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Il Mille

È l’anno di svolta per l’entrata nel nuovo millennio, il quale è accolto con il Millenarismo, ossia un senso di paura e
speranza (paura= cavalieri dell’apocalisse/ speranza=progresso graduale a cavallo dei due secoli).
 Progresso demografico migliora la produzione agricola; sappiamo che aumenta con l’ampliamento delle
mura delle città, si deduce che bisognasse proteggere più persone, aumentano inoltre i contatti di
compravendita di terra e l’estensione stessa delle terre coinvolte. I dati sono stimati perché non c’era un
censimento.
1. Clima del mondo più mite;
2. Sviluppo tecnologico (aratro più pesante, erpice, collare rigido, ferratura, metallurgia, mulino);
3. Innovazione della rotazione triennale;
4. Dissodamento, spaccare le zolle di terreno;
5. Disboscamento;
6. Bonifica.
Privilegi ai nuovi villaggi gruppi di persone che formano nuovi villaggi (esenzione dalle tasse per dieci anni) da
parte dei signori sgretolamento del feudalesimo.

VITA URBANA
Dalla Curtis all’avvio del commercio; rinascono le botteghe specializzate (tessili, pellame, fabbri e legno). Il sistema
degli scambi si basava sulle fiere, le botteghe emporie avvenivano via mare, ma erano più comode via terra.
L’Italia frazionata non è più sicura in quanto ognuno badava a sé stesso.
1. Nuovi strutture per il commercio
2. Vengono redatte nuove mappe importanti per l’orientamento
3. Bussola per orientamento
4. Nuove rotte commerciali marittime dalle fiandre all’Italia + via francigena che segue la tratta dal Nord-
Europa a Roma, tutta però da Canterbury a Brindisi via terra;
5. Inurbamento (molte persone in città);
6. Borghi (agglomerati di cose fuori dalle mura dei castelli con i mercanti dentro che scappano dal controllo del
signore avviando così un’autonomia.
ECONOMIA
 Nuove modalità di pagamento titoli di crediti, assegni
 Nuove tecniche finanziarie libri contabili, partita doppia (contare le entrate e le uscite) + l’introduzione dei
numeri arabi nel 1202;
 Città più autonome dai poteri laici ed ecclesiastici e persone più fiduciose che mettono in dubbio l’autorità
suprema;
 Moneta “il grosso” vale tanto, perché c’era tanto scambio commerciale+ moneta d’oro che vale in base a
quanto oro c’era dentro, diventando importanti giacimenti d’oro. Le monete venivano coniate dalla Zecca,
quindi lo stato deve controllare la zecca.
 I mercanti sono organizzati in associazioni commerciali Commenda/ contratti di società/ assicurazioni e
campagne
 Mercanti-banchieri lombardi (fanno il prestito a pegno);

CULTURA
Vi è un’esigenza di formazione per i nuovi mestieri, quindi vi sono scuole con finalità politiche.
Dal monopolio ecclesiastico dell’educazione alle scuole laiche cittadine ed alle università.
Contrapposizione tra l’andare a scuola ed imparare con i magistrati cittadini (lato teorico) vs apprendistato in
bottega (lato pratico).
Studia corporazioni di maestri e studenti con interessi comuni che diventeranno universali.
Certificazione del fatto che tu conoscessi ciò che insegni ICENTIA UBIQUE DOCENDI
L’età dei comuni dal XI al XIII
Formalmente l’Italia settentrionale era parte dell’impero ed il capo ufficiale era l’imperatore, ma non scendeva in
Italia e quindi i comuni si sono presi delle libertà.
La potenza passa dai nobili ai borghesi e dal potere economico arrivano al potere politico: fanno assemblee di
autogoverno per tutelare i propri interessi e per prendere decisioni autonome (artigiani con artigiani, mercanti con i
mercanti, …). Queste assemblee nascono grazie all’impero indebolito dalle lotte per le investiture e l’imperatore non
è più una figura così indistruttibile i comuni vogliono scappare dal dominio del re, dei vescovi-conti e dei signori.

EVOLUZIONE DELL’ISTITUZIONE IN ITALIA


All’inizio nacquero le consorterie provate della piccola nobiltà urbana. Firmavano la CONIURATIO, giurando per agire
con una finalità comune. Rubano poi il potere del re, ossia le REGALIE, diritti quindi che rendono uno stato quello che
è riscuotere le tasse, conio, l’ordine pubblico, creare i propri eserciti.
Alla Coniuratio si aggiungevano i Magnati, cioè i borghesi con cui le decisioni fatte assumono valenza generale e
pubblica. Estendono quindi il potere su tutta la città e da patto privato diventano istituzione pubblica e territoriale.
Inoltre si allarga nel contado.

I COMUNI NEL NORD EUROPA


 Autonomia concessa dai sovrani attraverso i diplomi;
 Borghesi sono i mercanti, banchieri ed artigiani;
 I contadini non vengono contati nell’ottica comune del “governiamoci da soli”;
 Rimangono comunque sotto la giurisdizione della Corona mancanza di vera autonomia
 Francia ed Inghilterra monarchie usano i comuni per contrastare i nobili, per controllare meglio la
situazione;
 In Germania i comuni sono sotto i vescovi e i duchi;
 Nell’Italia meridionale i normanni non concedono autonomia;
 Comuni rustici i contadini si mettono da parte denaro e riescono a comprare un certo territorio,
amministrandolo come un comune e come vogliono.

TRE FASI DELL’EVOLUZIONE DEI COMUNI


1. COMUNE CONSOLARE si sviluppa in città vescovili (nord Italia), dove le assemblee di autogoverno sono quasi
illegali perché il potere è del vescovo= lotta con i vescovi per avere autonomia, quindi gli abitanti influenti creano
assemblee (arenghi o concioni) non elettive dai consoli con carica annuali.
Applicano le REGALIE.
L’arengo che ha eletto il console in certi posti è troppo numeroso e perciò viene sostituito dal Consiglio di credenza o
dal Consiglio maggiore, parte più bassa del popolo non incluso. Infatti ci sono delle proteste dei ceti esclusi.

2. COMUNE PODESTARILE il Podestà è un forestiero, non fa parte della città= amministra la città in maniera equa.
Bada ai poteri che tecnicamente sono dell’imperatore, che però non c’è (ordine pubblico+ presiede i consigli+
eseguire le delibere, quindi il potere legislativo nel consiglio dei cittadini e potere giudiziario+ comando esercito).
Non ha presente la situazione della città, quindi sceglie dei funzionari che fanno parte dei consigli. Quando il podestà
diventa tale, fa un giuramento sullo statuto e il suo mandato dura un anno; alla fine di questo viene giudicato dal
consiglio dei sindaci (rappresentanti delle varie assemblee). C’è comunque un difficile equilibrio tra le classi sociali,
infatti non tutti hanno voce in capitole.

IL POPOLO GRASSO
In questo periodo vi è una disputa tra popolo grasso e popolo minuto; il primo è composto da mercanti,
imprenditori, e artigiani, i quali assieme formano le assemblee che scelgono il podestà; mentre il secondo insieme,
comprendeva: i piccoli artigiani, la bottega, i soldati ed i contadini; nonostante fossero molti di più, non
partecipavano alla vita politica democrazia ristretta.
Vi è anche una disputa riguardo le arti (ossia gruppi di lavoratori accomunati nello stesso lavoro) che vogliono
partecipare alla vota politica che vanno contro i nobili, che spesso sono importanti perché hanno ereditato qualcosa
senza esserselo guadagnato. Si formano gli eserciti dei rappresentanti delle arti (SOCIETA’ DELLE ARMI) e gli eserciti
dei nobili (CONSORTERIE NOBILIARI).
3. GOVERNO DOPPO Podestà (palazzo) + capitano del popolo (lavora in piazza, luogo di scambio e commercio),
quindi vi è un comune podestarile dei nobili associato ad un comune del popolo delle arti.

LE ARTI
Sono associazioni di mestiere che stanno insieme per obiettivi all’inizio economici, successivamente politici.
All’interno di ogni singola arte troviamo:
1. MAESTRI quelli che lavorano da più tempo e che quindi o potevano insegnare;
2. DISCEPOLI coloro che stavano imparando i mestieri e quindi erano iscritti;
3. SOCII coloro che volevano imparare una determinata arte ma non erano ancora iscritti.
In queste associazioni c’erano tribunali privati (se la risolvono tra di loro), dove è presente la garanzia della qualità
dei prodotti; i maestri poi potevano organizzare metodi di pagamento e tra di loro si mettevano d’accordo sugli orari
di lavoro (non c’era una tutela), sulle condizioni, sui salari ed i prezzi grande tutela sul lavoro. È accettato anche il
tirocinio.
Un altro elemento è l’assistenza sociale mutuo soccorso (reciproco accordo ed aiuto) e c’è la formazione
professionale (si condivide la coscienza tra loro).

CONFLITTI INTERNI
Il popolo vuole molta più rappresentanza politica vs i nobili divisi in consorterie.
 Guelfi ritengono che il papa dovesse avere il potere politico vs Ghibellini che sostenevano che il potere
dovesse rimanere in mano all’imperatore
A Firenze vincono i Guelfi, i quali eleggono il consiglio delle arti, ossia del popolo; ma i ciompi (cortatori di lana) i
quali svolgevano lavori più umili, si ribellarono perché vogliono potere, ma vengono repressi da quelli delle arti più
potenti.
L’eccessiva democrazia portò al bisogno di un potere forte: la famiglia dei Medici assume così il potere.

LE REPUBBLICHE MARINARE
Repubblica= si avvicina alla nostra democrazia;
Marinare= città che hanno basato la vita sul mare
Le civiltà a controllare il Mediterraneo sono 4: Amalfi, Pisa, Venezia e Genova
In occidente non c’era molta concorrenza, mentre ad oriente ci dovrebbe essere, perché c’è l’impero bizantino che si
affaccia sul mediterraneo. Non hanno però interesse nelle rotte commerciali, perché sono in crisi.
Le loro rotte vengono sostituite dalle navi delle repubbliche marinare. Ai Bizantini servivano loro delle concessioni,
quali l’uso dei porti e l’esenzione dalle tasse.

CARATTERISTICHE REPUBBLICHE MARINARE


1. No campi da coltivare, visto che hanno cibo grazie al commercio;
2. L’arte è più importante, infatti la figura del mercante acquisisce importanza, visto che tutto è in funzione del
mercato;
3. Su una nave tutti devono collaborare per farla funzionare, e questo si rifletteva nella vita della società
SIAMO TUTTI UGUALI PER UNA SOLA CAUSA (rispetto per tutte le classi sociali) RISPETTO INTERNO

 AMALFI la prima ad imporsi grazie al commercio con gli arabi senza imporsi nelle città come cristianesimo,
quindi ha molte merci che altre città non hanno, visto che non vogliono commerciare con gli arabi. Scrive un
codice di diritto marittimo abbracciato poi da tutte le repubbliche marinare, che regola la vita sul mare; i
marnai quindi obbediscono tutti alla stessa legge. BUSSOLA.
 PISA dopo aver sconfitto Amalfi, si impadronisce delle sue rotte commerciali, sostituendo così Amalfi. Va
d’accordo Genova perché hanno un amico in comune: Saraceni. Li sconfiggono e quindi Pisa affronta
Genova. Genova vince forte anche del fatto che ha interesse per la terra ferma: hanno quindi una parte
terrena ed un porto, dove tutti possono passare per commerciare.
 VENEZIA unica città nel bacino del mar Adriatico: fisicamente più vicino al commercio con l’Oriente.
È la prima a commerciare con l’Oriente, ottenendo così tessuti e spezie. Nessuno può disturbarli. Diventa
Venezia il punto d’Incontro tra Oriente ed Occidente.
Politicamente Venezia aveva un Doge (capo dello stato veneziano) aiutato e giudicato dal Miglior Consiglio
governato dalle famiglie aristocratiche mercantili. Venezia diventa potenza commerciale e finanziaria (tramite le
banche fa molti investimenti); essendo più libertini (=laici rispetto all’EU) concedevano molte più cose.
Universalismo e Particolarismo
Papa ed imperatore, hanno come proposito di rendere il loro potere universale, in quanto ci deve essere un solo
capo che riunisca tutta l’Europa. Spesso si contendevano il potere.
Nuovo fattore particolarismo
Le varie entità territoriali minori (Comuni) lottano per avere maggiore autonomia, questo va in contrasto con
l’intento del papa e quello dell’imperatore.
Tutti ora cercano di ottenere il potere reciproco, questa situazione avviene tramite guerre, il Papa spesso cambierà
alleato per essere affiancato al più forte.

1125, Enrico V muore senza eredi, quindi le famiglie tedesche si contendono il potere, soprattutto Baviera vs Svevia;
nasce la differenza tra Guelfi (Baviera) Ghibellini (Svevia).
I vari principati tedeschi non badano più all’Italia, quindi i comuni italiani riescono a svilupparsi autonomamente.

1152, nominato imperatore Federico I di Svevia, Barbarossa, decide di voler ristabilire il potere imperiale,
imponendosi.
Comincia dalla Germania, pacifica il paese; l’assenza dell’imperatore ha fatto si che il clero si rafforzasse, quindi
sottomette il clero.
Italia, difficile per lo sviluppo dei comuni e dei Normanni, nel progetto imperiale di Federico avrebbe dovuto
comprendere anche i normanni.
Si nota l’universalismo imperiale vs particolarismo comunale ed autonomia dei Normanni.
Acquisita l’autonomia diventa difficile tornare indietro.

Italia, ci sono delle forza politiche che vorrebbero tornare all’imperatore, sono quelli che a loro volta sono quelli a cui
è stato tolto potere a causa dei comuni, i signori feudali. Le città più piccole anche perché non vogliono essere
inglobate da Milano e papa perché ha paura di essere attaccato dai normanni a sud+ paura del suo territorio, in
Quanto le varie città vedendo come si sono organizzati i comuni, essi potevano essere autonomi e non pagare più lui.

1154 dieta di Roncaglia, l’unico potere ufficiale è quello papale, la realtà comunale è stata cancellata
immediatamente.
I comuni devono rinunciare alle regalie, tutti i poteri imperiali che avevano preso.
1. Tenersi le tasse
2. Amministrazione della giustizia
3. Avere un esercito
4. Coniare le monete
5. Nominare magistrati
I comuni italiani si ribellano, uno alla volta senza allearsi non sono coordinati quindi imperatore li sconfigge in
poco tempo

Federico arriva a Roma, mette fine alle richieste di autonomie dello stato della chiesa, in cambio il papa lo incorona e
riconosce imperatore, atto dovuto x obbedienza dei feudatari. Federico è pronto per attaccare i Normanni, ma in
Germania i principati si contrastano tra di loro per diventare autonomi.
I normanni avevano visto che il papa si era legato con l’imperatore per attaccarli.

Federico sistema nuovamente le cose in Germania e scende in nuovamente in Italia e nel 1558 convoca la Seconda
dieta di Roncaglia, è più specifico e dice che poteri spettano all’imperatori (regalia).

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