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I nascita e decadenza della Rus

Originariamente, il popolo che andrà a creare ciò che è noto come “Rus” è un popolo di
variaghi (vichinghi/Normanni), che decisero di insediarsi in luoghi più a sud.
Per la precisione si insediano in un luogo che ha un grande valore commerciale, nel bacino
dello dnepr, permettendo una rapida espansione della tribù.
Con l’arrivo di Rjurik del Ladòga a Novgorod inizia la stirpe dei Rjurikidi nel, dopo 20 anni gli
succede Oleg, con conseguente spostamento della capitale a Kiev, e conquista dei territori
fino alle rive del Mar Nero per mano di Igor.
Dopo la sua morte, la vedova di Igor, Olga, viene battezzata e nel 955 ha un figlio,
svjatoslav, il primo Rjiurkide con nome Slavo.
A lui seguono al trono Jaropolk e Vladimir il Cristianizzatore.
Vladimir Svjatoslavic, principe pagano di Kiev capo di una lega tribale minacciosa per
Costantinopoli, si convertì al cristianesimo ortodosso, ricevendo battesimo da missionari
bizantini nel 988 (fonti incerte).
Questi missionari si stabilirono nel bacino dello Dnepr che era un crocevia con grecia ed i
mari settentrionali.
Questi missionari non vennero come colonizzatori, ma riconobbero il potere del Gran
Principe e si limitarono a predicare e cristianizzare i territori.
Costantino, Cirillo e Metodio, nel loro atto cristianizzatore introducono anche l’alfabeto
cirillico, questa nuova fede si spinge fino alla bulgaria.

Sotto il dominio di Vladimir vengono strette diverse alleanze e vengono organizzati svariati
matrimoni, grazie a questo ed alla conversione al cristianesimo sono più vicini all’europa, ma
allo stesso tempo la lingua slava e l’ortodossia (invece del cattolicesimo) costituisce una
separazione, (questa separazione creerà grandi perplessità secoli dopo).
Lo stato è stretto da un fervore religioso, e questo fa sì che l’ortodossia sia a stretto contatto
con il principato.

Come conseguenza dell’opera cristianizzatrice di Vladimir, abbiamo la prima influenza slava


meridionale, attraverso l’importazione di testi sacri del cristianesimo ortodosso dalla
bulgaria.

Dopo la morte di Vladimir, c’è un buco di regno di 4 anni, in cui non si sa chi abbia regnato,
probabilmente un consiglio di boiari (proprietari terrieri), infatti in questi anni viene pubblicata
la Russkaja Pravada, un codice di leggi che istituzionalizza un sistema feudale, basato
sull’inuguaglianza sociale.
Queste leggi favorivano grandemente i proprietari terrieri a svantaggio dei Zokupy (contadini
liberi), Smerdy (Contadini semi liberi) e Cholopy (schiavi).

Jaroslav sale al trono dopo la morte di tutti i suoi fratelli, Boris e Gleb uccisi dal fratello
(maledetto) Svjatopolk, a sua volta ucciso da Jaroslav, che diventa il vendicatore dei fratelli
uccisi, e regna come “Il saggio”. seguendo ideali di legalità fondati sull’etica religiosa.

Sotto il regno del Saggio, la Rus’ di Kiev è un regno della comunità europeo-cristiana, e
questo favorì molto la fioritura di attività spirituali, e scrittoie.
A quell’epoca (e per molti anni a venire), quasi nessuno era in grado di leggere e scrivere,
quindi qualunque cosa che venisse proposta dal lavoro degli scribi divenne la base sia dal
punto di vista grafico-linguistico che tematico-compositivo.

Ottimi esempi sono l'evangeliario Anraktov, usato per le festività, trascritto da due
amanuensi nel 1056-1057 da un modello Bulgaro per Ostromir Posadnik, magistrato urbano
di Novgorod (Ostromirovo Evangelie); questo testo è ricco di russismi, tipici delle parlate
volgari e del russo antico.

E forse, ancora più importante, Il Discorso sulla Legge e sulla Grazia, composto nel 1037 da
Ilarione di Kiev, il primo metropolita della città.
Questo testo è diviso in 2 parti

1. Parafrasi del paragone tra Sara ed Agar, moglie e concubina di Adamo, come
personificazione del vecchio e del nuovo testamento.
2. Un’esaltazione della cristianità russa ed un elogio a Vladimir I

Il testo di Ilarione fu il primo esempio di Pseudo-originalità della letteratura russa.


Ciò che Ilarion sostiene in questo testo può essere riassunto in: Vladimir Cristianizzò i
territori della Rus sotto la guida della Grazia Ispiratrice. Quest’opera conserva l’efficacia
liturgica ma senza perdere un tono polemico, infatti in apertura, un voce narrante afferma “A
coloro che si sono abbondantemente nutriti della dolcezza della sacre scritture”, ovvero ai
teologi-esegeti.

Oltre a questi di due testi, abbiamo anche una serie di testi di carattere Agiografico, tra i
quali i racconti sul martirio di Boris e Gleb.

La cronaca degli anni passati, lo Skazanie (che si basa sulla cronaca) e il Ctenie (che si
basa sullo skazanie), tutte e tre contengono versioni diverse del martirio dei due principi
martiri.

Nel 1054 muore Jaroslav il saggio, ed iniziano i conflitti per la successione, che non si
concluderanno mai con un vincitore, in luce di ciò, Principato di Kiev viene diviso tra i tre
principi.
Per anni i tre principi si erano contesi il trono, senza mai riuscire a prevalere in maniera
definitiva, continuando una guerra civile, dalla morte del padre fino al 1097 in cui i tre
decidono di suddividere così il regno
Izjaslav a Kiev, Svjatoslav a Cernigov e Vsevolod a Rostov e Suzdal.
Il regime di cogestione militare viene fondato nel 1097 quando si tenne il convegno di Ljubec
nel quale si decretò che “Ognuno sia sovrano della propria Otcina” (Otcina= possedimento
paterno o ereditario), per poter fronteggiare con fronte comune i Cumani che [...] “devastano
la nostra terra in ogni modo”.

Fino a quel momento infatti, i Cumani avevano continuato ad assalire ed a razziare i territori
della Rus.
Tornando a parlare per un attimo della scrittura, la campagna contro i Cumani fu
indubbiamente fonte di Epos, al punto che ispirò lo slovo di Igor (o “il cantare delle gesta di
Igor”), un racconto in tre parti che narra di come il principe Igor sia andato in guerra contro i
cumani, di come sia stato catturato e di come sia poi fuggito.
Di importante c’è anche la preghiera della moglie di Igor, che testimonia una doppia fede in
quel periodo, infatti ella prega le forze della natura di salvare l’amato, e Igor viene salvato
dallo spirito del fiume dalla prigionia.

Una delle tante figure che si distinsero nella guerra contro i Cumani fu Vladimir Monomach
(che vantava una parentela per madre con Monomaco, Costantino IX di Bisanzio), che
cooperò con Svjatopolk Izjaslavic, ed inseguito a questo fu posto sul trono di Kiev dal 1113
fino al 1125.
Con lui si chiude la fase più europeista della rus, con l’asia ora vicina, ora lontana.

La guerra con i popoli dell’Est continua fino al 1223 con la prima invasione tartaro-mongola.
La guerra contro i mongoli continua fino al 1240, quando anche l’ultimo principato della Rus
viene sottomesso, iniziano due secoli e mezzo di dominazione tartaro-mongola. Durante la
dominazione,non essendo in grado di convertire all’islam i territori, i tartari si limitano ad
imporre tasse senza interferire negli affari interni della Rus, c’è una completa rottura con
l’Occidente e sotto il Khanato dell’Orda d’oro fiorisce l’autocrazia moscovita.
Mosca nasce come un piccolo villaggio di pescatori situato al centro della via commerciale,
tra il mar Baltico e il mar Caspio a nord e sud e tra la Dvina e il Volga, ad ovest ed est. Inizia
l’espansione moscovita tramite un accordo con i mongoli, per il quale Mosca sarebbe
diventata la sistemazione dei prigionieri slavi.

Non avviene però neanche una asiatizzazione, grazie all’intervento di nuove forze politiche,
come ad esempio la Polonia, che ispirata dalla chiesa romana che grazie all’ordine dei
porta-spada (cavalieri teutonici non dissimili da templari), riesce a conquistare Volinia,
Cernigov e Kiev, sbaragliando il Khanato nella battaglia delle acque azzurre guidati da
Gedymin e Olgerd.
I gemyminidi vengono considerati i nuovi Rjutkrkidi, e molti territori europei, tra i quali anche
il regno di ungheria, iniziano un processo di riscatto contro le forze islamiche dell’impero
ottomano e dell’orda d’oro.
Per questo processo si rivelano fondamentali Halic e Volinia, unificate da Mstislavic,
conservano autonomia.

Papa Innocenzo IV incorona Danil Romanovic, sotto suo figlio (Scritto Lev) Leo viene
fondata Leopoli, roccaforte per la conquista dei territori russi, ma questo progetto viene
fermato dall’ascesa della lituania, che si spartirà galizia e volinia con la polonia.

Casimiro il grande di polonia cercò di creare uno stato cattolico-ortodosso in cui le due
dottrine potessero convivere ed opporsi unitamente alla minaccia tartara ed avvicinarsi alla
cultura slavo-ortodossa della Rus’.
Nel 1328 Ivan Kalita, ottiene sotto il suo dominio uno jarlyk (documento), che rende Mosca
sede di un Gran Principato al posto di Tver’, in cambio di diventare un agente dell’Orda
d’oro, talvolta anche come inviato a riscattare tributi e tasse.
A questo potere burocratico ed economico, si aggiunge il potere politico e militare dovuto ad
investiture sacre, non più tenute a Costantinopoli.

Nel 1380, c’è la prima vittoria moscovita contro i mongoli nella battaglia di Kolikovo, nel 1382
Mosca e altre città vengono devastata dai mongoli, negli anni successivi, il granducato di
Mosca afferma il suo potere.

Mosca mira a diventare il centro del potere spirituale dell’intera slavo-ortodossia, ed a


favorire Mosca in questo si susseguono una serie di eventi: lotte esterne per l’egemonia sui
territori russi, la solidarietà con la russia-ortodossa, il decadimento dei tartari e l’avanzata dei
Turchi fino a Costantinopoli e poi fino in Bulgaria.
Davanti a tutto questo, Mosca si dimostra un pilastro spirito-culturale, e a seguito delle
spinte turche, gli slavi meridionali furono costretti a spostarsi nei territori dell’est, creando la
“seconda influenza slava meridionale” (la prima avvenne nel X-XI secolo, con l’importazione
di testi liturgici di origine bizantina attraverso la bulgaria)

Nel 1452 Costantinopoli cade e nasce il mito di Mosca terza Roma

“Due Roma sono cadute, una è in piedi ed una quarta non si avrà”

Nel 1462 sale al potere Ivan III passato alla storia come “Ivan il grande”, durante il suo regno
assoggetta i territori di Novgorod, si espande ma non arriva mai al mar Baltico e finito il suo
regno, i mongoli non rappresentano più una minaccia.
Nonostante i mongoli non siano più presenti sul territorio, la loro presenza passata ha
lasciato un’impronta indelebile, ovvero un’organizzazione autocratica in cui lo zar è l’unica
autorità politica, economica, militare e divina. La classe degli boiari viene messa in crisi,
concessione delle pomest’e (governatorato giudiziario e militare, originariamente non
ereditario), e creazione dei pomesciki, una classe di burocrati e soldati, che mantenevano il
controllo delle pomest’e fino all’inizio del servizio militare.

Dopo Ivan III sale il figlio, Ivan IV, passato alla storia come Ivan il Terribile, che per primo,
dopo la caduta di Costantinopoli, viene incoronato da una figura religiosa, facendosi
incoronare Zar di tutte le russie dal metropolita di Mosca, Macario.
(La parola Zar deriva da “Czar” = “Cesar”, a rimarcare il concetto di Terza Roma)

Con la morte di Ivan III, lo stato si era fermato in una condizione di organizzazione
autocratica, con la classe sociale dominante rappresentata dai Pomesciki, che erano
diventati una vera e propria nobiltà terriera ora che i possedimenti erano divenuti ereditari.
Iniziano delle lotte di classe tra gli aristocratici ed i boiari (contro i boiari)
L’economia dello stato inizia a vacillare, gli esattori riescono ad ottenere poco dalle tasse, i
boiari devono servire lo stato, pena la perdita delle terre, e devono, come tutti i proprietari
terrieri, rifornire l’esercito di soldati.
L’economia inizia a trasformarsi in un’economia basata sul denaro, invece che un economia
agricola e di allevatori rispetto a prima.

A seguito delle guerre contro gli stati del nord europa (Polonia, svezia), i pomesciki vedono
la loro posizione rafforzata.
L’obrok (tributo feudale) viene sostituito da un pagamento in denaro che il contadino deve
dare al padrone.

In questo sistema che grava fortemente sui contadini, i cittadini liberi (mercanti, funzionari ed
impiegati) sono una spina nel fianco dello stato, in quanto esso non può controllarli
direttamente in quanto queste figure erano spesso trovate nelle città, che erano al di fuori
del controllo dei proprietari terrieri, che spesso erano anche incaricati di rappresentare lo
stato nelle periferie.

Negli anni a venire, e con la raggiunta del culmine di questo cambiamento nel 1649 , lo stato
promulga una serie di leggi che favoriscono i proprietari, fino a rendere i contadini servi della
gleba completamente dipendenti dal loro padrone.

Durante il periodo del regno dello Zar Ivan IV viene istituito il sistema dell’ Opricnina, ovvero
una parte di territorio russo governato direttamente dallo Zar.
Questo divide il regno in due, da una parte i territori direttamente sotto il controllo dello zar,
mentre il resto sotto il controllo dei boiari, tramite il sistema della Zenscina, governo su
consiglio dei boiari.
La parte sotto il controllo dello Zar è la parte più ricca e prospera, irrigata di vie commerciali.
Il potere che un tempo apparteneva ai boiari è stato quasi completamente trasferito alla
nobiltà.
Inizia un regno di terrore per rimuovere definitivamente il potere ai boiari ed indebolire la
nobiltà.
Le uniche entità che rimangono come un pericolo alla corona sono gli intellettuali ed i
contadini.

Ivan IV ha messo gli occhi sul Mar Baltico, in particolare i territori della Livonia, ma la
campagna del Baltico fallisce.
In cambio però Ivan inizia rapporti con l’Inghilterra, e conquista la siberia, ricca di depositi
ferrosi.

In questi stessi anni abbiamo anche un grande potenziamento delle scienze.


Nel 1583, dopo aver espanso considerevolmente i suoi territori, lo Zar Ivan IV il terribile
muore.

Dopo la morte dello Zar, inizia ciò che viene ricordato come il “Periodo dei Torbidi” (o dei
disordini) che si protrae dal 1595 al 1613.
Due settimane dopo la morte del padre, Teodoro sale al potere, anche se viene considerato
debole di carattere e mentalmente ed incapace di governare (è sempre stato infinitamente
dedito alla religione).
Impone pesantissime tasse ai contadini per risanare le casse dello stato dopo le guerre in
Livonia.
Tutte intorno al lui nascono scontri interni ai boiari per il trono, per stabilire chi fosse il
reggente de facto del trono, infine identificato in Boris Godunov.

Durante il regno di Teodoro, Mosca viene elevata a Patriarcato, dichiarando la completa


separazione della chiesa ortodossa russa.
Negli anni di reggenza il potere di Boris si consolida, fino a diventari assoluto, al punto che
gli si attribuisce la morte di uno dei figli di Ivan IV (anche se mancano prove certe a
riguardo).
Nel 1598 Teodoro muore senza lasciare nessun erede.

Al trono sale Boris Godunov, con la conclusione della dinastia dei rjurkidi.

Boris non sale immediatamente al potere però, dopo la morte di Teodoro, il potere passa alla
vedova, che poi abdica improvvisamente e si reca in monastero.
Intanto il potere viene lasciato al patriarca di Mosca, un alleato di Boris.
Sarà proprio il patriarca che convocherà il consiglio del zemskij sobor, che in seduta regolare
nomina Boris zar di tutte le russie. Egli seguirà la linea dura di Ivan il terribile.
Continua il regime contro i boiari, i raccolti sono disastrosi ed il regime si isola.

Intanto la Polonia mette in discussione la legittimità del regno di Boris presenta un uomo
come erede legittimo, Demetrio (figlio di Ivan IV), che si pensava morto, ucciso da Boris
stesso, questo presunto erede ha l’appoggio popolare.
Questo presunto erede ha l’appoggio dei boiari, che erano contrari alle politiche di Boris.

In ogni caso nel 1605 muore per cause naturali, dopo soli 7 anni di regno.

Sale quindi al regno questo presunto Demetrio, ma dopo poco iniziano le rivolte contadine
sollecitare dai boiari che fino a quel momento si erano serviti di demetrio.
Nel 1606 viene ucciso nel Cremlino dai boiari che cospiravano contro di lui dopo pochi mesi
di regno.

Inizia una Autocrazia di Boiari, ma in sintesi è un’anarchia, che viene messa a freno dalla
salita al trono di Basilio IV.
La lotta dei boiari per salire al trono prosegue.

Intanto tra polonia e la russia entrano nuovamente in guerra per il baltico, nel frattempo Ivan
Bolotnikov guida una rivolta che riesce a coinvolgere moltissime città.
Ma alla fine viene ucciso quando gira la sua rabbia contro i boiari.
Intanto si manifesta (apparisce) Il secondo falso demetrio
Mosca cade in mano ai polacchi.
Primo appello alle città dell’est, che fallisce per discorse tra esercito e cosacchi.
Il secondo tentativo andrà invece a buon fine, e con l’aiuto delle altre città Mosca viene
ricatturata.
Michela Romanov viene incoronata Zarina di tutte le russie
In tutto questo le casse sono vuote, anarchia e rivolte contadine.
Il sistema statale viene riorganizzato ed i contadini vengono censiti.
Viene creato un esercito permanente, stelci, artigiani e simili che vengono chiamati in tempo
di guerra
La classe dei Pomesciki viene rinominata in Dovramjie
Tra il 1680/90 si susseguono una serie di riforme e di conquiste espansionistiche da parte
del governo Romanov.
Nasce una prima forma di industria, soprattutto bellica.

Iniziano una serie di guerre e scontri ad occidente con lo scopo di liberarsi di una serie di
obbiettivi:
Conquistare la siberia
Nel 1667 russia e polonia si dividono l’Ucraina e tra il 91 e 95 vari si verificano tra russia e
svezia per il controllo del baltico.

Iniziano una serie di contatti con l’occidente, ma la russia nella storia era sempre stata vista
come un aggressore dall’Europa.
Ma adesso l’occidente appare ricco di comodità e di opportunità per alcuni membri
dell’aristocrazia russa.
Aprono le prime accademie a mosca, e le corti iniziano ad assomigliare a quelle occidentali.
Viene fondata una colonia tedesca: Nemeckaja sloboda.

Nel 1629 sale al potere Alessio I Romanov.

Sotto Alessio, viene scritto da Yurij Krizanic, un mo


naco croato, il Politika.
Krizanic è convinto che si debbano riunire le due chiese in una sola (ortodossa e cattolica), e
che tutti gli slavi dovrebbero riunirsi, e per fare questo chiede allo Zar, ma non vuole che
diventino Russi, vuole riunire gli slavi educandoli ad una cultura comune anche se sotto stati
diversi.

Ad Alessio Segue Fedor III, che durante il suo breve governo da inizio a moltissime riforme,
apre un’Accademia delle Scienze, centralizzò l’apparato burocratico e migliorò la riscossione
fiscale e abolì il sistema di gerarchia militare dell’aristocrazia, e venne introdotto un sistema
meritocratico.
Durante il suo regno ci furono molti scontri con l’impero ottomano.
Alla sua morte per malattia non era chiaro chi sarebbere dovuto succedergli, dato che non
aveva un erede di sangue.
Alla fine salì al trono Pietro, sotto la reggenza di sofia.
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La Russia fa tentativi enormi per superare la sua arretratezza, e cerca di mettersi alla pari
dell’occidente.
Vengono costruite nuove fabbriche e nuovi edifici, viene migliorato l’esercito, viene costruita
la prima flotta russa, e costituito l’ammiragliato.
Viene introdotta la leva obbligatoria e viene radicalmente cambiato il metodo
dell’addestramento, nell’istruzione tattica, migliorato l’equipaggiamento bellico.

Per finanziare tutto questo, vengono sequestrati gli introiti della chiesa.

Gli strelizi si rivoltano, marciano su Mosca, ma Pietro li ferma e li stermina.


Viene imposta la moda ungherese, quindi niente barbe, pena multa e taglio della barba.

Per quanto riguarda la politica estera, Pietro mantiene i soliti obiettivi, arrivare fino al Mar
Baltico, vuole anche il Mar Nero, d’Azov, ed il Caspio.

Inizialmente viene sconfitto a Nord contro la Svezia, ma sconfiggerà insieme Polonia e


Svezia nel 1709 nella battaglia di Poltava.
Conquista la Finlandia ed il Baltico.
Conquista anche ad oriente la via della seta.

Nel 1703 viene fondata Pietroburgo.

Riforme Petrine.

Durante il regno di Pietro, vennero introdotte numerose riforme, e le riforme hanno maggiori
costi maggiore è il loro impatto sulla società, quindi furono implementati molti metodi per
finanziare lo stato, ad esempio, vennero confiscati le rendite della chiesa, vennero imposte
numerose tasse ed aggiunte imposte ai cox ntadini.

Vengono introdotte produzioni di tessuti e munizioni indipendenti dall’occidente, e 200


fabbriche per la produzione di cuoio, lana e cotone.
Dalle montagne degli Urali esce la maggior parte del ferro del pianeta.

Tutti coloro che non abbiamo un padrone (contadini, vagabondi e prostitute) vengono messi
a lavorare nelle fabbriche.
In questo modo tutta la popolazione può essere messa ad adempiere i suoi doveri nello
stato.

Dvorjone, una figura obbligata ad istruirsi, in una delle tre alternative date dallo stato:
Esercito
Burocrazia
Marina
Questi individui erano affidati ad un ufficiale che controllava le loro vite, durante la carriera
potevano scalari fino ad otto ranghi, il cui ultimo li avrebbe messi al livello nobiliare (i nobili
sono contrari).

A questo punto la maggior parte della popolazione è composta da schiavi, mentre la


borghesia fonda le prime forme di associazioni.

La borghesia elevata, la piccola borghesia e la plebe.

Oramai lo stato russo è diventato veramente grande e non può essere gestito da un singolo
uomo al comando, viene introdotto un sistema di governi provinciali, ed un senato centrale
che controlla questi governatori.

Vengono fondati 9 collegi, ognuno con la propria funzione, ad esempio quello del sinodo
controllava le attività e le proprietà della chiesa.
Intanto l’ucraina viene russificata, mentre Estonia e Livonia rimangono luterane.
Viene riformato il calendario e viene aperto il primo giornale.

Aprono le prime scuole di mosca, per istruire i figli degli ufficiali e dvorjone.

Nel 1724 crolla il sistema scolastico.


Viene fondata l’accademia delle scienze.

L’anno dopo Pietro muore.


Inizia un periodo di guerre interne per il trono, finti sovrani ed omicidi.
Con la morte di Pietro finiscono anche le guerre e quindi le costanti minacce dagli altri stati,
viene destituito il sistema dei Dvojane che minacciavano la nobiltà con la loro esistenza.
Nel 1730 viene introdotta la legge sull’ereditarietà dei titoli e dei territori, e nel 1762
l’aristocrazia viene slegata dal servizio dello stato, creando una classe agiata mai vista
prima.
A seguito della rivolta di Pugacev che contava circa 30000 rivoltosi, Caterina schiera contro
di loro le truppe che erano in servizio in Turchia e li ferma.

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