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LA RUSSIA DA PIETRO IL GRANDE A CATERINA II

Alla fine del XVII, uno sviluppo molto importante lo ebbe la Russia. Essa viene considerata la Terza Roma, che aveva
preso il posto di Costantinopoli. La religione ufficiale della Russia è il cristianesimo ma la chiesa (denominata ortodossa)
non riconosce la supremazia del papa e celebra i riti in modo diverso.
Il potere dello zar è assoluto, arrivando a parlare di autocrazia-->una persona che detiene un potere indiscutibile e
illimitato.
Nel XVI sec., lo zar Ivan IV si impose con forza sulla nobiltà. Nello stesso secolo la Russia dovette affrontare un periodo
buio, caratterizzato da carestia, siccità e invasioni da parte della Polonia. I russi riuscirono però a respingere gli stranieri
e affidarono la guida del paese a Michele Romanov, dando così inizio ad una dinastia.
La Russia era molto arretrata dal punto di vista tecnologico ed economico rispetto a Francia, Inghilterra e Olanda. Con
questi stati la Russia intrattiene rapporti commerciali molto deboli ed irregolari. Ci si rese conto di questa cosa poiché il
re di Francia aveva indirizzato una lettera allo zar Michele, senza sapere che questo sovrano era morto da 12 anni:
rappresenta la SCARSITA’ DI RELAZIONI TRA RUSSIA E OCCIDENTE.
Tra Occidente e Russia c’era un vero e proprio divario infatti:
- Della riforma, in Russia era arrivata solo l’idea che il papa di Roma fosse l’anticristo
- In campo artistico, l’unica forma di pittura praticata era quella delle icone
- La stampa fu introdotta nella metà del 500 ma i primi libri furono pubblicati dal 1682
La situazione cambiò radicalmente quando a salire al potere fu Pietro I Romanov. Egli tentò di conquistare la città di
Azov ma fallì a causa delle carenze tecniche dell’esercito russo e della necessità di provvedere alla costruzione di una
flotta da guerra. Lo zar decise di visitare lui stesso i cantieri navali olandesi e le industrie dei moderni paesi europei, così
da apprendere la loro tecnica.
Tornato in Russia, dovette subito attrezzarsi per combattere la Svezia. Essa, infatti, voleva espandere il proprio regno al
fine di diventare la principale potenza politica ed economica del mar Baltico. Dapprima riuscirono ad addentrarsi
all’interno della Russia ma Pietro li sconfisse. La Svezia fu il primo stato occidentale a sperimentare la forza del rinnovato
impero russo.
Lo zar cercò di portare in Russia le tecnologie inglesi ed olandesi in tutti i campi:
- Iniziò a far produrre tutte le merci che sarebbe stato necessario importare dall’estero.
- Obbligò i nobili e la corte a adottare uno stile di vita più europeo
- La chiesa ortodossa fu messa a tacere mediante l’abolizione della figura del patriarca
- Nel 1703 istituisce una nuova capitale più vicina al mondo occidentale; la chiama “San Pietroburgo” così da
indicare un tipico suffisso tedesco: VICINANZA TRA CULTURA OCCIDENTALE E RUSSIA.
- Venne preso Amsterdam come modello
- Le famiglie nobiliari più ricche dovevano costruire a proprie spese un palazzo nella nuova capitale, seguendo
precisi ordini e canoni fissati dall’autorità. Questo perché le strutture rappresentava il prestigio di un paese
La popolazione di San Pietroburgo era composta per la maggioranza da uomini (marinai, soldati e cadetti) ed in
minoranza da donne. Inoltre, era una meta di continua immigrazione, da parte di cittadini che cercavano lavoro, stabile
o stagionale.
IL REGNO DI CATERINA II
Nella seconda metà del XVIII sec. la guida della Russia fu la zarina Caterina II che salì al potere con un colpo di stato.
Un altro stato che subì le conseguenze dell’espansione russa fu la Polonia:
- Il loro potere era nelle mani dell’Assemblea dei nobili, ognuno dei quali godeva del diritto di veto con il quale si
poteva bloccare con anche solo un voto qualsiasi decisione.
- La monarchia era elettiva e non dinastica: alla morte di un sovrano, il potere non passava al figlio ma veniva
assegnato dai nobili al soggetto che essi individuavano più idoneo.
Nel 1770, Russia, Austria e Prussia decisero di spartirsi il territorio polacco. Nel 1772, la Polonia perse il 30% del
suo territorio e popolazione. La Russia ottenne un’enorme fascia, comprendente l’Ucraina e la Bielorussia (quasi la
totalità della parte est); l’Austria ottenne la Galizia (parte sud-ovest) e la Prussia conquistò alcune regioni nel nord-ovest
del paese.
Fu attaccato anche l’impero ottomano: i turchi subirono una pesantissima sconfitta, che costò la perdita della Crimea e
l’accesso al mar Nero. Qui i russi fondarono la città di Odessa, che divenne il principale porto per la vendita e il
trasferimento in Europa del grano prodotto dall’Ucraina.
Dal punto di vista di politica interna, la zarina non volle mai rinunciare al potere assoluto e precisò che l’autocrazia dello
zar era illimitata (i sudditi erano al completo servizio dello stato). Il principale problema che dovette affrontare fu la rivolta
dei contadini ed inseguito la scoperta di un rifugio di ebrei in Polonia. Caterina vietò a questi ebrei di spostarsi della
Russia vera e propria, istituendo così una zona di residenza dove gli ebrei dovevano vivere e dalla quale non potevano
emigrare.

IL RE SOLE LUIGI XIV


Nel XI sec in Francia il potere era nelle mani dei signori locali, che riuscirono a ridurre all’obbedienza anche i nobili più
potenti. Con il pretesto di religione differente, le famiglie nobiliari francesi divenute protestanti combatterono contro la
monarchia e avevano elaborato un modello secondo il quale il re doveva rispettare le tradizioni del paese.
Le guerre di religione si chiusero quando Enrico IV di Borbone emanò l’editto di Nantes che garantiva ampia tolleranza
religiosa. Nella metà del 600, la nobiltà francese intraprese una nuova rivolta per riconquistare il potere perso. Questa
rivolta permise però il trionfo dell’ASSOLUTISMO: sistema di governo in cui il sovrano non divide il potere con altri
soggetti politici.
A partire dalla fine del 600, si iniziò ad affermare che il sovrano era absolutus: poteva agire come fonte unica del diritto
e della normativa all’interno dello stato senza condizionamenti da parte di tradizioni o assemblee.
In teoria però in Francia esistevano diversi organi che avevano il compito di impedire al sovrano di trasformarsi in un
tiranno: ASSEMBLEA DEGLI STATI GENERALI. Essa radunava i rappresentati dei tre ordini: il clero, la nobiltà
guerriera e il terzo stato (i lavoratori). Il compito principale di questa assemblea era quello di approvare l’introduzione di
nuove imposte, proprio come il parlamento inglese. L’unica differenza che gli inglesi riuscirono a limitare progressivamente
il potere del re, mentre in Francia l’assemblea degli stati generali non fu convocata dal 1614 al 1789 (quando scoppierà
la rivoluzione industriale).
A partire dalla metà del XVII, con Luigi XIV (il re sole), la nobiltà francese non fu più un pericolo e una minaccia per il
potere monarchico. Il re fece costruire la reggia di Versailles: qui vennero chiamati tutti gli aristocratici più potenti, al
fine di tenerli sotto controllo e fermare una qualsiasi cospirazione contro il sovrano.
Nel 1661 salì al trono Luigi XIV e assunse personalmente tutti i poteri, accentrando su di sé il controllo dello stato. Luigi
giustificava il suo assolutismo affermando di aver ricevuto il diritto di governare direttamente da dio. Proprio per questo
motivo la sua incoronazione avvenne attraverso il rito dell’UNZIONE.
Inoltre, si credeva che il re fosse capace di GUARIRE con il solo tocco delle sue mani; perciò, il fatto che il re compisse
guarigioni miracolose significava che operava tramite dio.
Un altro rito fondamentale in cui si manifestava il potere sacro del re era il supplizio pubblico. Esso avveniva in una
piazza, di fronte a tutti, provocando ogni tipo di sofferenza nella vittima (una persona ritenuta colpevole di un crimine
orribile da parte del tribunale del re). Si credeva che questo spettacolo avrebbe potuto generare terrore per le
conseguenze della violazione delle leggi. Inoltre, poiché la legge del re coincideva con quella di dio, rappresentava
un’anticipazione delle penne eterne.
In un regime assolutistico, ai sudditi non c’era alcuna libertà di critica. Per questo motivo tutti coloro che si opponevano
al sovrano, venivano incarcerate. Considerato tale fu la fortezza della Bastiglia: simbolo stesso dell’assolutismo regio.
In più la regalità per diritto divino, implicava il rifiuto della tolleranza religiosa. Nel 1661, vivevano in Francia moltissimi
calvinisti (chiamati ugonotti). Questi sudditi protestanti erano protetti dall’editto di Nantes, secondo il quale potevano
anche esercitare ogni professione: COMPLETA PARITA’ GIURIDICA. Luigi XIV si convinse però che la presenza di
una forte minoranza religiosa costituiva una minaccia alla sicurezza del regno e quindi decise vietare agli ugonotti
l’esercizio di alcune professioni particolari e il loro culto fu molto limitato. Nel 1685 introduce l’editto di Fontainbleau,
con il quale allontana i riformati da qualsiasi carica pubblica, li obbliga alla conversione forzata e cancella completamente
questa “falsa” religione. Chiunque non si volesse convertire era punito con la pena del carcere ed era vietato fuggire;
ma, nonostante ciò, la maggior parte degli ugonotti decise di abbandonare clandestinamente la Francia, rifugiandosi in
Olanda, Inghilterra e Brandeburgo. In poche parole, la revoca dell’editto di Nantes provocò danni enormi all’economia
del paese.
LA POLITICA ECONOMICA E LE GUERRE DI LUIGI XIV
Colbert volle dotare la Francia di:
- un’efficiente flotta da guerra e di un elevato numero di navi mercantili
- diede impulso alla presenza francese in Asia e nelle Americhe, per mezzo di grandi società commerciali
- istituì un sistema economico denominato mercantilismo: l’obiettivo era trasformare il regno in un concorrente
per le province unite, anche sulla produzione di manufatti.
- Voleva proteggere il mercato interno dalla concorrenza straniera, di cui l’olanda era la maggior rivale.
Il principale pilastro del sistema mercantilistico fu il protezionismo doganale: imporre tasse molto elevate sui prodotti di
importazione. Colbert riuscì a rilanciare la produzione di panni di lana, ad impiantare alcune nuove attività manifatturiere
per il commercio internazionale, potenziò l’industria della seta.
Per Colbert, la crescita dell’Olanda era avvenuta a discapito della Francia, perciò, ci fu uno scontro:
- Nel 1667, Colbert introdusse una tariffa doganale elevatissima sui prodotti d’importazione al fine di penalizzare
soprattutto l’Olanda. Dal canto suo, si rivolse semplicemente ad altri mercati grazie alla sua possibilità di ampie
reti.
- Il sovrano di Parigi dava più importanza alla gloria: secondo lui era insopportabile che ad Amsterdam ogni
nemico del re potesse trovare rifugio ad esprimere, per mezzo della stampa, le proprie critiche al governo
assoluto del sovrano
- Nel 1672, Luigi sostenuto dall’Inghilterra apre le ostilità contro gli olandesi: non erano pronti ad affrontare la
più potente forza militare d’Europa, perciò, dovettero allagare intere regioni distruggendo dighe.
- L’olanda fu soccorsa dalle principali potenze europee (Spagna, Austria e Brandeburgo), timorose di un
eccessivo rafforzamento francese; anche l’Inghilterra decise di allearsi all’Olanda, poiché la Francia sarebbe
stato un concorrente economico più pericoloso
- Nel 1678, la guerra si concluse con la sconfitta di Luigi XIV. L’olanda uscì dal conflitto distrutta ed indebolita.
L’Inghilterra prende il suo posto.
QUESTA GUERRA È STATA LA PRIMA A NON RISPETTARE LA PACE DI WESTFALIA E IL PRINCIPIO DI
EQUILIBRIO. Il meccanismo della grande coalizione venne rintrodotto durante la guerra di successione spagnola poiché
ne era uscita in condizioni economiche disperate.
Le miniere delle colonie spagnole riversavano in Europa grandi quantità di metalli pregiati, ma pochissimo rimaneva in
spagna. Quest’ultima non riusciva più né ad autosostentarsi né ad accontentare le necessità delle colone: olandesi ed
inglesi iniziarono così a vendere ogni sorta di mercanzie, realizzando enormi profitti.
Prima di morire, il re di spagna Carlo II d’Asburgo aveva designato come successore Filippo di Borbone, in principe
francese, nipote di Luigi XIV. Con lui, per la Francia si aprì un’opportunità di sfruttare come mercato per i suoi prodotti
il vastissimo spazio delle colonie spagnole in America. In questo modo avrebbe potuto sostituire l’Olanda e spegnere le
ambizioni degli inglesi.
Guidate dall’Inghilterra, i maggiori stati d’Europa unirono di nuovo le proprie forze, per impedire l’egemonia francese in
Europa e nel grande commercio internazionale. Nel 1703 aderì anche il Portogallo, preoccupato per la sua indipendenza.
In cambio del suo aiuto e di un trattato commerciale vantaggioso, gli inglesi offrirono la protezione da parte della loro
flotta. I mercanti britannici riuscirono ad accaparrarsi il commercio del pregiato vino di Oporto e dei lingotti d’oro
provenienti dal Brasile, ottenendo il diritto di vendere liberamente i propri manufatti nelle colonie portoghesi.
Nel 1713, la pace di Utrecht (molto a sfavore nei confronti della Spagna) pose fine al conflitto: sul trono spagnolo viene
posto Filippo V di Borbone ma questi si impegnò a non riunire mai le corone di Francia e Spagna. Doveva riconoscere
all’Inghilterra il possesso di Gibilterra e accettò il rigido sistema protezionistico che la Spagna aveva fino ad allora fatto
valere in America. All’Inghilterra fu concesso di vendere legalmente le loro mercanzie nelle colonie ed inoltre ottenne per
30 anni il monopolio dell’Asiento. Essa era la tratta degli schiavi neri nelle colonie spagnole, che fruttava enormi profitti.
Questa pace portò alla fine del dominio spagnolo in varie regioni d’Europa:
- L’Austria ottenne i paesi bassi meridionali e la Lombardia
- Nel 1720, Sardegna venne attribuita ai Savoia
- Nel 1734, Sicilia e Italia meridionale passarono sotto un sovrano imparentato con i Borboni di Spagna

L’ILLUMINISMO FRANCESE
Il periodo illuministico viene considerato un periodo con un clima ottimistico, costellato di scoperte scientifiche per
dimostrare che l’uomo sia in grado di spiegare ciò che lo circonda (UOMO POLIEDRICO). I tre principali punti di questo
periodo sono: luce, ragione e conoscenza. Dato che sono gli stessi concetti definiti da dio, non si può dire che gli
illuministi erano contro dio; piuttosto nasce una nuova religione chiamata DEISMO che consiste nel riconoscere
un’intelligenza suprema che regola il mondo, ovvero la ragione.
MONTESQUIEU si propose di sottoporre ad un esame critico il fatto che la monarchia assoluta per diritto divino fosse
indiscutibile. Si assunse il compito di applicare la ragione allo studio delle diverse società umane esistenti, per individuare
il regime politico che garantisse nel modo più efficace la proprietà e la sicurezza dell’uomo senza metterne in discussione
le libertà. Dopo un’attenta ricerca, concluse che il sistema politico ottimale era quello inglese, basato su parlamento,
giudici e corona, ovvero sulla separazione dei tre poteri dello stato: legislativo, esecutivo e giudiziario.
Oltre a Montesquieu, anche gli illuministi francesi avevano compiuto un grande sforzo. Dovevano ripensare l’intero
sapere, riorganizzando la cultura; dovevano trovare dei canali per diffondere il nuovo sapere razionalistico.
Ad adempiere a questo compito furono Diderot e d’Alembert, che a partire dal 1750 curarono la pubblicazione della
Encyclopedie. Era, per l’epoca, un’impresa colossale. Essa voleva essere un inventario completo di tutto ciò che l’uomo
conosceva e poteva conoscere: è strano il fatto che le tematiche religiosa abbiano poco peso. Non viene lasciato spazio
per l’alchimia e l’astrologia viene considerata solo una sciocchezza. Per la biologia, si cercò di divulgare e rendere
accessibili al pubblico i risultati dell’indagine moderna. ENCYCLOPEDIE SIMBOLO DELLA NUOVA CULTURA.
Sia lo stato che la chiesa cercarono di impedire la pubblicazione dell’opera ed inoltre anche il re cercava di impedire
l’opera attraverso la censura: accusarono l’opera di distruggere l’autorità regia, diffondere atteggiamenti di indipendenza
e ribellione.

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