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Cosa sono e quali sono le Signorie

Di Redazione Studenti. 03 Aprile 2021

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Caratteristiche delle Signorie che si sono formate in Italia a partire dalla fine del XIII secolo.

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LE SIGNORIE: COSA SONO E QUALI SONO

Le Signorie — Fonte: Ansa


In Italia non si formò una monarchia su base nazionale per una serie di
ragioni: i comuni, la presenza del pontefice, la mancanza di una città
capitale, colpa della presenza di troppe grandi città e fallì il progetto
imperiale di unificare il territorio. Per cui abbiamo la presenza di una
molteplicità di stati che non supereranno mai le dimensioni regionali.
Alcuni di questi erano già preformati. Le signorie podestarili divennero
veri e proprio principati, ma erano stati e non grandi monarchie.
 Tutto Storia: schemi riassuntivi e quadri di
approfondimento
Per conoscere e ricordare i concetti, gli eventi e i principali
avvenimenti della storia dalle origini a oggi.
In alcuni casi i podestà divennero dei signori, dopo la crisi economica e con
l'appoggio della popolazione. In altri posti furono gli esponenti delle
famiglie più potenti a diventare signori. La caratteristica principale di tutte
le signorie era la centralità del signore che viveva a corte e nelle cui
mani era concentrato tutto il potere. A corte gravitava tutta una rete di
funzionari che dipendevano dal signore che divennero veri e propri
mecenati, proteggendo artisti di tutti i generi. Un’altra caratteristica delle
Signorie è la presenza di compagnie di ventura, ossia eserciti mercenari
con a capo un condottiero e arruolati dai Signori in caso di conflitto.
All'inizio erano stranieri e venivano pagati anche con terreni, e quindi
vediamo in Italia un processo di rifeudalizzazione. In alcuni casi i
condottieri divennero anche signori, come gli sforza a Milano. Le Signorie
in Italia più importanti furono quelle dei Visconti e degli Sforza a
Milano e poi quella dei Medici a Firenze. Tra le Signorie minori,
ricordiamo: i Gonzaga a Mantova, gli Estensi a Ferrara, i Malatesta a
Rimini e i Savoia nel Canavese.
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LE SIGNORIE DI MILANO

A Milano i primi signori tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo a
contendersi il potere furono i Visconti e i Della Torre e a prendere alla fine
il potere furono i Visconti. I Visconti raggiunsero il massimo della loro
potenza con Gian Galeazzo Visconti, che sposò la figlia del re di Francia
Isabella di Valois e questo gli diede maggior potere e ottenne il titolo di
duca di Milano. Con Gian Galeazzo, Milano arrivò a conquistare la
Lombardia, l’Umbria e parte dei territori toscani. La crisi invece iniziò con
Filippo Maria Visconti, che perse vari territori con lo scontro contro
Venezia.
LE SIGNORIE DI VENEZIA

Nella Repubblica di Venezia il potere era nelle mani del doge, ma nei
fatti a gestire il potere era il Gran Consiglio della Repubblica in cui
sedevano tutti i rappresentanti dell'oligarchia veneziana. Venezia era una
grande potenza e aveva esteso anche sul mare il suo controllo fino al Mar
Nero. Era meno forte sulla terra ferma e rischiò di essere sconfitta da
Genova proprio nel suo punto debole. Nel 1978 i genovesi riuscirono ad
entrare nei territori della Repubblica occupando l'isola di Chioggia. Venezia
cercò di espandersi in Italia scontrandosi con Filippo Maria Visconti, e in
questo scontro si distinse Francesco Bussone, detto il Conte di
Carmagnola. Nella battaglia di Maclodio riuscì a sconfiggere le truppe
milanesi in seguito al passaggio in quelle veneziane. Nel 1433 fu firmata la
pace di Ferrara nella quale Milano cedette Bergamo e Brescia a Venezia.

L'Italia degli Stati regionali tra 1300 e 1400


LE SIGNORIE DI FIRENZE

Firenze passò da signoria mascherata a signoria vera e propria nel 1532,


dove il potere era gestito da un Signore. Sopravvivono le istituzioni
nazionali. A Firenze nel 1378 ci fu il tumulto dei Ciompi: i Ciompi erano i
lavoratori della lana senza una propria bottega, non rappresentati da
un’arte.
Si ribellarono insieme ai Farsettai (i sarti) e ai Tintori per chiedere la costituzione
di nuove arti. Inizialmente i rappresentanti delle Arti Minori appoggiarono
l'insurrezione dei Ciompi e riuscirono ad ottenere la costituzione di nuove tre
arti, dette del popolo minuto. I rappresentanti delle Arti Maggiori minacciarono
la serrata, il blocco di tutte le attività economiche, e furono soppresse queste
tre nuove arti. Questa conflittualità sociale rafforzò il potere nelle mani
dell'oligarchia finanziaria, delle grandi famiglie della borghesia finanziaria la cui
ricchezza era legata al fatto che molti erano proprietari di banche, banchieri
(famiglie di Bardi e Peruzzi). Quando fallirono le banche il potere passò nelle
mani della famiglia Medici, che rappresentavano la borghesia mercantile. Il
primo della famiglia Medici fu Cosimo il Vecchio nel 1434, alla sua morte il
potere passò nella mani del figlio Piero nel 1464. Poi ai figli Giuliano e Lorenzo.
Giuliano fu ucciso nel 1478 con la congiura dei Pazzi. Grazie a Lorenzo e al suo
amore per le arti e per la cultura si arrivò al Rinascimento.
LE SIGNORIE DI NAPOLI

A Napoli nel 1443 Alfonso V di Aragona approfittando della crisi degli


angioini nel regno di Napoli che aveva rafforzato il potere dei baroni, con
l'appoggio dei Visconti di Milano, cacciò gli Angioini e si unificarono i regni
di Napoli e di Sicilia. I Visconti li appoggiarono perché gli Angioini erano
appoggiati dal re francese.
IL PAPATO DI AVIGNONE

A Roma tra il 1309 e il 1377 ci fu la cattività Avignonese: la sede del


pontificato fu spostata da Roma ad Avignone. Di questa assenza
approfittano le famiglie Orsini e Colonna. Nel 1347 ci fu un colpo di stato di
un notaio di origini umili, Cola di Rienzo, che con l'appoggio del popolo
romano si impossessò del Campidoglio e istituì la Sacra Repubblica
Romana e si autoproclamò tribuno della sacra Repubblica Romana per
riportare il potere a Roma.
Ma venne presto cacciato dai nobili romani per ritornare a Roma nel 1354 come
delegato del Papa. Venne ucciso dai nobili. Nel 1367 il papato ritornò a Roma.

Domande & Risposte

 Quali furono le Signorie principali in Italia?


 Visconti, Sforza e Medici.
 Come si formarono le Signorie in Italia?
 I comuni entrano in crisi e le città affidano il potere al podestà, al
quale subentrò la figura del signore.

L'Italia degli Stati regionali tra 1300 e 1400

A cura di Federico Goddi.

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L'Italia degli Stati regionali: dal tramonto dei Comuni alla nascita delle Signorie. Equilibri di potere
nell'Italia tra 1300 e 1400 nello scenario dell'Europa in fermento
Devi conoscere
 Il mercante nel Medioevo: storia, significato e caratteristiche
 I comuni nel Medioevo: nascita e sviluppo tra 1200 e 1300

Cosa imparerai
 La situazione politica in Italia tra 1300 e 1400
 Gli equilibri di potere in Italia e in Europa
 Differenze tra comuni e signorie

INDICE
 Crisi dell’età comunale
 Nascita delle signorie in Italia tra 1300 e 1400
 Regno di Napoli, Stato della Chiesa e nuovo equilibrio in Italia
 Concetti chiave

Infobox
Cosa

L'Italia dai Comuni alle Signorie

Quando

1300 - 1400

Dove

Italia

Precedenti

I Comuni nel Medioevo

Conseguenze

Nascita delle Signorie

Protagonisti

I Medici, Visconti e Sforza a Milano, Repubblica di Venezia

Frase celebre

‹‹Leggiamo che nessuno gli fu pari per capacità di dissimulare: a tal punto d’astuta sagacia che, giusta il vecchio proverbio, avrebbe potuto regnare
in perpetuo›› (Pier Candido Decembrio, Vita di Filippo Maria Visconti)

1Crisi dell’età comunale

Il Palazzo del Podestà in piazza dei Signori a Verona — Fonte:


Ansa

Crisi del papato e dei comuniCon la scomparsa di Federico II sfumò la possibilità di unire la
penisola italiana in un’unica entità. Mentre le monarchie di Francia e Inghilterra divenivano
nuovi modelli di governo a cui guardare, il papato ed i comuni, che erano stati i principali
antagonisti dello stupor mundi, entrarono in crisi.
Sconfitte politiche della ChiesaTra XIII e XIV, la Chiesa aveva subito notevoli sconfitte politiche,
sino al trasferimento della propria sede ad Avignone, ed i comuni denunciavano da
tempo un deficit di partecipazione del popolo alla vita politica, reso evidente dalla
mancata integrazione della popolazione del contado.

 Tutto Storia: schemi riassuntivi e quadri di approfondimento


Per conoscere e ricordare i concetti, gli eventi e i principali avvenimenti della storia
dalle origini a oggi.
Disprezzo dell’élites cittadine per gli abitanti delle campagneNon di rado, l’esclusione dei diritti
politici era accompagnata dal disprezzo manifestato dalle élites cittadine per gli
abitanti delle campagne. Quelle stesse élites non riuscirono a trovare contromisure alle
aspre tensioni sociali acuite dalla crisi del Trecento. Tra le motivazioni del tramonto dei
Comuni, un ruolo importante era giocato dalla distanza abissale tra privilegiati, che
amministravano il governo della città, ed emarginati dalla vita politica.
Approfondisci

Età comunale in Italia: storia e caratteristiche


Tessuto politico delle CorporazioniL’evoluzione della forma comunale in più articolate
organizzazioni statuali era impedita dalle politiche clientelari dei gruppi di potere, quasi
sempre legati da vincoli famigliari. Si trattava di potentati formati da vecchie famiglie
nobiliari e da nuclei famigliari che avevano accumulato ricchezze non da lunga data. Il
tessuto politico era caratterizzato dalle Corporazioni, i cui iscritti erano obbligati
ad un giuramento e si giovavano di una protezione garantita da una milizia
privata.
Fazioni di potereSpesso, il quadro politico non era tra i più edificanti: fazioni di potere,
l’una contro l’altra armata, si spartivano le ricchezze cittadine. In altre occasioni, a
muovere le fazioni era invece una precisa idea di governo, un disegno politico, o meglio
ancora, una visione della società come un corpo unico. In quelle circostanze, motivi sociali ed
economici si intrecciavano al meglio, componendo una trama che aveva aspetti rilevanti
nelle appartenenze ad una determinata “Arte”, o ad una qualsivoglia contrada. In tutti i casi
invece, la conquista del potere comportava per la fazione soccombente lutti,
esilio e persecuzioni di vario genere.

2Nascita delle signorie in Italia tra 1300 e 1400


Approfondisci

L'Italia nel 400: storia, signorie e politica


Istituzione del podestà e nascita della SignoriaIn un primo momento la risposta alla conflittualità
permanete nei comuni fu rintracciata in una nuova carica istituzionale: il podestà.
Tuttavia, la figura di vertice, seppur potente, non poteva risolvere i limiti strutturali che
erano connaturati al Comune ed acuiti dalle lotte tra famiglie rivali. Si affermò allora una
forma di governo inedita: la Signoria. Il fenomeno della signorie fu assai rilevante,
coinvolgendo tutta l’Italia centro-settentrionale. A questo punto, è utile elencare i possibili
profili di colui che la guidava, il “signore”:

 un podestà che si era guadagnato la fiducia e il consenso dei cittadini,


 l’esponente di una famiglia in vista,
 un individuo che aveva ottenuto il potere col classico colpo di mano.
Ritratto di Sigismondo Malatesta, Signore di Rimini (1417-
1468). Dipinto di Piero della Francesca — Fonte: Getty-Images

Signoria e potere dal bassoSono profili che dobbiamo leggere con attenzione, nella
consapevolezza che se esistevano certe sfumature, era invece sempre presente
un’investitura dal basso dell’uomo proiettato al comando. In sintesi, il signore
veniva investito del potere dagli organismi del Comune, normalizzando di fatto una
situazione eccezionale, che paradossalmente aveva rappresentato la negazione stessa degli
ordinamenti comunali. La perdita d’identità ed una buona dose d’incoerenza furono il
prezzo per il raggiungimento della pacificazione interna.
Evoluzione delle signorie: i principatiIl quadro generale era completato dal riconoscimento delle
signorie ad opera del papa o dell’imperatore, che le legittimavano rendendole dei
“principati”. In quel modo, il governo signorile diveniva quasi un potere assoluto.

Monumento a Gian Galeazzo Visconti. Opera situata nella


Certosa di Pavia — Fonte: Ansa

Estensi e da RomanoTra le più antiche signorie, sono da ricordare quella degli Estensi nel
ferrarese, a cui seguirono le esperienze di Modena e Reggio. Nell’Italia nord-orientale fu
rilevante il potere dei da Romano che controllavano numerosi centri tra cui Vicenza,
Treviso, Feltre e le importanti città di Padova e Verona.
Marchesi di Monferrato, di Saluzzo e i SavoiaNel Piemonte settentrionale dominavano i marchesi
di Monferrato, mentre in quello meridionale governava il marchese di Saluzzo. I
Savoia esercitavano il potere sulla Val d’Aosta e sul Canavese.
Malatesta, Montefeltro e da VaranoDiversa la questione per Romagna e Marche, dove la debolezza
dello Stato pontificio, che teoricamente deteneva il controllo di quelle regioni, si trovò in
pratica a scendere a compromessi con i vari signori: i Malatesta a Rimini, i Montefeltro a
Urbino o addirittura (vista la vicinanza con Roma) con i da Varano a Camerino.
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Ducato di Milano: origini e storia dei Visconti e degli Sforza


Ducato di MilanoTuttavia, queste signorie ebbero vita breve e non riuscirono a stabilire un
dominio durevole, a differenza di Milano, che rincorse il sogno di un processo unitario
dell’Italia settentrionale. Il Ducato di Milano rappresentò insieme alla Repubblica
fiorentina e la Repubblica di Venezia la massima espressione delle istituzioni
signorili in Italia.
Dominio di MilanoIl centro lombardo aveva raggiuto un predominio economico e militare già
nel XIII secolo. Grazie all’appoggio dato a Matteo Visconti dall’imperatore, Milano
aveva creato una fitta rete di domini e, successivamente, con Gian Galeazzo, che
acquisì il titolo di duca, la potenza dei Visconti incluse importanti città del Veneto, della
Toscana e dell’Umbria. Il tentativo di trasformare le terre dominate in un’entità statale unica
sfumò con la morte di Gian Galeazzo (1402).
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Signoria dei Medici di Firenze: cronologia e protagonisti


Signoria di FirenzeStesso dicasi per Firenze, che non riuscì a conferire un assetto stabile ed
unitario ai molti centri dominati in Toscana. Neanche con Cosimo dei Medici (al potere
dal 1434), uomo di immense ricchezze, fu raggiunto l’obiettivo di una
centralizzazione, pur mutando la natura stessa della signoria.
Repubblica di VeneziaA differenza delle prime due, Venezia mantenne una struttura oligarchica
con un’economia votata dapprima all’espansione marittima verso oriente, poi verso la
terraferma, dove si scontrò frequentemente con gli interessi dei Visconti.

Curiosità
Gian Galeazzo Visconti è detto anche Conte di Virtù per la contea di Vertus in Champagne ricevuta
in dote dalla moglie Isabella di Valois (figlia di Giovanni II re di Francia), che morì in seguito alle
conseguenze del parto l’11 settembre 1372.

3Regno di Napoli, Stato della Chiesa e nuovo equilibrio in Italia


Approfondisci

Re cattolici: storia di Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona


Regno di Napoli: limiti economiciIl più vasto Stato della penisola si trovava nell’Italia meridionale.
Il Regno di Napoli non aveva però una forza economica e militare tale da mettere in piedi
progetti egemonici. Le motivazioni sono da rintracciare nella permanenza di strutture
feudali, che costringevano il territorio ad una costante arretratezza, a dispetto delle ferventi
attività finanziare dei centri dell’Italia settentrionale, dove un’intraprendente borghesia
sviluppava traffici e commerci. Le posizioni chiave delle attività bancarie erano detenute da
uomini d’affari fiorentini o catalani, che non avevano alcun interesse ad investire sul luogo i
profitti.

Castel Nuovo a Napoli: Arco trionfale eretto su ordine di


Alfonso d'Aragona per celebrare la conquista del Rengo di Napoli nel 1443 — Fonte: Getty-Images

Dominio dei baroniEsclusa Napoli, non esistevano grandi centri che potevano essere paragonati
alle città d’Europa, mentre nelle campagne dominavano i baroni, che erano i principali
nemici della centralizzazione. L’immobilismo era uno dei modi migliori per conservare
il potere su masse di contadini impoveriti. La corona tentava di contrastare lo stato delle
cose, disgregando gli enormi latifondi, ma la tattica di concedere terre a nuovi privilegiati si
rivelò una medicina peggiore del male. La mancanza della borghesia rendeva sterile
il potere del re, che non riusciva a depotenziare l’operato dei baroni.
Ascesa al trono di Alfonso “il Magnanimo”Il tutto era acuito da una crisi dinastica che si risolse solo
con l’ascesa al trono di Alfonso “il Magnanimo”. Con il nuovo re si aprì una nuova fase. Fu
solo in quel momento, anche per esigenze geopolitiche – il collegamento del Regno alla
Corona d’Aragona – che furono avviate riforme amministrative che rafforzarono il
governo centrale.
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Compagnie di ventura: storia, caratteristiche e significato


Crisi dello Stato della ChiesaSe Napoli denunciava gravi problemi amministrativi, Roma si
trovava in una situazione ancor peggiore. Nonostante il ritorno a Roma di Gregorio XI, dopo
il periodo avignonese del papato, la crisi dello Stato della Chiesa si aggravò.
Gian Galeazzo Visconti e occupazione di RomaNel 1401-02 Gian Galeazzo Visconti, che stava per
conquistare Firenze, si fece conferire il titolo di protettore di Roma, occupando la
città. Morto Gian Galeazzo, la minaccia della dominazione esterna non scomparve.
Martino V e il ripristino della sovranità pontificiaSolo Martino V poté ripristinare la sovranità
pontificia di Roma con l’aiuto di Muzio Attendolo Sforza, un condottiero, capitano
di ventura, che lo aiutò a sopprimere ogni residuo di autonomia e vita municipale a Roma.
Ritratto equestre di Muzio Attendolo Sforza (1369-1424),
soldato di ventura — Fonte: Ansa

Filippo Maria Visconti e guerre italianeErano le prime avvisaglie delle guerre italiane che videro
protagonista Filippo Maria Visconti, che voleva ricostruire il vasto dominio di
Gian Galeazzo. Filippo sconfisse Firenze ma fu costretto alla resa da Venezia nel 1427. Ne
approfittarono alcune famiglie milanesi che cercarono di eliminare i Visconti proclamando la
Repubblica ambrosiana. Era un progetto velleitario che non teneva conto dell’incombente
presenza veneziana e che aveva allarmato la stessa Firenze costringendola ad un’alleanza con
Milano.
Equilibrio italianoLa guerra riprese, ma le potenze si logorarono senza trovare un vincitore, sino
alla pace di Lodi nel 1454. Ad un anno dalla firma, fu costituita la Lega italica con
Venezia, Firenze, Roma e Napoli unite alle decine di piccoli Stati satelliti. Quella
politica d’equilibrio non era altro che un atto di compromesso che testimoniava un dato
di fatto: l’Italia restava una realtà frammentata in cui lo spirito unitario non trovava ancora
posto.

Concetti chiave
Crisi dell’età comunale
Il Comune: il limite di una forma di governo non riformabile.
Il tessuto politico delle Corporazioni.

Nascita delle signorie in Italia tra 1300 e 1400


Il podestà: una soluzione calata dall’alto.
Signoria e potere dal basso.

Regno di Napoli, Stato della Chiesa e nuovo equilibrio in Italia


Il Regno di Napoli: i limiti economici di un sistema baronale.
L’equilibrio italiano: una scelta obbligata.

Domande & Risposte

 Quali furono i 5 grandi Stati protagonisti della vita italiana del XV secolo?

 Ducato di Milano, Repubblica di Firenze, Repubblica di Venezia, Regno di Napoli e Stato della Chiesa.
 Quali erano state le principali signorie italiane?

 Visconti e Sforza a Milano, Estensi nel ferrarese, Da Romano, Malatesta a Rimini, Montefeltro a Urbino, da Varano a
Camerino, Medici di Firenze.

 Come si passa dalle signorie agli stati regionali?

 Nel 1300 decadono definitivamente i Comuni e si affermano le Signorie che, conquistato il potere, cercano di ampliare i
propri territori scendendo in guerra con le città vicine formando dei veri e propri Stati regionali.

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