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DOMANDE CAHIERS DE DOLEANCES

Edoardo Lucidi IV AS

1) I Cahiers de doléances erano dei registri nei quali le assemblee incaricate di eleggere i
deputati agli Stati Generali, convocati in via d'urgenza nel 1789 da Luigi XVI, annotavano
critiche e lamentele della popolazione: le richieste più frequenti riguardavano l'abolizione
delle decime ecclesiastiche e dei privilegi signorili.
2) Personalmente, ritengo che le lamentele del Terzo Stato non siano state influenzate dai ceti
privilegiati. Ciò che il terzo stato richiede attraverso le sue proteste, come espresso in queste
lettere, sembra mirare a migliorare la propria condizione, coinvolgendo anche i ceti
privilegiati denunciandone i privilegi di cui godono. A sostegno di questa tesi, si può
nominare la lettera di Coutures (T. e G.): i contadini non erano neanche padroni dei loro
territori e non potevano usare tutti i loro prodotti della coltivazione, poiché altrimetni
sarebbero stati arrestati. Si evidenzia nella lettera di Avord (B. Bourges) inoltre, come
nell’ambito della giustizia la magistratura non sempre sia stata attenta nell’applicare le leggi
nel modo corretto, senza preoccuparsi dei loro interessi. È interessante notare inoltre che le
lamentele del Terzo stato si concentrano non solo sul comportamento e sui privilegi della
classe aristocratica, ma anche su quella ecclesiastica. Le lamentanze riguardano i lussuosi
alloggi e il cibo pregiato consumato dai monaci. Almeno apparentemente in queste lettere
riportate, deduco allora che i ceti privilegiati non abbiano potuto influenzare le Cahiers de
Doleances, in quanto in queste si critica proprio quelle classi sociali.
3) Il mondo contadino era più esasperato rispetto al mondo cittadino: i contadini erano costretti
a pagare le innumerevoli imposte stabilite dal Re e durante i rigidi inverni erano ridotti alla
miseria più nera, possedevano gelidi materassi di paglia ed erano privati di tutte le cose
necessarie per vivere. I ricchi, invece, si godevano le loro camere dorate piene di vita e ad
una “temperatura costante” calde. Ad avvalorare la mia tesi ulteriormente si faccia
riferimento alla lettera di Pamproux (S.Saint-Maixent).
4) No, vengono presentate anche alcune soluzioni costruttive. È il caso di due lagnanze
specifiche. È il caso della lettera di Sept-Saulx (B.Reims) dove si evidenzia che tipo di
comportamento corretto dovrebbe seguire il monarca per la libertà dei suoi cittadini. In
questa lettera si invita il Re a guardare all’ordinamento giuridico, che necessita di un
miglioramento e di una riorganizzazione, in modo tale da garantire la libertà a tutti i
cittadini. Nella lettera di Pamproux (S.Saint-Maixent), ancora, si parla di alcune proposte
necessarie per il miglioramento di alcune provincie a seguito di gravi carestie. Fra le
soluzioni proposte piu frequentemente troviamo inoltre quella di devolvere i beni della
chiesa (lettera di Saint-Quintin et Cayra e lettera di Serignac).
5) Le immagini che vengono usati nei Cahiers per far capire bene come i signori godevano dei
loro privilegi sono molto forti. Ne costituisce un esempio l’immagine evocata nella lettera di
Sérignac (T. e G.) (P. Rivière-Verdun), in cui i ricchi passavano i freddi inverni al caldo
nelle loro stanze dorate, mentre i braccianti, costretti a durissimi orari di lavoro, avevano
solo un letto di paglia e neanche tutto il necessario per vivere. Un’altra immagine è quella
descritta dalla lettera di Escames B. Beauvais: i contadini non ricavano neanche la metà del
raccolto dai loro possedimenti terrieri a cause delle imposte. I contadini si lamentano inoltre
del fatto che non potevano possedere neanche l’acqua, bene primario che dovrebbero essere
accessibile a tutti, perché privilegio dei signori.
6) Si, è vero che i Cahiers testimoniano una diffusione delle ideologie dell’Illuminismo e
dell’anti assolutismo. A sostegno, si possono citare molti esempi. Innanzitutto sono molto
presenti riferimenti sulla teoria della disuguaglianza di Rousseau: il Terzo Stato è
consapevole del suo stato di inferiorità rispetto all’aristocrazia, che vive in maniera agiata.
Esigono infatti in diverse lettere che queste disuguaglianze vengano abbattute (fra le lettere
che si possono nominare abbiamo le già citate lettere di Escames B. Beauvais, Sérignac (T. e
G.) (P. Rivière-Verdun) e di Sept-Saulx, B.Reims). Il tema della libertà, molto caro agli
illuministi, è presente sotto diverse forme: la libertà che i Cahiers esigono deve essere
ricollegata alle leggi, in primo luogo, che devono essere rispettate da tutti (libertà di Rousseu
e del giusnaturalismo). È il caso, ad esempio, della lettera di Sept-Saulux. In questa lettera
(insieme a quella de I tre ordini del distretto di Langres) si evidenzia anche dei tratti delle
ideologie dell’anti assolutismo: i cittadini devono sottostare alle leggi e no alla volontà
assoluta del sovrano. Si celebra anche l’importanza del liberismo economico: è il caso
dell’ultima lettera.
7) Le concezioni della libertà a cui si fa riferimento nei Cahiers de doleans, come già spiegato
sono la libertà del Giusnaturalismo e di Rousseau. Secondo quest’ultima la libertà del
cittadino non si identifica con la libertà naturale o pre-sociale: essa, cioè, non consiste
nell’indipendenza dalla legge, ma nella volontaria sottomissione alla legge, ossia a quella
volontà comune grazie a cui l’individuo cessa di essere un animale tra gli animali, per
diventare uomo (lettera di Sept-Saulux, avvocato). Si parla anche in alcune lagnanze di
liberismo economico, come, per esempio, l’ultima (lettera di Orafi di Troyes).
8) Gli elementi che costrinsero il Re a convocare gli Stati Generali furono diversi. Innanzitutto
a causa di una grave crisi economica che inutilmente era stata tentata di risolvere e poi a
causa delle disastrose condizioni di vita della popolazione: vi erano grandi disuguaglianze
socio-economiche nel popolo (il divario fra le situazioni favorevoli dei ricchi e le condizioni
di povertà dei poveri era troppo alta).
9) Luigi XVI ebbe difficoltà nel gestire le critiche e le proposte avanzate nei Cahiers de
doléances (Quaderni di lamentele) durante gli Stati Generali del 1789. Questi Cahiers erano
documenti redatti, sotto richiesta del re, dai rappresentanti del popolo e contenevano una
vasta gamma di lamentele, critiche e proposte per riforme. Sarebbero poi stati oggetti di
discussione durante gli Stati Generali.
Inizialmente, sembrava che Luigi XVI fosse disposto ad ascoltare le lamentele del popolo e
ad apportare alcune riforme. Tuttavia, ci furono diversi motivi che resero difficile per lui
utilizzare in modo produttivo le critiche e le proposte dei Cahiers:
- Riluttanza al cambiamento: Luigi XVI era incline alla conservazione delle tradizioni e
del potere monarchico. Era riluttante a intraprendere riforme significative che potessero
minare la sua autorità o i privilegi della nobiltà.
- Pressioni dalla nobiltà: La nobiltà resisteva a molte delle proposte avanzate nei Cahiers,
specialmente quelle che avrebbero potuto limitare i loro privilegi. Luigi XVI era sotto
pressione da parte della nobiltà, che cercava di conservare il suo status quo.
- Instabilità politica: La situazione politica in Francia stava rapidamente deteriorandosi,
con la formazione dell'Assemblea Nazionale Costituente e la presa della Bastiglia.
Questi eventi portarono a una crescente instabilità politica, rendendo difficile per Luigi
XVI gestire le critiche e le richieste dei Cahiers in modo ordinato.
10) Si, ci sono stati nel corso della Rivoluzione Francese altri organismi rappresentativi. Fra
questi abbiamo infatti l'Assemblea Nazionale costituente: durante l’assemblea degli stati
Generali, a seguito di alcune problematiche con il voto, gli esponenti del Terzo Stato, più
numerosi rispetto gli altri due gruppi sociali (clero e nobiltà), si autoproclamarono come
Assemblea Nazionale. Tre giorni più tardi però, trovarono la sala dove si riunivano sbarrata
per ordine del Re e si trasferirono in una sala vicina (chiamata sala della Pallacorda) e
pronunciarono il Giuramento della Pallacorda (non si sarebbero fermati finché una nuova
costituzione non fosse finita). Nei giorni a seguire anche gli altri esponenti degli altri due
stati si unirono a loro e formarono così l'Assemblea Nazionale Costituente.

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