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LA REPUBBLICA DEI PATRIZI:

I patrizi presero il controllo dello stato. Il senato era formato dai rappresentanti
dell’aristocrazia che diventa poi il vero arbitro della vita politica. Ai due consoli venne
attribuita la più alta carica di comando della città; avevano un potere ampio che
rimaneva in carica per circa un anno e dovevano governare in accorda tra di loro e con il
senato. Inoltre, fu istituita la dittatura. Il dittatore veniva nominato dal senato e in caso di
pericolo dallo stato, non poteva rimanere in carica per più di sei mesi, ma in quel periodo il
suo potere era assoluto. Furono vietati matrimoni tra patrizi e plebei, da questo motivo
nacque una lotta sociale che durò un secolo.

LA FEDERAZIONE ROMANO-LATINA E LA CONQUISTA DI


VEIO:
Roma ha dovuto affrontare i latini che avevano creato una Lega Latina. Nel 496 a.C i romani
gli sconfissero a Tuscolo. Nel 493 a.C hanno concluso un trattato che stabiliva un alleanza
tra Roma e le città latine. La federazione Romano-latino si ritrovò una lunga sequenza di
guerre contro gli equi e i volsci. Roma si scontrò con la città etrusca di veio.

CRISI E RIPRESA DELLA POTENZA ROMANA:


La crescita dell’impero romano venne bruscamente rallentata dall’invasione del popolo
Celtico chiamati Galli dai romani. Tra il 5 e 4 secolo i Celti si erano insediati nella pianura
padana e nel 390 a.c. un continente si espande verso l’Etruria e batte un esercito romano
che si espanse verso Roma. I Romani pagarono i galli per andarsene, ma il popolo Celtico
prima di andarsene saccheggiarono e misero fuoco alla città. Dopo l’invasione la mentalità
Romana pensava a tutte le possibili occasioni e si preparavano sul campo di battaglia.

LA GRANDE GUERRA LATINA


L’alleanza tra Roma e i Latini si ruppe e nacque una ribellione generale delle città alleate e i
Romani riuscirono a vincere. Nel 338 a.c. la Lega latina fu sciolta. Alcune città latine
furono incorporate nello stato romano e i cittadini ebbero la cittadinanza romana. Tutti i latini
avevano il diritto di commerciare con i Romani, di trasferirsi a Roma e di sposare cittadini
romani; questo li rendeva diversi da tutti gli alleati di Roma.

LE LOTTE DELLA PLEBE PER LA PARIFICAZIONE POLITICA


Le guerre nel Lazio si intrecciano con un conflitto sociale. La composizione
sociale della plebe era varia cioè insieme ai poveri ci stavano anche le famiglie
benestanti. Loro puntavano a partecipare di più alla vita politica, a ottenere il diritto di
ricoprire cariche di governo È quello di mescolarsi alle famiglie Patrizie attraverso il
matrimonio. La lotta tra i due gruppi sociali durò per tutto il V secolo a.C. I plebei
erano più volte a minacciare la sessione, ovvero l’abbandono di Roma per formare
una comunità autonoma sull’Aventino. Quindi si trattava di una minaccia grave
soprattutto per un periodo dove c’erano tantissime guerre dove i plebei erano
importanti perché fornivano all’esercito i contingenti di fanteria.

CONQUISTE POLITICHE DELLA PLEBE


Nel 494 a.C. i plebei ottennero una prima conquista ovvero una magistratura ovvero
il tribunale o della plebe. I tribuni della plebe non avevano funzioni di governo.
Inoltre, fu raggiunto un altro risultato importante su 12 tavole di bronzo che
servivano per regolare la vita della città. In passato le leggi venivano tramandate
oralmente nel collegio dei pontefici. Le leggi delle 12 tavole testimoniano una società
agraria e difendono la proprietà privata. Riconoscono la superiorità del padre e del
marito nella famiglia del forte sul debole nella società e fissano delle norme rigide
per le successioni.

L’EQUIPARAZIONE DEGLI ORDINI


La parità di diritti politici fu raggiunta in diverse tappe: una legge nel 445 a.C.
rese validi i matrimoni tra i Patrizi e i plebei, nel 367 a.C. ci furono delle leggi
che misero i propri plebei alla carica del consolato e aprí loro l’accesso al
Senato. Inoltre, fu posto un limite al possesso delle terre pubbliche per i
patrizi e per le condizioni dei debitori che erano i plebei furono meno gravi.
Furono altri cambiamenti nei decenni successivi che portarono allo stesso
livello i due ordini. Inoltre, si formò nel tempo anche una nuova classe
dirigente Patrizio-plebea, formata da patrizi e plebei e veniva selezionata
attraverso le cariche militari e la partecipazione alle magistrature. Le cariche
pubbliche erano gratuite e per esercitarle bisognava essere ricchi e godere di
grande esperienza personale, si sostituì così un’aristocrazia basata sul
sangue (cioè che prima erano solo Patrizi plebei e plebei )con un’oligarchia
fondata sulla ricchezza.

L’ORDINAMENTO DELLO STATO


Il sistema di governo della repubblica venne costruito nel corso del 5 e 4
secolo a.C. L’ordinamento dello stato si basava su tre elementi costituitivi:
-un sistema di magistrature= ovvero cariche con potere esecutivo
-il senato
-le assemblee dei cittadini
Tutte le magistrature erano elettive e avevano delle caratteristiche in comune
cioè erano gratuite ed erano collegiali(due magistrati dello stesso potere) e
avevano una durata limitata di circa un anno. La carriera politica prevedeva
una serie di gradini chiamati il cursus bonorum, delle magistrature meno
importanti a quelle più importanti che aprivano l’accesso al senato. Il Senato è
composto da 300 membri il più importante dello Stato. Le assemblee erano
riservate ai maschi cittadinanza.

MAGISTRATURE MINORI
I questori amministravano i conti pubblici. Gli edili avevano il compito di
curare l’ordine pubblico. I pretori amministravano la giustizia tra privati aveva il
potere di emanare nuove forme giuridiche.

I CONSOLI
Il consolato era il vertice delle magistrature. I due consoli avevano poteri
uguali a quelli perché prima venivano concessi al re, ma duravano un
anno; le decisioni del potevano essere modificato dal collega. I consoli
venivano eletti dall’assemblea dei cittadini-soldati, ma proposti dal
Senato. Avevano il supremo comando militare chiamato imperio guidavano
esercito e nelle campagne militari avevano potere assoluto di vita o di morte
sui soldati. A Roma i consoli avevano il potere di amministrare lo Stato.
Spettava ai consoli convocare le assemblee popolari e presentare le proposte
di legge e candidati alle magistrature. Inoltre potevano prescrivere trattati con
altri Stati. Il nome dei consoli era attribuito dall’anno in cui rivestivano la carica
anziché numerare gli anni, alla scadenza del loro mandato i consoli potevano
entrare a far parte del Senato.

ALTRE MAGISTRATURE REPUBBLICANE


Si affiancano altre magistrature che rappresentavano dei poteri speciali
ovvero la dittatura, la censura e il tribunato della plebe. I due censori
scelti nell’ambito del Senato avevano il compito di aggiornare ogni cinque anni
le liste dei cittadini in base al censo e inoltre dovevano scegliere i nuovi
senatori tra i cittadini che avevano rivestito le magistrature più importanti. I
tribuni della plebe duravano in carica un anno e non avevano funzioni di
governo ma del diritto di veto cioè potevano bloccare delle decisioni prese
da qualsiasi magistrato. La loro persona era sacra e inviolabile e nella loro
casa potevano trovare aiuto e i plebei perseguitati.

L’ASSEMBLEA DELLE TRIBÙ E I CONCILIA PLEBIS


Nell’età repubblicana la partecipazione del popolo al governo venne
organizzata in due assemblee o comizi (luogo di raduni). C’erano 2 tipi di
comizi: i comizi tributi= assemblea delle tribù ed erano basati sulla divisione di
Roma e le tribù e i comizi centuriati= assemblea del popolo in armi. Si parla
anche delle concilia pleblis cioè delle assemblee rese ufficiali in seguito alle
lotte della plebe per la parità. Le tribù nel corso del tempo aumentarono di
numero. In una tribù stavano senza distinzioni patrizi, plebei, ricchi e poveri.
Anche i concilia plebis erano organizzati per tribù, ma potevano partecipare
solo i plebei . Da queste assemblee uscivano decisioni chiamate plebiscita
che costituivano un elemento di pressione popolare e dal 287 a.C. ebbero
valore di legge.

L’ASSEMBLEA DEI CITTADINI-SOLDATI


Tra il 5 e 4 secolo a.C., i comizi centuriati acquistarono maggior peso politico.
I comizi centuriati eleggevano i consoli e votavano le condanne a morte. I
cittadini erano suddivisi in 193 gruppi ed erano raggruppati in cinque classi
secondo la ricchezza. i cittadini più ricchi erano distribuiti in 98 centurie e
ciascuno di essa doveva fornire un numero di soldati e ciascuno contava un
voto nei comizi che si svolgeva nel campo Marzio.

LA CONQUISTA DELL’ITALIA MERIDIONALE


LE GUERRE SANNITICHE
Roma venne a contatto con i sanniti (popolazione di pastori) e stavano
tra la Campania e il Molise. I sanniti erano alleati a Roma contro i Volsci.
Nel IV secolo le popolazioni cercarono di spostarsi verso le pianure fertili
della Campania. I sanniti minacciarono i Capua e i romani accettarono la
richiesta di aiuto. La prima guerra sannitica a fu nel 343 a.C. e non ci
fu un vincitore. La seconda guerra sannitica invece durò fino al 304
a.C. non fu una guerra facile perché ci fu un fido di crisi dove l’esercito
romano fu costretto ad arrendersi e i superstiti superstiti avevano sfilato
sotto un giogo costituito dalle armi dei vincitori. Per gli storici e romani è
un’umiliazione chiamata a forche caudine.

SCONTRO FINALE CON I SANNITI E I GALLI


La guerra si riaccese nel 298 a.C.. Dopo una sconfitta a chiusi, l’esercito
romano vinse con i galli nel 295 a.C. a Sentino. I galli un rientro e
etruschi si ritirarono dalla guerra; i sanniti continuavano la guerra fino al
290 a.C. quando furono sconfitti definitivamente. La vittoria romana a
santino è molto importante per la romanizzazione della penisola, i
romani costruirono la colonia di sena gallica.

LA GUERRA TRA ROMA E TARANTO


L’espansione di Roma verso sud era appoggiata dalle nuove classi
mercantili. Taranto era la più ricca tra le città della Magna Grecia. Fino al
303 a.C. i romani avevano concluso con la città greca un trattato che
proibiva alle navi romane. La navigazione nello Ionio e nell’Adriatico,
dopo la vittoria sui sanniti Roma è stata a contatto con i territori trentini E
i limiti alla navigazione erano considerati un ostacolo; nel 282 a.C. navi
romani rivelarono il trattato perché entrarono nel porto di Taranto: fu
l’occasione Per la guerra, i tarantini assalgono Turi assieme alla città di
Pirro.

SPEDIZIONE DI PIRRO IN ITALIA


I romani invasero Taranto; nella primavera del 280 Pirro sbarcò con
30.000 soldati alcuni elefanti; l’esercito romano trovò per la prima volta
truppe ad alto livello. Sanniti, i Lucani e parecchi città greche passarono
dalla pace di Pirro. Ci furono forti perdite per l’esercito di Pirro e propose
la pace. Il console appio Claudio cieco convinse il Senato romano a non
accettare trattative sotto minaccia delle armi e la guerra continua; Pirro
riuscì a vincere una grande battaglia ad ad Ascoli di Puglia con
fortissime perdite.

SCONFITTA DI PIRRO ED EGEMONIA DI ROMA


NELL’ITALIA MERIDIONALE
Pirro ebbe una sconfitta nella battaglia di Benevento. Con quello che ne
rimane vado all’esercito Pirro torno in Grecia; Taranto fu costretta a
entrare nella federazione italiana. Anche le altre città greche
accettarono di allearsi con Roma e nello stesso anno i romani
costrinsero alla la pace anche i sanniti, e Lucani e Bruzzi.

L’ORGANIZZAZIONE DI UNO STATO IN


ESPANSIONE
LA FEDERAZIONE ROMANO-ITACA
Roma perse le caratteristiche dell’antica città stato, e l’intera
penisola divenne una federazione i popoli dominanti. Roma
organizzò il suo dominio con il trattato internazionale. Gli sconfitti
diventavano alleati ed erano obbligate a fornire truppe e appoggio
logistico qualora che Roma venisse coinvolto in una guerra.

COLONIE E MUNICIPI
Colonie romane erano formate da cittadini romani, la funzione
di queste colonie fu militare. Colonie latine fondate da alleati
latini avevano funzione agricola che servivano a popolare zone
poco abitate e i loro abitanti avevano detto di sposare cittadini
romani e di commerciare con loro. Nel tempo la cittadinanza
romana poteva essere pieno oppure senza diritti politici. I municipi
mantenevano autonomia amministrativa.

UNA SOCIETÀ COMPLESSA


La società romana divenne più articolata grazie ad un progetto
guidato dalla nobilitas che dirigeva la politica. Le attività
commerciali erano importanti. Un segno di questo sviluppo è dato
dalle prime monete alla metà del IV secolo a.C.; la distribuzione dei
cittadini romani di terre sottratte lavori l’arricchimento di Stati sociali
e fece aumentare i vasti patrimoni. Ai nullatenenti venivano dati
piccoli i piccole parti di terreni nella società romana gli schiavi
cominciavano ad aumentare; i libri facevano artigianato e piccolo
commercio.

IMPERIO CLAUDIO CIECO


Introdusse le prime grandi riforme dello Stato; decise che
descrizione dei cittadini nelle classi di censo doveva tenere
conto della civiltà di terre e bestiame, ricchezze in denaro e
beni mobili e favorire il ceto emergente dei mercanti. Promuove
la costruzione di strade che attraversavano i territori alleati. Costruì
il primo acquedotto.

L’ESERCITO DEI CITTADINI


I soldati venivano reclutati sulla base delle cinque classi: alle
prime 3 appartenevano quelli che si potevano permettere
un’armatura pesante, le altre 2 costituivano la fanteria leggera.
Nel IV secolo ci fu una formazione in sottogruppi più mobili,
manipoli. Venne abbandonato l’uso della lancia per il giavellotto.
IL RECLUTAMENTO
L’esercito romano era formato da quattro legioni.
Ogni console comandava due legioni ed era affiancato comando da
ufficili, i tribuni militari e sottuficiali, I centurioni. E cittadini romani
erano obbligati al servizio 317 e i 146 anni il periodo di
arruolamento lamento venivano pagati. In questo modo i proprietari
potevano abbandonare i campi. L’esercito di Roma non si servì mai
di mercenari.

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