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La riforma impossibile dei Gracchi e


i conflitti tra nobilitas ed equites
A seguito dell’espansione di Roma si crearono nuove classi sociali: dai plebei arricchiti a seguito
dell’espansione , si creò la classe sociale della nobilitas. Questi non erano i soli a trarre vantaggio
dall’espansione di Roma, ma si creò una nuova classe sociale, un ulteriore classe sociale, quella
dei cavalieri cioè, dei mercanti e finanziari che avevano un ingente capitale da poter investire;
spesso questi ultimi donavano dei soldi anche allo Stato attraverso prestiti. I cavalieri, o equitess
, facevano parte della prima classe dell’ordinamento centuriato.
NOBILITAS
la nobilitas era formata da Patrizi di nascita e plebei arricchiti. Membro della nobilitas poteva
considerarsi colui che aveva ricoperto la massima magistratura, cioè la carica di console. Quindi
notiamo due aspetti interessanti nella nuova classe che si è venuta a formare, quella della
nobilitas: primo aspetto, che la classe della nobilitas era formata da Patrizi e plebei senza
distinzione sociale; d’altro canto notiamo quanto anche la nobilitas però, sia una classe sociale
molto chiusa e riservata solo a specifici membri.
È importante notare però , che a Roma non era presente una burocrazia, cioè un ente che si
occupa delle finanze dello Stato, delle opere pubbliche, del fabbisogno alimentare e
dell’approvvigionamento di eserciti. La burocrazia successivamente fu esercitata dei pubblicani,
un’altra classe sociale venitasi a creare dopo l’espansionismo di Roma. I pubblicani erano
considerati nella classe di cavalieri e si erano arricchiti tramite gli appalti. Inoltre riscuotevano le

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tasse nelle province, i secondo ordine del magistrato di una provincia potevano riscuotere più del
previsto, per un beneficio personale. Le due classi sociali, cioè quella della nobilitas e quella
degli equites , si ritroveranno spesso in conflitto: poiché quest’ultima non è dotata seconda la
legge, di accesso alle magistrature, a favore della nobilitas.

A seguito di questo ci ritroveremo in un’aristocrazia davanti alla crisi: infatti da un lato c’era
l’insoddisfazione dei cavalieri poiché, questi ultimi, non avevano accesso alle magistrature,
dall’altro lato troveremo la proletarizzazione di contadini, che a seguito della espansione si sono
impoveriti. Infine troviamo la rivendicazione della cittadinanza da parte di italici .tutte queste
pretese porteranno anni stabilità è una decadenza sociale . L’aristocrazia , cioè la nobilitas, vuole
mantenere i propri privilegi , infatti sono contrari alla distribuzione dell’ agro pubblico ai
contadini e alla cittadinanza a italici. Ma molti membri dell’aristocrazia si rendono conto che è
necessaria una riforma e tra questi abbiamo Tiberio e Gaio Gracco

Tiberio e Gaio Gracco


Chi sono ?
I fratelli Gracchi sono figli di Cornelia, a sua volta figlia di Scipione l’africano, e di Tiberio
Sempronio Gracco. Tiberio, il primo dei due fratelli, esordì nella società combattendo nella terza
guerra punica e a Numanzia con Scipione l’emiliano. Ed è secondo la leggenda che proprio
questa battaglia egli pensò alla riforma. Tiberio infatti del suo viaggio , mentre nelle campagne
toscane, nota quanto queste ultime siano sfruttate a pascolo e siano lavorate da schiavi; ed è qui

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che Tiberio capisce che il vero problema di Roma è la questione agraria infatti, l’eliminazione
della classe dei medi e dei piccoli proprietari terrieri , aveva portato non solo a conflitti ma,
anche all’impoverimento di una delle basi della politica romana, cioè l’esercito: poiché questo
era costituito principalmente da i piccoli e medi proprietari. Quindi secondo Tiberio, bisognava
strappare dalla nobilitas i territori dell’agro pubblico, a partire dai latifondisti chi possedevano
più terreno, per donarli ai contadini, in modo da beneficiarne sotto due aspetti: il primo è che, a
seguito dell’acquisizione dei territori i contadini saranno costretti a ritornare a lavorare nei
campi, compresi quelli che si erano trasferiti in città a seguito dell’espansione, ristabilendo così
l’ordine cittadino; d’altro canto i latifondisti avrebbero perso potere e ricchezza, così da giovare
anche i piccoli e medi proprietari terrieri. Ed infine, a seguito di questo, l’esercito avrebbe
ritrovato la propria base di reclutamento, cioè i contadini.

Per attuare questa riforma Tiberio Gracco si fece eleggere tribuno della plebe nel 1 33 a.C.,
imponendo una legge sull’agro pubblico: infatti ogni latifondista poteva possedere un massimo
di 500 iugeri , disponendo di 125 per ogni figlio, collezionando un massimo di 1000 per ogni
nucleo familiare.il territorio escluso, sarebbe poi passato in mano allo Stato e ridistribuito in
affitto ai contadini. Questo territorio sarebbe stato invendibile, così che nessun latifondista
potesse ricomprarlo in futuro. Ogni contadino possedeva un territorio di 30 iugeri . In questa
riforma si distinse nettamente la differenza tra l’agro pubblico e l’usufrutto , cioè il terreno di
proprietà privata. Naturalmente il Senato non approvo mai completamente la riforma di Tiberio.
Quando Tiberio presenta la legge al Senato, quest’ultimo cerca di portare dalla sua parte l’altro
magistrato della plebe, Marco Ottavio, riuscendoci; al fine di far applicare a quest’ultimo il
diritto di veto su Tiberio. Tiberio quindi, con la scusa che nessun magistrato della plebe dovrebbe
rivoltarsi contro quest’ultima, fa destituire Marco Ottavio, attraverso l’aiuto della plebe.Ed è la
prima volta che vediamo la plebe votare contro un tribuno della plebe. La legge di Tiberio viene
approvata esista aura addirittura una commissione formata da te in membri compreso Tiberio e il
fratello al fine appunto di far approvare questa legge. Ma i latifondisti si oppongono, con la scusa
che è ormai impossibile riconoscere il terreno privato da quello pubblico. Tiberio viola la legge,
al fine di far approvare la propria legge: infatti secondo la collegialità, punto chiave delle
istituzioni romane, ogni carica deve durare massimo un anno, ad esclusione della dittatura
speciale che dura sei mesi. Infatti Tiberio si ricandida per la seconda volta l’anno successivo
come tribuno , nel 132 a.C. I suoi nemici politici useranno questo passo falso contro Tiberio: lo
accusarono infatti di voler restaurare la dittatura. Tiberio dunque ostacolato da la nobilitas raduna
ai suoi seguaci si rinchiude in un tempio. Fu salito da un gruppo di giovani senatori capitanati dal
Patrizio Publio Scipione Nasica ed ucciso a bastonate.

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Gaio Gracco
Nel 124 a.C. gaio Gracco si candidò come tribuno della plebe, ricevendo un grosso appoggio da i
ceti più poveri. Dall’esperienza del fratello gaio comprese che Tiberio era isolato e che , per far
si che la riforma agraria fosse attuata, doveva ridimensionare il potere del Senato. Per
accaparrarsi anche l’appoggio dei cavalieri gaio Gracco istituì tre leggi a favore di questi ultimi
la prima legge dispose che nelle città fossero effettuate distribuzioni mensili di grano e
nullatenenti a prezzo controllato, acquisendo così grande popolarità tra i proletari. Una seconda
legge amici ai cavalieri nelle giurie dei tribunali che esaminavano i casi di corruzione delle
province: riducendo così sia il potere del Senato e donando ai cavalieri un vero e proprio potere
politico. Una terza legge, infine, stabilì che i plebei poveri che sarò lavano nell’esercito avrebbe
avuto diritto a ricevere gratuitamente vestiario e armamenti. Si cerca inoltre anche l’appoggio dei
latini e degli italici: donando la cittadinanza ai primi, i maggiori diritti ai secondi. Ma il Senato
riuscì di nuovo a ribaltare la situazione: infatti usando la concezione di mangiare diritti politici ai
latini e italici suscitò sia nel proletariato romano, poco disposto a dividere i propri privilegi con
coloro che giudicava degli stranieri, sia tra i cavalieri, i quali temevano di dover rinunciare
all’esclusiva sugli appalti e sui traffici, il malcontento. Livia Drusio riuscì a far respingere la
legge che estendeva la cittadinanza romana agli italici; ed è proprio per questo che ormai isolato,
nel 121 a.C. gaio Gracco non fu rieletto tributo.a questo punto il Senato riuscì a far respingere la
legge che estendeva la cittadinanza romana agli italici; ed è proprio per questo che ormai isolato,
nel 121 a.C. gaio Gracco non fu rieletto tributo.a questo punto il senato , attraverso il senato
consulto ultimo proclamò lo stato di emergenza e dichiarò gaio Gracco nemico pubblico. Il
Senato consulto ultimo era un provvedimento di emergenza, che attribuiva ai consoli poteri quasi
illimitati, compreso quello di uccidere senza processo coloro contro cui il senato consulto era
stato emesso. Questo provvedimento, ovviamente, poteva essere anche utilizzato a favore del
Senato: infatti un console poteva uccidere chiunque senza un processo, questo poteva giovare al
Senato, eliminando nemici che potevano ostacolare un tornaconto personale. Gaio si rifugiò ,con
i suoi seguaci, al di là del Tevere dove, pur di non cadere prigioniero degli avversari si fece
uccidere da un servo; i suoi sostenitori furono uccisi e arrestati. Ed è con Gaio che che si
concludono le riforme agrarie dei Gracchi.

🔂 Gaio Mario
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