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Roma conosce una grande espansione che porta una serie di cambiamenti e che porteranno alla

ne della repubblica.
L’espansione aveva determinato in alcuni grande ricchezza in altri povertà con una conseguenza
di grandi disuguaglianze economiche portando a con itti politici.
Nel 2 secolo Roma ha un economia molto più complessa rispetto a quella tradizionale 3 sec.
Roma ha tante province e imponeva le tasse
La classe dirigente, NOBILITAS, diventa una nuova classe sociale dominante e comprendeva i
Patrizi e i plebei arricchiti, ma decidono di restringere il campo introducendo solo le famiglie i cui
membri erano stati consoli.
Nuova classe sociale in ascesa, i NUOVI CAVALIERI, prima facevano parte degli equites e
facevano parte dell’ ordinamento centuriato
Poi tutti coloro con un reddito annuo maggiore di 400.000 sesterzi, si occupavano degli appalti
pubblici quindi la riscossione delle tasse ( anticipavano a Roma una cifra e poi andava da ognuno
chiedeva la somma, a volte anche di più tenendo gli interessi.) Non possono partecipare alla vita
pubblica
CONTADINI in rovina: in guerra non potevano occuparsi dei campi spingendoli a rinunciare i
propri poderi a grandi proprietari terrieri. Poi decidevano se lavorare come braccianti o emigrare
in città nelle insulae ( palazzoni nelle periferia) diventando proletari urbani . I cavalieri, senatori e
grandi proprietari terrieri si accaparrano i poderi diventanti sempre più ricchi e i contadini sempre
più poveri.
SCHIAVI, de niti strumentum vocale cioè strumento che parla, lavoravano nei grandi latifondi
Schiavi liberti: schiavi liberati e a volte con rapporti di clientela con il padrone
PROLETARI: pagano le conseguenze negative dell’espansione di Roma.
Diminuisce il numero di classi arruolabili diminuisce perché più persone non potevano permettersi
l’armatura

Roma incomincia ad essere aggressiva anche contro gli alleati, trattandoli come sudditi,
eliminando i municipi e i loro diritti politici. Questo per conservare il diritto politico senatoriale che
c’è a Roma che verrebbe concesso a chi a una cittadinanza quindi la tolgono agli altri.

Sistema politico a Roma pensato per uno stato semplice con espansione ridotta. Ormai sotto il
punto di vista territoriale Roma è un impero. Durante i lunghi anni di Guerra non i comizi non
potevano deliberare, al suo posto interviene e diventa il centro del potere romano.
Il senato istituisce i tribunali contro la corruzione, usato per eliminare avverarsi politici.
Concussione: abuso compiuto da un pubblico u ciale che spinge o induce privati cittadini a
dargli somme di denaro non dovute.
Il popolo occupato nelle guerre perde le sue prerogative
Cambiamenti:

Trasformazione culturale come l’incontro tra la civiltà romana e quella ellenistica


Mos Maiorum: costumi degli antenati, valori trasmessi ai giovani

Equilibrio sociale precario dovuto a conseguenza di carattere economico e sociale:


- l'espansione romana permette di fare a ari nelle nuove province, portando arricchimento al
nuovo ordine dei cavalieri
- Gran parte della popolazione dell'Italia romana è largamente impoverita, accrescendo il
proletariato urbano
- L'impoverimento dei piccoli proprietari terrieri aveva bene ciato i grandi latifondisti, che si
erano impossessati delle loro terre.
- Alleati latini e italici, mal sopportavano di non avere diritto alla cittadinanza romana.
Optimates: i tradizionalisti e i meno disposti ad a rontare la mutata situazione sociale, attaccati al
mos maiorum. pensavano di dover conservare il più possibile il tradizionale ordine sociale basato
sull'ordine senatorio.
Populares: più disponibili al cambiamento e attenti alle esigenze dei ceti emergenti degli italici e
delle classi inferiori

I GRACCHI
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Uno dei problemi maggiori dell'organizzazione sociale era senz'altro la crescente povertà della
popolazione contadina.
- Tiberio Sempronio Gracco, tribuno della plebe nel 133 a.C., propose una riforma agraria che
riduceva la concessione dell'Ager pubblicus ai privati. Tiberio stabilì un limite di assegnazione
del ager publicus a 500 iugeri a persona più altri 250 per ogni glio maschio no a un massimo
di 1000. Inoltre chi con l'assegnazione passata aveva costituito dei veri e propri latifondi era
obbligato a restituire le terre in esubero che sarebbero poi state distribuite ai cittadini in piccoli
lotti inalienabili. Questa legge rappresentava per l'aristocrazia un evidente danno economico e
anche un intollerabile violazione della tradizione romana e un’incontrastata libertà di azione.
Infatti questa legge ribadiva che l’ager publicus era proprietà dello Stato e ne poteva disporre a
suo piacimento. vi fu quindi una sostenuta opposizione senatoria che si intensi cò con il
procedere della con sca e ripartizione delle terre. Si veri carono dunque gravi disordini sociali e
tumulti, nei quali durante uno di questi, Tiberio venne assassinato. Fu il primo della lunga e
sanguinosa serie di omicidi politici che caratterizzarono la fase nale della Repubblica.
- Gaio Sempronio Gracco riprese maggiormente il progetto riformatore del fratello assumendo
l'incarico di tribuno della plebe per ben due volte 123-122 a.C. Gaio adottò una politica
conciliante, capendo che la riforma agraria avrebbe avuto più possibilità di attuazione solo se
fosse stato sostenuto da un ampio consenso sociale che doveva essere grati cato da nuove
opportunità economiche. Perciò favorì i cavalieri concedendo loro l'accesso ai tribunali
incaricati di giudicare la corruzione dei magistrati provinciali. Sostenne anche le fasce più basse
con la fondazione di colonie in Italia in Africa e con l'introduzione di una legge sul grano,
ssando un prezzo massimo. L’avversione aristocratica trova maggior seguito dopo la più
avanzata delle riforme di Gaio cioè la progressiva estensione della cittadinanza romana ai latini
e italici. Infatti si di use il timore di dover condividere i privilegi con i nuovi cittadini che
avrebbero goduto anche loro della redistribuzione delle terre. Gaio tentò una terza elezione ma
senza successo e da ciò nacquero violenti tumulti. Lo Stato fu costretto ad a dare poteri
straordinari ai consoli procedendo con la repressione degli uomini più vicini a Gaio che
constatato il fallimento del progetto politico si fece uccidere 121 a.C.
- Analoga fu la sorte delle riforme tentate in seguito dal tribuno Saturnino nel 100 a.C. che
propose di assegnare le terre delle province ai veterani come ricompensa militare.
- Analoga fu la sorte di Druso nel 91 a.C. che ripropose la concessione della cittadinanza agli
alleati italici.
La vecchia aristocrazia ricorreva ormai a un uso sistematico della forza e violenza per mantenere
la supremazia nella società

GUERRA GIUGURTINA
Tra il 111 e il 105 a.C. Roma combatte in Africa una guerra contro Giugurta, re di Numidia, il quale
avrebbe dovuto dividere il trono con i cugini, ma fece uccidere il primo e usurpò i diritti del
secondo che chiese aiuto a Roma. I romani decisero di intervenire ma la guerra fu condotta
malamente perché Giugurta riuscì a corrompere I politici e generali romani. Questo no al 107
a.C. quando giunse in Africa il console Gaio Mario che in due anni riuscì a concludere la guerra.

GUERRA SOCIALE
Il ri uto di concedere la cittadinanza agli italici esasperò il malumore già di uso tra gli alleati di
Roma: infatti le genti italiche non si accontentarono più del ruolo nel quale Roma l'aveva relegate.
Pertanto si coalizzarono e si federarono capeggiate dai Sanniti e dei Marsi. Si combatté per circa
tre anni e alla ne Roma risultò militarmente vincitrice del con itto, ma comprese che era
necessario concedere al cittadinanza agli italici: nell'89 a.C. la Lex Plautia Papiria garantì la
cittadinanza romana agli italici e Lex Pompeia estese la cittadinanza latina agli abitanti del Nord
Italia.

GAIO MARIO 107-86 a.C, leader populares


Costruì la sua carriera politica sui successi contro Giugurta e contro i popoli germanici nel
102-103 a.C ( Teutoni e Cimbri ). Mario era un homo novus, appartenente all’ordine equestre e
grazie al suo carisma e alla sua spregiudicatezza riuscì a ricoprire ben 7 volte il ruolo di console,
fatto inaudito per essere un populares. Mario sapeva bene che la sua posizione necessitava
dell'appoggio sia senatorio che del popolo, esercito compreso, al quale dedicò particolare
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attenzione attuando una riforma militare, promuovendo l’aumento del numero dei soldati
reclutandoli non più in base al censo ma su scelta volontaria diventando una vera e propria
professione retribuita da un salario.
Mario e i populares caratterizzarono la scena politica romana no all’88 a.C quando scaturì una
forte competizione con Silla, esponente degli optiates, per aggiudicarsi il comando della guerra
contro Mirtridate 6, re del Ponto, dalla quale il vincitore avrebbe tratto molte ricchezze e prestigio.
Inizialmente l’incarico fu a dato a Silla, per poi revocarglielo e cedendolo a Mario. Ma nell’88 a.C
Silla decise di riprenderselo con la forza marciando con le sue legioni su Roma e violando il
pomerium. Durante l’assenza di Silla,Mario tornò brevemente al potere ma morì improvvisamente
nel 86 a.C

LUCIO CORNELIO SILLA 86-78 a.C


Silla tornato vincitore dalla guerra Mitridatica era preoccupato della situazione in città, temeva che
i populares fossero tornati al potere. Pertanto, marciò nuovamente armato su Roma nell'83 a.C
Ci fu un duro scontro con i populares, che sfociò poi in una sanguinosa guerra civile da lui vinta
nell'82 a.C. La strage di morte fu accresciuta con l’introduzione delle liste di proscrizione,
nalizzate all’eliminazione sica degli avversari ( chiunque compariva su quella lista resa pubblica,
poteva essere ucciso). In seguitò impose la propria nomina a dittatore a vita e iniziò un ripristino
dei privilegi aristocratici con lo scopo di rimettere il senato al centro della vita politica.
Leges Corneliae:
- rati ca del Senato le proposte di legge
- Divieto ai tribuni della plebe di accedere alle magistrature superiori
- Introduzione di un'età minima per ricoprire la questura e la pretura
- La questura e la pretura tappe obbligatorie del cursus onorum per accedere al consolato
- Si tolse al console il comando diretto degli eserciti e fu a dato ai legati di legione ai governatori
delle province
- Fu esteso a nord il Pomerium segnato dai umi Arno e Rubicone
- Per ra orzare il Senato e accrescere il consenso sociale Silla raddoppiò il numero dei senatori
includendo uomini a lui fedeli
Emanate le leggi, Silla si dimise ritenendo nita la sua azione politica. L’anno successivo morì
78a.C

GNEO POMPEO
Ex u ciale sillano costruì la sua carriera sui successi militari sulla capacità di trovare alleanze al
suo disegno di potere, infatti pur essendo un esponente di spicco degli ottimates cercò sempre
l’appoggio degli equites. Nel 77 a.C fu incaricato di combattere contro Quinto Sertorio, generarle
di Mario che aveva creato una sorta di regno autonomo in Spagna ristabilendo il controllo in
seguito fu coinvolto nella rivolta di schiavi condotta da Spartaco. Tale ribellione fu domata nel 71
da Crasso, croci ggendo lungo la via Appia i ribelli e Pompeo mentre tornava verso Roma dalla
Spagna si occupò dei fuggitivi.

CONSOLATO POMPEO-CRASSO
Eletti nel 70 a.C, sebbene fossero esponenti degli optimates,attuarono una politica di
paci cazione tra senatori e cavalieri:
- ripristino prerogative dei tribuni della plebe ( diritto di veto e accesso alle magistrature + alte)
- Ristabilirono la vigilanza dei censori sul senato
- Grati carono i cavalieri consentendo l’ingresso nei tribunali

Dopo il consolato, il senato a dò a Pompeo altre due imprese:


1) nel 67 a.C la lotta contro i pirati che infestavano il mediterraneo ostacolando i commerci. Per
concludere questa missione gli era stato concesso un imperium straordinario senza limiti
territoriali
2) Nel 66 aC. La terza guerra contro Mitridate che aveva riorganizzato una coalizione antiromana
nel vicino Oriente. Pompeo non solo riconquistò i territori invasi ma ne incluse altri nel dominio
di Roma (Cilicia e Siria).

63 a.C annus horribilis per la repubblica - congiura di Catilina


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Lucio Sergio Catilina per due volte era stato scon tto alle elezioni per il consolato, perciò tentò di
impadronirsi del potere con l’aiuto di alcuni congiurati. Nel suo programma politico proponeva
una riforma agraria per avere il sostegno popolare e l’abolizione dei debiti per assicurarsi la
complicità di alcuni senatori in di coltà economiche. Costituì anche bande armate di suoi seguaci
in varie parti d’Italia .
Non è chiaro agli storici come Catilina volesse attuare il colpo di stato, ma alcuni sostengono che
a favore del progetto vi fossero Crasso e Giulio Cesare, interessanti a frenare la politica di
Pompeo. Il tentativo di Catilina fallì e fu smascherato in senato da Marco Tullio Cicerone, che
dopo un acceso dibattito fece giustiziare 5 capi di congiura, mentre Catilina era fuggito in Etruria
dove comunque morì combattendo nel 62.

IL TRIUMVIRATO
Pompeo (trionfatore militare), Crasso (uomo + ricco di Roma) e Cesare (riferimento dei populares)
decisero di allearsi e stipularono un patto privato nel 60 a.C ricordato come primo triumvirato, da
cui tutti trassero subito vantaggi. Cesare ottenne il ruolo di console nel 59 e favorì Pompeo
imponendo la rati cazione delle conquiste in oriente e grati cò Crasso riducendo la quota di
tassazione.

CESARE
Da console si comportò in modo autoritario ra orzando così la sua posizione politica. Infatti
terminato il consolato, ottenne un comando straordinario di cinque anni con poteri
proconsolari propri di un governatore di provincia sull’Illirico e sulla Gallia. Avendo quindi
potere proconsolari deteneva anche l’imperium, cioè il comando militare. Tutte queste
prerogative gli permisero di conquistare tutte le Gallie ed raggiungere territori prima sconosciuti.

La conquista della Gallie richiese una proroga del comando proconsole che si tenne a Lucca
nel 56 a.C, dove i triumvirati si accordarono per una nuova spartizione del potere:
- Pompeo e crassi l’anno successivo potevano avere il consolato
- Pompeo ebbe il controllo sulle provincie spagnole
- Crasso potè governare la Siria e risolvere il con itto con i Parti
- Cesare ottiene la proroga dell’imperium per 5 anni
Guerra contro i Parti 53 a.C
Crasso incaricato di risolvere questo con itto andò incontro a un doloroso scon tta in cui il suo
esercito andò quasi completamente distrutto.

Guerra gallica
Cesare intraprese un’opera di conquista e di sottomissione di più popoli essendo la Gallia abitata
da diverse tribù, prive di organizzazione politica. I primi interventi furono a protezione della
provincia Gallia Narbonese, contro gli Elvezi, scon nati dai loro territori perchè oppressi dalle
popolazioni germaniche. Cesare non si accontentò di frenare le incursioni di questi verso i domini
romani, ma successivamente sottomise anche i belgi, i veneti e gli Aquitani, avendo cosi
sostanzialmente il controllo di tutta la Gallia 55 a.c

Rivolte antiromane
54 a.C contrassegnato da spedizioni dimostrative contro i germani e vìcontro i britannici.
53 a.c inizio di pericolose rivolte delle genti galliche, che cesare domò.
In seguito egli dovette fronteggiare una coalizione antiromana guidata da Vercingetorige, principe
degli Averni, che scon sse nel 52 a.C assediandoli ed espugnandoli.

Il senato è perplesso e teme le possibili aspirazioni future di Cesare, un generale che dopo tanti
anni di guerra può contare su un fedelissimo esercito.

Situazione a Roma
54 a.C era morta giulia, moglie di Pompeo e glia di Cesare, sciogliendo i due rivali da legami di
parentela
53 a.C Crasso muore combattendo contro i Parti
52 a.C scoppiano gravi tumulti e il tribuno della plebe Publio Clodio viene ucciso, e di
conseguenza il senato nomina Pompeo console senza collega, a dandogli pieni poteri.
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I rapporti tra P e C si inaspriscono in particolare modo nel 50 a. C quando P respinse la
candidatura al consolato di Cesare e di conseguenza quest’ultimo si ri utò di sciogliere l’esercito.

Passaggio del Rubicone 49 a.C


Cesare con una parte del suo esercito passò il pomerium, costituito dal ume rubicone.
Sapeva che l’azione era illegale. Gran parte dei senatori con Pompeo fuggì in macedonia,
favorendo la conquista Cesarina. Poi passo in Spagna dove debello alcune legioni di pompeo,
che poi raggiunse in oriente nel 48. Nello stesso anno a Farsalo cesare in isse una dura scon tta
al rivale che riuscì a fuggire in Egitto dove però venne assassinato da alcuni sicari mandati dal
faraone Tolomeo 13. Cesera non gradì questa uccisione ingiusti cata e punì T con la morte
incaricando la sorella Cleopatra.

Tra il 48 e il 46 gli fu assegnata la dittatura ordinaria


Nel 46 e 45 ottenne il consolato, ma in nomina formale perchè già aveva assunto nel 46 i poteri
straordinari. Infatti era stato proclamato dittatore per 10 anni e poi nel 44 a vita. Inoltre assunse
delle prerogative proprie dei tribuni della plebe e dei censori, come la cura forum che gli
consentiva il pieno controllo politico del senato. Assunse poi il titolo di imperator che gli conferiva
un imperium senza limiti.

Le riforme: nalizzate al consenso popolare


- promozione delle opere pubbliche per dare lavoro alla plebe urbana
- Concessione cittadinanza romana agli abitanti della Gallia cisalpina
- Terre donate ai sui veterani
- Ostile alla tradizionale aristocrazia, aumento il numero di senatori no a 900 con molti ex
provinciali e u ciali
- Ordinò che le 18 province fossero amministrate con correttezza, combattendo la di usa
corruzione

Il dictator divine oggetto di culto della personalità con onori propensi ad accentuare il carattere
di una gura che aspirava a segnare una nuova epoca della storia romana. Cesare riformo il
calendario basandolo sul mese solare e gli fu intitolato il mese di luglio.

Tutto ciò contribuì al suo isolamento tanto è che anche i suoi seguaci iniziarono a temere del suo
eccessivo potere.
Fu capeggiata da Bruto e Gaio Cassio Longino una congiura e il 15 marzo 44 a.C cesare venne
assassinato.i congiurati temevano le future vittorie orientali contro i Parti che avrebbero
accentuato il potere di Cesare e inoltre trovavano intollerabile l’a ronto alle istituzioni
repubblicane.
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