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RIASSUNTO STORIA 2

SOLDATI CONTADINI
Dopo le varie guerre, tutti i terreni sono rimasti incolti, così c’è stata una crisi tra i piccoli
proprietari terrieri (soldati contadini) che sono visti costretti a vendere le loro terre a prezzi
stracciati ai grandi proprietari terrieri, andando così a creare dei latifondi.
I latifondi venivano coltivati dagli schiavi andando così a far perdere anche il lavoro ai soldati e ai
contadini. Per questo i piccoli proprietari terrieri si sono trasferiti in città diventando proletari
urbani, ovvero coloro che possiedono soltanto la loro prole.
Nel 133 a.c., il tribuno della plebe Tiberio Sempronio Gracco, per ovviare a questo problema
propone la “riforma agricola”, che diceva che a qualsiasi possedimento terriero sopra i 1000 iugeri
veniva tolto l’eccesso che veniva ridistribuito. Ma, Mario Cecina (2° tribuno) emette il veto su
questa riforma perché è un latifondista. Così Tiberio lo fa destituire. Il Senato organizza una
congiura, secondo la quale Tiberio viene ucciso e il suo corpo gettato nel Tevere, con la sua morte
la riforma viene bocciata.
Nel 123 a.c., Gaio Sempronio Gracco, istituisce la legge “annonaria”, secondo la quale veniva
distribuito gratuitamente il grano ai poveri. Successivamente, prova a riproporre la riforma agraria
del fratello Tiberio, ma con delle modifiche che permettevano ai popoli italici di ottenere la
cittadinanza romana. Venne aggiunta questa modifica a seguito del malcontento dei popoli italici
dopo la guerra. Ma il Senato e la plebe si oppongono perché la riforma agraria avrebbe coinvolto
anche i popoli italici diminuendo così le terre per i romani. A seguito di questo Gaio Gracco viene
etichettato come nemico dello stato, ma prima dell’arresto si suicida. Con la sua morte la riforma
viene abolita nuovamente.

L’ESERCITO È IN CRISI
Nel 107 a.c., i proletari urbani non hanno abbastanza soldi per potersi comprare l’equipaggiamento
militare, questa situazione si scopre essere un grande problema perché ci sono 2 guerre imminenti:
quella contro Cimbri e Teutoni (popoli del nord Europa) e quella contro Giugurta che è l’usurpatore
del trono di Numidia. Per risolvere questo problema Gaio Mario (“homo novus” non nobile ma
amato dal popolo) decide di riformare l’esercito, rendendo il soldato un mestiere pagato, arruolando
volontari e riducendo a 16 anni la leva militare che bisognava fare per essere veterani. Così Roma
vince le due guerre e nomina Gaio Mario console per 5 anni.

CITTADINANZA PER I POPOLI ITALICI


Nel 91 a.c., il tribuno della plebe Marco Livio Durso ripropone la cittadinanza per i popoli italici ma
viene assassinato. Così i popoli italici fanno una rivolta facendo scatenare una guerra sociale. Roma
vince la guerra ma il senato gli concede lo stesso la cittadinanza romana.
Nella battaglia si distingue Lucio Cornelio Silla, che è l’avversario politico di Mario.
I sostenitori di Silla si chiamano “ottimati”, mentre quelli di Mario “popolari”.
SILLA CONSOLE
Nel 88 a.c. Mitridate Re del Ponto stermina 80mila civili, così il senato romano decide di inviare
Silla in oriente per combatterlo. Dopo la partenza di Silla Mario con i popolari fanno scoppiare
delle rivolte a Roma. Così il senato è costretto a togliere l’incarico a Silla per cederlo a Mario, Silla
si stava per imbarcare quando gli giunge la notizia di quello che aveva fatto Mario, così decide di
marciare con l’esercito contro Roma. Mario fugge in spagna, così Silla parte per l’oriente e
sconfigge Mitridate.
Nel frattempo Mario è tornato a Roma e i suoi seguaci uccidono parenti e sostenitori di Silla e
saccheggiano Roma. Quando Silla torna a Roma inizia una guerra civile contro Mario e la vince.
Così Silla si fa nominare dittatore a vita.

SILLA DITTATORE A VITA


Nel 82 a.c. Silla si fa nominare dittatore a vita. Silla inizialmente limita il potere dei tribuni della
plebe facendo in modo che ogni cosa che decidessero dovesse essere approvata dal senato e gli
toglie l’accesso alle cariche politiche. Poi toglie l’imperium ai Consoli in modo che nessuno potesse
ripetere quello che aveva fatto lui, aumenta i senatori da 300 a 600 mettendoci suoi uomini di
fiducia. Infine crea le liste di proscrizione, dove vi erano presenti tutti i nomi dei nemici dello stato,
così i popolari (sostenitori di Mario) scappano in Spagna. Chi era presente nelle liste di proscrizione
poteva essere ucciso senza commettere nessun reato e i beni ritirati venivano dati a chi lo aveva
denunciato.
Silla nel 79 a.c. si dimette dalla carica di dittatore a vita.
De Lelli Massimo

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