, in particolare di quelle barbaresche e della
transilvania

LA GUERRA CONTRO L'AUSTRIA: nel 1663 i turchi dichiararono guerra e avanzarono in


Europa centrale, ma l'anno successivo furono cacciati al di la del Danubio
Nel 1669 i turchi conquistarono Creta; dopo il 1670 le relazioni con Venezia restarono
pacifiche per 15 anni, come restarono buone le relazioni con gli occidentali

GOVERNO DI FAZIL AHMED PASCIA' → lo stato ottomano pur non essendo la temibile
potenza del XVI secolo, conobbe la massima espansione
Dopo Creta, egli mosse contro la Polonia e nel 1676 riuscì ad ottenere l'Ucraina e la Podolia

GOVERNO DEL GRAN VISIR KARA MUSTAFA PASCIA' (1676-83) → ripreso i contrasti con le
potenze europee, venne ripreso il conflitto in Ucraina contro i Russi (1676), e nel 1682, ci fu
l'ultima offensiva contro gli Asburgo, l'Europa cristiana accorse in aiuto dell'Austria: la
Polonia e la Lega Santa (Polonia, Venezia e Russia)

ASSEDIO DI VIENNA (1682) → il primo mese di assedio msotrò che le fortificazioni della città
erano molto buone e che l'artiglieria europea era molto più moderna di quella ottomana
Alla fine del secondo mese di assedio venne spezzato dall'arrivo dell'esercito austro-polacco,
e i turchi sconfitti si ritirarono in Ungheria
Tale vittoria risvegliò in Europa il desiderio di rivincita dopo la presa di Belgrado (1688)

SULTANO MUSTAFA II (1695-1703) → la difficoltà economica e politica dell'impero sembrò


migliorare: vennero ridotte le spese, diminuiti gli stipendi dei funzionari
Chio venne riconquistata nel 1695, e i veneziani furono sconfitti in guerra (1696), ma gli
ottomani subirono una dura sconfitta in Serbia dagli austriaci (1697)
TRATTATO DI KARLOWITS (1699) → inizio del ripiegamento ottomano in Europa

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2. Le province ottomane
Dopo Lepanto, il governo centrale dell'Impero ottomano smise di interessarsi attivamente
della metà occidentale del Mediterraneo, lasciandone il controllo ai ceti militari che si erano
affermati nelle Reggenze dell'Africa del nord
Nel XVII secolo la Porta non disponeva più dei mezzi per controllare il Maghreb,
consolidatosi tra il Marocco, Algeri, Tunisi e Tripoli, dove le tendenze di autonomia erano
molto forti, infatti il suo sforzo fu indirizzato verso le postazioni in Europa contro gli Stati
cristiani e ad Oriente contro la Persia

I PAESI BARBARESCHI→ avevano una propria organizzazione amministrativa e i loro obblighi


verso il governo centrale era ridotto solo all'invio di doni al sultano
Il rapporto dei paesi maghrebini con l'impero ottomano cambiò nel corso del tempo
Gli stati barbareschi per oltre 2 secoli fecero della pirateria la loro politica nel mediterraneo
Nella seconda metà del Seicento, Olandesi, Inglesi e Francesi utilizzarono le maniere forti
con gli stati barbareschi
Tra il 1654 e il 1655 una flotta inglese attaccò quella tunisina, minacciò Tripoli
Nel 1682 il governo britannico stipulò con Algeri un trattato di pace

3. La Russia dalla steppa al mare


Michele Fedorovic (1613-1645), primo zar della dinastia dei Romanov, governò il paese con
l'aiuto del padre Filarete, il patriarca della Chiesa ortodossa russa
In politica interna furono effettuati interventi sul fisco e sulla struttura dell'esercito
aumentò la distanza sociale ed economica tra la corte e gli artigiani e commercianti, e i
contadini ridotti in uno stato di semischiavitù
In politica estera la Russia aveva poca conoscenza della situazione esistente nelle corti
occidentali, e intratteneva rapporti diplomatici solo con i paesi del Nord-Europa

COMMERCIO → i mercanti e gli imprenditori russi subivano la concorrenza dei mercanti


stranieri, inoltre, fino alla metà del '600, lo stato detenne il monopolio sulla produzione e
distribuzione di merci
Un trattamento diverso era riservato, ai grandi mercanti – imprenditori, cui erano concessi
spesso l'esenzione da tasse e dazi e funzioni di controllo sulle attività economiche del paese
La mancanza di coesione dei mercati russi, l'esistenza di categorie privilegiate contribuirono
a frenare l'ascesa di una classe borghese
In politica estera, nel 1617 fu firmata la pace con la Svezia, e nel 1634 anche quella con la
Polonia

ALESSIO I ROMANOV (1645-76) → successore di Michele, fu impegnato con la ribellione dei


cosacchi del Don, con cui si arrivò nel 1666 all'armistizio di Andrusovo, dove la Russia
ottenne la frontiera sul Dnepr e il possesso di Kiev

FEDOR III ROMANOV (1676-82) → la Russia si estese nella maggior parte del territorio
dell'Orda d'Oro
L'avanzata verso est iniziava lentamente alla fine del XVI secolo

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4. L'Austria antemurale della cristianità
LA PACE DI VESTFALIA 1648 → determinò le condizioni di una duratura stabilizzazione
dell'area tedesca; stabilizzazione che sarebbe durata fino al 1806, cioè fino alla dissoluzione
del Sacro Romano Impero
La corona rimase agli Asburgo, la cui potenza aumentò, nonostante la frammentazione
politica (dopo il 1648) ebbe conseguenze gravi sull'economia del paese

Le potenze straniere controllavano le foci dei principali fiumi dell'Impero, i principi


isolazionisti influenzati dalle teorie mercantilistiche, alzarono barriere al commercio e alle
iniziative private, dogane lungo il corso dei fiumi
La guerra aveva segnato la fine dell'influenza economica di città come Augusta, Lubecca,
Norimberga. Alle rovine della guerra si unì la peste, che nel 1679 colpirono Ungheria, Austria
e Boemia

L'impero divenne, nel cuore dell'Europa, il simbolo dell'idea di unità sovraconfessionale, una
realtà complessa, in cui si assisteva alla convivenza di lingue, religioni e tradizioni politiche
diverse
All'Impero fu impressa così una vocazione che tendeva a fare dell'Austria l'antemurale
orientale della cristianità, immaginandosi come l'unica forza in grado di tenere testa alla
pressione turca che tornava allora a farsi minacciosa per l'Europa
Dopo Ferdinando III sul trono imperiale salì il figlio Leopoldo I

LEOPOLDO I (1658-1705) → già re di Ungheria, Boemia e Croazia


In un primo momento Leopoldo I si dedicò alla ricostruzione economica dei domini ereditari,
e i risultati positivi consentirono di pensare al rafforzamento dell'esercito
L'inizio del decennio 1680-1690 fu il più duro per Leopoldo perché i suoi nemici francesi,
ungheresi e croati si coalizzarono contro di lui
Nel 1682 gli Ungheresi accettarono la tutela della sublime porta, e la politica anti-francese
che l'Austria stava conducendo subì un arresto quando si trovò di fronte le mire
espansionistiche dell'impero ottomano che puntò su Vienna

LA PACE DI KARLOWITZ → Riconoscendo agli Asburgo il dominio di tutta l'Ungheria ne fece


la potenza dominante dell'Europa centro-orientale
Vienna divenne ben presto una grande metropoli barocca, crocevia d'influenze tedesche,
francesi e italiane
L'obiettivo della politica asburgica fu il dominio dei Balcani e dell'Europa su-orientale

5. Venezia e la nuova situazione mediterranea


Le incursioni barbaresche continuarono a nuocere i trasporti Veneziani nei secoli
Dopo la perdita di Creta (1669), che vide la guerra tra veneziani e ottomani concentrarsi nel
Mediterraneo lasciando l'Adriatico e la sponda dalmata sotto il controllo veneziano
Venezia dovette riparare i danni economici del lungo conflitto per cercare di recuperare il il
commercio con il Levante e superare le difficoltà del commercio di Ponente
I veneziani tornavano dell'Oriente carichi di merci, d'incontri umani ed esperienze culturali
Il periodo della guerra di Creta generò un cambiamento nelle relazioni tra Ottomani e
Veneziani, ma in seguito gli scambi ripresero lentamente

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(1685) GUERRA CON I TURCHI → I Veneziani presero la piazza di Corone, l'anno dopo
vennero conquistate Navarino, Modone, Argo e Nauplia
Nel 1687 fu la volta di Patrasso, Corinto e Atene
Queste conquiste vennero ratificate nel trattato di Karlowitz (1699) in cui si riconosceva alla
Repubblica veneta il possesso della Morea fino all'istmo di Corinto, comprese le isole Ionie e
la Dalmazia, ma perse Creta e Cipro
Gli accordi di Karolwitz avevano stabilito la fuoriuscita di Venezia dallo scacchiere orientale,
ponendo le premesse per l'egemonia austriaca nella penisola balcanica e nell'Adriatico

ATTACCO OTTOMANO IN MOREA (1715) E PACE DI PASSAROWITZ


(1718)→ Venezia pur conservando le isole Ionie, e consolidando il possesso di Albania e
Dalmazia lasciò le ultime badi nell'Egeo

cap. 12: POLITICHE E STRATEGIE


1. La Spagna e i nuovi equilibri
L'indebolimento della Spagna si era protratto per tutto il Seicento
Alla morte di Carlo II di Spagna (1700) si aprì la questione della successione al trono. Il
testamento di Carlo II designò come proprio erede Filippo d'Angiò, nipote di Luigi XIV e,
anche se prevedeva la clausola della impossibilità di unire la corona di Spagna e quella di
Francia, era evidente che si profilava la possibilità di una egemonia dei Borbone di Francia
sull'Europa

GUERRA ANTIFRANCESE → Austria, Inghilterra, Olanda, Portogallo e Ducato di Savoia


iniziarono una guerra contro la Francia. Il conflitto mostrò un evidente squilibrio di forze a
vantaggio della coalizione anglo-austro-olandese. Intanto Filippo d'Angiò si era insediato a
Madrid con il titolo di Filippo V

Gli inglesi occuparono Gibilterra, Baleari e Sardegna, gli Austriaci si insediavano a Napoli, e
la Francia, piegata dalla carestia del 1709-1710, chiese trattative di pace, una pace che
prevedessero la rinuncia alla corono spagnola di Filippo
Nella coalizione antifrancese iniziarono ad apparire le prime divisioni: le rivalità commerciali
tra inglesi e olandesi
Il governo inglese che inizialmente voleva consegnare il trono di Spagna agli Austriaci,
cambiò idea e ripensò a Filippo V come re di Spagna ma con la rinuncia ai suoi diritti sulla
corona di Francia
La guerra si concluse nel 1714 in maniera definitiva con l'ultimo trattato tra Francia e
Austria, firmato a Rastadat: dove vennero riconosciuti a Filippo V i diritti sulla Spagna

FILIPPO V → riuscì a guadagnare la fiducia del popolo conducendo un severo riordinamento


delle finanze, ristrutturando il sistema fiscale, abolendo diversi privilegi della nobiltà e del
clero e i dazi doganali interni. Attuò miglioramenti nell'esercito
Con la prima vera unificazione del paese secondo il modello assolutistica. In politica estera,
sotto i Borbone ci fu una forte ripresa del protagonismo internazionale spagnolo, le cui
ambizioni furono rivolte all'Italia.
Tale politica avviò una crisi nel Mediterraneo che poteva portare l'Europa in un'altra guerra

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Nel 1717 la Spagna riconquistò la Sardegna che era passata agli Asburgo dopo la guerra di
successione, successivamente fu attaccata la Sicilia, ma l'iniziativa si risolse con insuccesso
Nel 1718 le truppe invasero la Sicilia, ma la quadruplice alleanza stretta tra Inghilterra,
Francia, Olanda e impero asburgico impedì alla Spagna di conquistare l'isola
Alla morte di Filippo V nel 1746 gli successe Ferdinando VI

2. L'Austria: un Impero di terra


l'impero asburgico era sostanzialmente un impero di terra che da secoli si confrontava
militarmente con quello ottomano per la supremazia nella regione balcanica

CARLO VI (1711-1740) → furono attuati progetti ambiziosi per espandere il commercio


internazionale
Fu introdotto il Codice delle Leggi Mercantili che favoriva lo sviluppo manifatturiero e nel
1718 Carlo VI con il sultano ottomano siglarono un trattato che stabiliva la reciproca libertà
di commercio e di navigazione
I porti di Trieste e Fiumi furono dichiarati franchi
Carlo VI era convinto che la ricchezza non sarebbe venuta da guerra, ma dal commercio, a
Trieste fu costruita una flotta mercantile
Nel 1719 fu fondata una compagnia per il commercio con l'Oriente

Entrare in possesso di Napoli e Sicilia, tra il 1720 e il 1734 significò rafforzare l'alleanza con
l'Inghilterra, che dominava le acque del mediterraneo

1737 – GUERRA CON LA RUSSIA CONTRO GLI OTTOMANI → Per la conquista


della Crimea

LA PACE DI BELGRADO (1739) → l'Austria fu sconfitta e dovette cedere Belgrado e i territori


serbi ottenuti con la pace di Passarowitz, mentre i turchi occupavano la Serbia e la Valacchia
Quando morì Carlo VI (1740) lasciò l'impero senza eredi maschi; si aprì la questione per la
successione
• Contro la figlia Maria Teresa si costituì una coalizione di Spagna, Francia, Prussia,
Sassonia e Baveria
• GUERRA PER LA SUCCESSIONE. SPAGNA, FRANCIA CONTRO AUSTRIA E
INGHILTERRA (1743) → l'Europa divenne un campo di battaglia e a riequilibrare le
forze della guerra fu solo il lavoro della grande diplomazia che portò alla pace di
Aquisgrana (1748), anno in cui venne ristabilito l'assetto coloniale atlantico
precedente
Maria Teresa venne riconosciuta imperatrice.

MARIA TERESA D'AUSTRIA → diede nuovo vigore al commercio, attuando una politica di
efficace riordinamento della monarchia, stipulando accordi con il sultano per la sicurezza
delle acque mediterranee
Trieste → sotto gli Asburgo la città divenne politicamente autonoma, le merci che vi
arrivavano venivano trasferite nell'impero austro-ungarico

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3. Le molteplici italie
L'Italia dopo un trentennio di guerre e di paci si trovò ad essere il centro dell'equilibrio
europeo e fu il teatro di spartizioni tra Austria e Spagna, con arbitro l'Inghilterra
Dopo il 1733 furono coinvolte anche la Francia e i Savoia
La politica italiana veniva decisa fuori dall'Italia, nelle grandi capitali europee e gli Stati della
penisola ne subivano le regole
Dopo il 1748 l'Italia conobbe una nuova sistemazione politico territoriale che vide:
1. il regno di Sardegna ( Sardegna, Savoia, Nizza, Piemonte) ai Savoia;
2. Ducato di Milano agli Asburgo d'Austria;
3. Repubblica di Venezia che aveva perso i domini del Levante;
4. la Repubblica di Genova sempre in possesso della Corsica;
5. i ducati di Parma, Piacenza e Guastalla andarono a Filippo di Borbone-Farnese;
6. il granducato di Toscana alla dinastia dei Lorena;
7. lo Stato Pontificio;
8. il Regno di Napoli, sotto il governo dei Borbone di Spagna.

Tra le maggiori novità italiane ci fu il ritorno all'Indipendenza del regno meridionale


Nel XVIII secolo l'Italia era un paese con forti contrasti, di grandi ricchezze da una parte e
grandi miserie dall'altra

IL REGNO DI NAPOLI = l'economia era agricola


La Chiesa possedeva un terzo di tutte le terre e i grandi prelati. Vivevano nel lusso
Dal punto di vista politico, la ritrovata indipendenza dopo 2 secoli di dominazione straniera,
l'avvento dei Borbone a Napoli avrebbe potuto compromettere gli interessi austriaci in Italia
La situazione politico-diplomatica del regno non era facile: da un lato dipendeva dal diretto
sostegno spagnolo, che esercitava la sua tutela diplomatica nelle grandi questioni
internazioni e dall'altro era legato all'atteggiamento benevolo della Francia
Una delle novità fu l'unione della Sicilia al Regno di Napoli
Per la Spagna l'importante era mangtenere il regno neutrale dato che non era in grado di
difenderlo

L'Inghilterra che aveva fomentato il ritorno dei Borbone a Napoli, cambiò politica e ora era
decisa a consegnare il Regno agli austriaci, ma inglesi e austriaci non agirono in modo
coordinato e persero la battaglia di Velletri (1744), salvando la dinastia, assicurando
l'indipendenza del regno
Nel 1748 la Spagna accettò l'esclusione della discendenza di Carlo al trono delle Sicilie
L'instaurazione del regno indipendente avviò una politica di sviluppo economico
I tre obiettivi da perseguire erano:
1. La riforma dell'apparato giuridico-istituzionale dello Stato
2. Il consolidamento dell'autorità monarchica
3. Creazione di un forte esercito

CARLO III diede input al commercio stipulando trattati commerciali con gli Asburgo,
Ottomani, Tripoli, Olanda, Svezia e Danimarca

Uno dei pericoli per il commercio del regno era quello della pirateria, nel 1740 con un
trattato con l'impero ottomano, si cercò di mettere fine alla pirateria, ma l'autorità del

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sultano sugli stati barbareschi andava diminuendo sempre più e il Regno di Napoli si era
legato a una forza che lentamente si avviava verso la crisi

4. Il mare inglese
Nel corso del XVIII secolo il commercio inglese raddoppiò
Robert Walpole, Primo Lord del tesoro durante i regni di Giorgio I e Giorgio II , condusse una
politica estera di pace per tener basse le tasse all'interno del paese, e portò avanti una
politica fiscale che favorì gli industriali eliminando i dazi d'esportazione sui manufatti inglesi
e d'importazione di alcune materia prime richieste dall'industria
Nel mediterraneo cercò di costruire un sistema strategico fondato sulle grandi isole o
occupandole oppure alleandosi
Possedimenti diretti o indiretti servivano a dominare il mare interno
L'azione inglese portò all'alleanza anglo-sabauda in funzione anti-francese
Per gli inglesi la penisola italiana era un luogo chiave per il controllo del Mediterraneo: la
Sicilia, Cagliari, lo stretto di Messina, Napoli erano i luoghi chiave senza i quali l'Inghilterra
non avrebbe potuto continuare i traffici col Levante

Parte VI : riforme e rivoluzioni


1700 = l'indebolimento dei due grandi imperi che nell'età moderna avevano governato il
mediterraneo è ormai evidente
Ci vorrà un secolo per la Spagna e due secoli per l'impero Ottomano perchè questa evidenza
si muti nella loro scomparsa
A segnare una nuova pagina nella storia del Mediterraneo accanto alle vittorie militari
vanno chiamati in causa i trattati commerciali tra Inghilterra e Portogallo
Tali accordi aprivano il mercato portoghese alle industrie tessili inglesi, in cambio del
monopolio nel commercio dei prodotti agricoli portoghesi

Questi accordi ci portano a pensare 3 cose :


1. La Gran Bretagna è pronta per imporre la forza
2. Il liberoscambismo crea un vantaggio per chi esporta prodotti industriali, rispetto
all'esportatore di prodotti agricoli
3. Questo processo tocca immediatamente il Mediterraneo

Il 1700 è il secolo in cui le vecchie concettualità religiose accostate all'assolutismo


monarchico entrarono in crisi, si apre un nuovo modo di ripensare l'Europa e di riscoprire
l'Altro, il diverso
Questa è l'Europa dei lumi = il processo secondo il quale il riformismo settecentesco
costruisce la propria identità anche dialogando con una presunta alterità orientale
Il 700 è il secolo della riscoperta delle idee della città classica, verranno scoperte Pompei,
Ercolano, la riscoperta dell'Egitto dei faraoni

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cap. 13: IL MEDITERRANEO ORIENTALE
1. Venezia tra Europa e Islam
Venezia agli inizi del 1700 possedeva ancora la Dalmazia e le isole Ionie pur avendo perso il
ruolo di uno dei più importanti crocevia del commercio mondiale, Venezia rappresentava
ancora la piazza metropolitana di una zona ricca e popolata
Nel corso del '700 il commercio della Serenissima aumentò nelle acque del Mediterraneo
Ci fu anche una ripresa della marina militare quando nel 1760, per costringere gli stati
barbareschi a rispettare i trattati, le flotte da guerra veneziane attuarono azioni
dimostrative al largo di Tripoli e Algeri

La sua crisi fu politica e meno economica


Le 42 famiglie che esercitavano il potere difesero con il loro monopolio non permettendo
nessun cambiamento alla costituzione del 1297

2. Balcani e Mediterraneo
All'inizio del 700 gli scambi nel mediterraneo orientale ebbero una spinta decisiva
Il trattato di commercio e navigazione tra impero asburgico e ottomano inserito nel trattato
di Passarowitz (1718) generò condizioni favorevoli ai traffici commerciali tra i sudditi dei due
imperi
Questo diede vita ad una serie di vie commerciali che univano l'Europa centrale con
Salonicco, Istanbul e Bulgaria, Serbia, Transilvania
Importantissimi furono i porti di Trieste dove poi si proseguiva per Austria e Germania
La produzione artigianale stimolata dalla domanda interna e dal commercio si sviluppò in
Grecia e Bulgaria
In tutti i centri di produzione andavano sviluppandosi nuovi settori

3. La Russia e il "sogno mediterraneo"


Uno degli aspetti più importanti della Russia di fine '600 è la novità politica radicale che si
ebbe con lo zar Pietro il Grande (1689-1725) che elevò il paese al rango di grande potenza
militare facendolo entrare a pieno titolo nei giochi delle alleanze
I suoi domini nel 1689 toccavano gli oceani solo ad Archangel'sk sul Mar Baltico, gelato quasi
tutto l'anno, ed era sua convinzione che la grandezza della Russia dipendesse dall'assicurarsi
l'accesso al Mar Nero

PRIMO TENTATIVO DI CONQUISTARE LO SBOCCO AL MAR NERO 1695 = fu fallimentare la


campagna contro la fortezza di Azov con la disfatta delle forze russe e cosacche
Pietro capì che per affrontare l'impero ottomano doveva farlo solo via mare
Azov rappresentava un obiettivo militare determinante dato che la fortezza sovrasta l'ultimo
tratto del Don, sbarrando il passaggio russo al mar di Azov e quindi al mar Nero

SECONDO TENTATIVO DI CONQUISTARE LO SBOCCO AL MAR NERO. BATTAGLIA NAVAKE


1696: dopo un mese di assedio costrinse i turchi ad arrendersi, ottenendo per la prima volta
l'accesso al mar Nero

POLITICA INTERNA: Pietro il Grande avviò una serie di riforme di stampo occidentale.

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Dopo la conclusione di una tregua con l'impero ottomano (1698) i russi iniziarono a
fabbricare nuove navi
Nel 1708 lo zar aprì un canale che univa il Volga con la con la Neva, la principale fonte di
ricchezza della Russia era costituita dalle foreste, crebbe la produzione di ferro
Dallo sbocco sul Baltico il volume delle esportazioni russe nei paesi occidentali aumentò
sempre di più

CONFLITTO CON LA SVEZIA = nei primi due decenni del 1700, lo zar fece costruire San
Pietroburgo come simbolo di occidentalizzazione e come roccaforte contro gli svedesi

SAN PIETROBURGO = la nuova capitale trasferì in Russia lo stile architettonico delle città
olandesi e della Germania del nord diventando il simbolo più evidente della volontà dello
zar di condurre il paese all'interno della vita culturale e politica europea

GUERRA CONTRO I TURCHI 1710 = lo zar stringe un'alleanza con il principe della Moldavia,
vassallo degli ottomani, per intraprendere una nuova guerra contro gli ottomani, con
l'obiettivo di avere libero accesso al Danubio
Le forze russe e Moldave vennero subito annientate dall'esercito ottomano

LA PACE DI PRUT (1711) = i principati moldavi persero lo storico diretto di controllare i


propri affari, mentre la Russia perse tutti i possedimenti lungo il mare, compresa la flotta nel
mare di Azov
I successori di Pietro non ebbero risorse per mantenere la flotta in funzione, negli anni '30
del 1700 la Russia mancò di una flotta efficiente

TERZO TENTATIVO PER IL CONTROLLO DEL MAR NERO (1736) = contro gli Ottomani e i
Tartari di Crimea
Ebbe l'esito sperato
Pace di Belgrado (1739): la Russia dovette restituire le sue conquiste, smantellare le difese
pur mantenendo il possesso del mar Azov con il divieto di navigare nel Mar Nero

4. L'impero ottomano: un periodo di transizione


Per l'Impero ottomano il 700 fu un secolo caratterizzato da due elementi che videro:
1. Da un lato i periodici conflitti con la Russia e con l'Austria che provocarono perdite
territoriali, ma anche di immagine sia agli occhi dell'Occidente sia a quelli dei sudditi
dell'Impero
2. Dall'altro alcuni uomini di cultura ottomani prendere consapevolezza dell'esigenza di
avviare un sistema di riforme dello stato, a partire dall'esercito e dalla marina
Dopo Passarowitz (1718) sul versante occidentale e settentrionale furono condotte
solo brevi guerre per rendere le strade commerciali più sicure
Mentre le province europee dell'impero erano nelle mire espansionistiche di Austria
e Russia, mentre Francia e Inghilterra erano distratte nelle conquiste coloniali, le
province arabe del Nord Africa iniziavano a pensare all'autonomia

TUNISI (1705) = il bey Husayn Ibn Ali assunse il potere dando vita alla dinastia husseinita
ricevendo da Istanbul la nomina di Pascià

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TRIPOLI (1711) = sotto la guida di Ahmad Bey si rese indipendente, dando vita alla dinastia
dei Caramanli

SULTANO AHMED III (1703-1730) = cercò di gestire l'impero all'insegna della stabilità
intraprese una politica di pace, che lo mise fuori dalle guerre

CONFLITTO CON L'IRAN (1743) = dopo vittorie e sconfitte su entrambi i fronti in Georgia,
Anatolia Orientale, Kurdistan e Iraq si arrivò alla pace nel 1746

SULTANO MAHMUD I (1730-1754) = cercò di mantenere la calma


La situazione interna dell'impero, versando regolarmente lo stipendio ai giannizzeri

SULTANI OSMAN III ( 1754-1757) E MUSTAFA III (1757-1774) = furono caratterizzati da un


lungo periodo di pace
Fu una situazione per procedere a riforme interne e a miglioramenti dell'esercito
La strada delle riforme modernizzatrici fu ostacolata dai giuristi teologi musulmani

cap. 14: LUMI E MEDITERRANEO


1. Un Mediterraneo illuminato
PENSIERO ILLUMINISTA = fiducioso nella forza della ragione umana, gettava le basi per una
realtà nuova, la possibilità di un rinnovamento totale, che riguardasse l'intera struttura
sociale
Verso la metà del 700 l'Europa conobbe un lungo periodo di generale sviluppo economico e
di crescita demografica
Lo squilibrio esistente fra la vivacità delle strutture economiche e sociali e l'arretratezza
delle istituzioni fu visibile ovunque
Tutti i più grandi sovrani europei si interessarono a tale movimento riformatore sul piano
economico, con atti legislativi e riformatori

ASSOLUTISMO ILLUMINATO = la dinastia asburgica, Federico II di Prussia, Caterina II di


Russia, Leopoldo del granducato di Toscana, Carlo di Borbone del regno di Napoli
Questo assolutismo illuminato da cui derivarono molte riforme in campo economico, nel
corso degli anni '70 palesò i suoi limiti, attenuando la propria forza riformatrice

Lo spirito illuminista abbracciava la scienza, la tecnica, la filosofia, la morale e le regole della


vita sociale
Al tempo stesso gli economisti avevano iniziato ad indicare le strade della modernizzazione
e dello sviluppo economico

L'azione dei governi fino agli anni '50 si mosse nella direzione indicata dai filosofi ed
economisti

INGHILTERRA = aveva continuato a crescere economicamente anche negli anni '70, crescita
che invece sul continente era rallentata

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Accanto al richiamo alla libertà, partito dalla Francia, per tutto il continente ci fu un altro
richiamo perentorio, quello all'uguaglianza delle condizioni giuridiche, ma anche di quelle
economiche, come il risultato di una messa in discussione delle forme di proprietà privata

L'illuminismo, religione dell'uomo, dichiarava guerra alle religioni storiche

FRANCIA = i Lumi furono una filosofia di critica contro l'ordine stabilito


Il clima poliziesco di censura si fece risentire più forte intorno agli anni '70: i tentativi di
abolire i privilegi fiscali del clero e della nobiltà fallirono uno per volta

Il partito dei devoti che si era appoggiato alla regina Maria Antonietta e al re Luigi XVI stava
perdendo la sua influenza a corte e la propaganda antireligiosa trovava incoraggiamenti
Gli attacchi alla religione da parte dei divulgatori delle nuove idee rappresentavano una
minaccia alla monarchia fondata sul diritto divino

La borghesia francese desiderava un cambiamento di stato giuridico


Luigi XVI era incapace di dare inizio a un processo di riforme tali da tradurre le mutate
condizioni della società francese in forme istituzionali e ciò ne avrebbe provocato il crollo

SPAGNA E ITALIA = I lumi rappresentarono l'espressione di un gruppo di uomini, persuasi dal


ritardo storico rispetto agli altri paesi
L'instaurazione della dinastia borbonica, la guerra di successione e la perdita dei
possedimenti europei furono alla base di cambiamenti decisivi, sia nella struttura e
nell'organizzazione del potere, sia negli orientamenti della politica della Spagna
Si accentuò il processo di differenziazione regionale
Sia in Spagna che in Portogallo la forza della Chiesa di Roma era enorme e trovava
espressione nei privilegi

SPAGNA = CARLO III (1746-59) = ridimensionò i rapporti ecclesiastici, limitando le immunità


ecclesiastiche e i poteri dell'Inquisizione e bandì i gesuiti dal paese
L'assolutismo illuminato di Carlo III si orientò anche verso la ristrutturazione amministrativa,
la liberalizzazione del commercio

PORTOGALLO = MINISTRO PLENIPOTENZIARIO MARCHESE DI POMBAL = l'attività


riformatrice si deve a lui. Egli ereditò il paese in uno stato disastroso
L'agricoltura era arretrata, le manifatture quasi inesistenti, la Chiesa potentissima, la grande
nobiltà chiusa in se stessa è legata alla Chiesa
Pombal sferrò un attacco contro i Gesuiti
Alla cacciata dei gesuiti seguì la riforma scolastica, volta a favorire la promozione sociale dei
gruppi borghesi
Egli si impegnò in ogni campo, ma i problemi erano troppi e vasti e la sua azione incise
soltanto limitatamente
Alla morte del re Giuseppe I (1777) i nemici del ministro lo allontanarono dal potere ed il
suo successore , Pina Manique, si dedicò alla repressione di ogni piccola manifestazione di
pensiero innovatore

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ITALIA = nonostante la povertà e la censura ecclesiastica, vi fu una forte ripresa della vita
intellettuale
In Italia lentamente i ceti colti andavano staccandosi dall'influenza della chiesa cattolica in
un processo generato dalla crisi del papato e la diffusione di nuove idee e modelli di
comportamento

Il ducato di Parma, Piacenza e Gustalla, governato da Guillaume du Tillot, spinse fino alla
rottura il contrasto con Roma, attirando l'attenzione delle corti europee: i gesuiti furono
espulsi da Parma, fu abolita l'Inquisizione e i beni confiscati alla Chiesa servirono a finanziare
un vasto progetto assistenziale

Nello stato sabaudo venne confermata la volontà assolutistica di Vittorio Amedeo II (1720-
32) di ridimensionare gli abusi della feudalità laica ed ecclesiastica
Con Carlo Emanuele III (1732-73) in Sardegna non ci riforme importanti che non lasciarono
immutato il peso e il ruolo della feudalità

Vittorio Amedeo III (1773-96) portò al termine la riforma delle amministrazioni locali, un
nuovo sistema fiscale, l'abolizione della feudalità in Savoia

L'azione riformatrice dei sovrani illuminati fu particolarmente incisiva in 3 stati italiani :


Lombardia austriaca, Toscana e Napoli
 LOMBARDIA AUSTRIACA = l'opera di modernizzazione di Giuseppe II (1780-90) :
furono promosse riforme come la centralizzazione amministrativa
Furono emanati provvedimenti in campo ecclesiastico ed economico, furono abolite le
corporazioni e diminuiti i privilegi nobiliari
Nel settore religioso venne stabilita la tassazione del clero e abolita l'immunità personale
 TOSCANA DEI LORENA = Il liberalismo applicato in Toscana portò a risultati come la
liberalizzazione del commercio interno, lo scioglimento delle corporazioni
Fu incentivata la crescita di un ceto borghese, capace di essere all'avanguardia dello
sviluppo economico
 REGNO DI NAPOLI = gli ultimi anni di Carlo di di Borbone furono vissuti per
salvaguardare l'indipendenza
Venne nominato alla segreteria degli esteri Tanucci che dopo il passaggio di Carlo a re di
Spagna fece da reggente a Ferdinando, figlio di 9 anni di Carlo
Tanucci continuò all'insegna della tradizione anticurialista e vennero espulsi i gesuiti
Napoli fu al centro culturale dell'Europa illuministica

AUSTRIA ASBURGICA = i lumi furono un movimento intellettuale che collaborò con la


monarchia assoluta nella realizzazione di progetti di modernizzazione, nella politica
ecclesiastica Giuseppe II e i suoi ministri incontrarono gli ostacoli più grandi
Col l'instaurazione di una politica di controllo statale sulla Chiesa che prese il nome di
"giuseppinismo" si attuò il controllo della pubblicazione degli atti pontifici e le stesse
nomine dei vescovi

Problema contadino = veniva abolita la servitù


I contadini potevano sposarsi senza autorizzazione e muoversi come volevano
Inoltre potenziò i 3 livelli di istruzione scolastica e venne concessa la libertà di stampa

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L'IMPERO GERMANICO = qui il discorso è più complesso
Gli intellettuali tedeschi vissero in una situazione di isolamento e in questo caso, la
frammentazione politica del paese agì in senso negativo, perchè impedì loro di organizzarsi
in libere società private

2. La Russia e il Mar Nero


Nel corso del XVIII la politica della Russia fu di tipo difensivo e si trasformò in espansione
con Pietro e Caterina
Nella visione dei due sovrani l'impero doveva farsi portatore di civiltà nei confronti di un
Oriente islamizzato arretrato

CATERINA II = il suo regno fu aperto alle influenze culturali dei filosofi francesi e molte delle
riforme da lei promosse

Riforme = vennero aboliti i monopoli e si aprirono a tutti le attività manifatturiere e


commerciali, nel 1753 vennero abolite tutte le dogane interne
Nonostante i progressi le condizioni dell'agricoltura erano ancora molto arretrate e
l'economia restava in prevalenza naturale
Ci furono dei progressi in campo industriale
Quello della produzione interessò due settori : la metallurgia e il tessile
L'industria pesante al contrario sotto Caterina attraverso una fase di decadenza

Flotta navale = essenziale per la condizione di grande potenza sotto Caterina II rinacque
Politica estera = guerra con la Turchia (1768) : una violenta rivolta contro le ingerenze russe
in Polonia aveva spinto i russi ad invadere il paese
Quest'atto aprì le ostilità con il sultano
I turchi ottomani vennero annientati dai russi, piegando i principati di Moldavia e Valacchia
Nel 1770 la flotta russa entrò nel mediterraneo per la prima volta

TRATTATO DI KÜÇÜK-KAYNARCA (1774) = la Russia ottenne definitivamente Azov e il diritto


di navigazione nel mar Nero e nel Mediterraneo
Inoltre il trattato consentì di immischiarsi negli affari interni dell'impero ottomano,
strappando la promessa di riforme modernizzatrici e occidentalizzanti

Nel 1783 fu annessa la Crimea alla Russia


Per questo scoppiò una nuova guerra con i turchi, questa volta la meglio la ebbero i turchi

PACE DI JASSY (1792) = alla Russia era concessa l'annessione della Bessarabia

3. Tentativi di rinnovamento nell'Impero ottomano


I lumi in Turchia significarono occidentalizzazione, adozione di tecniche e scienze occidentali
A Istanbul gli osservatori di ritorno dall'occidente diventarono i propagandisti della cultura,
della civiltà e delle tecniche francesi

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RAGIB PASCIA', GRAN VISIR DI MUSTAFA III (1757-74)mantenne buoni rapporti con le
potenze straniere e firmò trattai commerciali con il regno di Napoli, Danimarca e Persia,
vennero mantenute ottime relazioni con Francia e Inghilterra
Il Pascià migliorò diversi servizi dello stato, rafforzando la giustizia
Nel corso del '700 non ci fu crisi economica all'interno dell'impero ottomano, ma si ebbe
sempre più una differenziazione tra economia di esportazione e quella rivolta al mercato
interno. I problemi erano più politici che economici

Dopo la guerra con Austria e Russia e il trattato di KÜÇÜK-KAYNARCA, portò il primo grave
attacco al meccanismo ottomano a nord del Mar Nero

Da questo momento in poi l'impero iniziò la sua fase di declino, in preda alle potenze
straniere, debolezza interna, mediocrità dell'esercito, instabilità di alcune province fecero da
catalizzatore della crisi ottomana

SULTANO SELIM III (1789-1807) = rafforzò l'opera di riforme, rinnovò l'esercito attraverso
l'istituzione di un particolare corpo militare
Per coprire il costo delle riforme militari Selim III procedette alla svalutazione della moneta e
all'aumento delle imposte

Le riforme civili furono meno profonde e riguardarono la riorganizzazione dei servizi delle
finanze
Con le riforme Selim III si inimicò gli ulema e i giannizzeri, che lo costrinsero a farsi da parte

4. Grandi potenze e minoranze nel Mediterraneo orientale e


maghrebino
Nel XVIII si ebbe una forte presenza occidentale nel commercio internazionale dell'impero
ottomano

La Francia ebbe il ruolo principale, lasciando gli inglesi molto indietro interessati di più
all'India e all'America. Rilevante per gli occidentali fu l'apertura del Mar Nero
Nel secolo dei lumi tra l'Europa e il Maghreb si ebbero molte prove di forza, accordi e
trattati di pace e di commerci
La concorrenza tra Francia ed Inghilterra, divenute le due maggiori potenze con interessi nel
mediterraneo, si fece più vivace ed entrambe cercarono di approfittare dei momenti di
tensione nei rapporti dell'altra con i barbareschi per avvantaggiare la propria posizione
politico-diplomatica

Nella seconda metà del 700 iniziò con una corsa alla pace attraverso il rinnovo di trattati che
garantivano l'immunità dagli attacchi corsari

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cap. 15: IL MEDITERRANEO TRA FRANCIA E INGHILTERRA
1. Preludi rivoluzionari
I 30 anni tra il 1756 ed il 1789 che precedettero lo scoppio della rivoluzione francese,
appaiono come uno dei periodi più significativi della storia moderna

Già nella prima metà del XVIII secolo ai due imperi coloniali formatisi all'inizio dell'età
moderna,quello spagnolo e quello portoghese, si aggiunse la presenza delle nuove potenze
coloniali, l'Olanda e soprattutto la Francia e l'Inghilterra
La penetrazione di queste due ultime interessò il continente Nord americano e quello
Asiatico, attraverso lo strumento delle compagnie di commercio
Ben presto le due potenze arrivarono allo scontro in campo coloniale

LA GUERRA DEI 7 ANNI (1756) = scontro tra Francia ed Inghilterra per il dominio del Canada.
Ebbe anche un fronte asiatico, perchè in India si affrontarono le due potenze europee, e un
fronte europeo, nel quale, per il controllo della Slesia, si opposero l'Inghilterra e la Prussia,
contro Austria e Francia
La conclusione del conflitto fu rovinosa per la Francia che palesò una debolezza militare
La Francia perse il Canada, la Prussia controllò la Slesia

CONSEGUENZE PER LA FRANCIA ALLA FINE DELLA GUERRA =


1. In campo coloniale alla Francia spettò il ruolo di seconda potenza dopo la Gran
Bretagna
2. Si profilava nel cuore dello spazio tedesco, rimasto per secoli frammentato e
controllato dalla dimensione imperiale asburgica, una nuova realtà imperiale pronta
a riunificare tale spazio stava emergendo

FRANCIA DI LUIGI XVI FINE DELL'ANTICO REGIME = la guerra dei 7 anni


L'appoggio finanziario all'indipendenza americana nel 1776 che l'aveva condotta ad un
distacco dalla madrepatria inglese, condusse il Paese ad un dissesto finanziario

LA COSTITUZIONE AMERICANA = riproduceva fedelmente il principio di separazione dei


poteri sostenuto da Montesquieu
Tutto ciò diede impulsi alle correnti innovatrici in Francia, che si battevano non soltanto per
il superamento della sfavorevole congiuntura economica, ma anche il superamento delle
rigide divisioni sociali e le esclusioni politiche dell'antico regime

Dopo il licenziamento di Turgot, generale delle finanze, fu nominato NECKER che attuò le
sue prime riforme amministrative creando delle assemblee provinciali, che rappresentavano
anche il Terzo Stato
Questo gli costò le dimissioni nel 1781, ma fu richiamato nel 1789
Dopo la seduta inaugurale del 5 maggio 1789, l'attività degli stati generali si bloccò subito
dal momento che il Terzo Stato avrebbe voluto imporre un criterio a votazione a
maggioranza, basato sul numero dei deputati e non sulla volontà dei 3 ordini separati
Rompendo gli indugi il 17 giugno, il Terzo Stato fece il primo atto rivoluzionario
proclamandosi "Assemblea Nazionale"
Luigi XVI ne annullò con forza le decisioni
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Le tensioni intanto crescevano e ogni giorno il clima si fece sempre più teso

L'11 luglio Necker fu licenziato


Il popolo parigino, stremato dalle tasse del pane, il 14 luglio si sollevò assaltando i depositi
di armi e s'impadronì della Bastiglia
I parigini costituirono una municipalità insurrezionale e una guardia nazionale
Luigi XVI, date le proporzioni della rivolta, fu costretto a richiamare Necker
I contadini armati si mossero all'assalto dei castelli dei signori
L'assemblea riprese in mano la situazione e cominciò a comportarsi come un vero
organismo costituente, approvando il 26 agosto una "Dichiarazione dei diritti dell'uomo e
del cittadino" che il re non riconobbe
Il 5 ottobre la folla di parigini si mosse in direzione di Versailles
Tra l'ottobre 1789 e il giugno 1791 la rivoluzione sembra aver trovato il suo equilibrio

2. La rivoluzione e la guerra
RIVOLUZIONE FRANCESE = inizialmente non ebbe un carattere repubblicano ma di una
monarchia costituzionale, la divisione dei poteri e le libertà fondamentali del cittadino.
Questo obiettivo sembrò realizzarsi nel settembre 1791, con una costituzione alla quale il re
aveva dato il suo consenso in maniera riluttante

Stretti tra le potenze assolutistiche europee e dai club politici più radicali (cordiglieri e
giacobini) che detenevano la maggioranza all'interno dell'assemblea legislativa, pensarono
di risolvere la crisi finanziaria e politica facendo appello all'unità nazionale, in una guerra
contro le monarchie assolutiste

FRANCIA IN GUERRA (1792) = dichiarò guerra agli Asburgo, alleati alla Prussia
La guerra nella prima fase, quando sembrò che le truppe austriache e prussiane fossero
destinate ad avere la meglio, determinò la fase più acuta del processo rivoluzionario: il
periodo del terrore
Legate alle figure di Danton e Robespierre la fine dell'assemblea legislativa e la nascita della
Convenzione. Una fase nuova si aprì con la fine del terrore e lo scioglimento della
convenzione, che portò alla formazione di un regime repubblicano : il Direttorio = sostenuto
dalle forze moderate e borghesi della rivoluzione, il Direttorio proseguì la politica delle
cosiddette "frontiere naturali" tese ad assicurare alla Francia il controllo delle rive del Reno
e la nascita di "Repubbliche sorelle", Belgio, Olanda e in Italia

Nella campagna di Italia nel 1796 inizia l'ascesa del generale Napoleone Bonaparte
Il fronte italiano doveva essere un fronte secondario per tenere a freno gli austriaci ma le
rapide vittorie militari rovesciarono le prospettive iniziali
Napoleone credeva che il dominio dell'Italia rappresentava la chiave per il dominio del
mediterraneo

PACE DI CAMPOFORMIO (1797) = L'Austria rinunciò al Belgio e si impegnò a cedere alla


Francia la Lombardia e riconoscere la repubblica cisalpina
Venne sancita la scomparsa dell repubblica di Venezia, che veniva divisa tra Francia e Austria

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3. Una svolta: la spedizione francese in Egitto
L'occupazione francese di Corfù e di altre isole Ionie, dopo Campoformio, mostrò l'interesse
della Francia per il Mediterraneo, palesata con
LA SPEDIZIONE IN EGITTO (1798) = la conquista dell'Egitto avrebbe garantito le chiavi
del commercio asiatico
La spedizione partì da Tolone ed ebbe come primo obiettivo la conquista di Malta,
mettendo fine al secolare dominio dei cavalieri di San Giovanni
Il controllo di Malta al centro delle rotte del Mediterraneo era strategico per il dominio del
mare interno

BATTAGLIA DELLE PIRAMIDI = con la conquista Cairo sembravano assicurare rapidamente il


successo di questo disegno
Pochi giorni dopo però la flotta francese fu completamente distrutta ad Abukir da navi
inglesi
L'Inghilterra ribadiva la propria forza nel Mediterraneo, mettendo fine al sogno economico
di Napoleone
Trovandosi praticamente prigioniero dell'Egitto, Napoleone decise di occupare Siria e
Palestina per minacciare direttamente l'Impero ottomano

Nel 1799 incalzato dalle notizie di autonomia del Direttorio che giungevano da Parigi,
Napoleone abbandonò l'Egitto e sbarcando in Francia venne accolto come l'unico politico e
militare in grado di risolvere le contraddizioni in cui si era ritrovato il movimento
rivoluzionario

18 BRUMAIO (1799) = Pochi mesi dopo il ritorno con un colpo di stato, pose fine al governo
direttoriale e inaugurò l'epoca del suo dominio personale

4. Napoleaone, l'Europa e il Mediterraneo


L'EPOCA DEL GRAN CONSOLATO (1799-1804) = Napoleone intraprese importanti riforme
strutturali, in politica estera si restaurarono buoni rapporti con le reggenze barbaresche di
Algeri, Tunisi e Tripoli
Un'ulteriore conferma degli interessi francesi nel Mediterraneo fu il controllo della penisola
italiana

LA PACE DI AMIENS (1802) = con l'Inghilterra, ridava alla Francia le colonie perdute durante
la rivoluzione, il ritorno della sovranità ottomana in Egitto, la sistemazione dell'Italia e quella
di Malta con il ritorno dei cavalieri di S.Giovanni

RIPRESA DELLA GUERRA (1804) = anno in cui Bonaparte assunse il titolo di imperatore.
L'apogeo della potenza napoleonica si ebbe nel 1805 con la vittoria di Austerlitz e
l'imposizione all'Austria di una pace che sanciva l'egemonia francese sul continente europeo
Pochi mesi prima però le navi francesi e spagnole erano state sconfitte dagli inglesi a
Trafalgar

GUERRA CONTRO LA RUSSIA E LA PACE DI TILSIT = alla fine dello scontro tra le due potenze,
riconobbe l'esistenza di due zone di influenza nell'Europa occidentale e orientale

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Nello stesso anno Liguria, Toscana, Lazio, Umbria e Marche erano entrati a far parte dei
dipartimenti francesi e Napoleone

1806 Luigi Bonaparte era divenuto Re d' Olanda, in Germania vi era Gerolamo Bonaparte
mentre nel 1808 dopo l' invasione della Spagna a Giuseppe venne attribuita la Corsica
spagnola e Gioacchino Murat avrebbe preso il posto sul trono di Napoli
Nel 1807 invase anche il Portogallo minando il sistema politico-diplomatico inglese

NAPOLEONE SPAGNA => Nel 1808 fece proclamare Giuseppe suo fratello Re di Spagna ma la
reazione spagnola non si fece attendere
Iniziò un' estenuante guerriglia alimentata dalla nobiltà e dal clero
La contesa vide la sconfitta dell' esercito napoleonico e il ritorno al trono di Ferdinando VII.
Mentre Napoleone occupava la Spagna nei possedimenti oltreoceano di quest' ultima
nacquero movimenti per l' indipendenza che avebbero portato all' Indipendenza dell'
America Latina

GUERRA CONTRO LA RUSSIA (1811) => Convinto della breve sconfitta dello Zar Alessandro e
quindi della fine dell' ultimo sbocco commerciale per gli inglesi si concluse con una
disastrosa ritirata
Sconfitta a Lipsia (1813) contro Russia, Prussia e Austria, la Francia fu invasa e Napoleone fu
costretto ad abdicare (1814) e a ritirarsi all' Elba
Poco dopo sconfiggendo la sorveglianza inglese tornò in Francia e inaugurò i 100 giorni ma
venne definitivamengte battuto a Waterloo

5. Gli inglesi e la foreign policy mediterranea in età napoleonica


La politica espansionistica degli ultimi due secoli aveva fatto della Gran Bretagna la più
grande potenza nel Mediterraneo
Lo scopo attraverso il controllo delle isole nel Mediterraneo era il controllo della Francia e il
suo indebolimento
Nel periodo delle invasioni napoleoniche i territori conquistati si trovarono di fronte
istituzioni nuove "moderne" ed è per questo che la Gran Bretagna diede un' impronta
ideologica al conflitto con la Francia
In questo perdiodo come nella tradizione inglese l' obiettivo era quello di riportare la pace
sul continente per potersi dedicare all' espanzione coloniale nel globo

L' IMPORTANZA DELLA SICILIA PER LA GRAN BRETAGNA => La Sicilia non si trovò mai sotto il
dominio della Gran Bretagna, ma nel dominio borbonico visse il "decennio inglese", una fase
che caratterizzò l' assetto economico e sociale nell' isola, aprendo un rapporto tra Gran
Bretagna e Sicilia che durerà per tutto l' Ottocento, importante per la guerra e per il
commercio

46
Parte VII: Le nazioni romantiche
La lunga contesa coloniale fatta tra Francia e Gran Bretagna, fatta di esplorazioni
scientifiche, penetrazione economica e dominio militare, si rifà ad una connotazione
ideologica che Said chiama "orientalismo"

SAID "ORIENTALISMO" => Ha cercato di mettere a nudo la costruzione retorica che questa
Europa fa dell' Oriente, attraverso quell' ideologia universalista propria dell' Europa. È
difficile misurare adeguatamente l' importanza di quanto accade sul piano della vita
culturale europea e mediterranea negli anni che vanno dall' inizio del XIX secolo in poi. La
battaglia che tutta l' opinione pubblica europea ingaggia tragi anni Venti e Trenta dell'
Ottocento per l' indipendenza greca prende la forma inedita di una riappropriazione
collettiva della classicità ellenica. " La Grecia è all' origine dell' Europa", affermazione che
esalta il mondo mediterraneo. Democrazia, libertà, Costituzione. Cittadinanza, diritti, doveri,
tutti termini fuoriusciti dalla polis greca, ma ad accoglierli è la moderna polis, "La Nazione",
così come la forgiava la Rivoluzione francese e come viene pensata dai movimenti politici
europei: la nazione romantica.
ROMANTICISMO POLITICO => Ritrova il Mediterraneo come suo centro.

cap. 16: Restaurazione e rivoluzione


1. L’Europa di Vienna
Congresso di Vienna 1815 => Viene indetto dai vincitori delle guerre contro Napoleone per
ridisegnare l' assetto geopolitico europeo, tale incontro venne portato avanti dai
rappresentanti delle 4 potenze che avevano sconfitto la Francia: 1) Castereagh per la Gran
Bretagna; 2) Metternich per l' Austria; 3) Conte Nesse Rode per la Prussia

LA FRANCIA => Venne riportata ai confini del 1792, non subì forti perdite territoriali ma i
suoi movimenti furono limitati dalla creazione di una serie di stati cuscinetto che ne
circondano le frontiere
Il Congresso di Vienna non sancì solo la vittoria dell' Europa legittimista sulla Francia
rivoluzionaria, ma rafforzò l' indiscussa egemonia britannica sul mare

LA GRAN BRETAGNA => Ebbe delle isole dall' Olanda (Maurizius, Tobago, Santa Lucia)
mentre nel Mediterraneo Malta, sottratta ai cavalieri di S. Giovanni
Da questo momento l' Inghilterra si farà garante degli equilibri europei, per poi dedicarsi all'
espansione coloniale

REGNO DI NAPOLI => Dopo Murat il Regno torna a Ferdinando IV di Borbone

TOSCANA => Tornò alla dinastia Asburgo-Lorena

AUSTRIA => Oltre a riottenere i territori dell' ex Repubblica di Venezia, l' Istria, anche Milano
e la Lombardia restavano parte dell' Impero, Regno di Boemia, Ungheria, Transilvania e
parte della Serbia
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PRUSSIA => Condivise con l' Austria la guida della neonata Confederazione Germanica, con
capitale Francoforte

SPAGNA => Tornò a Ferdinando IV

RUSSIA => Con Alessandro I ottenne il Regno di Polonia

QUADRUPLICE ALLEANZA => Formata da Inghilterra, Austria, Russia e Prussia, in funzione


antifrancese

SANTA ALLEANZA => Fatta da Austria, Russia e Prussia, serviva a garantire lo status quo in
tutti gli Stati europei, attivarono uno strumento politico militare pronto a reprimere
qualsiasi conato rivoluzionario
In seguito vi aderirono Francia, Regno Borbonico, Piemonte, Olanda e Svezia

2. L' opposizione romantica alla restaurazione


Gli ideali illuministici portati per l' Europa insieme al concetto di stato-nazione dalle
campagne napoleoniche, si diffuse e diventò ben presto humus di una richiesta e
connotazione politica generale

ROMANTICISMO => La storia divenne la dimensione nella quale ogni individuo è immerso e
nella quale egli riconosce i propri rapporti con le generazioni precedenti e con quelle
presenti
La dimensione del sentimento acquistò un rilievo non inferiore a quello della razionalità
L' attenzione che il romanticismo riflette nello spazio esteriore di questa relazione

3. Medeiterraneo in rivolta
Negli anni successivi al Congresso di Vienna, l' operazione di controllo e di repressione
condotta dai regimi "restaurati" fu dura

SOCIETÀ SEGRETE => Queste società divennero uno degli strumenti principali attraverso i
quali gli oppositori all' antico regime, spesso intellettuali, oppure militari che avevano
partecipato all' esercito napoleonico, poterono riorganizzarsi per un' eventuale insurrezione
armata

SPAGNA => Il processo di emancipazione delle colonie americane accelerò la crisi nel paese
L' esperienza napoleonica risvegliò lo spirito patriottico, antifrancese, su cui fece leva il clero
e la nobiltà per restaurare l' antico regime
I progressisti dopo il 1815, caricandosi di tinte nazionaliste, chiedevano la riappropriazione
della Costituzione di Cadice, di marcate tinte democratiche ma le voci di riforma non
vennero ascoltate dal clero e la nobiltà che attuarono una politica di repressione, il
malcontento generò sette segrete, massoneria, carbonari, che diedero input per l'
Insurrezione

INSURREZIONE CADICE (1820) => Si sollevarono le truppe del colonnello Riego Della Setta
del Comune, chiedevano il ripristino della Costituzione del 1812

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La rivolta si allargò nelle regioni circostanti
Nel marzo Ferdinando VII dopo aver cercato di soffocare la rivolta dovette promettere di
emanare la Costituzione
I fatti spagnoli trovarono un eco immediato in tutta Europa, in particolare nel Regno delle
due Sicilie, Portogallo, Sardegna

PORTOGALLO => La società segreta "Sinedrio", nel 1820 promosse un' insurrezione a Oporto
chiedendo l' emanazione di una Costituzione sul modello di quella spagnola
Il Re Giovanni VI fu costretto ad emanarla

REGNO DELLE DUE SICILIE => La Rivoluzione spagnola diede impulso a quel folto reticolo di
associazioni composte da militari legati al periodo napoleonico
La rivolta scoppiò il 1° luglio 1820
Il vecchie Re Ferdinando fu costretto ad emanare la Costituzione sul modello spagnolo
Si ebbero nove mesi di vivacità politica, dove emersero però le divisioni nel movimento
rivoluzionario
I carbonari erano favorevoli ad una risoluzione in chiave democratica del sistema
rappresentativo e chi come i murattiani preferivano un' applicazione più moderata di
parlamentarismo

REAZIONE DELLE POTENZE => Intanto nel 1820 si erano riuniti a Troppan i sovrani di Russia,
Prussia, Austria, Francia e Inghilterra per ribadire il diritto delle grandi potenze di intervenire
in caso di disordini
Queste concezioni furono ribadite l' anno successivo a Lubiana

IN ITALIA => L' esercito austriaco riportò l' ordine restaurando il Re Ferdinando I
PIEMONTE => La rivolta scoppiò anche qui, da un gruppo di militari che inizialmente trovò
anche l' appoggio dell' erede al trono Carlo Alberto di Savoia, ma la rivolta fallì
Ben presto le grandi potenze reagirono con forza soffocando le rivolte e restaurando il
potere monarchico

MEDITERRANEO ORIENTALE => Qui i movimenti rivoluzionari ebbero sviluppi e scopi molto
diversi. La Russia e l' Impero ottomano dopo una campagna nei Balcani (1811) avevano
firmato il trattato di Bucarest (1812), dove la Russia aveva restituito Moldavia e Valacchia
agli Ottomani e i Turchi la Besarabia
Infine lo Zar aveva costretto il sultano Mahmud II a ...

RUSSIA 1825 I DECABRISTI => Rivolta che ebbe come protagonisti alcuni ufficiali della
guardia imperiale. Il moto venne subito represso

4. L' indipendenza della Grecia


I Greci sotto la dominazione ottomana avevano preservato la loro identità politica ed
economica. Le idee della rivoluzione francese si dissolsero ben presto

ETERIA => Società segreta che chiedeva la cacciata degli ottomani, il leader dell' Eteria era
Alessandro Yesilanti. L' eteria promosse dei moti nel Peloponneso in Epiro
Il patriarca greco Germano proclamò la guerra di liberazione

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La risposta dei giannizzeri fu violenta, ma gli insorti riuscirono a controllare buona parte del
Peloponneso, diverse isole, Atene e Tebe
Alla fine del 1821 a Epidauro, un' assemblea generale di rappresentanti greci proclamò l'
Indipendenza della Grecia
Promulgò una Costituzione Repubblicana
Ma il giovane governo greco dovette far fronte alla risposta ottomana attraverso l' Egitto di
Memet Alì
Le truppe egiziane s' impadronirono di Creta e sbarcarono in Morea
Questo indusse le grandi potenze ad intervenire (Inghilterra, Francia e Russia)

NAVARINO 1827 => Una flotta anglo-franco-russa distrusse quella turco-egiziana nel porto di
Navarino
Il sultano continuò a rifiutare qualsiasi mediazione appoggiando Serbia e Grecia
Le sue truppe penetrarono in Anatolia orientale, Moldavia, Dobrugua, Bulgaria e Tracia
Intanto Francia e Inghilterra progettavano l' istituzione di un nuovo governo greco diretto da
Giovanni Capodistria

TRATTATO DI ADRIANOPOLI (Conferenza di Londra 1830) => La Grecia ottenne l'


indipendenza, la Serbia, la Moldavia e la Valacchia ebbero l' autonomia
I russi ebbero, oltre alla Besarabia, la concessione di poter passare per gli stretti

5. L' impero ottomano e le origini della questione d'Oriente


QUESTIONE D'ORIENTE => La disputa delle potenze europee per il controllo dei territori dei
Balcani orientali e meridionali appartenenti all' Impero ottomano in decadenza
Dopo aver perso la guerra per la Grecia, Mahmud II dovette fronteggiare un' altra guerra
contro Mehmet Alì che aveva chiesto il Governatorato della Siria

GUERRA TURCO-EGIZIANA => Al rigiuto del sultano, mehmet II lanciò le sue truppe in
Palestina e Siria
Di fronte a tale minaccia il sultano chiese aiuto alla Russia
Ma Francia e Inghilterra intervennero per porre un trattato al sultano
Le varie sconfitte gli fecero capire che i giannizzeri erano incapaci di difendere l' Impero e
quindi fu necessaria una riforma dell' esercito
I giannizzeri vennero soppressi nel 1826
Venne riorganizzato un nuovo esercito
Le riforme introdotte dopo il 1830 furono soprattutto civili
Riguardavano l' amministrazione centrale e quella provinciale, i servizi urbani, la scuola, fu
creato il consiglio dell' agricoltura e del commercio
Il processo di occidentalizzazione si estese a diverse categorie della popolazione
Mahmud II adottò il costume europeo

cap. 17: Fermenti mediterranei nel XIX secolo


1. Frattura mediterranea
Intorno al 1830 l' Inghilterra trasmise all' Europa e al mondo nuovi metodi di produzione,
nuove politiche economiche, in grado di agevolare un rapido sviluppo economico

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Nel 1830 l' economia europea era ancora prevalentemente agricola: in Inghilterra però gli
impiegati nell' agricoltura erano soltanto il 25%
Solo in questo paese vi erano percentuali così basse
In Europa con le nuove tecniche agricole legate alla meccanicizzazione, la produttività
aumentò e i grandi latifondi diminuirono e la servitù della gleba sparì
Importanti progressi vennerto effettuati nel settore del trasporto merci con l' utilizzo della
locomotiva a vapore
L'Inghilterra si pone come maestra nell' industria europea esportando ingegneri,
imprenditori e operai
I macchinari inglesi divennero oggetto di invidia e desiderio
L' Europa meridionale e orientale al contrario presentarono scarsi cambiamenti: le industrie
tessili e metallurgiche in Francia erano solo 1/5 di quelle inglesi
In Spagna, Italia e Impero ottomano, i sistemi economici restavano agricoli e arretrati e lo
sviluppo industriale fu quasi inesistente
Qui l' economia restava essenzialmente agricola

In Italia la divisione della penisola in tanti stati con barriere a libero flusso commerciale era
un treno allo sviluppo. In nessuna regiona italiana, tranne in Lombardia, si ebbe una vera
rivoluzione agraria e i contadini vivevano ovunque in condizioni di miseria, analfabetismo,
ignoranza

PIEMONTE => Qui un forte impulso venne dall' industria laniera (Biella) che avrebbe
impiantato una struttura industriale in grado di resistere alle esigenze della
modernizzazione e più tardi del liberismo
TOSCANA => Fu in crescita l' industria estrattiva e discreta l' industria tessile
VENETO => Si concentravano industrie laniere e tessili
GENOVA => Si ebbe lo sviluppo dell' industria meccanica, siderurgica e cantieristica
REGNO DELLE DUE SICILIE => L' industria metallurgica e meccanica ebbero una modesta
produzione. Presenti anche idustrie del settore tessile

IMPERO AUSTRIACO => Le riforme di tipo illuministico che avrebbero potuto spianare la
strada dell' industrializzazionr vennero bloccate

GERMANIA => Dopo il 1815 il processo di industrializzazione si intensificò grazie alla riforma
graria e alla rimozione delle barriere doganali
Si sviluppò fortemente il settore laniero

RUSSIA => Nel 700 si era verificato un incremento delle industrie siderurgiche
Le esportazioni erano costituite da lino e legna mentre le importazioni comprendevano vini,
oli, tessili
Fino al 1830 il progresso dell' economia risultò lento e faticoso

IMPERO OTTOMANO => Restava un sistema agricolo


Qui da sempre vi era un ambiente politico che limitava la formazione di capitale, la
situazione cambierà nella seconda metà dell' 800 con il periodo delle riforme

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In generale gli anni 1780-1830 non rappresentò un periodo di industrializzazione per tutti i
paesi dell' Europa e del Mediterraneo
La Rivoluzione francese e quella industriale incoraggiarono liberismo economico e politico

LIBERISMO ECONOMICO => Portò alla scomparsa delle corporazioni nell' industria e una
maggiore libertà ai singoli individui di possedere beni e la liberalizzazione del commercio
Industriali e mercanti si unirono e costruirono gruppi di pressione con l' obiettivo di
influenzare la politica economica
Tutto questo avvalorato dalle nuove teorie classiche dell' economia di Adam Smith
Le diseguaglianze sempre crescenti fecero scoppiare episodi di violenza in cui le classi
lavoratrici stavano assumendo coscienza di sé, nonchè coscienza politica ed economica

2. Colonialismo anticipato, la conquista francese dell'Algeria


La Francia Borbonica una volta restaurata si adoperò per ritornare a collocarsi nel sistema
internazionale
La conquista dell' Algeria avvenne nel 1830
Gli algerini cercarono di resistere fin dall' inizio dell' occupazione militare
La Resistenza si tradusse in una vera lotta armata tra il 1841be il 14847, gli algerini guidati
dall' emiro Aba Al Quadir tentarono di scacciare gli occupanti
I francesi trasformarono l' Algeria in una vera e propria colonia di sfruttamento
Il 1830 assume una valenza importante per il Mediterraneo, è il momento in cui si
comprende la superiorità militare e tecnologica dei paesi della riva Nord nei confronti di
quelli del sud
Questo evento aprirà la strada alla spartizione coloniale del Mediterraneo

3. Percorsi rivoluzionari
FRANCIA 1830 => Forte del successo in Algeria, Carlo X emanò ordinanze che limitavano le
libertà fondamentali provocando a Parigi una violenta insurrezione di liberali, radicali,
bonapartisti, operai e artigiani. In tre giorni gli insorti assunsero il controllo della città
Carlo X fuggì e il trono fu affidato a Filippo Luigi d' Orléans (1830-1848) che aveva sempre
manifestato simpatie per i liberali
I moti del 1831 delinearono caratteristiche delle diverse componenti politiche, diverse
correnti politiche, dotate di programmi e precise identità
La crisi delle società segrete portò Mazzini a progettare la Giovane Italia con unità,
indipendenza, libertà e uguaglianza

1° TENTATIVO DI INSURREZIONE DELLA GIOVANE ITALIA (1833) => Fu fallimentare,


prevedeva l' insurrezione a Genova degli uomini della Marina Militare Sabauda guidati da
Garibaldi

REGNO DELLE DUE SICILIE => Ferdinando II (1830-1859) => Si opponeva ad ogni riforma
liberale
Inghilterra ed Austria guardavano con preoccupazione la situazione interna mettendo
sempre più in discussione la legittimità dei Borbone

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FRANCIA => La popolarità di Luigi Filippo cominciò a diminuire, quando il suo regno fu
percepito come illiberale, il Governo passò dunque nelle mani di Guizot (1847), si aarivò alla
crisi economica che portò all' ennesima rivolta
La monarchia francese fu abbattuta e venne proclamata la Repubblica (1848) che diede vita
ad un nuovo ciclo rivoluzionario

INGHILTERRA=> Paese a vocazione industriale con una vita politica già pluralistica, i
movimenti di protestanti ricordavano la classe operaia
I Cartisti chiesero riforme attraverso manifestazioni anche violente, ma il governo inglese
riuscì a indebolire il movimento

IMPERO ASBURGICO => Qui il Governo era venuto incontro ai bisogni della borghesia
liberale, al malcontento dei contadini, colpiti dalla carestia del 1846-47 e dal proletariato
industriale che andava formandosi a Vienna e in Boemia e in più la richiesta d' indipendenza
che delle nazioni sottomesse
Le rivolte di autonomia scoppiarono ovunque e Ferdinando I sotto la pressione dei
manifestanti annunciò la convocazione di un' Assemblea costituente per portare avanti le
riforme in Ungheria, a Praga, in Galizia e a Zagabria

REGNO DELLE DUE SICILIE => Ferdinando II fu costretto dopo una Rivoluzione interna, a
concedere la Costituzione (1848). Presto imitato da Carlo Alberto, da Leopoldp II e dl papa

ITALIA=> In poco tempo tutta l' Italia fu attraversata da moti rivoluzionari che la videro
coinvolta nella Prima Guerra d' Indipendenza
Anche a Veneziae Milano si ebbero sollevazioni
A Milano con le cinque giornate vennero cacciati gli austriaci

1° GUERRA D' INDIPENDENZA => Gli austriaci sconfissero a Custoza l' esercito sabaudo.
Carlo Alberto fu sconfitto definitivamente a Novara e dovette abdicare in favore del figlio
Vittorio Emanuele II
Il giorno dopo fu siglato l' Armistizio con il quale parte del Piemonte fu occupato da truppe
austriache
L' eco della sconfitta fece capitolare anche Venezia e il Triumvirato di Roma (Mazzini, Saffi e
Armellini)
Eccezione fatta per la Francia, tutti i sovrani tornarono al loro posto, ma il 1848 fu l' anno in
cui i difensori dell' ordine sociale capirono che la politica si doveva imparare dal
popoloperché da questo momento in poi sulla scena politica avrebbero preso parte in modo
permanente la borghesia, la democrazia politica, il nazionalismo e la classe operaia

RUSSIA (Zar Nicola I 1825-55) => Mantenne una linea di Governo rigidamente conservatrice.
Una posizione critica fu assunta nei confronti dei ceti intellettuali. Essi erano decisi a portare
in Russia il liberismo

4. La Sublime Porta e le riforme


Nell' Impero ottomano, conscio di uno stato di decadenza generale, si diede vita ad un
ampio programma di riforme, in ambito economico e amministrativo, portato avanbti dal
sultano e dalle élites dirigeniziali ottomane

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Sorsero diversi corpi deliberativi con l' incarico di emanare le leggi
Nel 1840 fu adottato un codice penale
Intorno agli anni 50 furono impiantate alcune fabbriche, primo gruppo di un settore
industriale che iniziò a svilupparsi tardi nel corso dell' 800
Negli anni 30 nacquero scuole incaricate di formare ufficiali, ingegneri, medici, musicisti. Il
progetto di riforma ottomana ebbe il suo culmine nel 18??
quando fu promulgata la Costituzione, con una soluzione che proponeva la centralizzazione
amministrativa, la modernizzazione dell' apparato dello Stato, l' occidentalizzazone della
società, la secolarizzazione del "diritto" e dell' insegnamento
Nella seconda metà dell' 800 fu investita tutta la società ottomana dal processo di
occidentalizzazione
In questo stesso periodo l' Impero divenne preda dell' imperialismo occidentale e del
nazionalismo dei popoli al suo interno

cap. 18: Nazionalismo e colonialismo nel Mediterraneo


1.Il Risorgimento italiano e del Mediterranreo
Lo scoppio della guerra in Crimea fu uno dei movimenti iniziali in cui la questione d' oriente
viene a legarsi con la volontà dell' unificazione italiana
Ciò fu dovuto alla tempestiva abilità politica di Cavour
Fu lui a voler far entrare il piccolo Regno sardo nella coalizione antirussa
Ottenne così la possibilità di intervenire dalla parte dei vincitori
Fu in questo momento che prese corpola convergenza tra Piemonte Cavouriano e
napoleone III, desideroso di sostituire l' Austria come potenza egemone nella penisola

ACCORDI DI PLOMBARES (1858) => Tra Piemonte e Francia si designava un Regno dell' Alta
Italia unificato sotto la monarchia dei Savoia

2° GUERRA D' INDIPENDENZA => La vittoria degli alleati franco-piemontesi provocò: l'
insurrezione nelle regioni centrali della penisola che chiedevano l' annessione al Piemonte; l'
Imperatore Napoleone III per timore di un attacco alla Francia, pose fine alle ostilità
L' armistizio di Villafranca, in cui l' Austria cedette la Lombardia alla Francia che l' avrebbe
trasferita al Piemonte
La Francia in cambio ebbe dal Piemonte Nizza e la Savoia

SPEDIZIONE DEI MILLE (1860-61) => Garibaldi sbarca in Sicilia e risale la penisola fino alla
conquista dell' intero Regno, con l' ultima battaglia sul Volturno
La straordinaria impresa ebbe successo grazie all' appoggio di Francia e Inghilterra che
vedevano di buon occhio il definitivo allontanamento dell' Austria dalla penisola italiana
Per paura di una deriva repubblicana della spedizione garibaldina, Vittorio Emanuele II, con
l' esercito piemontese, si diresse verso sud per imporre la propria sovranità sui territori
conquistati
Nei mesi successivi fu sancita l' annessione al Piemonte del Regno delle due Sicilie, delle
Marche e dell' Umbria

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3° GUERRA D' INDIPENDENZA (1866) => L' Italia, alleata con la Prussia, contro l' Austria,
anche il Veneto fu unito al resto della penisola
BRECCIA DI PORTA PIA (1871) => La conquista di Roma avvenne nel 1871, quando la Francia
venne sconfitta a Sedan dai prussiani e non potendo difendere più il papa, le truppe
garibaldine furono libere di conquistare Roma

2. L' Egitto moderno


L' invasione napoleonica in Egitto scosse il Vecchio mondo tradizionale governato dai
mamelucchi
Interprete del processo di modernizzazione del paese fu Mehmet Alì

Egli ricevette nel 1805 il titolo di governatore da parte di un sultano


Nel 1811 mise fine al dominio dei mamelucchi trucidando i capi
Nel 1811 divenne monarca autonomo con il diritto di successione ereditaria

Riforme => Favorì lo sviluppo di una burocrazia moderna, riuscì a riempire le casse statali
per rifornire e irrobustire l' esercito. Si occupò dello sviluppo agricolo de le'' industria

Politica estera => nel 1811 e 1817 ebbe un ruolo nella questione dell' indipendenza della
Grecia
Tra il 1820 e il 1822 occupò il Sudan e cercò di fare lo stesso in Siria nel 1830

Glii succede:
ARBASHILMI SAID I (1848-54) => Dopo un breve intermezzo in cui si tentò una svolta
conservatrice, si proseguì ancora con una politica modernizzatrice
Said promosse l' inizio dei lavori del Canale di Suez, nel 1859
ISMAIL (1863-79) => Il suo Regno tentò di accelerare la modernizzazione del paese con
risultati catastrofici, lasciando la propria economia in balìa delle banche europee, condusse
il paese al crac finanziario, obbligandolo a chiedere aiuto agli inglesi che con un accordo con
i francesi, si avviarono per una gestione duale dell' Egitto
Tra le imprese che fecero fallire il paese ci fu la costruzione del Canale di Suez
Il peso dei debiti divenne semore maggiore e nel 1876 il fallimento fu inevitabile

3. La "Nuova Russia"
Il nuovo centro di gravità e il nuovo cuore amministrativo della nuova Russia fu Odessa, che
fino alla fine restò il cuore amministrativo, commerciale e culturale del Mar Nero
In pochi decenni la costa nord cambiò aspetto. I russi dominavano la parte nord del Mar
Nero lasciando agli ottomani la possibilità di navigazione. I coloni stranieri seppur sudditi
dello Zar, conducevano una vita separata da quella dei contadini slavi, tartari e cosacchi
Le colonie ebbero un grande impatto sull' economia, le eccedenze della produzione agricola
aumentarono in fretta

Nel 1853, 1/3 delle esportazioni russe passava per il Mar Nero
Dal momento che i guadagni crescevano sempre per il governo zarista, per non lasciare il
proprio commercio nelle mani inglesi e francesi, elaborò una serie di leggi che limitavano le
attività di mediazione ai sudditi russi

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Verso la metà del XIX secolo la nuova Russia non rappresentava la periferia politica e
culturale, ma stava diventando una parte molto integrata dell' Impero russo
All' inizio dell' 800 la Russia prese sotto la sua protezione il regno cristiano di Georgia
orientale, esercitando un' influenza sempre maggiore sulle popolazioni cristiane nei Balcani
L' espansione russa nel Mar Nero e ad oriente, nei pressi dell' India, urtarono molto gli
interessi commerciali britannici

Nel 1828 la Russia acquistò il diritto esclusivo della navigazione del Mar Caspio
TREBISONDA => Questa città divenne punto d' interesse per i russi, gli inglesi e altre
potenze, per la sua posizione che ne faceva l' antica via per la Persia
Nel 1845 si diede avvio ad una linea a vapore tra Trebisonda e Southampton
L' Inghilterra era al primo posto con il numero di navi da carico che visitavano la città

4. Il ‘grande malato’ e la crisi orientale


LE CRISI IN POLITICA ESTERA => I segnali di crisi iniziarono nei primi dell' 800 con la guerra d'
Indipendenza della Grecia, i fatti in Egitto e Libano fino ai Balcani...

GUERRA DI CRIMEA ( 1853) => Scoppiata per paura della Russia che dalla crisi dell' impero
ottomano potessero approfittarne le grandi potenze a spese della Russia
La guerra mise in evidenza l' incompatibilità delle politiche delle grandi potenze europee
intorno all'Impero ottomano. La guerra portò ad alleanze iedite della coalizione antirussa
Si schierarono la Francia, l' Austria, l' Inghilterra
Fu una guerra lunga e sanguinosa, scandita da battaglie celebri
Epicentro del conflitto fu la città russa di Sebastopoli, tenuta sotto assedio per circa due
anni, la cui caduta il 10 settembre 1855 portò alla fine della guerra

TRATTATO DI PARIGI (1856) => Fu favorevole al sultano


La Serbia diviene praticamente indipendente. I movimenti indipendentisti di Bosnia e
Montenegro scatenarono forti repressioni da parte dell' Impero ottomano

CRISI BOSNIACA => Di fronte all' insurrezione bosniaca, che chiedeva indipendenza e la forte
repressione turca, la crisi stava per estendersi a tutti i Balcani
Gli ambasciatori della Lega dei tre Imperatori: Austria, Germania e Russia, riuniti a Berlino
chiedevano alla porta riforme in Bosnia
Nonostante gli sforzi ottomani, Austria e Russia si incontrarono a Berlino per discutere l'
eventuale divisione dell' impero ottomano

LA RIVOLTA INDIPENDENTISTA IN BULGARIA (1876) => Si era creato un movimento


incoraggiato da russi e serbi, provocò altri massacri
Con un colpo di stato a Istanbul, salì al trono Murad V (1876), ma impazzì poco dopo e il
governo passò nelle mani di Midhat Pascià, ma per dissidi con il nuovo sultano, Abdul-Amid,
il pascià fu mandato in esilio

I RUSSI ATTACCANO LA PORTA (1877) => Dopo essersi accertato della neutralità delle grandi
potenze, lo zar attaccò la Turchia
Gli ottomani sconfitti furono costretti a firmare "La Pace di Santo Stefano" (1878)
Questa sanì l' indipendenza della Romania, del Montenegro e della Serbia

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La creazione di un principato bulgaro, riforme in Bosnia Erzegovina, Epiro e Tessaglia
Leggi per migliorare le condizioni di armeni, curdi e cirgassi. La cessione della Dobrugia - - - >
Congresso di Berlino
Le grandi potenze furono contrarie alla pace di Santo Stefano e lo zar Alessandro II accettò l'
invito di Bismarck a Berlino per rivedere la pace (1878)
Qui il sultano dovette cedere Cipro all' Inghilterra, nonchè un ridimensionamento delle
conquiste russe

MAROCCO => Conteso tra Francia e Spagna, sotto il Regno di Soliman il paese si ripiegò su sé
stesso con varie crisi
Quella di successione e poi il rallentamento del commercio
Il tentativo di riprendersi Ceuta e Melilla scatenò la reazione della Spagna che nel 1859...

Parte VIII. Imperi vecchi e nuovi


Nel corso dell'ottocento la leadership che assumono Gran Bretagna e Francia nel proceso
d'inserimento nel mediterraneo nelle nuove dimensioni della produzione e del commercio
mondiale traeva con sé delle conseguenze politico-militari
Francia e Gran Bretagna offrono a metà del XIX secolo l'esempio di nazionalità che si
trasforma ben preso in impero. Sullo sfondo vi è il problem dell'Austria-Ungheria di
Germania e Russia, imperi di antiche radici che sviluppano in questo secolo il potenziale
espansivo
L'Italia, la Spagna e persino la Grecia mostrano di voler seguire nello spazio mediterraneo il
modello delle nazioni imperiali

Cap. 19: IL MEDITERRANEO DOPO IL TRATTATO DI BERLINO


1. Il congresso di Berlino e la nuova politica mediterraea
Regione balcanica: pacificata dopo la guerra di Crimea, torna ad attraversare una nuova
fase di instabilità alla fine degli anni 70 nel momento i cui decadono progressivamente le
strutture politico- amministrative dell'impero ottomano
Di questo stato di cose cercarono di approfittare la Russia e l'Austria. La tensione nell'area
divenne acuta nel 1875-76 quando furono riprese dai turchi numerose rivolte in nome della
nazionalità
Alessandro II assunse il ruolo di difensore delle nazionalità slave e ortodosse, da qui
l'esplosione del conflitto russo-turco nel 1877 conclusosi cn la vittoria dello zar
La successiva pace di Santo Stefano rifletteva a pieno le aspirazioni espansionistiche russe
Questo nuovo assetto dei balcani fece reagire le grandi potenze europee, in particolare
l'Austria e l'Inghilterra che si riunirono nel 1878 a Bberlino per discutere della pace di Santo
Stefano

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Congresso di Berlino (1878): all'impero ottomano vennero restituiti tutti i territori perduti,
tranne la Bessarabia, agli inglesi passò Cipro
L'importanza del congresso di Berlino sta nel fato che esso definì il nuovo assetto politico
per il sud europeo destinato a durare fino al 1912
Venne riconosciuta l'indipendenza di Romania, Serbia e Montenegro
La grande Bulgaria venne divisa in tre parti: la Bulgaria vera e propria divenne principato
tributario
La Rumelia divenne provincia semiautonoma dell'impero
La Macedonia restava dominio ottomano

I Balcani furono l'unica regione d'Europa dove le tensoni continuarono anche nei periodi di
pace, ed un esempio è la guerra tra Bulgaria e Serbia 1885-86 per il controllo della Rumelia
orientale

Guerra greco-turca (1897): la Grecia uscita insoddisfatta dal Congresso di Berlino dove si era
vista negare il possesso di Creta, provò ad attaccare l'impero ottomano, ma fu una cocente
sconfitta

2. Dal colonialismo all'imperialismo


Gli ultimi decenni dell'800 furono per l'Europa e il mondo un momento di radicale
cambiamento
Il liberismo, la democrazia, lo sviluppo economico e sociale senza precedenti uniti alla
stabilità tra le grandi potenze avevano creato un'epoca di particolare prosperità
La seconda rivoluzione industriale aveva coinvolto quasi tutto il continente, trasformò in
modo radicale il sistema economico di molti paesi europei e si passò da un capitalismo
imprenditoriale ad uno finanziario dove assumono un ruolo di primo piano i grassi cartali
finanziari (?)

Espansione coloniale: questo nuovo assetto economico mutò il rapporto tra Europa e aree
meno sviluppate del pianeta, generando un nuovo tipo di espansione coloniale
Fino a quel momento gli stati europei furono interessati a luoghi per estrarre le materie
prime, ora oltre a questo cercavano nuovi mercati per vendere i prodotti dell'industria
Tra il 1871e il 1914 si assistette ad un forte processo di conquiste coloniali, tutto il pianeta
entrò a far parte di questo processo e la sponda sud del mediterraneo non fu da meno dato
che rappresentava la porta d'ingresso per l'Africa nera

Colonizzazione dell'Africa mediterranea: la Francia occupò la Tunisia nel 1881 e negli anni
successivi si aggiunsero il Congo, Dahomey e Madagascar
La Gran Bretagna occupò l'Egitto nel 1882, poi conquistò il Sudan, mentre la Germania
occupò il Togo, il Camerun e la Namibia
L'Italia dopo aver subito lo scacco dell'occupazione francese della Tunisia, nel 1882 occupò
Massaua e l'Eritrea (1890)

Per l'accaparramento dei territori coloniali ben presto si sentì la necessità di giungere ad un
congresso europeo, e questa iniziativa portò a la Conferenza di Berlino (1884-86) in cui si
decise per la spartizione dell'Africa

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Il colonialismo in Africa innestò quel processo di dipendenza economica e il divario che
caratterizzerano e che caratterizzano le due sponde del mediterraneo

3. Lo Scramble for Africa sulla costa maghrebina


Francia e Maghreb: la terza repubblica francese nata dalla sconfitta dell'impero napoleonico
a Sedan contro la Prussia aveva puntato moltissimo sulla politica coloniale per riaffermare il
proprio status di potenza
A partire dal 1881 con la conquista tunisina, i francesi da quest'ultimi e dall'Algeria
cercarono di scendere per conquistare altri territori del continente africano, ma ben presto
entrarono in collisione con gli interessi inglesi
Tra il 1894-95 la Francia cercò di congiungere nell'asse ovest-est i suoi possedimenti
dell'Africa occidentale al mar rosso, lo stesso puntavano gli inglesi nella direzione nord-sud
dall'Egitto al Sudafrica

Scontro di Fashoda: in Sudan ci fu lo scontro tra Francia e Gran Bretagna per il controllo
dall'alto del Nilo, il quale terminò con un accordo che stabiliva che le sorgenti del Nilo e il
fiume Congo avrebbero segnato il confine tra le loro sfere di influenza, soprattutto perché
una guerra tra di loro era poco fruttuosa in vista di una futura alleanza contro la Germania
A questo nuovo indirizzo il ruolo dell'Italia era importante, seppur nel 1882 aveva aderito
alla Triplice alleanza con l'Austria e la Germania, nel 1902 siglò un accordo con la Francia che
garantisse all'Itaia mano libera in Libia, e alla Francia in Marocco
Queste manovre antitedesche, furono percepite da Guglielmo II che spazientito dalla
politica francese si proclamò garante dell'indipendenza del Marocco

>>> Prima crisi marocchina (1905): venne regolata nel 1906 con la conferenza di Algesiras
fove il Marocco fu riconosciuto alle influenze francesi da parte di Gran Bretagne, Russia,
Spagna e Italia
La politica francese fu diversa da paese a paese

Politica francese in Tunisia: fu seguita una politica flessibile e tollerante


Politica francese in Marocco: la differenziazione della popolazione tra arabi e berberi favorì
una politica di trattamento differenziato

Egitto: la proprietà del canale di Suez rimase nelle mani anglo-francesi. La crisi finanziaria
generata da Ismail con il conseguente arrivo dell'influenza anglo-francese nel paese fece
scoppiare la rivolta del movimento nazionalista xenofobo di arabi pascià
La rivolta fu sedata con l'intervento inglese instaurando nel 1882 un vero e proprio
protettorio sull'Egitto

4. Oriente e Occidente: due culture a confronto


Tra 800 e 900 si sviluppò con forza la missione civilizzatrice e modernizzatrice dell'Europa
nei confronti del resto del mondo
A partire dai primi del 900 queste idee trovarono forza e leggittimità in vere e proprie teorie
di razza che confluirono inun vero e proprio movimento politico
La diffusione di queste idee fu velocissima perché esse rappresentano l'espressione di un
disagio crescente nella società europea

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Ovunque il razzismo accompagnato dal militarismo e dal conservatorismo sociale, divenne
l'alimento di un nazionalismo aggressivo

Il mondo arabo e islamico doveva fare i conti con quest'Europa egemone, ingombrante
impegnata a esportare la propria cultura. Gli atteggiamenti verso le istanze modernizzatrici
occidentali furono 2:
1) l'incontro con l'Occidente generò processi di modernizzazione e risveglio culturale
nel
mondo arabo
2) Il secondo tipo di atteggiamento riguarda il rapporto con la religione ovvero di
chiusura verso le influenze provenienti da altre culture. Si diffuse nel mondo islamico ''il
movimento salafista'' che predicava l'approdo alla modernità per vie endogene, lontano
dalle influenze culturali occidentali

cap. 20: VENTI DI GUERRA: IL MEDITERRANEO TRA IL 1908 E IL 1914


1. L'evoluzione dell'Impero ottomano
Gli avvenimento di inizio secolo avevano creato queste alleanze in Europa
>>> Triplice alleanza tra Germania, Austria-Ungheria, Italia, Francia, Inghilterra e Russia

La situazione che si era venuta ad affermare con la crisi dell'impero ottomano era da
preludio allo scoppio della guerra

Balcani turchi: nelle 6 provincie europee la convivenza di diverse etnie e religioni rendeva la
situazione sempre più difficile e complessa per il dispotico impero di Abdul-Hamin II (1876-
1909)
La soluzione fu quella di favorire una politica di omologazione religiosa e culturale
all'insegna dell'Islam
Era un modo per mantenere salda l'identità culturale dell'impero di fronte alla disgregazione
politica e all'attacco europeo

I Giovani Turchi: movimento nato per mediare tra società islamiche un processo di
modernizzazione, questo movimento era erede del comitato unione e progresso, setta
fondata nel 1891 da Mustafa Kemal, ebbe la sua spinta propulsiva nei primi anni del 900
Il movimento andò a scontrarsi con le volontà accentratrici e repressive del sultano
Per arrivare allora ad una svolta occorreva un pretesto, il quale fu il destino politico della
Macedonia
Si stava profilando l'ipotesi di una Macedonia amministrata dagli europei
Questa prospettiva nel 1908 fece scoppiare la rivolta dei giovani turchi che consentì al
sultano di mettere fine al suo regno consegnandolo al fratello Maometto V (1908-18)

Iniziava così il governo dei giovani turchi che cercarono di modernizzare i rapporti sociali e il
sistema amministrativo, ma i risultati non furono all'altezza delle aspettative
Contro il processo di secolarizzazione e modernizzazione prese vita un movimento di
reazione islamica che aspirava ad un ritorno della politica assolutista

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Qiesto contrasto di indirizzi in seno all'impero rese estremamente debole il potere politico e
ostacolò il governo dei giovani turchi
Nel 1909 nonostante promesse di uguaglianza di tutti i sudditi, il governo optò per una
politica di omologazione turco-ottomana, non dissimile da quella voluta da Abdul-Hamid

Genocidio degli Armeni: Si scatenò contro il popolo armeno una violenta reazione dei
giovani turchi
Nel 1915 gli armeni vennero deportati nel deserto siriano con l'obiettivo di rimuovere
l'elemento armeno e continuare nell'omologazione e omogenizzazione culturale del paese

2. La polveriera mediterranea e l'instabile pace europea


La crisi europea ebbe i suoi primi effetti nello scacchiere coloniale
>>> Seconda crisi marocchina (1911): La crisi fu risolta nel giro di pochi mesi a favore della
Francia che potè finalmente portaresotto il proprio controlo il Marocco

Guerra italo-turca per la Libia (1911): La conquista della Francia del Marocco aprì la strada
all'Italia per la Libia
La guerra che ne seguì provocò effetti sulla politica interna: ci fu un iniziale opposizione
dell'opinione pubblica guidata dai socialisti, ma na volta intrapresa la spedizione in Libia
venne appoggiata da un crescente entusiasmo
La guerra in realtà portò all'occupazione soltanto delle coste e veniva duramente ostacolata
dalla resistenza armata della popolazione locale appoggiata dal governo ottomano
Le difficoltà dell'insediamento convinsero i generali ad attaccare direttamente la porta
Ci fu l'attacco alle isole del dodecaneso e Rodi che furono occupate

>>> Pace di Losanna (1912): sanciva la sovranità italiana sulla Libia

Prima dello scoppio della grande guerra i paesi balcanici Serbia, Bulgaria, Grecia,
Montenegro approvarono un alleanza anti-turca

Prima guerra balcanica (1912): La Bulgaria dichiarò guerra all'impero ottomano trascinando
tutti gli altri paesi alla guerra lampo che distrusse l'esercito turco

Pace di Londra (1913): La Macedonia veniva divisa tra Grecia, Serbia e Bulgaria che otteneva
anche la Tracia, mentre alla Grecia andava Creta
Complicata fu anche la questione serba, contro la quale l'Austria si oppose per impedire lo
sbocco al mare
Per questo nacque il principato d'Albania
Qualche settimana dopo però per un attrito tra Serbia e Bulgaria per il controllo della
Macedonia scoppiò la Seconda guerra balcanica (1913): Tutti si opposero alla Bulgaria,
anche i turchi che volevano recuperare terreno perduto e la Romania

La pace di Bucharest (1913): La Turchia recuperò parte della Tracia europea con
Adrianopoli, la Serbia e la Grecia si allargarono in Macedonia e la Romania accrebbe il
proprio territorio a spese della Bulgaria

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3. La grande guerra del Mediterraneo
La prima guerra mondiale (1914-18): Nel giugno 1914 a Sarajevo l'arciduca Francesco
Ferdinando fu ucciso per mano di uno studente serbo fornendo all'Austria il pretesti di una
nuova guerra nei balcani
L'Austria sicura dell'alleanza con la Germania lanciò un ultimatum alla Serbia ritenuta
responsabile dell'accaduto
In virtù delle alleanze ogni potenza era legata al destino di uno stato balcanico e per uesto
che la Russia dichiarò guerra all'Austria
Per una sorta di effetto a catena nel breve volgere di acuni giorni tutte le nazioni europee
erano in guerra

La guerra assunse subito una fisionomia inedita: mobilitazione di massa nella vastità di
territori teatro di battaglie, impiego di materiali bellici tecnologicamente avanzati
La prima fase della guerra ebbe come teatro l'Europea occidentale, Qui la sconfitta dei
tedeschi ad opera dei francesi nella famosa battaglia della Marna fece abbandonare l'idea di
una guerra lampo

L'Italia in guerra (1916): L'Italia seppur legata ad Austria e Germania tramite la triplice
alleanza entrò in guerra contro le potenze centrali

Patto di Londra (1915): tra Italia, Francia, Gran Bretagna e Russia con il quale in caso di
vittoria all'Italia sarebbero andati Trento, Trieste, Istria e Dalmazia oltre al protettorato
sull'Albania e piena sovranitò delle Isole del dodecanneso
Dopo un acceso scontro tra neutralisti e interventisti il governo Salandra dichiarò guerra
all'Austria
L'entrata in guerra significò il coinvolgimento pià diretto dell'area mediterranea
La bulgaria si era schierata con gli imperi centrali, aggravando la posizione Russa nei balcani
che era ormai prossim alla resa
Le colonie furono pesantemente coinvolte sia perchè misero a disposizione soldati per gli
eserciti sia perché fornirono materia prime per l'industria e gli approvvigionamenti
A livello più propriamente politico l'inclusione di tutto lo spazio mediterraneo nel conflitto
equivaleva alla prospettiva di un crollo definitivo dell'impero ottomano alleatosi con gli
imperi centrali

4. Le ricadute del conflitto in area mediterranea


Con l'entrata in guerra degli Stati Uniti (1917) al fianco dell'intesa, compromise la posizione
degli imperi centrali, per questo Francia e Gran Bretagna si incontrarono per decidere il
futuro assetto del medioriente

Accordi Sykes-Picot (1916): La Gran Bretagna si assicurava il controll sull'Iraq e


transgiordania, mentre alla Francia veniva riconosciuta l'influenza esclusiva su Siria e Libano
fino all'alto Iraq
La Palestina ando alla Gran Bretagna

Egitto: gli inglesi appoggiarono le aspirazioni di un grande stato arabo in Egitto, avvalorata
dalla stretta amicizia tra il colonnello Lawrence e il figlio dello scerffo Faysal che avrebbe
dovuto regnare a Damasco
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Nel maggio 1916 la rivolta scoppiò e asunse i tratti di una lotta per l'emancipazione e
l'autodeterminazione del paese
Dichiarazione dei 7: La Gran Bretagna e la Francia tapparono le ali alle aspirazioni arabe
Dichiarazione di Balfour (1917): in Palestina fatta dal ministri estero inglese avrebbe accolto
un ritorno degli ebrei in Palestina dato che i sionisti europei erano diventati sempre più
potenti
Agli ochi del mondo ebraco la dichiarazione apparì come l'autorizzazione che molti
aspettavano per una migrazione di massa in Palestina
Il problema della convivenza di due popoli di etnia e religione diversa sulla stessa terra non
tardò a manifestarsi

Rivoluzione Russa (1917): durante la guerra il fallimento delle offensive militari avevano
creato disordini interni che sfociarono nella rivoluzione d'ottobre e la nascita dell'URSS
Queste conseguenze sul piano internazionale si tradussero nella pace separata della Russia
con le potenze centrali
Pace Brest-Litvosk (1918): Ridimensiona fortemente il territorio russo

La prima guerra mondiale si concluse con la vittoria della Gran Bretagna, Francia, USA, Italia
e la sconfitta degli imperi centrali.

Parte IX. Lo spazio vuoto


Alla fine della guerra i balcani e il medioriente si trovarono senza i principali attori che per
secoli avevano dominato l'area
Nei balcani nacquero nuovi stati di fatto indipendenti, il medioriente divenne diviso in
mandati, nuove forme di dominio coloniale
Le nazioni che nascono dalla prima guerra mondiale sono forgiate dalla volontò delle grandi
potenze sotto l'auspicio ideologico del principio di nazionalità che spesso si scontrava con la
realtà in gioco sulla carta geografica

Questo è il periodo storico in cui alcune avanguardie culturali avevano colto la possibilità di
una nuova reinterpretazione dello spazio mediterraneo, capace di unire evidenti
frammentazioni che continuavano a prodursi

cap. 21: LA PACE RITROVATA


1. Gli incerti equilibri della pace
Conferenza di Parigi (1919): aveva davanti a sè un elenco sconfinato di questioni da
risolvere
La pace con la Germania, la questione d'oriente, la sorte della nuova Russia
Tutti gli stati che parteciparono alla conferenza avevano le loro ambizioni politiche e
territoriali in un quadro di riferimento ideologico completamente rinovato

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>>> Wilson presidente USA: dettò i principi ispiratori che avrebbero dovuto sorreggere la
politica di pace, arrivando alla pubblicazione di 14 punti. Istituzione di un'organizzazione
internazionale per la salvaguardia della pace, la società delle nazioni

Italia: Le pretese italiane su Istria e Dalmazia garantite dal patto di Londra, Wilson si dichiarò
contrario, appoggiando le richieste su quei territori che venivano dal nuovo stato degli stati
del sud, la Jugoslavia che si stava realizzando intorno alla Serbia

L’impero coloniale tedesco: venne posto sotto il controllo della SDN con l'impegno che quei
territori venissero amministrato a beneficio degli abitanti in vista di una futura indipendenza

Sistema dei mandati: decretati dalla SDN per fare emancipare rapidamente le popolazioni
coloniali. Il sistema dei mandati fu attuato per gli ex territori dell'impero ottomano

2. La fine di un impero
Trattato Seyres (1920): per la ridefinizione dei territori dell'ex impero ottomano
Fu gestito in maniera quasi esclusiva dalla Gran Bretagna, la Turchia dovette pagare ingenti
riparazioni e vide il suo esercito fortemente ridimensionato
Fu impsta l'internazionalizzazione degli stretti, la cessione alla Grecia della Tracia orientale,
isole Egee e Smirne, all'Italia con rodi e il dodecanneso
Franca e Gran Bretagna ottenevano i mandati sul medioriente, mentre l'Armenia otteneva la
sua indipendenza

Ataturk: all'ingresso delle armate alleate nel bosforo, maturò la reazione del movimento
nazionalista turco guidato da Kemal A.
Egli aveva lanciato l'idea di un nuovo stato turco entro confini strettamente nazionali. Il
progetto andava scontrandosi con il disegno franco-britannico e contro il trattato di Seyres

Grecia: da tempo aspirava di ruinire sotto la sovranità greca tutte le popolazioni elleniche
La disfatta dell'impero ottomano lasciò intravedere questa possibilità
Il primo ministro grego Venizelos aveva lavorato alle conferenze di pace per ottenere il
consenso delle potenze occidentali

Turchia: alla fine del 1919 Ataturk aveva quasi il controllo di tutto il paese mettendo a
rischio il potere del sultano e il disegno di spartizione franco-inglese
Era il preludio alla nascita della nazione turca.

Guerra Greco-Turca (1920-22): la sconfitta alle elzioni greche di Venzelos e la morte di


Alessandro re di Grecia portarono sul trono Costantino e il suo disegno espansionistico fu
evidente nel 1921 con una potente offensiva contro i turchi, ma le truppe kemaliste ebbero
la meglio arrivando a liberare Smirne
La sconfitta greca nella guerra costrinse Costantino ad abdicare, per la Turchia fu l'inizio di
una nuova epoca
Ataturk innescò un grande processo di mutamento politico, ci fu l'abolizione del sultanato e
fu proclamata la repubblica nel 1923.

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A livello internazionale la conquista del potere da parte di Kemal pose le condizioni per la
revisione del trattato di Sevres con il trattato di Losanna nel 1923 in cui si restituiva alla
Turchia la parte orientale della Tracia, nonché dell'Asia minore e il controllo degli stretti, e
inoltre fu scelta Ankara come capitale.

3. L'europa nei Balcani


Dalla conferenza di Parigi scaturirono 5 trattati
1. Versailles con la Germania
2. St-Germain con l'Austria
3. Trianon con l'Ungheria
4. Seyres con l'impero ottomano
5. Neuilly con la Bulgaria

Questi ridisegnarono la geopolitica dei balcani

Jugoslavia: la sua costituzione fu una delle conseguenza dei trattati di pace


Serbi, crati e sloveni avevano pensato ad una confederazione di stati, però pa resenza della
Serbia, lo stato più forte, aveva fato sviluppare due tendenze
1. Prevedeva l'integrazione intorno ad uno stato forte già esistente (La grande Serbia)
2. Immaginava la creazione di una vera e propria federazione di stati di pari livello
(Jugoslavia)

Dichiarazione di corte (1917): in ci si stabiliva la creazione del regno dei serbi, dei croati e
degli sloveni, ma nella costituzione del regno 1921 non vi era nessuna autonomia per le
minoranze optando per un livellamento identitario a egemonia serba
Il parlamento fu presto sciolto e la Jugoslavia si attaccava anch'essi a sistemi autoritari e
illiberali

Italia: Nell'immediato dopoguerra aveva optato la stessa svolta autoritaria, ma dalla firma
dei trattati di pace ne scaturì un malcontento diffuso avvalorando l'idea che la prima guerra
mondiale era stata una ''vittoria mutilata''
L'Itlia aveva ottenuto il Trentino alto adige, l'istria, Trieste e una piccola parte della Dalmazia
Questo malcontento per i trattati, aggravto da una mancanza di stabilità economica molto
forte aveva portato ad agitazioni popolari che prendono il nome di ''Biennio rosso'' (1919-
21)

>>> Fiume (1919): la situazione a livello internazionale si fece più tesa, quando il poeta
Gabriele D'Annunzio con un manipolo di uomini occupò la città di Giume assegnata alla
Jugoslavia dai trattati internazionali
Con il trattato di Rapallo (1920) l'Italia rinuncia alla Dalmazia ma ottiene il riconoscimento
della propria sovranità sull'Istria e Fiume veniva dichiarata città-stato libera
Il risultato ottenuto apparve a Giolitti un grande successo e spianò la strada alla marcia su
roma (1922) delle squadre fasiste che portarono al potere Benito Mussolini

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4. I primi movimenti nazionalistici nel Maghreb e in egitto
Nei paesi nord-africani gli anni dopo la guerra furono caratterizzati dalla nascita di
movimenti nazionalistici

Egitto: ormai protettorato inglese coincise con il risveglio del movimento nazionalista, il
Wafd
Gli inglesi ordinarono l'arresto del capo del movimento e quest'atto fece esplodere la crisi
Il sentimento nazionale egiziano fece esplodere una rivolta nel 1919 che generò una lunga
stagione di instabilità politica dalla quale gli inglesi uscirono a fatica e non senza
compromessi
Nel 1922 il governo inglese dovette dichiarare l'Egitto una monarchia e coronare re Fuad I.
Ovviamente la monarchia non aveva nessun potere dato che gli inglesi continuarono ad
esercitare il controllo sul paese

Regno di Faud I (1922-36): sono conosciuti come gi anni del liberalismo egiziano, videro il
ritorno ad una vera e propria politica autartica con la messa al bando dei nazionalisti del
wafd, l'emarginazione del parlamento
Trattato anglo-egiziano (1936): il sovrano Farukt sembrò riuscire ad acquisire una vera
indipendenza, ma anche quest'ulteriore passo non riuscì perchè la Gran Bretagna avrebbe
occupato il paese e la zona del canale ancora per 20 anni

Tunisia: il movimento nazionalista conobbe il suo periodo di maggiore fervore a partire dal
1920 quando nacque il partito Destor (costituzione) dalle aspirazioni indipendentiste
Il partito seppe cavalcare la delusione della popolazione e l'onda della modernizzazione e
furono proprio i giovani intelletttuali educati in scuola francotunisine a promuovere un
nuovo partito, il neodestur, che colmò queste lacune

Marocco: il nazionalismo marocchino connotato da tinte islamiche si segnalò per l'appoggio


dato alla rivolta antispagnola dei cabili del rif.
Negli anni 30 quando le formazioni nazionaliste divennero veri e propri partiti e nacque il
blocco di azione nazionale

Algeria: Nnegli anni 20 agli arabi berberi non era concesso il diritto di cittadinanza benchè il
paese fosse a tutti gli effetti un dipartimento francese.
L'afferazione dell'identità di tutte le popolazioni nordafrcane passava per tratti comuni
La lingua araba, l'islam, inteso non solo come religione ma come modello di vita

cap. 22: IL NUOVO CONFLITTO ANNUNCIATO


1. La svolta. Dagli anni Venti agli anni Trenta
Negli anni 20 e 30 l'Europa fu alle prese con condizioni di instabilità fortemente
caratterizzata da inquietudini sociali, stagnazione economica, conflittualità politica e crisi nei
rapporti internazionali
Questa situazione affondava le sue radici nei trattati della prima guerra mondiale

Francia e Gran Bretagna avevano imposto condizioni pesantissime alla Germania sconfitta
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L'impossibilità per la giovane repubblica tedesca nata dalle macerie dell'impero di
mantenere gli impegni finanziari imposti si rivelò subito una minaccia per la stabilità politica
dell'Europa

Inoltre la rivoluzione bolscevica in Russia alimentava nelle democrazie occidentali una


specie di controrivoluzione conservatrice contro il pericolo dell'esportazione del
comunismo, mentre la democrazia sembrava manifestare ovunque segni di declino
L'accelerazione della rivoluzione autoritaria di gran parte delle nazioni europee venne
favorita dal crollo dell'economia americana nel 1929 che aprì la strada ad un lungo periodo
di stagnazione, di disoccupazione generalizzata e impoverimento dei ceti medi noto come
''grande depressione''

Con questi problemi il sistema internazionale doveva essere normalizzato, doveva essere
mitigata la rivalità francotedesca

Patti di Locarno (1925): promossi dal ministro degli esteri tedesco Stresseman e quello
francese Briand, l'accordo prevedeva il reciproco impegno francotedesco a non violare le
frontieri occidentali della germania

Balcani: animata da uno spirito di revisione dei trattati di pace costituì la Piccola Intesa
riunendo Cecoslovacchia, Romania e Jugoslavia

Mondo coloniale: lo statuto di Westminister (1931) sancì la nascita del Commonwealth,


federazione su base volontaria di stati autonomi che si ritrovavano uniti nella sovranità
simbolica della corona di inghilterra, con il riconoscimento della completa indipendenza

2. Fascismi in area mediterranea


Negli anni 30 in Europa la crisi del sistema democraticoliberale diede vita alla diffusione di
regimi autoritari

Jugoslavia: stato plurinazionale di recente formazione. Il fenomeno dell'autiritarismo era


intorno alla Serbia

Italia: il fascismo una forte politica d'interesse per il mediterraneo, una propensione ad un
ritornato espansionismo coloniale che avrebbe allontanato l'Italia dalla Francia e Gran
Bretagna e avrebbero avvicinato il paese alla revisionista Germania
In questo orientamento lo portarono ai Protocolli di Roma (1934): patto a 3 con austria e
ungheria

Portogallo (1926): una rivolta militare del generale Gomes da Costa portò allo scioglimento
del parlamento e alla revoca della costituzione portando al governo Salazar
Nel 1933 assunse il potere sulla base di un programma ispirato ai principi corporativi e al
modello del partito unico

Anche la penisola balcanica: ci fu un affermazione di governiautoritari come in Romania


vide il governo personale di re Carlo II trasformato in una vera e propria dittatura
In Grecia ci fu l'ascesa al potere del generale Metaxas, il quale istaurò un regime autoritario

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3. La guerra civile in Spagna
Conquista dell'Etiopia (1936): L'Italia di Mussolini era riuscita a conquistare l'etiopia
sconfiggendo il monarca

Per l'Italia la guerra d'Etiopia significava la sconfessione dell'accordo di Stresa (1935) con il
quale si condannava la violazione degli obblighi della Società delle Nazioni da parte della
Germania nazista

Spagna: Dopo la fine della dittatura de Primo de Rivera nel 1930 le elezioni del 1931
seguirono la vittoria del partito repubblicano e socialista in seguito al quale il re Alfonso XIII
preferì abbandonare il paese
Con la proclamazione della repubblica i governi democratici di Azana avviarono una politica
di riforme che fosse in grado di far uscire il paese dalla secolare arretratezza economica e
sociale
La riforma agraria cercò di colpire l'aristrocrazia e il clero e ciò favorì nel 1933 il successo
delle destre e l'inizio del bienno nero dove la destra provò a distruggere l'ordinamento
democratico
Contro l'evidente pericolo di un ritorno alla dittatura militare, le forze democratiche si
riunirono nel Fronte Popolare, comosto da repubblicani, socialisti, comunisti e anarchici e
vinsero le elezioni del 1936
Ma la vittoria alle elezioni mise in luce la spaccatura interna al fronte tra repubblicani e le
forze disinistra che diede speranza alle destre di recuperare la situazione tramite un colpo di
stato militare
Il generale Francisco Franco iniziò l'insurrezione dalle truppe di stanza in Maroco e di quelle
in Andalusia
Già alla fine di settembre nel 1931 la falange franchista occupava la parte nordiccidentale
del paese
Da questo momento si opponevano due fronti in Spagna, quello di Franco e quello del
fronte popolare che fece scoppiare la guerra civile (1936-39)

L'esercito franchista si rifaceva ideologicamente all'esperienza del fascisno e del nazismo. Le


potenze occidentali rimasero neutrali nel conflitto popolare che fu aituato soltanto dall'urss
e da brigate di volontari che affluivano da tutto Europa
La resistenza repubblicana durò moltisimo e si conlcuse nel 1939 con l'assedio di Barcellona
e poi di Madrid

Le potenze Occidentali con la loor politica di Appeachement assistevano inermi


all'escalation hitleriana (Anchluss, Sudeti invasione Polacca
1939: l'Italia firma con la Germania il patto di acciaio, allenza militare tra i due paesi.

4. La spina nel Fianco: la questione ebraica in Palestina


Palestina >>> dopo la guerra la SDN (società delle nazioni) diede il mandato sulla Palestina
alla GB che dopo la Dichiarazione Balfour si impegnarono a costruire un focolaio ebraico in
Palestina
Tra il 1922 e il 1929 l'immigrazione ebraica raddoppiò
La vita in Palestina fu caratterizzata da azioni di guerriglia da ambo le parti Ebraica e Araba,
culminata con il massacro di Hebron, (1929)
68
Fu allora che la GB dovette rivedere le proprie posizioni sul tema dell'immigrazione araba
Nel corso degli anni 30 la lotta tra le due fazioni divenne sempre più cruenta tanto che
nacque l'orrganizzazzione armata ebraica Irgun

Commissione PEEL >>> fa parte degli sforzi inglesi per risolvere la questione, nella
commissione PEEL si giungeva a delineare due diversi stati e una zona sotto mandato
britannico
Approvato dagli Sionisti fu respinto dagli arab
La questione palestinese fece emergere il Panislamismo nel mondo arabo, l'immigrazione
ebraica veniva vista come un aspetto opprimente del colonialismo europeo

L'Egitto >>> qui, il panislamismo trovò la sua grande espressione politica


1928: nascita della società dei fratelli Musulmani >>> la società professava il ritorno alla
religione come centro della vita dei credenti
Questa visione sul piano politico si traduceva in un rifiuto generale della civiltà occidentale
L'assenza dei partiti, la conservazione del Califfato, la prevalenza della Sharia
La fratellanza nata in Egitto trovò terreno fertile in tutto il Maghreb nella penisola araba, in
Persia, India e Indonesia

Parte X: Il tempo delle rotture


Durante la guerra dal 1939 al 1945 essa tocca in maniera energica il mediterraneo quasi
nella sua interezza
Si ricordi la guerra in Italia nei Balcani ma anche nel nordafrica
Nella guerra nelle regioni coloniali del mediterraneo essa sembra accelerare quella forza
propulsiva nata tra le due
Guerra di un nazionalismo arabo pronto ad opporsi al dominio coloniale

cap. 23: IL NUOVO ORDINE MEDITERRANEO


1. La seconda guerra mondiale in area Mediterranea
Seconda guerra mondiale (1939-45)-> la tensione esplose quando le truppe hitleriane
invasero la Polonia
Solo in questo momento la Francia e la GB decisero di dichiarare guerra alla Germania
Nel mediterraneo la Politica di Appeachement aveva trovato il culmine nel 1937 con la firma
di Gentlemen's Agreement tra Germania, Gb e Italia, con cui ci si impegnava a mantanere lo
Status Quo nel mediterraneo
In europa l'apice di questa politica fu la conferenzaz di Monaco 1938, che consentì all'Italia
di annettere la Boemia
Il conflitto scoppiato il 1 Settembre 1939 presentava almeno 3 caratteri nuovi rispetto al
passato:
1) Vera e propria guerra di movimento, coinvolse fronti e campi di battaglia
2) Guerra Ideologica (contrapposizione di sistemi politici, liberaldemocrazia e
comunismo contro nazifascismo.)
3) Conivolgimento popolazioni civili
Ben presto il conflitto ebbe dimensioni globali con l'entrata in guerra di Giappone e USA
69
La guerra nel Mediterraneo attraverso due diverse fasi:
1) All'indomani dell'intervento italiano a fianco della Germania, 10 Giugno 1940. Da
questo momento la guerra entra nello scacchiere mediterraneo , prima le operazioni
belliche erano svolte solo nello scenario europeo, dove Hitler era riuscito a sconfiggere i
Francesi e occupare Parigi
Oltre al Belgio, l'Olanda e i paesi nordici, la Francia veniva divisa in 2
Il nord sotto occupazione tedesca, nel sud-ovest veniva instaurato il Governo di Vichy, con a
capo Petain
Italia: l'entrata in guerra significava muoversi nello scacchiere nordafricano per conquistare
dalla Libia l'Egitto contro la GB. Dopo un iniziale avanzata le truppe italiane subirono una
pesante sconfitta nel Febbraio 1941, i Tedeschi inviarono rinforzi in aiuto degli Italiani
Parallelamente all'impresa africana Mussolini guardò ai Balcani dichiarando guerra alla
Grecia (1940) -> la guerra fu una disfatta, i greci aiutati dagli inglesi occuparono 1/3
dell'Albania

JUGOSLAVIA-> nel 1941 si era avuto un colpo di stato in cui il Re Pietro II aveva rovesciato
un governo filo-fascista e stipulato l'micizia con l'URSS. Per punire l'alleata ribelle Hitler
decise di muovere dalla Bulgaria al Mar Egeo un attacco massiccio, coinvolgendo la
Jugoslavia e la Grecia, i paesi furono occupati dall'esercito tedesco.

BALCANI-> Grecia venne organizzata da un'amministrazione filo tedesca, in Jugoslavia ci fu


un governo militare tedesco mentre in Croazia, resasi indipendentesi affermò il governo
Filo-nazista di Ante Pavelic.

2. La guerra Totale
URSS-> nel 1941 Hitler invase l'URSS. Dopo una iniziale e trionfale avanzata in territorio
russo, il conflitto divenne una guerra di logoramento
Nel 1942 solo la GB era rimasta fuori dalla conquista Hitleriana. Proprio in questo anno inizia
il rovesciamento di forze nel conflitto. Con l'entrata degli USA il conflitto poteva dirsi
mondiale

NordAfrica-> nel 1942 le truppe americane guidate da Eisenhower sbarcavano in Marocco,


inoltre, gli inglesi alcune settimane prima avevano vinto la Battaglia Di Alamein, che aveva
riccacciato le forze dell'Asse in Cirenaica
Ormai chiuse su due fronti, le truppe Italo tedesche, condannate da Rommel, arretrarono
sempre più. La sconfitta era prossima
Gia dal 1943 iniziarono le conferenze tra gli alleati per decidere il futuro assetto del mondo
post-bellico

Conferenza di Casablanca (1943)-> confronto tra Churchil e Roosvelt sul problema di come
mettere fine al conflitto
Gli americani volevano uno sbarco nel nord-africa, i russi premevano per un rafforzamento
del fronte orientale, mentre gli inglesi volevano agire in più punti logorando il nemico
Il Mediterraneo sembrava la porta d'accesso per la definitiva sconfitta del nemico

70
Sbarco in Sicilia (1943)->qui le operazioni militari furono quanto mai lente e caute, le forze
alleate impiegarono 2 anni per risalire la penisola
L'avanzata alleata avvenne in un clima di smarrimento del paese dovuto alla caduta di
Mussolini, sostituito da Re Vittorio Emanuele III con il maresciallo Badoglio
Il nuovo governo pur affermando di restare a fianco dei tedeschi, giunse ben presto alla
firma di un armistizio con gli alleati anglo-americani, fornendo ai tedeschi il pretesto per
occupare la penisola
Si venne a creare una situazione in cui vi erano gli alleati al Sud e i Nazisti a nord che
trasformarono il paese in un campo di battaglia
Mussolini che intanto era stato liberato dai tedeschi costituì al nord la Repubblica di Salò,
governo filo-tedesco

Sbarco in Normandia -> la maggior operazione militare che si fosse vista nella storia
Con lo sbaro iniziò la liberazione delle truppe anglo-americane della Francia, mentre ad Est
l'Armata Rossa liberava i paesi dell'est arrivando fino a Berlino. (18 Maggio 1945)

3. I Problemi del dopoguerra


Conferenza di Potsdam (17 Luglio- 2 Agosto 1945)->ci si rese conto che i vincitori della
guerra erano 2 :USA e URSS. 2 visioni del mondo ideologicamente opposte.
Quella comunista sovietica e quella democratica e capitalista degli USA
La rottura tra le due potenze subito dopo la fine della 2 Guerra mondiale provocò uno
scontro chiamato GUERRA FREDDA, scontro ideologico fatto di un equilibrio (Terrore
atomico)
La storia del Mediterraneo nel dopoguerra resta in questo quadro Bipolare

Spagna e Portogallo->resistevano i regimi di Franco e Salazar

Italia->dopo il Referendum del 946 fu proclamata la Repubblica

Francia->la 1°reppubblica fu segnata dall'instabilità interna dovuta alla lotta dei maggiori
partiti e la presenza di un forte partito comunista
Questi paesi entrarono rapidamente nel blocco occidentale legati agli USA. La penisola
Balcanica entrava nell'orbita sovietica

Grecia->si profilava la vittoria delle forze comuniste, ma gli americani si opposeroe


instaurarono un presidente filo-americano

Truman (Dottrina del Containment)->contenere il comunismo in ogni parte del mondo


Piano MARSHALL->aiuti economici da parte degli USA per la ricostruzione Europea.
NATO (1949)->organizzazione militare di mutua assistenza in funzione antisovietica a cui
aderirono Usa, Canada,GB, Francia, Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Danimarca,
Norvegia, Islanda, Portogallo, Grecia, Turchia, Germania occidentale

In area sovietica non mancarono le corrispettive organizzazioni:


COMECON: aiuti economici.
Patto di VARSAVIA:alleanza militare.
ONU (1945) ->organismo sovranazionale, impegno nel risolvere controversie internazionali.

71
4. Il Mediterraneo nella guerra fredda e l'emergere del medio-oriente
Jugoslavia:qui dopo una lunga guerra partigiana era divenuto presidente il leader comunista
Tito
Egli era riuscito a tener a freno le divergenze etniche e aveva attuato l'unificazione del paese
La J. Fu anche la prima nazione socialista ad opporsi al potere di Mosca, liberandosi
dall'ingerenza sovietica
Il paese si aprì al commercio con l'Occidente

Sul piano internazionale Tito si fece promotore del Movimento dei Paesi Non Allineati nato
nel 1952, Conferenza di Bandong. -> insieme tra i 2 blocchi

Medio-oriente-> nel 1945ancora prima del ritiro delle truppe francesi e inglesi, era sorta la
LEGA ARABA, comprendeva: Egitto, Transgiordania, Iraq, Libano, Arabia Saudita, Yemen,
Algeria, Libia
La lega aveva lo scopo di rafforzare i legami tra gli stati arabi e coordinare la politica estera

Problema Arabo—israeliano-> durante gli anni 30 aumentarono gli arrivi di Ebrei in


Palestina
Gli scontri tra le due fazioni si facevano sempre più cruenti, la GB delegò all'ONU la
soluzione per risolvere il problema
L'ONU si dichiarò favorevole ad un piano di spartizione territoriale che prevedeva u no stato
arabo e uno ebraico e Gerusalemme era posta sotto controllo internaazionale

Il progressivo ritiro degli inglesi, lasciò spazio a scontri armati sempre più cruenti

Guerra Arabo-Isrealiana(1948): provocata dalla decisione del leader ebraico Ben Gurlon, di
proclamare la nascita dello Stato di Israele
Fu a questo punto che gli stati arabi confinanti entrarono in guerra contro Israele
La vittoria di Israele nel 1949 decretava la nascita dello stato su una superficie molto più
grande di quanto avesse diritto
Gerusalemme era stata divisa in due parti, la parte est araba, la ovest agli israeliani
Intanto l'Egitto aveva occupato la Striscia di Gaza e la Giordania i territori della Cisgiordania

La nascita di israele comportò l'esodo dei profughi palestinesi verso la Cisgiordania.

cap. 24: IL MEDITERRANEO TRA RIVOLUZIONI E STABILIZZAZIONE


1. La decolonizzazione del mediterraneo Maghreb
Tunisia:l'iniziativa politica volta a raggiungere l'indipendenza riprese con decisione all'inizio
degli anni '50 con il rifiuto di una proposta avanzata da parigidi una Co-ovranità Franco-
tunisina
Seguì un periodo di repressione da parte francese, mentre i tunisini presenti in europa
organizzarono gruppi terroristici (La mano rossa)
Alla fine i francesi cedettero alle pressioni del partito nazionalista Neo-Destur guidato da
Burghiba concedendo l'indipendenza nel 1956
Fu proclamata la repubblica presieduta da Burghiba
72
Marocco:l'indipendenza fu portata avanti dal sultano Muhammad V, che regnava dal 1927
I francesi adoperarono la politica della repressione esiliando il sultano e dichiarando fuori
legge il partito nazionalista dell'Istiqlal. Ciò non fece altro che acuire la resistenza
accelerando il processo di indipendenza del 1956
Il Marocco diveniva indipendente sotto la monarchia di muhammad V.
Nel 1965 il successore Hassan II instaurò un governo personale

Algeria: vera colonia di popolamento francese


Nel 1951 scoppiò una vera e propria rivolta sotto la guida del Fronte di Liberazione
Nazionale, FLN guidato da Ben Bella
Si aprì un periodo di forte impiego militare della Francia per il mantenimento dello status
quo. L'azione del FLN assunse il carattere di una vera e propria guerra
L'aggravarsi del conflitto portò nel 1958 ad un colpo di mano dei Federali Salan e Massu
esponenti degli ultras che riunivano Nazionalisti e militari
Appoggiati dai coloni francesi, stabilirono ad Algeri un comitato di salute pubblica
Questo grave gesto portò in Francia alla caduta della 4°Repubblica e il generale Degaolle
ritornò al potere
La violenza del conflitto isolò la Francia di fronte all'opinione pubblica
Accordi di Evian (1962): L'Algeria divenne indipendente, si trovò in una forte instabilità
causata da una dura guerra
Il colpo di stato militare del consiglio rivoluzionario guidato dal colonnello Houari
Boumedienne nel 1965 mise fine al governo di Ben Bella
Il nuovo governo impose una politica Islamista con forti impronte Socialiste che portò
l'Algeria nell'orbita sovietica

Libia: posta sotto l'amministrazione fiduciaria delle nazioni unite, raggiunse l'indipendenza
sotto il re Mohammad Dris II (1969) che mantenne il paese in un immobilismo feudale
Solo dopo il colpo di stato dei giovani ufficiali guidato dal giovane colonnello Muammar
Gheddafi, il paese attuò un rapido processo di modernizzazione

2. La rivoluzione egiziana e la svolta del 1956


Egitto:nel 1952 un nuovo corpo sociale affermatosi rapidamente nella realtà egiziana
Gli ufficiali liberi guidati da Nasser rovesciando la monarchia di Re Faruk
Nasser esprimeva tutte le convinzioni di una nuova elite che considerava le forze armate
come il perno dello stato che si opponevano all'imperialismo, sionismo e politica delle
nazioni ocidentali

Guerra arabo israeliana: nata dalla volontà di Nasser di costruire la diga di Assuan
Per la costruzione chiese finanziamenti a USA e GB che gli rifiutarono aiuto
Quindi, Nasser chiese aiuton all'URSS che si impegnò nella istituzione della diga, inoltre
nazionalizzò il canale di Suez
Gb Francia e Israele intervennero militarmente occupando pozzi petroliferi nel Sinai
La guerra che sembrava una proposizione delle guerre coloniali fu oltraggiata da Usa e Urss
L'ONU condannò l'escalation e vennero ritirate le truppe

Sul piano immediato il prestigio guadagnato da Nasser fu ampio

73
Nel 1957 una maggioranza filo-nasseriana aveva vinto le elezioni in Giordania creando un
forte attrito sociale e costringendo l'esercito inglese ad intervenire

Siria: si instaurò un governo filo-egiziano che propose la fusione con l'Egitto e venne
proclamata la Rau (1948), fu un completo fallimento poichè si basava su una semplice
assimilazione della Siria all'Egitto

3°guerra arabo-israeliana (1967): Nasser decise di chiudere il golfo di Aqaba al traffico


marittimo israeliano
La risposta israeliana fu immediata, l'aviazione distrusse a terra la quasi totalità delle forze
aeree egiziane
La guerra dei 6 giorni-> gli israeliani sbaragliarono le forze egiziane siriane e giordane
Il territorio di Israele quadruplicò con l'acquisizione del Golan e del Sinai, Gerusalemme e
Cisgiordania
La sconfitta causò sul piano internazionale la crisi del Nassirismo e un ridimensionamento
dell'Egitto

3. Il Mediterraneo nella formazione della nuova Europa


Integrazione europea: nascita (1949) del consiglio d'Europa creato per discutere le grandi
questioni di interesse comune
Nel 1951 prese vita un progetto accarezzato dai grandi padri dell'idea europea, Schuman,
Mowei, Adenauer, Degasperi
Fu creata la CECA a cui aderì Italia, Francia, Germania, e Benelux
L'esperienza della CECA indusse gli stati membri a proseguire sul terreno delle intese
economiche

Roma, CEE(1957): comunità economica europea, area economica tra le 6 nazioni con il
progressivo abbassamento dei dazi doganali e la libera circolazione delle merci
Tra il 1957 e il 1974 ci furon o tra CEE e paesi del sud Mediterraneo solo accordi commerciali
di natura Neo-Coloniale. La Francia fu la nazione più attiva in tal senso

Francia:nel 958 la 5°repubblica francese restituì alla Francia la possibilità di riguadagnare il


ruolo centrale nella politica europea
Negli anni della ripresa la Francia preferì accentuare i caratteri di nazione forte dell'Europa
continentale, creando un forte asse Franco-tedesco, piuttosto che una politica mediterranea

Italia: dopo le elezioni del 1948 si era aperta l'eta del centrismo con la Democrazia cristiana
che operò per l'adesione al Piano Marshall alla NATO legando il paese al blocco occidentale
Il solo interesse mediterraneo del paese fu la questione di Trieste, 1954, che generò
tensione con la Jugoslavia
L'Italia voleva la città di Trieste
Dopo una breve escalation di toni tra i due governi fu trovata una soluzione diplomatica: la
restituzione all'Italia della zona A, alla Jugoslavia la zona B
L'Italia per tutti gli anni '50 fu attraversata da un grande boom economico, in cui contribuì
l'intervento dello stato

74
Jugoslavia, Albania, Bulgaria, Romania: si assisteva ad un diffuso inasprimento dei rapporti
con il potere centrale sovietico, con la ricerca di forme di propria autonomia politica e di
elaborazione del comunismo

Grecia: alla Spagna e al Portogallo si aggiunse nel 1967 un'altra dittatura


Un colpo di stato militare. Le ragioni di questa brusca svolta vanno ricercate nel crescente
contrasto tra il re conservatore Costantino II e il leader delle forze di centro Papandreou che
appoggiato dalla sinistra rischiava di vincere le elezioni e la paura di spostare la Grecia nel
blocco orientale
Per questo, gli USA appoggiarono il tentativo sovversivo dei colonnelli.

cap. 25: APOGEO E CRISI DEI BLOCCHI


1. Il mediorente epicentro di una nuova crisi
Il sistema che era uscito dalla guerra ovvero quello della contrapposizione tra i blocchi negli
anni '70 subì forti attacchi, il più violento lo si ebbe in ambito economico

Mutamenti economici: nel 1971 il presidente americano Nixon annunciò la sospensione


della convertibilità del dollaro in oro
Era la fine degli accordi di Bretton Woods (1944) che avevano consacrato la supremazia
della moneta americana dell'economia globale

Guerra del Kippur (1973): attacco egiziano ad Israele che permise all'Egitto di recuperare il
Sinai. Alla vittoria dell'Egitto contribuì anche l'atteggiamento dei paesi arabi che puntarono
sulla loro unica forza: il petrolio.

2. L'europa meediterranea ripensa se stessa


Crisi petrolifera del 1973: l'economia europea venne colpita dall'aumento del prezzo del
greggio
Per l'intero decennio l'aumento del prezzo del petrolio causò una forte inflazione in tutti i
paesi occidentali

Crisi delle dittature

Grecia: nel 1974 venne a cadere la giunta militare


Si costituì un governo civile guidato da Karamanlis leader del partito liberale, subentrò nel
1981 il leader del partito socialista Papandreu

Portogallo: Nel 1974 la rivoluzione dei garofani pose fine al regime di Caetano succeduto a
Salazar nel 1968
Il governo socialista di Mario Soares preso il potere nel 1976 traghettò il paese nel processo
di transizione democratica, facendoaderire il portogallo al CEE

Spagna: alla morte di Franco (1975) il giovane re Juan Carlos seppe garantire il passaggio alla
democrazia

75
Nel 1977 fu sciolto il partito franchista e si ebbero le prime elezioni che diedero la
maggioranza alla moderata unione del centro democratico guidato da Suarez Gonzales, ma
nel 1982 la vittoria andò al partito socialista di Felipe Gonzales che spianò la strada ad una
vita democratico parlamentare.

3. Il dialogo euroarabo: un tentativo di confronto mediterraneo ante


litteram
La crisi petrolifera nel '73 portò ad una nuova fase nei rapporti tra paesi CEE e sponda sud
del mediterraneo, prima la cooperazione si reggeva solo su acordi Bilaterali

L'inizio della nuova fase si deve al presidente francese Pompidou e quello tunisino Burghiba
L'obiettivo arabo fu quello di garantirsi l'appoggio europeo contro Israele, quello europeo
era di natura economica

Riunione del Cairo (1975) : definì i principi di relazioni privilegiate tra europei ed arabi
Ispirate a legami di buon vicinato
La cooperazione aspirava a ridurre il Gap tecnologico e creare le condizioni per lo sviluppo
del Maghreb e del Mashreq
Partito con buone premesse, il dialogo finì nel corso degli anni '80 in un impasse dovuta alla
frammentazione policentrica della regione mediorentale che impediva di mantenere una
costanza di interlocutori politici

4. Il 1979: una nuova svolta nella storia mediterranea


Rivoluzione iraniana (1979): Scià: regime repressivo nazionalista e autocratico, alternò
istanze modernizzatrici a spietate repressioni
Fomentata rivoluzione islamica dallo Ayatollah Komeini, costretto all'esilio a Parigi seppe
imprimere al malcontento politico un carattere religioso spingendo per la caduta del
governo corrotto
Lo Scià fu costretto a scappare, il 30 marzo 1979 nasce la Repubblica Islamica, costituzione
sulla Sharia
Iran: paese antioccidentale e islamista

Invasione sovietica dell'Afghanistan (1978): data dall'appoggio al governo filo-sovietico a


Kabul, ma nella logica sovietica di conquistare una nuova influenza nello scacchiere
mediorientale.
Una guerriglia Islamista si oppose all'invasione

Accordi di Camp Davin (1978): intanto gli Usa avevano avuto un grande successo politico
facendo incontrare il presidente israeliano Begin e quello egiziano Adat
Israele si impegnava a restituire all'Egitto il Sinai e dare progressiva autonomia a Gaza e
Cisgiordania in cambio del riconoscimento dello stato di Israele
Il prezzo della pace fu l'espulsione dell'Egitto dalla lega araba

Iraq (1979): con la presa al potere di Saddam Hussein instaurò un governo dittatoriale, in
politica estera: mettere in discussione gli equilibri nella regione
Questo fu evidente nella Guerra di 8 anni incoraggiata contro l'Iran per conquistare i pozzi
petroliferi del sud del paese
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Algeria (1979): con la morte del presidente Boomedienne, l'Algeria si trovò ad affrontare un
rapido deterioramento delle conquiste sociali e politiche ottenute dopo l'indipendenza
I motivi di disagio si accumularono nei dieci anni della presidenza Bendjdedid favorevole alla
libereralizzazione dell'economia
Nel corso degli anni 80 la crisi economica costrinse il governo a ridurre il Walfare

Marocco (1979): ha conservato una legittimazione di ordine religioso

Tunisia: nel 1987 il primo ministro Ben Ali ha deposto con un colpo di stato autoritario il
presidente Burghiba avviando un governo personalistico

Parte XI: Un mediterraneo post-moderno


L'atto più significativo per il mediterraneo in questo periodo è la nascita dell'ue, processo
nato per superare il tragico confronto tra Francia e Germania e per rispondere alla
decadenza dell'europa nei nuovi equilibri planetari

Gli anni'70 sono il momento decisivo tra l'incontro dell'UE con il mediterraneo con l'ingresso
di Portogallo Spagna e Grecia
1989: caduta del muro di Berlino. L'Europa prende un nuovo slancio, la riunificazione
tedesca permise l'allargamento dell'UE ad est
Accordi Maastricht: moneta unica

Luiqidate le eredità della guerra mondiale, concluso il confronto della Guerra fredda, il
Mediterraneo diventa con la tragedia dell’ex Jugoslavia il teatro della prima forma di
conflitto dell’età globale, si fa laboratorio dell’equilibrio fondato sull’egemonia di una sola
potenza

cap. 26: IL CROLLO DEI BLOCCHI E LE NUOVE EGEMONIE NEL


MEDITERRANEO
1.Verso la crisi del sistema bipolare
Ronald Reagan (anni ’80) >>> con la salita al governo in USA di Ronald Reagan si aprì un
mutamento del sistema economico americano e globale, caratterizzato da una forte spinta
neoliberista, a cui fece seguito l’abbattimento del Walfar State americano
Questa prospettiva trovò favore in GB da parte del primo ministro Tatcher
Nell’europa continentale, in cui governavano per lo più partiti socialisti, ci fu un’opposizione
al modello neoliberista
L’opposizione portata in primis dal presidente francese Francois Mitterand, che propugnava
un modello sociale europeo che non avrebbe rinunciato a sviluppo e modernizzazione

Crollo del muro di Berlino 1989 >>> negli anni ’80 il sistema bipolare entrò in crisi, nel 1985
con la salita al potere in URSS di Gorbaciov, s’avviò una stagione di democratizzazione e
aperture economiche che andarono a cozzare con il monolitico partito comunista sovietico,
questo non fece altro che accelerare la crisi, che partì dai paesi satelliti dell’Est, che uno

77
dopo l’altro si staccavano dall’URSS, cui culmine di ciò fu la caduta del muro di Berlino nel
1989
2 anni dopo nel 1991 anche l’URSS implodeva mettendo fine al regime comunista e
smembrandosi in più repubbliche che andarono a costituire la Asia

Gli USA rimasero l’unica superpotenza, ma stentarono a costruire un nuovo ordine


mondiale, la prova fu la I. Guerra del golfo (1991) >>> l’Iraq di Saddam Hussein invase il
vicino Kuweit, territorio ricco di pozzi petroliferi
Contro l’Iraq l’ONU impose sanzioni
Gli USA intervennero militarmente, pensando di imporre la propria influenza nella regione
La guerra rappresentò una svolta sotto molti aspetti
In primo luogo, si trattava del primo conflitto spettacolarizzato, ovvero vissuto in tempo
reale grazie all’informazione televisiva capillare
In Europa si formò un vasto movimento pacifista contestando duramente il governo
americano

2. Alla ricerca di un’identità europea


la caduta nell’ordine bipolare mutò le condizioni del processo di integrazione economica
europea

Guerra della ex Jugoslavia (1992-1999) >>> alla morte di Tito nel 1980, emersero contrasti
tra le 6 repubbliche che componevano la Jugoslavia

Sede cattolica (Slovenia, Croazia), mussulmana (Bosnia) e ortodossa (Serbia Montenegro)


Oltre ad acuire il tutto, vi era l’egemonia politica della Serbia piu strettamente legata
all’esperienza Jugoslava
La posizione di Slovenia e Croazia era poi rafforzata da un’economia avanzata, basata
sull’industrializzazione e turismo
La crisi scoppiò nel 1991 quando la Slovenia e la Croazia dichiararono la secessione, seguite
dalla dichiarazione d’indipendenza della Macedonia
Ne derivò una violenta guerra tra Serbia e Croazia caratterizzata da massacri e
bombardamenti massicci
Dopo mesi di guerra la CE e la comunità internazionale decisero per il riconoscimento
dell’indipendenza di Slovenia e Croazia
Il conflitto si estese in Bosnia

Qui il presidente mussulmano Izetbegovic aveva sperimentato una repubblica federata
multietnica che era stato osteggiato dalla componente serba della popolazione
La guerra che ne scaturì, fu tra le più cruenti

→ Accordi di Daxton (1995) → I rappresentanti di Bosnia, Croazia, e Serbia, si riunirono per


prevedere la nascita di uno stato Bosniaco sulla base di una spartizione dell’amministrazione
del territorio
Gli accordi di Daxton videro come protagonisti: il presidente americano Bill Clinton

78
3. Le nuove fasi del conflitto arabo-israeliano
ISRAELE → I governi guidati da esponenti del partito di destra che si susseguirono negli anni
80, quello di Begin (1977-83) e quelli di Shamir (1983-84/ 1986-92) avevano iniziato a
coltivare l’idea della creazione di una “Grande Israele” a scapito dei territori palestinesi
Le occupazioni dei territori alimentarono i gruppi fondamentalisti ebraici, tra cui spicca il
Likud, si trattava di un vero e proprio ritorno al sionismo delle origini

QUINTA GUERRA ARABO ISRAELIANA (1982) → L’attacco israeliano rivolto verso il Libano
come misura preventiva contro gli attacchi della guerriglia palestinese
Le milizie israeliane si posero come obbiettivo di creare una zona di sicurezza di 40 km in
Libano del sud
L’offensiva si tradusse ben presto in una drammatica esperienza bellica con massacri nei
campi profughi di Sabra e Shatila, preparati dalle milizie cristiane della falange libanese con
l’appoggio dell’esercito israeliano
Dopo la guerra, si assiste a un generale rafforzamento delle azioni di guerriglia e resistenza
contro l’occupazione israeliana in Libano
Nacque il partito fondamentalista degli Hizballah

PRIMA INTIFADA (1987) → rivolta nei territori palestinesi di giovani che vedevano nella
rivolta l’unica via d’uscita

ACCORDI DI OSLO (1993) → la politica del presidente americano Bill Clinton si incanalò verso
risultati positivi che portarono Israele e l'OLP al reciproco riconoscimento
Questo processo portò alla reazione del fondamentale del fondamentalismo ebraico
che mise in serio pericolo i risultati degli accordi di Oslo
L'escalation di atti terroristici giunse fino all'assassinio del presidente del premier
israeliano Rabin; questo decretò la fine della stagione del dialogo e l'inizio di una
stagione difficile
Il congelamento del dialogo con l'Autorità palestinese voluto dal nuovo primo ministro
Netanyahu, ex leader del Likud, portò Israele a una presa di espansione degli insediamenti in
particolare intorno Gerusalemme
Questo clima portò all'esplosione di una seconda intifada palestinese (1998), che giustificò
in Israele il ritorno al potere di Sharon

4. Il sistema maghrebino: uno e multiplo


I cinque Stati del Maghreb compresero di dover rafforzare i legami regionali per poter far
fronte alle nuove esigenze della polarizzazione politica

ACCORDI DI MARRAKECH(1989) → Algeria, Marocco, Tunisia, Libia e Mauritania. Nasceva


l'UMA (l'Unione del Maghreb arabo)
La costituzione dell'UMA rappresentò una svolta nelle relazioni nel Maghreb, si affermava
esplicitamente la volontà di perseguire una strategia comune

Durante gli anni della Guerra Fredda, i paesi del Maghreb svilupparono proprie prospettive
in politica estera
La Mauritania mantenne forte il rapporto con la Francia; il Marocco si schierò con le potenze
occidentale, mantenendo un rapporto privilegiato con la Francia; la Tunisia pur
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condividendo la scelta marocchina, si lasciò un ampio margine nell blocco sovietico; Algeria
e Libia furono affascinate dal progetto terzomondista

ALGERIA → alla fine degli anni '80, un forte movimento fondamentalista di matrice islamica
FIS (Fronte Islamico di Salvezza) si radicò nel paese vincendo le elezioni di stato legalizzato. Il
paese scoppiò in strisciante guerra civile alimentata da un violento terrorismo

cap. 27: IL MEDITERRANEO NELL'ERA GLOBALE


1. I rapporti Nord-Sud e le scelte dell'Occidente
GLOBALIZZAZIONE → Movimento di merci, capitali e persone che supera le frontiere degli
stati, il termine viene usato per descrivere il mondo nel nuovo sistema economico post '89
una nuova economia dettata dalla rivoluzione informatica, con il solitario dominio
americano

Nel mondo globalizzato si assiste sempre più allo sviluppo di una dimensione del potere
sovranazionale da un lato e regionale dall'altro che, nell'uno come nell'altro caso, erode la
classica dimensione statale della politica, mentre, sotto il profilo economico e sociale, il
declino della produzione di fabbrica in virtù della trasformazione tecnologica ha
comportato la riduzione della classe operaia e l'emergere di figure produttive non
inquadrate nello schema classico del lavoro

CRISI (2008) = crisi finanziaria partita dagli Stati Uniti ha creato profonde disparità sociali ed
economiche all'interno degli stati, tra differenti nazioni e persino continenti

2. Un nuovo inizio: il partenariato euromediterraneo


La nuova politica mediterranea fu inaugurata nel 1992 con lo scopo di migliorare attraverso
l'accesso dei prodotti della sponda sud sul mercato dei paesi dell'UE e maggiori aiuti
finanziari. L'innovazione in questa politica fu la cooperazione finanziaria orizzontale
Il bilancio di questo tipo di politica fu negativo, poichè l'intervento finanziario favoriva
investimenti a breve termine a discapito di quelli a lungo termin

CONFERENZA DI BARCELLONA (1995) = nascita del partenariato euromediterraneo


Vi parteciparono UE, Algeria, Autorità palestinese, Cipro, Malta, Egitto, Giordania, Israele,
Libano, Marocco, Siria, Tunisia, Turchia)

L'obiettivo era quello di costruire tra le due sponde del mediterraneo un dialogo per la
realizzazione di un'area di pace e di uno spazio economico condiviso
Un partenariato su tre livelli :
1. Partenariato di politica e sicurezza
2. Quello economico e finanziario
3. Partenariato sociale, culturale e umano

Da un punto di vista economico, si puntava su una ricchezza autoalimentata dalle relazioni


commerciali tra le due sponde superando gli accordi bilaterali e puntando su quelli regionali

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3. Le nuove guerre
RIPRESA DEL CONFLITTO IN JUGOSLAVIA (1996) = permanente instabilità turbava il Kosovo,
regione abitata per l'80% da albanesi insofferenti nei confronti del governo serbo
La situazione peggiorò con la vittoria delle elezioni serbe di Milosevic
Dopo un anno di crescenti violenze in Kosovo e stragi, portò la situazione alle estreme
conseguenze

OPERAZIONE NATO (1999) = cominciarono i bombardamenti della Nato su Serbia e Kosovo,


che in poco tempo misero in ginocchio la Serbia

La guerra terminò nel 2000 con la caduta del regime di Milosevic e la vittoria
dell'opposizione guidata da Kostunica
Il Kosovo passò sotto amministrazione dell'Onu

CONFLITTO ARABO-ISRAELIANO = nel 1999 con il ritorno al governo in Israele dei laburisti di
Barak si prospettava una nuova stagione di pace, che portò ai colloqui di Camp David (2000)
Qui Barak si dichiarò disponibile ad importanti concessioni
Ma per Arafat una questione restava rimaneva inevasa, quella del ritorno in patria dei
profughi palestinesi che avevano lasciato le proprie terre nel 1948
Fu su questo problema e gli accordi fallirono, ciò comportò la caduta di Barak e la nuova
ascesa di Ariel Sharon, ovvero della destra israeliana
La risposta palestinese fu l’inizio di una nuova rivolta
Dentro alla svolta radicale palestinese vi era il cambio di leadership ai vertici dell’OLP
Il partito di Arafat sempre più compromesso e corrotto, e la popolazione iniziò a preferire
Hamas
Una formazione politica a carattere islamico
La situazione precipitò sempre più in azioni di terrorismo e ritorsioni da parte israeliana
sotto il governo di Sharon nel 2005-2006
Nel 2006 il nuovo presidente israeliano Olmert, la sua priorità è stata quella di inasprire i
rapporti con i palestinesi e la messa in sicurezza dei confini, inoltre in questi anni è palesata
l’incapacità del nuovo presidente palestinese Abu Mazen di tenere a freno la diffusione del
terrorismo

4. La Turchia moderna
Turchia >>> negli anni della guerra fredda scelse di far parte del blocco occidentale, con la
precoce adesione della NATO 1952
L’elemento più importante in politica estera è rappresentata dalle rivalità con la Grecia
>>> questione su Cipro >>> l’isola era stata autonoma popolata a maggioranza greca
e minoranza turca
Nel 1974 il regime dei colonnelli cercò di annettere l’isola al territorio greco, incontrando
opposizione della popolazione turca
L’episodio fornì alla Turchia lo spunto per creare una minuscola repubblica nella parte Nord
dell’isola
Solo nel 1999, quando la Grecia inviò cospicui aiuti ad Ankara per fronteggiare gli effetti di
un terremoto, che il rapporto tra i 2 paesi si avviò ad una fase di distinzione

Kurdistan >>> regione compresa tra Turchia, Iraq, Siria e Iran richiedente l’indipendenza
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La Turchia ha sempre opposto estrema resistenza contro il popolo curdo
L’indipendenza del Kurdistan porterebbe alla riduzione di 1/5 del territorio turco
La repressione turca arriva all’apice nel 1999 con l’arresto del leader curdo Ocalan

L’ingresso nell’UE >>> nel 2005 si sono aperti i negoziati tra UE e Turchia per l’adesione della
Turchia nell’UE, ma sorgono molti problemi tra cui la questione Cipriota e il ritorno
all’islamizzazione nella vita politica turca

cap. 28: LA COSTRUZIONE DEL NUOVO MEDITERRANEO


1.L’11 settembre è il Mediterraneo
11 settembre 2001 >>> l’attacco terroristico sferrato al cuore dell’Occidente da parte di Al
Qaeda, l’organizzazione guidata dallo sceicco saudita Osama bin Laden, impressionò a tal
punto l’opinione pubblica mondiale da essere considerato fin da subito come uno
spartiacque epocale, la fine di una storia e il principio di un’altra

Dopo la guerra fredda l'ingerenza americana nel medioriente, aggravata dalla prima guerra
del golfo aveva creato in molti strati del mondo musulmano un'avversità nei confronti
dell'occidente e la nascita di movimento integralisti islamici
Il presidente americano Bush dopo l'attacco terroristico nel 2001 iniziò una forte politica
aggressiva

Afghanistan (2001): scossi dall'attentato gli Stati Uniti aiutati da una colazione di paesi
vastissima attaccò l'Afghanistan ritenuto il paese che grazie al governo integralista dei
talebani, proteggeva e finanziava al Qaeda
L'azione militare si trasformò in una sorta di crociata contro il terrirosmo che su scala
globale minacciava l'occidente

Iraq (2003): seconda guerra del golfo: sulla scia della guerra in Afghanistan il presidente
americano Bush decise di invadere l'Iraq di Saddammhussein accusato di detenere armi di
distruzione di massa e di essere un sostenitore di Al Queda
Questa volta l'iniziativa americana in Europa incontrl degli oppositori come Francia e
Germania che vedevano in questa guerra soltanto l'ennesima prova della forza
dell'imperialismo americano
Questo clima aggressivo da parte americano aumentò nel mondo arabo le simpatie ad Al
Queda e na lascita di numerose cellule dell'organizzazione in molti paesi europei portando
attacchi terroristici prima a Madrid (2004) e poi a Londra (2005) dimostrado quanto
l'organizzazione sia ormai ramificata

2. Il mediterraneo europeo.
L'adesione dei nuovi paesi nell'ue nel 2005 e poi nel 2007, paesi dell'est europa voleva
significare il superamento della fase di separazione che aveva caratterizzato l'europa fino al
1989
Questo ha portato ad un allontanamento verso le prospettive mediterranee dell'ue

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Alcuni paesi mediterranei si sono candidati all'ingresso nell'ue come Croazie, Turchia e
Macedonia, a solo la Croazia ha le carte per l'ingresso

Caso Turchia: il paese dovrebbe adeguarsi ai criteri dell'ue, quello che preoccupa l'ue è la
questione cipriota, quella curda e la forte instabilitò del sistema istituzionale
Nel 2006 i negoziati sono stati rilanciati grazie all’impegno del primo ministro turco
Erdogan che ha rinsaldato le alleanze occidentali

Potenziali futuri candidati >>> l’Albania, Bosnia, Montenegro, Serbia, Kosovo

Verso il 2010: una valutazione del dialogo euromediterraneo

Tra il 1995 e il 2010 si sono susseguite 3 conferenze euromediterranee:


-1997: Malta -2000:Stoccoloma -2001:Marsiglia

Le quali hanno tentato di definire le tappe di partnership.

Conferenza di Napoli (2003): riuscì a raggiungere importanti risultati come la costituzione


dell'assemblea parlamentare euromediterranea che in futuro avrebbe dovuto garantire al
processo d'integrazione maggiore visibilità e trasparenza el'istituzione della fondazione
euromediterraneaper il dialogo interculturale

Primi dieci anni di partnership: hanno visto la conquista di un ruolo centrale nel problema
euromediterraneo nell'agenda dell'UE

Motivi di contrasto: uno dei più importanti è la definizione di terrorismo per le delegazioni
arabe basata su una distinzione tra terroristi e resistenti per il proprio paese
Per gli europei questa definizione è inaccettabile

Un secondo motivo di contrasto è il riaccursi del conflitto israelo-palestinese

UPM (unione per il mediterraneo) 2008: rilancio del partenariato euromediterraneo


promosso dal presidente di turno del consiglio europeo Sarkozy
Era frutto della volontà francese di rilancio del dialogo in un momento di difficoltà nei
rapporti commerciali con i paesi del Maghreb
Anche UPM è stato accusato di un forte carattere eurocentrico
Con il riprendere dei bombardamenti israeliani su Gaza ha fatto chiedere all'Egitto la
sospensione di tutti gli incontri nell'ambito dell'unione Europea

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