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I LOGONBARDI IN ITALIA

(Steven Runciman- storia dell’impero bizantino)

All’ex impero romano succederanno i regni romano barbarici tra il IV e la prima metà V secolo d.c.

Cos’erano i regni romano barbarici? Gregorio di tours nell’ ‘’historia francorum’’ ripercorre passo dopo passo la storia di un popolo di
origine germanica, quella dei franchi, che può essere vista come esemplificativa della parabola di tutti i regni romano-barbarici dell’Europa
centro occidentale.

La parola ‘’franco’’ deriva dal latino ‘’libero’’. I franchi occupavano un’area compresa fra Germania sud occidentale e sud orientale e parte
della Francia centro orientale, con delimitazione fiume tauber e Danubio. I franchi si stanziavano senza coordinamento unitario nelle
vicinanze dei grandi fiumi navigabili, tra cui il Reno. Queste popolazioni dedite alla caccia si inserirono originariamente entro i confini
dell’impero sfruttando il principio dell’ospitalitas. Il dominatore romano li accettò a patto che fossero istituite forme insediative innocue.
Austria, aquitania e borgogna furono i territori in cui si insediarono e che poi formeranno il regno dei franchi fino al sacro romano impero
e il lungo periodo di governo di Carlo magno (800-814 d.c)

In stretto rapporto alle vicende della penisola italica, la popolazione che invasero l’Italia fu quella dei longobardi (fra il 568 e il 774 d.c.).
Stettero per quasi due secoli ma in questo caso non si può parlare di regno. Longobardi deriva da lang barden, lunghe barde. Entrarono per
la prima volta nella penisola italica dopo un lungo percorso che dalla pannonia, territorio di origine, arrivarono in Italia attraverso il Friuli.
Sotto la guida di re Albino, dapprima il longobardi manifestavano nella loro organizzazione e struttura interna gli elementi di popolazione
germanica. Albino aveva il ruolo di primus inter pares. Ma ebbero subito una forza espansiva a macchia di leopardo: le differenti tribù
longobarde entravano nella penisola italica e dove trovavano degli spazi da occupare risiedevano per poi cercare altri territori.I longobardi
procedevano alla conquista del territorio senza una strategia unitaria. Fin dal principio rifiutarono di assimilarsi agli usi e ai costumi delle
popolazioni autoctone che venivano sottomesse perché considerate su un piano di inferiorità rispetto a loro.

Il marchio caratteristico dei longobardi era la religione, erano cristiani ariani (speculazioni teologico - filosofiche di ario di Alessandria, il
figlio di dio non è eterno e quindi privato della sua natura divina veniva separato dal padre, dottrina considerata durante il concilio di
nicea del 325 un’eresia)

Il re aveva solo il ruolo di coordinare le varie tribù nel territorio italico. Il sovrano non era né venerato, né rispettato ma era una figura
percepita doppiamente come estranea perché non al di sopra di una struttura verticistica. Il risultato fu l’assassinio di re albino nel 572
dalla moglie osmunda. Quindi il nuovo sovrano klefi si fece chiamare duca e non re, con un ruolo quindi che non aveva nulla in comune
con quello del re. Operò una politica di totale chiusura e antagonismo alle richieste delle popolazioni autoctone

In questa fase della presenza longobarda in Italia avveniva un altro spostamento. I longobardi si spingevano fino alla parte meridionale del
territorio continentale italico (escluse le isole), quindi dal Friuli alla puglia. Nella seconda metà del VI secolo arrivarono fino a Basilicata e
puglia. Gli unici territori che resistevano erano i bizantini, in Romagna e lungo la pentacoli (Rimini, Pesaro, pano, Senigallia, ancona).

Caratteristiche del governo longobardo

Un’altra peculiarità fu la divisione politica dell’Italia, questa espansione a macchia di leopardo faceva si che questa divisione politica
risultasse come una micro divisione che poi troverà risoluzione solo nel 1861. Quindi si formarono dei micro poteri che spesso entrarono in
contrasto fra loro .Dopo il primo periodo, sesto secolo, i longobardi affrontavano il contatto con la popolazione autoctona.

Tra il 584 e il 590 il duca autari sposando la figlia del duca di Baviera teodolinda, consolidava il potere in italiani.

Fu istituito il ‘’demanio’’, dal francese demain, ‘’su cui si ha il dominio’’, a sua volta dalla parola dominium, ossia tutto il complesso di beni
territoriali di esclusiva dominanza del sovrano. Il re in epoca medievale era re perchè possedeva molte più terre dei nobili secondo il
principio del demanio. Nell’epoca medievale la terra era la più importante forma di ricchezza e il demanio era il punto di forza sulla quale
fondare il proprio potere. Con l’istituzione del demanio longobardo voluto da autari quest’ultimo si faceva proclamare re e usava la
monarchia.

L’altro elemento peculiare della presenza longobarda era la sua amministrazione. Il re non dominava solo tramite il demanio che costituiva
l’asse fondante su cui costituire il suo dominio. Faceva lete su tutta una rete di conoscenze di funzionari a lui federe con la quale creava un
sistema di pesi e contrappesi che alla fine creava una monarchia che vedeva il re governare sugli altri duchi.Tramite l’uso dei gastaldi e
l’impiego dei gasindi, il re longobardo metteva in moto la macchina burocratica della monarchia longobarda.

 Gataldi da ‘’gastaldo’’ (fattore,nella fattoria estiva tutto a nome del padrone), militari con funzioni amministrative che gestivano
i beni della corona
 Gasinti da ‘’disint’’ (compagno),funzionari legai al sovrano dai vincoli di fedeltà personale ricambiati dal re con l donazione di
appezzamenti di terra.

Poi dal 643 Rotari fece comporre la prima legislazione scritta editto di rotari). Ad esempio veniva citato il guidrigildo era invece una
corresponsione in denaro per aver commesso un torto per non ricorrere più alla vendetta.
L’avvicinamento alla chiesa

Tra il 590-610 ricordiamo il processo di avvicinamento con la chiesa romana che giunse a compimento sotto liut prando (712-744), il regno
arriva al suo massimo splendore. A favore di papa Gregorio II, la donazione di sutri nel 728, segnava la fondazione dello stato della chiesa
fino al 1870 con la breccia di porta pia che chiudeva l’esperienza del papato come esperienza politica sul territorio italiano..

A partire dall’ottavo secolo i longobardi ritennero fossero possibile invadere lo stato della chiesa, un grande errore guidato da Desiderio.
Dal 756 al 774 fu l’ultimo re longobardo in Italia.

Per motivi dinastici fece spostare le sue figlie ai figli del re franco pipino, Carlo manno e Carlo. Una volta che Carlo andava a ripudiare
ermengarda, in quel momento re desiderio, come azione di ritorsione, decideva di marciare alla volta nel neonato stato della chiesa. Il
pontefice Stefano II si era alleato da tempo con i re franchi. Come conseguenza la scesa dei franchi in tili e l’assedio di Pavia nel ’74. Il figlio
del sovrano dovete fuggire verso l’imperatore d’oriente. Carlo cingeva così la corona ferrea nel suo capo, simbolo longobardo, mettendo
fine alla dominazione longobarda in Italia.

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