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A differenza di altre parti d’Europa, dove questo processo era sfociato nella
formazione di ampie compagini statali governate da monarchie, in Italia si
costituirono vari Stati territoriali su scala regionale, nessuno dei quali con
la forza e il potere necessario per condurre con successo un’opera di conquista e
unificazione delle realtà politiche presenti nella penisola.
Il nuovo assetto territoriale italiano è quindi caratterizzato da
un policentrismo composto da cinque Stati regionali di forza grossomodo
equivalente: il Ducato di Milano, la Repubblica di Venezia, la Signoria di
Firenze, lo Stato pontificio e il Regno di Napoli.
Ad eccezione del Regno di Napoli e dello Stato pontificio, a fare da traino alla
ridefinizione territoriale degli Stati italiani furono le città. A partire
dalla metà del XIII secolo le istituzioni comunali cittadine cominciarono ad
entrare in crisi a causa delle continue lotte intestine tra le varie fazioni.
Curiosità