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I Promessi Sposi
Contesto Storico
La Storia di Manzoni
La Dominazione Spagnola
I Lanzichenecchi
I Paesaggi
Cinema e Televisione
Digressioni
I Quadri
Contesto Storico
I Promessi Sposi un romanzo storico di Alessandro
Manzoni,ambientato nel 1600 in Italia, durante loccupazione spagnola.
bench l'ambientazione fosse stata scelta da Manzoni con l'evidente
intento di alludere al dominio austriaco sul nord Italia, il romanzo
anche noto per l'efficace descrizione di alcuni episodi storici del XVII
secolo e delle condizioni di vita dei suoi abitanti. Infatti, Manzoni
inserisce nel suo romanzo diversi fatti storici realmente accaduti come
le carestie e le sommosse popolari dovute al pane e in seguito anche la
discesa delle truppe imperiali sul territorio milanese,che porteranno allo
scoppio della peste. Durante tutti questi eventi lautore descrive
parallelamente anche le condizioni dei cittadini del territorio di Milano e
inserisce delle critiche al sistema amministrativo del tempo definendolo
il pi delle volte con affermazioni irrisorie.
Contesto Storico
Molto importante nel romanzo anche il ruolo di alcune figure
ecclesiastiche, che della volte si vanno anche a contrapporre. Infatti accanto a
una figura debole e inetta come quella di don Abbondio, Manzoni presenta
anche figure pure e coraggiose come quelle di Fra Cristoforo e del cardinale
Federigo Borromeo (questultimo realmente esistito), che esprimono le forza
morale della chiesa del tempo, istituzione in grado di combattere larroganza e
le ingiustizie dei potenti del tempo.
A questi avvenimenti si mescolano e si intrecciano le vicende di Renzo
e Lucia, e spesso la loro piccola storia privata sembra scomparire, sommersa
nella grande storia di tutta l'epoca
La Storia di Manzoni
Alessandro Francesco Tommaso Manzoni (Milano, 7 marzo 1785 Milano, 22
maggio 1873) fu uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano.
considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi,
principalmente per il suo celebre romanzo I promessi sposi, caposaldo della
letteratura italiana.
Nasce a Milano il 7 marzo 1785 da Giulia Beccaria e da don Pietro
Manzoni, figlio di Alessandro Valeriano, pronipote di un ricchissimo mercante imprenditore lecchese, Giacomo Maria Manzoni, e di Margherita di Fermo
Porro.
Il giovane Manzoni dal 1801 al 1805 vive con l'anziano padre, don
Pietro, dedica buona parte del suo tempo alle ragazze e al gioco d'azzardo e
ha modo anche di frequentare l'ambiente illuministico dell'aristocrazia e
dell'alta borghesia milanese. Il compiacimento neoclassico del tempo gli ispira
le prime esperienze poetiche.
Nel 1805 raggiunge la madre a Parigi, dove passa due anni,
partecipando al circolo letterario dei cosiddetti ideologi, filosofi di scuola
ottocentesca.
Nel 1806-1807, mentre si trova a Parigi, appare per la prima volta in
pubblico come poeta, con due pezzi, uno intitolato Urania, in quello stile
neoclassico del quale poi lui stesso diventer il pi strenuo avversario; l'altro,
invece, un carme commemorativo in endecasillabi sciolti.
La Storia di Manzoni
Dal 1809 al 1827 ha occasione di frequentare i principali centri di cultura
europea.
La morte di Napoleone nel 1821 ispir a Manzoni il noto
componimento lirico Il cinque maggio. Gli eventi politici di quell'anno, uniti alla
carcerazione di molti suoi amici, pesarono molto sulla mente di Manzoni e il suo
lavoro di quel periodo fu ispirato soprattutto dagli studi storici, nei quali cerc
distrazione dopo essersi ritirato a Brusuglio.
Intanto, con l'episodio dell'Innominato, storicamente identificabile come
Francesco Bernardino Visconti (ma di recente critici come Enzo Raimondi vedono
nel Manzoni stesso la fonte letteraria del personaggio), inizi a prendere forma il
romanzo Fermo e Lucia, la versione originale de I promessi sposi, ambientato nei
luoghi lecchesi della sua infanzia, che fu completato nel settembre 1822. Dopo la
revisione da parte di amici tra il 1823 e il 1827, esso fu pubblicato, un volume per
anno, portando a un tratto grande fama letteraria all'autore.
In seguito Manzoni, si trasfer a Firenze nel 1827, in modo da entrare in
contatto e "vivere" la lingua fiorentina delle persone colte, che rappresentava per
l'autore l'unica lingua dell'Italia unita.
L'11 dicembre 1827 fu eletto socio
dell'Accademia della Crusca. Rielabor I promessi sposi dopo la "risciacquatura in
Arno" facendo uso dell'italiano nella forma fiorentina colta e nel 1840 pubblic
questa riscrittura. Con ci assumeva che quella era la prima vera opera frutto
totale della lingua italiana.
Nel 1860 fu nominato senatore del Regno: con questo incarico vot nel
1864 a favore dello spostamento della capitale da Torino a Firenze fintanto che
Roma non fosse stata liberata. Come presidente della commissione parlamentare
La Storia di Manzoni
Si susseguono
carestia, che
favoriscono la
diffusione di
epidemie
Aumentano le
rendite e il
Prelievo Fiscale
Il denaro nelle mani dei
proprietari era investito
nel lusso, non in
attivit produttive
Indice
Le Reazioni
alla Crisi
In Spagna e in Italia del sud
laristocrazia reagisce alla
diminuzione delle rendite con un
forte processo di rifeudalizzazione
Crisi
Agricola
Guerra dei
TrentAnni
Rivolta
Contadina
Pesante
Fiscalismo
Indice
Indice
Indice
Il matrimonio.
Non si svolgeva secondo scelta della ragazza, ma secondo la scelta che i genitori ritenevano pi conveniente.
Non era l'unione di due innamorati, infatti, ma era un vero e proprio contratto tra due famiglie, interamente deciso dai
genitori di lei e di lui. Si badava sempre che fosse decoroso, anche quando si trattava di famiglie negli ambienti pi umili.
Nelle famiglie principesche i matrimoni erano spesso stabiliti per garantire affari politici. Quasi sempre erano combinati
dalle famiglie quando gli sposi erano ancora piccoli; inoltre la sposa doveva avere anche una dote.
Indice
I Lanzichenecchi
I lanzichenecchi erano dei soldati
mercenari di fanteria provenienti dalle
regioni del Sacro Romano Impero , che
combatterono tra la fine del XV e la fine
del XVII secolo .
Origine e cenni storici.
Il termine deriva dal tedesco
Landsknecht, cio servo della regione
(Land = terra, patria + Knecht =
servitore), non era raro infatti che, con
l'indebolirsi dei legami di servit feudale
tipico del periodo Rinascimentale, gli
appartenenti a quell'umile ceto sociale
tentassero la fortuna aggregandosi in
compagnie mercenarie, sperando di
arricchirsi con la rapina e il saccheggio.
Furono istituiti da Massimiliano I nel
1847 sul modello dei mercenari svizzeri,
di cui diventarono presto feroci
antagonisti.
Durante le guerre dei contadini in
Germania (1522-25) vennero ingaggiati
Indice
Lanzichenecchi
(Combattimento)
I Paesaggi
1 capitolo:
L'autore descrive i paesaggi del romanzo che in
alcuni casi riflettono la situazione della storia;in altri
casi invece la discostano e la contraddicono.
Il romanzo si apre con una nota di "adagio" che
nella parte iniziale potrebbe non permettere il fluire
della narrazione. Per questo incipit paesaggisticogeografico ha una sua cadenza rasserenante e una
precisa funzione: mostra tranquilli i paesaggi
mascherando, almeno nella parte iniziale, la societ
corrotta del tempo. La descrizione del paesaggio
avviene tramite una sorta di telecamera che dal
generale (macroscopico)
passa
al
particolare
(microscopico); quindi partendo dal lago di Como e
dalle catene non interrotte di monti (anche questo
aggettivo rende la narrazione serena), fino ad arrivare
al paesino e in particolare alla strada che percorreva
don Abbondio per tornare a casa.
Confrontando la descrizione del paesaggio visto da
Fra Cristoforo e quella del primo capitolo, possiamo
notare differenze rilevanti: nel primo paesaggio si
aveva per protagonista lo spazio, mentre qui il
tempo (la stagione autunnale e il triste tempo storico
di miseria). Il primo capitolo caratterizzato della
serenit di don Abbondio sul punto di infrangersi e in
I Paesaggi
5 capitolo:
Nella descrizione del poggio su cui si
trovava il palazzotto di don Rodrigo, Manzoni
sottolinea la trasandatezza, l'abbandono, la
volgarit, e un'assenza di stile che di per s
una mancanza di ogni controllo morale.
Attraverso le finestre delle case del villaggio, in
cui vivevano le famiglie dei bravi, si notavano
armi da fuoco e attrezzi da lavoro: questo
significava che la violenza era quotidiana come
il lavoro.
La descrizione
del palazzotto di Don Rodrigo rispecchia la
personalit del personaggio. Infatti il palazzotto
viene presentato come una cattedrale degli
orrori posta al centro di un terreno arido. A
prima vista, da' limpressione di essere un forte
militare in disuso, tuttavia la presenza di due
avvoltoi e di due guardie invece dimostra il
contrario. Lo stato di decadenza del palazzotto,
le imposte consunte e i mastini ringhianti
danno una sensazione di timore e di diabolico,
come
in
effetti
Don
Rodrigo.
I Paesaggi
8 capitolo:
Alla fine dell'ottavo capitolo dei
Promessi Sposi, Manzoni realizza una
descrizione
paesaggistica
e
dei
sentimenti di Lucia di grande effetto:
l'addio ai monti. Lucia e Renzo si
stanno allontanando dal loro paese su
una barca. Lucia pensa al paesaggio
che sta abbandonando e data la sua
grande malinconia anche l'ambiente
trasmette tristezza, sottolineando il suo
stato d'animo.
I Paesaggi
20 capitolo:
Nel ventesimo capitolo dei "Promessi Sposi" la descrizione del
paesaggio cupo e solitario, in cui tutto sembra dilatarsi entro i confini
spazio temporali, ha la funzione di creare l' atmosfera adatta all' entrata
in scena del personaggio, l' Innominato: un uomo solitario che vive su un'
alta montagna. Qui pi che altrove il paesaggio svela la sua funzione di
rivelatore di uno stato d' animo: la paura collegata al senso di mistero. Il
castello dell'Innominato era situato in un punto imprecisato lungo il
confine tra il Milanese e il Bergamasco e distante non pi di sette miglia
dal palazzotto di don Rodrigo. L'edificio rispecchia l'indole del padrone:
Sorge in cima a un'erta collina al centro di una valle "angusta e uggiosa",
che a cavallo del confine dei due stati, accessibile solo attraverso un
sentiero tortuoso che si inerpica verso l'alto e che dominato dagli
occupanti del castello, che sono dunque al riparo dall'assalto di qualunque
nemico; il castello come un nido di aquile in cui l'innominato non ha
nessuno al di sopra di s e da dove pu dominare anche fisicamente su
tutto il territorio circostante, di cui egli considerato l'assoluto padrone.
La Storia di Gertrude
Gertrude nacque in una famiglia nobile e ricca che prima ancora della sua
nascita la destin ad una vita claustrale, affinch tutto il patrimonio fosse ereditato
dal
primogenito.
Fin da bambina subisce un forte condizionamento psicologico da parte del
padre che la fa seguire da una monaca badessa con lo scopo di mostrarle un unico
futuro: la vita in convento.
Crescendo Gertrude viene turbata dalle altre prospettive di vita delle amiche, facendo
nascere in lei un sentimento di indecisione. Nonostante ci, si lascer convincere dal
padre ad accettare la vita monastica.
Dopo poco per si pente della sua scelta e torna a casa per discutere del suo
futuro, venendo per emarginata da tutti. Lunica persona a rimanergli vicino un
giovane paggio per il quale Gertrude prova una certa attrazione. Venendo scoperta da
un cameriere con un messaggio per il paggio, viene condannata alla reclusione. Per
scampare a questa sorte la giovine invia una lettera al padre dove si dichiara disposta
a esaudire ogni suo volere.
Dopo sfrutta
alcuni questa
anni dioccasione
vita monastica
la
Il genitore
per costringerla
alla monacazione, destino a cui
monaca
di Monza
Egidio, un malfattore
Gertrude
non puincontra
pi scappare.
che vive accanto al convento, il quale trascina
Gertrude in una relazione che le dona
inizialmente nuova vitalit. Presto per questa
storia si riveler fonte di rimorso. Per evitare lo
scandalo, gli uddue uccidono una convers che
sapeva della tresca amorosa. La storia di
Gertrude viene raccontata dal Manzoni per
metterne in risalto la personalit piuttosto
controversa.
Cardinale Federigo
Borromeo
Giovanni Verga
Verga nasce nel 1840 a Catania da una
famiglia benestante di idee liberali. Compie i primi
studi presso Antonio Abate, patriota entusiasta che
gli trasmette la sua passione per i romanzi storico patriottici e per la narrativa d'appendice: i suoi
romanzi giovanili riflettono gli ideali risorgimentali
dello scrittore. Col passare degli anni Verga decise
di dedicarsi totalmente al mestiere di scrittore. Cos
abbandona gli studi in legge (1869) e si trasferisce
a Firenze, allora capitale del regno. Tre anni dopo si
stabilisce a Milano, vero centro della cultura
nazionale e dell'industria editoriale.
Qui frequenta i salotti intellettuali e gli
ambienti della Scapigliatura, si d alla vita
mondana e agli amori. Tra il 1866-1875 Verga
raggiunse il successo con una serie di romanzi che
narrano vicende passionali ambientate nel mondo
aristocratico. Nel frattempo Verga amplia i suoi
riferimenti culturali: legge i realisti francesi. Mentre
in Italia si apre il dibattito sulla questione
meridionale: in questo clima nasce il suo progetto
di un ciclo di cinque romanzi ambientati in Sicilia.
Giovanni Verga
Storia Di Una Capinera
Il romanzo Storia di una capinera, scritto da
Giovanni Verga, narra la storia di una ragazza di
nome Maria, che dopo la morte della madre
costretta ad entrare in convento, non per sua libera
scelta,ma per decisione familiare, in quanto il padre
si era risposato ed aveva avuto due figli: Gigi e
Giuditta. In questa nuova famiglia Maria non riceve
pi particolari attenzioni, infatti la matrigna pensa
solo ai suoi figli e non si cura di lei. Nel 1854 nella
citt di Catania si diffonde unepidemia di colera e
Maria, quasi ventenne, si reca con tutta la sua
famiglia nella casa di campagna a Monte Ilice.
Proprio da l, inizia a scrivere delle lettere alla sua
amica del cuore Marianna che aveva conosciuto in
convento, e le racconta dei fatti che succedevano in
famiglia, delle sue giornate trascorse in campagna e
dellamore che provava per un ragazzo di nome
Nino, figlio dei loro vicini di casa. E proprio questo
amore che, trasformatosi ed ossessione, la porter
alla follia. Infatti la matrigna, accortasi del
sentimento di amore tra Maria e Nino, fa del tutto
per far sposare la figlia Giuditta a Nino, mentre
Giovanni Verga
Storia Di Una Capinera
Distrutta e lacerata dal dolore per non poter amare liberatamene Nino,
la ragazza muore in una cella sotterranea del convento, usata solo per le
malate di mente. Il romanzo si conclude con una lettera di Suor Filomena,
indirizzata a Marianna, alla quale racconta gli ultimi momenti della vita di
Maria e della sua ultima volont: quella di farle recapitare un piccolo involucro
contenente un crocifisso dargento, una ciocca di capelli e alcune foglie di rosa
da donare al suo Nino. Verga giustifica il titolo della sua opera in un breve
antefatto antefatto. Ci racconta che una volta vide una capinera chiusa in
gabbia, che era molto triste perch sentiva cinguettare gli altri uccellini liberi
di volare sui prati. Alla fine la poverina mor, ma non per la fame o il freddo,
ma perch era stata privata della libert. Analogamente, gli racconteranno la
triste storia di una ragazza rinchiusa in un convento, che mor per essere stata
imprigionata e per non essere stata libera di vivere e amare. Quindi Verga
paragona la capinera alla protagonista principale del romanzo: Maria, la quale
era stata privata della libert.
I Quadri
Cinema e Televisione
A partire dal 1908 anche il cinema
raggiunge l'opera manzoniana:
molto interessante il Kolossal
realizzato nel 1941 dal regista
Mario Camerini con
grandiose
ricostruzioni di ambienti e edifici
negli studi di Cinecitt e riprese
dal vero nei luoghi manzoniani.
Inoltre, c' un attento lavoro di
documentazione svolto in contatto
con i responsabili del Centro
Nazionale di Studi Manzoniani.
Cinema e Televisione
Un nuovo sceneggiato televisivo
avviene nel 1989 da alla Salvatore
Nocita direzione di un cast
internazionale che viene doppiato
nelle cinque puntate andate in onda
su Rai1 riscuotendo un vastissimo
successo. Tra gli attori: Alberto Sordi,
Helmut Berger e Burt Lancaster