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I Normanni

I Normanni alla conquista del Mezzogiorno


Mentre nell’Italia si affermavano i Comuni, al Sud sorgeva il Regno dei Normanni. Fra il X e l’XI secolo, erano giunti in
Italia meridionale gruppi di guerrieri normanni, disposti a offrire i loro servigi militari ai signori locali; e ad alcuni di
loro ottennero dei terreni di notevole estensione. Il loro insediamento venne quindi favorito dalla situazione politica
di quelle terre, caratterizzata da una forte tendenza al particolarismo.
L’alleanza tra Chiesa e Normanni
Questa situazione di incertezza non era mal vista dalla Chiesa, la quale aveva interesse nel non formarsi un regno
unificato ai confini del suo Stato. Pertanto, preoccupata dall’espandersi dall’influenza dei Normanni, la chiese tento
di contrastarla con le armi per poi cercare di stabilire degli accordi privilegiati, in modo che il loro sostegno potesse
tornare utile contro il potere imperiale. I pontefici, quindi, consideravano meno pericolosa l’azione normanna
rispetto a quella imperiale.
La nascita di un unico Regno Meridionale
Nel 1059 papa Niccolò II firmò a Melfi un accordo con i capi normanni Riccardo di Aversa e Roberto il Guiscardo;
quest’ultimo ottenne dal pontefice il titolo di duca di Calabria, Puglia e Sicilia. Il papa accettava il dominio dei
Normanni sull’Italia Meridionale in cambio della propria potenza militare al servizio della Chiesa, cercando di
cacciare gli arabi dalla Sicilia. Nel 1077 Roberto il Guiscardo riuscì a compiere la riunificazione dell’Italia Meridionale,
ma già a partire dal 1060 suo fratello, Ruggero I, aveva iniziato la conquista della Sicilia, completata nel 1091.
Con l’incoronazione a Palermo di Ruggero II di Sicilia, il Sud Italia fu unificato in un unico regno nel 1130. Da quel
momento i Normanni consolidarono i loro domini e condussero una politica di espansione territoriale e commerciale
sul mare, in direzione delle coste africane e dei Balcani.
L’amministrazione dello Stato Normanno
Lo Stato Normanno conservava caratteri feudali, ma si caratterizzava per un forte controllo centrale. In questo
contesto, quindi, non poterono svilupparsi istituzioni comunali; e le poche città autonome, come Amalfi, Napoli,
Salerno e Bari, vennero ricondotte sotto il giogo normanno.
I sovrani crearono una classe dirigente di funzionari cosmopoliti che riflettevano le varie esperienze politiche da cui
era nato il Regno unitario del Sud. L’efficiente amministrazione consentiva anche il controllo della Chiesa locale, sul
modello arabo-bizantino. Questi elementi di tipo “moderno” faceva contraltare il fatto che i Re Normanni fossero al
vertice di una complessa gerarchia feudale comprendente i discendenti dei precedenti conquistatori; questo
costringeva i sovrani normanni ad avere vincoli e dipendenze e a lasciare ampi spazi di autonomia giurisdizionale. Si
trattava dunque di una struttura non omogenea, con elementi contrastanti di centralismo e decentramento feudale.
Storia Normanna in Sicilia
All’inizio del XI secolo la popolazione normanna era conosciuta per il brigantaggio e per la sua vocazione come
mercenari.
Il legame con la Sicilia ha inizio quando, intorno al 1040, i Normanni furono assoldati dai Bizantini per cercare di
rimpadronirsi sotto la dominazione Islamica.
I Normanni, restando stupiti della ricchezza dell’isola, decisero di provare ad invadere l’isola intera.
La prima incursione Normanna sull’isola avvenne ad opera di Ruggero Primo d’Altavilla.
Dopo questo primo approccio, Roberto il Guiscardo insieme al fratello minore, nel 1061, conquistarono Messina e
cominciarono a fortificarla.
Nel 1063 Ruggero I sconfisse gli arabi. Grazie a questa vittoria Ruggero I si assicurava buona parte dell’isola.
Conquistò Catania nel 1071 e Palermo nel 1072 e divenne così Re della Sicilia.
Il regno normanno continuò con il figlio di Ruggero I, Ruggero II, il quale, dopo aver conquistato l’Italia Meridionale,
divenne il Re di Sicilia nel 1130, facendo diventare la Sicilia uno stato “moderno” grazie a istituzioni come: il primo
parlamento e il Catasto.
Dopo di lui regnarono: Simone, Guglielmo I, Guglielmo II e Tancredi. Qui finì l’era Normanna.
Il matrimonio tra Enrico IV, figlio dello Svevo Federico Barbarossa e Costanza d’Altavilla segnò la fine della
dominazione Normanna e l’inizio dell’età Sveva della Sicilia.

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