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Anno XXXIX
10.11.2017
Numero
694
PERIODICO DI ATTUALIT DEI COMUNI DI ALANO DI PIAVE, QUERO VAS, SEGUSINO
Ricariche telefoniche
Il sindaco di Alano: Gli incendi e gli arrivi, vicende non collegate. Il Ceis (di cui
la cooperativa Integra emanazione): Tramonta lipotesi di alloggiare l dei migranti.
nei mesi scorsi dalla cooperativa Integra, emanazione del Ceis di Belluno, per ospitarvi un gruppo di migranti. Il fascico-
lo, aperto dal sostituto procuratore Paolo Sartorello, al momento contro ignoti. Toccher ora alle indagini condotte sul
campo dai vigili del fuoco e dai carabinieri della Compagnia di Feltre chiarire da una parte lesatta dinamica del rogo
scoppiato attorno alle 22 di domenica, e dallaltra se le fiamme siano state effettivamente appiccate e per quale motivo.
Nella casa di via della Vittoria, affacciata sul tratto di Feltrina che attraversa Fener, erano stati completati da un paio di
mesi dei lavori di sistemazione, imposti dal Comune di Alano dintesa tra lUfficio tecnico comunale, lUsl e la Prefettura.
La casa, infatti, era stata indicata come sede del progetto di accoglienza portato avanti dalla cooperativa Integra del
Ceis di Belluno per alloggiare a Fener un gruppo di 19 profughi africani provenienti dal Senegal e dal Mali. Un progetto
venuto alla luce a luglio e che aveva incontrato forti resistenze da parte della popolazione, che sul piano dellaccoglienza
degli immigrati - laveva sottolineato anche il sindaco Serenella Bogana - ha dato molto negli anni passati, quelli della pri-
ma ondata migratoria. Tanto che per anni met degli iscritti alla scuola primaria erano stranieri. Resistenze e malumori
venuti alla luce durante una vivace assemblea pubblica in cui era stato annunciato il progetto della cooperativa sociale
bellunese incentrato sulla vecchia casa presa in affitto. Saranno le indagini, ora, a dover chiarire leffettiva intenzionalit
dellincendio che ha colpito la casa rossa di via della Vittoria, il secondo in pochi mesi visto che a luglio la tettoia esterna
era stata a sua volta interessata dalle fiamme, allepoca indicate come accidentali. Saranno sempre le indagini a dover
verificare anche se ci siano collegamenti tra il rogo di domenica e lannunciata destinazione della casa quale centro per
lospitalit di profughi. Progetto che ora, in ogni caso, appare sempre pi lontano. Da una parte perch lemergenza degli
sbarchi di profughi sulle coste italiane si nel frattempo attenuata. Dallaltra parte perch i danni subti dalla struttura con
lincendio di domenica cambiano giocoforza le carte in tavola. Se cera lipotesi della Prefettura di mandare l delle per-
sone, dice don Gigetto De Bortoli, anima del Ceis bellunese, questa ipotesi ora cessa.
da Il Corriere delle Alpi del 25 ottobre 2017
Le foto di questa pagina, scattate dal Tornado: 1) il retro della casa di via della Vittoria 22 dopo il primo incendio di luglio;
2) il fronte, con tutti i vetri dei piani superiori esplosi dopo il secondo incendio di ottobre; 3) un lato, con - ben visibili - la
porta esplosa e i muri anneriti dopo il secondo incendio di ottobre.
La foto della pagina precedente, sempre del Tornado: 1) la casa di via della Vittoria 22 prima del verificarsi dei fatti in
questione.
4 ATTUALIT
(M.M.)Eandatacomeera
prevedibilecheandasse,conuna
mareadivotifavorevoli
allautonomiaespressidaquantisi
sonorecatialleurne,il57%del
totale.Oraarrivatoilmomento
diriempiredicontenutilascatola
deidesideri.Lamaggior
autonomiadatuttireclamata
significaanchemaggiorimpegno
nelgestirelacosapubblicae
limpegnorichiestononsoloa
chihainmanolalevadel
comando,maancheachihala
facoltdiincaricareilproprio
rappresentantepoliticoafar
funzionarelamacchina
amministrativa.Quindiilvero
lavorocominciaadesso.Non
lasciamoingiallireilSsullacarta
dellaschedaelettorale.
Ancora una volta confermata la validit del motto del Circolo Al Caminetto: con lAuser si sta bene insieme.
ATTUALIT
6 CRONACA
mondo globalizzato. Penso, comunque, che la crisi sia un po come la brentana (termine veneto che significa allu-
vione, ndr), che quando passa trasforma il corso del fiume e ribalta i sassolini: allo stesso modo la crisi spinge a reagi-
re, a tirar fuori il meglio di s.
Quali sono le caratteristiche del modello vincitore del Silmo dOro?
Lidea di questo occhiale (nella foto sotto) nata da una matassa di filo di ferro, che mi ha sempre affascinato fin da
piccolo, perch un materiale che suda, tende ad arrugginirsi e si consuma come lessere umano. Al materiale me-
tallico stato fatto un trattamento per dare un effetto invecchiato simile alla ruggine. Il design asimmetrico, non li-
neare.
Vi aspettavate di vincere questo prestigioso premio?
Avevamo gi ricevuto una nomina importante nel Regno Unito, siamo stati scelti fra le tre aziende migliori a livello
mondiale ma, essendo persone semplici, pensiamo sempre che gli altri siano pi bravi di noi e forse proprio questo il
motivo che ci porta a cercare di migliorarci di continuo. E stato bel-
lo vedere gli altri imprenditori italiani del settore, nostri concorrenti,
congratularsi con noi, perch ci conoscono e sanno limpegno ed i
sacrifici di ogni giorno. La creativit dello stesso modello Fil di Fer-
ro ha valso inoltre il primo posto al concorso Graziella Pagni
eyewear design award del 2016 a Firenze, aggiudicandosi la vitto-
ria su 35 partecipanti, di fronte ad una giuria di 64 maestri ottici. Un
riconoscimento rivolto allinnovazione e al design delle case di otti-
ca italiane pi attive nel mondo, che dedico alla mia famiglia, ai
miei fratelli, ai miei collaboratori, al mio paese e allItalia che, nono-
stante i suoi difetti, uno dei paesi pi belli del mondo dove sono
nati i pi grandi inventori. Lo dedico anche a chi, come noi, crede nei sogni e anche alle donne che lavorano nelle no-
stre aziende, perch le donne hanno una forza innata, in un paese che non sempre le aiuta.
Come concludiamo questa intervista?
Con la frase che ci contraddistingue: W lItalia. iO unconventional italian eyewear.
Italia che, al Salone mondiale dellottica di Parigi, ha davvero ben figurato, soprattutto grazie alla creativit delle
aziende bellunesi. Oltre
che alla Li Factory, infat-
ti, il Silmo dOr stato
assegnato anche ad altre
due aziende della nostra
provincia: a Marchon, per
larea montature di ten-
denza con il marchio
Chloe, e a Blackfin, cui
stato conferito il premio
speciale della giuria. Tan-
to da far dire alla presi-
dente di Sipao, la quere-
se Lorraine Berton, che
il conseguimento di
questi prestigiosi ricono-
scimenti dimostrano la
qualit, lo stile, la bellez-
za dei prodotti made in
Belluno, sono il frutto del
grande impegno e della
forza di volont delle
aziende e dei propri col-
laboratori, insieme alla
capacit di reagire velo-
cemente agli stimoli del
mercato. Un premio come
il Silmo dOro si pu
considerare quasi una
certificazione della bont
e dellinnovazione del
prodotto.
Da Ezio premiata
come migliore pizzeria delle Venezie
di Silvio Forcellini
La Pizzeria da Ezio di Alano vince il premio come
miglior pizzeria delle Venezie secondo la guida
Venezie a Tavola. Il riconoscimento stato conse-
gnato a Denis Lovatel e a tutto il suo staff lo scorso
23 ottobre nella splendida cornice della Tenu-
ta Astoria Wines, sulle colline del Prosecco. In que-
sta occasione stata presentata ledizione 2018 del-
la guida Venezie a Tavola, diretta da Luigi Costa, e
sono stati premiati i vincitori di questa nuova edizio-
ne. Venezie a Tavola un viaggio tra le eccellenze
gastronomiche del territorio, una guida facile e com-
pleta alla scoperta dei sapori delle Venezie. Tra
queste eccellenze, come detto, anche il locale della
famiglia Lovatel, aperto dal pap Ezio nel 1977 e ora
nelle mani sicure del figlio Denis con le sue crea-
zioni (tra cui la celebre Tonda Crunch) che tanto
successo riscuotono tra i buongustai. Nella foto, la
consegna del premio a Denis Lovatel e ai suoi colla-
boratori Aiko Maluping e Marco Dal Bello.
stra anima: impariamo ad ascoltarci e torniamo a star bene. Non chiamarla pelle impura o cellulite, ma chiamala rabbia.
Non chiamarla couperose o capillare, ma gioia. Non chiamarla ruga o smagliatura, ma preoccupazione. Non chiamarla
pelle secca, ma tristezza. Non chiamarla pelle atona o spenta, ma paura. Per motivi organizzativi, richiesta la conferma
della propria presenza al numero 348.5125468 (Elisa).
(s.for.) Dai nostri abbonati in Emilia-Romagna Luciano Begani e Giuliana Licini (questultima originaria di Colmirano) rice-
viamo la notizia che il figlio Giacomo Begani e la nuora Vanessa Monica si sono uniti in matrimonio lo scorso 2 settem-
bre nella Pieve Romanica di San Biagio a Maiatico (Parma). Da loro, e dagli sposi, un ringraziamento particolare al bravo
chierichetto Francesco Tessaro di Colmirano. Nelle foto, alcuni momenti della cerimonia, cui ha preso parte una folta de-
legazione proveniente dalla frazione alanese.
Cinghiale e scopa
in Val di Prada
(S.C.) Venerd 27 novembre sedici volontari radunati da
Vittorio Diana si sono ritrovati al ristorante Castel di Pra-
da per una cena, magistralmente preparata e servita dalla
famiglia Mondin, a base di cinghiale fornito da Claudio
Carelle. Fra i presenti, alcuni cacciatori e numerosi ap-
passionati di scopa allasso che non hanno potuto esimersi
dal mettere in piedi un mini torneo che ha visto la vittoria di
due veterani come Alfonso Maschio di Vas e il cav. Roma-
no Perenzin di Quero.
RASSEGNA STAMPA
ATTUALIT
LIBRI
Racconti d'arte e di vita
Pubblicato il secondo libro di Marco
Carlotto, che stato residente a Quero
per molti anni.
Si intitola "Racconti d'arte e di vita".
Uno dei racconti che contiene dedicato a
Francesco Guerra. I
ll libro disponibile alla Libreria Pilotto
di Feltre. Si pu comunque ordinare
anche su
Amazon,
ibs.it o in
qualsiasi
altra
libreria.
11 CRONACA
LIBRI
Piedi in erba, mani in pasta
Il volume un omaggio alla genialit e inventiva della cultura rurale di un tempo.
Gli animali, la fienagione, la lavorazione del latte: il mondo agropastorale veneto si
svela attraverso Piedi in erba, mani in pasta, il glossario degli attrezzi e ambienti di
vita della famiglia contadina fresco di stampa per Edizioni DBS. Il libro, scritto da Lois
Bernard, il seguito del volume Cose di vecchie case con cui lo stesso autore ave-
va esplorato il mondo rurale attraverso gli oggetti utilizzati allinterno delle mura do-
mestiche. Il percorso di esplorazione prosegue ora sui campi e nelle stalle delle vec-
chie case, in un viaggio nel tempo fatto attraverso testimonianze di vita materiali di
cui oggi spesso si conoscono solo in modo confuso funzione e modo di utilizzo. Dal
torcinaso al lancia fumo, dalla taccola alla fascera e alla fiscella, Bernard documenta
caratteristiche tecniche, modalit costruttive ed utilizzo, consuetudini legate agli og-
getti. Egli forte di una ricerca sul campo durata oltre dieci anni riesce a da voce
agli oggetti rendendoli testimoni parlanti della civilt contadina. Spiega infatti
nellintroduzione: Gli attrezzi parlano, parlano anche dalle pagine di un libro, basta
saperli ascoltare. Ognuno ha una storia da raccontare, stato testimone discreto di
tanti fatti di vita, invecchiato anche lui assieme alla famiglia che lha adottato e della
quale diventato parte. La vecchiaia lo ha reso ancor pi nobile. Le screpolature e i
tarli del suo legno, la ruggine del suo ferro, la menomazione di un pezzo mancante,
ne hanno accresciuto la dignit e il valore. Come nel primo volume lobiettivo
dellautore di far capire al lettore linventiva, la genialit, le conoscenze che permisero la realizzazione degli attrezzi
di cui scrive. In questo sta leccezionalit dellopera, che complessivamente un omaggio a quella capacit di arran-
giarsi trovando sempre una soluzione che segno distintivo del vivere in montagna. Piedi in erba, cos come Cose di
vecchie case, offre una rivalutazione culturale del mondo montano che oltre ogni stereotipo si conferma una societ
capace di esprimere ingegno e intelletto spesso sorprendenti. Composto di 304 pagine a colori, formato 16x23, Piedi
in erba, mani in pasta impreziosito dai disegni di Renato Dal Cin ed stato realizzato con la consulenza fotografica
di Oreste Tormen. Oltre cinquecento le foto contenute nel libro, sia depoca che attuali, con attenzione a documentare
anche visivamente, ove possibile, le modalit di utilizzo degli oggetti.
Lois Bernard, Piedi in erba, mani in pasta, Edizioni DBS, 2017. 22 EAN 9788899369842
12 CRONACA
La raccolta di Angelo
(S.C.) Dopo un inizio preoccupante, stata una grande stagione per i cercatori di
funghi locali che, nelle ultime settimane, hanno fatto il pieno. Fra le raccolte sin-
golari ci viene segnalata questa grandissima mazza di tamburo trovata sulle
montagne di Segusino dal giovane Angelo, figlio dei nostri abbonati di Alano Lu-
cia Gerlin e Paolo Bazzaco. Complimenti!
Notizie in breve
a cura di Sandro Curto
RIAPRE IL CENTRALE DI QUERO Dopo quindici mesi di chiusura, imminente la riapertura del bar Centrale in
piazza Marconi a Quero dove sono in corso gli ultimi lavori di manutenzione. Nei prossimi numeri notizie pi dettaglia-
te.
13 CRONACA
LA MORTE DI CESARE DE FAVERI E deceduto, dopo lunga malattia, Cesare De Faveri di Alano, classe 1936. Per-
sona molto stimata in paese, aveva lavorato come funzionario della Cassa di Risparmio di VR-VI-BL in varie filiali del-
la regione. Alla famiglia le condoglianze della Redazione.
LA FESTA DELLA MADONNA DELLA SALUTE A COLMIRANO Si terr domenica 19 novembre la tradizionale fe-
sta della Madonna della Salute a Colmirano. Oltre ai riti religiosi, S.Messa e processione, prevista la castagnata in
piazza nel pomeriggio a cura della Pro Loco di Alano.
LA GARA DI SCOPA DEL VALDEROA E prevista per sabato 25 novembre la gara di scopa allasso per coppie
sorteggiate organizzata dal Gruppo Alpini Valderoa di Alano presso la propria sede. Le singole iscrizioni verranno
raccolte al Ricci Bar nelle settimane precedenti.
Il 1949 in festa
SCOPA ALLASSO
Bis di Curto-Licini
a Carpen
(S.C.) Seconda edizione della gara di scopa allasso or-
ganizzata dallInter Club Massimo Moratti di Fener, sa-
bato 28 ottobre, al bar Piave di Carpen e seconda vitto-
ria per la coppia alanese formata da Sandro Curto e Lui-
gi Licini Cene che confermano il buon momento dopo il
recente successo al circolo ACLI di Campo. Sorpresa del-
la giornata Antonio Nani, classe 1935, che, in coppia con
Sergio Schievenin, ha raggiunto la finale sbaragliando
coppie, sulla carta, molto pi forti. Al terzo posto, pari me-
rito, altre due coppie alanesi composte da Raffaele Carelle-Paolo Piccolotto e Piero De Faveri-Livio Rizzotto. In con-
clusione ottimo e abbondante rinfresco offerto da Giuliana ed Enzo del bar Piave.
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19 ATTUALIT
CRONACA
Claudio
Lovato
si presenta
(S.C.) Felicitazioni a Stefania Cassol e
Filippo Lovato per la nascita del
secondogenito Claudio avvenuta lotto
aprile 2017 allospedale di Mestre dove
la coppia vive.
Nella foto, con Claudio e i genitori, il
fratellino Zeno e i nonni materni
Graziella Dal Canton e Renzo Cassol di
Quero.
20 LETTERE AL TORNADO
In memoria di Domenico
All'improvviso ci
hai lasciato nel
dolore con un
vuoto
incolmabile. Te
ne sei andato
"d prsa " come
desideravi, come
era il tuo modo di
fare e senza
tanto aspettare.
"S vedn..." Hai
detto quel giorno
prima di salire
per le tue
montagne.
Non sappiamo
quando, ma per
noi
sicuramente un
arrivederci...
Ti vogliamo
bene.
I Tuoi Cari
ciata da un assolato pomeriggio autunnale, che ha accompagnato la comitiva fino a Belluno, dove li attendeva la visita
al restaurato Palazzo Fulcis, il pi importante edificio settecentesco della citt, nuova sede della collezione darte del
museo civico di Belluno, che annovera opere di Bartolomeo Montagna, Domenico Tintoretto, Matteo Cesa, Andrea
Brustolon, Marco e Sebastiano Ricci, Ippolito Caffi, ma anche le preziose collezioni di porcellane, rari bronzetti e plac-
chette rinascimentali, una raccolta di disegni ed incisioni di altissimo pregio. Una visita guidata attraverso le numerose
stanze ha consentito ai partecipanti di conoscere la storia dellimportante famiglia che ha costruito il palazzo e di ap-
profondire anche gli aspetti socio politici che hanno accompagnato la vita dello stabile e, di riflesso, della comunit lo-
cale. Unoccasione culturale davvero ghiotta e portata a buon fine dagli organizzatori di Uni3, con in testa Michelangela
Ceccotto, attenta e preparata guida ella stessa nel condurre quanti desiderano arricchire il proprio bagaglio culturale e
approfondire le proprie conoscenze. Nella foto di Settimo Rizzotto: il gruppo nel cortile di Palazzo Fulcis.
Maggiori notizie sul palazzo a questo indirizzo web: https://mubel.comune.belluno.it/Musei/Palazzo-Fulcis
Guerra e Inchiostro
La Grande Guerra tra Grappa, Piave e Montello
Novembre 2017 - 31 Marzo 2018
Promossa da Tipoteca Italiana Fondazione e Comune di Cornuda, la mostra Guerra e Inchiostro. La
Grande Guerra tra Grappa, Piave e Montello si terr in Tipoteca Galleria da sabato 4 novembre 2017
no a sabato 31 marzo 2018. Linaugurazione in programma sabato 4 novembre alle ore 16.
La mostra indaga il fondamentale ruolo svolto dalla comunica-
zione stampata negli anni della guerra. Attraverso documenti
originali giornali, riviste, manifesti, cartoline, locandine si
cerca di sottolineare limportanza della tipograa nella diffusio-
ne della conoscenza dei fatti relativi alla Grande Guerra. Un
particolare focus sar dedicato alle aree geograche pi diret-
tamente interessate dal conitto, a partire dal 1917, dopo la di-
sfatta di Caporetto e larretramento del fronte sul Grappa e sul
Piave.
Lo sguardo della mostra racconta vicende che appartengono al-
la memoria collettiva. Le molte cartoline stampate nel periodo di
guerra furono anche lo spazio intimo della scrittura. Per molti
soldati il battesimo del fuoco signific, infatti, anche il battesimo
della penna: nei loro scritti dal fronte ci hanno lasciato una te-
stimonianza diretta di questo terribile evento. Unimpronta a
caldo, affidata a lettere e cartoline in franchigia, spesso soffer-
te, sgrammaticate, dalla graa incerta, che ci conduce attraver-
so uno straordinario viaggio indietro nel tempo.
Il percorso espositivo di Tipoteca accompagnato dai pannelli della mostra fotograca Il Fronte Veneto della Grande
Guerra. Cento anni cento immagini, promossa dal Consiglio regionale del Veneto.
Apertura mostra: 4 novembre 2017 31 marzo 2018 presso Tipoteca Galleria
Orari: luned sabato, 913/1418
Ingresso: il biglietto del museo (euro 5) d accesso anche alla mostra
Ad accompagnare la mostra durante il periodo di apertura, Tipoteca ha organizzato degli eventi che andranno ad ap-
profondire il tema dellesposizione nellambito di differenti arti: cinema, musica e letteratura. Inoltre, il 24 febbraio e il 21
aprile sono in programma due escursioni sulle tracce della Grande Guerra.
Per aggiornamenti in merito consultare www.tipoteca.it. ATTUALIT
23 CENNI STORICI
Quell'ultimo ponte
di Claudio Spadetto
Il paesaggio avvolto nella nebbia, immerso nella pi profonda oscurit, quando, alle ore 2 di notte del 24 ottobre
1917, si scatena il fuoco delle migliaia di cannoni che stanno in agguato fra Plezzo e Tolmino. Il rumore dei colpi,
amplificato dall'eco delle montagne, talmente terrificante che anche i veterani delle infernali battaglie, della Somme e
di Verdun esclamano convinti: Oggi non vorrei proprio essere un italiano!. (Krafft von Dellmensingen)
E' la rotta... la disfatta, soldati, animali, civili e carreggi tutti alla ricerca di una via di scampo, una via di
salvezza....Caporetto.
Gli austroungarici, con l'appoggio dei tedeschi, avanzano senza sosta nella pianura friulana, accerchiano le nostre
truppe e avanzano, avanzano e il giorno 9 di novembre sono gi a Conegliano e Oderzo, gli italiani fanno saltare i ponti
di San Don, Grisolera (Eraclea), Ponte di Piave e Ponte della Priula, dove l'ultimo reparto a passare il fiume Piave fu
un battaglione del 152 reggimento della Brigata Sassari, inquadrato per quattro, fucile a bilanc'arm ed al passo,
comandato da un ufficiale di Thiesi, paesino in provincia di Sassari, il capitano Giuseppe Musinu futuro generale di
corpo d'armata. (Cos descrive l'accaduto a Sergio Tazzer nel libro Piave e Dintorni).
<<Gli Austriaci cercavano di fermarci in ogni modo, ma non osavano attaccarci frontalmente e allora
mandarono pattuglie a disturbare la nostra marcia. Il battaglione procedeva in perfetto ordine, rispondendo
al fuoco con le nostre pattuglie che ci proteggevano i fianchi e ci precedevano. Quando l'ultimo dei nostri fu
dall'altra parte del Piave, il ponte fu fatto saltare >>. La stessa vicenda viene raccontata anche dal comandante
della compagnia d'assalto della Sassari, capitano Leonardo Motzo: << Passa mezzogiorno, passa l'una e ancora il
battaglione non si vede. Finalmente lontano, lontano, avanza una colonna. Sono i nostri! Sotto il fuoco
nemico la colonna ondeggia, esita, si scompone. Finalmente imbocca il ponte: sottogola abbassato, passo
cadenzato. Il comandante in testa. Arrivato all'altezza dei generali grida: Attenti a destr! Il battaglione rende
gli onori>> Cantando tutti insieme cos: <<Sa fide nostra no la pagat dinari / aj Dimonios! / avanti forza
paris!>> La nostra fedelt/ non si pu comperare/ Andiamo! Diavoli! / avanti, forza insieme!
Gli invasori risalgono anche la Val Cellina e la scavalcano, arrivano a Longarone, fanno prigionieri 10.000 italiani
(retroguardia della 4a Armata) e invadono il bellunese; il 10 novembre, intanto pi a sud al ponte di Vidor battaglia.
Il comando supremo, nel porre il nuovo fronte lungo la linea destra del Piave, decise di lasciare sulle colline di Vidor,
un'avanguardia composta da tre battaglioni di alpini, per la difesa del ponte, ma le truppe erano insufficienti, la tragedia
prevedibile perch i rinforzi non arrivarono mai. Cadorna, ordin il ritiro delle truppe alle ore 17 del 10 novembre,
quando la battaglia si era gi consumata. Infatti all'alba del 10 novembre, gli alpini posizionati sulle colline, videro
arrivare da Colbertaldo, pattuglie di soldati vestiti da italiani. Erano in realt truppe tedesche, che giunte a contatto,
sferrarono un attacco contro i nostri alpini. I giovani soldati con i loro comandanti, resistettero fino all'ultimo e caddero
da eroi, mentre il paese di Vidor era in fiamme, 15 ufficiali e altri 300 tra sottufficiali e alpini persero la vita. Alle ore 8 di
sera dello stesso giorno, il ponte di Vidor venne fatto saltare (Tratto dal libro del Ten. Colonello Giacomo Caramel,
all'epoca dei fatti comandante della 222 compagnia del batt. alpino Valvaraita)
All'alba di quel 10 novembre 1917, anche a Fener tutto un grande via vai sulla via nazionale; piove, ci sono gli ultimi
sbandati che arrivano da Valdobbiadene, da Segusino e che passano il ponte, gli artificieri sono gi al lavoro, lo stanno
minando, lavorano anche lungo la ferrovia in maniera febbrile. I carabinieri di Quero portano l'ordine ai sindaci e ai
parroci, di sgombero entro mezzogiorno, tutto un trambusto, piove a catinelle, non si sa cosa fare, dove andare e alle
11.30 parte anche l'ultimo treno per Montebelluna, forse l'ultima speranza per molti, poi fanno saltare i binari. Poco
dopo mezzogiorno salta anche il ponte di Fener.
Cominciano ad arrivare anche i primi colpi di cannone e le prime raffiche di mitraglia, gli austriaci hanno preso
posizione di l del Piave. Per fortuna molti nostri nonni o bisnonni, anche da Alano, Campo e Colmirano non si perdono
d'animo, approfittando dell'oscurit, con un piccolo fagottino sulle spalle, seguendo la ferrovia e stando attenti ai
cecchini austriaci di l del Piave, arrivano a Pederobba. Altri provano a risalire le pendici del Tomba, ma questi devono
stare attenti ai nostri di cecchini, altri ancora non vogliono lasciare le loro case, tanto i todeschi i passa via come le
altre volte.
Dopo pochi giorni, il 18 novembre tutta la conca di Alano si svegli TODESCA, giusto cent'anni fa, i nostri nonni, i nostri
cari non avrebbero mai pensato che per loro sarebbe iniziato quel triste anno, L'AN DE LA FAM.
24 CRONACA
Progetto finanziato dal FSE Cod. 152/2/3772016 DOLOMITI: UN ECOSISTEM ADI BUSINESS PER LA MONTAGNA
Dgr. N. 37 del 19/01/2016- Fondo Sociale Europeo in sinergia con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale POR 2014-
2020-Ob. Investimenti a favore della crescita e delloccupazione.
StorieCoccole
Con Simone Carnielli e il suo armadio a colori
A.S.D.JUDOALANODIPIAVE|PalestraComunaleinViaDonP.Codemo|Tel.0439779457|Cell.3480447706
CRONACA
1937:
pochi ma buoni!
(S.C.) Nonostante limpegno dellinfaticabile
Celeste Roman, solo una decina i coscritti del
1937 di Alano e Quero Vas che si sono pre-
sentati al ristorante Tegorzo di Fener, dome-
29 ATTUALIT
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