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TRIBUNALE DI FIRENZE

Ufficio del Giudice per le indagini preliminari


procedimento n 17748/2012 del R.G. N.R. e n 111/2013 del R.G. G.I.P.

ORDINANZA
DI CONVALIDA DI FERMO DI INDIZIATO DI DELITTO
E DI CONTESTUALE APPLICAZIONE DI MISURA COERCITIVA
(articoli 292, 384 e 391 del c.p.p.)
Il giudice per le indagini preliminari Angelo Antonio Pezzuti, letta la richiesta di
convalida del fermo di
XXXXXXXX
nato (omissis)
attualmente sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere presso la
Casa Circondariale di Firenze Sollicciano (omissis=
indagato
per il delitto di cui agli articoli 110, 423 e 270 sexies cp (incendio doloso, in concorso
tra loro, dei furgoni di un caseificio - con propagazione al limitrofo capannone industriale
di altro opificio in qualit di attivisti dell'organizzazione Animai Liberation Front, per
finalit di destabilizzazione delle strutture economiche del Paese fondate sullo
sfruttamento delle risorse animali e di tutta la filiera compartimentale);
in Montelupo Fiorentino nella notte tra il 31 dicembre 2012 ed il 1 gennaio 2013
vista la richiesta di applicazione a suo carico della misura coercitiva della custodia
cautelare in carcere, presentata dal pubblico ministero, osserva quanto segue:
Premessa.
XXX, insieme a YYY e a ZZZ, indagato anche per i seguenti ulteriori reati cos
descritti dallorgano dellaccusa tutti aggravati ai sensi dellart. 270 sexies c.p.:
- (artt. 110, 424 cp) 7-8 ottobre 2012 Monteriggioni (SI) Strada prov.le Colligiana 33,
incendio ai danni della societ 'Salcis di Morbidi A. & C. sas';
- (artt. 110, 424 cp) 28 ottobre 2012 Rignano sull'Arno (FI) fraz. Traghi in via Vecchia
Aretina 45/a, incendio ai danni della societ 'Fani Giuliano & C. s.n.c.;
- (artt. 110, 424 cp) 25 novembre 2012 appiccamento del fuoco ad un autocarro
parcheggiato a San Giovanni Valdarno (AR) in via C. Marchesi 28, presso il Mattatoio
Comunale.
Per tali ulteriori delitti tuttavia il Pubblico Ministero non ha disposto il fermo n ha
richiesto lemissione di alcuna misura cautelare. Essi vanno comunque presi in
considerazione al fine di illustrare gli indizi a carico dellindagato, di comprendere la
finalit della sua condotta e di valutarne la pericolosit.
Rispetto dei termini e ammissibilit del fermo.
XXX stato fermato l8 gennaio 2013 alle ore 12:17 circa da parte dei funzionari
della D.I.G.O.S. presso la Questura di Firenze in esecuzione del decreto di fermo emesso
dal Pubblico Ministero il 5 gennaio 2013 ed stato introdotto in carcere nella stessa
giornata. Il verbale darresto e gli ulteriori atti sono pervenuti al pubblico ministero il 9

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2010-2013 Diritto Penale Contemporaneo

gennaio 2013. Il pubblico ministero ha richiesto la convalida dellarresto e ha posto


larrestato a disposizione del giudice il 9 gennaio 2013 alle ore 12:45.
Lindagato stato interrogato all'odierna udienza alle ore 10.15. Sono stati,
pertanto, osservati i termini previsti dal terzo comma dellarticolo 386, dallart. 390 e dal
settimo comma dellart. 391 del c.p.p. Il fermo stato eseguito in ordine al reato di cui
allart. 423 del codice penale, per il quale il fermo consentito ai sensi dellart. 384 del
c.p.p.
Fonti di prova.
-1(EPISODIO DEL 1 GENNAIO 2013)

Il 1 gennaio 2013 si verificato incendio presso la societ Centro Latticini sita a


Montelupo Fiorentino (Firenze), nella Zona Industriale Pratella, in via del Lavoro n 30, nel
corso del quale sono stati distrutti otto furgoni utilizzati per il trasporto delle merci
parcheggiati all'esterno, nell'area recintata della citata azienda.
La visione delle immagini registrate dalle telecamere del sistema di
videosorveglianza ha consentito di individuare almeno tre responsabili i quali, dopo
essersi aggirati all'esterno del fabbricato, mediante impiego di liquido infiammabile
hanno cagionato l'incendio dei veicoli parcheggiati nell'area esterna della azienda e nel
contempo hanno provocato gravi danni all'immobile adiacente. Su di un muro gli autori
hanno vergato con vernice rossa spray la scritta ALF.
Va rilevato che il fatto seguiva numerosi altri accadimenti di analoga natura e
matrice, verificatisi - sia pur con effetti meno gravi - nel breve periodo in Toscana.
-2(EPISODIO DEL 16 SETTEMBRE 2011)

In particolare durante la notte del 16 settembre 2011 i Vigili del Fuoco sono
intervenuti a Pistoia, in via dell'Annona presso i Macelli comunali perch ignoti avevano
dato alle fiamme due camion attrezzati per il trasporto delle carni.
Gli accertamenti esperiti hanno documentato che gli autori del fatto avevano
tagliato la rete della recinzione e dopo essere penetrati all'interno dell'area del mattatoio
avevano vergato su un muro la scritta ALF con vernice spray di colore nero.
Il fatto stato pubblicizzato in internet anche dal 'Bite Back Magazine': un blog
attestato vicino alle tematiche animaliste e particolarmente solidale con le azioni
compiute dal Animal Liberation Front (A.L.F.). In particolare, su questo sito stata
pubblicata la seguente rivendicazione: '...la notte del 16 settembre 2011 alle 2 am siamo
entrati nel macello comunale di pistoia e abbiamo incendiato due camion adibiti al
trasporto carne, liberazione animale con ogni mezzo....alf... e a margine era stato altres
reso disponibile il link della pagina del sito www.youtube.com ove era stato memorizzato
un video realizzato dagli stessi responsabili della azione.
-3(EPISODIO DELL8 OTTOBRE 2012)

La mattina dell8 ottobre 2012 a Monteriggioni (Siena) sulla strada provinciale


Colligiana n 33 i dipendenti della societ Salcis di Morbidi A. & C. sas hanno constatato
che ignoti, durante la notte fra domenica 7 e luned 8 ottobre 2012, dopo essere
penetrati all'interno dei locali della azienda, avevano vergato delle scritte con vernice
spray di colore nero seguite dalla sigla 'ALF' ed avevano danneggiato beni mobili ed
immobili appiccando un incendio.
Acquisito il traffico di cella per il tracciamento delle utenze nella zona di rilievo,
emerso che l'utenza numero ===, intestata a ===, il 5 ottobre 2012 alle ore 01:40:37
2

aveva sollecitato per pi di un'ora, con collegamento internet, la cella del gestore H3G
'zona industriale loc. Belvedere ingresso 2 comparto/a Colle di Val d'Elsa'.
L8 ottobre 2012 si rilevato l'inserimento in internet del video dell'attentato a
Monteriggioni. Lincendio stato rivendicato in internet sul citato 'Site Back Magazine'
ove il video stato presentato con la didascalia ...October 9, 2012 - Italy ... ARSON
ATTACK ON SLAUGHTERHOUSE... e la rivendicazione ...la notte del 07/10/2012 siamo
entrati nel macello di Colle Val d'Elsa (SIENA), incendiando l'impianto elettrico e l'impianto
di areazione mandando fuori uso tutti i macchinari ... In memoria di tutti gli animali
massacrati nei macelli. ...ALF....
La polizia giudiziaria ha individuato l'account di posta elettronica utilizzato per
accedere al sito www.youtube.com e caricare il video dell'attentato e l'utenza attraverso
la quale era stato creato l'account il 7 ottobre 2012 alle ore 18.51, tale data convertita in
orario italiano risulta essere 8 ottobre 2012 ore 03.51 e in tale momento l'indirizzo
====== risultato gestito dall'operatore Telecom Italia Mobile. La polizia giudiziaria ha
quindi accertato nell'intervallo di tempo dalle ore 03.42.53 alle ore 03.59.53 del 08
ottobre 2012 l'ip ===== era assegnato all'utenza telefonica ====, intestata a XXXX
-4(EPISODIO DEL 15 OTTOBRE 2012)

Il 15 ottobre 2012 a Colle Val d'Elsa (Siena) in localit Belvedere n 46, avvenuta la
liberazione di animali presso il mattatoio comunale gestito dalla societ Macellatori
Senesi srl. In questo caso ignoti sono penetrati all'interno della zona stalla liberando due
vitelli e tre ovini.
-5(EPISODIO DEL 28 OTTOBRE 2012)

Tra il 27 e il 28 ottobre 2012, a Rignano sull'Arno, nella frazione Troghi, in via


Vecchia Aretina n 45/a, stato commesso un ulteriore danneggiamento seguito da
incendio rivendicato con la sigla '... ALF... '. In questo caso ignoti hanno appiccato il fuoco
a dei locali e ad un veicolo parcheggiato di propriet della societ denominata 'Fani
Giuliano & C. s.n.c.' , specializzata nella lavorazione di carcasse di animali.
I malviventi dopo essere entrati nellazienda attraverso un cancello normalmente
non chiuso a chiave, non riuscendo a penetrare all'interno dello stabile hanno dapprima
vergato delle scritte con vernice spray di colore nero e quindi, utilizzando del liquido
infiammabile versato attraverso una finestra, hanno appiccato il fuoco all'interno del
locale ove era parcheggiato uno dei camion della ditta.
Dalle dichiarazioni delle persone informate dei fatti stato possibile determinare
che levento si verificato tra il pomeriggio del 27 e le ore 14.00 circa del 28 ottobre
2012.
Occorre rilevare che il 28 ottobre 2012, alle ore 2.02 nel comune di Firenze, in via
Coluccio Salutati, una pattuglia della polizia ha controllato l'autovettura trg. =====
intestata a XXX, con a bordo questultimo, WWWW ed unaltra persona che ha dichiarato
di chiamarsi ====
Gli operatori hanno dichiarato che l'interno dell'auto si presentava molto
disordinato e sporco ed i sedili posteriori erano stati abbattuti. In una busta aperta
poggiata dietro i sedili anteriori si intravedevano anche due bombolette spray di vernice.
Infine la superficie dal bagagliaio fino ai sedili anteriori era stata coperta con dei teli di
stoffa e coperte....'
Nella notte tra il 26 e 27 ottobre 2012, sia l'utenza intestata a XXX che l'utenza
intestata a === hanno sollecitato le celle della zona di Troghi (sia del gestore H3G che del
gestore TIM); in particolare, fra le ore 23.50 del 26 ottobre 2012 e le ore 00.46 del 27

ottobre 2012, stato registrato uno scambio di telefonate fra le utenze intestate a XXX e
====.
Nel periodo compreso tra il 30 ottobre ed il 1 novembre 2012 collocabile
l'inserimento in internet del video dell'attentato a Rignano sull'Arno. I dati forniti dal
gestore del sito www.youtube.com hanno permesso di accertare che il 31 ottobre 2012
sono stati registrati degli accessi dall'account === intestata a XXXX.
Anche in questo caso il video stato messo in rete dagli autori dell'attentato e
pubblicizzato sul citato sito Bite Back Magazine' con la didascalia '...November 1, 2012 Italy ... PIRE DAMAGES MEAT COMPANY, TRUCKS ...' e il testo della rivendicazione '....La
notte del 27 ottobre 2012 abbiamo fatto visita al centro carni Troghi a Firenze,
incendiando lo stabilimento e tutti i camion presenti.....Nessuna tregua per gli aguzzini ! !
... Liberazione Animale ad ogni costo ! ! ... ALF "... '.
-6(EPISODIO DEL 25 NOVEMBRE 2012)

Nella notte di domenica 25 novembre 2012 a San Giovanni Valdarno (Arezzo) in via
Marchesi n 28, presso il Mattatoio Comunale, ignoti dopo aver tagliato la rete della
recinzione sono entrati all'interno dell'area della azienda e dopo aver vergato le scritte
...MERDE... ASSASSINI... CARNE E MORTE... A.L.F.... con vernice spray di colore rosso,
hanno appiccato il fuoco ad un autocarro parcheggiato all'esterno.
Le telecamere dell'impianto di videosorveglianza dello stesso Mattatoio Comunale,
hanno documento gran parte delle azioni, inquadrando tre persone all'interno dell'area
vigilata che dapprima hanno vergato le scritte con la vernice spray e poi hanno appiccato
l'incendio.
Il 28 novembre 2012 stato inserito in internet il video dellaccaduto, pubblicizzato
sul citato 'Bite Back Magazine' con la didascalia '... November 28, 2012 - Italy
...REFRIGERATED TRUCK BURNED AT SLAUGHTERHOUSE ... ' e il testo della rivendicazione
.... La notte del 24-11-2012 abbiamo tagliato le recinzioni del mattatoio di San Giovanni
Valdarno (firenze). Dopo ulteriori danni abbiamo incendiato un camion refrigerato per
trasporto carne, vista l'impossibilit di poter entrare dentro al mattatoio monitorato da
telecamere e allarmi. ... A.L.F. ..'
La visione di alcuni fotogrammi dei filmati acquisiti dalla polizia giudiziaria mostrano
l'arrivo e la partenza di un veicolo fuoristrada di colore chiaro con la ruota di scorta
applicata all'esterno del portellone posteriore. XXX possessore di un veicolo Suzuki Gran
Vitara a tre porte con la ruota di scorta applicata al portellone posteriore.
-7(PROSECUZIONE DELLINDAGINE E DICHIARAZIONI DI =======)

Nel corso di una comunicazione telefonica intercorsa tra il ==== ed un certo ==


nonch tra lo stesso e XXX, entrambi in territorio francese presso una tale ===, emersa
sia l'attivit di occultamento di materiale probatorio da parte del ===i che l'intendimento
di questi di darsi alla fuga ove l'azione elusiva non fosse andata a buon fine.
In particolare si trattato della distruzione di un telefono cellulare modello Iphone
impiegato per registrare le immagini dell'attentato incendiario di Montelupo, immagini
successivamente caricate nel circuito web con rivendicazioni varie.
Nel pomeriggio del 5 gennaio 2013 stato rintracciato e fermato YYY. Egli lo stesso
giorno ha reso delle dichiarazioni spontanee al Pubblico Ministero del seguente tenore:
''ammetto di aver partecipato agli episodi dimostrativi (omissis). In tutte le occasioni ho
agito in concorso con tale XY, di cui non conosco il cognome e non so quasi nulla fuorch
un numero telefonico per il tramite del quale avvenivano le conversazioni === nonch
YYY.

Nel corso del successivo interrogatorio l'indagato ha confermato le dichiarazioni


sopra riportate.
La polizia giudiziaria, l8 gennaio 2012, alle ore 12.15, ha rintracciato (omissis) ha
provveduto allesecuzione del decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dal Pubblico
Ministero il 5 gennaio 2013.
Le dichiarazioni dellindagato.
(omissis)
Gravi indizi di colpevolezza.
Tutto ci premesso devono ritenersi sussistono a carico di YYY dei gravi indizi di
colpevolezza in ordine al delitto per il quale il Pubblico Ministero ha chiesto la convalida
del fermo e lemissione della misura cautelare.
(omissis)
Circa la finalit di terrorismo.
Parimenti, allo stato, occorre ritenere sussistente anche laggravante di cui allart. 1
del decreto legge 15 dicembre 1979 n 625, convertito nella legge 6 febbraio 1980 n. 15,
che stabilisce che per i reati commessi per finalit di terrorismo o di eversione dell'ordine
democratico, punibili con pena diversa dall'ergastolo, la pena sempre aumentata della
met. A sua volta lart. 270-sexies del codice penale (aggiunto dall'art. 15 del decreto
legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, nella legge 31 luglio 2005, n.
155) chiarisce che sono considerate con finalit di terrorismo le condotte che, per la loro
natura o contesto, possono arrecare grave danno ad un Paese o ad un'organizzazione
internazionale e sono compiute allo scopo di intimidire la popolazione o costringere i
poteri pubblici o un'organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere un
qualsiasi atto o destabilizzare o distruggere le strutture politiche fondamentali,
costituzionali, economiche e sociali di un Paese o di un'organizzazione internazionale,
nonch le altre condotte definite terroristiche o commesse con finalit di terrorismo da
convenzioni o altre norme di diritto internazionale vincolanti per l'Italia.
Il legislatore del 2005 ha quindi formulato una definizione legislativa di terrorismo
a cui bisogna obbligatoriamente attenersi. La prima parte della definizione descrive in
maniera generale le condotte che sono considerate con finalit di terrorismo, evitando
volutamente unanalitica tipizzazione delle stesse. Il legislatore, anzi, non ha nemmeno
precisato che debba trattarsi necessariamente di condotte violente. Due, al contrario,
sono i requisiti indefettibili.
Innanzitutto, tali condotte, per la loro natura o contesto, devono essere idonee
ad arrecare grave danno ad un Paese o ad unorganizzazione internazionale. In
secondo luogo, tali condotte devono essere colorate dal dolo specifico, che pu
manifestarsi in tre diverse forme alternative (lo scopo di intimidire la popolazione; lo
scopo di costringere i poteri pubblici o unorganizzazione internazionale a compiere o
astenersi dal compiere un qualsiasi atto; lo scopo di destabilizzare o distruggere le
strutture politiche fondamentali, costituzionali, economiche e sociali di un Paese o di
unorganizzazione internazionale).
Con riferimento al primo requisito occorre rilevare che la gravit del delitto per cui
indagato XXX rilevabile sotto vari profili. Va ricordato che, per laccertamento della
gravit del danno, linterprete deve svolgere un giudizio di natura prognostica. Non
necessario che il danno grave si sia effettivamente verificato in conseguenza della
condotta ma sufficiente che la condotta fosse idonea a provocarlo. Sotto tale aspetto
lattentato eseguito da ultimo a Montelupo Fiorentino ha un rilevante significato sia in
termini di danno materiali provocati (distruzione totale di otto furgoni e determinazione

di gravi danni allimmobile aziendale) sia come avvertimento in generale per gli operatori
del settore e per gli utenti. Lattentato in questione, inoltre, come rivendicato attraverso
il riferimento ad un acronimo rappresentativo di una associazione ritenuta a livello
mondiale come terroristica e per il mezzo della rappresentazione visiva sulla rete
comporta un elevato rischio di aggregazione dei consensi.
La condotta dellindagato rientra tra quelle oggetto della decisione quadro
2002/475/GAI, il cui contenuto va utilizzato ai fini interpretativi della fattispecie nazionale
o direttamente in virt del richiamo operato dal secondo comma dellart. 270 sexies del
c.p., che tipizza come atti terroristici una serie amplissima di condotte tra le quali anche
quelle di distruzioni di vasta portata di propriet private che possono causare
perdite economiche considerevoli.
Relativamente al secondo requisito occorre rilevare che la finalit posta in essere da
XXX rientra tra quelle dirette a destabilizzare o distruggere le strutture economiche e
sociali di un Paese . Il complesso delle condotte delittuose poste in essere da XXX e dai
suoi complici sono sicuramente dirette allo scopo descritto.
Basti considerare la circostanza che gli indagati, nelle loro rivendicazioni, sia
attraverso limbrattamento dei muri, sia per il tramite della rete, si sono espressamente
richiamati alle finalit dellA.L.F. ovvero dellAnimal Liberation Front (Fronte per la
Liberazione degli Animali). Tra gli obiettivi principali che l'A.L.F. autodichiara di perseguire
risulta quello di: Infliggere un danno economico a coloro che traggono profitto dal
tormento e dallo sfruttamento degli animali. Liberare gli animali dai luoghi di abuso,
come laboratori, industrie, allevamenti di animali da pelliccia ecc. e sistemarli in luoghi di
pace dove possano vivere le loro vite naturali, liberi dalle sofferenze. Rivelare l'orrore e le
atrocit commesse contro gli animali dietro le porte chiuse, usando azioni dirette non
violente e liberazioni. Prendere tutte le necessarie precauzioni per evitare di arrecare
danno ad animali, umani e non..
Di nessun rilievo appare la circostanza che, allo stato, non risulti una formale
adesione degli indagati allA.L.F. atteso che, nella stessa autodichiarazioni dei fini di tale
ente si legge che Ogni gruppo di persone che sono vegetariani o vegani e fanno azioni in
accordo con le linee guida dell'ALF hanno il diritto di sentirsi parte dell'ALF.
Conclusioni sulla convalida.
-1Ritiene il giudice che, allo stato, in attesa delle ulteriori indagini che saranno svolte
dal Pubblico Ministero, pu ritenersi che XXX debba rispondere del delitto a lui ascritto,
come aggravato dalla finalit di terrorismo.
Tutto ci induce a ritenere che sussistano una serie di elementi di natura logica o
rappresentativa, sia diretti che indiretti, che, pur non valendo, di per s a provare oltre
ogni dubbio la responsabilit dell'indagato ai fini della pronuncia di una sentenza di
condanna, con la certezza propria del giudizio di cognizione, tuttavia consentono,
apprezzati nella loro consistenza e nella loro coordinazione logica, di prevedere che,
attraverso il prosieguo delle indagini e l'acquisizione di ulteriori elementi, siano idonei a
dimostrare tale responsabilit, fondando nel frattempo una qualificata probabilit di
colpevolezza dell'indagato.
-2Ricorrevano al momento dellemissione del decreto di fermo il concreto pericolo
che XXX potesse darsi alla fuga.
Tale timore risultava evidente dalla circostanza che il soggetto si era gi reso
irreperibile poich datosi alla fuga al di fuori dal territorio dello Stato unitamente ad un
correo, allo stato non reperibile, con il quale la detta fuga era stata organizzata e dalla

permanenza di appoggi logistici in territorio francese che garantirebbere comunque un


supporto logistico di spessore per il casodi fuga dal territorio dello Stato.
-3Ricorrendo pertanto i presupposti previsti dagli articoli 384, 385 e 386 del c.p.p. e
non risultando che il reato sia stato compiuto nell'adempimento di un dovere o
nell'esercizio di una facolt legittima ovvero in presenza di una causa di non punibilit, va
convalidato il fermo di XXXX decretato dal Pubblico Ministero il 5 gennaio 2013 ed
eseguito dalla polizia giudiziaria l8 gennaio 2013.
Sussistenza delle esigenze cautelari: il pericolo di commissione di ulteriori reati.
A carico dellindagato sussiste lesigenza cautelare di cui allart. 274 lett. c) del c.p.p.,
apparendo grave ed attuale il pericolo che il medesimo, se lasciato in libert, commetta altri delitti
che violino la stessa disposizione di legge o che, pur essendo preveduti da disposizioni diverse,
nondimeno, per la natura dei fatti che li costituiscano o dei motivi che li possano determinare,
presentino caratteri fondamentali comuni.
Tale pericolo va tratto, in primo luogo, dalle specifiche modalit e circostanze del fatto. In
particolare, vanno rimarcate le particolarit finalit dellatto che lasciano sicuramente ritenere che
le azioni delittuose non si esauriranno nel futuro fino al compimento delle finalit o al mutamento
di ideologia dellindagato. Vanno inoltre sottolineati i notevoli danni arrecati dallazione criminosa
con conseguente probabile paralisi dellattivit produttiva di unazienda. Inoltre deve essere
sottolineato il tenore delle rivendicazioni poste in essere dagli indagati i quali hanno voluto esaltare
la propria azione anche attraverso la formazione e diffusione di un filmato sulla rete. Da ultimo va
evidenziata la circostanza che lazione delittuosa stata posta in essere da pi persone ed in tempo
notturno.
La natura, la specie, i mezzi, l'oggetto, il tempo, il luogo e ogni altra modalit dell'azione posta
in essere denotano una particolare intensit del dolo e fanno ritenere sussistente il pericolo che
XXX possa nuovamente commettere dei reati della medesima natura.
Va, invero, rilevato che la condotta tenuta dal soggetto, in occasione del reato,
costituisce elemento diretto e significativo per interpretare la personalit dell'agente.
Peraltro il concreto pericolo di reiterazione dell'attivit criminosa pu essere desunto anche
dalla molteplicit dei fatti contestati, in quanto essa, considerata alla luce delle modalit della
condotta concretamente tenuta, pu essere indice sintomatico di una personalit proclive al
delitto, indipendentemente dall'attualit di detta condotta e quindi anche nel caso in cui essa sia
risalente nel tempo (si confronti Cass., 16 novembre 2005 n 45950).
Il pericolo di commissione di ulteriori reati proviene dallesame della personalit dellindagato.
In tal senso occorre sottolineare il numero delle azioni criminose poste in essere dallindagato e la
loro rapida successione nel tempo.
Occorre ricordare che lo stato di incensuratezza dellindagato non dimostra
automaticamente l'assenza di pericolosit, poich questa pu essere desunta s dai
precedenti penali, ma anche dai comportamenti o dagli atti dellagente (si confronti Cass.
pen., 22 giugno 2005, n 34642).
Scelta della misura.
Con riferimento alla scelta della misura occorre rilevare che, ai sensi del terzo
comma dellart. 275 del c.p.p., quando sussistono gravi indizi di colpevolezza in ordine a
delitti consumati o tentati con finalit di terrorismo applicata la custodia cautelare in
carcere, salvo che siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono esigenze
cautelari.
Nel caso in esame, pertanto, ricorrendo le esigenze cautelari sopra descritta va
necessariamente disposta la misura cautelare della custodia in carcere.

In ogni caso deve ritenersi che la misura della custodia cautelare in carcere idonea
a salvaguardare la sopra esposta esigenza cautelare, in quanto in grado di scongiurare, in
radice, il pericolo di reiterazione criminosa. Ogni altra misura risulta, al contrario,
inadeguata a salvaguardare lesigenza cautelare descritta.
In particolare non pu essere disposta a carico di XXX una misura non detentiva
perch essa non impedirebbe la prosecuzione della sua attivit criminale. Egli, infatti,
avrebbe comunque una grande libert di movimento e di comunicazione con
conseguente possibilit di organizzare e portare a termine nuove azioni terroristiche.
Va esclusa ladeguatezza anche della misura degli arresti domiciliari. La personalit
di XXX, quale delineata nelle pagine precedenti, con riferimento a tutti i fatti commessi e
in particolare alle motivazioni che li hanno caratterizzati, inducono a ritenere che il
medesimo non sia per nulla propenso ad osservare in modo spontaneo le prescrizioni
dellautorit giudiziaria e di polizia.
La misura della custodia cautelare in carcere anche proporzionata all'entit del
fatto e alla sanzione che si ritiene possa essere irrogata a XXX. Deve, infatti, ricordarsi che
la pena per il delitto compiuto (a prescindere dallaggravante della finalit di terrorismo,
dallaumento di pena per la continuazione e dal probabile riconoscimento
dellassociazione per delinquere) parte da un minimo edittale di ben tre anni di
reclusione, sicuramente non conseguibile per la gravit del reato e per la personalit del
reo.
Nel caso in esame non sussistono le ragioni ostative previste dai commi 4 e 4 bis
dallart. 275 del c.p.p.
per questi motivi
visto lart. 391 del c.p.p.,
- convalida il fermo di XXX
visto lart. 285 del c.p.p.,
- ordina nei confronti dello stesso l'applicazione della misura coercitiva della
custodia in carcere;
visto poi lart. 94 delle disp. att. c.p.p.,
- dispone che copia del provvedimento sia trasmessa, a cura della polizia giudiziaria,
al direttore dell'istituto penitenziario perch provveda a quanto stabilito dal comma 1-bis
dellart. 94 delle disp. att. al c.p.p.;
visto lart. 293 del c.p.p.
- manda alla cancelleria affinch la presente ordinanza, e la richiesta del pubblico
ministero, con gli atti presentati con la stessa, siano depositati presso la cancelleria
medesima, con notifica al difensore del relativo avviso di deposito.
Firenze, 7 febbraio 2013.
Il giudice per le indagini preliminari
Letto in udienza.
Il cancelliere.
(Laura Francini)

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