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Nessuno storico antico, né greco né latino né altro, ha mai avuto contatti con gli slavi,

nessuno ha mai parlato di loro.


Stavano lontani dal mare, non hanno una terminologia marina autoctona, tutte le parole
marittime sono prestiti linguistici, non ci sono dati archeologici, non ci sono arrivate
costruzioni fisiche in quanto saranno state distrutte.

Probabilmente si trovavano tra la polonia e la bielorussa.

Mentre i longobardi si spostano in italia, gli slavi si spostano nei territori che si trovavano
sotto dominio germanico (germania dell’est), non è un grande sforzo e per gli slavi che si
insediano in quei territori.
E questi territori non vengono liberati fino all’arrivo di carlo magno, che costruisce una
muraglia, chiamata Limes Sorabicus (805 D.C.)
Inizia una continua lotta tra slavi e germani, gli slavi vogliono andare ad ovest, mentre i
germani non li vogliono.
Nel frattempo hanno lasciato dei toponimi, come “berlino” che deriva da “Berlo”, che vuol
dire palo, Lipsia, che deriva da Lipa, il Tiglio (albero).

Amburgo, nominata come Civitas Slavorum, città degli slavi. XI secolo, in un documento.
Indica una forte presenza slava, ma oramai ben integrata nel nella società germanica.
Gli slavi non hanno mai superato il fiume elba.

Gli slavi migrano anche verso sud, dove incontrano vere e proprie civiltà già formate, ad
esempio, l’Impero Bizantino.
Durante la migrazione VI-VII secolo, i bizantini sono impegnati contro gli arabi, che stanno
conquistando territori greci.
Bisanzio schiera tutti gli eserciti per tenere a bada l’esercito Arabo, il quale riesce ad arrivare
fino in bulgaria.
Gli slavi hanno nuovamente vita facile, e riusciranno ad arrivare fino all’isola di creta,
ovviamente non in forze consistenti, ma in piccoli gruppi.
Una volta finita la guerra contro gli Arabi, gli arabi vengono rimandati a nord.
Gli slavi si scontrano contro i bulgari neri, d’arabia, e ne hanno preso il nome dopo averli
sconfitti.

Da un certo punto in poi, inizia una convivenza slavo-bizantina, al punto che anche regnati e
figure importanti, imparano la lingua slava.
Gli slavi conquistano grandi territori dal sesto all’ottavo secolo.

Alcuni si spostano a nord, quelli che fonderanno poi la Rus’, a nord trovano pochi conflitti e
non impegnativi.

In questo periodo di crea la divisione tra lingue slave meridionali, occidentali e orientali.
Dalla migrazione in poi si crea un enorme teritorio slavo, dall’elba fino alla pensiola
balcanica fino alla russia del nord.
Generalmente parlano tutti lo slavo comune, quelli che cambiano un pò la lingua sono quelli
che vivono ad ovest.
Carlo magno e Cirillo, che parlavano slavo macedone venivano capiti anche dagli slavi che
vivono nei territori di quella che è oggi la repubblica ceca.

Le antiche religioni e l'antica mitologia non sono state tramandate per via scritta, e sono
quasi inesistenti, le uniche cose che sono state scritte sono quelle di carattere cristiano.

L’indoeurepeo ha 10 vocali
a lunga
a breve
e lunga
e breve
i lunga
i breve
o lunga
o breve
u lunga
u breve

Tra le lingue indoeuropeo, il latino le mantiene tutte e 10 (Anche il greco) l’italiano perde la
differenza tra lungo e breve.

In slavo abbiamo che la A lunga e la O lunga, diventano entrambe A, mentre A corta e O


corta, sono entrambe O

Baltico e germanico, sono opposto dello slavo in questo.

Per quello che riguarda la E lunga, essa diventa un suono particolare, una via di mezzo tra E
e A, chiamata jat.

La e breve diventa e

la I lunga diventa jer (simbolo b i n russo)

la U lunga, diventa un suono diverso, la I dura, jery

U breve diventa uno jer duro

A un certo punto, i dittonghi, vengono monotongati (???), diventando un unico suolo vocale
da due che erano in origine
(Un suono vocalico pieno ed uno un pò a metà)

Il dottongo vero sono


ai ei oi au eu ou . ia io ie ua uo ue

dittonghi discendenti: la mezza vocale è dopo la vocale vera (parte semi vocalica è dopo)
dittonghi ascendenti: il contrario.
Dittonghi, discendenti
AU EU OU
Nello slavo comune inizia ad agire la legge della sillaba aperta,anche detta legge della sonorità
crescente

questa legge recita che ogni sillaba deve terminare con l’elemento più sonoro, ovvero la vocale.
ogni sillaba deve terminare con una vocale.
lo slavo vuole tutte queste sillabe aperte, quindi quelle che finiscono in vocale.

Silvia
Sil= una sillaba chiusa
Via= una sillaba aperta

Veronica
Ve
Ro
Ni
Ca

tutte sillabe aperte


nessuna finisce in consonante.

questa legge in slavo, vale per tutte le sillabe per tutte le parole.

In italiano finiscono tutte in vocale, esiste una legge che impone che l’ultima sillaba sia aperta.
in alcuni dialetti centro meridionali, le parole straniere, vengono italianizzate con l’aggiunta di una
vocale alla fine, Phon -> Phono (asciugacapelli)

i dittonghi AU EU OU, che hanno la parte più sonora all’inizio, si monottongano, diventando U (AU EU),
mentre Eu diventa ю

ad esempio
Taurus diventa Tur
Au, diventa U, e quindi gli slavi non la possono pronunciare, e diventa Tur.

Ai ed Oi diventano jat.

kaisar diventa kèsar, con la jat

Se una sillaba una vocale anteriore (le E e le I) preceduta da una consonante, la consonante deve
seguire più da vicino la vocale, e consonante diventa molle.

k> c (ts) . g . >z . x > s


Silvia Toscano10:09
к ц. г.з. х. с

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