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L’Italia tra frammentazione politica e rinascita culturale

 Gli Stati regionali


In Italia le Signorie si trasformarono in Principati e successivamente in Stati
Regionali, 6 erano i più importanti: Ducato di Milano, Repubblica di Venezia,
Repubblica di Firenze, Stato della Chiesa, Regno di Napoli, Ducato di Savoia.
A Milano la famiglia dei Visconti iniziò a sottomettere tutta la Lombardia sotto il
suo potere, estendendo il suo dominio anche alla Toscana e al Veneto. Alla morte
dell’ultimo dei Visconti, Francesco Sforza si impadronì del potere, proclamandosi
duca.
Nella Repubblica di Firenze il governo era in mano alla borghesia dei mercanti e
degli imprenditori. Non fu un caso che, a capo del governo della città, si pose una
famiglia di banchieri, i Medici. Sotto Lorenzo, detto il Magnifico, non solo per le
sue capacità politiche, ma soprattutto perché proteggeva gli artisti, Firenze
divenne il più importante centro culturale dell’Europa.
Nella Repubblica di Venezia le famiglie aristocratiche entravano per diritto
ereditario a far parte del Maggior Consiglio, il massimo organo della Repubblica,
all’interno del quale veniva scelto il doge, ossia il capo dello Stato.
Lo Stato della Chiesa si estendeva dal Lazio, alle Marche e all’Umbria. I papi, qui,
erano più interessati ad arricchire sé stessi e i loro parenti (nepotismo) che a
creare uno Stato funzionante.
Nel Sud si erano formati il Regno Angioino a Napoli e quello Aragonese in Sicilia.
Alfonso V d’Aragona, detto il Magnanimo, conquistò anche il regno angioino.
A Nord importante era anche lo Stato dei Savoia che comprendeva il Piemonte e
parte della Francia.

 La situazione economica in Italia


Dopo la crisi del 300 in Italia ci fu un aumento della popolazione. Al nord,
soprattutto, si verificò una grande una ripresa economica: si svilupparono aziende
agricole, in cui i mercanti investivano i loro soldi e in cui lavoravano numerosi
operai. C’erano anche grandi proprietà nobiliari divise in piccoli appezzamenti
affidati ai contadini con contratto di mezzadria (il proprietario forniva metà del
bestiame, degli attrezzi e dei semi e il contadino gli consegnava metà del raccolto).
Poco alla volta emerse la figura del mercante-imprenditore: era lui che si occupava
di recuperare il materiale, farlo lavorare e poi venderlo. Tutto questo permise anche
alle banche di arricchirsi e divenire molto più potenti.
Al Sud la situazione era diversa in quanto la classe borghese e mercantile era quasi
del tutto assente. L’economia qui si basava soprattutto sull’agricoltura “estensiva”
cioè organizzata in latifondi appartenenti ai baroni.

 La fine dell’Impero Bizantino e la pace di Lodi


A Oriente l’Impero Romano si avvicinava alla sua fine. I Turchi attaccarono
Costantinopoli, già impoverita da una grave crisi. Maometto II nel 1453 si
impossessò di Costantinopoli, ribattezzandola Istanbul e facendone la capitale del
suo Impero.
Gli Stati Regionali italiani si resero conto che sarebbe stato meglio smettere di
combattere fra loro per far fronte alla minaccia turca. Nel 1454 venne così firmata la
pace di Lodi (il cui artefice fu Francesco Sforza): questa garantiva 40 anni di
convivenza pacifica in Italia, in modo unire le forze per affrontare la minaccia turca.
Dal punto di vista economico, i commerci nel Mediterraneo e in Oriente risentirono
molto della presenza dei Turchi e a pagarne le conseguenze fu soprattutto Venezia.
Nacque così l’esigenza di trovare altre vie per raggiungere i mercati orientali.

 Nasce una nuova cultura: l’uomo artefice di sé stesso


Nel 400 si sviluppa in Italia e soprattutto a Firenze una rivoluzione culturale, artistica
e scientifica, basata sulla ragione umana più che sulla religione. Vennero riscoperti
testi classici greci e latini, le cosiddette humane littere, ed è proprio per questo
motivo che il movimento prese il nome di Umanesimo. Si rafforzò sempre di più la
convinzione che l’uomo fosse responsabile delle proprie azioni e del proprio
destino e che gli eventi dipendessero soltanto dalla sua volontà, ragione ed
esperienza.
L’Umanesimo fiorì soprattutto a Firenze ma si sviluppò anche a Venezia, Roma,
Napoli interessando anche molti paesi Europei.
Si sviluppa così una nuova epoca tra la fine del 400 e la metà del 500: il
Rinascimento. Nella pittura, scultura, letteratura gli artisti riscoprono i modelli
dell’antichità classica, ricercando l’armonia e l’equilibrio.

 Splendore culturale e disuguaglianze sociali


Tutto questo fece pensare alla nascita di una nuova realtà in cui tutta la popolazione
avesse un certo benessere, ma così non fu. Da una parte, infatti, c’era il signore e la
sua corte che viveva nel lusso tra feste e banchetti. Il signore, inoltre, prendeva sotto
la sua protezione artisti e letterati che collaboravano nella gestione del governo e lo
citavano nelle loro opere. Tale fenomeno veniva detto mecenatismo.
Dall’altra parte vi era la plebe, ossia la massa di operai salariati che venivano
considerati rozzi e ignoranti. Vi era quindi un forte squilibrio visto che questa parte
della popolazione viveva in condizioni pessime.

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