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3^ LEZIONE – 07/02

Con la vittoria della guerra greco-gotica (553), Giustiniano impone la


Prammatica Sanzione nel 554, col quale si estende la legislazione
bizantina all’Italia e accetta solo una parte delle leggi degli Ostrogoti.
All’Italia estende anche il potere civile dei vescovi.
Negli anni successivi l’impero bizantino deve affrontare l’esercito
persiano, cosa che indebolirà fortemente l’impero d’Oriente, poiché per
condurre le guerre occidentali Giustiniano aveva trascurato il fronte
orientale. Essendoci questa nuova minaccia da est, Giustiniano non può
tenere un esercito troppo numeroso in Italia, poiché ha bisogno di
truppe.
Data l’impossibilità di mantenere un esercito numeroso in Italia, la
diminuzione di popolazione e la povertà della penisola, nel 568 arrivano i
Longobardi come invasori, un popolo germanico forse proveniente dalla
Scandinavia. Nella regione dell’Elba si hanno tracce archeologiche della
loro presenza, ma in un secondo momento si spostarono nella Pannonia,
una regione dell’Ungheria; arrivano in Italia attraversando le Alpi Giulie,
catena montuosa più bassa. Colui che ne scrisse la storia fu Paolo
Diacono, però nell’VIII secolo.
Alboino, dopo aver varcato il confine italiano, entra a Cividale, che Paolo
Diacono non sa se definire città o castello: secondo la concezione
medievale, una città è tale se ha un vescovo, di conseguenza un certo
numero di abitanti, e le mura; altrimenti prende il nome di castrum.
Cividale, peraltro, ospitava anche il patriarca il quale in teoria doveva
risiedere ad Aquileia ma si era spostato per via della distruzione della città
da parte degli Unni.
Alboino conquista tutte le città della Liguria, tranne quelle sul litorale,
fors’anche perché ai Longobardi interessavano di meno, non essendo
questi un popolo di navigatori. In ogni caso, città come Genova, verranno
conquistate in un secondo momento. Inoltre, conquistano: Veneto,
tranne la laguna veneta; Lombardia; Piemonte; parte interna della Liguria
e non la costa; l’Emilia occidentale e non la Romagna; la Toscana; parte
dell’Umbria, come Spoleto; la parte meridionale delle Marche; la
Campania, tranne Benevento, Roma e il Lazio tutto rimangono ai
bizantini. Pavia è una città dura da prendere; difatti l’assedio dura 3 anni,
ma alla fine viene conquistata e diventa la capitale del regno longobardo.
Alboino aveva ucciso in battaglia Cunimondo, padre della futura moglie
Rosmunda. Dal cranio del suocero aveva ricavato una tazza e durante un
banchetto aveva costretto la moglie a bere da essa; fece quindi uccidere
Alboino.

La società longobarda è divisa in tre ceti:


- arimanni, nobili guerrieri;
- aldii, uomini liberi (mercanti, piccoli proprietari…), anche
appartenenti alle popolazioni sottomesse, che possono
commerciare, spostarsi e altro ma non partecipano all’assemblea dei
guerrieri e non possono portare le armi;
- semiliberi, contadini che lavorano la terra e che hanno un margine
limitato di spostamento.
La società longobarda è organizzata in fare, cioè gruppi di famiglie, che in
genere risiedono al di fuori della città.

Per 10 anni (574 – 584) i Longobardi non riescono ad eleggere un re,


poiché questo, secondo la mentalità dell’epoca, non era
automaticamente il figlio del re defunto ma l’uomo più valoroso scelto
dall’assemblea dei guerrieri; si ha quindi un periodo di anarchia ducale.
Successivamente subentrano prima Autarii e poi Agilulfo, rispettivamente
primo e secondo marito di Teodolinda. Essendo cattolica, ella è in
contatto con papa Gregorio Magno, il quale le suggerisce di spingere il
suo popolo alla conversione. Inoltre, questi contatti col papa, inducono
Agilulfo a proteggere i monasteri; ad esempio, il monastero di Bobbio,
fondato da Colombano nel 614, riceve donazioni dal re longobardo.
Intorno al 640, regna Rotari, ariano e della stirpe degli Arodi. Egli sarà
l’autore della prima codificazione scritta: l’Editto di Rotari, nel 643. Con
esso, si supera la legge del taglione e si arriva al guidrigildo: il danno
viene ricompensato attraverso una somma monetaria, ed esso dipende
chiaramente dal rango della parte lesa. In esso, la pena di morte viene
limitata a pochi casi, come l’alto tradimento o l’abbandono della
battaglia.
Nell’VIII secolo Liutprando amplia l’Editto di Rotari. Inoltre, egli amplia
l’espansione longobarda: conquista, ad esempio, Bologna. I Longobardi
arrivano anche a Classe. Questa situazione di instabilità spinge il papa a
chiedere l’aiuto di un popolo: i Franchi.

Nel mondo bizantino la donna aveva acquisito alcuni diritti rispetto a


quella dell’età repubblicana, come ad esempio la possibilità di vendere o
acquistare.
Nel mondo longobardo, invece, la donna ha molti meno diritti; essendo
poi soggetta ad eventuali minacce, non può acquistare o vendere, deve
essere accompagnata da una figura maschile. L’altra motivazione sta nel
fatto che viene privilegiato il gruppo e non il singolo. Per le nozze, oltre
alla dote della donna, l’uomo portava la controdote. Inoltre, se rimaneva
vedova, la donna manteneva la terza o quarta parte dei beni del marito;
questi privilegi patrimoniali si persero negli anni prossimi al 1000.

I Visigoti ripescano dal Libro dei Re la cerimonia dell’unzione per


l’incoronazione del re. Diversamente, i Longobardi e gli altri popoli
germanici non adottano questa pratica.
I Longobardi si convertono dall’arianesimo al cattolicesimo nel 680.
Ciononostante, la chiesa Romana continua a guardare con sospetto i
Longobardi, poiché il loro intento era quello di conquistare tutta la
penisola.
Dopo la riconquista giustinianea, egli si era dedicato alle minacce
provenienti da est: l’Impero sasanide resuscita l’Impero persiano. Cosroe
II arriva fino alla Terrasanta. La controffensiva bizantina si deve ad Eraclio,
che all’inizio del VII secolo sconfigge Cosroe, ed è desideroso di annettere
l’Impero persiano.
La penisola arabica era maggiormente desertica e vi si trovavano una
serie di tribù che si scontravano tra di loro. Gli Arabi non praticavano
l’agricoltura ma la pastorizia e il commercio carovaniero.
Intorno al 610, Maometto, nato attorno al 570 a La Mecca, comincia ad
avere delle visioni in cui gli appare l’arcangelo Gabriele che gli comunica
dei messaggi di Allah, i quali andranno a costituire il Corano. Maometto
conosceva il cristianesimo e l’ebraismo, soprattutto un cristianesimo
eterodosso, dovuto ai Vangeli apocrifi. Dell’ebraismo, ad esempio, accetta
l’idea di un unico Dio o il rifiuto di cibarsi di carne suina, ma ignora o
semplifica altri concetti; del cristianesimo rifiuta la Trinità, considerando
Cristo solo un profeta.
Maometto comincia a predicare a La Mecca, città piena di mercanti
politeisti che vendevano statuette delle varie divinità e di conseguenza
rifiutano la sua predicazione. Maometto decide quindi di fuggire a Medina
nel 622, dove accresce il numero dei fedeli e, quando si sente
sufficientemente forte, conquista La Mecca con le armi nel 630. Morirà
nel 632.
Dopo la sua morte, il potere, che nel mondo arabo è
contemporaneamente religioso e politico, passa al califfo, ossia il vicario
della Umma, la comunità di tutti i fedeli arabi. I primi 4 califfi furono: Abu
Bakr, Omar, Othman e Alì; quest’ultimo determinerà la fazione sciita. La
differenza fra Sunniti e Sciiti sta nel fatto che i primi, oltre al Corano,
seguono la Sunna, la tradizione orale che è stata poi messa per iscritto; gli
Sciiti non riconoscono la Sunna e i califfi venuti dopo Alì, che fu per altro
ammazzato.
La carica di califfo si trasmette in una dinastia che è quella degli
Omayyadi, che scelgono come capitale Damasco, in Siria, dal 677/678 al
750; essi hanno conquistato Siria, Palestina, Iran, Egitto. Nel 698 arrivano
a Cartagine e nel 711 allo stretto di Gibilterra, che attraversano per
arrivare in Spagna. Nel 750 si passa alla dinastia degli Abbasidi, che hanno
conquistato la Mesopotamia e scelgono come capitale Baghdad, fino al
1258, quando arrivano i Mongoli
Un concetto molto discusso è quello della jihad, parola che letteralmente
significa “sforzo”: Dio andrebbe seguito con tutto il corpo, la mente,
totalmente; si deve anche essere disposti a combattere per lui.

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