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EUROPA FEUDALE

Dopo la morte di Carlo Magno l’impero carolingio ebbe un progressivo indebolimento, causato sia
dall’estensione territoriale e dalle incursioni delle nuove popolazioni.

Successore fu Ludovico il Pio che suddivise l’impero per i tre figli:


- Lotario, al quale viene affidata la parte centrale, compresi alcuni territori italiani, prende la
corona imperiale;
- Carlo il Calvo, al quale spetta la parte occidentale dell’impero;
- Carlo il Germanico, che regnerà sulla parte orientale.
Dopo la morte di Lotario ci sono molti conflitti per la successione, e si concluderanno nell’843 con
il trattato di Verdùn, e solo nel 982 si avrà una riunificazione dell’impero.

All’indebolirsi dell’impero, corrisponde l’aumento del potere dei vassalli che diventano più
autonomi, infatti possono amministrare la giustizia e riscuotere le tasse nel proprio territorio, e
anche arruolare un esercito. L’autonomia dei vassalli si impose anche sui contadini liberi che si
insediavano nelle vicinanze, dando così vita alla signoria di banno.

Un punto emblematico della perdita di forza dell’impero si ha con l’emanazione del capitolare
(testo liturgico scritto in capitoli) di Quierzy, nell’887, secondo il quale viene riconosciuta
l’ereditorietà dei feudi maggiori: fino ad allora erano solamente dei benefici che però
appartenevano sempre al sovrano, mentre adesso diventano proprietà dei signori.
Cambia il rapporto anche tra feudo-vassallo, viene indebolito l’uno e rafforzato l’altro.
Sempre nell’887, Carlo il Calvo viene deposto dai vassalli e, con questo avvenimento, finisce il
Sacro Romano Impero e inizia un periodo, chiamato anarchia feudale.

Nel 1037 Corrado II, nella constitutio de feudis, riconosce l’autonomia anche ai feudi minori, inizia
così il feudalesimo. Il rapporto tra signore e lavoratori non si basava più sulla semplice fiducia, ma
su un effettivo legame economico: l’economia curtense. Veniva diviso il feudo in pars dominicia
(parte del signore) e pars massaricia (parte dei contadini), che pagavano tramite un canone,
ovvero una parte del raccolto. Durante il feudalesimo si diffonde l’incastellimento, ovvero la
tendenza ad erigere castelli e a fortificare la città per difendersi dalle sempre più frequenti
invasioni.
IL NUOVO ASSETTO EUROPEO
Verso la fine dell’IX secolo e l’inizio del X secolo, ci sono delle nuove invasioni in europa
occidentale:
- Gli ungari/vareghi da est  provenivano dalla penisola scandinava;
- I saraceni dal sud  provenivano dalla penisola araba;
- I normanni da nord  provenivano dalla normandia.

Queste invasioni bloccarono la ripresa economica socio-politica che aveva caratterizzato l’età
carolingia, questo era dovuto anche al fatto che al fatto che, in Europa, solamente l’impero
bizantino e il callifato di Cordova avevano eserciti regolari: nel resto dell’europa, soprattutto in
Italia, ogni regione cercava di autodifendersi con una difesa in itinere.

I SARACENI

Nella penisola araba c’era il califfato di Baghdad, ovvero l’ex impero persiano che fu frantumato
dall’impero carolingio. Le conseguenze di queste frantumazioni furono: stati perennemente in
conflitto, non abbastanza forti da contrastare una guerra santa, facendo così diffondere l’Islam ai
Saraceni.

I saraceni erano avventurieri indisciplinati, che si insiediavano lungo le coste del Maghreb, da cui si
muovevano sulle feluche (dal greco epholkion, ovvero scialuppa, erano imbarcazioni di ridotte
dimensioni, per far in modo che viaggiassero velocemente. Non erano però molto resistenti, infatti
non venivano usate per viaggiare in mari aperti, ma solo nelle acque interne.). Compivano
incursioni in tutto il mediterraneo occidentale, l’Italia e la Francia del sud.

Si insiediavano anche nelle isole e costituirono basi navali in Corsica, Sardegna e la costa francese.
Nel XII secolo giunsero in Provenza e massacrarono gli abitanti dei vilaggi, per poi insiediarsi su
un’altura copera di boschi di frassino, fondando così la colonia di Frassineto (Frainet).
Penetrarono all’interno di importanti abbazie: Nonalesa (piemonte) e Cluny (francia meridionale).
Quella di Cluny è più importante per la cattura dell’abate Mayeul, che fece intervenire anche i
feudatari cristiani contro i saraceni che persero nel 973. Le cose provenzali e Italiane rimmarranno
però di dominio saraceno.

Mayeul, o Maiolo, rimase orfano durante l’infanzia per colpa di guerre tra feudi, e si rifugiò in
Borgogna. Svolge gli studi a Lione e, dopo aver rifiutato l’incarico da arcivescovo a Besançon, entra
a Cluny come armarius (bibliotecario), per poi essere eletto come abate dal vecchio abate Aimaro
stesso, ormai divenuto cieco. Grazie a Maiolo si diffonde l’ordine benedettino in moltissimi
monaster, raggiungendo anche l’Italia, e si diede molto da fare per ristrutturare l’abbazia di Cluny
e fondò anche un’altra chiesa ad essa afiliata.
Quando fu rapito, nel 972, l’aristocrazia si mobilitò e Gulielmo I organizzò una guerra contro i
saraceni pur di liberarlo, che furono cacciati dalla provenza nella battaglia di Tourtour.
I MUSULMANI IN SICILIA/ITALIA MERIDIONALE

Nell’827, i musulmani tunisini intrapresero la conquista della Sicilia sottraendola ai bizantini, e


governandola fino all’arrivo dei normanni, nel 1061. Fu una fase positiva per l’economia, poiché i
musulmani:
- introdussero nuove colture: zafferano, canapa, gelsi per i bachi, cotone e agrumi;
- avendo una posizione centrare nel mediterraneo, divenne tappa obbligatoria delle rotte
commerciali, dando nuovo impulso ai traffici anche presso altre città del sud.
In questo periodo la sicilia ebbe un enorme sviluppo e la capitale divenne Palermo, diventata un
raffinato centro culturale/artistico. Dalla Sicilia gli Arabi conquistarono altri possessi bizantini:
Taranto e Bari furono domini arabi dall’847.

GLI UNGARI

Nel IX secolo, gli ungari (o magiari) erano una popolozione nomade sconosciuta che mise a
soqquadro l’europa occidentale:
- si stabilirono sul Danubio nell’890;
- si spinsero fino a Parigi;
- saccheggiano e incendiano Pavia, 899 e 924,
- giungono nel Lazio e in Puglia.
Facevano delle invasioni stagionali (primavera/autunno) e solo nelle campagne o abbazie poiché
non erano in grado di assediare per un lungo periodo borghi fortificati.
Nel 955 Ottone I affrontò gli ungari a Lechfeld, sconfiggendoli e costringendoli ad una ritirata verso
la Pannonia. Qui si stanziarono definitivamente, dando origine al futuro regno d’Ungheria. Nel 996
cca ci fu la conversione al cristianesimo del re Vaik e il matrimonio con una principessa della
Baviera, così facendo il regno d’Ungheria fa ingresso nel sistema dei potenti regni europeri, infatti
verrà incoronato da Silvestro II nel 1000 e assunse il nome di Stefano.

I VICHINGI

Si sono stanziati nella penisola scandinava nel IX sec. Furono chiamati normanni (veniano dalla
norvegia, nord-manaland). Erano dei guerrieri avveturosi, bramosi di gloria, crudeli e sleali.
Avevano la fama di essere invincibili marinai.
Si spostavano in bande poco numerose ma molto agguerrite, si organizzarono anche per
conquistare pezzoni di territorio anche sfruttando l’abilità guerresca che ponevano al servizio dei
feudali in lotta tra loro.
Si convertirono al cristianesimo e questo agevolò la fusione con l’elemento autoctono.

NB Le invasioni erano dovute dall’incremento demografico dovuto alla poligamia e alla
primogenitura (che poteva essere lineare, agnatizia o cognatizia). Un altro fattore alla base delle
spedizioni fu l’incremento dell’attività commerciale lungo le coste del mare del nord, con il diretto
aumento della pirateria, ovvero il compiere atti sleali e illegali in ambito nautico.
Nell’874 un piccolo gruppo i insidiò in Islanda e, dopo un secolo, con Eric il Rosso si spinsero fino
alla Groenlandia. Dimostratono interesse anche per la Gran Bretagna del Nord, dove si insediarono
prima sulle isole e poi in scozia e in irlanda.

I NORMANNI IN FRANCIA

I normanni provenienti dalla Danimarca, conquistarono le coste francesi dello stretto della Manica
e dell’Atlantico dove si stanziarono. Arrivarono a saccheggiare anche la penisola iberica e le coste
del nordafrica. A metà 800 saccheggiarono 2 volte Parigi, continuarono su tutta la penisola che da
loro prese il nome di Normandia. Nel 911 Carlo il Semplice, ultimo erede di Carlo Magno, concesse
al loro capo il titolo di duca di Normandia. Le loro invasioni si spinsero anche nel mediterraneo e
Inghilterra.

I VAREGHI DELLA RUSSIA

I vareghi venivano chiammati anche Rus  rematore, erano gli abitanti della svezia
dell’VIII secolo. Iniziarono la colonizzazione delle coste baltiche e da qui penetrarono nella
Polonia e nella Russia. Sfruttando il sistema fluviale del volga e del Don, arrivano al mar
nero, toccando anche Kiev e Novgorod. Attraverso queste rotte fecero fluire il commercio
con Bisanzio. A bisanzio davano legname, ambra e schiavi in vambio di beni di lusso e
spezie. I vareghi intrapresero un processo d’integrazione con i bizantini slavi del sud del
baltico. Alla fine del I millennio, le due componenti etniche si assimilarono, dunque
Rus  indica sia i bizantini che i vareghi. Una nuova entità nasce, la Russia. Nel IX furono
creati i principati di Kiev e Novgorod, unificai nel 980 da Vladimir il Grande, che rese il
cristianesimio la religione ufficiale, che contrinuì a far entrare la Russia nell’orbita europea.

NB anche gli slavi si convertirono al cristianesimio e diedero vita alla Polonia, Bolmia e
Paramia.

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