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       L’impero russo 

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L’ascesa dello zarismo                                                                                             

-1547-1584 Il principe Ivan, divenuto noto come ”Ivan il Terribile”, conquista i Tartari, i Khanati di Kazan e
Astrakhan e fonda lo zarismo in Russia. Egli è il primo a ricevere il titolo di zar (da Caesar) ed è considerato
come uno dei artefici dello Stato Russo.       

                                    
Romanov                                                                                                                       
-1613-1645 Viene eletto zar: Michele Romanov ( Михаи́л Фeдорович Рома́нов) mettendo così fine a un
lungo periodo di instabilità e invasioni. Questa dinastia governerà fino alla Rivoluzione Russa del 1917.  Nel
frattempo, a Oriente, tra il Seicento e il Settecento sotto la dinastia dei Romanov, si è avviato un processo di
centralizzazione del potere e di rinnovazione dell'esercito.                                                                
 -1682-1725 Si afferma una grande potenza: la Russia di Pietro I Romanov (1682-1725), passato alla storia
come Pietro il Grande (in russo: Петр Великий). Egli procede nella modernizzazione del paese con l’intento di
portarlo ai livelli delle altre potenze europee. Infatti, la sua politica assume i tratti tipici del dispotismo. Fonda
e costruisce San Pietroburgo, la città che diverrà la capitale fino al 1917. Migliora il sistema educativo,
riducendo l’analfabetismo; introduce i numeri arabi e adotta il calendario giuliano, si espande fino in Siberia e
infine prescrive abiti di stile europeo.                            
-Per tutto l’Ottocento, la Russia fu il centro del conservatorismo politico e sociale, in cui gli zar esercitavano
un potere autocratico (si intende un potere personale assoluto, libero da alcun tipo di corpo legislativo).
L’esercito, l’aristocrazia, la chiesa ortodossa e la burocrazia imperiale (ovvero il 5% della popolazione)
appoggiavano il regime zarista difendendone i privilegi. La borghesia mercantile era presente nella zona di
Mosca e nei porti del mar Baltico, non aveva nessun potere economico o politico e questo era deciso proprio
dagli zar; infatti non tolleravano alcuna forma di opposizione (fino al 1860).
-Durante la coalizzazione contro Napoleone la mancanza di cibo e il clima estremamente freddo della Russia
contribuiscono alla vittoria. Questo episodio della storia russa si riflette nell’opera di Tolstoj” Guerra e
Pace”.                                                                                                                                   
 -L’impero russo continuò a espandersi per tutto il Diciannovesimo secolo e arrivò ad estensioni notevoli nella
I guerra mondiale, infatti in Russia convivevano decine di popoli con lingua e cultura differenti, ma  la
“popolazione originaria” non superava il 45% del totale; il resto erano: finlandesi, polacchi, ucraini, mongoli,
georgiani e lettoni.                                                                                                                                  
 -Tutti questi popoli chiedevano indipendenza e autonomia, ma il problema più grave era l’arretratezza delle
campagne russe, le chiese, i monasteri e le grandi famiglie possedevano il 90% delle terre coltivabili. I
contadini vivevano ancora sottoposti alla servitù della gleba, ciò che producevano era preso dai ricchi
proprietari terrieri, era presente un malcontento generale che veniva manifestato in rivolte represse nel
sangue (moltissime si sono verificate negli anni 1840-1855 sotto Nicola I). Un altro problema era
l’arretratezza economica, si notava soprattutto con i commerci esteri, dove si esportava materie prime e
cereali, importando macchinari e prodotti industriali, perciò il paese dipendeva economicamente
dall‘Occidente.                                                                                                       
Ma con l'industrializzazione ci fu un divario:
-Occidentalisti: coloro che sostenevano una via europea e che erano favorevoli all’introduzione della
democrazia e di un’economia capitalistica                         
-Slavofili: i quali sostenevano invece una via nazionale. 
-1830:Avviene la pianificazione della costruzione di una rete ferroviaria in Russia che ebbe inizio però solo
nel 1860 con l'intento di migliorare l'economia e la vita quotidiana. Infatti, i nobili locali e imprenitori
iniziarono a vedere un futuro fatto non più di "località" ma di "impero", promuovendo così i loro interessi
regionali e interconnetterli con lo Stato. Le ferrovie principali furono quella transcaucasica (connetteva città
sul mar Nero al centro petrolifero Baku sul mar Caspio), l'altra, ovvero transcaspica (iniziava sul mar Caspio
fino a raggiungere città strategiche). Entrambe le linee servivano ai bisogni commerciali e facilitarono
spostamento delle persone.
-1904-1905:Prima rivoluzione russa del 1905, che obbliga lo zar Nicola II a concedere la prima costituzione
della Russia e a instaurare un parlamento, la Duma.
-17 luglio 1918:I bolscevichi assassinano lo zar Nicola II e a tutta la sua famiglia ponendo fine così a quasi
300 anni di regno. 

L’espansionismo russo è sempre stato considerato frutto dell‘aggressività naturale del suo popolo ed è anche
dovuto alla morfologia del territorio. I paesaggi russi si sviluppano per lo più lungo sconfinate pianure.
Questo è rilevante per due motivi: in primo luogo l’assenza di nette barriere geografiche ha reso il territorio
russo un corridoio di comunicazione tra Europa ed Asia, rendendola così soggetta a invasioni; in secondo
luogo, questa assenza ha influenzato il modo con cui i capi politici russi considerano le minacce esterne.
Infatti nella maggior parte dei casi i capi russi intrapresero politiche espansioniste, in modo tale da
affrontarlo quanto più lontano possibile dal centro dei loro territori. 

Bibliografia: -it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Russia.

-treccani.it/enciclopedia/ricerca/storia-russia/

-eurasia-rivista.com
-chadwilken.com

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