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UN SISTEMA DI GOVERNO ALTERNATIVO

Crisi economica del tardo medioevo // Assenza dei poteri universali // Conflitti interni ed esterni ai comuni

Per questo si sperimenta un governo alternativo al comune e si iniziano ad allungare i mandati per provare a
mantenere una stabilità politica. Si iniziano ad avere poteri più centralizzati e personalizzati, che a volte non
erano legittimi, ma raggiunti tramite la conquista di un comune da parte di un signore/condottiero.

Si viene a formare un sistema nettamente oligarchico.

DALLA SIGNORIA URBANA AL PRINCIPATO

A causa degli scontri tra guelfi e ghibellini, il signore ebbe sempre più margine di manovra politica. Con le
signorie l’esercito passò direttamente al soldo del signore. Inoltre il signore trasforma la corte in un centro di
cultura e promuove l’architettura.

Il signore non si accontenta dell’approvazione del popolo, ma per avere più potere, vuole essere legittimato dal
papa o dall’imperatore, così nasce la carica del vicariato. (Vicario del papa o dell’imperatore)

STATI REGIONALI

AL centro sta la chiesa, al sud Angiò e aragonesi per il regno di Napoli e Sicilia, nella fascia alpina e subalpina ci
sono signorie feudali. Al nord ci sono molti piccoli stati regionali con una grande tendenza all’espansionismo.

DUCATO DI MILANO

Era molto sviluppato nella produzione tessile e metallurgica e contava più di 100.000 abitanti.

La politica era caratterizzata dallo scontro tra Visconti (ghibellini)e Della Torre (guelfi).

Alla fine vincono i Visconti che vengono riconosciuti vicari imperiali da Enrico VII.

Alla fine del 1300 Gian Galeazzo Visconti, esponente della stessa famiglia, governa la città e ottiene il titolo
ereditario di duca 1395.

In seguito il regno passa in mano a Filippo Maria che ne guida l’espansione, ma nel 1427 fu sconfitto a
Maclodio dall’esercito veneziano.

Lui fu l’ultimo della stirpe dei Visconti, nel 1441 Francesco sforza si sposa con Bianca Maria Visconti figlia di
Filippo Maria, prende il potere e da inizio a una nuova dinastia.

REPUBBLICA DI VENEZIA

Non c’è un vero e proprio signore, ma si sviluppa un carattere sempre più oligarchico: nel 1297 il consiglio con
la riforma chiamata “Serrata del Maggior Consiglio”, decidono di limitare la possibilità di accesso al consiglio ai
soli membri delle famiglie del Libro d’Oro. (Registro dei nobili)

1310 – Viene creato il “Consiglio dei Dieci” che accentua ulteriormente l’oligarchia.

Oltre al vasto “Stato da mar” comincia un’espansione territoriale anche sulla terraferma tanto che gli viene poi
affiancato un ampio “Stato da tera”, spingendosi fino a minacciare Milano.

La necessità di espandersi su terra affiorò dopo la guerra di Chioggia, combattuta contro Genova, in cui,
nonostante la vittoria, si persero alcuni domini.
STATO TERRITORIALE FIORENTINO

Città molto potente per il commercio e le banche. Non c’è un signore unico, ma si crea un’organizzazione
comunale: 6 priori, un podestà e un capitano del popolo. Dopo la battaglia di Benevento (1266) vengono
espulsi dalla città i ghibellini, però poi i guelfi si dividono in neri e bianchi.

Bianchi – Capeggiati dai Cerchi /// Neri – Capitanati dai Donati

Oltre ai problemi economici/finanziari, si aggiungono la peste e il tumulto dei Ciompi.

Tra le famiglie fiorentine più influenti acquistavano sempre più autorità due: Albizzi e Medici.

Cosimo de’ Medici fu il primo che trasformò Firenze in una signoria.

PICCOLI STATI

Genova: Repubblica, conquista la Corsica e viene poi sottomessa da visconti e Francia

Mantova: Marchesato governato dai Gonzaga

Urbino: Ducato governato da Federico da Montefeltro condottiero per conto di papa Sisto IV

Rimini: Malatesta condottieri per il pontefice che diventano vicari papali nel 1392

Ferrara: Signoria dei d’Este

Piemonte: Savoia che possedevano feudi sparsi per il nord

STATO DELLA CHIESA

Nel periodo della cattività avignonese ci sono dei conflitti interni a Roma tra i baroni per il potere. I più
importanti erano Orsini e Colonna che iniziano a creare una situazione di caos.

In questa situazione nasce Cola di Rienzo, notaio di umili origini che però riesce a diventare capo del
movimento popolare presentandosi come un novello tribuno della plebe.

Reprime la potenza dei baroni e stabilisce un governo simile a quello delle altre città.

Però non è in grado di mantenerle e vengono organizzate due sommosse di cui la seconda riesce a ucciderlo.

Il papa approfittando della situazione, manda un cardinale a Roma, tale Egidio de Albornoz, che ripristina in
poco tempo l’unita dello stato della chiesa e, nel 1357, emana le Costituzioni egidiane.

Queste dividevano lo stato in cinque parti, ognuna governata da un rettore che rispondeva direttamente al
papa insieme a dei parlamenti regionali eletti periodicamente.

In seguito papa Martino V riprende il controllo su Roma e sullo stato della chiesa grazie al supporto della sua
famiglia: i Colonna. I comuni maggiori, tra cui Roma, persero completamente la loro autonomia e lo stato della
chiesa divenne sempre di più una monarchia centralizzata e il papa un “sovrano pontefice”.

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