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Le città che nell'alto medioevo erano decadute, ritrovarono importanza grazie ai commerci.

Questo fenomeno si diffuse in tutta europa a partire dall'anno mille (rinascita urbana)
Le città iniziarono ad essere più popolate, e quindi vennere iniziate ad essere creati sobborghi anche fuori dalle antiche
mura romane.
Le città attirarono soprattutto contadini, che dopo 1 anno e 1 giorno di residenza erano liberi dagli obblighi servili nei
confronti dei loro signori.
In città arrivarono anche povera gente e fuggiaschi in cerca di lavoro.
Tutte queste categorie si stabilirono nei borghi, ovvero nelle abitazione al di fuori delle mura costituendo la borghesia.
Il borghese doveva il suo successo al denaro, guadagnato grazie ad un forte spirito di intraprendenza e alla disponibilità
di rischiare le proprie risosrse nelle atività economiche.
Nelle città, i commercianti di ogni tipo si erano organizzati nelle arti o corporazioni che erano associazioni di mestiere.
Tali associazioni erano finalizzzate a regolamentare il lavoro, per evitare sopprusi e illeciti ma soprattutto per fermare la
concorrenza sleale.
Le corporazioni stabilirono che poteva aprire una bottega solo chi fosse membro della corporazione stessa con altre
regole base.
Le arti non erano tutte uguali, perciò vennero divise in arti maggiori e minori.
Le arti maggiori, a cui aderivano i professionisti della città: notai, banchieri, produttori di panni in lana e seta e
speziali(farmacisti).
Le arti minori rappresentavano artigiani o mercanti più modesti come fornai, macellai o fabbri.
Ogni arte aveva poi un suo priore, eletto dai maestri artigiani, che doveva controllare il comportamento dei membri.
Un'altra associazione formata in città era la confraternita, raggruppava un certo numero di persone, ed era finalizzata
alla reciproca assistenza, alla beneficienza o a opere di carità.
Ogni membro della confraternita doveva giurare fedeltà e seguire un codice di comportamento comune.
Anche le università erano in origine delle associazioni, raggruppavano studenti e intellettuali uniti da comuni interessi
culturali.
Prima dell'aanno 1000 le istituzioni scolastiche erano gestite dal clero o monasteri.
Dopo il 1000, invece, si spostarono in città e iniziarono ad essere frequentate dai figli dei borghesi.
Nelle università si imparavano le tecniche per tenere la contabilità e o lo studio delle lingue dei paesi con cui avevano
rapporti commerciali; importante era lo studio del diritto.
Tra le principali universita' europee troviamo Salerno (studi di medicina), Bologna(diritto), Parigi(teologia e filosofia),
oxford e cambridge.

La popolazione urbana dopo il mille viene divisa in 4 categorie sociali:


-magnati (nobili e proprietari terrieri)
-popolo grasso (ricca borghesia, mercanti banchieri, proprietari di manifatture (e cicciogamer89))
-popolo minuto (piccola borghesia dei commercianti al minuto e degli artigiani)
-gli operai (lavoratori salariati nelle manifatture, lavoratori a giornata e i recenti immigrati)
Anche il clero era presente: c'erano i religiosi dei conventi, delle congregazioni e il vescovo della citta'
Era presente anche una popolazione marginale fatta da poveri servi, prostitute, mendicanti e malati)
Nelle citta' arrivo da mercanti, artigiani e professionisti l'iniziativa di governarsi autonomamemnte attraverso il comune
cittadino: un'associazione costituita dai cittadini piu' influenti che con un giuramento collettivo si assumevano il
compito di governare.
Il comune aveva quindi le caratteristiche di uno stato, con leggi, moneta e tasse autonome ed era una forma di potere
proveniente dal consenso popolare.
I comuni ebbero un origine varia, specialmente a seconda delle regioni geografiche. Tra i comuni italiani e quelli
d'oltralpe ci furono molte differenze.
Al contrario del centro e del nord europa, dove le citta' faticavano ad affermarsi, in italia i comuni imposero il loro
potere sui contadi circostanti, limitando l'autorita' feudale. Cio' alimento' un forte senso di appartenenza cittadina. Infatti
i comuni potevano avvantaggiarsi della debolezza del potere imperiale per ottenere maggiore autonomia.
Oltralpe la borghesia era molto influente, in italia invece fu la piccola nobilta' a costituire la classe dirigente. Le elites
cittadine erano organizzate in fazioni politiche in perenne contrasto tra di loro.
L'istituzione principale che assumeva il controllo della citta' erano i consoli (non come i romani, erano piu' di due). I
consoli erano affiancati da un consiglio, che si occupava anche di eleggere i consoli ed esercitava il potere legislativo.
Entrambi erano organi elettivi.
Tra le istutizioni comunali e' presente anche l'arengo (assemblea di tutti i cittadini). Le norme che regolavano le
istituzioni erano fissate nello statuto cittadino.
Si puo' dividere l'evoluzione comunale in tre fasi: consolare, podestasile e popolare.
Dal XII al XIII secolo l'aumento della popolazione in citta' causata dall'imigrazione dai contadi porto' a una serie di
scontri che minarono la stabilita' politica.
Per evitare cio' i comuni crearono nuovi ordinamenti. I consoli vennero sostituiti da un podesta' (governatore imparziale
esterno). Egli veniva incaricato con un contratto e giurava fedelta' allo statuto cittadino. Dopodiche' assumeva potere
amministrativ, giudiziario e talvolta militare.
Restava in carica da 6 mesi a un anno al termine dei quali, se aveva fatto un buon lavoro, veniva retribuito.
Poi a fianco del podesta' veniva eletto dalle associazioni di popolo un capitano del popolo. Quindi iniziarono a crearsi
scontri tra i sostenitori del podesta' e i sostenitori del capitano del popolo andando ad aumentare l'instabilita' del
comune. In alcuni comuni il popolo prevalse sul comune podestarile e proibirono ai magnati di accedere alle cariche
pubbliche.

Dopo il mille, sul mediterraneo (considerato il centro del mondo) si affacciavano tre civilta' in contrasto tra loro:
-la civilta' cristiana d'Occidente fedele al papa di Roma
-la civilta' cristiana d'Oriente fedele alla chiesa ortodossa e dominata dal popolo bizantino
-la civilta' islamica fondata da maometto che era stata trasformata in un vero e proprio impero.
Tra l'XI e il XIII secolo queste civilta' si scontrarono ma gli occidentali furono avvantaggiati dal fatto che i bizantini e
gli islamici erano in una fase di crisi.
Bisanzio oramai era nel suo lento e irreversibile declino.
Inoltre lo scontro tra cristianesimo e islam aveva radici profondissime.
A trarre maggior vantaggio da questi scontri fu l'europa, specialmente dal punto di vista culturale.
L'europa ricevette infatti forme artistiche, innovazioni tecniche e idee scientifiche fondamentali (come i numeri arabi).
Inoltre gli arabi fecero da tramite per molte altre cose come la filosofia di aristotele e i trattati scientifici greci.
Gli occidentali ne approfittavano per commerciare con i porti musulmani, inoltre avevano accesso alle merci che gli
arabi ottenevano dall'asia centrale, dall'oriente e dall'africa. Nel mondo arabo giungevano invece schiavi(la legge
islamica vietava di ridurre in schiavitu' un musulmano), armi e lana inglese.
Una volta terminata l'espansione araba nel VIII secolo, una rivolta persiana fece cadere la dinastia degli Omayyadi. Abu
al abbas divenne nuovo califfo e fece sterminare tutti gli omayyadi (ne rimase solo uno, Abd ar Rahman che si rifugio'
in spagna dove fondo' l'emirato di Cordova)
Abu al abbas fu il capostipite degli abbasidi, con essi il potere politisco si sposto' su baghdad che divenne la nuova
capitale. L'impero arabo si trasformo' cosi' in un impero musulmano dove tutti i fedeli erano uguali. Tuttavia il governo
abbaside non fu in grado di controllare tutto il territorio e si fraziono' in tanti regni islamici, e nel X secolo gia' n on
esisteva piu'.
Nell'XI secolo gli almoravidi si insediarono nelle coste settentrionali e occidentali dell'africa, occuparono poi la spagna
e le baleari, sconfiggendo il califfato di cordova. Contro di loro arrivarono gli almohadi che una volta sconfitti i
almoravidi nel XII secolo assunsero il controllo del nord africa.
Alla fine del X secolo si formo il principato dei ghaznavidi che dall'afghanistan giunse fino a comprendere le regioni
dell'Indo e del Gange.
La dinastia sciita dei fatidimi si insedio' in egitto, essi sul finire del XI secolo si scontrarono con selgiuchidi.
I turchi, sotto la guida dei selgiuchidi attaccarono gli arabi e in pochi anni conquistarono la persia, l'iraq1055), la siria e
la palestina(1071).
Contemporaneamente attaccaropno l'impero romano d'oriente e lo sconfissero a manzikert(1071) e a damasco(1076)
Gli stati cristiani approfittarono della crisi araba per attaccare su vari fronti:
-In sicilia dove vinsero nel 1091
-In spagna dove iniziarono la liberazione della intera penisola che termino nel 1492
-in siria e in palestina dove condussero otto crociate tra il 1097 e io 1270
Ironicamente nel periodo di crisi l'islam ebbe un ulteriore diffusione che la resero una religione mondiale. L'india
settentrionale, la costam settentrionale e le aree interne dell'Africa finirono sotto il controllo islamico.
Nel X secolo tre quarti della penisola iberica erano controllati dall'emirato di Cordova che era suddiviso in piccoli stati
cristiani: i regni di Castiglia, leon, navarra, aragoba e la contea di Barcellona.
Nel 1085 il regno di castiglia comincio' a espandersi, la citta' di toledo venne espugnata e resa capitale, cosi' molti altri
territori vennero riconquistati. Eroe della riconquista fu Rodrigo Diaz detto "El cid campeador".
Per avanzare l'avanzata cristiana i musulmani chiesero aiuto agli almoravidi. Il loro intervento si trasformo' in
un'occupazione e nel 1090 essi controllavano meta' della penisola iberica. La loro cultura era caratterizzata da una
interpretazione molto rigida della guerra santa.
nel 1146 gli almoravidi vennero sconfitti dagli amohadi. Il regno indebolito dalle continue battaglie subi' una serie di
sconfitte e perse il territorio spagnolo.
La riconquista cristiana fu guidata dal regno di aragona e dal regno di castiglia che nel 1212 sconfissero ggli amohadi a
las navas de tolosa. conquistarono poi cordova(1236), Siviglia(1248) e Cadice(1262)
Sul finire del duecento la reconquista era terminata e agli arabi rimaneva il regno di Granada.

Quando i Turchi conquistarono il territorio palestinese distrussero le chiese e impedirono i pellegrinaggi ai cristiani.
Cio' fece allertare l'Europa che riteneva il pellegrinaggio molto importante in quanto la palestina era la terrasanta, ricca
di luoghi santi che avevano scandito la vita di gesu' cristo.
Nel 1095b papa urbano II convoco' un concilio dove chiese ai cristiani di dedicarsi alla liberazione di gerusalemme,
promettendo l'immediato perdono di tutti i e peccati e vantaggi di tipo economico a chi lo avesse fatto.
Queste spedizioni vennero chiamate crociate.
Nel 1096 molti decisero di partire. La spedizione guidata da Pietro l'Eremita fu detta crociata popolare perche'
seguirono pietro un esercito di persone sbandate, nobili rovinati e contadini.
Sul loro tragitto deminarono violenza e commisero stragi. Gli ebrei erano considerati doppiamente colpevoli, perche'
responsabili della passione e della morte di cristo e perche' avevano rifiutato di conertirsi al cattolicesimo. Percio' agli
ebrei fu posta una scelta: battesimo o morte.
Arrivati a bisanzio la crociata si rifiuto' di ascoltare l'imperatore Alessio I e il risultato fu una carneficina contro i turchi.
Solo pietro e pochi altri si salvarono.
La prima crociata ufficiale, detta feudale, partì nel 1097.
Era costituita da gruppi comandati da signori come Goffredo di Buglione, e Boemondo d'Altavilla, mentre non
partecipò alla crociata l'imperatore Enrico IV, in urto con il papato.
Molti guerrieri morirono durante il tragitto piuttosto che in battaglia a causa del caldo e delle malattie.
Dopo essersi accordati con l'imperatore Alessio I, che si fece nominare capo della spedizione, nella speranza di ottenere
territori.
Nel 1097 i crociati conquistarono Nicea, poi Antiochia e infine Gerusalemme che venne espugnata nel 1099.
Senza rispettare l'accordo con Bisanzio, vennero creeati gli stati crociati d'oriente (regno di Gerusalemme, regno di
Armenia, contea d'Edessa, principato di Antiochia, contea di Tripoli).
L'organizzazione di questi stati ricalvava il sistema feudale occidentale.
Il regno di Gerusalemme venne affidato a Goffredo di Buglione, che assunse la carica di protettore del santo
sepolcro(advocatus), ma non re.
Il dominio del nuovo regno, tuttavia, spettava alla chiesa, infatti il termine advocatus designava comunemente laico che
si preccupava degli interessi temporali della chiesa.
In circa un secolo, i turchi si ripresero parte dei territori crociati, e Gerusalemme venne riconquistata da Saladino nel
1187.
La crisi della maggioranza degli stati crociati sottolineava la inefficienza del sistema feudale in oriente.
Ma in europa si continuò a pensare che le crociate fossero un'espressione della volontà di dio, a cui non ci si poteva
sottrarre, e inoltre non si voleva rinunciare a quello che per le città mercantili era
un buon affare, continuando le spedizioni ancora fino al 1270.
La seconda crociato (1147-1149), promossa dopo la caduta di Edessa, fu propagandata da Bernardo di Chiaravalle e
guidata da Luigi VII di Francia e dall'imperatore Corrado III di Svevia: fallì miseramente a Damasco.
La terza corciata (1189-1192), guitada da Federico Barbarossa (morto in questa crociata), Filippo Augusto re di Francia
e da Riccardo cuor di leone re di Inghilterra.
Questa crociata aveva come obbiettivo la riconquista di Gerusalemme, ma con unico risultato la creazione del regno di
Cipro, a causa dei contrasti tra il re francese e inglese.
Durante le crociate anche l'impero bizantino ebbe conseguenze negative, infatti i crociati spesso attraversavano i
territori imperiali per recarsi in terrasanta,
e in molti iniziarono a credere che i bizantini non fossero veri cristiani e che quindi non fosse male ucciderli.
Roberto il Guiscardo fu tra i primi a decidere di occupare direttamente i territori bizantini fino a minacciare
Costantinopoli.
In soccorso di Bisanzio arrivò la flotta di Venezia in cambio di accordi commerciali favorevoli.
Durante la quarta crociata (1202-1204) i cristiani D'occidente compirono a Bisanzio atti atroci.
Indetta da papa Innocenzo III, fu appoggiata dal doge veneziano Enrico Dandolo, che voleva sfruttare la spedizione a
vantaggio della città.
Mise a disposizione la propria flotta per trasportare i crociati, chiedendo come compenso la conquista di Zara.
Espugnarono Zara e si diressero direttamente a Costantinopoli, che fu saccheggiata nel 1204.
Nella città si insedio un debole impero latino d'oriente dipendente da Roma per le questioni di carattere religioso, ma
diviso territorialmente in feudi dai crociati.
I mercanti veneziani invece presero il controllo di tutti i porti e di tutte le vie principali di traffico
Questo impero non durò a lungo, infatti nel 1261 venne ristabilita la vecchia ortodossia greca.
La quinta crociata (1217-1221) fu del tutto inutile.
La sesta crociata (1228-1229) fu guidata da Federico II di Svevia che raggiunse un inaspettato successo: grazie ad un
accordo con il sultano d'Egitto ottenne la liberazione dei luoghi santi per 10 anni.
La settima (1248-1254) e l'ottava (1270), vennero guidate da Re Luigi IX il Santo.
Nella settima il re francese venne sconfitto e catturato dai turchi, mentre nell'ottava morì di peste nel 1270 in africa
settentrionale.
La chiesa seppe sfruttare a pieno gli ideali della cultura feudale come la guerra e la fede a vantaggio della cristianità.
Si delineo cioè una teologia dell'azione armata secondo la quale i soldati morti in battaglia erano paragonati ai martiri e
che quindi avrebbero conquistato la salvezza dell'anima
Vennero inseguito fondati degli ordini monastici-cavallereschi, coloro che aderivano erano sua monaci che cavalieri,
oltre ai tradizionali voti di povertà e castità facevano anche il voto di lottare contro i nemici della fede.
I principali ordini monastici-cavallereschi furono: l'ordine degli ospitalieri, divenuto poi nell'ordine dei cavalieri di
Malta; l'ordine dei templari, chiamato cosi perchè la loro sede era vicino al tempio
di Salomone a Gerusalemme; l'ordine dei cavalieri teutonici, formato da cavalieri tedeschi.
Le crociate ebbero inizio per motivazioni religiose imposte da Urbano II nel 1095.
Successivamente però si imposero ragioni economiche e demografiche,.
Sotto l'aspetto commerciale, invece, vi era la necessità di conquistare il controllo dei porti orientali.
Le crociate furono dunque uno dei più importanti tentativi di espansione dell'europa occidentale cristiana.
L'economia ebbe un impulso positivo, infatti la produzione di barche e armamenti per i crociati furono un beneficio
soprattutto per le città marinare.
All'inizio del 200 le repubbliche marinare possedevano interi quartieri nelle città orientali(i cittadini italiani in questi
distretti seguivano le leggi del paese di provenienza).
Tra le repubbliche marinare fu Venezia a beneficiarne più di tutte, anche se Pisa e Genova ebbero modo di trarre non
pochi benefici.
Furono durevoli la diffusione dell'antisemitismo e dell'irrigidimento del cristianesimo nelle posizioni piu chiuse e
intolleranti.
La chiesa affronto i vari movimenti di dissenso sorti nel XII e XIII con la repressione.
In particola papa Innocenzo III promosse contemporaneamente una crociata interna contro l'eresia e la quarta crociata.
La motivazione religiosa e ideologica della crociata si colloca con la convergenza di 2 lunghi processi evolutivi.
Il primo fu la conversione del cristianesimo alla guerra, infatti il cristianesimo evangelico era di un pacifismo
profondamente ostile alla guerra, e lo stesso gesù, più che un uomo pacifico era un pacifista
I cristiani erano perseguitati perchè non prestavano servizio militare.
Venne vietato a tutto il clero di portare armi e quindi lo spargimento di sangue.
L'unica eccezione sono i guerrieri che difendevano i luoghi santi.
La guerra giusta era una guerra decisa da un capo rivestito di autorità suprema.
La guerra doveva essere una risposta ad un'aggressione o a un'ingiustizia, e non condotta con l'intenzione di conquistare
e saccheggiare, inoltre doveva rispettare la vita delle persone disarmate.
La guerra per i cristiani fu legittima contro i pagani e contro i musulmani.
Fu però necessario un importante cambiamento per rendere la guerra giusta in guerra santa, ovvero il bisogno di aiuto
dei guerrieri come i franchi, i quali difesero il papato dai longobardi oppure contro i normanni.
In generale il papato ebbe la tendenza di trasformare in guerra santa la resistenza militare del popolo cristiano dalle
aggressioni.
La crociata naque in gran parte del movimento per la pace che segnò l'anno 1000.
In primo luogo perchè la guerra giusta era per la chiesa un modo per ristabilire la giustizia e la pace.
In secondo luogo perchè la guerra giusta apparve come una forma di controllo della violenza.
La guida di una guerra di questo genere, in cui la sfera religiosa si mescola con quella politica, poteva competere
solamente al supremo capo religioso che il papa aspirava a essere.
L'impero indebolito dalle crociate, ma soprattutto dalla lotta per le investiture.
Nel 1125, alla morte dell'imperatore Enrico V, In germania si scatenò un durissima lotta per la successione al trono
imperiale in cui emersero 2 schieramenti.
I guelfi: sostenitori deei duchi di baviera.
Ghibellini: sostenitori della casa di Svevia.
La pace giunse quanto federico barbarossa giunse al potere(legato da parentela a entrambe le fazioni).
Federico Barbarossa intervenì subito in italia dove ormai i comuni stavano avendo sempre più autonomia e la
monarchia normanna si stava stava rafforzando.
Il suo aiuto era richiesto dai comuni del centro-nord in italia minacciati dal comune di Milano, ma soprattutto da papa
Adriano IV che era preoccupato per la minaccia dei normannia sud.
Nel 1143 una rivolta a Roma aveva portato al potere un comune controllato da un senato oligarchico che era composto
da nobili, ricchi mercanti e artigiani.
Dal 1147 la guida venne assunta dal monaco Arnaldo da Brescia, che sosteneva che la chiesta doveva rinunciare al
potere temporale e pensare solo al potere spirituale.
Nel 1154 Barbarossa scese in italia per riassumere il controllo della penisola.
Per prima cosa si fece incoronare re D'italia a Pavia, successivamente convocò a Roncaglia una dieta con i
rappresentanti dei comuni.
In questa sede l'imperatore tentò di riaffermare i suoi poteri, ma si scontrò con la resistenza dei comuni maggiori.
Poichè Barbarossa non disponeva di un esercito adeguato, non risucì ad imporsi.
A Roma invece fece arrestare Arnaldo da Brescia e lo condannò a morte.
Successivamente Federico Barbarossa venne incoronato imperatore da papa Adriano IV a San Pietro.
Alla fine Barbarossa non riuscì a risolvere il problema dei normanni a causa di una rivolta scoppiata in germania che lo
costrinse a tornare.
Tuttavia, i rapporti con il papa si guastarono, perchè quest'ultimo riconobbe ai normanni i loro diritti sul regno nell'Italia
meridionale.
Alla morte di Adriano IV venne eletto papa Alessandro III, che però non venne riconosciuto dall'imperatore, il quale gli
oppose un antipapa.
Nel 1158 Barbarossa tornò in Italia e convocò una seconda dieta dove si riappropriò delle regalie.
Stabilì, inoltre, che in ogni città si insediasse un governatore imperiale proibendo qualsiasi altra forma di governo.
Crema e Milano si ribellarono, e per punizione vennero rase al suolo.
Con l'aiuto di Alessandro III benne instituita la lega lombarda formata da 22 citta del nord italia, e che nel 1167 giurò di
combattere contro l'imperatore.
Infine Mialno venne ricostruita, e inoltre venne fondata una alessandria in una zona strategica al centro della pianura
padana.
In Italia la lotta dei comuni porto alla contrapposizione tra guelfi e ghibellini che assunsero un significato diverso
rispetto che in germania.
Guelfi: sostenevano il papa
Ghibellini: sostenevano l'imperatore
La battaglia di Legnano fu lo scontro decisivo, dove a trionfare è la lega lombarda.
Dopo anni di trattative venne firmata la pace di Costanza, in base al quale l'imperatore concedeva autonomia
governativa ai comuni, ma essi doveva riconoscere formalmente l'appartenenza all'impero.
Ci furono accordi anche con la chiesa, infatti Federico barbarossa dovette rinunciare di sostenere antipapi in territori
dominati direttamente dalla chiesa.
Federico Barbarossa morì nel 1190 durante la terza crociata, riuscendo prima però a far sposare Enrico VI con Costanza
D'altavilla.
Nonostante il matrimonio con Costanza D'altavilla Enrico VI fece fatica a diventare anche re di sicilia a causa di
Tancredi, nipote del precedente re, rivendicava il potere di diritto.
Tancredi morì improvvisamente, e quindi Enrico VI venne incoronato re di Sicilia.
Aveva come ambizione creare un vasto impero nel mediterraneo, che pero non realizzò mai.
Mori nel 1197 causando una grande crisi nell'impero
Ritornarono scontri fra Ghibellini e guelfi in germania e in italia i comuni scacciaronmo i governatori tedeschi.
In tutto questo venne eletto papa nel 1198 papa Innocenzo III.
A papa Innocenzo III venne affidato Federico di Svevia.
L'obbiettivo principale del papa fu quello di evitare l'unificazione della corona imperiale con quella siciliana.
Nel 1201 appoggio la candidatura di Ottone di Brunswick in cambio si una piena sovranità a Roma.
Nel 1209 Innocenzo III incorono a roma Ottone IV.
I rapporti fra Ottone e il papa si guastarono quando l'imperatore , non tenendo fede ai patti stipulati, invase i territori
pontefici e tentò la conquista dell'italia meridionale.
Nel 1210 Innocenzo III scomunicò Ottone IV e riconobbe la candidatura al trono imperiale di Federico di Svevia
Federico di Svevia riconobbe i precedenti patti fatti con Ottone IV impegnandosi a non unire l'impero con il regno di
sicilia.
Infine ci fu una guerra tra Federico di Svevia e Ottone, quest'ultimo alleato con il re d'inghilerra, Giovanni Senzaterra;
mentre Federico si alleò con il re francese Filippo II Augusto.
La battaglia decisiva si svolse a Bouvines nel 1214 (fu fatta di domenica quindi era contro la legge).
La battaglia di buovines che ha come vincitore la francia e come conseguenza della battaglia nascera' la magna carta
libertatum, un documento che fa da base per le future carte costituzionali ed e' il primo tentativo di limitare le forze del
re, visto che secondo questo documento il re non poteva imprigionare o esiliare qualcuno prima che fosse stato
processato davanti ad una giuria di suoi pari, i funzionari legali non potevano sottrarre ai sudditi legna e cavalli, inoltre
il sovrano non poteva piu' imporre tributi senza il consenso delle parti interessate, serviva un autorizzazzione di
un'assemblea formata dai rappresentanti della grande nobilta' detta consiglio generale del regno (controllo preventivo)

Innocenzo III preseprovvedimenti contro le eresie e promosse la quarta crociata (che ebbe esito disastroso)
L'irridigimento sviluppatosi durante le crociate si manifesto' con la repressione dei movimenti ereticali, dei gruppi che
seguivano uno stile di vita fondato sul vangelo, contestando la dottrina della chiesa e il clero.
Molto seguito era il movimento dei valdesi o "poveri di lione" che sorse a lione per iniziativa del mercante Pietro
Valdo.
Nel 1173 valdo abbandona la sua attivita' di mercante, dona le sue ricchezze ai poveri della citta' e inizia a predicare il
bangelo come modello di vita cristiana.
I poveri di lione erano predicatori laici itineranti, tuttavia l'arcivescovo di lione li scaccio' e proibi' la loro predicazione.
Loro tuttavia continuarono e nel 1184 vennero condannati dalla chiesa.
Tra le eresie piu' temute della chiesa troviamo quella dei catari (o albigesi). Il loro centro era la citta francese di alby.
Secondo loro nel bene agiscono due principi: il bene(dio) e il male (satana). Essi erano convinti che il mondo fosse
creato dal male e andasse purificato. Il massimo della purificazione per loro era il suicidio causato dalla fame attraverso
il digiuno.
Per fronteggiarli Innocenzo III inizialmente utilizzo la predicazione e poi strumenti coercitivi xome l'esilio, la confisca
dei beni e la scomunica. Tuttavia vista la scarsa efficacia di cio' Innocenzo III creo' una crociata contro gli albigesi nel
1208. Essa duro' due anni e sotto la guida di Simone di monfort l'eresia venne estirpata. Anche i valdesi subirono
persecuzioni ma riuscirono a salvarsi.
Innocenzo III capi' che per eliminare queste eresie serviva una riforma nella chiesa. Nel 1215 istitui' quindi il IV
concilio lateranense. Decisero che i signori dovevano estirpare l'eresie dalle proprie terre, chi si fosse rifiutato sarebbe
stato scomunicato. Cio' che fu istituito da Innocenzo III fu la base per l'inquisizione istituita da papa Gregorio IX tra il
1227 e il 1231.
Innocenzo III approvo' pero' gli ordini dei mendicanti, come domenicani e francescani che facevano della poverta' e
della carita' il loro ideale di vita.
Domenico di Guzman fonda l'ordine dei domenicani nel 1206, egli sosteneva che l'ignoranza dei cristiani causava il
diffondersi delle eresie. L'ordine viene approvato nel 1216 da papa Onorio III. Tra i domenicani piu' famosi ricordiamo
Tommaso d'Aquino.

L'ordine francescano fu fondato da francesco d'assisi. Nel 1210 papa Innocenzo III riconosce verbalmente i francescani,
mentre nel 1223 approvo' ufficialmente la regola dell'ordine francescano.
L'ordine aveva coinvolto anche le donne, tant'e' che nel 1212 si costituisce il gruppo femminile delle clarisse attorno a
Chiara d'Assisi.

Federico II (1214) ascese al potere con l'appoggio di papa Innocenzo III promettendo al pontefice di non unire la
corona imperiale con quella siciliana e di intraprendere una nuova crociata.
Quando Innocenzo III morì (1216), Federico II non ebbe intenzione di mantenere le promesse fatte, perciò tentò di
ricongiungere le 2 corone.
Papa Onorio III accettò l'unione della sicilia e dell'impero incoronando federico imperatore (1220).
In cambio, però, pretese che federico intraprendesse una crociata immediatamente.
Federico II posticipò sempre la crociata, fino a quando non venne scomunicato da papa Gregorio IX.
Solo dopo la scomunica partì per la palestina.
Tuttavia, anzichè combattere, raggiunse un accordo con il sultano, garantendo per una pace decennale, dove il sultano si
impegnava a non ostacolare i pellegrinaggi e a restituire Gerusalemme ai cristiani.
L'idea che l'imperatore cristiano potesse trattare con i musulmani però non era vista di buon occhio dalla chiesa, tanto
che, federico II venne nuovamente scomunicato per tradimento.
L'imperatore appena rientrato in italia sconfisse l'esercito pontificio che aveva invaso i suoi territori e con la pace di San
Germano (1230) ottenne la revoca della scomunica.
Successivamente Federico II si concentrò sul riprendere il progetto imperiale.
Però, a differenza dei suoi predecessori, si interessò prevalentemente al regno di sicilia.
Per questo si impegnò a costruire una stato forte,
Nel 1231 firmò le costituzioni melfitane, che è la più grande opera legislativa emanata nel medioevo.
Le costituzioni melfitano si ispiravano al diritto romano, al diritto canonico e alla tradizione normanna: vietavano ogni
forma di potere autonomo e riconoscevano solo al sovrano e ai suoi funzionari i compiti di governo.
L'organizzazione di un apparato burocratico rappresentava un fattore di grande modernità.
Tutti i poteri tradizionalmente esercitati dai feudatari come: riscuotere le tasse e l'amministrazione della giustazia,
passavano in mano ai funzionari controllati dall'imperatore, i ministeriales.
Federico II incentivò l'istruzione aprendo scuole di alto livello come l'Università di Napoli e l'univesità di Salerno,
quest'ultima considerata prima scuola medica.
La capitale era Palermo, che venne arricchita con monumenti e palazzi.
Inoltre, raccolse a corte artisti di tutta italia e anche provenienti dal mondo arabo.
Gli scrittori della scuola Siciliana furono i primni ad abbandonare il latino ed usare il volgare.
Tuttavia, ci furono accuse di dissolutezza e malcostume da parte del clero.
Per finanziare le sue iniziative, Federico II, istituì i monopoli regi sulle materie prime e beni di prima necessità, fondò
aziende agricole di proprietà della corona, ma soprattutto riformò il sistema di tassazione.
Ogni attività agricola e artigianale era sottoposta a tributi ordinari e straordianari.
Tutto ciò penalizzò l'economia meridionale rispetto a quella deòòe città del centro-nord italia, dove si stava affermando
una vivace borghesia.

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